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Essere ed esistere

Aperto da Jacopus, 29 Giugno 2024, 15:23:12 PM

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iano

#90
Citazione di: Jacopus il 05 Luglio 2024, 15:56:18 PMEffettivamente sembra una differenza percentuale esigua. Lo scimpanzè appena sotto il livello di differenziazione fra singoli individui! L'inghippo si risolve immaginandoci pelosi, nudi, girovagare senza alcun orpello e senza alcuna cultura per la savana. In quel modo, la proporzione torna ad essere del tutto verosimile.
Andare in uno campo di nudisti può rendere bene l'idea, o in alternative vestire gli scimpanzé con giacca e cravatta. :))
Quando ci si concentra sulle piccole differenze queste sembrano ingrandirsi, perchè applicandoci ad esse  amplifichiamo la nostra capacità di distinguerle.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Donalduck

Citazione di: iano il 05 Luglio 2024, 14:08:37 PMMi pare che esponi una visione distorta della scienza, della cui diffusione sopratutto attuale abbiamo già detto.
Quale sarebbe questa visione distorta? Che la "scienza ufficiale" consideri le teorie darwiniane come qualcosa di ultraverificato o addirittura "un fatto" non è certo una mia invenzione, come non è un'invenzione che bollino come "antiscientifico" (quando va bene) chiunque si azzardi a metterle in discussione (salvo variazioni entro la "norma" intoccabile). E lo fanno non solo i biologi, ma quasi tutti quelli di formazione scientifica, anche se poco esperti di biologia. E' come bestemmiare Allah per i musulmani, ti lanciano subito la fatwa.

CitazioneUniversalizzare coscienza e intelligenza forse non ti rendi conto che equivale a ridurre la vita ad alcune sue caratteristiche, applicando quindi quella tendenza riduzionistica che dici di avversare, a meno che coscienza e intelligenza, sostanze universali, non scendano far i viventi come lo spirito santo.
Cosa intendi per "ridurre la vita ad alcune sue caratteristiche"? Io non riduco niente, dico che, per quanto ne sappiamo, per giustificare la vita il modo più razionale e rispondente a esperienza è considerare coscienza e intelligenza e annessa finalità come fattori primari al pari delle forze della fisica e dell'energia, almeno finché non ci siano buoni motivi per pensare diversamente, dimostrando effettivamente e non nella fantasia che ci sono altre ipotesi più razionali e probabili.

Ma quello che mi preme più sottolineare è che comunque l'ipotesi della generazione "spontanea" della vita e quella del meccanismo evolutivo darwiniano non sono per nulla dimostrate né dimostrabili con i mezzi attuali.
Non è necessario credere a qualche "disegno intelligente" per ammettere onestamente che la biologia non sa quale sia l'origine della vita e che la teoria dell'evoluzione darwiniana è solo un'ipotesi non verificata e ora come ora non verificabile, come quella della "generazione spontanea" della vita dalla materia inerte. Invece entrambe vengono trattate come "fatti", l'origine della vita "spontanea" sarebbe un fatto non ancora provato scientificamente ma che immancabilmente lo sarà in futuro - introducendo un fideismo piuttosto fuori luogo in ambito scientifico - mentre l'evoluzione come descritta dalle teorie darwiniane addirittura un fatto ampiamente comprovato e indiscutibile.

