Menu principale

Teologia LGBTQ+

Aperto da Jacopus, 25 Agosto 2024, 21:54:54 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Jacopus

La Chiesa cattolica è una immensa balena, che cerca di mantenere al suo interno anche le sue tendenze più eretiche. La tolleranza talvolta dipese, in passato, dalla grande forza della Chiesa. Oggi forse è sia un segno della sua debolezza ma anche l'impronta lasciata dal concilio Vaticano II. Ebbene, ho scoperto casualmente che esiste anche una teologa benedettina che teorizza un cristianesimo LGBTQ+. Non è sugli occhielli dei giornali ma esiste ed è come una specie di meraviglia in un mondo patriarcale e così tradizionalista come quello della chiesa cattolica. La teologa si chiama suor Teresa Forcades, e meravigliosamente presenta la diversità delle tendenze di genere dell'umanità come un dono, che non può in nessun modo essere in contrasto con le leggi bibliche, almeno con quella più nota, perché ovviamente andando a spulciare l'AT le condanne ai sodomiti & co. non mancano. Ha scritto un libro " siamo tutti diversi". Lo trovate con il motore di ricerca.
PS. Conosco già la risposta di Ipazia, pertanto chiedo ad Ipazia di stupirmi così come ha fatto suor Teresa Forcades, benedettina.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#1
A me questa benedettina mi piace un sacco. :)
Magari perchè parte da ciò che anche io dico, che ogni essere è unico.
Dallo stesso punto poi possono partire diversi percorsi, ma noi storicamente ne abbiamo percorso uno solo e oggi timidamente iniziamo a sperimentarne altri.
Teresa fa notare come una posizione intransigente abbia però il dono di essere chiara, mentre una  permissiva, più libera, quella in cui di fatto ci troviamo in questo momento di transizione come lei afferma, possa essere contraddittoria, se si ammette come legittimo qualunque tipo di desiderio sessuale, mentre non sempre legittima sarà considerata la sua attuazione asseconda del tipo.
Limitare il desiderio ammesso a un solo tipo, come finora si è fatto,  c'è plus facile, ma anche più ingiusto.
Per come la vedo io una società può fondarsi solo su chiari presupposti, allo stesso modo che una teoria scientifica deve partire da chiare definizioni.
La teoria scientifica è in qualche modo una forzatura che facciamo alla natura, perchè una sua definizione sarà sempre riduttiva, quanto funzionale al volerla governare.
Poco male finché si tratta di materia non vivente, perchè diversamente la necessaria riduzione equivale a una ingiustizia di fatto.
Il paradosso è che si tratta di una ingiustizia necessaria che può però essere mitigata tenendo sempre presente la necessità da cui nasce, impedendo alla necessità, lasciata a se stessa una volta che arbitrariamente la si è soddisfatta , di tramutarsi in pregiudizio di realtà.

Raccontiamo quindi pure allora nelle scuole che c'era una volta un re e una regina, purché sia chiaro che sia una favola.
Finché cercheremo il fondamento della società fuori di noi temo che faremo solo danni, mettendo da parte le nostre responsabilità.
Noi siamo responsabili di ciò che costruiamo e di cui rispondiamo in prima persona, anche quando ci limitiamo a gestire costruzioni ereditate.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Di fatto, ad urbe condita, come fosse un rito, seppelliamo nell'anonimato quegli individui che restano fuori dalle necessarie definizioni fondanti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

Senza nulla togliere alla teologa catalana, pensavo bastasse il precetto principale del trattare gli altri come si vorrebbe essere trattati. Se non basta, forse vuole dire che qualcuno nella chiesa vorrebbe essere trattato come un emarginato e condannato per questioni che non dipendono da lui, ma dalla volontà di Dio che a sua immagine l'ha creato, un immagine che evidentemente contiene anche un elemento queer.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

iano

Citazione di: InVerno il 26 Agosto 2024, 10:27:09 AMSenza nulla togliere alla teologa catalana, pensavo bastasse il precetto principale del trattare gli altri come si vorrebbe essere trattati.
Funzionerebbe solo se possedessimo tutti gli stessi desideri, o in alternativa se viene imposto per decreto, come di fatto è avvenuto, ciò che è desiderabile.
Però certamente  trattare gli altri in tal modo è un buon inizio relazionale.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

baylham

Citazione di: iano il 26 Agosto 2024, 09:41:37 AMTeresa fa notare come una posizione intransigente abbia però il dono di essere chiara, mentre una  permissiva, più libera, quella in cui di fatto ci troviamo in questo momento di transizione come lei afferma, possa essere contraddittoria, se si ammette come legittimo qualunque tipo di desiderio sessuale, mentre non sempre legittima sarà considerata la sua attuazione asseconda del tipo.
Limitare il desiderio ammesso a un solo tipo, come finora si è fatto,  c'è plus facile, ma anche più ingiusto.

