LA STORIA SIAMO (ANCHE) NOI - SCARNE CONSIDERAZIONI NON ESAUSTIVE SULLA STORIA

Aperto da Visechi, 05 Settembre 2024, 21:59:00 PM

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Visechi

Citazione di: Ipazia il 09 Settembre 2024, 13:55:34 PMLa neve benedetta e le temperature polari hanno cambiato la storia di chi voleva stanare l'orso russo, augurandogli ogni bene.
Interessante il breve saggio in calce al romanzo che racconta l'evento da te citato. (Rettifico, non l'evento da te citato, ma quello precedente è abbastanza analogo)
La storia non la costruisce il singolo eroe, è costruzione umana intesa come massa, folla... non troppo distante da quanto asserisce il Manzoni.

Entrambi non attribuiscono un'identità ed un carattere ben definito a questo 'coagulo' umano da cui si genera la storia. Non ci sono Stalin, Napoleone, Hitler o Mussolini o Churchill. La storia, in mano a Tolstoj, assume i connotati di un Fato ineludibile

Ipazia

Citazione di: Visechi il 09 Settembre 2024, 19:32:00 PMEntrambi non attribuiscono un'identità ed un carattere ben definito a questo 'coagulo' umano da cui si genera la storia. Non ci sono Stalin, Napoleone, Hitler o Mussolini o Churchill. La storia, in mano a Tolstoj, assume i connotati di un Fato ineludibile
Direi pure che "qualcuno se l'è andata a cercare". Col sangue degli altri, as usual. Il gelo russo ha fatto il resto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: Visechi il 09 Settembre 2024, 19:32:00 PMLa storia non la costruisce il singolo eroe, è costruzione umana intesa come massa
L'eroe è una necessità narrativa. Una semplificazione.
Diversamente come è possibile raccontare la storia di una massa ?
Il rischio è che poi qualcuno creda davvero che a fare la storia siano gli eroi, assimilando la narrazione a ciò che viene narrato.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

baylham

Citazione di: Visechi il 05 Settembre 2024, 21:59:00 PMGli accadimenti di cui la Storia si interessa e di cui è intessuta credo siano determinati da due fattori: il caso e l'agire umano. Quest'ultimo è generato dalle nostre scelte, dai dibattiti e dal confronto, anche introspettivo. Il nostro agire, l'insieme delle azioni che compiamo ogni giorno, s'inserisce fattivamente nella casualità degli accadimenti. I due elementi non sono scindibili, e, in questo connubio, l'agire umano opera affinché la congiuntura imbocchi una determinata direttrice anziché un'altra. Quella, presumibilmente, più consona ai vantaggi, ai desiderata e ai benefici di chi quell'agire in massima parte produce. Il caso, a sua volta, interagisce con l'opera dell'uomo, e i due elementi interagiscono in un rapporto dialettico, dinamico e sempre precario.

Si trascura il fatto che la stessa azione dell'uomo è determinata dalla casualità.

Citazione di: Visechi il 05 Settembre 2024, 21:59:00 PMLe caratteristiche peculiari dell'uomo, quelle che lo hanno allontanato dallo status di primigenia animalità irrazionale, si esaltano quando è lui (l'Uomo) a governare la Storia, viceversa, si mortificano allorquando la subisce, perché in questo secondo contesto sarebbero l'animalità e il caso a costringere il suo agire, che, così, avrebbe un ruolo conseguente, non causante. In poche parole, se è vero che non è l'uomo a fare la Storia, è ancor più vero che la sua azione concorre fattivamente a costruirla, pertanto, per dirla con Gramsci, che si acquisisca almeno quello scampolo di volontà e consapevolezza per costruire quella frazione di Storia che ci compete. Odio gli indifferenti.

Ma la storia non è governabile dall'uomo perchè lo trascende, l'uomo può governare pezzetti, parti di storia, non la storia.

iano

Citazione di: baylham il 10 Settembre 2024, 11:52:49 AMSi trascura il fatto che la stessa azione dell'uomo è determinata dalla casualità.
Non mi pare sia stai trascurato questo fatto, ma semmai abbiamo pignolescamente precisato la natura del caso, il cui effetto però secondo me è trascurabile.
Non è trascurabile solo se si pensa davvero che la storia sia fatta essenzialmente da pochi significativi individui , perchè in tal caso diventa essenziale alla storia il loro libero arbitrio.
Diversamente interessando il libero arbitrio una massa esso non spinge mediamente in una direzione particolare, e se una tendenza invece viene rilevata essa è da attribuire alla cultura  della massa, al  contingente comune sentire degli individui che la costituiscono.
Le scelte dell'individuo sono condizionate dall'aria culturale che respira.
La storia di un popolo è già scritta nel suo comune sentire.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Visechi

