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Differenza genetica

Aperto da Jacopus, 12 Agosto 2024, 00:16:34 AM

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pandizucchero

Il socialismo reale era un comunismo irreale cioè inesistente 
In realtà era un capitalismo di stato diretto politicamente e indiretto economicamente attraverso i piani quinquennali.
Un caitalismo direttivo e centralista basato su una programmazione economica orientata su determinati obiettivi.
IL PROBLEMA DELL'URSS fu la mancanza di una informatica funzionale e generalizzata perché Stalin la riteneva una scienza borghese inutile per il socialismo.
Quando il baffone si rese conto dello sbaglio era troppo tardi per recuperare il ritardo e l'URSS arrancò come poteva prediligendola nelle scienze e tecnologia militari e spaziali per ragioni di prestigio.
Un successo strepitoso che stese gli USA fino al progetto Apollo.
La Cina,consapevole degli errori di Stalin dell'economia statalizzata, li evitò in parte e a ciò è dovuto il suo progresso e successo attuale.
Per il resto, le dittature classiche sono fuori gioco mentre le democrazie autoritarie sembrano una soluzione di comodo.
I capitali si comportano come la materia chiara dell'universo  guidata dalla materia oscura e da informazioni.
Si concentrano in pochissime mani,cioè in superammassi e ammassi  posseduti da un numero minimo di persone.
Queste persone dispongo di un enorme database  e informazioni in costante attività.
Nel contempo,questa concentrazione di capitali alimenta la funzionalità del sistema con una gravitazione attrattiva e coesiva.
Ci sono buch neri in questo che assorbono e fanno sparire capitali MA NON LE INFORMAZIONI AD ESSI CONNESSI .Queste continuano a circolare in vari modi generando fenomeni lampo , esplosioni e implosioni  su piccola scala e ridondanze varie.
Io la chiamo astroeconomia,la trovo una teoria interessante e promettente 

daniele22

Citazione di: Jacopus il 12 Agosto 2024, 21:01:01 PMPenso che il concetto di an-archè sia insito in tutte le costruzioni politiche non tradizionali, compresa la democrazia. An-archè è comunque l' attestazione che gli uomini in società possono autoregolarsi e non hanno bisogno di una legittimazione esterna (qualunque essa sia). E quindi il superamento della diade oppressori/oppressi è effettivamente un principio che ha a che fare con la giustizia, indipendentemente da cosa storicamente è avvenuto. L'an-archè nelle sue molteplici manifestazioni è la rivendicazione di un percorso che persegue una evoluzione dell'umanità. L'archè invece fonda la sua legittimazione sulla certezza che il mondo hobbesiano sia inevitabile.
Non sono d'accordo. Il lumicino dell'anarchia mi sembra che sia insito nell'individuo, ma non nelle forme stato alle quali tu ti riferisci, eccezion fatta forse per le società native del nord America ... e si è visto che fine abbiano fatto. E tantomeno sarebbe presente nella democrazia moderna che sarebbe comunque un parto delle forme stato che la precedettero; intendi cioè che lo stato democratico non nasce da una libera associazione tra individui essendo bensì una concessione (costretta) necessaria da parte dei poteri assoluti. E chi formò le democrazie non erano certo persone qualsiasi essendo invece persone già sensibili alla logica gerarchica; se vedi cioè nei vari Andreotti, de Gasperi, Iotti o Terracini etc il nuovo che avanza debbo solo dirti che secondo me sei un ingenuo che non si rende conto del mondo in cui vive.
Insomma, tutte le forme stato cercano di arginare se non di inibire l'istinto alla libertà dell'individuo, e se al comunismo riconosco tutto il merito di avere individuato il nocciolo della questione, di essersi cioè giustamente ribellato alla borghesia capitalista, cioè al regime che domina dalla notte dei tempi e di cui la borghesia capitalista rappresenterebbe solo l'ultimo nato, nondimeno pure il comunismo castrò il desiderio di libertà dell'individuo sacrificandolo agli interessi dello stato ... forse all'epoca era giusto che così fosse, ma sarebbe stato giusto pure che riconoscesse almeno la legittimità delle istanze del pensiero liberale

