Perché siamo qui e ora?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 24 Novembre 2024, 08:52:44 AM

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Aspirante Filosofo58

Questa mattina ho ricevuto il messaggio seguente. Ovviamente si tratta di un punto di vista, come ce ne sono miliardi di altri (facciamo un punto di vista per ogni essere umano). Io sono rimasto colpito da ciò e, pur sperando che sia vero, ammetto che potrei sbagliarmi. Tuttavia mi chiedo e vi domando: se avesse ragione l'autrice di questo messaggio?
Rapportato alla mia vita: dopo la paralisi cerebrale a nemmeno un anno di età, e varie peripezie da parte di mia mamma che mi ha portato con sé dai luminari più quotati degli anni '60 del secolo scorso, per capire cosa avessi e come si potessero risolvere i miei problemi, sono stato ricoverato per brevi periodi in questo o quell'ospedale o istituto, ma ho ancora il ricordo di un bambino che bagna di lacrime il cuscino di un letto che non sente suo, la prima sera del ricovero che mi ha devastato psicologicamente. Come si spiega altrimenti che io, solamente in occasione del ricovero che mi avrebbe tenuto lontano dalla mia famiglia per sei anni, facendomi tornare a casa unicamente per le vacanze scolastiche, se non che io a tre mesi dal mio sesto compleanno abbia considerato in modo diverso dai precedenti quel ricovero? Non significa forse che io avessi ancora allora la consapevolezza che quello sarebbe stato il mio calice amaro da bere, perché così era stato deciso?
Se ciò non fosse vero che senso avrebbe avuto e avrebbe attualmente la mia vita?
Voi che cosa ne dite?
Grazie. ;)

SE AI BAMBINI FOSSE DETTA  TUTTA LA VERITÀ

Se ad ogni bambino che nasce su questo pianeta,  nei suoi primi anni di vita fosse spiegata/ricordata la verità ...
Avverrebbe subìto, in termini vibrazionali, un salto quantico in poche settimane.

Fortunatamente le Anime che sono arrivate qui di recente e le Anime che continueranno ad arrivare( essendo sprovviste di karma e di programmi installati )
la sanno lunga, e non possiedono amnesia. Arrivano, nascono e si ricordano già moltissimo fin da subito, e non hanno bisogno di nessuna spiegazione.
Anzi, semmai saranno loro a spiegare moltissime cose al collettivo, iniziando prima di tutto nelle famiglie in cui nascono.

L'Essere Umano vive nel caos semplicemente perché non sa.
È questo non sapere che lo porta alla sofferenza, alla depressione, e a rimanere intrapplato nel dolore.

Eppure le Informazioni sono le più semplici:

- Quando sei nato non sei apparso dal nulla,  vivevi già, cone vivi adesso ,e ora hai soltanto cambiato forma/corpo e dimensione.

- il luogo in cui nascere qui l'hai scelto tu, come hai scelto i genitori e la situazione familiare.

Quindi, non sei apparso dal nulla, non sei qui a caso,
e non vivi affatto in balia della fortuna o della sfortuna,
semmai ogni situazione della tua vita ha una spiegazione ben precisa,
le persone che incontri pure ,
i luoghi in cui ti rechi anche.
Così come le tue paure, le tue insicurezze, oppure le tue convinzioni, le tue qualità, i tuoi talenti sono semplicemente la somma delle esperienze che hai avuto prima di questa incarnazione.

Allora ...  se tutto ha una motivazione,
e se tu effettivamente non muori mai: semplicemente cambi forma e spazio tempo,
e se ad ogni incarnazione hai la possibilità di crescere ed evolvere, e se in tutto questo sei aiutato e supportato non solo da Anime che ritrovi in questo cammino, ma anche da Anime non incarnate che si trovano su altri piani dimensionali,
e quindi stai vivendo un esperienza che hai scelto con la massima cura in tutti i dettagli ...
ALLORA NON PUOI VIVERE NELL'INCERTEZZA E NELLA PAURA.

Se ad ogni Anima che arriva qui fosse ricordato tutto questo già da subito, quanta fatica in meno ci sarebbe e soprattutto quanto dolore risparmiato.

Vivere senza comprendere nulla, in completa balia degli eventi esterni, ignorando completamente il proprio progetto animico e il proprio potere personale, porta alla sofferenza e alla paura dell'ignoto.
E tutto questo si trasforma in una profonda desolazione interiore, fatta di solitudine e incertezze continue.
Questa è la fragilità della condizione umana.

Che però può cambiare.
E sta già cambiando per moltissime persone.

Allora ricordati ..
che c'è più di una motivazione per tutto quello che avviene, fuori e dentro di te.

Se una foglia cade ai tuoi piedi, in quel punto preciso, e in quel determinato momento, c'è una motivazione.
Che poi si riesca a comprenderla o meno .. non è sempre così importante, e soprattutto non è sempre per forza utile.

Ma rendersi conto che il caso è un'enorme illusione .. è la più preziosa delle verità.
Perché cura, conforta, tranquillizza anche l'animo più sofferente, e porta all'accettazione di ogni passo, anche il più difficile, di questo cammino terreno.
Che è sostanzialmente breve, seppur complesso e ricco, rispetto a tutte le altre esperienze successive e parallele a questa.

Non ci si ferma qui,
non ci si ferma mai.

🪽
Marika Moretto
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

baylham

La concezione di Marika Moretto è completamente incoerente, insensata. 

Aspirante Filosofo58

Citazione di: baylham il 27 Novembre 2024, 10:14:53 AMLa concezione di Marika Moretto è completamente incoerente, insensata.
In che senso. Argomenti per favore. Grazie. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Koba II

Si tratta di un brano che contiene alcuni luoghi comuni tipici della spiritualità new age degli ultimi vent'anni.
A partire dalle prime righe con quel "salto quantico" in "termini vibrazionali", che non vuol dire assolutamente niente, che non ha alcun senso, ma che attraverso i termini evocativi di una disciplina scientifica evidentemente fuori della portata dell'autrice vorrebbe introdurre il destinatario del messaggio alla Verità.
Questo genere di spiritualità infatti ha sempre un carattere gnostico: la gnosi antica proponeva il cambiamento radicale attraverso la sola rivelazione di una dottrina.
Mentre le discipline spirituali classiche propongono un cambiamento tramite l'ascesi (l'esercizio), e la filosofia propone una via in cui il rinnovamento si può realizzare tramite il logos e il dialogo, quindi attraverso un lavoro impegnativo dell'intelligenza, lo gnosticismo conduce direttamente ad un'altra vita illuminando l'adepto con una spiegazione totalizzante del mondo umano e del divino.

Altra caratteristica di questa letteratura è l'enfasi che si dà al potere della psiche sulla materia. Spesso si ritrovano idee demenziali sulla genesi puramente psicologica del cancro e su possibili guarigioni tramite la sola motivazione.
Ma nello stesso tempo, accanto a questa potenza mentale che può essere risvegliata, si sostiene anche il determinismo: "il caso – dice tale Marika Moretto – è una pura illusione".
Sembra essere allora un determinismo psichico: cioè la vita, i suoi eventi, quelle che sembrano pure coincidenze, hanno un solo vero significato ed è quello funzionale al viaggio dell'anima, la quale si eleva al di sopra del dolore solo comprendendo che tutto attorno a sé è come una prova, una messa in scena, un'occasione per trascendere il mero piano umano e materiale.

