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Santa Madre Russia

Aperto da Jacopus, 24 Agosto 2024, 00:28:38 AM

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anthonyi

Citazione di: InVerno il 25 Agosto 2024, 10:08:45 AMIo parlavo più che altro dal lato russo, che hanno decadi di visibilio per l'Europa alternati a decadi di respingimento, come dicevo hanno il piede in due scarpe. Ma quando si tratta di cose serie l'altalena si ferma, se guardi ad esempio la loro industria militare sono tutte componentistiche occidentali, anche dopo il 2014 le cinesate rimangono fuori dalle industrie critiche, magari i prodotti di consumo. Perché se USA e Cina cominciassero una guerra, secondo te si schiererebbero apertamente con la Cina ? Gli antioccidentali possono sognare....
Comunque non é questione di preferenza politica, le armi hanno bisogno di tecnologie più robuste di quelle immesse negli usi civili, e queste tecnologie le hanno solo le imprese occidentali. Poi si sa come sono i Cinesi, se tanto tanto riescono a produrre qualcosa di buono in ambito bellico ti pare che lo vanno a dare ai confinanti russi, fidarsi é bene, ma non fidarsi é meglio. 

Ipazia

Grande perdita le Olimpiadi:



Con l'Occidente in tutta la sua magnificenza materiale e spirituale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Ipazia. Non ti cancello il post perché la conseguenza potrebbe essere di protesta contro la censura occidentalista, ma mi spieghi il senso del post creato con A.I.?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

#18
> il motivo per cui, quantomeno attualnente, la russia non entra in europa, non e' geografico, ne' demografico, ne' tantomeno culturale, ma politico.

Quindi che senso ha tutta la discussione?

Un senso passatista, retrospettivo, rispetto all'attualita'.

> la russia puo' rinunciare alla sua componente asiatica e transuralica, per entrare in Europa? Non puo', non vuole, e anche se lo facesse, per come stanno le cose ora come ora non ci entrerebbe comunque.
Io in certe ucronie fantascientifiche ci vedo solo i sogni filoamericani e filoeuropeisti di qualcuno che spera che la russia si disgreghi, che cessi di esistere.

Un grande paese, sara' sempre un grande paese. E non solo un paese grande.

L'eurasianita', riguarda piu' noi, che non la russia. Per loro e' un dato di fatto, per noi un qualcosa da costruire.

> E comunque, avere il senso della comunita', come ce lo aveva, ad esempio, anche la cultura greco classica precristiana, non e' certo misticismo.

Semmai, olismo. Tra olismo e misticismo, c'e' una bella differenza.

L'individuo, olistico, si sottomette solo alla legge che egli stesso, nella dimensione collettiva, insieme con gli altri individui, ha creato. E non all'altro individuo, e non al dio/persona. La morte di Socrate, e non la morte di Cristo.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 25 Agosto 2024, 16:07:15 PMIpazia. Non ti cancello il post perché la conseguenza potrebbe essere di protesta contro la censura occidentalista, ma mi spieghi il senso del post creato con A.I.?
Si potrebbe chiederlo ai nuotatori in carne ed ossa che hanno nuotato nelle fogne occidentali travestite da Olimpiade. Per chi ha seguito la vicenda, non pare siano stati entusiasti della cosa e si sono sentiti parte lesa di un baraccone immondo. Vicenda da cui sono stati felicemente esonerati i nuotatori della "Santa Madre Russia", per nulla invidiosi dei loro colleghi. Si sono risparmiati il vomitevole preludio cenacolare e la box inclusiva "femminile". Tutte cose che la S.M.Russia non ha proprio motivo di invidiare. Anzi, se questa è la civiltà da cui è esclusa, i suoi popoli hanno tutto da guadagnare.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Citazionebox inclusiva "femminile"
Ipazia, basta, veramente ti prego, torna a scrivere i bei post di una volta.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 25 Agosto 2024, 19:46:33 PMIpazia, basta, veramente ti prego, torna a scrivere i bei post di una volta.
Già risparmio al forum le mie considerazione politiche, lasciando al solo niko la difesa dalle arrembanti truppe atlantiste, ma riguardo all'inclusività non posso che solidarizzare con le sfortunate pugili che in mondovisione facevano il segno inequivocabile della doppia X.