Pio

Forse è da considerare anche un altro fattore: la forma e la forza che assume la realtà PARTITO nel totalitarismo comunista e fascista. È il partito che esprime la classe politica, controlla capillarmente la società, si fa totem salvifico. L'URSS  non è che l'espressione del partito comunista sovietico. Il fascismo l'espressione delle dinamiche del partito fascista. Il comunismo recluta principalmente nelle grandi fabbriche i suoi quadri; il fascismo è più trasversale nella società, con molte simpatie nella classe media e nel personale scolastico. In ambedue il partito si fa UNICO. La vita interna del partito diventa proposta sociale. Solo all'interno del partito puoi far carriera. Da insegnante a dirigente scolastico; da operaio metalmeccanico a rappresentante nel soviet. Ambedue propongono buone leggi per i più disagiati. Aumentano il consenso tra le classi sociali bistrattate dalla borghesia ricca e colta. Il comunismo annienta la classe media e la sostituisce con il rappresentante locale di partito. Il fascismo ci fa lingua in bocca, ma poi sputa. Sa che il borghese ricco finge di essere fascista per convenienza e paura. Il borghese ricco. La classe più agiata, crede solo negli affari e nell'arricchirsi.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

pandizucchero

Infatti, Hess,viceführer,diceva,nei comizi indicando Hitler: "Der Partei ist Hitler,Hitler ist der Partei;Der Partei ist Deutschland,Deutschland ist der Partei;Deutschland ist Hitler,Hitler ist Deutschland!"
COSE CHE  QUALSIASI PERSONA SAREBBE CONTENTA DI SENTIRSI DIRE,ANCHE WOLO IN PARTE, MA NON OSA AMMETTERLO.
In ogni essere umano vive un piccolo str....o in attesa di alimentazione e via libera.
Adesso, provate ad esorcizzarlo,reprimerlo o al contrario dargli via libera....
Non ce la farete mai  con lui a meno che accettiate un compromesso del genere"fare un po' di male ogni tanto fa bene alla salute specie quando ce vo'"


InVerno

Citazione di: niko il 13 Agosto 2024, 00:34:53 AMIl proggetto di controllo dell'economia, non e' lo stesso.

Le riforme realizzate, non sono le stesse.

Gli avversari, non sono gli stessi.

Gli alleati e simpatizzanti, non sono gli stessi.

il rapporto con la chiesa e la religione, non e' lo stesso.

il rapporto con la scienza, non e' lo stesso.
E chi ha detto che fossero gli stessi ? Fai battaglie coi mulini a vento, neanche fascismo e nazismo erano lo stesso, ma vengono sovente usati in maniera intercambiale o uno come sottofamiglia dell'altro, o uno copia dell'altro come dici tu .. io vedo eguali distanze tra le tre scuole di pensiero e nessuno era lo stesso, io parlavo della genesi, criticando l'idea che fossero agli antipodi. Poi oh, se uno legge Marx, per esempio sull'idea che nel comunismo non ci sarebbe stata divisione del lavoro, può averne un impressione positiva, un afflato egalitarista meraviglioso, bellissimo proposito, e fermarsi lì, a contemplare che animo nobile abbia partorito tanta bontá...lo pensava nella speranza di un "mondo migliore". Ma è un mondo migliore quello dove il chirurgo che ti deve operare il giorno prima era netturbino e il giorno prima ancora pittore? A me sembra il desiderio di vedere un mucchio di cadaveri fuori dalla sala operatoria, e ci trovo veramente poche qualità positive sin dal parto dell'idea, prima ancora che venga messa in pratica.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

daniele22

Una volta pensai che il poema dell'essere potesse essere stato scritto perché Parmenide ce l'aveva col panteismo ... vai a sapere ... Solo un cambio di paradigma può "salvarci" e il paradigma è quello del modello vincente. Quindi, da un modello in cui il ricco domina il "mucchio" a suo piacimento, stando un po' accorto, con tutta una scia di gente che in fondo lo aiuta e fine dei giochi, a un modello in cui il ricco è colui che investe a favore dell'individuo, senza se e senza ma. I nostri "vizi" comportamentali li abbiamo e pure quelli di pensiero ... si spera che una nuova visione possa innescare politiche che aiuti ad attenuarli (non parlo di psicoterapia ah ah ah ah aaaah); risposta alla terza domanda kantiana

niko

Citazione di: InVerno il 13 Agosto 2024, 13:21:08 PME chi ha detto che fossero gli stessi ? Fai battaglie coi mulini a vento, neanche fascismo e nazismo erano lo stesso, ma vengono sovente usati in maniera intercambiale o uno come sottofamiglia dell'altro, o uno copia dell'altro come dici tu .. io vedo eguali distanze tra le tre scuole di pensiero e nessuno era lo stesso, io parlavo della genesi, criticando l'idea che fossero agli antipodi. Poi oh, se uno legge Marx, per esempio sull'idea che nel comunismo non ci sarebbe stata divisione del lavoro, può averne un impressione positiva, un afflato egalitarista meraviglioso, bellissimo proposito, e fermarsi lì, a contemplare che animo nobile abbia partorito tanta bontá...lo pensava nella speranza di un "mondo migliore". Ma è un mondo migliore quello dove il chirurgo che ti deve operare il giorno prima era netturbino e il giorno prima ancora pittore? A me sembra il desiderio di vedere un mucchio di cadaveri fuori dalla sala operatoria, e ci trovo veramente poche qualità positive sin dal parto dell'idea, prima ancora che venga messa in pratica.


