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Conosci te stesso!

Aperto da Aspirante Filosofo58, 29 Luglio 2024, 10:08:17 AM

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iano

#30
Noi siamo, e nella misura in cui essenzialmente non siamo, avendone preso coscienza, possiamo essere, ridefinendoci.
I nostri processi coscienti implicano una continua ridefinizione di noi, e a dirlo così sembra perfino una cosa ovvia.
Possiamo accontentarci di vedere la realtà , compresi noi, nella sua evidenza, ma quando proviamo a rivedere, questa evidenza diviene sempre più sfocata , ma anche densa di nuove possibili visioni.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: pandizucchero il 01 Agosto 2024, 11:15:32 AM"L'autocoscienza implica lo sdoppiamento e la frammentazione del soggetto che permette l'autosservazione."

scrive ipazia

Così nascono le frenìe dell'umanità.

Le frenìe nascono in chi ha un'autocoscienza così malandata da non riuscire a comprendere le gradazioni dell'altro da te che è te. O non accettarlo come parte di te. Solitamente in seguito al difetto di comprensione. O a autentiche patologie psichiche.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#32
Citazione di: Ipazia il 31 Luglio 2024, 07:00:46 AML'autocoscienza implica lo sdoppiamento e la frammentazione del soggetto
Tu assumi lo sdoppiamento del soggetto per giustificare l'autocoscienza, ma io vedo meglio semmai l'autocoscienza come prova contraria all'assunzione  di un soggetto unitario.


 
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: iano il 11 Agosto 2024, 17:27:21 PMTu assumi lo sdoppiamento del soggetto per giustificare l'autocoscienza, ma vedrei semmai meglio l'autocoscienza come prova contraria all'assunzione originaria di un soggetto unitario.
Che non c'è in termini assoluti, ma solo molto dinamici, come ha ben descritto phil. Il corpo tiene in qualche modo racchiuso il tutto, ma muta pure lui, costringendo a mutare comportamenti e stile di vita, sotto il vigile controllo di una psiche consapevole, nel migliore dei casi.

L'autocoscienza non ha bisogno di giustificazioni, perchè è (in stile bobmax). Ed esercita la sua funzione di tenere assemblato l'ambaradan (il soggetto unitario) nella sua costante mutevolezza, di cui essa non può che prendere atto, rattoppando le falle e dirigendo la navigazione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#34
Citazione di: Ipazia il 11 Agosto 2024, 18:06:51 PMChe non c'è in termini assoluti, ma solo molto dinamici, come ha ben descritto phil. Il corpo tiene in qualche modo racchiuso il tutto, ma muta pure lui, costringendo a mutare comportamenti e stile di vita, sotto il vigile controllo di una psiche consapevole, nel migliore dei casi.
E' un buon tentativo, ma non è una spiegazione.
Possiamo anche mettere in crisi il concetto di soggetto, ma dobbiamo aver motivazioni più forti di queste, considerando la rivoluzione  che ciò comporta.
Io non escludo che un soggetto possa avere dinamiche interne, ma in quanto osservatore non può osservarle, e questa è un assunzione che quantomeno non mette in crisi il concetto di soggetto.
Detto ciò diventa interessante e meritevole di analisi filosofica la sensazione che esso ha di osservarsi.
Ciò significa, in base alla mia assunzione, che fra le cose che può osservare alcune di queste tende a riferirle a sè.
Perchè?
C'è quantomeno una parte di osservabile cui l'osservatore riserva uno status privilegiato.
Abbiamo anche esempi di cose cui riserviamo uno status privilegiato, pur non ammettendole come parte di noi, come ad esempio gli strumenti di misura.
Hanno la stessa funzione dei sensi, ai quali però riserviamo diverso status.
Perchè?


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

L'autocoscienza alla fine non è un fatto da spiegare, ma una sensazione di cui individure il processo che la genera.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
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Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: iano il 11 Agosto 2024, 18:59:26 PML'autocoscienza alla fine non è un fatto da spiegare, ma una sensazione di cui individure il processo che la genera.
Psicologia dell'età evolutiva.
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