Magari un po' più di scienza e tanta ideologia di meno risolverebbero, secondo giustizia e buonsenso, la questione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: niko il 25 Agosto 2024, 16:59:32 PM> il motivo per cui, quantomeno attualnente, la russia non entra in europa, non e' geografico, ne' demografico, ne' tantomeno culturale, ma politico.
Ma tutti insieme magari, in ordine di importanza crescente, e ci aggiungerei quello monumentale, manifestato nel mausoleo di Lenin, la cui salma finché non verrà finalmente sepolta rimarrà mummificato ostacolo all'integrazione europea. Non tanto perché sia Lenin, potrebbe essere anche Giobatta il ciabattino, ma perché manifestazione concreta e tangibile dell'idea che ci possano essere leader al di sopra di ogni altro uomo e della legge, superuomini immortali. l'EU nasce dalla mancata sepoltura di Hitler, che a sua volta visitò il mausoleo di Napoleone, che a suo tempo rese omaggio a quello di CarloMagno, che si recò a quello di Cesare, che toccò con mano l'ora disperso feretro di Alessandro, che iniziò le sue conquiste e il primo vero impero occidentale recandosi alla supposta tomba di Achille. Fintanto che la Russia vorrà mantenere viva questa idea di uomini che servono un leader anziché di leader che servono gli uomini, l'integrazione sarà pressoché impossibile. E non servono gli ucraini per farlo, se fosse per Putin getterebbe la salma in un fosso in quanto creatore della moderna Ucraina, ma la tiene lì precipuamente per mantenere vivo il culto della personalità di cui ora vorrebbe essere oggetto per garantirsi poteri illimitati. Perlomeno se installassimo dei sensori nel mausoleo potremmo misurare la velocità con cui il corpo di Lenin si rivolta nella tomba a sapere che ci sono comunisti italiani che vogliono morta l'Ucraina di cui lui riconosceva i bisogni di separazione, pisciando sul principio di autodeterminazione, una delle poche buone idee che tutti i posteri rossi e non gli attribuiscono.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: Ipazia il 25 Agosto 2024, 20:57:26 PMGià risparmio al forum le mie considerazione politiche, lasciando al solo niko la difesa dalle arrembanti truppe atlantiste, ma riguardo all'inclusività non posso che solidarizzare con le sfortunate pugili che in mondovisione facevano il segno inequivocabile della doppia X.

Magari un po' più di scienza e tanta ideologia di meno risolverebbero, secondo giustizia e buonsenso, la questione.

Facciamola il piu' semplice possibile:

Se uno nasce con il pisellino (fenotipo maschile), poi da grande egli puo' eventualmente, intraprendere un percorso di tipo sociale, psicologico, estetico, esistenziale, e al limite anche ormonale o chirurgico al fine di diventare, in vari sensi possibili "donna"; o piu' donna di quanto egli si sentisse prima.
Ma non puo' essere obbligato a farlo. Egli e' un individuo maschio e ha diritto ad essere trattato come tale. Non puo' essere femminilizzato arbitrariamente dalla societa', ne' in senso fisico ne' in senso socio psicologico.
Potere (fare cose per sentirai piu' donna) non e' dovere, soprattutto in questo caso.

Se una nasce con la patatina (fenotipo femminile), uguale. E' nata donna. Puo', da grande, mascolinizzarsi a livello sociale, estetico, o in casi estremi ormonale e chirurgico se cosi' lei vuole, ma non puo' essere obbligata a farlo.
Potere non e' dovere. Soprattutto in casi come questo.

Costringere un individuo nato con patatina a gareggiare con dei maschi, e ad assoggettarsi a un regolamento sportivo pensato per maschi, cioe' per portatori alla nascita di pistolino, e' una indebita mascolinizzazione di quell'individuo. Un atto di bullismo sociale.

Del resto escluderlo, cioe' non farlo gareggiare proprio, sarebbe una indebita esclusione.

E fare una categoria a parte per lei e per gli altri tre casi nel mondo come lei, sarebbe una indebita ghettizzazione, uno spettacolo sportivamente e umanamente indegno. Tre individui con una malattia genetica rara (rarissima) raccattati in giro per il mondo che gareggiano solo tra di loro? Per contendersi cosa, la coppa del ghetto?

L'unica soluzione umanamente e olimpicanente degna, e' permettere illimitatamente e per sempre alle nate con patatina di gareggiare nelle gare femminili, e ai nati con pisellino, nelle gare maschili.