Citazione di: iano il 10 Settembre 2024, 10:23:18 AML'eroe è una necessità narrativa. Una semplificazione.
Diversamente come è possibile raccontare la storia di una massa ?
Il rischio è che poi qualcuno creda davvero che a fare la storia siano gli eroi, assimilando la narrazione a ciò che viene narrato.
Senza un Garibaldi che sarebbe stato "dell'unità d'Italia"?
È possibile immaginare un esito diverso o un percorso più rocambolesco?
La massa spersonalizzata e priva di identità è davvero l'unica protagonista della storia?
O forse 'l'eroe' è colui che riesce ad incanalare l'energia che la massa è capace di produrre se opportunamente stimolata.

iano

Citazione di: Visechi il 10 Settembre 2024, 15:47:15 PMSenza un Garibaldi che sarebbe stato "dell'unità d'Italia"?
È possibile immaginare un esito diverso o un percorso più rocambolesco?
La massa spersonalizzata e priva di identità è davvero l'unica protagonista della storia?
O forse 'l'eroe' è colui che riesce ad incanalare l'energia che la massa è capace di produrre se opportunamente stimolata.
Certo Garibaldi sembra davvero un eccezione.
In generale credo comunque che un Garibaldi, un Napoleone, o un Hitler, lo si trovi sempre, pronto a cogliere l'occasione, nel bene e nel male, quando il momento storico matura.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Visechi

Citazione di: iano il 10 Settembre 2024, 17:57:18 PMCerto Garibaldi sembra davvero un eccezione.
In generale credo comunque che un Garibaldi, un Napoleone, o un Hitler, lo si trovi sempre, pronto a cogliere l'occasione, nel bene e nel male, quando il momento storico matura.

Di contro: che si direbbe di Garibaldi oggi senza le masse che lo hanno seguito? 
La storia che lo ha coinvolto e che lui ha contribuito a costruire sta in piedi solo se si tiene conto di entrambi i fattori: l'uomo e la massa, il popolo. In assenza di uno non ci sarebbe l'altro.
Ma son questi gli unici veri ingredienti dell'evento, i soli protagonisti?

iano

Citazione di: Visechi il 10 Settembre 2024, 18:13:13 PMDi contro: che si direbbe di Garibaldi oggi senza le masse che lo hanno seguito?
La storia che lo ha coinvolto e che lui ha contribuito a costruire sta in piedi solo se si tiene conto di entrambi i fattori: l'uomo e la massa, il popolo. In assenza di uno non ci sarebbe l'altro.
Ma son questi gli unici veri ingredienti dell'evento, i soli protagonisti?
No, come abbiamo detto intervengono fattori   imprevedibili di fatto, o prevedibili ma ignorati, come il cambiamento climatico, che farà la storia dei secoli a venire.
Bisogna tenere conto anche di una ''inerzia della massa'' a prendere coscienza, se è vero che è da almeno da 50 anni che il processo di presa di coscienza ecologica si  è messo  in moto senza essere giunto ancora a compimento.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

baylham

Citazione di: iano il 10 Settembre 2024, 12:26:37 PMNon mi pare sia stai trascurato questo fatto, ma semmai abbiamo pignolescamente precisato la natura del caso, il cui effetto però secondo me è trascurabile.
Non è trascurabile solo se si pensa davvero che la storia sia fatta essenzialmente da pochi significativi individui , perchè in tal caso diventa essenziale alla storia il loro libero arbitrio.
Diversamente interessando il libero arbitrio una massa esso non spinge mediamente in una direzione particolare, e se una tendenza invece viene rilevata essa è da attribuire alla cultura  della massa, al  contingente comune sentire degli individui che la costituiscono.
Le scelte dell'individuo sono condizionate dall'aria culturale che respira.
La storia di un popolo è già scritta nel suo comune sentire.

Intendo che la volontà, il cosiddetto libero arbitrio, è un processo con una componente casuale fondamentale. Il caso è sostanzialmente l'assenza di un progetto, per cui non condivido alcuna interpretazione volontaristica, idealistica, storicistica  deterministica della storia.

I pezzi di storia umana dipendono da gruppi di individui, ma l'individuo li rende imprevedibili.