Tu hai detto che i testi, dimostrano che nazismo e comunismo sono simili, perche' il nazismo declina la lotta di classe in termini etnici.

Non e' cosi'. Il punto centrale e' la riconciliazione della lotta di classe in nome della grandezza nazionale. 

Tornare alla sintesi, hegeliana, contro l'antitesi tra capitale e lavoro. O se vogliamo, realizzare la nazionalizzazione delle masse. In chiave militaristica e guerresca. Sfruttatori e sfruttati, devono riappacificarsi in nome della produzione, della nazione e della guerra.

Che la cosa convenga solo agli sfruttatori, che soli, dalla non riappacificazione hanno qualcosa da perdere, non e' nemmeno da dirsi, perche' capirlo sta all'intelligenza di ognuno. 

La sfumazura, tra fascismo e nazismo, e' che la "nazione" in nome della quale riappacificarsi e' definita piu' in chiave storica dal fascismo, etnica e di sangue dal nazismo. Ma entrambi propongono una sintesi del conflitto di classe in nome di un interesse nazionale superiore.

E cosi', Nazismo e fascismo svolgono lo stesso ruolo storico, combattono insieme, da alleati, Hitler stimava, seguiva e leggeva Mussolini e non viceversa. 

Non sono nemmeno tre scuole di pensiero separate, perche' nessuno dei tre e' un pensiero o una scuola, sono proggetti politici.

Per vedere il nesso tra nazifascismo e borghesia, basta vedere chi paga chi.

Anche se la questione non puo' ridursi a questo. La vera questione, e' chi serve chi, e quali tipi di servizi sidno richiesti.

Poi, se tu non comprendi la differenza tra divisione, e sfruttamento, del lavoro, il problema non e' di Marx.

Sta cosa del chirurgo netturbino, te la sei inventata tu adesso.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Citazione di: Pio il 13 Agosto 2024, 11:40:20 AMForse è da considerare anche un altro fattore: la forma e la forza che assume la realtà PARTITO nel totalitarismo comunista e fascista. È il partito che esprime la classe politica, controlla capillarmente la società, si fa totem salvifico. L'URSS  non è che l'espressione del partito comunista sovietico. Il fascismo l'espressione delle dinamiche del partito fascista. Il comunismo recluta principalmente nelle grandi fabbriche i suoi quadri; il fascismo è più trasversale nella società, con molte simpatie nella classe media e nel personale scolastico. In ambedue il partito si fa UNICO. La vita interna del partito diventa proposta sociale. Solo all'interno del partito puoi far carriera. Da insegnante a dirigente scolastico; da operaio metalmeccanico a rappresentante nel soviet. Ambedue propongono buone leggi per i più disagiati. Aumentano il consenso tra le classi sociali bistrattate dalla borghesia ricca e colta. Il comunismo annienta la classe media e la sostituisce con il rappresentante locale di partito. Il fascismo ci fa lingua in bocca, ma poi sputa. Sa che il borghese ricco finge di essere fascista per convenienza e paura. Il borghese ricco. La classe più agiata, crede solo negli affari e nell'arricchirsi.
Nel progetto comunista marx-leninista il partito è fondamentale come macchina da guerra, non come struttura portante della società, visto che l'esito finale è l'estinzione dello stato.

Per la versione "fascista" dello stato borghese il partito, e il suo duce, sono invece l'esito sociopolitico totalitario auspicato, l'aspetto ideologico carismatico irrinunciabile per la forma stato capitalistico-fascista.

Forma destinata a durare, salvo deliri di Lebensraum, finchè si ripristina il dominio di classe, dopo aver fatto il lavoro sporco in conto capitale. Andamento costante nei fascismi colorati di ispirazione USA del dopoguerra.

Indubbiamente lo stalinismo ha avuto caratteristiche di stato fascista, incluso il "culto della personalità". Errore grave che la storia non perdona.

Va detto però che governare una macchina da guerra non è facile e l'URSS ha avuto tutto il mondo capitalistico contro.

