La quinta dimensione

Aperto da Aspirante Filosofo58, 21 Settembre 2024, 16:39:50 PM

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Aspirante Filosofo58

Buon pomeriggio. Sento sempre più parlare di decadimento cognitivo per persone di una certa età.  A mio avviso ciò è esatto se si considera unicamente l'aspetto fisico, materiale dell'essere umano. Viceversa, considerando l'essere umano anche come mente, anima e spirito, mi viene qualche dubbio: se in realtà l'anima stesse staccando progressivamente ogni contatto col corpo fisico e si stesse preparando a passare nella quinta dimensione? Se questo passaggio servisse a chi perderà fisicamente un proprio caro, per metabolizzare la perdita?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Alberto Knox

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 21 Settembre 2024, 16:39:50 PMViceversa, considerando l'essere umano anche come mente, anima e spirito, mi viene qualche dubbio: se in realtà l'anima stesse staccando progressivamente ogni contatto col corpo fisico e si stesse preparando a passare nella quinta dimensione
cosa fa, preparai bagagli che si deve preparare?

no, tu hai considerato solo l aspetto della coscienza, non hai considerato l inconscio e come si comporta l inconscio nei malati terminali. Semplicemente lo ignora. l'inconscio non contempla o teme una fine , continua esattamente a elaborare cose come prima.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Alberto Knox il 21 Settembre 2024, 21:35:16 PMcosa fa, preparai bagagli che si deve preparare?

no, tu hai considerato solo l aspetto della coscienza, non hai considerato l inconscio e come si comporta l inconscio nei malati terminali. Semplicemente lo ignora. l'inconscio non contempla o teme una fine , continua esattamente a elaborare cose come prima.
In realtà io ho fatto solamente un'ipotesi, non ho certezze e non ne ho manifestate nemmeno in quanto ho scritto. Non capisco nemmeno il tono apparentemente ironico del tuo post. Forse tu hai certezze granitiche, mentre io ho solamente dubbi. Non so, so di non sapere e voglio sapere, conoscere, capire. Tutto qui. Cosa intendi per inconscio? A quale livello (individuale, collettivo)?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Alberto Knox

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Settembre 2024, 08:13:41 AMIn realtà io ho fatto solamente un'ipotesi, non ho certezze e non ne ho manifestate nemmeno in quanto ho scritto. Non capisco nemmeno il tono apparentemente ironico del tuo post. Forse tu hai certezze granitiche, mentre io ho solamente dubbi. Non so, so di non sapere e voglio sapere, conoscere, capire. Tutto qui. Cosa intendi per inconscio? A quale livello (individuale, collettivo)?
certo che sono ironico . Consolidato il fatto che entrambi non sappiamo, dobbiamo fondare quel che sappiamo su solide basi. Falciare ampio e raso tutto ciò che non possiamo sapere (tipo parlare di ipotetiche quinte dimensioni) . E concentrarci invece su ciò che possiamo sapere per poter poi, forse , dedurne qualcosa su ciò che non possiamo sapere.

Ora, sappiamo che inconscio e coscienza non sono due entità separate, sono la medesima cosa.
l'inconscio si manifesta alla coscienza tramite dei segni onirici, archetipi. Questo se consideriamo attendibili gli studi di karl Gustav Jung. Quello che è emerso dagli studi dei segni onirici in malati terminali condotti dallo stesso jung è propio il fatto che l inconscio individuale sembra ignorare la morte fisica imminente. I segni onirici sono messaggi per il futuro, allora la mente o parte di essa continua a trasmettere messaggi per il futuro ignorando la morte e lo può fare  perchè non è sottoposta alle leggi spazio temporali del corpo fisico e quindi non è soggetta a tali leggi e infatti non lo fa. Ci sono tutte queste facoltà peculiari della psiche che non sono del tutto confinate nello spazio e nel tempo (come dimostrebbero certe speculazioni sui segni onirici come messaggi per il futuro) Se la psiche,o almeno in parte, non dipende da questi confini e ciò significa una pratica continuazione dopo la morte, una sorta di esistenza psichica al di là del tempo e dello spazio. Per questo è particolarmente interessante osservare come si comporta la vita incoscia di individui prossimi alla morte, come ho già detto la ignora, la sua vita si comporta come se continuasse. 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Alberto Knox il 22 Settembre 2024, 12:32:04 PMcerto che sono ironico . Consolidato il fatto che entrambi non sappiamo, dobbiamo fondare quel che sappiamo su solide basi. Falciare ampio e raso tutto ciò che non possiamo sapere (tipo parlare di ipotetiche quinte dimensioni) . E concentrarci invece su ciò che possiamo sapere per poter poi, forse , dedurne qualcosa su ciò che non possiamo sapere.