Per quanto sopra la storia di un popolo non è scritta.



Jacopus

È una visione molto semplicistica della storia Baylham. Che ci sia una componente di caso è ovvio ma qualunque individuo è a sua volta fatto della sua storia precedente, che è sempre una storia collettiva. La storia ha un respiro lungo come teorizzato dalla scuola storica francese classica (Braudel, le goff), per cui noi siamo ancora per molti aspetti il risultato della civilizzazione greco-romana,che condiziona tutta la direzione della nostra storia. I grandi cambiamenti storici avvengono infatti quando grandi strati della popolazione sono ricettivi rispetto ai possibili cambiamenti. La storia non si muove attraverso minoranze aristocratiche, neppure quando l'aristocrazia era al suo massimo apogeo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Visechi

Citazione di: iano il 10 Settembre 2024, 20:17:59 PMNo, come abbiamo detto intervengono fattori  imprevedibili di fatto, o prevedibili ma ignorati, come il cambiamento climatico, che farà la storia dei secoli a venire.
Bisogna tenere conto anche di una ''inerzia della massa'' a prendere coscienza, se è vero che è da almeno da 50 anni che il processo di presa di coscienza ecologica si  è messo  in moto senza essere giunto ancora a compimento.
Bene! Le cose si complicano. In effetti, la storia non è altro che un costituente complesso di quel segmento che si interpone fra due nulla.
Oltre alle masse (che è un epiteto dispregiativo per definire la volontà del popolo), abbiamo enucleato l'azione del singolo, che, per comodità espressiva, abbiamo identificato con l'eroe (quanta storia hanno costruito gli eroi classici). Ora, però, rileviamo anche l'interazione, indispensabile - direi io -, di un altro attore, quello che io, sempre per comodità, definirei 'maturazione dei tempi', senza la quale le masse non giungerebbero alla giusta coscienza per attivarsi ed andare a costituire quell'indispensabile tassello di cui la narrazione storica non può fare a meno.
NEl prosieguo rileveremo, finalmente, l'azione del 'caso', a cui dovremo, piaccia o no, tributare i giusti onori.

bobmax

Non può esistere alcun evento davvero casuale. Perché anche soltanto uno di questi eventi ci getterebbe nell'assurdo, saremmo preda del Caos, vana sarebbe ogni velleità di comprendere.
Perciò deve essere esclusa la possibilità del caso nella esistenza.

Tuttavia, essendo il caso negazione della necessità (ed ogni negazione trae la sua forza in ciò che nega...), il caso non può mai essere escluso del tutto.
Sia perché siamo qui, ora, per caso. E sia perché seppur lo espelliamo dal presente c'è lo ritroviamo all'origine del tutto.

Se poi ci appelliamo alla libertà, possiamo constatare come non vi possa essere alcun libero arbitrio individuale.
Eppure ci sentiamo liberi... come mai?

Chi siamo noi, se davvero siamo liberi, se non in quanto Essere?
Non è forse libero soltanto l'Essere?

Ma la libertà non può che comparire nel caso, e quindi nel Caos...
E non è l'amore puro Caos?

Essere = Caos
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

iano

Citazione di: baylham il 11 Settembre 2024, 11:46:01 AMIntendo che la volontà, il cosiddetto libero arbitrio, è un processo con una componente casuale fondamentale. Il caso è sostanzialmente l'assenza di un progetto, per cui non condivido alcuna interpretazione volontaristica, idealistica, storicistica  deterministica della storia.

I pezzi di storia umana dipendono da gruppi di individui, ma l'individuo li rende imprevedibili.

Per quanto sopra la storia di un popolo non è scritta.



Il libero arbitrio è in effetti un buon esempio di caso, per cui possiamo assimilare gli individui alle molecole di gas dentro un contenitore, le quali per quanto si agitino , sono mediamente ferme. Se perciò rivelassimo invece una tendenza a muoversi in una direzione, guardando in quella direzione troveremmo che si è aperta una falla nel recipiente, dalla quale le molecole defluiscono per differenza di pressione.
la componente casuale non è fondamentale quindi, non producendo alcun movimento medio, in una situazione in cui tutto cambia perchè nulla mediamente cambi.
La falla apertasi assume invece rilevanza storica.
Non credo che il protagonismo di alcuni individui possa risultare decisivo alla storia, perchè sono semmai come surfisti che attendono l'onda da cavalcare. 
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Visechi


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