A mio giudizio si tratta di fantasie pseudo-religiose che seducono quando si vive una fase egocentrica, cioè quando si vuole avere delle spiegazioni emotivamente significative là dove non c'è nessuna spiegazione.
Sto pensando ad alcuni miei amici che delusi da politica, mondo lavorativo, relazioni, etc., per un certo periodo hanno cercato conforto in queste "teorie".
Di solito la ragione, l'intelligenza, ha sempre la meglio su queste fasi regressive.

baylham

Le due seguenti affermazioni ti sembrano coerenti?

"Fortunatamente le Anime che sono arrivate qui di recente e le Anime che continueranno ad arrivare( essendo sprovviste di karma e di programmi installati ) la sanno lunga, e non possiedono amnesia. Arrivano, nascono e si ricordano già moltissimo fin da subito, e non hanno bisogno di nessuna spiegazione."
 
"Se ad ogni Anima che arriva qui fosse ricordato tutto questo già da subito, quanta fatica in meno ci sarebbe e soprattutto quanto dolore risparmiato."



Dalle confuse affermazioni sulle relazioni tra anima e uomo, sembra che ogni bambino, uomo sia un'anima incarnata, per cui dato quanto sopra, non capisco che bisogno abbia l'anima del bambino e dell'uomo delle "spiegazioni" di Marika Moretto.
Forse che le anime hanno gradi di conoscenza, illuminazione diversi?

Eppure le Informazioni sono le più semplici:
- Quando sei nato non sei apparso dal nulla,  vivevi già, cone vivi adesso ,e ora hai soltanto cambiato forma/corpo e dimensione.
- il luogo in cui nascere qui l'hai scelto tu, come hai scelto i genitori e la situazione familiare.

Peccato che la maggioranza degli uomini e delle relative anime ricordino ben poco di queste semplici informazioni sui loro cambiamenti di corpo, di forma, avrei molte informazioni da chiedere perchè personalmente non ricordo nulla di tutto ciò, i miei primi ricordi iniziano dopo diverso tempo dalla mia nascita.

Aspirante Filosofo58

#5
Citazione di: Koba II il 27 Novembre 2024, 14:29:28 PMSi tratta di un brano che contiene alcuni luoghi comuni tipici della spiritualità new age degli ultimi vent'anni.
A partire dalle prime righe con quel "salto quantico" in "termini vibrazionali", che non vuol dire assolutamente niente, che non ha alcun senso, ma che attraverso i termini evocativi di una disciplina scientifica evidentemente fuori della portata dell'autrice vorrebbe introdurre il destinatario del messaggio alla Verità.
Questo genere di spiritualità infatti ha sempre un carattere gnostico: la gnosi antica proponeva il cambiamento radicale attraverso la sola rivelazione di una dottrina.
Mentre le discipline spirituali classiche propongono un cambiamento tramite l'ascesi (l'esercizio), e la filosofia propone una via in cui il rinnovamento si può realizzare tramite il logos e il dialogo, quindi attraverso un lavoro impegnativo dell'intelligenza, lo gnosticismo conduce direttamente ad un'altra vita illuminando l'adepto con una spiegazione totalizzante del mondo umano e del divino.

Altra caratteristica di questa letteratura è l'enfasi che si dà al potere della psiche sulla materia. Spesso si ritrovano idee demenziali sulla genesi puramente psicologica del cancro e su possibili guarigioni tramite la sola motivazione.
Ma nello stesso tempo, accanto a questa potenza mentale che può essere risvegliata, si sostiene anche il determinismo: "il caso – dice tale Marika Moretto – è una pura illusione".
Sembra essere allora un determinismo psichico: cioè la vita, i suoi eventi, quelle che sembrano pure coincidenze, hanno un solo vero significato ed è quello funzionale al viaggio dell'anima, la quale si eleva al di sopra del dolore solo comprendendo che tutto attorno a sé è come una prova, una messa in scena, un'occasione per trascendere il mero piano umano e materiale.

A mio giudizio si tratta di fantasie pseudo-religiose che seducono quando si vive una fase egocentrica, cioè quando si vuole avere delle spiegazioni emotivamente significative là dove non c'è nessuna spiegazione.
Sto pensando ad alcuni miei amici che delusi da politica, mondo lavorativo, relazioni, etc., per un certo periodo hanno cercato conforto in queste "teorie".
Di solito la ragione, l'intelligenza, ha sempre la meglio su queste fasi regressive.
Ciao, forse non è poi così vero che il salto quantico in termini vibrazionali non voglia dire assolutamente niente. Rispetto al salto quantico, leggo qui: https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/salto-quantico-cosa-e     
"Il salto quantico è un cambiamento istantaneo di un sistema, che si verifica su scala molto piccola e ha luogo casualmente.  Perciò, deduco che il salto quantico in termini vibrazionali, sia un salto quantico riferito alle vibrazioni.
Una caratteristica fondamentale del salto quantico è che si tratta di una transizione discontinua tra stati quantici.
Per esempio, un elettrone che si trova in un livello energetico di un atomo, salta istantaneamente da un livello energetico all'altro, e così facendo, assorbe o emette energia.
Inoltre, tali transizioni avvengono casualmente, sulla base delle opzioni disponibili all'entità quantistica, in accordo alle rigide regole della probabilità.
Non c'è una condizione intermedia, e non c'è bisogno di un intervallo di tempo affinché il salto quantico abbia luogo."
Il salto quantico in termini vibrazionali, a mio avviso riguarda il passaggio da una vibrazione all'altra.

Tu scrivi: "Altra caratteristica di questa letteratura è l'enfasi che si dà al potere della psiche sulla materia. Spesso si ritrovano idee demenziali sulla genesi puramente psicologica del cancro e su possibili guarigioni tramite la sola motivazione." Forse, più che la psiche io ci vedo l'Anima e lo Spirito. Sono queste due componenti dell'Essere Umano a prevalere sul Corpo e non viceversa. Col corpo che mi ritrovo io stesso, se esso fosse la mia componente principale, o addirittura l'unica, io sarei praticamente fregato. Che senso avrebbe vivere sapendo di avere una condanna a vita (e forse a divinis)?

L'affermazione "il caso è una pura illusione" a mio avviso è corretta e non significa affatto determinismo; semmai significa che tutto ciò che accade è un susseguirsi di cause ed effetti: ciò che semino oggi, darà i frutti domani. Significa che, vita dopo vita, la mia Anima apprende nuove lezioni, migliora, si perfeziona. Quindi in tal senso io mi sento di confermare che il caso non esiste. Tutto ciò che accade (a prescindere dal nostro giudizio positivo o negativo al riguardo), è perché deve accadere, quando deve accadere con le modalità e i tempi necessari affinché accada, come effetto di cause precedenti. Faccio un esempio banale, che forse può aiutare a comprendere il concetto: se vado sotto la doccia e apro il rubinetto dell'acqua fredda (o ruoto il miscelatore nella posizione di acqua fredda) non posso pretendere che l'acqua esca calda. Non si tratta di determinismo.
Alcuni tuoi amici, delusi da ciò che li circonda (lavoro, religione, ecc...) hanno provato a guardare dentro sé stessi? Hanno provato a cercare internamente ciò che non trovano esternamente? Come affermava Osho (alcune notizie qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Osho_Rajneesh ): "l'altro è una scusa". Noi crediamo che le nostre disavventure (chiamiamole così) siano causate dagli altri, ma non è proprio così. E' più comodo incolpare il prossimo, perché richiede meno sforzo, meno impegno che mettersi a scavare in sé stessi.