Ora, sappiamo che inconscio e coscienza non sono due entità separate, sono la medesima cosa.
l'inconscio si manifesta alla coscienza tramite dei segni onirici, archetipi. Questo se consideriamo attendibili gli studi di karl Gustav Jung. Quello che è emerso dagli studi dei segni onirici in malati terminali condotti dallo stesso jung è propio il fatto che l inconscio individuale sembra ignorare la morte fisica imminente. I segni onirici sono messaggi per il futuro, allora la mente o parte di essa continua a trasmettere messaggi per il futuro ignorando la morte e lo può fare  perchè non è sottoposta alle leggi spazio temporali del corpo fisico e quindi non è soggetta a tali leggi e infatti non lo fa. Ci sono tutte queste facoltà peculiari della psiche che non sono del tutto confinate nello spazio e nel tempo (come dimostrebbero certe speculazioni sui segni onirici come messaggi per il futuro) Se la psiche,o almeno in parte, non dipende da questi confini e ciò significa una pratica continuazione dopo la morte, una sorta di esistenza psichica al di là del tempo e dello spazio. Per questo è particolarmente interessante osservare come si comporta la vita incoscia di individui prossimi alla morte, come ho già detto la ignora, la sua vita si comporta come se continuasse. 
Cosa intendi con "fondare quel che sappiamo su solide basi"? Quali sarebbero quelle solide basi?
Per esempio: la scienza afferma che le specie animali conosciute non siano nemmeno la metà di quelle esistenti? Se non le conosce come fa la scienza ad affermare che esistano? Quindi, perché mai non è possibile che esista qualcosa (tipo la quinta dimensione) semplicemente perché non la conosciamo?

Essendo io abbonato a Focus, ho la possibilità di vedere che, non di rado, lo studio di un'equipe scientifica smentisca quello di un'altra equipe avvenuto qualche settimana o mese prima. Per esempio: secondo alcuni l'ultimo senso a "spegnersi", al momento del trapasso, è l'udito, secondo altri, il tatto. A me non interessa sapere chi abbia ragione e chi torto. Dovrò attendere il momento del trapasso per capirlo, per sperimentarlo.

A volte mi capita di vivere esperienze che smentiscono la scienza e io continuo ad affermare di non voler smentire la scienza, ma semplicemente di vivere esperienze diverse o addirittura contrarie ai suoi progressi.

Infine, non dimentichiamoci che la stessa scienza commette errori, impara da essi e grazie a essi si evolve. Una scienza che non sbaglia mai non è  scienza, bensì altro.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

#5
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Settembre 2024, 08:11:39 AMInfine, non dimentichiamoci che la stessa scienza commette errori, impara da essi e grazie a essi si evolve. Una scienza che non sbaglia mai non è  scienza, bensì altro.
Certamente, perchè non abbiamo altro modo di imparare se non dai nostri errori, e la scienza non fà eccezione.
E' un errore quindi dare troppo credito alla  scienza, per cui, se pure la scienza parla di quinta dimensione, non è il caso di fare preparativi per trasferircisi.
Ma allora perchè la scienza così incautamente ne parla?
Ne parlano i matematici, i quali però non hanno nessuna pretesa di dire verità che possano essere trasferite ipso facto fuori dall'ambito di loro pertinenza , e che però succede a volte che possano utilmente applicarsi alla realtà, come ad esempio la quarta dimensione nel caso della relatività di Einstein.
Dunque possiamo perciò affermare che almeno la quarta dimensione esista anche fuori dall'ambito matematico, nella realtà?
I matematici costruiscono spazi ad N dimensioni, dove N sta per qualunque numero naturale, per cui non c'è un limite teorico alle dimensioni di uno spazio matematico.
Paradossalmente il fatto che noi almeno tre dimensioni le percepiamo diventa un problema, perchè a causa di ciò per noi esistono solo le dimensioni che percepiamo, e la quarta dimensione, per quanto la ammettiamo, non percependola, resta per noi problematica.