In tale situazione il carisma del leader e del partito rivoluzionario sono fondamentali per il successo. E non necessariamente si sfocia in un totalitarismo sanguinario. Lenin, Mao, Castro, Ho, hanno saputo interpretare la leadership al meglio possibile delle condizioni sociopolitiche in essere.

In un'epoca di squallidi commessi del Capitale globale prestati alla politica, la figura del leader e del partito, anche solo di tipo sovranista, continua ad essere fondamentale per il successo e l'indipendenza di uno stato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: niko il 13 Agosto 2024, 15:12:04 PMTu hai detto che i testi, dimostrano che nazismo e comunismo sono simili, perche' il nazismo declina la lotta di classe in termini etnici.

Non e' cosi'. Il punto centrale e' la riconciliazione della lotta di classe in nome della grandezza nazionale.
Io ho detto, in maniera approssimativa ma sufficiente allo scopo, che a inizio novecento tutti i socialisti europei hanno dovuto scegliere tra internazionalismo e nazionalismo, si originano da questa spaccatura le divisioni. Per cui tutta la tua invettiva, giusta, riguardo alla declinazione nazionalistica è coerente con quanto dico, solo immagino tu ci aggiungi che quello "non è vero socialismo" perchè non sono veri scozzesi. Opinioni tue che puoi supportare con la tua autorità. R.Evans, ha una buona citazione su quanto la questione fosse confusa, ma devo parafrasarla perchè ho regalato il libro - Se foste trasportarti indietro nel tempo prima della nascita di comunismo e nazismo, e rivelaste ai coevi che Germania e Russia avrebbero prodotto questi due movimenti, la stragrande maggioranza delle persone invertirebbe l'ordine e presumerebbe che il nazismo nascerà in Russia e il comunismo in Germania-

Ma l'hai letto Marx, oppure hai (e non te ne faccio una colpa, anzi, è quello che fanno tutti e quello che consiglierei a tutti) risparmiato il tuo prezioso tempo e l'hai risolta con i dieci punti del manifesto?

"nella società comunista, dove nessuno ha una esclusiva sfera di attività ma ognuno può avere successo in ogni attività che desidera, la società regola la produzione generale e perciò permette a me di fare una cosa oggi e un altra domani, di cacciare alla mattina e di pescare al pomeriggio, di allevare vacche alla sera e fare critica dopo cena, senza diventare un cacciatore, un pescatore, allevatore, o critico". (Ideologia tedesca)

E come non posso ammettere, che belle aspirazioni poter aver successo in ogni attività che si desidera e svegliarsi la mattina e fare quello che si vuole, un afflato veramente nobile perchè di matrice liberale, sopratutto da uno che si è improvvisato economista pur essendo specializzato filosofo, una delle rarissime volte che Marx ha attuato personalmente quello che prevedeva per gli altri. Guardami niko, sono l'uomo vitruviano marxista, allevo caccio pesco e faccio critica la sera, ho superato l'alienazione senza superare il capitalismo, sono pronto a farti un trapianto in cucina, e da questa posizione intellettualmente liberata ti chiedo: è meglio morire trafitti da una pallottola semplice, o da una con scritto sopra "ti amo"?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 13 Agosto 2024, 21:18:04 PMIo ho detto, in maniera approssimativa ma sufficiente allo scopo, che a inizio novecento tutti i socialisti europei hanno dovuto scegliere tra internazionalismo e nazionalismo, si originano da questa spaccatura le divisioni. Per cui tutta la tua invettiva, giusta, riguardo alla declinazione nazionalistica è coerente con quanto dico, solo immagino tu ci aggiungi che quello "non è vero socialismo" perchè non sono veri scozzesi. Opinioni tue che puoi supportare con la tua autorità. R.Evans, ha una buona citazione su quanto la questione fosse confusa, ma devo parafrasarla perchè ho regalato il libro - Se foste trasportarti indietro nel tempo prima della nascita di comunismo e nazismo, e rivelaste ai coevi che Germania e Russia avrebbero prodotto questi due movimenti, la stragrande maggioranza delle persone invertirebbe l'ordine e presumerebbe che il nazismo nascerà in Russia e il comunismo in Germania-

Ma l'hai letto Marx, oppure hai (e non te ne faccio una colpa, anzi, è quello che fanno tutti e quello che consiglierei a tutti) risparmiato il tuo prezioso tempo e l'hai risolta con i dieci punti del manifesto?

