PSEUDO A.I., ANTROPOCENE, MISTICA E POLITICA SOTTO IL SEGNO DELLA CATASTROFE.

Aperto da PhyroSphera, 20 Novembre 2024, 09:24:15 AM

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PhyroSphera

Si straparla sulla intelligenza artificiale, come se essa fosse una novità, come se non fosse legata al calcolo aritmetico, come se la riproduzione dei discorsi fosse realmente dialettica, come se assurgesse a mistica religiosa.
Di vero c'è l'utilizzo di calcolatori sempre più potenti e raffinati e soprattutto capaci, i quali fanno uso massiccio di logaritmi, quindi l'uso di una connessione-dati sempre maggiore, mai però con una possibile visione d'insieme. Difatti la produzione di cultura continua secondo una incatalogabilità di fondo. A dare l'illusione del potere della macchina pensante, di un apparato tecnico che dalla effettuazione di calcoli possa passare davvero a una locuzione competente, è un raffinato gioco di assemblaggio linguistico, il quale però pecca sempre di impertinenza: nel senso di non esser mai pertinente, mai sufficientemente circostanziato.

L'utilizzo di logaritmi e connessioni-dati obbedisce a logiche di programmazione a loro volta dipendenti da progetti di politica culturale. Questi sono soggetti a cernite e scelte di pertinenza che a loro volta non sono il prodotto di procedimenti artificiali.
Tuttavia la reale illusione di riprodurre un funzionamento dialettico con un funzionamento macchina creava un fenomeno di abbandono delle scelte e allargamento della materia delle cernite, secondo una sorta di enciclopedismo massimo, a sua volta illusorio. Questa divaricazione e le massicce connessioni unite ai calcoli logaritmici, anziché accomunare le conoscenze tramite una condivisione estrema delle informazioni basata sulla valutazione delle nozioni, generano ciò che può esser definito comunistizzazione delle informazioni separate dalle relative nozioni. Ciò poneva e pone l'utente delle cosiddette AI (artificial intelligence, ovvero IA, intelligenza artificiale) in una condizione di appercezione plurima di svariati elementi subculturali prima separati, che l'aritmetica appaia secondo una sistematica e massiva combinazione, priva di orientamento e basata su accostamenti formali: si va per etichette culturali e secondo le comunanze degli elementi interni alle etichette stesse, meccanicamente e con un apparato estetico che tende a nascondere la rigidità e insensatezza della operazione.
L'illusione di derogare alla macchina, l'elaboratore elettronico, i còmpiti dell'intelletto e della intuizione si basa su una valutazione formale e superficiale dei dati culturali, con la quale si crede di poter trovare in quelle combinazioni una occasione di dominio sulla vera cultura, anche di quella definita alta. L'utente si trova così doppiato dalla macchina, ma, si badi, secondo procedimenti aritmetici e in specie logaritmici che non possono obbedire ai suoi desideri. In tal senso egli nonostante tutto ne è smentito, mente la perspicuità logico-aritmetica degli accostamenti fra informazioni, la razionalità della vera programmazione che sta sotto l'apparenza di discorso veramente intelligente, lo mette a pensare a ciò che egli non avrebbe voluto: invece che seguire i desideri capricciosi e superficiali, si trova in una rete di relazioni formali, emergenti dall'apparire della locuzione artificiale. In tal guisa, la sua iniziativa di dominio, di matrice subculturale e di origine non-culturale, ne resta bloccata. Eccoci dunque di fronte al fenomeno di una grande stagnazione della prepotenza ai danni della cultura che interviene nella cosiddetta società liquida postmoderna!

