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Il "vuoto" ed il "nulla"

Aperto da Eutidemo, 09 Ottobre 2024, 12:29:44 PM

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Eutidemo

Così come ormai scientificamente accertato, lo "spazio siderale" non è affatto del tutto "vuoto", in quanto:
a)
Lo "spazio interstellare" contiene particelle di plasma, di idrogeno, di ossigeno, e di elio, sia pure molto  scarse e sparse; inoltre, è attraversato da radiazioni elettromagnetiche, raggi cosmici e neutrini.
b)
Lo "spazio intergalattico", invece,  contiene solo pochissimi atomi di idrogeno per metro cubo; inoltre, la temperatura di base, determinata dalla radiazione di fondo lasciata dal Big Bang, è di soli 3 K (−270,15 °C).
.
***
Tuttavia, per quanto riguarda lo  "spazio atomico", anche gli atomi della tastiera sulla quale sto scrivendo, sono fatti più di "vuoto" che di "pieno";  ed infatti, la quantità di spazio "vuoto" dell'atomo,  equivale al 99,9999999999999% del suo volume complessivo (sebbene, a dire il vero, tale spazio sia "permeato", da fluttuazioni quantiche).
***
Il che vuol dire che se io fossi abbastanza minuscolo da potermi sedere su un "neutrone" come se fosse l'obelisco di piazza San Pietro, l'oggetto più vicino che potrei vedere "in orbita", cioè un "elettrone", sarebbe lontano da me come la Torre Eiffel (se avessi un minitelescopio); vale a dire che sarei circondato dal "vuoto", sebbene attraversato da "energia".
***
Al riguardo ci sarebbe da decidere se i vari tipi di "energia" che "attraversano" il "vuoto cosmico" ed il "vuoto atomico", lo "riempiano" o meno "fisicamente"; questione che, personalmente, considerata la mia ignoranza in materia, non mi sento in grado di affrontare, se non sotto un aspetto meramente linguistico (che, però, lascia il tempo che trova).
.
***
Quello che, invece, mi sento in grado di poter affermare con "relativa" sicurezza, almeno sotto il profilo "logico", è che  il "vuoto cosmico" ed il "vuoto atomico" non hanno niente a che vedere con il "nulla".
***
Ed infatti, il "nulla" non c'è, non esiste, e, quindi :
- non può contenere, neanche in potenza, particelle di materia, neanche rarissime;
- non può essere attraversato , neanche in potenza, da nessun tipo di energia;
- non può essere misurato.
***
Quest'ultima considerazione, però, fa sorgere un problema:
- l'"universo" si "espande" alla velocità di  67,36 chilometri al secondo per "megaparsec" (un megaparsec equivale a 3,26 milioni di anni luce);
- ma si "espande" in che cosa, nel "nulla" o nel "vuoto assoluto"?
***
A mio parere, è impossibile che l'"universo" si "espanda" nel "nulla", tantomeno ad una determinata misurabile "velocità"; ciò in quanto l'espansione in uno  "spazio vuoto" è misurabile, ma non certo l'espansione nel "nulla", che è "privo di entità ontologica".
Ed infatti, almeno secondo me, niente si può espandere fisicamente dentro qualcosa che non esiste!
***
Al riguardo, G.S.Turrisi scrive:  "Ragionando con la logica tridimensionale l'espansione può "allargarsi" verso uno spazio esistente, altrimenti dovremmo necessariamente postulare che il nulla diventa materia (ed energia) man mano che l'universo si espande; ma anche volendo accettare come postulato "la trasformazione del nulla in massa" (ed in energia) all'atto della espansione dell'universo, rimarrebbe il problema dello spazio entro cui il nulla stesso permane prima di trasformarsi in materia."
***
Concludendo, quindi, secondo me non è del tutto corretto dire che l'"universo è in espansione", ma, forse, sarebbe più corretto dire che, all'interno di un "spazio vuoto" (e probabilmente "infinito"), si sta espandendo uno "spazio contenente materia ed energia"; ma, se per "Universo" noi intendiamo "tutto ciò che esiste", in effetti, sia lo "spazio contenente materia ed energia"  sia lo "spazio vuoto" in cui il primo si sta espandendo, costituiscono entrambi un unico '"Universo".
***

