La lotta per la sopravvivenza

Aperto da Aspirante Filosofo58, 19 Luglio 2024, 16:38:46 PM

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Aspirante Filosofo58

Buon pomeriggio, spesso leggo qui come altrove, critiche sull'operato dell'essere umano: da "siamo degli  incoscienti" a "ci meritiamo l'estinzione", giusto per citare due frasi che sento o leggo un gran numero di volte. Non voglio giustificare le stupidaggini e le mancanze di insensibilità degli esseri umani; però, guardandomi intorno, e soprattutto guardando i documentari sugli animali e sulle piante, che danno in Tv, mi rendo conto che forse l'essere umano è in buona compagnia: la lotta tra prede e predatori significa che la vita di questi dipende dalla morte di quelle. Le prede debbono correre più dei predatori, se vogliono avere salva la vita, mentre i predatori debbono correre più delle prede se vogliono mangiare e continuare a vivere; nel regno vegetale succede che, per esempio, in una pineta ogni pino deve crescere di più degli altri, se vuole godere dei raggi di sole che lo aiutano a vivere, le radici delle singole piante, si sviluppano sotto terra, cercando di soffocare le radici delle altre piante, ma ci sono anche piante che crescono all'interno o all'esterno di altre piante, arrivando a soffocarle e a prenderne il posto. Insomma, in natura è tutto un "mors tua, vita mea", quindi nella maggior parte dei casi, l'essere umano si adatta perfettamente a questo mondo di prede e di predatori. Voi cosa ne dite?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

sapa

Dico che hai perfettamente ragione, mentre godiamo inebetiti l' apparente armonia del creato in un bel paesaggio naturale, tutto attorno a noi si svolgono continui e ai nostri occhi invisibili fatti di sangue e sopraffazione.La natura, come diceva Leopardi, ê matrigna. Perchè ci dà la vita, ci condanna a lottare per mantenerla e poi, se vuole, ce la toglie in un battito di ciglia.
Ps: non so come ho fatto, mi è partito un link indesiderato. E non riesco a toglierlo

bobmax

L'amore muove ogni cosa.
E si evolve, amando sempre più.

All'inizio è amore per se stessi.
Questo è il primo stadio dell'amore. Che è anche lotta per la sopravvivenza.

Ma l'amore vuole sempre di più.
Si passa così da livello a livello.

E l'egoismo tende a diventare altruismo.
Perché l'Uno ama se stesso
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jacopus

#3
Aspirante. Io dico che il tuo discorso si presta a due obiezioni. La prima naturalistica, riguarda il fatto che in natura, oltre alla sopraffazione, esiste anche la cooperazione, intra ed extra-specifica. Per non andare tanto lontano, noi siamo in grado di vivere grazie a miliardi di batteri che ci aiutano a trasformare il cibo in proteine e carboidrati e poi in scorie. Ci siamo alleati. Di esempi del genere sono stati scritti libri. A livello intraspecifico, gli esempi sono ancora maggiori, specialmente fra mammiferi e uccelli, ma anche gli insetti sono dei formidabili cooperatori.

La seconda obiezione è relativa al fatto che il "mors tua vita mea" è una immagine pittoresca della natura spesso collegata al tentativo di legittimare una società umana spietata, dove esistono solo prede e predatori. Ma come puoi constatare tu stesso in natura non esistono ospedali, gruppi di autoaiuto, forze di polizia, bagnini, tribunali, assistenti sociali, redditi di cittadinanza, politiche sociali, cooperative, associazioni filantropiche, codici penali e civili. Non a caso in filosofia si parla di passaggio dallo stato di natura allo stato della civiltà. Ma forse questo secondo aspetto non era al centro del tuo post.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Jacopus il 19 Luglio 2024, 18:05:56 PMAspirante. Io dico che il tuo discorso si presta a due obiezioni. La prima naturalistica, riguarda il fatto che in natura, oltre alla sopraffazione, esiste anche la cooperazione, intra ed extra-specifica. Per non andare tanto lontano, noi siamo in grado di vivere grazie a miliardi di batteri che ci aiutano a trasformare il cibo in proteine e carboidrati e poi in scorie. Ci siamo alleati. Di esempi del genere sono stati scritti libri. A livello intraspecifico, gli esempi sono ancora maggiori, specialmente fra mammiferi e uccelli, ma anche gli insetti sono dei formidabili cooperatori.

La seconda obiezione è relativa al fatto che il "mors tua vita mea" è una immagine pittoresca della natura spesso collegata al tentativo di legittimare una società umana spietata, dove esistono solo prede e predatori. Ma come puoi constatare tu stesso in natura non esistono ospedali, gruppi di autoaiuto, forze di polizia, bagnini, tribunali, assistenti sociali, redditi di cittadinanza, politiche sociali, cooperative, associazioni filantropiche, codici penali e civili. Non a caso in filosofia si parla di passaggio dallo stato di natura allo stato della civiltà. Ma forse questo secondo aspetto non era al centro del tuo post.
In effetti il "mors tua,  vita mea" a mio avviso non è affatto una sopraffazione, bensì una legge della natura, la quale riutilizza le sostanze chimiche di chi muore, per creare altra vita. E' solamente l'essere umano a voler "trasgredire" a questa legge, arrivando ad allungare gli anni della vita, mettendo in secondo piano la qualità stessa della vita.(c'è un proverbio che recita: invece di aggiungere anni alla vita, aggiungi vita agli anni).