A proposito di ciò che seduce, quando ci si trova in una fase egocentrica.... cosa pensi delle ricchezze ostentate da taluni personaggi pubblici, delle vincite allettanti ai vari concorsi: superenalotto, lotteria x, y, z? A mio avviso si tratta di specchi per le allodole: si crede che vincendo un tot di milioni di euro non si avranno più problemi, ma siamo sicuri che sia così? Il discorso è sempre lo stesso: forse dovremmo smetterla di incolpare tutto e tutti per le nostre disgrazie (o presunte tali, perché se da esse si impara forse non sono vere e proprie disgrazie).


 

La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Aspirante Filosofo58

Citazione di: baylham il 27 Novembre 2024, 18:42:32 PMLe due seguenti affermazioni ti sembrano coerenti?

"Fortunatamente le Anime che sono arrivate qui di recente e le Anime che continueranno ad arrivare( essendo sprovviste di karma e di programmi installati ) la sanno lunga, e non possiedono amnesia. Arrivano, nascono e si ricordano già moltissimo fin da subito, e non hanno bisogno di nessuna spiegazione."
 
"Se ad ogni Anima che arriva qui fosse ricordato tutto questo già da subito, quanta fatica in meno ci sarebbe e soprattutto quanto dolore risparmiato."



Dalle confuse affermazioni sulle relazioni tra anima e uomo, sembra che ogni bambino, uomo sia un'anima incarnata, per cui dato quanto sopra, non capisco che bisogno abbia l'anima del bambino e dell'uomo delle "spiegazioni" di Marika Moretto.
Forse che le anime hanno gradi di conoscenza, illuminazione diversi?

Eppure le Informazioni sono le più semplici:
- Quando sei nato non sei apparso dal nulla,  vivevi già, cone vivi adesso ,e ora hai soltanto cambiato forma/corpo e dimensione.
- il luogo in cui nascere qui l'hai scelto tu, come hai scelto i genitori e la situazione familiare.

Peccato che la maggioranza degli uomini e delle relative anime ricordino ben poco di queste semplici informazioni sui loro cambiamenti di corpo, di forma, avrei molte informazioni da chiedere perchè personalmente non ricordo nulla di tutto ciò, i miei primi ricordi iniziano dopo diverso tempo dalla mia nascita.

Ciao, nelle due affermazioni che tu citi, io non vedo alcuna incoerenza. La prima riguarda le Anime che si incarnano ma, fino alla nascita non subiscono condizionamenti, eccettuati quelli relativi al vivere nel grembo materno, dove comunque sono protetti. Una volta venuto alla luce, ogni essere umano avrà un nome, un'educazione, parlerà una lingua, imparerà che ad agire per ricevere un premio in cambio (la caramella se fa il bravo) o a evitare comportamenti che potrebbero dispiacere ai genitori o causare punizioni. In pratica ogni essere umano col tempo, imparerà ad agire per un secondo fine. 

La seconda affermazione riguarda gli esseri umani che agiscono per un secondo fine perché lo hanno dovuto imparare. Non so tu quanti anni abbia; io ne ho quasi 66 e, a parte il grammofono, ho vissuto tutti gli altri passaggi dell'ascolto musicale: dal giradischi, al mangiadischi, al lettore cd; dalle audio cassette  e videocassette al masterizzatore cd e dvd. Ogni incarnazione umana funziona esattamente come un'audiocassetta o videocassetta vhs: nei primi anni di vita, il nastro riporta ancora ciò che è stato "registrato" nella vita precedente; poi, andando avanti con gli anni, come per le audiocassette e le videocassette vhs, la registrazione (vita) sarà sostituita da quella in corso. Guai se vi fosse la sovrapposizione di due o più vite: rischieremmo di impazzire! Prova a immaginare di essere sposato con la persona che in una vita precedente è stata tuo figlio, o un tuo genitore: credo che ciò porterebbe alla pazzia chicchessia! 

Non si tratta di affermazioni confuse tra Anima e Uomo, giacché quella è una della componenti dell'Essere umano (le altre componenti sono: Corpo, Mente e Spirito). E' l'Anima a incarnarsi in un Corpo, perché ha la necessità di apprendere, di perfezionarsi. L'Anima deciderà di lasciare il corpo per due motivi: il primo, per aver imparato tutto ciò che doveva imparare; il secondo: perché pur mancando ancora qualcosa da apprendere, non c'è più tempo per terminare quello che io vedo come una sorta di compito in classe (ai miei tempi si chiamava così, oggi lo chiamano verifica). 

Infine, pur riconoscendo che forse la fretta ha impedito all'autrice del brano che ho pubblicato, di esprimersi in modo comprensibile a tutti, credo che parlare (o scrivere) dell'argomento, confrontandoci sui vari punti, sia la cosa migliore da farsi. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Koba II

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 28 Novembre 2024, 08:57:39 AM
Ciao, forse non è poi così vero che il salto quantico in termini vibrazionali non voglia dire assolutamente niente. Rispetto al salto quantico, leggo qui: https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/salto-quantico-cosa-e   
"Il salto quantico è un cambiamento istantaneo di un sistema, che si verifica su scala molto piccola e ha luogo casualmente.  Perciò, deduco che il salto quantico in termini vibrazionali, sia un salto quantico riferito alle vibrazioni.
Una caratteristica fondamentale del salto quantico è che si tratta di una transizione discontinua tra stati quantici.
Per esempio, un elettrone che si trova in un livello energetico di un atomo, salta istantaneamente da un livello energetico all'altro, e così facendo, assorbe o emette energia.
Inoltre, tali transizioni avvengono casualmente, sulla base delle opzioni disponibili all'entità quantistica, in accordo alle rigide regole della probabilità.
Non c'è una condizione intermedia, e non c'è bisogno di un intervallo di tempo affinché il salto quantico abbia luogo."
Il salto quantico in termini vibrazionali, a mio avviso riguarda il passaggio da una vibrazione all'altra.

Ma appunto: noi non essendo particelle non ha alcun senso il riferire questi concetti di meccanica quantistica alla condizione umana.

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 28 Novembre 2024, 08:57:39 AM
L'affermazione "il caso è una pura illusione" a mio avviso è corretta e non significa affatto determinismo; semmai significa che tutto ciò che accade è un susseguirsi di cause ed effetti: ciò che semino oggi, darà i frutti domani. Significa che, vita dopo vita, la mia Anima apprende nuove lezioni, migliora, si perfeziona. Quindi in tal senso io mi sento di confermare che il caso non esiste. Tutto ciò che accade (a prescindere dal nostro giudizio positivo o negativo al riguardo), è perché deve accadere, quando deve accadere con le modalità e i tempi necessari affinché accada, come effetto di cause precedenti.
Se il caso è illusione e se tutto è legato da un nesso di causalità allora siamo nel determinismo. Non c'è molto da ragionarci su.
Cosa diversa è invece pensare che ogni evento possa essere visto come l'occasione di un perfezionamento personale.
Ma in questo senso la casualità si ritiene non esistere solo perché il suo manifestarsi produce appunto quegli eventi attraverso cui si cresce.
Ma la foglia cade ai tuoi piedi per farti crescere? O cade casualmente ai tuoi piedi e poi tu osservandola sei spinto a rifletterci sopra con il risultato che anche quell'evento minuscolo entra a far parte della tua evoluzione?