"nella società comunista, dove nessuno ha una esclusiva sfera di attività ma ognuno può avere successo in ogni attività che desidera, la società regola la produzione generale e perciò permette a me di fare una cosa oggi e un altra domani, di cacciare alla mattina e di pescare al pomeriggio, di allevare vacche alla sera e fare critica dopo cena, senza diventare un cacciatore, un pescatore, allevatore, o critico". (Ideologia tedesca)

E come non posso ammettere, che belle aspirazioni poter aver successo in ogni attività che si desidera e svegliarsi la mattina e fare quello che si vuole, un afflato veramente nobile perchè di matrice liberale, sopratutto da uno che si è improvvisato economista pur essendo specializzato filosofo, una delle rarissime volte che Marx ha attuato personalmente quello che prevedeva per gli altri. Guardami niko, sono l'uomo vitruviano marxista, allevo caccio pesco e faccio critica la sera, ho superato l'alienazione senza superare il capitalismo, sono pronto a farti un trapianto in cucina, e da questa posizione intellettualmente liberata ti chiedo: è meglio morire trafitti da una pallottola semplice, o da una con scritto sopra "ti amo"?

Tu puoi fare tante cose, ma essere un chirurgo ha una curva di apprendimento tale che uno, spesso, volente o nolente ci dedica tutta la vita, tra l'apprendere, il restare aggiornato e il fare, relativo all'essere un chirurgo.

Poi, se una persona razionale deve farsi operare, gli deve interessare che il chirurgo sia bravo, e laureato, non che egli abbia fatto il netturbino in gioventu' o che vada a pulire le aiuole come attivita' di volontariato il sabato pomeriggio. Magari questo, che era povero da giovane e spazzava le strade per pagarsi hli studi, o fa volontariato il sabato, e' bravo e ti salva, un altro che ha fatto e fa solo il chirurgo da tutta la vita e' un cane raccomandato che non si e' mai impeganto seriamente in cio' che fa ed e' andato avanti a forza di clientelismo e false referenze, e ti ammazza. La prudenza e la ragione, da paziente che deve farsi operare, suggeriscono di informarsi solo sulla effettiva e comprovata abilita', non su altro di irrilevante.

Tu dici un chirurgo netturbino, Marx dice uno che per qualsiasi motivo nella vita sa fare sia operazioni chirurgiche che pulire le aiuole, senza essere ne' chirurgo ne' netturbino. Tu dici, ed elenchi, delle professioni, Marx indica delle circostanze di vita che possono, o potrebbero, verificarsi nella vita di un uomo, o meglio di un certo tipo di uomo, a prescidere da ogni professione e da ogni sia pur giusto controllo sui requisiti professionali per le professioni difficili o di grande responsabilita' (lauree tirocinii eccetera).
Tu e Marx Non parlate della stessa cosa, della stessa circostanza e dello stesso tipo di persona, perche' tu vuoi fare la (goffa) parodia di quello che non capisci, o che fingi non capire.

Poi, la fallacia dello scozzese naturalmente non c'entra niente.

Che socialismo e nazionalismo non siano compatibili non lo dico io ma:

> lo dice una minima aderenza alle due teorie, ai testi dei principali degli ideologi delle due teorie (quelli di prima che il socialismo nazionale stesso prendesse piede, come tentativo di disastrosa sintesi, intendo) e un minimo di disinteressato e non pregiudizievole confronto tra le due. Proletari di tutti i paesi unitevi, eccetera eccetera.

> lo dice la storia del novecento, in cui ogni forma di socialusmo nazionale, o anche solo di staliniano socialismo in un solo paese, e' andata a rotoli.

Quindi, se uno ha bisogno della fallacia dello scozzese, per dimostrare che socialismo e nazionalismo non siano compatibili, magari perche' nulla di meglio gli riesce di produrre, e' una capra, e io scusa ma una capra non sono.

Questa ossessione per la violenza, la morte, il sangue e le pallottole quando si parla di certi argomenti io proprio non la capisco, quindi alla tua domanda finale non so che risponderti, magari chiediti tu, perche' quando si parla di idee politiche vedi pallottole ovunque. Forse, azzardo perche' forse non ho capito, tu volevi dire che il comunismo e' una ideologia violenta contro certi tipi di persone, oppure violenta in generale (appunto non ho capito) e che in piu', per beffa volontaria o involontaria dice di amare tutti (questo se intendevi violenta in generale, a cui dovrebbe fare da contraltare il "tutti") o di amare il certo tipo di persone contro cui e' violenta.