Jacopus

Non so da dove prendi queste affermazioni ma l'evoluzionismo ha sempre affermato chiaramente di non avere alcuna certezza su come si sia generata inizialmente la vita. Gli esperimenti e le teorie sul cosiddetto "brodo primordiale" non sono evoluzionismo ma teorie che non sono mai state verificate ed anzi sono state smentite. Le prove che l'evoluzionismo sia valido, come teoria, sono talmente tante che ad elencarle mi sembra di sparare sulla croce rossa. Solo a titolo di esempio. È stato confermato in centinaia di studi che il fenomeno del nanismo isolano è un fenomeno generalizzato. Dove alcune specie si riproducono in ambienti piccoli come le isole tendono a ridursi di dimensione, per conciliarsi con la scarsità di risorse e la difficoltà a muoversi al di fuori dell'isola. E comunque ripeto, quale sarebbe il disegno intelligente nel far fiorire decine se non centinaia di specie di ominini, alcune delle quali anche con il cervello più grande del nostro e poi farle estinguere tutte, tranne la nostra? Qual'è il disegno intelligente nel farci accoppiare con Neanderthal e con Denisova e non con Floriensis e Javanensis. Quarantamila anni fa queste erano le specie di ominini che vivevano insieme, con capacita Tecnologiche simili. E prima di loro altre specie che si sono succedute. Che disegno intelligente c'è stato nell'impatto dell'asteroide che ha cancellato ogni dinosauro terrestre dalla vita sulla terra. Perché si sono salvati solo i dinosauri aviani, che sono poi diventati gli uccelli. Come si fa a dire che non vi sono prove dell'evoluzionismo, quando gli scheletri di quei dinosauri hanno la stessa struttura ossea degli uccelli di oggi. Basta guardare l'occhio di una gallina per rendersi conto che è lo stesso occhio di un dinosauro. Perché abbiamo il coccige? Che ce ne facciamo di un osso inutile? Perché abbiamo cambiato colore della pelle, 16.000 anni fa quando abbiamo iniziato a colonizzare il mondo al di fuori dell'Africa? Opporsi al l'evoluzionismo ha un sapore così retrogrado e bigotto che non so davvero cos'altro dire. Da parte mia posso solo cercare di difendere quella che credo sia la teoria più vicina alla realtà dei fatti. Chiunque è libero di pensarla diversamente  ma risponda a queste semplici domande.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#93
Citazione di: Donalduck il 05 Luglio 2024, 21:27:30 PMQuale sarebbe questa visione distorta?
E' come se all'improvviso in molti avessero scoperto che babbo natale non esiste, e provino adesso grande risentimento verso chi presumano glielo abbia fatto credere,
Sul fatto che la scienza sia stata sopravalutata mi pare siamo d'accordo, ma non credo si possa dare la colpa a qualcuno in particolare.
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iano

#94
Citazione di: Donalduck il 05 Luglio 2024, 21:27:30 PMCosa intendi per "ridurre la vita ad alcune sue caratteristiche"? Io non riduco niente, dico che, per quanto ne sappiamo, per giustificare la vita il modo più razionale e rispondente a esperienza è considerare coscienza e intelligenza e annessa finalità come fattori primari al pari delle forze della fisica e dell'energia, almeno finché non ci siano buoni motivi per pensare diversamente, dimostrando effettivamente e non nella fantasia che ci sono altre ipotesi più razionali e probabili.

Sostituire fattori ben noti come forze ed energia, con altri meno noti, come intelligenza e coscienza a prima vista non pare una buona idea.
Tutto quello che sappiamo di coscienza e intelligenza infatti è che sono nostre caratteristiche.
Quindi elevarle all'universale non ti sembra che sia una forma come tante di antropocentrismo?
Però è vero che queste sono critiche parziali.
La costruzione alternativa scientifica e/o filosofica che vuoi mettere in atto potremo giudicarla meglio quando ce l'avrai presentata.
La promessa di una maggiore razionalità mi sembra allettante.
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Donalduck

Citazione di: iano il 05 Luglio 2024, 21:58:52 PME' come se all'improvviso in molti avessero scoperto che babbo natale non esiste, e provino adesso grande risentimento verso chi presumano glielo abbia fatto credere,
Sul fatto che la scienza sia stata sopravalutata mi pare siamo d'accordo, ma non credo si possa dare la colpa a qualcuno in particolare.
Io non parlo di scienza in quanto tale e dei suoi metodi, ma della comunità scientifica e dei suoi guasti. E non della scienza in generale ma della biologia e in particolare della teoria dell'evoluzione darwiniana. Ritengo che tale teoria non sia scientifica, non rispetti il metodo scientifico, ma sia stata accolta con entusiasmo nella comunità scientifica per motivi ideologici e poi protetta da un muro dogmatico da tutti tentativi di metterla radicalmente in discussione. E non parlo del fenomeno dell'evoluzione in sé ma del meccanismo dell'evoluzione così come viene descritto della teoria, ossia come risultato di mutazioni CASUALI e selezione naturale.

Ma effettivamente il paragone di Babbo Natale calza piuttosto bene con la mia personale esperienza. Decenni or sono mi venne voglia di approfondire la conoscenza dell'evoluzionismo, perché non mi era chiaro come semplici mutazioni casuali potessero dar luogo a forme così diversificate, ma sempre perfettamente organizzate ed efficienti, sempre perfettamente calibrate per precisi scopi (correre, nuotare, volare), cose per le quali, per quanto ne sappiamo, occorre una enorme quantità di conoscenza e intelligenza. Così ho cominciato a leggere qua e là per capire meglio, scoprendo che non c'era nient'altro da capire della teoria. Si dava semplicemente per scontato fosse possibile che tale meccanismo, descritto tra l'altro in maniera assai sommaria, funzionasse, ma perché nessuno lo diceva. Vedevo che si davano per scontate o ovvie cose che erano lontanissime dall'esserlo. Sono rimasto scandalizzato e ho pensato: è mai possibile che per decenni e decenni la comunità scientifica abbia considerato questa roba non solo vera, ma una delle cose più brillanti che siano state concepite dal mondo scientifico? E' mai possibile che processi mentali di stampo prettamente conformista e acritico si diffondano e mettano radici nella comunità scientifica, che ne dovrebbe essere l'antitesi? Non potevo che rispondere di sì. A quel punto la mia fiducia non nella scienza, ma nella comunità scientifica "ufficiale" si è ridotta considerevolmente.