Questa grande palude sociale, tecnicista non tecnica, si produce entro l'evento che da alcuni studiosi è detto antropocene: concetto che, in analogia con l'epoca del dominio dei dinosauri accaduto tantissimo tempo fa' sul Pianeta Terra, come attestano le interpretazioni più coerenti dei dati paleologici, designa un'altra epoca di dominio, che vede gli umani protagonisti di una gigantesca modificazione dell'ambiente planetario.
Il termine e il concetto sono controversi. Secondo alcuni teorici, non vi sarebbe ancora l'influsso umano determinante per fare davvero epoca. Secondo una possibile e necessaria riflessione etica, l'attuale esorbitante attività planetaria di vasta umanità non obbedisce a una logica autenticamente umana: una alienazione, entro una mimesi che in definitiva - è stato notato non da pochi - assume per modelli da imitare proprio le creature preistoriche dette dinosauri. Inoltre le azioni sono diversamente accadenti: nei fatti lo zelo dei modificatori finisce col riprodurre le attività massive degli animali inferiori, quali gli insetti. La prepotenza delle masse umane che pretende di fare come i tirannosauri o altre creature simili finisce con l'omologarsi alle animalità minime; ciò che, secondo alcune teorie, accadeva anche ai dinosauri durante la loro fase di estinzione non trasformazione. Se un pianista imita un organista, non solo fallisce ma va incontro agli inconvenienti altrui, che non gli sono gestibili!
La stagnazione di cui detto sopra finisce per interferire con lo scorrere del tempo antropocenico, tuttavia l'illusione perdurante delle masse non consente una inibizione del flusso di operazioni "AI", i cui utenti finiscono dunque per essere spossessati delle loro imprese: una espropriazione succede alla stagnazione. Ecco allora che l'epoca dell'antropocene non può costituirsi e ne resta solo l'abbozzo: fine dell'antropocene.

C'è una positività estrema in questo accadimento, nel senso che tanta umana prepotenza doveva fermarsi quanto prima; ma anche una insidia gravissima, dato che l'espropriazione rischia di creare un fenomeno che potrebbe essere ancora più disastroso.
Lo scenario è questo: moltitudini di prepotenti cessano di realizzare la propria impresa antiecologica perché si mettono a fare ciò che non volevano; ma appunto interviene un'altra dinamica che penetra entro quella, sbagliata, di umani. Quest'ultima accadeva già in stato di alienazione, con una finzione e una distrazione, in una imitazione impossibile che si realizzava con uno scambio di modelli: quello voluto, dei dinosauri, faceva posto a quello involontario, degli insetti.
Soggetti che sono ciecamente attivi nel mondo alla maniera ma ovviamente non al modo degli insetti, si trovano espropriati: cioè il mondo agisce in vece loro. Questo dato e gli altri analoghi precedentemente esposti si offrono alla considerazione estetica, o in particolare estetico-filosofica, indipendentemente dalle scienze; per questo ne ho inserito senza spiegarne.

Il fatto che l'uso delle cosiddette AI sia in relazione con un tentativo di partecipazione mistica, ci conduce alla necessità di valutarne secondo i significati dei piani religiosi, la cui utilità e funzionalità è attestata da varie scienze: antropologiche, sociologiche, psicologiche - a patto di valutarne gli studi appropriati. I luoghi ove l'accadimento si è tenuto decisivamente sono quelli occidentali, i quali sono stati oggetto di una riflessione che scopre una identificazione, fra Cristianesimo quale ideologia religiosa e culturale ed Occidente. La prassi cristiana verte su una considerazione negativa del mondo, da cui distaccarsi senza fuggirne (l'evangelico non essere di questo mondo), dato che esso è dominato da una manifestazione ingannatoria del male: il diavolo, principio di divisione, con la sua personificazione Satana, quindi la figura del "principe di questo mondo" che nel caso estremo non consente alla vita di autodeterminarsi a meno che non si entri in una unione con Dio, detta teandrica. L'espropriazione rivela di essere una consegna a ciò che la prassi cristiana, nel perseguire la propria necessità a livello sociale, psichico, antropico, denota come il nemico: Satana, il diavolo, più specificamente, nel caso dei comportamenti di massa, il demonio, ciò che dà l'inganno di unire ma assomma soltanto. Essendo la violenza delle masse già a un grande apice, questa consegna non può a sua volta aumentarla. La possibilità è quella di una impotenza del nemico, secondo questa figurazione: un seduttore che incontra dei personaggi già caduti in basso, già all'ultimo stadio, e non sa come potrebbe persuaderli a fare qualcosa. Ma resterebbe tutto il resto del mondo: la comunità degli insetti come reagisce alla inane riproduzione umana dei loro comportamenti? Come si relazionano gli effetti planetari del passato dominio dei dinosauri col passaggio a vuoto di queste moltitudini umane? E tutto il resto anche, di imponderabile o non.
Alienazione, stagnazione, espropriazione, seguite da un passaggio a vuoto, non costituiscono la fine dei guai, non solo per i protagonisti di codesto divenire, ma pure per gli altri, anche umani, coinvolti.