In natura non esistono ospedali perché gli animali: o riescono a curarsi, naturalmente o muoiono. Nemmeno esistono file di attesa di oltre un anno per un intervento alla prostata, per un'esame strumentale importante, per una visita di controllo, o per vedere riconosciuta l'invalidità di un tuo caro, il giorno del suo funerale! 

In altre parole: gli animali rispettano le leggi della natura (forse sono obbligati dall'istinto), mentre gli essere umani, dotati di intelligenza superiore, rispettano tali leggi solamente quando fa comodo loro. 

La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

Essendo dotato di una intelligenza superiore la specie homo non ha altro da fare che dimostrare di averla. Impresa titanica vista l'imbecillità dilagante su base ideologica e metafisica, ma non impossibile. Come insegna da tempi immemorabili il venerabile Epicuro e chiunque si sia posto il problema di contemperare la incontrovertibile legge naturale col vantaggio esistenziale che comporta avere un'intelligenza superiore.

Medice, cura te ipsum, se la medicina che passa il convento fa schifo (che poi, avendo gli strumenti cognitivi per scegliere, non è neppure totalmente vero). E quando dike busserà alla porta reclamando il dovuto, andarsene con leggerezza, sapendo di avere la coscienza, con gli umani, la natura (per quanto possibile) e i numi, a posto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Gli animali sono capaci di cooperazione, ma non di altruismo. Perlomeno settimana scorsa ho trovato una volpe in un fosso mezza morta e sono stato io a steccargli la gamba, sacrificando me senza aspettative di ritorno, i cinghiali non ci han pensato. Sopravvive purtroppo una cultura del "daje all'umano" principalmente cristiana ma poi anche comunista , dove a quanto pare tutti si sarebbe altruisti per natura ma poi qualcosa va storto, addirittura tutta la natura era altruista prima che l'uomo schifoso mangiasse la mela( o prima del capitalismo) Queste fantasie patetiche raccontano di un uomo che se non gli fosse stato detto "non uccidere" non ci sarebbe arrivato da solo (salvo che ci è arrivato da solo, ovunque) e tutto il resto del caravanserraglio. Ognuno può credere quel che gli pare ... Umanum sum, humani nihil a me alienum puto, tutto lo schifo che c'è jn giro è anche in me, salvo che qualcuno salta fuori sempre pensando che sono gli "altri" il problema... E invece.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Fatto sta, Inverno, che noi non siamo più animali, o perlomeno non siamo solo animali. A meno che non si vogliano relegare fra gli atti psicopatologici (tipo masochismo) tutte le azioni altruistiche che l'uomo compie e che tra l'altro sono fondate neurobiologicamente nei processi di cura verso la prole (come quella di steccare la gamba ad una volpe). Il resto lo fa la cultura e il nostro sistema cerebrale altamente modellabile. Sull'altruismo degli animali dobbiamo intenderci. Credo che gli animali oltre a cooperare sono in grado di manifestare il loro aiuto intraspecifico (all'interno della stessa specie) e extra-specifico nelle specie domesticate. Un aiuto che parte dalle emozioni e dagli affetti che uniscono gli esseri viventi ( forse tutti, sicuramente mammiferi ed uccelli).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

pandizucchero

Io non idealizzo la natura, la considero semplicemente...naturale.
Animali e vegetali la  seguono fedelmente e non potrebbero fare altrimenti.
A me l'uomo pare un animale ribelle come se fosse stato buttato fuori dalla natura per qualche motivo.
Ad esempio, da un qualche problema imprevisto di invalidazione che ha costretto i primi esemplari a staccarsi dalla simbiosi naturale.
Io ho questa idea perché nessun animale  è ribelle come l'uomo.
Per quanto riguarda gli animali veri e propri,io vedo laloro aggressività manifestarsi solo per la difesa del territorio e per  l'accoppiamento 
I vegetariani non uccidono altri animali se non in casi rarissimi,i carnivori lo fanno prevalentemente per mangiare.
Non trovo niente di strano o di cattivo in tutto questo, tutt'altro, lo trovo logico e ragionevole.
Per quanto riguarda l'uomo, io penso che non esista "l'uomo" ma miliardi di esseri umani diversi l'uno dall'altro.
È vero che siamo parte di una specie ma questa specie è cisì variopinta e strana da essere un caravanserraglio più che una specie.
In un caravanserraglio può succedere di tutto.
Mi viene in mente Pinocchio, il paese dei balocchi, Mangiafuoco, Lucignolo, il Gatto e la Volpe, il Grillo Parlante e così via.
Si potrebbe definire il caravanserraglio umano come tanti Pinocchi che si fanno sedurre dai gatti, dalle volpi, dai Grilli Parlanti che parlano e basta proprio come fanno i vari Lucignoli.
Forse dietro questi c'è un Mangiafuoco o molti Mangiafuoco e alla fine quasi tutti finiscono come asini pensionati in attesa della Falce 
Il perché di tutto questo io non lo so e non lo voglio sapere.
Di più non so.
.