Naturalmente non e' cosi', il comunismo non e' particolarmente violento contro nessuno, e non dice a priori di amare nessuno. E' qualcosa che affronta la complessita'. Per liberarsi da un'oppressione bisogna essere violenti il giusto. I compagni di oppressione, sono degni d'amore a priori il giusto, ma possono diventare un ostacolo quando non si schierano o si schierano con i padroni. Forse comunque non ci ho preso. Se uscivi dalla metafora delle pallottole, sicuramente avrei capito meglio e avrei potuto rispondere meglio.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Nein, nein, nein!!!! Se l'alienazione è uno stato altamente indesiderabile della condizione umana, ed è esso è la conseguenza della divisione del lavoro e perciò della specializzazione che allontana il lavoratore dall'oggetto prodotto, è sempre desiderabile ridurre la specializzazione per ridurre di conseguenza l'alienazione. Non come coincidenza, evenienza o circostanza, ma come missione dello stato comunista per ridare dignità al lavoratore. Il chirurgo comunista non è stato costretto da nessun a tagliare le aiuole per arrotondare, lo stato già garantisce ogni sua necessità di base, se è andata a tagliare aiuole è perchè quella mattina gli piaceva così.

Spezzando una lancia (di quelle storte) per Marx, chiaramente la vita di chi è costretto a stringere la stessa vite tutto il giorno tutti i giorni è una vita "alienante", ma non è solo Marx ad averlo notato (eufemismo), non è questo l'eventuale merito, il merito al massimo starebbe nella soluzione proposta, che di meriti a mio avviso ne ha ben pochi! Tuttavia suona bene, lo ammetto, sulla pallottola c'è scritto ti amo. Non ho nessun feticismo per violenza e pallottole, gli "esperimenti mentali" sempre accentuano i termini fino all'iperbole per rendere chiaro il problema, il problema del carrello ferroviario non lo ha inventato un feramatore.

Tecnicamente i più importanti esperimenti socialnazionalisti non sono implosi per le loro incongruenze, sono stati battuti in guerra, probabilmente sarebbero falliti dopo ed è uguale, ma mi sembra strano che tiri fuori questo argomento quando non è che sia andata meglio ai comunisti riguardo alla sostenibilità delle proprie idee, ti dai la zappa sui piedi. Che socialismo e nazionalismo siano compatibili lo dice la storia, perchè è successo in tutta europa, la fantasia umana non ha limiti, la compatibilità tra idee non è la stessa di due schede elettroniche.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Citazione di: Jacopus il 13 Agosto 2024, 09:51:13 AMInverno, la storia racconta chiaramente che il socialismo reale ha usato gli stessi sistemi manipolatori e la stessa violenza del nazifascismo. È anche ovvio che il nazifascismo abbia fatto anche cose buone. Probabilmente anche Sauron, dal punto di vista dei Nazghul, ha fatto cose buone. Ma è buona cosa, ottimo esercizio, saper scavare e distinguere i fatti, i movimenti, le istituzioni, al punto che anche nazismo e fascismo non sono più la stessa cosa.
Pertanto, se l'esito è stato simile, la costruzione ideologica, la weltaschaung è stata diametralmente opposta e sicuramente il nazifascismo ha avuto un suo forte impulso come semplice reazione alla presa del potere del comunismo, essendo chiaro che non era più possibile alcuna Restaurazione post-Napoleonica. Quello su cui vorrei riflettere, con voi, pertanto è proprio rispetto alla validità o meno del "codice genetico" del comunismo, non tanto sulla sua fallimentare espressione storica.
Ovvero, è giusto sentirci solidali con i nostri simili, ritenerci uguali a loro, pretendere un reddito simile, sentire la nostra dignità violata se quella stessa dignità è violata per un nostro simile? E cosa significa tutto ciò in termini di libertà? Il fatto di pretendere di essere tutti così uguali non richiama forse il famoso passo di Toqueville che commenta la democrazia in America, come se fosse abitata da tanti burattini lobotomizzati? È possibile una mediazione fra il desiderio di primeggiare (che è un desiderio evolutivo, quindi legato alla nostra filogenesi) e il desiderio di cura e di vivere in armonia in una collettività paritaria (anch'esso iscritto nella nostra filogenetica)?
Scusa Jacopus, non mi ero accorto che mi avevi risposto perchè è girata la pagina, neanche mi ero accorto che portavi in calce una firma così bella, mi accorgo di tante cose ora.

Il problema del "ha fatto anche cose buone" non è la constatazione che effettivamente è successo, ma che, come ben sai, è più che un altro un linguaggio in codice per chiedere "sei pronto a rivalutare queste idee condannate partendo dai pochi buoni risultati che hanno prodotto?", non che sia quello che stai facendo tu, però è il motivo per cui lo ritengo terreno sdrucciolevole io.