MAURO PASTORE

iano

Citazione di: PhyroSphera il 20 Novembre 2024, 09:24:15 AML'utente si trova così doppiato dalla macchina, ma, si badi, secondo procedimenti aritmetici e in specie logaritmici che non possono obbedire ai suoi desideri.
Credo che non si possa declassare a tecnicismo una tecnica che mi consente  il desiderabile risultato di produrre in sei mesi un vaccino, piuttosto che in due anni, sopratutto se con epidemia in corso.
Vero è che non si può scongiurare che qualcuno la scambi per la lampada di Aladino. Però facciamo attenzione a che, per puri motivi ideologici, non si butti via il bambino con l'acqua sporca.
Infatti non può che derivare da pura ideologia demonizzare una tecnologia prospettandone le possibili negatività e ignorando volutamente le possibili positività, rifiutandosi di usare la propria intelligenza, ancor prima che quella artificiale.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: PhyroSphera il 20 Novembre 2024, 09:24:15 AMIl termine e il concetto sono controversi. Secondo alcuni teorici, non vi sarebbe ancora l'influsso umano determinante per fare davvero epoca. Secondo una possibile e necessaria riflessione etica, l'attuale esorbitante attività planetaria di vasta umanità non obbedisce a una logica autenticamente umana: una alienazione, entro una mimesi che in definitiva - è stato notato non da pochi - assume per modelli da imitare proprio le creature preistoriche dette dinosauri. Inoltre le azioni sono diversamente accadenti: nei fatti lo zelo dei modificatori finisce col riprodurre le attività massive degli animali inferiori, quali gli insetti. La prepotenza delle masse umane che pretende di fare come i tirannosauri o altre creature simili finisce con l'omologarsi alle animalità minime; ciò che, secondo alcune teorie, accadeva anche ai dinosauri durante la loro fase di estinzione non trasformazione.
Qui siamo alla pura fantasy, se siamo cosi addentro alla cultura dei dinosauri da poterla imitare.
E' solo una delle tante salse con cui condisci la tua avversione ideologica all'evoluzionismo, di tutte questa la più improbabile.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: PhyroSphera il 20 Novembre 2024, 09:24:15 AMIl fatto che l'uso delle cosiddette AI sia in relazione con un tentativo di partecipazione mistica, ci conduce alla necessità di valutarne secondo i significati dei piani religiosi, la cui utilità e funzionalità è attestata da varie scienze: antropologiche, sociologiche, psicologiche - a patto di valutarne gli studi appropriati.
Che sono quelli studi da te esclusivamente approvati, e della cui esistenza non possiamo neanche essere certi, visto che non li citi.
Che la tecnologia si presti ad essere idolatrata è un dato di fatto.
Giusto quindi lanciare l'allarme, ma precisando che non c'è nulla di nuovo sotto il sole.
Mi preoccuperei piuttosto del fatto, che posso confermare, che alla soglia della nostra estinzione qualcuno ancora discuta dell'opportunità di cambiare nome a  quest'era chiamandola antropocene.
Il problema mi sembra comunque ormai superato, perchè sfido chiunque a ricordarsi la vecchia denominazione senza andare a guardare su Wikipedia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