Ma quello che mi sconcertava maggiormente era: possibile che nessuno si renda conto delle incongruenze logiche di questa teoria? Ancora internet non era quella miniera inesauribile d'informazioni che è adesso, così è passato del tempo prima che scoprissi che c'era in realtà un numero non trascurabile di persone, anche all'interno della comunità scientifica, che ha messo e mette in discussione la validità della teoria, per quanto i canali ufficiali facciano il possibile per occultarli o diffamarli ed emarginarli, così come hanno fatto di recente con chiunque proponesse alternative alla linea ufficiale sul covid e, prima ancora del covid, sulle politiche vaccinali. E ho cominciato a capire come funziona la comunità scientifica, almeno in certi settori, quello biologico-medico-farmaceutico in testa. Poi ne ho avuto ampia conferma in articoli e libri scritti da gente che in quella comunità ci sta e ci lavora, e da diversi altri casi che ho preso in considerazione e su cui ho fatto delle ricerche.

iano

Citazione di: Donalduck il 06 Luglio 2024, 13:31:08 PMIo non parlo di scienza in quanto tale e dei suoi metodi, ma della comunità scientifica e dei suoi guasti. E non della scienza in generale ma della biologia e in particolare della teoria dell'evoluzione darwiniana. Ritengo che tale teoria non sia scientifica, non rispetti il metodo scientifico, ma sia stata accolta con entusiasmo nella comunità scientifica per motivi ideologici e poi protetta da un muro dogmatico da tutti tentativi di metterla radicalmente in discussione. 
Per me la scienza è la comunità scientifica, e le sue magagne non sono una novità. La novità è che grazie ai nuovi mezzi di comunicazione sono venute fuori, e questo è certamente positivo, ma comporta dei contraccolpi inevitabili con un livore verso la comunità scientifica che non riesco a spiegarmi comunque del tutto.
Ma descrivere questa comunità, o anche solo una sua parte, come il regno dell'ideologia e del dogmatismo mi pare che equivalga a negare la storia.
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iano

Citazione di: Donalduck il 06 Luglio 2024, 13:31:08 PMMa effettivamente il paragone di Babbo Natale calza piuttosto bene con la mia personale esperienza. Decenni or sono mi venne voglia di approfondire la conoscenza dell'evoluzionismo, perché non mi era chiaro come semplici mutazioni casuali potessero dar luogo a forme così diversificate, ma sempre perfettamente organizzate ed efficienti, sempre perfettamente calibrate per precisi scopi (correre, nuotare, volare), cose per le quali, per quanto ne sappiamo, occorre una enorme quantità di conoscenza e intelligenza.
Noto che hai sostituito coscienza con conoscenza, ma mi pare che questo sia il focus da cui deriva il tuo pensiero.
Io invece ho sperimentato che degradare la coscienza a uno dei modi di fare degli esseri viventi, non necessario, spieghi molte cose e in modo semplice.
Il principio da cui parto è che ciò che si può fare con coscienza si può fare anche senza.
Essendo un principio non devo necessariamente giustificarlo, ma attraverso esso riesco a giustificare un numero sorprendente di cose.
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iano

#98
Citazione di: Donalduck il 06 Luglio 2024, 13:31:08 PME non parlo del fenomeno dell'evoluzione in sé ma del meccanismo dell'evoluzione così come viene descritto della teoria, ossia come risultato di mutazioni CASUALI e selezione naturale.
Questo casuali tutto maiuscolo come dobbiamo leggerlo?
Mi pare infatti che avessimo trovato un accordo sul fatto che fosse sufficiente una simulazione del caso.
Ma alla fine sembra che la lingua ti batta sempre su quel dente.

Per me il fare viene prima della coscienza.
La coscienza nasce dal fare e nel fare muore.
Coscienza significa che il fare condiziona il fare.

