Il caso degli immigrati inviati in Albania e poi riportati in Italia

Aperto da Eutidemo, 22 Ottobre 2024, 13:08:06 PM

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sapa

Citazione di: Jacopus il 23 Ottobre 2024, 13:36:42 PMciao Sapa. Ho trovato un aggiornamento rispetto alla mail di Paternello. Nella mail integrale pubblicata dal Corriere della Sera, leggiamo chiaramente che la frase "dobbiamo porre rimedio" è riferita all'isolamento della magistratura nella società e non ha nulla a che fare con il desiderio di "rovesciare" la Meloni. La mail si conclude così: "non dobbiamo fare opposizione politica, ma difendere il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente".

A questo punto vedi tu chi manipola.
Vero, jacopus, ma il passo sulla "pericolosità" di un pdc che non ha procedimenti penali in corso ( ma ci rendiamo conto? Detto da un magistrato...) e che quindi risulta più pericoloso dello stesso Berlusconi, che agiva per interesse personale, rimane agli atti. Sul "porre rimedio" è giusto ciò che dici, il resto rimane di una gravità inaudita, a mio modesto avviso.

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 22 Ottobre 2024, 13:30:45 PMIn effetti la rogna sta proprio nell'art 42 che da al singolo migrante irregolare la possibilità di farsi beffe di tutte le regolamentazioni di sicurezza. Il concetto di paese sicuro è gia qualcosa di incerto, in nessun posto al mondo c'è sicurezza per cui in teoria tutti i paesi dovrebbero essere definiti non sicuri.
Per questo è già problematico stabilire a livello internazionale un accordo comune sui paesi più o meno rischiosi.
Figuriamoci se poi ci mettiamo nelle mani del migrante irregolare, che è interessato e che quindi senza dubbi dichiarerà che il suo paese è molto insicuro per lui.
Purtroppo siamo nelle mani di questi burocrati europei, ed è nei loro confronti che la Meloni dovrebbe impegnarsi, promuovendo un necessario cambiamento dell'art. 42, invece di attaccare stupidamente ed inutilmente la magistratura che non fa che applicare leggi fatte male dai politicanti di Bruxelles.
Be', ad esempio, in Egitto l'omosessualità è un reato; per cui, anche se per il resto l'Egitto è un Paese sicuro, non lo è per lui!

Eutidemo

Citazione di: sapa il 22 Ottobre 2024, 13:50:25 PMEh, ma il problema è che il giudice ha ritenuto di far rientrare i migranti dall' Albania, senza che questi fossero neanche stati identificati. Di fatto, quindi, sancendo arbitrariamente che l' Egitto è paese non sicuro per tutti. Non è che,  ammettendo che il governo italiano abbia sbagliato, con un altro errore si mettano a posto le cose. Più che altro è contro - propaganda, che non è in capo alla magistratura fare, secondo me.
L'egitto non è un Paese molto sicuro per tutti; visto che un mio amico è stato tre giorni in prigione per aver scattato delle fotografie dell'aeroporto.
Però, poi, gli hanno restituito la libertà ed il cellulare con tante scuse; ma dopo avergli cancellato le foto. ;D

Eutidemo

Citazione di: niko il 23 Ottobre 2024, 13:55:44 PMPer me, a parte il discorso sulla  sicurezza o "non sicurezza" dei vari paesi di destinazione, mi pare estremamente barbaro che uno stato individui un cladestino, lo sottoponga a detenzione amministrativa, e per di piu', si stabilisce che la detenzione amministrativa a cui il "prigioniero" deve essere sottoposto, avvenga, chissa' perche' e chissa' come, in un altro stato. Quindi: deportazione arbitraria di qualcuno, di natura amministrativa.

La detenzione amministrativa di qualunque essere umano per piu' dei quattro giorni canonici massimi del "fermo di polizia", a cui possono essere sottoposti normalmente anche tutti i cittadini "regolari" in Italia, secondo me e' gia' barbarie, la detenzione amministrativa, di fino a un anno e mezzo di durata, con deportazione in altro stato... e' barbarie al quadrato.