misummi

A me l'AI piace ed interessa.
La trovo utile sul piano informativo,meno utile su quello dialogico sé si resta su livelli medio bassi 
Impostando un dialogo serio e creativo  su questioni e ipotesi scientifiche, L'AI fa un salto di qualità in automatico perchè quello è il suo livello. 
Sul piano creativo letterario un voto medio basso,su quello psicologico la considero alla stregua di un adolescente intelligente e informato assistito da addetti ai lavori che non si vogliono esporre. 
Tutto qui,dove stanno i pericoli se non nella testa di chi la usa!

PhyroSphera

Citazione di: iano il 20 Novembre 2024, 10:52:03 AMCredo che non si possa declassare a tecnicismo una tecnica che mi consente  il desiderabile risultato di produrre in sei mesi un vaccino, piuttosto che in due anni, sopratutto se con epidemia in corso.
Vero è che non si può scongiurare che qualcuno la scambi per la lampada di Aladino. Però facciamo attenzione a che, per puri motivi ideologici, non si butti via il bambino con l'acqua sporca.
Infatti non può che derivare da pura ideologia demonizzare una tecnologia prospettandone le possibili negatività e ignorando volutamente le possibili positività, rifiutandosi di usare la propria intelligenza, ancor prima che quella artificiale.
La IA è tecnicismo, non tecnica.
Non so se ci sia stato un vaccino anticovid ottenuto tramite IA. A riguardo però la vera medicina scientifica, a parte i fuochi pirotecnici della tecnoscienza e tutte i relativi inganni, dice uguale a prima: sia il virus più forte o meno, le influenze legate a luoghi e stagioni (nel caso del Covid: la Cina sovrappopolata ed iperinquinata, gli inverni ma anche l'alternarsi di caldi e freddi, più grave dati i cambiamenti climatici) non vanno mai trattate coi vaccini neppure in casi di emergenza. Insomma i vaccini anticovid non sono dei ritrovati della tecnologia. Sono una delle tante dimostrazioni di una subcultura prepotente che non doveva esserci.
Non sempre ha senso dire di possibili positività: ci sono certe imprese che non funzionano e altre che sono anche solamente deleterie. Difatti non è l'intelligenza artificiale in quanto tale che criticavo e che critico, ma la sua falsificazione.

MAURO PASTORE

PhyroSphera

Citazione di: iano il 20 Novembre 2024, 11:10:27 AMQui siamo alla pura fantasy, se siamo cosi addentro alla cultura dei dinosauri da poterla imitare.
E' solo una delle tante salse con cui condisci la tua avversione ideologica all'evoluzionismo, di tutte questa la più improbabile.
Io non dicevo che le bestie hanno una propria cultura e che dobbiamo imitarle. Dicevo di un fenomeno di imitazione diverso: la gigantomania, la freddezza dei sentimenti ridotti simili a quelli dei rettili, la distrazione per i disastri atomici come se si fosse più forti degli umani, forti quanto i rettili alle radiazioni ed in particolare quanto i loro avi antichi... Tu prova a guardare un operaio che fa la faccia prepotente mentre comanda una escavatrice meccanica, e allora ti potresti render conto, anche notando che agisce da elemento, dunque da rappresentante di una massa... C'è anche l'indizio delle donne alle prese con le borse di coccodrillo e le reazioni ai film sui dinosauri... Ma anche tanto altro e di più logico e rigoroso, riguardo alle scelte politiche ambientali di molti che pensano in termini antidiluviani, come se il Pianeta fosse già pieno di vulcani attivi e terremoti e fumi tossici, e che mettono in scena una aggressività del tutto simile a quella dei dinosauri, per quanto se ne può ricostruire non solo con la scienza.
Alla fine però il fattaccio si tramuta nel fare tutti quanti insieme come si farebbe essendo formiche o termiti. Scelta di sovrappopolazione, sacrifici insensati di gruppo (insensati per gli umani)... Alla prepotenza da dinosauri seguono le stragi con armi chimiche, atomiche, che trattano le moltitudini come sciami di insetti... C'è una relazione tra il tecnicismo gigantista e le stragi di massa con armi non convenzionali... A volte si trovano soggetti sinceri che parlano a nome di vasti numeri: prima si fanno cose giganti e senza curarsi degli effetti della prepotenza, ma poi si deve esser disposti a morire come insetti. Queste più o meno involontarie testimonianze sono già delle fasi mature del fattaccio. La politica informa sui comportamenti di massa e le statistiche sono solo uno dei riferimenti. La rete sociale stessa informa e esiste una società mondiale oramai - che non è il Villaggio globale purtroppo; e questa azione di massa reca danni anche a chi non ne partecipa o è imposta a quelli che non la vorrebbero.