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 28 Novembre 2024, 08:57:39 AM
Alcuni tuoi amici, delusi da ciò che li circonda (lavoro, religione, ecc...) hanno provato a guardare dentro sé stessi? Hanno provato a cercare internamente ciò che non trovano esternamente? Come affermava Osho (alcune notizie qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Osho_Rajneesh ): "l'altro è una scusa". Noi crediamo che le nostre disavventure (chiamiamole così) siano causate dagli altri, ma non è proprio così. E' più comodo incolpare il prossimo, perché richiede meno sforzo, meno impegno che mettersi a scavare in sé stessi.


Non è proprio così, secondo me.
Con buona pace di Osho, è un fatto che la vita sociale sia in crisi, ed una prova istantanea di ciò è che io sia qua a scrivere su un forum online alcune cose che trent'anni fa avrei detto di persona ad un amico davanti a un bicchiere di vino.
Che ci sia una scomposizione in essere è un fatto difficile da smentire.
Quindi la delusione per la lontananza degli altri, ma anche per la propria incapacità di fare i passi necessari a ricostruire la vicinanza smarrita, è comprensibile.

Spesso l'immersione in questa letteratura dell'interiorità, della crescita personale, è un sostituto. A forme di esistenza più vitali e complesse e appaganti.

green demetr

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 24 Novembre 2024, 08:52:44 AM
Voi che cosa ne dite?
Grazie. ;)
Ciao aspirante ti dico la mia: la vita è sofferenza, l'uomo è biologicamente impostato per soffrire.
Ma perchè la natura ci ferisce a questa maniera?
Penso che tra queste due frasi vi sia un differenza di significato, alla quale la seconda è irriducibile alla prima.
Già solo questo prova che la trascendenza esista, ed esiste come complessità.
Noi sappiamo tramite la quantistica che un singolo evento produce una complessità che possiamo ben capire con l'esempio della farfalla e dell'urugano.
Se avesse coscienza l'uragano saprebbe che è stato determinato dalla farfalla.
Ma alla farfalla l'uragano sembrerebbe solo una cosa a caso.
Laddove regna il caos e il disordine, là la coscienza umana vi pone ordine e valore.
Ma il valore è irriducibile all'ordine.
Eppure il valore sa benissimo che proviene dall'ordine.
La new age di cui parla anche Koba, è una sorta di neo-gnosi, una sorta di settarismo che premette la certezza dell'uragano per rimanere nella metafora.
Ma come abbiamo detto la farfalla non ha alcuna contezza dell'uragano.
L'uragano è semplicemente qualcosa che appare alla farfalla.
Il compito della farfalla è ragionare sull'uragano non dargli una spiegazione, che non potrà MAI dare.
Gli antichi parlavano con insistenza di questa cosa, quando parlavano di misura.
La farfalla deve misurare ciò che può misurare. Non può vedere l'intero uragano, ma può ragionare sulla goccia che cade sulle sue ali.
L'evoluzione della farfalla è nient'altro che l'evoluzione del singolo.
E questa evoluzione è chiaramente, almeno per me, fin dall'infanzia, un fatto.
Quello che l'infante non può sapere è il trauma.
Certo il tuo trauma è stato importante.
Ma in qualche maniera sei sopravvissuto.
Pensi e ragioni come noi, alla nostra pari.
Io penso a quei casi di psicosi in cui la mente cede, in cui il trauma è stato troppo violento.
O ai neonati nati già morti in cui il trauma della nascita è stato troppo violento.
L'essere umano che domanda, si domanda di tutto ciò, e conosce con certezza, perchè Dio è certezza, e chi non ha certezza deve avere comunque fede a che sia una certezza.
Questa dimensione ha a che fare con l'uragano, con l'inconscio, con l'anima, con i valori.
La teoria della metempsicosi di origine egizia è la base del libri dei morti, guarda caso esportata fino in India tramite il popolo iraniano.
E' la base di tutti i tentativi di messa a fuoco, di sapienza alle strade o alla strada che porta alla salvezza.
La riflessione sulla metempsicosi: non capisco nemmeno cosa c'è da riflettere, essa è un fatto, come spiegare altrimenti i bambini con ricordi arcaici? i cosiddetti bambini indaco.
Cosa dei gemelli che pensano in maniera telepatica?
Cosa degli eventi paranormali?
Cosa della glossolalia? Cosa degli accessi mistici dei religiosi e delle cosidette pazze?
Cosa dei bambini che parlano altri idiomi linguistici senza aver MAI avuto contatto con questi linguaggi?
E' evidente che la dimensione trascendente esiste.
Diciamo che per noi farfalle non possiamo capire a cosa porti il nostro modo di agire, e sopratutto di pensare.
Poichè il pensiero è veramente l'irriducibilità totale, a cui nessun tiranno è riuscito MAI di bloccare (se non uccidendo, ma ripeto, si muore, anche senza aver vissuto).
Il dolore del mondo fisico a noi mortali ha portato a conoscere ciò che sta di là, da qua.
Ecco in cosa credo:
Noi conosciamo non tanto l'aldilà, quanto la relazione di bene o di male che con l'aldilà si crea.
A partire dai complessi familiari.
Bisogna prima snodare la matassa, prima riavvolgere di riavvolgere il filo al  rocchetto.
E' un atto di amore o di odio?
Per me la matassa è ciò che si forma tramite l'odio.
Evidentemente il bambino che eri, e che alberga ancora nel tuo cuore, ad un certo ha smesso di piangere, e ha preso consapevolezza del dolore.
Nessuno di noi sa dove hai scagliato il tuo rocchetto, quale matasse si sono formate nella tua vita.
Un dolore che io non riesco a immaginare.
Forse è questo che ci distrugge che nessuno di noi conoscerà mai il dolore degli altri.
Ma per tutto quanto detto sopra, io ti consiglio di tornare agli antichi, a interrogarti con loro, della vita e della morte. Credo che sia e debba essere questo il nostro valore positivo.
Sei o non sei un aspirante filosofo? ;)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Koba II il 29 Novembre 2024, 16:08:16 PMMa appunto: noi non essendo particelle non ha alcun senso il riferire questi concetti di meccanica quantistica alla condizione umana.
Se il caso è illusione e se tutto è legato da un nesso di causalità allora siamo nel determinismo. Non c'è molto da ragionarci su.
Cosa diversa è invece pensare che ogni evento possa essere visto come l'occasione di un perfezionamento personale.
Ma in questo senso la casualità si ritiene non esistere solo perché il suo manifestarsi produce appunto quegli eventi attraverso cui si cresce.
Ma la foglia cade ai tuoi piedi per farti crescere? O cade casualmente ai tuoi piedi e poi tu osservandola sei spinto a rifletterci sopra con il risultato che anche quell'evento minuscolo entra a far parte della tua evoluzione?