Alberto Knox

Citazione di: Eutidemo il 09 Ottobre 2024, 12:29:44 PMAl riguardo ci sarebbe da decidere se i vari tipi di "energia" che "attraversano" il "vuoto cosmico" ed il "vuoto atomico", lo "riempiano" o meno "fisicamente"
qui mi sento di poter contribuire affermando che l 'energia nello spazio vuoto di cui parli in fisica viene detta "campi"  . Ora anche la luce è qualcosa di fisico, ma riempie lo spazio ? o irradia lo spazio? l aria che respiriamo è qualcosa è un sistema fisico composto da ossigeno, nikel e altri elementi, l aria riempie lo spazio? di sicuro lo spazio vuoto intergalattico è premio di campi elettromagnetici e altri per comprenderli occorre studiare la teoria quantistica dei campi. Un esempio di campo è il campo gravitazionale terrestre oppure il campo magnetico generato da una calamita. Questi campi esistono, ma non sono le entità matematiche alle quali pensava Einstein. La loro natura è stata descritta dalla teoria quantistica dei campi secondo la quale , ad ogni forza è associato un tipo di particelle mediatrici che fanno appunto da messaggeri delle varie interazioni. Ogni volta che due particelle cariche , o due calamite, si attraggono o respingono, lo fanno scambiandosi una gran quantità di fotoni virtuali emessi da una delle cariche (o delle calamite) e assorbiti dall altra. Queste particelle sono dette virtuali perchè non sono direttamente visibili dall esterno, ma esistono solo per il tempo necessario allo scambio di interazioni e poi svaniscono senza altro effetto. Così oggi si pensa che i campi di forza elettrici, magnetici , gravitazionali e nucleari siano costituiti da un mare di particelle virtuali che riempiono tutto lo spazio, così come prevede la teoria quantistica dei campi. La differenza fra ciò che è forza e ciò che è materia , quindi, appare quanto mai sfumata.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

Citazione di: Eutidemo il 09 Ottobre 2024, 12:29:44 PM
Al riguardo, G.S.Turrisi scrive:  "Ragionando con la logica tridimensionale l'espansione può "allargarsi" verso uno spazio esistente, altrimenti dovremmo necessariamente postulare che il nulla diventa materia (ed energia) man mano che l'universo si espande; ma anche volendo accettare come postulato "la trasformazione del nulla in massa" (ed in energia) all'atto della espansione dell'universo, rimarrebbe il problema dello spazio entro cui il nulla stesso permane prima di trasformarsi in materia."
Non conosco G.S. Turrisi.
Esiste anche la possibilità l'universo espandessi crei spazio.
Cioè che espansione dell'universo e creazione di spazio siano la stessa cosa.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Knox :)
Non c'è dubbio che lo "spazio intergalattico" sia permeato di campi elettromagnetici e di altri campi per comprendere i quali occorre studiare la teoria quantistica dei campi; per cui, in effetti, definirlo "spazio vuoto", è soltanto una mera "semplificazione", anche perchè è cosparso pure  di "materia", sebbene nella misura ridottissima di scarsi atomi di idrogeno per metro cubo (e poco altro).
***
Il problema, invece, è di capire "in che cosa" si espande "lo spazio intergalattico" :
- erodendo il "nulla"?
- oppure erodendo lo "spazio completamente vuoto" che lo circonda?
Io opto per la seconda ipotesi!
***
Un cordiale saluto! :)
***

Eutidemo

Ciao Iano. :)
E' vero che esiste anche la possibilità che l'universo,  espandendosi crei spazio; ma che cosa c'era esternamente all'universo,  prima che questo, espandendosi, creasse tale spazio, il "nulla"?
***
Come ho già scritto, almeno secondo me, niente si può espandere fisicamente dentro qualcosa che non esiste!
Nè si può creare qualcosa "dal" e "nel" NULLA; che non è nè nello spazio nè nel tempo!
***
Per cui, secondo me, prima del BIG BANG non c'era il NULLA, bensì semplicemente un infinito SPAZIO COMPLETAMENTE VUOTO; nel quale pian piano (si fa per dire), ha cominciato ad espandersi uno SPAZIO CHE CONTIENE MATERIA ED ENERGIA.
Ma, a mio parere, entrambi fanno parte di un UNICO UNIVERSO!
***
Un cordiale saluto! :)
***