Non capisco:
perchè una posizione intransigente sia chiara mentre una permissiva non lo sia. Per me son chiare entrambe;
quale sia la contraddizione di una posizione permissiva rispetto ad una intransigente;
perchè limitare il desiderio ammesso ad un solo tipo sia più facile: secondo me vale il contrario, è la cosa più difficile, il desiderio non ha limiti.

Nel merito non condivido l'interpretazione liberale della Bibbia di questa suora, una distorsione dei testi e della storia, per me inattuali e insostenibili, dell'ebraismo e del cristianesimo. 

iano

#6
@ Baylham
Ovviamente a me, non credente, non interessa una interpretazione della bibbia in quanto tale.
Mi interessa nel senso che attraverso una interpretazione della bibbia una suora sia giunta alle mie stesse conclusioni partendo io da diverse premesse, e siccome ciò non succede tutti i giorni, mi sono unito alla sorpresa di Jacopus, quindi, per converso, non mi sorprende che tu non condivida l'interpretazione della suora.
Sul fato che io non credo nella Bibbia e tu invece si, non c'è niente da capire, perchè la fede non è un fatto razionale.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Phil

Citazione di: Jacopus il 25 Agosto 2024, 21:54:54 PMTeresa Forcades, e meravigliosamente presenta la diversità delle tendenze di genere dell'umanità come un dono, che non può in nessun modo essere in contrasto con le leggi bibliche, almeno con quella più nota
A me sembra che la suora propenda per un "cristianesimo da manuale", nel senso di originario (il "manuale" tramandato dai vangeli); almeno in due sensi. Sia nel senso che il cristianesimo ha proposto di elaborare le avversità come "dono": la sofferenza è un dono che può portare persino alla santità, le avversità sono un dono per guadagnarsi il paradiso, la stessa morte di Cristo è stata il dono all'umanità, etc. non voglio dire che Dio manda solo "doni" (anche come "offerte che non possiamo rifiutare" di "padrinale" memoria), ma quasi.
Sia nel senso che nella radicalizzazione dell'uguaglianza ("siamo tutti figli di Dio", etc.) e nella rivalutazione di poveri, disabili e bisognosi in quanto nostri fratelli, è già inclusa l'accoglienza di differenze che non vadano contro i valori di Cristo (notoriamente differenti da quelli della chiesa, autoproclamatasi infallibile, autrice di concili, encicliche, etc. sotto ispirazione non meglio rivelata).
Se Cristo ha salvato un'adultera dalla lapidazione, seppur a scopo didattico (non intendo affatto sostenere che il figlio di Dio sia a favore dell'adulterio), probabilmente oggi salverebbe le sfilate dei Pride dalla "sassaiola dell'ingiuria". Certo, qualcuno dirà che invece li curerebbe come fatto con il lebbroso, il cieco, etc., ma non credo si possa biasimare la suora se pone l'accento anzitutto sulla fratellanza e sulla accoglienza (di cui il cristianesimo, cinicamente ed "ecumenicamente" parlando, ha "bisogno" oggi più che in passato).

baylham

Mi riesce difficile immaginare le folle di ebrei che intorno agli anni trenta dalla nascita di Gesù accorrono entusiasti ad ascoltare le sue rivoluzionarie teorie LGBTQ+ e dopo la sua morte le diffondono nei Vangeli.

Nei Vangeli non ne trovo traccia alcuna. 

Bibbia che certamente non è il mio riferimento ideale.


Duc in altum!

Citazione di: Jacopus il 25 Agosto 2024, 21:54:54 PMEbbene, ho scoperto casualmente che esiste anche una teologa benedettina che teorizza un cristianesimo LGBTQ+.
Non è l'unica...: 
https://kairosfirenze.wordpress.com/

...e non è solo teoria, chiamasi "pastorale dell'inclusione":
https://kairosfirenze.wordpress.com/2024/03/03/una-pastorale-dinclusione-con-le-persone-lgbt-nessuno-resti-ai-margini-della-chiesa/


"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Ipazia

La chiesa cattolica è una grande holding che deve soddisfare il maggior numero possibile di clienti. Essendoci nei sacri testi tutto e il contrario di tutto si può allegramente glissare su secoli di patriarcato bigotto, misogino e sessuofobico e aprire le porte al "nuovo che avanza". 