Non è proprio così, secondo me.
Con buona pace di Osho, è un fatto che la vita sociale sia in crisi, ed una prova istantanea di ciò è che io sia qua a scrivere su un forum online alcune cose che trent'anni fa avrei detto di persona ad un amico davanti a un bicchiere di vino.
Che ci sia una scomposizione in essere è un fatto difficile da smentire.
Quindi la delusione per la lontananza degli altri, ma anche per la propria incapacità di fare i passi necessari a ricostruire la vicinanza smarrita, è comprensibile.

Spesso l'immersione in questa letteratura dell'interiorità, della crescita personale, è un sostituto. A forme di esistenza più vitali e complesse e appaganti.
  • Noi non siamo particelle, ben un insieme di particelle, esattamente come un oceano è un insieme di gocce d'acqua e il deserto un insieme di granelli di sabbia Come un granello di sabbia contiene le stesse sostanze del deserto e la goccia d'acqua quelle dell'oceano, così anche una singola cellula (o particella) del corpo umano contiene ciò che esiste nel corpo umano. Prova ne sia che per le analisi del sangue, non è necessario prelevarlo tutto dal corpo umano. 
  • Ho l'impressione che tu consideri l'essere umano come Corpo e non anche come Anima e Spirito. Allora il determinismo ci può stare. Diverso è considerare che ogni nostra incarnazione non sia avvenuta per caso, ma serva all'Anima per evolvere e svilupparsi, per conoscere e imparare. In tal senso, io come Corpo sono la conseguenza delle decisioni prese dall'Anima prima della mia nascita.
  • La foglia che cade ai miei piedi ha molto da insegnarmi: ragionando sul piano fisico, chimico e biologico, c'è un tempo per ogni cosa, una nascita e una morte. Tutto ciò che nasce, prima o poi muore. Parlando di materia: "Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" (qualcuno afferma che questa frase sia la prima legge della fisica, qualcun altro la terza che essa sia la terza legge della termodinamica, ecc..): anche nella religione cattolica, nel rito delle ceneri che apre la Quaresima, si recita la frase: Polvere eri e polvere ritornerai.
  • Non si tratta della delusione per la lontananza degli altri, bensì della propria incapacità a compiere i passi necessari per ricostruire la vicinanza col prossimo, però anche tu metti al primo posto tra le due situazioni, la delusione per la lontananza degli altri. Il fatto che noi siamo qui a scrivere dimostra solamente che siamo qui a scrivere, niente di più. E' evidente che la società tutta da tempo stia andando nella direzione sbagliata spesso è una scusa per il singolo, per incolpare la società tutta, senza tuttavia chiedersi se e cosa si possa fare per far cambiare la rotta alla società stessa. Un esempio (banale?): io ho sempre considerato lo scritto qualcosa di importante ma non urgente, per cui anche con WhatsApp io rispondo quando ho tempo e non sono dipendente dallo Smartphone, per cui, per prima cosa, nonostante le App (così si chiamano, se non sbaglio, WhatsApp e tutto il resto) mi invitino ad attivare le notifiche, io me ne infischio. Non mi piace sentire tutti quei bip bip e bip bop che mi informano di Tizio che mi ha mandato un'e-mail, Caio un messaggio su WhatsApp e Sempronio un messaggio su Telegram! 
  • Può essere che per taluni "l'immersione nella letteratura dell'interiorità e della crescita personale", come la chiami tu, sia un sostituto, ma non è così per me: ci sono arrivato dopo aver capito che sono io stesso l'artefice delle mie azioni e che l'altro è una scusa: non è l'altro a farmi arrabbiare, ma sono io stesso che reagisco arrabbiandomi per ciò che l'altro afferma, o per come l'altro agisce o non agisce. Questo mio cammino interiore non è stato rapido, dall'oggi al domani, bensì un processo lungo, e nemmeno troppo facile, perché quando ti trovi a vivere una vita come la mia, non puoi più pensare che sia un caso: sei nato, morirai; e nemmeno che se ti comporti bene andrai in Paradiso, viceversa all'Inferno (regni ultraterreni della cui esistenza non sono poi così sicuro). Inizi a chiederti: "che cosa ho fatto di male per vivere una vita infernale di queste dimensioni? Perché Dio mi ha punito così?" (solo per fare un paio di esempi). Allora cerchi, scavi, vuoi sapere perché: non hai mai avuto la possibilità di camminare correttamente, nemmeno quando i tuoi coetanei potevano correre, saltare, arrampicarsi sugli alberi; sei stato in un Istituto di riabilitazione motoria, lontano dalla tua famiglia per sei anni, tornando a casa solamente per le vacanze scolastiche; in quel periodo in cui hai visto tuoi coetanei che a differenza di te (che comunque, pur cadendo e rialzandoti centinaia di volte ogni giorno, avevi una buona autonomia) dovevano essere vestiti, svestiti, lavati, puliti quando espletavano le normali funzioni fisiologiche di ogni essere umano, ecc...; torni a casa per la prima vacanza scolastica, nel periodo natalizio e, due giorni prima del tuo sesto compleanno, nasce un altro esserino che da quel momento ti sostituirà nell'affetto dei genitori, mentre tu dovrai convivere in quel girone infernale che nemmeno Dante avrebbe saputo pensare! Quindi ci deve essere necessariamente una causa, qualcosa prima di questa vita. 
Ecco perché io mi sono posto due obiettivi, secondo me collegati tra loro: conoscere me stesso in questa vita e conoscere me stesso prima di essa. Capire cosa abbia causato questa situazione decisamente pesante. Se voglio continuare a commiserarmi, posso benissimo credere che io sia qui per caso, che la mia vita sia un caso, bla bla bla, ma così mi sarà perfettamente inutile. Invece, io voglio capire il perché delle cose, e anche di questa mia vita. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

niko

Se un'anima si sceglie liberamente la  situazione familiare, economica e soprattutto sociale, in cui nascere, cosi' tanto per il gusto di fare esperienza e farsi un giro quaggiu' sulla terra, ne consegue, che il novantanove virgola nove percento delle anime, sono masochiste...

E non e' solo una battuta, io davvero non capisco come facciano certi pensieri ad essere consolanti.

Io quando penso a certi aspetti negativi della mia vita gia' mi deprimo cosi' di mio, senza considerazioni karmiche o animiche; se pensassi (anche) che tali aspetti negativi me li fossi scelti io a tavolino prima di nascere, quindi, se pensassi di essere io e io soltanto, con la mia stupidita' o arroganza diciamo cosi' "disincarnata", cioe' esercitata ancor prima di nascere, la causa di tutti i miei guai, attuali o post natali, mi deprimerei al quadrato.

Per buona musura, almeno il cinquanta per cento di tutto quello che mi accade, e' colpa, o merito, degli altri. Degli "altri" umani concreti, o degli "altri" nel senso di natura, caso, destino, malattie, circostanze imprevedibili eccetera. Il mio potere e' limitato.

Lo dico sul serio, a me il pensiero del caso, e del caos, consola. Il pensiero del contrario, mi atterrirebbe.

Se davvero io pensassi di avere tutta la colpa, per il male che c'e' nella mia vita, sarei al culmine della depressione, e se avessi tutto il merito, per il bene, sarei al culmine, quantomeno dell'esaltazione narcisistica, dell'ingratitudine e del delirio di onnipotenza.

Questo, e' il problema della fede nella volontarieta' del destino.

Di cui la scelta prenatale e animica della sorte non e' che il simbolo.