Ma come funziona esattamente la nostra percezione, quando ad esempio percepiamo un mondo a tre dimensioni?
E perchè sono proprio tre, e non 4,5, o anche solo 2?
Se la realtà avesse effettivamente tre dimensioni , ma noi per un nostro difetto ne percepissimo sol tre, riusciremmo a viverci ancora, nonostante questo difetto percettivo?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

In effetti la scienza ha scoperto che esistono persone che questo difetto hanno, e che però è molto difficile da individuare, essendo che le persone che hanno questo difetto, pur percependo sol due dimensioni, non se ne rendono conto, credendo comunque di percepirne tre.
Tanto è vero che una studiosa di questo difetto percettivo, non si rese subito conto di averlo.
Non ricordo il nome della studiosa, ma il titolo del libro dove racconta la sua esperienza è ''Vedere e rivedere''.
Il titolo del libro suggerisce che questo difetto si possa correggere una volta individuato, come in effetti la studiosa fece, riaprendo gli occhi su un mondo nuovo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Susan Barry, l'autrice del libro.

"Vedere e rivedere è fonte di ispirazione per chiunque sia privo della visione tridimensionale, ma è al contempo un'esplorazione della straordinaria capacità del cervello di modificarsi e di adattarsi, ed è un'ode all'incanto e alla meraviglia del mondo visivo.''
Oliver Sachs
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aspirante Filosofo58

Citazione di: iano il 23 Settembre 2024, 10:48:29 AMCertamente, perchè non abbiamo altro modo di imparare se non dai nostri errori, e la scienza non fà eccezione.
E' un errore quindi dare troppo credito alla  scienza, per cui, se pure la scienza parla di quinta dimensione, non è il caso di fare preparativi per trasferircisi.
Ma allora perchè la scienza così incautamente ne parla?
Ne parlano i matematici, i quali però non hanno nessuna pretesa di dire verità che possano essere trasferite ipso facto fuori dall'ambito di loro pertinenza , e che però succede a volte che possano utilmente applicarsi alla realtà, come ad esempio la quarta dimensione nel caso della relatività di Einstein.
Dunque possiamo perciò affermare che almeno la quarta dimensione esista anche fuori dall'ambito matematico, nella realtà?
I matematici costruiscono spazi ad N dimensioni, dove N sta per qualunque numero naturale, per cui non c'è un limite teorico alle dimensioni di uno spazio matematico.
Paradossalmente il fatto che noi almeno tre dimensioni le percepiamo diventa un problema, perchè a causa di ciò per noi esistono solo le dimensioni che percepiamo, e la quarta dimensione, per quanto la ammettiamo, non percependola, resta per noi problematica.

Ma come funziona esattamente la nostra percezione, quando ad esempio percepiamo un mondo a tre dimensioni?
E perchè sono proprio tre, e non 4,5, o anche solo 2?
Se la realtà avesse effettivamente tre dimensioni , ma noi per un nostro difetto ne percepissimo sol tre, riusciremmo a viverci ancora, nonostante questo difetto percettivo?
In realtà io non parlo di quarta dimensione, bensì di quinta. La quarta dimensione, considerato che le prime tre sono relative allo spazio, è relativa al tempo; la quinta, invece è fuori dal tempo e dallo spazio e non sottostà alla materia e a tutto ciò che essa comporta.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

#9
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Settembre 2024, 11:22:41 AMIn realtà io non parlo di quarta dimensione, bensì di quinta. La quarta dimensione, considerato che le prime tre sono relative allo spazio, è relativa al tempo; la quinta, invece è fuori dal tempo e dallo spazio e non sottostà alla materia e a tutto ciò che essa comporta.
Tempo che ancora percepiamo, ma non certo come una dimensione spaziale.
Però lo spazio matematico a 4 dimensioni che si applica alla relatività non distingue fra la natura delle sue dimensioni.
La natura di queste dimensioni viene precisata quando si applica lo spazio matematico alla realtà.
La quinta dimensione potrebbe effettivamente esistere nella realtà, e non fuori di essa, in un altro regno, quello dello spirito, ma se una cosa esiste non necessariamente perciò la percepiamo, come dimostra il fatto che alcuni percepiscono solo due dimensioni spaziali, senza avere la sensazione di avere perciò un difetto percettivo.
Se domani un novello Einstein applicasse utilmente alla realtà uno spazio a 5 dimensioni, tu allora verresti a parlarci della sesta, spostandoti ancora di una dimensione più in là, nei termini che oggi ci parli della quinta?