Il cromosoma non andrebbe neanche guardato, andrebbe guardato il fenotipo, cioe' cosa ha un atleta tra le gambe, distinguendo tra quelli naturali (nati cosi') e quelli modificati chirurgicamente, i metodi per farlo con una relativamente semplice osservazione strumentale ci stanno.

Ma cosi' facendo, non si potrebbero montare polemiche infinite sul nulla.

Tutti gli sportivi hanno condizioni immeritate, genetico naturali, oltre al talento, che li favoriscono. Se sei un maschio mediterraneo alto uno e sessanta, un campione di pallacanestro ai massimi livelli ricordato in tutto il mondo non ci diventi. Dovrai impegnarti tutta la vita, per diventare uno mediocre, se pensi che sia quella la tua strada.
Perche' il difensore avversario, a certi livelli e quando tu hai sudato le proverbiali sette camicie fin dall'infanzia per arrivarci, e' sicuramente un afroamericano alto uno e novanta: allunga il suo braccione e ti impedisce di fare canestro. La vita e' crudele.

Una donna con un cromosoma y ha una anomalia genetica, diciamo pure le cose come stanno, una malattia, che le dara' mille problemi nella vita, un inferno di disagi fisici e psicologici, tipo che a dodici anni le cresce la barba e le vengono tratti somatici maschili senza che in precedenza ne' lei ne' i suoi genitori avessero mai sospettato che la bambina avesse una (grave) malattia, pressoche' impossibile da diagnosticare in anticipo, finche' asintomatica. Cose toste, cose difficili anche solo da immagginare, ma almeno tutto cio' le permettera' di eccellere nella boxe se unito ad un estremo impegno e allenamento in quel senso.

Se nella vita questa persona sceglie proprio di fare boxe, non sta "barando", non si sta avvantaggiando illegalmente rispetto alle atlete "normali": sta facendo di necessita' virtu'.
Non la si puo' escludere, come non si possono escludere i difensori di pallacanestro alti uno e novanta. In tutti e due i casi, sono immeritatamente nati cosi', ma e' anche una vita che si allenano. Non si puo' fare una categoria a parte per quelli che hanno una certa malattia, come non si puo' fare una categoria a parte per i giicatori di pallacanestro alti uno e novanta. Gareggiano con gli altri, e vince il migliore: il migliore in termini di talento combinato con la "fortuna".

I piagnoni, in questi casi, quelli che fanno la x con la mano prima o dopo di aver pigliato le botte da una ragazzina dotata, sono solo dei transessualisti di destra che vorrebbero assoggettare a un regolamento sportivo maschile una persona verificabilmente nata con una vagina. E la Rowling, tornasse a scrivere Harry Potter, che quello sa fare nella vita, a proposito di talento.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: InVerno il 26 Agosto 2024, 08:18:37 AMMa tutti insieme magari, in ordine di importanza crescente, e ci aggiungerei quello monumentale, manifestato nel mausoleo di Lenin, la cui salma finché non verrà finalmente sepolta rimarrà mummificato ostacolo all'integrazione europea. Non tanto perché sia Lenin, potrebbe essere anche Giobatta il ciabattino, ma perché manifestazione concreta e tangibile dell'idea che ci possano essere leader al di sopra di ogni altro uomo e della legge, superuomini immortali. l'EU nasce dalla mancata sepoltura di Hitler, che a sua volta visitò il mausoleo di Napoleone, che a suo tempo rese omaggio a quello di CarloMagno, che si recò a quello di Cesare, che toccò con mano l'ora disperso feretro di Alessandro, che iniziò le sue conquiste e il primo vero impero occidentale recandosi alla supposta tomba di Achille. Fintanto che la Russia vorrà mantenere viva questa idea di uomini che servono un leader anziché di leader che servono gli uomini, l'integrazione sarà pressoché impossibile. E non servono gli ucraini per farlo, se fosse per Putin getterebbe la salma in un fosso in quanto creatore della moderna Ucraina, ma la tiene lì precipuamente per mantenere vivo il culto della personalità di cui ora vorrebbe essere oggetto per garantirsi poteri illimitati. Perlomeno se installassimo dei sensori nel mausoleo potremmo misurare la velocità con cui il corpo di Lenin si rivolta nella tomba a sapere che ci sono comunisti italiani che vogliono morta l'Ucraina di cui lui riconosceva i bisogni di separazione, pisciando sul principio di autodeterminazione, una delle poche buone idee che tutti i posteri rossi e non gli attribuiscono.