Ho capito il senso del tuo quesito, ma non sono particolarmente sicuro che i termini che poni siano corretti, e dove andare a carpire questo codice genetico del comunismo, o del nazismo. Si può riassumere il comunismo con Marx? Ma Marx era un egalitario? Che io sappia, Marx considerava l'egalitarismo un idea borghese acchiappa gonzi. Erano i nazisti ossessionati con l'idea di primeggiare? Etnicamente, cioè confrontandosi con altri popoli, certamente si, ma all'interno del loro stesso volk? Qui entra in campo la declinazione etnica della lotta di classe, perchè nel momento in cui inserisci nell'equazione la razza, quello che porta l'eredità della razza, i geni, è l'individuo, non puoi annullare l'importanza dell'individuo in una teoria razzista, e quindi il nazismo ha delle sue caratteristiche proprie, che siano effettivamente coicindenti con quel codice genetico che vuoi richiamare, onestamente non saprei. La mediazione è certamente possibile, in una società libera di discutere di ciò che vuole (democrazia) è quasi impossibile evitarla!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

pandizucchero

Il cristianismo e l'ebraismo  ha generato socialismo comunismo,nazionalsocialismo e fascismo.
Ho scritto cristianismo e ebraismo e non cristianità e ebraicità.
Infatti  tutti questi ismi hanno in comune:
a)la negazione del mondo in cui sono nati
b)un esodo verso una Terra Promessa da Dio o dai leaders
c)quella Terra come mondo ideale e/o fatto su misura degli ismi stessi
d)un atteggiamento messianico salvatorio e declamatorio  verso gli "altri" da affiliare in modo attivo o passivo.
e)l'adorazione di un Dio sia esso una divinità oppure ili loro leader
f)determinazione,tenacia,ostinazione e decisione,le caratteristiche tipiche degli infernali.
g)una brutta fine per i loro leaders e i loro progetti, a media o lunga scadenza 

Le uniche idee sociali utili per la storia e l'attualità erano e sono libere da questo genere di ideologie e da altre.Quindi idee qui ed ora che considerano il sociale qui ed ora con una mentalità e una prospettiva basata su questa idea.
In fondo , uno Zen sociale.

Ipazia

Interpretare un testo filosofico giovanile come "l'ideologia tedesca" come manuale della giovane marmotta bolscevica denota una scarsa comprensione della storia del comunismo, che già nel "Capitale" corregge il tiro attraverso il plusvalore aggiuntivo necessario a produrre il lavoratore "specializzato".

La critica marxista alla divisione del lavoro non è su base antropologica ma sociopolitica, ovvero generata dalla violenza dell'assetto classista della società, non dalla negazione di una meritocrazia reale, comprensiva delle attitudini e talenti del produttore sociale.

Con operazione prioritaria sui blocchi di partenza.

E la drastica riduzione dei mostruosi differenziali generati da rendite di posizione, motivate nient'altro che da posizioni di comando e di asservimento nella distribuzione capitalistica della ricchezza socialmente prodotta.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Citazione di: InVerno il 14 Agosto 2024, 20:32:39 PMNein, nein, nein!!!! Se l'alienazione è uno stato altamente indesiderabile della condizione umana, ed è esso è la conseguenza della divisione del lavoro e perciò della specializzazione che allontana il lavoratore dall'oggetto prodotto, è sempre desiderabile ridurre la specializzazione per ridurre di conseguenza l'alienazione. Non come coincidenza, evenienza o circostanza, ma come missione dello stato comunista per ridare dignità al lavoratore. Il chirurgo comunista non è stato costretto da nessun a tagliare le aiuole per arrotondare, lo stato già garantisce ogni sua necessità di base, se è andata a tagliare aiuole è perchè quella mattina gli piaceva così.

Spezzando una lancia (di quelle storte) per Marx, chiaramente la vita di chi è costretto a stringere la stessa vite tutto il giorno tutti i giorni è una vita "alienante", ma non è solo Marx ad averlo notato (eufemismo), non è questo l'eventuale merito, il merito al massimo starebbe nella soluzione proposta, che di meriti a mio avviso ne ha ben pochi! Tuttavia suona bene, lo ammetto, sulla pallottola c'è scritto ti amo. Non ho nessun feticismo per violenza e pallottole, gli "esperimenti mentali" sempre accentuano i termini fino all'iperbole per rendere chiaro il problema, il problema del carrello ferroviario non lo ha inventato un feramatore.