Si e' innocenti fino a prova contraria. Anche del "grave crimine", se cosi' lo vogliamo considerare, di essere emigrati a un certo punto della propria vita per fame, e non per persecuzione politica o guerra.


Sottoscrivo!
Non siamo d'accordo su molte cose, ma su questa sì ;)
Tanto più che buona parte degli emigranti, fuggono da situazioni di disperazione che noi (con il culo al caldo) non possiamo minimamente immaginare!
Però dovremmo fare un minimo tentativo di empatia e di  immedesimiazione; ma, per molti (me compreso) non è facile!

anthonyi

Citazione di: niko il 23 Ottobre 2024, 13:55:44 PMPer me, a parte il discorso sulla  sicurezza o "non sicurezza" dei vari paesi di destinazione, mi pare estremamente barbaro che uno stato individui un cladestino, lo sottoponga a detenzione amministrativa, e per di piu', si stabilisce che la detenzione amministrativa a cui il "prigioniero" deve essere sottoposto, avvenga, chissa' perche' e chissa' come, in un altro stato. Quindi: deportazione arbitraria di qualcuno, di natura amministrativa.

La detenzione amministrativa di qualunque essere umano per piu' dei quattro giorni canonici massimi del "fermo di polizia", a cui possono essere sottoposti normalmente anche tutti i cittadini "regolari" in Italia, secondo me e' gia' barbarie, la detenzione amministrativa, di fino a un anno e mezzo di durata, con deportazione in altro stato... e' barbarie al quadrato.

Si e' innocenti fino a prova contraria. Anche del "grave crimine", se cosi' lo vogliamo considerare, di essere emigrati a un certo punto della propria vita per fame, e non per persecuzione politica o guerra.


Ma come, niko, stai sempre a parlar male degli ebrei, che hanno rotto le scatole in casa degli arabi, e poi accetti che un clandestino venga lasciato libero di rompere le scatole in casa nostra prima ancora che si possano fare verifiche sul suo passato, ed analisi sulle sue intenzioni. E se un domani quel clandestino ti cacciasse da casa tua, così come hanno fatto gli ebrei con gli arabi? 

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 23 Ottobre 2024, 17:21:21 PM
Sottoscrivo!
Non siamo d'accordo su molte cose, ma su questa sì ;)
Tanto più che buona parte degli emigranti, fuggono da situazioni di disperazione che noi (con il culo al caldo) non possiamo minimamente immaginare!
Però dovremmo fare un minimo tentativo di empatia e di  immedesimiazione; ma, per molti (me compreso) non è facile!

Tenere persone in custodia perché potenzialmente pericolose é una misura cautelare. E questo vale soprattutto per coloro che hanno vissuto in ambienti violenti, perché tendono a riproporre gli stessi modelli comportamentali.
Secondo me un po' di empatia, Eutidemo, dovresti conservarla per tutti gli operatori, di polizia e sanitari, che hanno a che fare con gli immigrati, che si confrontano con i loro facili sbalzi di umore, le situazioni di rissa, gli atti estremi di stampo violento o masochistico.

niko

Citazione di: anthonyi il 23 Ottobre 2024, 18:56:52 PMMa come, niko, stai sempre a parlar male degli ebrei, che hanno rotto le scatole in casa degli arabi, e poi accetti che un clandestino venga lasciato libero di rompere le scatole in casa nostra prima ancora che si possano fare verifiche sul suo passato, ed analisi sulle sue intenzioni. E se un domani quel clandestino ti cacciasse da casa tua, così come hanno fatto gli ebrei con gli arabi?


Non so, se un bel giorno, mettiamo, andassi a comprare il latte e mi scordassi la carta di identita' a casa, e un poliziotto troppo zelante mi sbattesse in cella per un anno e mezzo per prendersi il tempo di fare una "verifichina", la cosa, mi sembrerebbe, come dire, eccessiva.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Citazione di: niko il 24 Ottobre 2024, 05:04:32 AMNon so, se un bel giorno, mettiamo, andassi a comprare il latte e mi scordassi la carta di identita' a casa, e un poliziotto troppo zelante mi sbattesse in cella per un anno e mezzo per prendersi il tempo di fare una "verifichina", la cosa, mi sembrerebbe, come dire, eccessiva.