I comunisti non vogliono morta l'ucraina, vogliono solo la pace, a differenza di altri.

Pisciano sopra, si', pisciano sulla guerra dell'occidente euroamericano, e tanto, fino ad affogarlo.

Lenin ha pienamente servito il popolo, non viceversa,  e' per questo che il problema della russia in europa rigurada la categoria del politico, e non del monumantale, se non nel senso nietzscheano del termine, dalle considerazioni inattuali, utilita' monumentale della storia per la vita.

Ma il senso urbanistico, del termine "monumentale", direi che ricade nella categoria del culturale, e non e' culturale, il problema che impedisce, oggi, alla russia, di essere europea, o all'europa, di essere russa.

Perche' c'e' sempre un reciproco in queste cose. Anche dove uno magari non se lo immaggina.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

sapa

Citazione di: niko il 26 Agosto 2024, 13:26:42 PMFacciamola il piu' semplice possibile:

Se uno nasce con il pisellino (fenotipo maschile), poi da grande egli puo' eventualmente, intraprendere un percorso di tipo sociale, psicologico, estetico, esistenziale, e al limite anche ormonale o chirurgico al fine di diventare, in vari sensi possibili "donna"; o piu' donna di quanto egli si sentisse prima.
Ma non puo' essere obbligato a farlo. Egli e' un individuo maschio e ha diritto ad essere trattato come tale. Non puo' essere femminilizzato arbitrariamente dalla societa', ne' in senso fisico ne' in senso socio psicologico.
Potere (fare cose per sentirai piu' donna) non e' dovere, soprattutto in questo caso.

Se una nasce con la patatina (fenotipo femminile), uguale. E' nata donna. Puo', da grande, mascolinizzarsi a livello sociale, estetico, o in casi estremi ormonale e chirurgico se cosi' lei vuole, ma non puo' essere obbligata a farlo.
Potere non e' dovere. Soprattutto in casi come questo.

Costringere un individuo nato con patatina a gareggiare con dei maschi, e ad assoggettarsi a un regolamento sportivo pensato per maschi, cioe' per portatori alla nascita di pistolino, e' una indebita mascolinizzazione di quell'individuo. Un atto di bullismo sociale.

Del resto escluderlo, cioe' non farlo gareggiare proprio, sarebbe una indebita esclusione.

E fare una categoria a parte per lei e per gli altri tre casi nel mondo come lei, sarebbe una indebita ghettizzazione, uno spettacolo sportivamente e umanamente indegno. Tre individui con una malattia genetica rara (rarissima) raccattati in giro per il mondo che gareggiano solo tra di loro? Per contendersi cosa, la coppa del ghetto?

L'unica soluzione umanamente e olimpicanente degna, e' permettere illimitatamente e per sempre alle nate con patatina di gareggiare nelle gare femminili, e ai nati con pisellino, nelle gare maschili.

Il cromosoma non andrebbe neanche guardato, andrebbe guardato il fenotipo, cioe' cosa ha un atleta tra le gambe, distinguendo tra quelli naturali (nati cosi') e quelli modificati chirurgicamente, i metodi per farlo con una relativamente semplice osservazione strumentale ci stanno.

Ma cosi' facendo, non si potrebbero montare polemiche infinite sul nulla.

Tutti gli sportivi hanno condizioni immeritate, genetico naturali, oltre al talento, che li favoriscono. Se sei un maschio mediterraneo alto uno e sessanta, un campione di pallacanestro ai massimi livelli ricordato in tutto il mondo non ci diventi. Dovrai impegnarti tutta la vita, per diventare uno mediocre, se pensi che sia quella la tua strada.
Perche' il difensore avversario, a certi livelli e quando tu hai sudato le proverbiali sette camicie fin dall'infanzia per arrivarci, e' sicuramente un afroamericano alto uno e novanta: allunga il suo braccione e ti impedisce di fare canestro. La vita e' crudele.

Una donna con un cromosoma y ha una anomalia genetica, diciamo pure le cose come stanno, una malattia, che le dara' mille problemi nella vita, un inferno di disagi fisici e psicologici, tipo che a dodici anni le cresce la barba e le vengono tratti somatici maschili senza che in precedenza ne' lei ne' i suoi genitori avessero mai sospettato che la bambina avesse una (grave) malattia, pressoche' impossibile da diagnosticare in anticipo, finche' asintomatica. Cose toste, cose difficili anche solo da immagginare, ma almeno tutto cio' le permettera' di eccellere nella boxe se unito ad un estremo impegno e allenamento in quel senso.