Deve essere ovvio, che io non ho tutta la colpa, e nemmeno tutto il merito.
La occidentale e graco classica mensura.
La (mia) volonta', si confronta con cose o istanze che resistono, alla (mia) volonta' stessa. Diciamo pure, con la volonta' dell'altro in senso lato.
Me lo confermano il cervello, e la razionalita', prima ancora che il cuore.

Poi, pure io sono determinista sul piano delle cause e degli effetti, ma penso anche che noi in quanto esseri limitati non possiamo conoscere tutto, e quindi, la nostra personale ignoranza di tutto il sistema deterministico reale nei minimi dettagli, che ci causa e ci circonda, di fatto e', per noi e dal nostro punto di vista, il caso e il caos, e pone innegabilmenre la realta' del caso e del caos. Questa ignoranza del determinismo e' ineliminabile, quindi il caso/caos e' connaturato alla condizione umana.

Ma Il karma e' peggio dell'inferno: a crederci, ne consegue solo, che sconti colpe che non sono tue.

E' ovvio, che non e' colpa mia, se nella vita precedente ho sbaglito o trascurato qualcosa e allora, con la vita presente, secondo qualcuno, dovrei rimediare o espiare. Ma anche no.

Cosi' come non e' colpa mia se sono peccatore in un sistema abramitico cristiano che pone un dio onnipotente, che ha creato il mondo, ha creato me stesso e allora, ne consegue che mi ha creato peccatore e non corrispondente con la sua volonta', dato il fatto che io non vi corrispondo. Basta, con la fola del libero arbitrio. Espiasse lui, per le sue imperfette creazioni stante che lui e' perfetto, e andasse all'inferno, o comunque subisse la punizione, lui.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

iano

#11
Citazione di: niko il 30 Novembre 2024, 10:21:12 AMBasta, con la fola del libero arbitrio. Espiasse lui, per le sue imperfette creazioni stante che lui e' perfetto, e andasse all'inferno, o comunque subisse la punizione, lui.
Bello, e permettimi anche esilarante il tuo post. ;D
Però il libero arbitrio non lo colpevolizzerei, perchè ciò  equivale a colpevolizzarci a priori, essendone i possessori.
Ammesso e non concesso  che esso agisca in fase precorporale, non è poi comunque così improbabile il suo errore di scelta, in quanto una scelta in verità non è mai un errore, a meno che essa non reiteri una scelta dimostratasi già sbagliata.
il libero arbitrio secondo me equivale a tutti gli effetti al rassicurante,( convengo con te su questo), caso, se si esce fuori dall'ottica individuale,  non escludendo alcuna possibile scelta, se riferiamo i suoi effetti alla comunità degli individui, la quale, essendo impersonale non può essere comunque colpevolizzata.
Quindi non siamo certamente del tutto responsabili delle sfighe che ci capitano, ma in qualche modo siamo però responsabili del giudizio col quale individuiamo le sfighe, dato che esse non si presentano col loro certificato professionale, ma siano noi giudicarle tali per ''libera scelta'' e se pure su alcune di esse potessimo tutti convenire, ciò non toglie che relativa resti la loro valutazione.
Pensa quindi che bella soddisfazione per uno che trovandosi in una situazione da tutti considerata sfigata, riuscisse a smentirli coi fatti, dimostrando così la relatività del loro giudizio.
Certo ci vuole anche un bel coraggio per farlo, quindi effettivamente è una chance solo per amanti di sfide difficile al limite dell'impossibile.
Ma, come si dice, ''molte avversità'' molta gloria, per cui val la pena sempre di tentare.
Quale merito avrebbe infatti colui che per sua natura vince facile?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aspirante Filosofo58

Citazione di: niko il 30 Novembre 2024, 10:21:12 AMSe un'anima si sceglie liberamente la  situazione familiare, economica e soprattutto sociale, in cui nascere, cosi' tanto per il gusto di fare esperienza e farsi un giro quaggiu' sulla terra, ne consegue, che il novantanove virgola nove percento delle anime, sono masochiste...

E non e' solo una battuta, io davvero non capisco come facciano certi pensieri ad essere consolanti.

Io quando penso a certi aspetti negativi della mia vita gia' mi deprimo cosi' di mio, senza considerazioni karmiche o animiche; se pensassi (anche) che tali aspetti negativi me li fossi scelti io a tavolino prima di nascere, quindi, se pensassi di essere io e io soltanto, con la mia stupidita' o arroganza diciamo cosi' "disincarnata", cioe' esercitata ancor prima di nascere, la causa di tutti i miei guai, attuali o post natali, mi deprimerei al quadrato.

Per buona musura, almeno il cinquanta per cento di tutto quello che mi accade, e' colpa, o merito, degli altri. Degli "altri" umani concreti, o degli "altri" nel senso di natura, caso, destino, malattie, circostanze imprevedibili eccetera. Il mio potere e' limitato.

Lo dico sul serio, a me il pensiero del caso, e del caos, consola. Il pensiero del contrario, mi atterrirebbe.

Se davvero io pensassi di avere tutta la colpa, per il male che c'e' nella mia vita, sarei al culmine della depressione, e se avessi tutto il merito, per il bene, sarei al culmine, quantomeno dell'esaltazione narcisistica, dell'ingratitudine e del delirio di onnipotenza.

Questo, e' il problema della fede nella volontarieta' del destino.

Di cui la scelta prenatale e animica della sorte non e' che il simbolo.

Deve essere ovvio, che io non ho tutta la colpa, e nemmeno tutto il merito.
La occidentale e graco classica mensura.
La (mia) volonta', si confronta con cose o istanze che resistono, alla (mia) volonta' stessa. Diciamo pure, con la volonta' dell'altro in senso lato.
Me lo confermano il cervello, e la razionalita', prima ancora che il cuore.

Poi, pure io sono determinista sul piano delle cause e degli effetti, ma penso anche che noi in quanto esseri limitati non possiamo conoscere tutto, e quindi, la nostra personale ignoranza di tutto il sistema deterministico reale nei minimi dettagli, che ci causa e ci circonda, di fatto e', per noi e dal nostro punto di vista, il caso e il caos, e pone innegabilmenre la realta' del caso e del caos. Questa ignoranza del determinismo e' ineliminabile, quindi il caso/caos e' connaturato alla condizione umana.

Ma Il karma e' peggio dell'inferno: a crederci, ne consegue solo, che sconti colpe che non sono tue.

E' ovvio, che non e' colpa mia, se nella vita precedente ho sbaglito o trascurato qualcosa e allora, con la vita presente, secondo qualcuno, dovrei rimediare o espiare. Ma anche no.

Cosi' come non e' colpa mia se sono peccatore in un sistema abramitico cristiano che pone un dio onnipotente, che ha creato il mondo, ha creato me stesso e allora, ne consegue che mi ha creato peccatore e non corrispondente con la sua volonta', dato il fatto che io non vi corrispondo. Basta, con la fola del libero arbitrio. Espiasse lui, per le sue imperfette creazioni stante che lui e' perfetto, e andasse all'inferno, o comunque subisse la punizione, lui.