Per verificare la tua posizione, in quel caso, basta andare a chiedere al bottegaio del quale sei cliente. Oltretutto quel poliziotto per chiederti i documenti dovrebbe essere motivato da oggettivi elementi circostanziali, altrimenti é abuso di potere.
Ad esempio se il luogo dove ti ferma é nei pressi di una spiaggia nella quale la guardia costiera ha avuto modo di supporre la presenza di sbarchi clandestini gli elementi circostanziali ci sono. 

niko

Citazione di: anthonyi il 24 Ottobre 2024, 09:42:15 AMPer verificare la tua posizione, in quel caso, basta andare a chiedere al bottegaio del quale sei cliente. Oltretutto quel poliziotto per chiederti i documenti dovrebbe essere motivato da oggettivi elementi circostanziali, altrimenti é abuso di potere.
Ad esempio se il luogo dove ti ferma é nei pressi di una spiaggia nella quale la guardia costiera ha avuto modo di supporre la presenza di sbarchi clandestini gli elementi circostanziali ci sono.


Disegnare frontiere sul mondo, e' abuso di potere.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Citazione di: anthonyi il 24 Ottobre 2024, 09:42:15 AMPer verificare la tua posizione, in quel caso, basta andare a chiedere al bottegaio del quale sei cliente. Oltretutto quel poliziotto per chiederti i documenti dovrebbe essere motivato da oggettivi elementi circostanziali, altrimenti é abuso di potere.
Ad esempio se il luogo dove ti ferma é nei pressi di una spiaggia nella quale la guardia costiera ha avuto modo di supporre la presenza di sbarchi clandestini gli elementi circostanziali ci sono.
Anthony. Sei arrivato in ritardo di un paio di mesi. Fra i vari danni che questo governo sta causando a questo paese c'è anche questo:

https://it.wikipedia.org/wiki/Abuso_d'ufficio
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Eutidemo

Ciao Niko. :)
Non hai tutti i torti.
Però bisogna distinguere tra:
a) Chi viene in Italia "regolarmente" in base al decreto sui "flussi migratori", per ragioni di lavoro.
b) Chi viene in Italia, anche "irregolarmente",  però ha comunque  il "diritto" di restarvi ai sensi del secondo comma dell'art.10 della nostra Costituzione, il quale sancisce che : *_"Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge."_*.
c) Chi viene in Italia "irregolarmente",  ma non ha il "diritto" di restarvi nè in base al decreto sui "flussi migratori", per ragioni di lavoro, nè ai sensi del secondo comma dell'art.10 della nostra Costituzione (perchè il suo è un Paese Democratico).
***
Nei casi b) e c), occorre che un giudice stabilisca quale delle due circostanze ricorra; per cui è naturale che il migrante sia messo in condizioni di "non squagliarsela" nel nostro Paese.
***
Però la detenzione amministrativa, di fino a un anno e mezzo di durata, con deportazione in altro Stato, sembra alquanto arbitraria anche a me.
***
Un cordiale saluto! :)
***

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 23 Ottobre 2024, 19:15:10 PMTenere persone in custodia perché potenzialmente pericolose é una misura cautelare. E questo vale soprattutto per coloro che hanno vissuto in ambienti violenti, perché tendono a riproporre gli stessi modelli comportamentali.
Secondo me un po' di empatia, Eutidemo, dovresti conservarla per tutti gli operatori, di polizia e sanitari, che hanno a che fare con gli immigrati, che si confrontano con i loro facili sbalzi di umore, le situazioni di rissa, gli atti estremi di stampo violento o masochistico.
Su questo hai perfettamente ragione; però, in generale, pur essendo senz'altro critiche entrambe le situazioni, io penso che quelle dei "secondini" siano comunque meno stressanti di quelli dei "reclusi" (i quali, salvo eccezioni, non sono comunque dei criminali).