Tecnicamente i più importanti esperimenti socialnazionalisti non sono implosi per le loro incongruenze, sono stati battuti in guerra, probabilmente sarebbero falliti dopo ed è uguale, ma mi sembra strano che tiri fuori questo argomento quando non è che sia andata meglio ai comunisti riguardo alla sostenibilità delle proprie idee, ti dai la zappa sui piedi. Che socialismo e nazionalismo siano compatibili lo dice la storia, perchè è successo in tutta europa, la fantasia umana non ha limiti, la compatibilità tra idee non è la stessa di due schede elettroniche.

Il problema non si pone neanche, perche':

> la specializzazione del lavoro e' necessaria e inevitabile in un mondo tecnologico industriale moderno, ed essa implica, altrettanto inevitabilmente, l'esistenza di molti, anzi moltissimi, lavori umani ripetitivi e noiosi

> i lavori ripetitivi e noiosi, in una societa' comunista possono essere fatti a rotazione (oggi io, domani tu) o essere fatti con abbastanza tempo libero a disposizione nel prima e nel dopo da non alienarcisi fisicamente e mentalmente, anche se uno, per mettiamo tre ore al giorno, gira semore la stessa vite per tutta la sua vita.
Egli puo' fare l'uomo vitruviano nel resto del tempo, nessuno glielo impedirebbe in una societa' libera, cioe' in una in cui sia risolto e superato il conflitto di classe.
E' questo, che voleva dire Marx, dicendo che e' bello fare un giorno il pescatore, un giorno il cacciatore.

> permangono comunque, anche nelle societa' industriali tecnologiche dove la specializzazione ha preso piede, dei lavori complicati e difficili, e di responsabilita' implicante il rischio immediato di vita altrui come ad esempio il chirurgo, ma anche per esempio il pilota da aereo di linea.

> fare il chirurgo, o il pilota di linea, e' abbastanza complicato e implicante responsabilita' da richiedere che spesso uno ci dedichi la vita, a farlo, senza nessuna preclusione, etica o di principio, al fatto che un individuo molto eclettico o molto talentuoso, faccia un secondo lavoro anche se gia' fa il chirurgo (preclusione che di fatto gia' non c'e' nelle menti e nei tipi umani migliori della societa' borghese e "alienata" attuale, quindi che ne parliamo a fare). Purche' faccia bene, e verificabilmente bene, quindi con titoli di studio e di aggiornamento riconosciuti, quello che fa.

Marx non ha mai detto di ridurre la specializzazione del lavoro a cazzo fino a produrre professionisti irresponsabili e incompetenti. Questo e' quello che vuoi fargli dire tu.

L' Urss e' stato un esperimento social nazionalista, e ha fallito.

Ti stupisci che io lo dica?

E' dovuta diventare tale per degli sfavorevoli rapporti di forza transnazionali complessivi (il comunismo non ha vinto in tutto il mondo) ma, diventando tale, si e' votata, a lungo termine, al fallimento.

Qui non parliamo di buone intenzioni, parliamo di rapporti di forza e fatti.

Lo slancio rivoluzionario, per un paese non urss, doveva essere, secondo Stalin, sostituito a tempo indefinito, dallo slancio, per quel paese, cioe' per i comunisti organizzati di quel paese, a servire e difendere l'urss. Con queste premesse, e con la cristallizzazione nel tempo di queste premesse, e' possibile "vincere", per quello che vincere significa da un punto di vista comunista, cioe' realizzare una rivoluzione mondiale permanente? La risposta, all'intelligenza di ognuno...

I regimi fascisti e nazisti, e' troppo facile dire "sono stati battuti in guerra".

La cosa corretta da da dire, e' che essi hanno iniziato o scatenato una guerra senza nessuna possibilita' di vincerla, contro avversari immensamente piu' forti, a vantaggio a lungo termine  di altri, altre potenze, che poi quella guerra l'hanno vinta. Soprattutto gli usa, che l'hanno vinta restando in piedi. Quindi essi hanno, come l'urss, ma anche piu' dell'urss, un problema intrinseco, tale per cui il loro esageratamente alto livello di violenza interno o esterno, la loro esaltazione della guerra, a cui assolutamente non possono rinunciare, perche' nel loro sistema dall'esaltazione della guerra dipende la cosiddetta "concordia nazionale", cioe' la messa sotto il tappeto del conflitto di classe, li porta, per fortuna, ad auto distruggersi su tempi medio lunghi.

E tutta questa merda, piovuta sulla storia, e sulla filosofia della storia, a danno anche nostro, cioe' di noi contemporanei, non fa che dimostrare che nazionalismo e socialismo non sono compatibili.
Se non bastasse, a dimostrarlo, la teoria e la riflessione seria sulla teoria.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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