Se nella vita questa persona sceglie proprio di fare boxe, non sta "barando", non si sta avvantaggiando illegalmente rispetto alle atlete "normali": sta facendo di necessita' virtu'.
Non la si puo' escludere, come non si possono escludere i difensori di pallacanestro alti uno e novanta. In tutti e due i casi, sono immeritatamente nati cosi', ma e' anche una vita che si allenano. Non si puo' fare una categoria a parte per quelli che hanno una certa malattia, come non si puo' fare una categoria a parte per i giicatori di pallacanestro alti uno e novanta. Gareggiano con gli altri, e vince il migliore: il migliore in termini di talento combinato con la "fortuna".

I piagnoni, in questi casi, quelli che fanno la x con la mano prima o dopo di aver pigliato le botte da una ragazzina dotata, sono solo dei transessualisti di destra che vorrebbero assoggettare a un regolamento sportivo maschile una persona verificabilmente nata con una vagina. E la Rowling, tornasse a scrivere Harry Potter, che quello sa fare nella vita, a proposito di talento.



Anche perchè, diciamolo, la nostra boxeur si è arresa dopo 40 secondi e dopo essersi fatta trovare completamente scoperta dalla algerina,  a guardia aperta come neanche Mohammed Alì faceva per sfida all'avversario. Quindi, la poverella si è beccata un papagnone in piena faccia e ha gettato la spugna. Sembrava quasi che fosse entrata nel match poco convinta o, meglio, convinta di non potercela fare.

PhyroSphera

#26
Purtroppo lo scontro armato in Ucraina imperversa e mi sento motivato a scrivere qualcosa sulla Russia nonostante l'odio che rende critica la propagazione di messaggi sull'argomento. Quanto segue è venuto attraverso la cultura (musica, letteratura, filosofia), a causa di incontri anche con persone politicamente impegnate, per affinità, e altro ancora.


Il termine "Russia europea" pare in disuso ma ha ancora un significato. Anche quello "Russia Orientale", ovvero in Asia. Geograficamente è così, perché Urali, Mar Caspio e Caucaso non sono come dei confini arbitrari posti da contadini. Segnano delle differenze climatiche e delle diversità morfologiche. Geograficamente è però constatabile anche l'appartenenza di Europa ed Asia a un unico Blocco Continentale (eurasiatico, appunto). Per tale ragione le terre russe sono ripartite morfologicamente, non solo politicamente, fra i due Continenti.

Dalla geografia alla etnologia.
La zona europea della 'Russia' comunemente detta è assai vòlta alla vita euroasiatica ma questo non è tutto. Prendiamo ispirazione dalla architettura: accanto alla rappresentatività del Cremlino ci sono anche gli edifici classici di Pietroburgo...
D'altronde le terre russe sono anche terre polari, per clima o per collocazione (le isole del Nord), e questo avvicina inevitabilmente alla Europa, il Continente tutto a Nord del Globo. L'estremo Nord caratterizza la vita russa, nella sua essenza non asiatica... Ma si è variamente russi, anche solo in poco. Si scopre così che la comunità russa è fortemente multietnica.
Essere "russo" non significa essere 'russiano'. Infatti il rapporto coi luoghi della Russia, data la forte azione della natura artica, impone, per essere stretto, una sorta di distacco.