Jacopus

La politica per regolare i flussi migratori è in Italia ma anche in altri paesi europei la prova che viviamo in sistemi sociali schizofrenici. Da un lato li vorremmo escludere, deportare, far tornare ai loro paeselli. Il giorno dopo ci accorgiamo che ci mancano medici, infermieri, saldatori, informatici, persino insegnanti. Ovvero tutte quelle professioni per le quali servono numeri ingenti ma possono essere svolte dopo una formazione scolastica lunga e che quindi presuppongono una integrazione nel territorio di appartenenza. Le nostre politiche sono invece al contrario per la non integrazione e per la creazione di ghetti culturali. Non è neppure responsabilità dei politici di turno. L'italiano medio è geneticamente un razzista alla buona, senza i lirismi e il radicalismo di certe ideologie nordiche, ma che comunque non aiuta a creare una nazione cosmopolita come antidoto alla violenza prossima ventura ma anche come antidoto alla carenza di professionisti essenziali alla vita di uno stato moderno. Ed infatti la distanza con il resto dell'Europa si amplia così come la distanza fra il nord e il sud dell'Italia.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 24 Ottobre 2024, 19:51:11 PMLa politica per regolare i flussi migratori è in Italia ma anche in altri paesi europei la prova che viviamo in sistemi sociali schizofrenici. Da un lato li vorremmo escludere, deportare, far tornare ai loro paeselli. Il giorno dopo ci accorgiamo che ci mancano medici, infermieri, saldatori, informatici, persino insegnanti. Ovvero tutte quelle professioni per le quali servono numeri ingenti ma possono essere svolte dopo una formazione scolastica lunga e che quindi presuppongono una integrazione nel territorio di appartenenza. Le nostre politiche sono invece al contrario per la non integrazione e per la creazione di ghetti culturali. 
Secondo me mischi problemi differenti. In Italia mancano determinate professioni perché le scuole professionali sono di bassa qualità e poco programmate sull' effettiva domanda di lavoro. Poi certo l'immigrazione potrebbe. Supplire, ma si tratta di immigrazione di persone già professionalizzate, che é difficile vengano in Italia con i barconi.
Quelli dei barconi sono normalmente non professionalizzati, e soprattutto sono a forte rischio criminalità, molti di loro in Italia vivranno di espedienti, e tenderanno a stare con le comunità di loro connazionali, sono fatti che nessuna delle illusorie ipotesi di "integrazione" mette in discussione.

Jacopus

Citazione di: anthonyi il 24 Ottobre 2024, 20:21:04 PMSecondo me mischi problemi differenti.
Secondo me, no. Ovvio che chi viene con i barconi non sa fare l'infermiere, ma una politica di integrazione significa favorire la possibilità che entro una generazione o al massimo due, la famiglia di quell'Enea pakistano, possa diventare un infermiere. Un esempio personale, di come l'integrazione possa anche avvenire spontaneamente. La badante di mio padre è arrivata dal Perù e sapeva fare le pulizie, poi ha imparato da sola a fare l'assistente domiciliare e infine ha preso il diploma da OSS ed ora lavora in una residenza protetta. Ha fatto venire in Italia i suoi due figli, uno dei quali fa il cameriere e l'altro il poltrone. Lasciando perdere il poltrone, mi sembra un processo di integrazione spontaneo che ha funzionato, ma se invece di lasciarlo alla buona volontà delle persone, vi fosse un pensiero politico che pensasse in termini di decenni o ventenni (non quello fascista), le cose funzionerebbero molto meglio. Un pò come quando vi è stata la speculazione edilizia, che ha pensato al presente, senza considerare i danni a lungo termine di quella speculazione, di cui soffriamo ancora oggi. Immagina Roma, ad esempio, con una cultura del traffico pubblico, con una metro degna di questo nome, tram, filobus, un sistema ferroviario integrato. Ma una cultura del traffico pubblico, così come una politica migratoria, non avviene e non può avvenire dall'oggi al domani. Non è un miracolo. Ma è proprio grazie alla programmazione che i paesi prosperano e nutrono una speranza maggiore di giustizia. Da noi invece vige il tiriamo a campare nel migliore dei casi, altrimenti il mettere povero contro povero, che è davvero un capolavoro di una classe dirigente costituita però da "poveri dentro".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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