Se ci si mette a pensare l'evoluzionismo, non la Teoria della Evoluzione cioè ma una costruzione fatta su di essa, se si considera quella degenerata che pretende di spiegare il divenire sotto il concetto di evoluzione, che tenta anche di inglobare l'osservazione biologica-antropologica secondo cui l'umanità è mediatrice tra la varietà delle forme animali (morfologicamente), ecco che qualsiasi bestia, riconosciuta come non estranea in quanto vivente, viene imitata disperatamente per rinforzare il sogno dell'idolo. Anche pecore e galline. Ma socialmente l'imitazione per i dinosauri è del tutto rilevante nella politica. L'evoluzionista nel pensare gli animali non applica interamente la distinzione io-altro. Molti animali possono profittarne, anche sciami di insetti. E' proverbiale l'uso massiccio di insetticida che certi fanno e il lutto cui fanno seguire, per non voler accorgersi che dovevano porre distacco e indifferenza... e alla fine buttando insetticida a oltranza ce lo si becca, si fa la fine degli insetti... Si sa che l'idolo vero e proprio del fanatico e fraintenditore di Darwin è la scimmia, tuttavia i dinosauri, in particolare quelli carnivori, vengono dagli idolatri trattati come scimmie meccaniche

Capito in che senso dicevo (dico al lettore perspicace)?


MAURO PASTORE

PhyroSphera

Citazione di: iano il 20 Novembre 2024, 11:16:26 AMChe sono quelli studi da te esclusivamente approvati, e della cui esistenza non possiamo neanche essere certi, visto che non li citi.
Che la tecnologia si presti ad essere idolatrata è un dato di fatto.
Giusto quindi lanciare l'allarme, ma precisando che non c'è nulla di nuovo sotto il sole.
Mi preoccuperei piuttosto del fatto, che posso confermare, che alla soglia della nostra estinzione qualcuno ancora discuta dell'opportunità di cambiare nome a  quest'era chiamandola antropocene.
Il problema mi sembra comunque ormai superato, perchè sfido chiunque a ricordarsi la vecchia denominazione senza andare a guardare su Wikipedia.
Ci sono: antropologia della religione; psicologia della religione; sociologia della religione; e anche altro. Tutto sta a trovare studi ove lo scienziato non si preclude la totalità dei risultati. Alcuni si autolimitano per superstizione. Non è la superstizione religiosa la peggiore.


MAURO PASTORE

PhyroSphera

Citazione di: misummi il 20 Novembre 2024, 13:12:05 PMA me l'AI piace ed interessa.
La trovo utile sul piano informativo,meno utile su quello dialogico sé si resta su livelli medio bassi
Impostando un dialogo serio e creativo  su questioni e ipotesi scientifiche, L'AI fa un salto di qualità in automatico perchè quello è il suo livello.
Sul piano creativo letterario un voto medio basso,su quello psicologico la considero alla stregua di un adolescente intelligente e informato assistito da addetti ai lavori che non si vogliono esporre.
Tutto qui,dove stanno i pericoli se non nella testa di chi la usa!

Non è questione di piacere ed interesse, ma di avvedutezza.


MAURO PASTORE

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