Jacopus

Pan. Hai descritto in modo pittoresco come funziona l'interazione fra cervello umano e ambiente. Nessun altro animale, oltre homo sapiens, riesce a fare quello che hai illustrato, perché nessuna specie si è mai sognata di riservare ad un organo così complesso e apparentemente non così utile, dal 15 al 20 per cento delle risorse alimentari. Il risultato è il caravanserraglio della commedia umana. Siamo inevitabilmente dei centauri, fra natura e cultura.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: Jacopus il 20 Luglio 2024, 14:03:24 PMFatto sta, Inverno, che noi non siamo più animali, o perlomeno non siamo solo animali. A meno che non si vogliano relegare fra gli atti psicopatologici (tipo masochismo) tutte le azioni altruistiche che l'uomo compie e che tra l'altro sono fondate neurobiologicamente nei processi di cura verso la prole (come quella di steccare la gamba ad una volpe). Il resto lo fa la cultura e il nostro sistema cerebrale altamente modellabile. Sull'altruismo degli animali dobbiamo intenderci. Credo che gli animali oltre a cooperare sono in grado di manifestare il loro aiuto intraspecifico (all'interno della stessa specie) e extra-specifico nelle specie domesticate. Un aiuto che parte dalle emozioni e dagli affetti che uniscono gli esseri viventi ( forse tutti, sicuramente mammiferi ed uccelli).
Sull'altruismo bisogna intendersi che non è un do ut des ma solo un "do", ci sono molti argomenti riguardo alla sua non esistenza anche nell'umano, il problema è che coinvolgono spesso gli animali come paragone per essere verificabili. La solitudine di "homo" sul pianeta non aiuta, aver cancellato i "cugini" ci rende super partes per mancanza di partes, e dobbiamo misurare i nostri impulsi con il comportamento dei roditori. Ma anche in queste condizioni possiamo giungere a considerazioni, tu dici ad esempio che gli animali della domus collaborano extraspecie, in alcuni casi è vero, ma allora è l'uomo che produce le condizioni per l'altruismo animale che altrimenti non si verificherebbere..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

iano

Citazione di: pandizucchero il 20 Luglio 2024, 14:04:17 PMIo non idealizzo la natura, la considero semplicemente...naturale.
Animali e vegetali la  seguono fedelmente e non potrebbero fare altrimenti.
A me l'uomo pare un animale ribelle come se fosse stato buttato fuori dalla natura per qualche motivo.
Non pare solo a te, è l'uscita dal paradiso descritta nei sacri testi.
Posiamo considerarci centauri come dice Jacopus se non inseriamo la culturale nell'elenco delle cose naturali, ma perchè mai non dovremmo farlo?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

pandizucchero

Grazie a Jacopus per il consenso.
Per quanto riguarda l' altruismo, io ho un' idea molto prosaica 
Gli individui che hanno in buon DNA sono spinti da esso ad operare più  in favore della specie che di sè stessi.
Il contrario avviene per gli egoisti: il loro DNA pretende la loro sopravvivenza numerica per avere il maggior numero di individui possibile.
In pratica, gli altruisti moltiplicano loro stessi riproducendosi e poi operano in favore degli altri per il bene della specie.
Ho scritto che la specie umana è un caravanserraglio  ;)

iano

Se la natura è buona allora l'uomo è cattivo, e viceversa.
Queste due banali equazioni si sono succedute, dandosi storicamente il cambio nella nostra considerazione.
Fi fatto abbiamo strapazzato il concetto di natura fino a snaturarlo, tanto che mi sembra ne parliamo ancora per una forma di inerzia verbale, ma ha veramente senso parlarne ancora.
Per parlarne ancora bisognerebbe dargli una definizione, e volendola trarre dalla sua storia, la definirei come ciò che distingue l'uomo dagli altri viventi, o viceversa.

Comunque sono convinto che se una volpe potesse steccarmi una gamba, lo farebbe. :)

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

pandizucchero

Comunque sono convinto che se una volpe potesse steccarmi una gamba, lo farebbe. :)

Lo penso anch'io.
La natura è quello che è, fedele a sè stessa, dove può rimediare rimedia, dove ha successo continua, dove fallisce abbandona.
Sono tre cose che l'uomo può fare facilmente e senza una particolare fatica fisica o mentale.

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