Dalla etnologia, alla politica.
Non esiste solo la Russia etnica. In parte decisiva per la ideologia religiosa e politica della Terza Roma, esiste anche una appartenenza parziale. Essere russo significa in tal senso essere cittadino russo, o pressappoco. Quindi esiste un livello politico che non partecipa della vita etnica, ma ne è indubitabilmente relazionato o relazionabile.
Attualmente la Russia europea ha il proprio Stato tutto europeo, la Bielorussia. A rigore, si è sempre detto di Russie.
La politica della Russia, la federazione che fa capo al governo sito in Mosca, è stata negli ultimi tempi contraddistinta da un certo isolamento da quasi tutta l'Europa, tragicamente continuato ed aumentato col conflitto armato in Ucraina. Ciò dopo la drammatica decisione sovietica di istituire durante la Guerra Fredda la Cortina di Ferro col Blocco Ovest, barriera doganale anche per i cittadini la quale includeva nei propri confini anche l'Est Europa, anche questo chiuso al restante Occidente. L'attuale isolamento non è paragonabile a quello voluto dal regime sovietico.
Si deve assolutamente affermare che la Unione Sovietica non era una entità tutta russa. I confini più ampi, già ai tempi degli Zar, non significavano territorio tutto russo. Con Lenin c'era ancora meno russia. Con Stalin e lo stalinismo la vita etnica fu limitata e anche avversata per costruire la società comunista. Il racconto di alcuni dissidenti è durissimo: ad esempio, i russi etnici erano sempre trattati da omosessuali e l'omosessualità punita fino a provocare la morte anticipata; i rapporti tradizionali con la natura impediti perché troppo particolari...
Dato che i russi non sono russiani, se ne trovano spontaneamente anche fuori Russia, etnicamente od eventualmente con la politica. Dato che si può essere russi e assieme qualcos'altro, vi è una etnicità russa in varie parti delle zone pertinenti. Purtroppo i regimi ostili a Mosca in Ucraina hanno di fatto rifiutato di accettare questa vita. Ciò equivale proprio a impedire a un alpino italiano di essere tale come gli alpini francesi, svizzeri, austriaci. Peraltro della strage per fame perpetrata dal regime sovietico nel Paese contro chi rifiutava la comunistizzazione (milioni di morti) si fa conto che essa non era anche per i russi-ucraini, offrendo un concetto del tutto sbagliato sulle relazioni tra russi e non russi dell'Ucraina. La russofobia imperversa anche altrove che nell'odierno Stato ucraino.

Un po' sulla religione.
Si è detto di Roma, e ciò non interessa solo la sfera religiosa. L'Impero degli Zar in Russia era anche il sèguito di quello medioevale di Bisanzio, dopo i Cesari della Antica Roma. Religiosamente però per i russi conta più il rito greco che la romanità. Soprattutto però la Chiesa Ortodossa Russa si presenta come chiesa originale: tra i cristiani, rappresenta una radicale differenza e unicità; ma pure oltre la sfera etnica e politica e con un proprio universalismo.



Mauro Pastore

anthonyi

Non capisco, phyrosphera, dove hai preso l'idea che nei confronti della Russia ci sia odio. Nei confronti della Russia c'é certamente un bisogno di giustizia, per i molteplici crimini che sta compiendo ai danni del popolo e dello stato ucraino, e desiderio che finisca questa occupazione del territorio ucraino.
Rispetto a questi pesi le questioni culturali sono in secondo piano. 
Gli ucraini non sono per nulla russofobi, qualche giorno fa hanno addirittura salvato la vita a un soldato russo che era stato abbandonato su un'isola dai suoi compagni e stava morendo di fame e sete. 
Piuttosto potremmo parlare di ucraino fobia per i russi che, in sfregio alle convenzioni, giustiziano gli ucraini che vengono fatti prigionieri. 