Ciao, noto che tu ti stai trovando sul percorso che mi sono lasciato alle spalle da qualche mese. Con ciò non intendo affermare che tu debba necessariamente seguirmi... ma, a mio avviso sei già a buon punto. Io stesso ho difficoltà a considerare il libero arbitrio senza la reincarnazione o metempsicosi. 

in effetti io non ho mai chiesto "chi mi ha fatto questo?" Ho sempre chiesto: "perché sono così? Che cosa ho fatto di male?" Quando ho smesso di lavorare e la mia mente era sgombra da tutti gli impegni connessi all'attività lavorativa (orario da timbrare, pc da accendere, risposte da dare ai clienti, dopo averle cercate a pc, ecc...), ho iniziato a rimettere in ordine il mio passato. 

Relativamente all'Anima, io credo che occorra fare chiarezza. L'Anima è amorale (nel senso che non ha morale) e ogni attività umana è comunque utile al proprio perfezionamento, al proprio apprendimento. E' la mente a stabilire gli aggettivi qualificativi: bello/ brutto, alto/basso, buono/cattivo, ecc.. ma all'Anima queste etichette non interessano affatto. Putin che invade l'Ucraina, Trump che non è ancora in carica ufficialmente e ha già promesso che caccerà tutti gli "illegali" dal suolo degli USA, Netanyahu che distrugge Gaza, ma anche Hitler che ha invaso la Polonia nel 1939, i femminicidi, gli incidenti sul lavoro, sulle strade, ecc... tutto ciò non è dovuto al caso. Da queste esperienze ogni Anima coinvolta apprende una lezione che le servirà per progredire spiritualmente. Quindi, anche il karma che secondo taluni è una sorta di premio/punizione per ciò che si fa in una vita e che si sconterà in quella successiva, alla stregua di una squadra di calcio di serie che: se arriva prima vince lo scudetto, se arriva nelle ultime quattro posizioni, retrocede in serie B, in realtà è ben altro. L'Anima non sa nulla di premi e punizioni e, non mi ricordo chi abbia pronunciato questa frase, essa non sbaglia, ma impara. Quindi il karma è lì semplicemente a indicarci i nostri progressi a livello di Anima. 
Forse l'errore più grosso commesso da buona parte dell'Umanità è considerare ogni essere umano esclusivamente come un corpo materiale, perciò mi rendo conto di quanto sia difficile anche solamente immaginare di essere innanzitutto un'Anima. A capire questi concetti mi aiutato molto il libro "Anime Coraggiose" di Robert Schwartz, di cui ho ho inserito una recensione nell'apposita sezione di questo forum. 
Per poter iniziare a ragionare così, occorre liberarsi da tutte le etichette che la Società ci ha appioppato dal momento della nascita: dal nome di battesimo, alla famiglia in cui siamo nati, all'educazione che abbiamo ricevuto, agli studi effettuati, ecc... sono tutte situazioni che la mente poi, per sua comodità usa per etichettare Tizio, Caio o Sempronio. La mente, appunto, ma non l'Anima. 
Colpa e merito sono due etichette, create dalla mente per sua comodità. All'Anima non interessa alcuna etichetta. 

Concordo con la parte finale del tuo post:  Cosi come non e' colpa mia se sono peccatore in un sistema abramitico cristiano che pone un dio onnipotente, che ha creato il mondo, ha creato me stesso e allora, ne consegue che mi ha creato peccatore e non corrispondente con la sua volontà, dato il fatto che io non vi corrispondo. Basta, con la fola del libero arbitrio. Espiasse lui, per le sue imperfette creazioni stante che lui e' perfetto, e andasse all'inferno, o comunque subisse la punizione, lui. E' proprio da qui che sono iniziati i miei dubbi e, giorno dopo giorno, ho scavato, ho cercato e mi sono incamminato sulla strada dove mi trovo ora. 

La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

niko

Citazione di: iano il 30 Novembre 2024, 11:10:05 AMBello, e permettimi anche esilarante il tuo post. ;D
Però il libero arbitrio non lo colpevolizzerei, perchè ciò  equivale a colpevolizzarci a priori, essendone i possessori.
Ammesso e non concesso  che esso agisca in fase precorporale, non è poi comunque così improbabile il suo errore di scelta, in quanto una scelta in verità non è mai un errore, a meno che essa non reiteri una scelta dimostratasi già sbagliata.
il libero arbitrio secondo me equivale a tutti gli effetti al rassicurante,( convengo con te su questo), caso, se si esce fuori dall'ottica individuale,  non escludendo alcuna possibile scelta, se riferiamo i suoi effetti alla comunità degli individui, la quale, essendo impersonale non può essere comunque colpevolizzata.
Quindi non siamo certamente del tutto responsabili delle sfighe che ci capitano, ma in qualche modo siamo però responsabili del giudizio col quale individuiamo le sfighe, dato che esse non si presentano col loro certificato professionale, ma siano noi giudicarle tali per ''libera scelta'' e se pure su alcune di esse potessimo tutti convenire, ciò non toglie che relativa resti la loro valutazione.
Pensa quindi che bella soddisfazione per uno che trovandosi in una situazione da tutti considerata sfigata, riuscisse a smentirli coi fatti, dimostrando così la relatività del loro giudizio.
Certo ci vuole anche un bel coraggio per farlo, quindi effettivamente è una chance solo per amanti di sfide difficile al limite dell'impossibile.
Ma, come si dice, ''molte avversità'' molta gloria, per cui val la pena sempre di tentare.
Quale merito avrebbe infatti colui che per sua natura vince facile?


Beh io personalmente non credo nel libero arbitrio.

Credo nel caso, cioe' penso che tutto sia determinustico, ma noi non possiamo conoscere tutto, quindi, dal nostro personale punto di vista di esseri umani il caso e' una realta', e dobbiamo tenerne conto. Non possiamo eliminare la nostra ignoranza.

Sono d'accordo con te che ci sono molte analogie tra libero atbitrio e caso, alcune le hai illustrate molto bene, quindi non mi dilungo.

Non sono d'accordo, invece, sul fatto che il libero arbitrio inse', e il pensiero di "averlo", di esserne in qualche modi titolari, sia rassicurante.

Secondo me il libero arbitrio, e' un pensiero abissale. Chi lo trova rassicurante, non lo ha fino in fondo compreso. Se lo avesso compreso, non lo troverebbe rassicurante.

Perche' vi e' libero arbitrio solo se vi e' discernimento del bene e del male (primo requisito assoluto del libero arbitrio) e possibilita' nichilistica, per un soggetto agente, di scegliere il male, nonostante il discernimento, corretto, del male e del bene (secondo requisito).

In tutte le situazioni in cui non vi e' discernimento, non vi e' libero arbitrio, e in tutte le situazioni in cui vi e' si' discernimento, ma vi e' anche corrispondenza diretta tra questo discernimento e l'azione, cioe' in tutte le situazioni in cui il (mero) discernimento, formatosi nella coscienza, di qualcuno, e' adeguato e sufficiente a spiegare l'azione, di questo qualcuno, senza alcuna "ombra" o mistero residuo, di nuovo, in tali situazioni: non vi e' alcun libero arbitrio.

Il libero arbitrio prevede che il discernimento vi sia, e che poi l'azione di colui che agisce si determini a caso, a puro arbitrio di una volonta' assolutamente libera fondata sul nulla, in maniera prescindente dal discernimento.

Tutto il resto, non e' libero arbitrio, e' fraintendimento del libero arbitrio.