iano

#5
Citazione di: Eutidemo il 09 Ottobre 2024, 17:09:16 PM
Ciao Iano. :)
E' vero che esiste anche la possibilità che l'universo,  espandendosi crei spazio; ma che cosa c'era esternamente all'universo,  prima che questo, espandendosi, creasse tale spazio, il "nulla"?
Se l'universo contiene tutto, non c'è un esterno dell'universo.
Il nulla si oppone logicamente all'universo, non geograficamente.
L'universo non prende a norma i limiti della nostra immaginazione per tracciare i suoi confini. Possiamo provare a superare questi limiti, ma superarli significa andare oltre l'immaginabile.
La notizia buona è che ci siamo riusciti.
La notizia cattiva è che superando quei limiti non possiamo più usare l'immaginazione.
Possiamo ancora praticare una immaginazione posticcia, laddove troviamo una analogia fra l'immaginabile è l'immaginabile, ma non siamo poi autorizzati ad andare oltre.
Possiamo immaginare l'universo in analogia a un cerchio disegnato su un foglio, e oltre quel cerchio c'è lo spazio rimanente del foglio, ma lo spazio rimanente del foglio non fà parte dell'analogia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: iano il 09 Ottobre 2024, 18:14:43 PMuna analogia fra l'immaginabile è l'immaginabile
Errata corrige:
una analogia fra l'immaginabile e l'inimmaginabile
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Forse non mi sono spiegato bene!
Ed infatti anche io ho scritto che l'"universo contiene tutto", e che non c'è un "esterno dell'universo"; ho scritto, infatti, che, all'interno  dell'universo secondo me, prima del BIG BANG non c'era il NULLA, bensì semplicemente un infinito SPAZIO COMPLETAMENTE VUOTO; nel quale pian piano (si fa per dire), ha cominciato ad espandersi uno SPAZIO CHE CONTIENE MATERIA ED ENERGIA.
***
Ma, a mio parere, entrambi fanno parte di un UNICO UNIVERSO (probabilmente infinito), composto:
- da uno "spazio interno", stellare e galattico, che contiene materia ed energia, che si sta espandendo sempre di più;
- da uno "spazio esterno", completamente vuoto, dentro il quale tale "spazio interno" si sta espandendo sempre di più.
Ma non c'è nulla al di fuori di entrambi, e, cioè, di "esterno", allo spazio complessivo dell'universo (in parte pieno ed in espansione, ed in parte completamente vuoto, che si va riempiendo in conseguenza dell'espansione del primo)
***
Il NULLA, invece, non esiste da nessuna parte, nè dentro nè esternamente  all'universo.
***
Un cordiale saluto! :)
***

Alberto Knox

Citazione di: Eutidemo il 09 Ottobre 2024, 17:06:46 PMIl problema, invece, è di capire "in che cosa" si espande "lo spazio intergalattico" :
o forse il problema sta nella nostra idea di "espansione" dell universo. Tutti ricordiamo i puntini fatti su un palloncino e che questi gonfiandosi fa aumentare le distanze fra i palloncini e assieme fa aumentare il volume del palloncino che nella nostra mente rappresenta lo spazio che si dilata e aumenta di dimensioni . Nella realtà viene rilevato lo spostamento verso il rosso , piu si sposta verso il rosso più significa che la sorgente di calore si sta allontanando dal punto di osservazione. Questo ci fa presumere che se si espande deve esserci un volume esterno da poterglielo permettere. Questo perchè nell esperienza quotidiana ci è molto famigliare e comune. Ma parlando dell espansione dell universo quella nozione famigliare può essere ingannevole.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

Citazione di: Eutidemo il 09 Ottobre 2024, 19:04:43 PM
Ciao Iano. :)
Forse non mi sono spiegato bene!
Ed infatti anche io ho scritto che l'"universo contiene tutto", e che non c'è un "esterno dell'universo"; ho scritto, infatti, che, all'interno  dell'universo secondo me, prima del BIG BANG non c'era il NULLA, bensì semplicemente un infinito SPAZIO COMPLETAMENTE VUOTO
Se uno spazio completamente vuoto non coincide col nulla, allora è qualcosa, e al minimo quel qualcosa è l'universo.
Se è così dal big bang non si è generato l'intero universo, ma la sua restante parte, esistendo già lo spazio.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#10
Ma come ho detto l'universo non prende a norma i limiti della nostra immaginazione per tracciare i suoi confini.
Quindi le cose potrebbero stare come tu dici, ma non devono stare necessariamente come tu dici.
Per Einstein le cose non stanno come tu dici.
Chi dei due ha ragione?
Tutti e nessuno.
Però fra te ed Einstein c'è una differenza.
Lui non si è fatto problemi a ipotizzare uno spazio inimmaginabile, ma non perciò non definibile.
Tu invece te li fai.
Per te uno spazio inimmaginabile, seppur definibile, rimane una astrazione inapplicabile alla realtà.
Cosa può importare a te se assumendo lo spazio inimmaginabile di Einstein si spiegano fenomeni che lo spazio immaginabile di Newton non spiega?
Perchè il tuo è appunto lo stesso spazio immaginato da Newton.
E' uno spazio infinito ed assoluto ipotizzato esistere a priori, capace di contenere qualcosa, ma la cui esistenza non dipende dal contenere qualcosa o meno.
Al contrario il qualcosa per esistere deve avere uno spazio in cui esistere, quindi l'universo originatosi dal big bang si espande in uno spazio che era preesistente a lui.
Come vedi io non ti fraintendo.
le mie critiche si basano su una perfetta comprensione del tuo pensiero, perchè è un pensiero che si trova nei libri di storia della scienza, ma non fa parte dei suoi capitoli recenti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Fra l'immaginabile e l'inimmaginabile sembra esserci un dissidio irrisolvibile.
Però come aveva intuito Maometto le cose non stanno proprio così, perchè se la montagna non va a Maometto, Maometto può sempre andare alla montagna.
Così se non si può ridurre l'inimmaginabile all'immaginabile, è però possibile ridurre l'immaginabile all'inimaginabile.