InVerno

Citazione di: PhyroSphera il 21 Ottobre 2024, 10:33:55 AMDato che i russi non sono russiani, se ne trovano spontaneamente anche fuori Russia, etnicamente od eventualmente con la politica. Dato che si può essere russi e assieme qualcos'altro, vi è una etnicità russa in varie parti delle zone pertinenti. Purtroppo i regimi ostili a Mosca in Ucraina hanno di fatto rifiutato di accettare questa vita. Ciò equivale proprio a impedire a un alpino italiano di essere tale come gli alpini francesi, svizzeri, austriaci. Peraltro della strage per fame perpetrata dal regime sovietico nel Paese contro chi rifiutava la comunistizzazione (milioni di morti) si fa conto che essa non era anche per i russi-ucraini, offrendo un concetto del tutto sbagliato sulle relazioni tra russi e non russi dell'Ucraina. La russofobia imperversa anche altrove che nell'odierno Stato ucraino.
C'è un passaggio, che non è circoscrivibile ad un singolo evento, ma ad un lungo processo, che ha portato la Russia a cambiare radicalmente la sua struttura e a contenere più "russie" al suo interno. Ovvero, quando la principale spinta economica cominiciò a derivare dal commercio di pelli e dall'avanzare degli avamposti transiberiani, il baricentro russo si spostò più a nord e molte zone prima fiorenti e dominanti diventarono subalterne, le zone a sud tra cui l'Ucraina diventarono meno importanti e si stabilì a nord un aristocrazia che aveva assimilato il giogo tataro mescolandolo con l'assolutismo francese.. le zone non interessate dal traffico siberiano, più agrarie, sviluppano un carattere diverso, e per vendere le pelli si sviluppano i porti del bacino baltico, di carattere più democratici e libertini. Una Russia con capitale Mosca e la sua piovra di controllo economico transiberiana, una con capitale S.Pietroburgo più baltica, borghese e aperta, e un altra con capitale Kiev, più agraria e gioviale. Non dovrebbe essere una sorpresa che la colonizzazione della Siberia abbia cambiato il carattere russo (e continua a farlo) tuttavia è un evento talmente poco conosciuto, anche per assenza di fonti scritte, che non viene quasi mai calcolato, così come le influenze tatare. Essendo stato in Siberia posso garantire che se non avessi sentito parlare russo e mi avessero detto che sono in North Dakota, probabilmente ci avrei creduto. Entrambi edificati sui tracciati dei cacciatori di pelli del 700 con vasti latifondi agrari, zone militari, comunità industriali, strade dritte e benzinai. C'è un incredibile somiglianza tra certi russi e certi americani, tra paesaggi e persone, ma il politically correct non consente di ammetterlo. Due fratelli europei, uno alla destra e uno alla sinistra, geograficamente e politicamente dell'unica vera Roma. Phyrosphera mi meraviglio di te che dai adito a certe eresie, terze quarte e quinte Rome... non è una borsa di Gucci che si può taroccare scrivendocelo sopra, Roma è il centro dell'occidente, non è un punto geografico, è Atlantide sommersa nella storia della sua caduta.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

PhyroSphera

#29
Citazione di: InVerno il 22 Ottobre 2024, 12:03:34 PMC'è un passaggio, che non è circoscrivibile ad un singolo evento, ma ad un lungo processo, che ha portato la Russia a cambiare radicalmente la sua struttura e a contenere più "russie" al suo interno. Ovvero, quando la principale spinta economica cominiciò a derivare dal commercio di pelli e dall'avanzare degli avamposti transiberiani, il baricentro russo si spostò più a nord e molte zone prima fiorenti e dominanti diventarono subalterne, le zone a sud tra cui l'Ucraina diventarono meno importanti e si stabilì a nord un aristocrazia che aveva assimilato il giogo tataro mescolandolo con l'assolutismo francese.. le zone non interessate dal traffico siberiano, più agrarie, sviluppano un carattere diverso, e per vendere le pelli si sviluppano i porti del bacino baltico, di carattere più democratici e libertini. Una Russia con capitale Mosca e la sua piovra di controllo economico transiberiana, una con capitale S.Pietroburgo più baltica, borghese e aperta, e un altra con capitale Kiev, più agraria e gioviale. Non dovrebbe essere una sorpresa che la colonizzazione della Siberia abbia cambiato il carattere russo (e continua a farlo) tuttavia è un evento talmente poco conosciuto, anche per assenza di fonti scritte, che non viene quasi mai calcolato, così come le influenze tatare. Essendo stato in Siberia posso garantire che se non avessi sentito parlare russo e mi avessero detto che sono in North Dakota, probabilmente ci avrei creduto. Entrambi edificati sui tracciati dei cacciatori di pelli del 700 con vasti latifondi agrari, zone militari, comunità industriali, strade dritte e benzinai. C'è un incredibile somiglianza tra certi russi e certi americani, tra paesaggi e persone, ma il politically correct non consente di ammetterlo. Due fratelli europei, uno alla destra e uno alla sinistra, geograficamente e politicamente dell'unica vera Roma. Phyrosphera mi meraviglio di te che dai adito a certe eresie, terze quarte e quinte Rome... non è una borsa di Gucci che si può taroccare scrivendocelo sopra, Roma è il centro dell'occidente, non è un punto geografico, è Atlantide sommersa nella storia della sua caduta.
Inizio dalla fine del tuo messaggio.