Libero arbitrio vuol dire che Dio crea l'uomo in grado di discernere il bene dal male (la natura dell'uomo e' adeguata, al discernimento, senno' tutto il male commesso dall'uomo, sarebbe colpa di Dio), e poi l'uomo, per cavoli suoi, dopo un corretto discernemento, sceglie il male, cioe' sceglie il male per il male, secondo un arbitrio assoluto. Per contro, se bastasse il discernimento, a scegliere il bene, non ci sarebbe merito per i buoni, e nel discorso religioso cristiano, si vuole affermare, invece, che vi sia, merito per i buoni. 

Quindi l'atto, il risultato finale di una determinazione morale, e' dato dal discernimento, piu' un quid caotico e nichilistico, che dal discernimento prescinde. Sia l'atto del malvagio, che in fine si determina per il male, sia l'atto del giusto, che infine si determina per il bene. Non puoi togliere il discernimento (senno' tutto l'edificio teorico del libero arbitrio crollerebbe); e non puoi togliere l'eccedenza caotica ineffabile ulteriore al discernimento (senno' crollerebbe uguale).

Che cosa ci possa essere di rassicurante in questo, che e' uno dei pensieri piu' abissali mai comparsi in religione, e poi in filosofia nella misura in cui essa e' stata influenzata dalla religione e se ne e' fatta ancella, io proprio non lo so. Per questo, mi permetto di dire che chi trova rassicurante il libero arbitrio, secondo me, lo fraintende. Se non lo fraintemdesse, non lo troverebbe rassicurante. 

E il modo cristiano, di mettere la cosa, e' anche quello logicamente e filisoficamente corretto, cioe' anche al di fuori di tutti gli orpelli religiosi, anche tolto Dio eccetera, perche' si possa parlare di "libero arbitrio", in maniera non ridicola, anche nel senso laico del termine,  ci vuole un discernimento, e poi un corso d'azione umana, o comunque di una creatura senziente, che si determini, almeno in parte, a prescindere dal discernimento stesso. Tutto il resto, cioe' principlamente i casi di non discernimento, da una parte, e i casi di discernimento perfettamente sufficiente a spiegare e prevedere un'azione o un destino, quindi, di "gnosi"  o iper discernimento, esula dal libero arbitrio. 



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

#14
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 30 Novembre 2024, 12:09:03 PMCiao, noto che tu ti stai trovando sul percorso che mi sono lasciato alle spalle da qualche mese. Con ciò non intendo affermare che tu debba necessariamente seguirmi... ma, a mio avviso sei già a buon punto. Io stesso ho difficoltà a considerare il libero arbitrio senza la reincarnazione o metempsicosi.

in effetti io non ho mai chiesto "chi mi ha fatto questo?" Ho sempre chiesto: "perché sono così? Che cosa ho fatto di male?" Quando ho smesso di lavorare e la mia mente era sgombra da tutti gli impegni connessi all'attività lavorativa (orario da timbrare, pc da accendere, risposte da dare ai clienti, dopo averle cercate a pc, ecc...), ho iniziato a rimettere in ordine il mio passato.

Relativamente all'Anima, io credo che occorra fare chiarezza. L'Anima è amorale (nel senso che non ha morale) e ogni attività umana è comunque utile al proprio perfezionamento, al proprio apprendimento. E' la mente a stabilire gli aggettivi qualificativi: bello/ brutto, alto/basso, buono/cattivo, ecc.. ma all'Anima queste etichette non interessano affatto. Putin che invade l'Ucraina, Trump che non è ancora in carica ufficialmente e ha già promesso che caccerà tutti gli "illegali" dal suolo degli USA, Netanyahu che distrugge Gaza, ma anche Hitler che ha invaso la Polonia nel 1939, i femminicidi, gli incidenti sul lavoro, sulle strade, ecc... tutto ciò non è dovuto al caso. Da queste esperienze ogni Anima coinvolta apprende una lezione che le servirà per progredire spiritualmente. Quindi, anche il karma che secondo taluni è una sorta di premio/punizione per ciò che si fa in una vita e che si sconterà in quella successiva, alla stregua di una squadra di calcio di serie che: se arriva prima vince lo scudetto, se arriva nelle ultime quattro posizioni, retrocede in serie B, in realtà è ben altro. L'Anima non sa nulla di premi e punizioni e, non mi ricordo chi abbia pronunciato questa frase, essa non sbaglia, ma impara. Quindi il karma è lì semplicemente a indicarci i nostri progressi a livello di Anima.
Forse l'errore più grosso commesso da buona parte dell'Umanità è considerare ogni essere umano esclusivamente come un corpo materiale, perciò mi rendo conto di quanto sia difficile anche solamente immaginare di essere innanzitutto un'Anima. A capire questi concetti mi aiutato molto il libro "Anime Coraggiose" di Robert Schwartz, di cui ho ho inserito una recensione nell'apposita sezione di questo forum.
Per poter iniziare a ragionare così, occorre liberarsi da tutte le etichette che la Società ci ha appioppato dal momento della nascita: dal nome di battesimo, alla famiglia in cui siamo nati, all'educazione che abbiamo ricevuto, agli studi effettuati, ecc... sono tutte situazioni che la mente poi, per sua comodità usa per etichettare Tizio, Caio o Sempronio. La mente, appunto, ma non l'Anima.
Colpa e merito sono due etichette, create dalla mente per sua comodità. All'Anima non interessa alcuna etichetta.

Concordo con la parte finale del tuo post:  Cosi come non e' colpa mia se sono peccatore in un sistema abramitico cristiano che pone un dio onnipotente, che ha creato il mondo, ha creato me stesso e allora, ne consegue che mi ha creato peccatore e non corrispondente con la sua volontà, dato il fatto che io non vi corrispondo. Basta, con la fola del libero arbitrio. Espiasse lui, per le sue imperfette creazioni stante che lui e' perfetto, e andasse all'inferno, o comunque subisse la punizione, lui. E' proprio da qui che sono iniziati i miei dubbi e, giorno dopo giorno, ho scavato, ho cercato e mi sono incamminato sulla strada dove mi trovo ora.




Come tutti i discorsi in cui si sostiene che, in generale nella vita, si soffra "per imparare", o per "essere messi alla prova", il punto debole e' sempre che la volonta' di fondo (e valevole davvero il sacrificio di tanta sofferenza) di imparare, o di essere messo alla prova, nell'animo e nell'interiorita' sofferente, in tali discorsi, e' sempre in qualche modo data per scontata.

Soffro per imparare? Ma chi te lo ha detto, che voglio imparare!

Soffro per essere messo alla prova? Ma chi te lo ha detto, che voglio essere, messo alla prova!

Si transla solo il discorso su un piano in cui quello che mi viene imposto, dalla natura o dal destino, non e' piu' solo la sofferenza in se', ma la sofferenza... e con essa anche la necessita' di imparare o di essere messo alla prova.

Ma io voglio quello che voglio e basta, e se non lo ottengo, soffro.

Me ne frego, della lezincina da imparare, o del genitore autoritario a cui secondo alcuni dovrei dimostrare di essere "buono", per ricevere in
futuro un "premio".

Per questo, non credo, di essere sul tuo stesso percorso.

Anche quando, tempo fa', nella mia vita,  mi sono interessato alla new age/new tought, il discorso che la situazione in cui sono nato in qualche modo me la sono scelta io, mi e' sempre stato indigesto. Anche al tempo. Diciamo che anche al tempo, mi interssavano di piu' altri aspetti  :D



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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