Ad maiorem Dei gloriam.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Nella Chiesa ci sono molte anime, suppongo, che ve ne sia una che si chiama "pastorale dell'inclusione" non era scontato e personalmente apprezzo questa visione. La Chiesa ha compiuto tante porcherie ma se c'è qualcosa di buono bisogna riconoscerlo. Anche qui non esiste il bianco e il nero assoluto (e manicheo).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Diciamo che dalla falsa donazione di Costantino in poi la storia della CCAR è tra le cose più mefitiche che la civiltà umana abbia prodotto quanto ad ingordigia, orgia di potere e parassitismo. Poi vabbè, c'è S.Francesco, con rapida riconversione degli ordini mendicanti in feroci inquisitori, mentre gli autentici comunisti evangelici venivano arsi come eretici.

Una storia infame che ben può andare a nozze con le giullarate arcobaleno. Versioni moderne delle processioni, con la balena trans di Parigi a far da Cristo e Maria a giorni alterni, al "ballo mascherato delle celebrità".
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#13
Per me la chiesa è fatta di uomini, e se fa qualcosa di giusto o sbagliato sono gli uomini a farlo. Dare  colpe alle chiese o a qualunque altro tipo di organizzazione umana non solleva dalle sue responsabilità chi non vi appartenga, o chi appartenendovi se ne chiami fuori.
Non è accettabile che si scambi ogni libera forma di associazione di individui che concordano su qualcosa per un complotto.

Il punto di partenza è che non esistono due esseri viventi uguali, come dice la nostra suora.
Per governare tanta complessità possiamo raggrupparli secondo criteri arbitrari in modo più o meno efficace  per un dato scopo.
Usare ad esempio il criterio che individui che figliino accoppiandosi fra loro, facciano perciò parte dello stesso gruppo, è sicuramente un criterio efficace in generale, ma non perciò perde di arbitrarietà.
In ogni caso nessun criterio, anche il più efficace è perfetto.
Se crediamo che i criteri sono perfetti allora sono imperfetti gli individui che secondo questi criteri non trovano posto in alcun gruppo, e dovremo allora assumerci la responsabilità del triste destino che in tal modo gli riserviamo, perchè di ciò soffriranno nella misura in cui sono esseri sociali, se in base a quei criteri abbiamo organizzato la  società.

Dividere gli esseri viventi in gruppi ci consente appunto di organizzare la società e di raccontare indirettamente la loro storia, non potendosi raccontare la storia di ogni individuo vivente direttamente.
I criteri perfetti in natura sono riservati alla materia non vivente perchè essi raggruppano oggetti effettivamente indistinguibili uno dall'altro, per cui raccontata la storia ad esempio di un elettrone, abbiamo raccontato la storia di ogni elettrone.
Raccontando invece la storia dei gruppi di individui, non abbiamo raccontato la storia di alcun individuo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

Citazione di: Phil il 26 Agosto 2024, 13:35:04 PMSe Cristo ha salvato un'adultera dalla lapidazione, seppur a scopo didattico (non intendo affatto sostenere che il figlio di Dio sia a favore dell'adulterio), probabilmente oggi salverebbe le sfilate dei Pride dalla "sassaiola dell'ingiuria".
La tolleranza non è mai amore, accettazione incondizionata, la condizione poi magari diventa quella di Curarsi per superare quella distanza che la tolleranza non ha mai eliminato. Passare dalla teologia vuole dire indicare il dito e non la luna, anche fuori dalla chiesa o dalle religioni, chi gode del pontificare della sessualità altrui è chi è insicuro ed insoddisfatto della propria, la chiesa in questo ha solo un primato ma non l'esclusiva nell'istruire persone sessualmente insicure ed immature. Allora la soluzione forse è un po' più complicata che indicare i passi "queer" del vangelo, ma rivedere le istituzioni che generano persone represse che inevitabilmente proietteranno le loro paure sugli altri, fatto questo diventerà automatico trovare i passi del vangelo "giusti".
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Discussioni simili (2)