Tu sei per un'unica Roma, che pensi la sola Roma. Io non solo non sono contro questa idea, ma la accolgo, l'ho sempre accolta; il punto però è questo: cos'è questa  R o m a?
È solo una città? Solo l'Urbe (quella di adesso, nel Lazio, è un'altra dalla antica; e neppure le rovine ne parlano...), o anche una 'Civitas'? Solo una Urbe e una Civitas (quest'ultima in realtà è nell'attuale Istanbul, sede del Patriarcato di Costantinopoli, come la città di Roma in Italia lo è del Papato, ma all'inverso), od anche una 'Societas'? Quest'ultima è detta Terza, dato che la Nuova Roma (Bisanzio-Costantinopoli-Istanbul) viene dopo l'antica, e il computo fa tre. Questa Terza Roma è a Mosca, in Russia...
E cosa ho da dire? Che si tratta di capire il mondo ma di capire la stessa idea di Roma, per notare che la città che si chiama ancor oggi Roma, sita in Italia, quindi il suo proprio mondo, non contengono e non possono contenere tutta questa idea. In senso assai pratico, si può comprendere che la realtà urbana di Roma non attesta parimenti la sua civiltà. Se volete conoscere questa in un luogo, dovete fare il viaggio fino in Turchia; e potreste trovare dei romani qui in Italia che ve lo mostrerebbero in vari modi. Uno assai divertente è mostrare fino a che punto si può perdere in buon senso ed educazione illudendosi di trovare nel Lazio un posto dove la civiltà romana è di casa. Dal punto di vista civile, quelli dell'Urbe italiana detta Roma non sono romani. Li si trova laziali, italiani e quant'altro, e romani in altro, per altro e non in tutto.
Pure, se vi recate ad Istanbul e cercate il "quartiere bizantino", se avete a che fare con la comunità cittadina costantinopolitana e v'illudete di poter fare tanta vita sociale... allora dovrete fare un altro viaggio, fino a Mosca... E potrebbe capitarvi tutto solo incontrando delle persone delle tre città, o dei rispettivi tre mondi, o solo contemplando il pensiero su cui essi sono basati...
Ma ultimamente si fa presente sempre con maggiore urgenza che neppure queste tre bastano per capire sufficientemente  R o m a. Se ne dice di una Quarta, secondo alcuni da costruire, per taluni invece un non-luogo. Si è sentito dire che esiste già, delocalizzata, virtuale già da prima della Rete Internet.

Religiosamente, mancherebbe all'appello assieme a cattolicesimo ed ortodossia l'evangelismo; e sicuramente troviamo così la Roma biblica, non storica, teologica, secondo le lingue nazionali moderne, non quella delle tradizioni.
Politicamente, l'Istituzione ufficiale imperiale ancora rimasta in piedi è in Giappone; luogo dal quale io conobbi anche una cultura ellenista (musicale e non solo) e pure un pensiero di Roma. Ma come per il Basileus e ancor più per gli Zar questo pensiero era solo uno tra i tanti, così e di più nel Paese del Sol Levante. Ciononostante, qualcosa è o sarebbe sempre meno che niente!

Invece tu e tanti altri pensate solo a una Roma tra le tante, le cui glorie sono passate e che erano diverse da come le immaginate. La tua immagine della caduta di Atlantide lo mostra... Ma qui io sento di dover passare a un interrogativo e di altro tipo: sei tanto sicuro che la menzione della perduta Atlantide ti funziona, o dovresti contemplare l'immagine di Platone, meditare la sua origine fenicia (una origine, dico)... provare a sognare la sua mamma invece che legare Roma a una urbanità, invece che relegarci la  i d e a  stessa?

Divagazione a parte, è passato tanto tempo da quando in tivù mostravano dei residenti di Roma esibire odio e senso di superiorità verso i cosiddetti "zingari", stanziati nella "città eterna". In Russia non poteva accadere questo, perché lì non si avverte distanza tra zingari e romanità, tutt'altro — dato che la Terza Roma riconosciuta da Bisanzio non reca continuità come la Seconda dalla Prima. C'è una continuità politica, ma non mondana; e quest'ultima si era interrotta pure nella stessa Bisanzio. Il fatto per esempio che negli imperatori macedoni di Bisanzio si scorga una fortissima alterità rispetto alle antiche gentes romanae, non significa che la Nuova Roma era una frottola o un inganno! E se si scoprisse che il Casato dei Romanov non aveva rapporti con l'Italia se non politici, non ci si dovrebbe rifiutare di riconoscerlo romano, e senza sognare dipendenze!!

Se tutto questo destino è poco, allora si consideri il resto che c'è in  R o m a   e non si faccia un idolo della odierna capitale italiana. Non conviene neppure all'Italia.


Del resto che volevo dire (in particolare sulla Siberia), nel prossimo messaggio.



MAURO PASTORE

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