Se tu vuoi riferirti al regno dello spirito, posto oltre quello materiale, perchè senti il bisogno di parlare di una quinta dimensione, che è una terminologia esclusivamente scientifica, suscettibile un domani di essere applicata alla realtà materiale, come ha dimostrato si possa fare Einstein, applicando la quarta?
Perchè ti senti autorizzato in tal modo di monopolizzare la quinta dimensione.
Solo perchè magari su ''Focus'' c'è scritto che si può fare?
Tieni conto che si tratta di una rivista di divulgazione scientifica non particolarmente autorevole.
Non che ne esistano di autorevoli al 100%, ma sicuramente ne esistono di più autorevoli.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aspirante Filosofo58

Citazione di: iano il 23 Settembre 2024, 11:41:51 AMTempo che ancora percepiamo, ma non certo come una dimensione spaziale.
Però lo spazio matematico a 4 dimensioni che si applica alla relatività non distingue fra la natura delle sue dimensioni.
La natura di queste dimensioni viene precisata quando si applica lo spazio matematico alla realtà.
La quinta dimensione potrebbe effettivamente esistere nella realtà, e non fuori di essa, in un altro regno, quello dello spirito, ma se una cosa esiste non necessariamente perciò la percepiamo, come dimostra il fatto che alcuni percepiscono solo due dimensioni spaziali, senza avere la sensazione di avere perciò un difetto percettivo.
Se domani un novello Einstein applicasse utilmente alla realtà uno spazio a 5 dimensioni, tu allora verresti a parlarci della sesta, spostandoti ancora di una dimensione più in là, nei termini che oggi ci parli della quinta?

Se tu vuoi riferirti al regno dello spirito, posto oltre quello materiale, perchè senti il bisogno di parlare di una quinta dimensione, che è una terminologia esclusivamente scientifica, suscettibile un domani di essere applicata alla realtà materiale, come ha dimostrato si possa fare Einstein, applicando la quarta?
Perchè ti senti autorizzato in tal modo di monopolizzare la quinta dimensione.
Solo perchè magari su ''Focus'' c'è scritto che si può fare?
Tieni conto che si tratta di una rivista di divulgazione scientifica non particolarmente autorevole.
Non che ne esistano di autorevoli al 100%, ma sicuramente ne esistono di più autorevoli.

Focus non c'entra con la quinta dimensione. Non ho trovato alcunché al riguardo su quella rivista. 
Io parlo e scrivo di dimensioni solamente per farmi comprendere. Non sono scienziato, ma capisco che la quarta dimensione sia riferita al tempo. Quindi, considerato che le prime tre sono riferite allo spazio... la quinta dimensione è qualcosa che non sono le altre quattro. Non scomodo scienziati al riguardo.  
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Settembre 2024, 13:26:04 PMNon scomodo scienziati al riguardo.
Se ne usi il linguaggio, mettendo la loro quinta dimensione al posto del più usuale al di là, perchè lo fai, potendo in tal modo generare fraintendimenti?
Non è questo un modo di aprire la strada allo scientismo?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aspirante Filosofo58

#12
Citazione di: iano il 23 Settembre 2024, 14:23:10 PMSe ne usi il linguaggio, mettendo la loro quinta dimensione al posto del più usuale al di là, perchè lo fai, potendo in tal modo generare fraintendimenti?
Non è questo un modo di aprire la strada allo scientismo?
Quando non capisco qualche cosa, io sono abituato a chiedere. Quindi perché non lo fate anche voi? Perché date per scontato che tutti siano al vostro livello di conoscenza di questo o quell'argomento. In ogni caso questa è la sezione di spiritualità, non di scienze o di filosofia. Quindi io considero il discorso dal punto di vista spirituale.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Settembre 2024, 15:23:54 PMQuando non capisco qualche cosa, io sono abituato a chiedere. Quindi perché non lo fate anche voi?
Perchè dici ''quinta dimensione'' invece di ''al di là'' nella sezione spirituale?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aspirante Filosofo58

Citazione di: iano il 23 Settembre 2024, 18:07:24 PMPerchè dici ''quinta dimensione'' invece di ''al di là'' nella sezione spirituale?
Perché questo è un termine che ho trovato in un gruppo di sciamanesimo, ma anche in altri gruppi del genere.
Mi piaceva e  l'ho usato col significato di dimensione oltre il tempo e lo spazio.
Al di là... di cosa?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!