Tutto dipende se per uno è più importante risolvere il dissidio, o affermare la priorità della sua immaginazione.
Cioè se uno è disponibile a caricarsi di umiltà e partire verso la montagna, oppure non è disposto a smuoversi dalla propria posizione attendendo che la montagna si sposti.
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Il_Dubbio

premesso che non sono un fisico ma gli argomenti mi piacciono quindi li ho elaborati nel tempo in qualche modo, posso dire che l'universo è perniato dal vuoto (meglio specificato vuoto quantistico).
Non c'è un punto dello spazio dove ci sia (essere/assente) il nulla. 

Cosa rappresenta quindi il nulla?
Il nulla rappresenta l'idea che non ci sia un universo. Siccome c'è ed è perniato dal vuoto (che riempie tutto l'universo) il nulla è qualcosa di "metafisico". 

Il_Dubbio

Citazione di: Eutidemo il 09 Ottobre 2024, 12:29:44 PM
 niente si può espandere fisicamente dentro qualcosa che non esiste!
***

non c'è un fuori. Proprio questo è il problema che comunemente viene sollevato. L'universo non è dentro una cosa piu grande. Non c'è una cosa piu grande che possiamo chiamare nulla. E' anche contradditorio pensare al nulla come una cosa piu grande dell'universo e che la contenga. 
L'espansione dell'universo è interna e si misura attraverso la distanza fra le galassie. Molto tempo fa erano vicinissime, o una cosa sola, oggi sono lontanissime le une dalle altre e continuano ad allontanarsi. 

iano

#14
Citazione di: Il_Dubbio il 09 Ottobre 2024, 21:43:57 PM.
L'espansione dell'universo è interna
Si, anche se a rigore se  non c'è  un fuori allora non c'è un dentro.
Se una cosa esiste non sta dentro l'universo, ma ne è parte.
Viceversa se non  esiste non ne sta fuori, ma non è parte.

Comunque qui non si tratta di voler affossare  la percezione delle cose che intuiamo come dotate di confine, ma si tratta di considerare che ciò che ci sembra normale non è meno strano di ciò che ci risulta inimmaginabile,
Se noi percepiamo le cose dotate di un confine, che poi però quando andiamo a indagarlo da vicino non lo troviamo, ciò non vuol dire che la nostra percezione sia fallace, per il motivo che  per poter affermare ciò dovremmo avere avuto almeno una esperienza di percezione che possiamo dimostrare non essere stata fallace.
Dunque le cose non hanno un vero confine? Ni e so.
La geometria euclidea è nata come descrizione della realtà.
Le geometrie non euclidee invece, ovviamente, non sono nate in tal modo, e nel tempo sono divenute possibili applicazioni sulla realtà. Ora dovremmo provare a trascendere mentalmente la geometria euclidea, considerandola al pari di quelle non Euclide, come una applicazione fatta sulla realtà.
Il risultato di questa  applicazione è la percezione di cose che possiedono un confine ''geometrico''.
Questa applicazione fatta sulla realtà, e ciò che essa produce, seppure per noi abbiano un senso, possiamo trasferire questo senso alla ''cosa universo''?
possiamo cioè dire l'universo una cosa?
Se le cose si caratterizzano per occupare una precisa parte di spazio in modo esclusivo, ciò che le distingue dalle altre, posiamo ancora dire cosa ciò che occupa lo spazio intero se non dobbiamo distinguerla da altre?
Perchè il rischio è che dicendola cosa la intuiremo come distinta da altro, e che perciò ci sia altro oltre l'universo, cadendo in contraddizione, se l'universo è definito come tutto ciò che esiste.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''