Allora potrei sintetizzare la mia posizione con:
fare-coscienza- fare

e la tua con
coscienza-fare-coscienza

Partire dalla coscienza sembra appunto un modo per escludere in partenza ogni possibilità di casualità più o meno simulata.
Per me il puro caso non esiste, ma come detto, secondo me, la teoria dell'evoluzione non ne abbisogna, bastandogli un caso simulato, e mi era parso che su questo tu fossi d'accordo.
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Donalduck

Citazione di: Jacopus il 05 Luglio 2024, 21:48:17 PMNon so da dove prendi queste affermazioni ma l'evoluzionismo ha sempre affermato chiaramente di non avere alcuna certezza su come si sia generata inizialmente la vita.
Certo, è vero, ma quello che affermo è che entrambe, la teoria evoluzionistica e l'ipotesi, che si cerca di trasformare in teoria, della generazione spontanea della vita dalla materia organica inerte, hanno la stessa matrice ideologica, che è quella riassunta dal "postulato di oggettività" di Monod da cui deriva la convinzione che siano le uniche ipotesi o teorie possibili. E il punto debole, e insieme il motore propulsore, è lo stesso per entrambe le teorie (chiamiamole così): l'idea che la materia possa auto-organizzarsi in maniera altamente complessa e finalizzata, fino a dar origine a fenomeni come la coscienza degli esseri viventi, senza nessun'altra risorsa che le forze scoperte e formalizzate dalla scienza fisica. E che questa non sia soltanto un'ipotesi, ma l'unica possibilità, in ossequio al postulato di oggettività, per cui è solo questione di tempo e prima o poi si riuscirà a dimostrare l'origine "spontanea" della vita, mentre quella dell'evoluzione sarebbe già ampiamente dimostrata.

CitazioneGli esperimenti e le teorie sul cosiddetto "brodo primordiale" non sono evoluzionismo ma teorie che non sono mai state verificate ed anzi sono state smentite.
Chiarito che so bene che origine della vita e evoluzionismo sono cose diverse, preciso che la mia allusione al "brodo primordiale", una teoria che oggi è stata, si dice, superata, ma che ancora viene spesso citata, era generica, la mia critica non è rivolta contro una o l'altra teoria sull'origine della vita, ma sulla fede che prima o poi si dimostrerà che l'origine "spontanea" (ossia guidata solo dalle forze conosciute dalla fisica) verrà dimostrata perché è l'unica plausibile, altrimenti si cade nel dominio del "soprannaturale", idea che considero una sciocchezza, dal momento che qualunque cosa possa esistere non può che essere naturale. Ovviamente è possibile che nuove scoperte inducano a cambiare idea su cosa sia "naturale". Ma più ancora che su questa antiscientifica fede, la critica è rivolta all'aperta e violenta ostilità di parte del mondo scientifico nei confronti di teorie che non accettino la filosofia (perché di filosofia si tratta e non di scienza) del postulato di oggettività.

CitazioneÈ stato confermato in centinaia di studi che il fenomeno del nanismo isolano è un fenomeno generalizzato. Dove alcune specie si riproducono in ambienti piccoli come le isole tendono a ridursi di dimensione, per conciliarsi con la scarsità di risorse e la difficoltà a muoversi al di fuori dell'isola. 
Vedo che fai molta fatica a capire quale siano i punti della teoria darwiniana che considero inattendibili. Non è un problema tuo, l'ho sempre riscontrato tutte le volte che ne ho discusso, credo che faccia parte della temperie scientifica che circonda questo tema. C'è questa tendenza irragionevole a ragionare su evoluzione si, evoluzione no, esattamente come per i vaccini: hai obiezioni di qualche tipo su qualche vaccino o sull'opportunità di fare quanti più vaccini possibile al maggior numero di persone possibile? Sei un "no-vax" che nega l'utilità dei vaccini tout-court. Il "vantaggio" di queste rozze semplificazioni è evidente: eviti di discutere i dettagli (che sono la cosa essenziale) e rigetti in partenza qualunque critica bollandola come "antiscientifica".

O forse detto che nego l'evoluzione? O che nego la cosa del tutto ovvia che se ci sono individui più adatti all'ambiente avranno maggiori possibilità di sopravvivere e di trasmettere i loro geni e quindi le loro "vantaggiose" caratteristiche fino a caratterizzare interi gruppi, più o meno numerosi, di individui? Ho forse negato le somiglianze genetiche e morfologiche che fanno pensare a una comune origine della vita? No, non l'ho fatto, ma tu me lo attribuisci lo stesso senza riflettere. Una distrazione, o piuttosto una compulsione, significativa e "ambientale", comune al tenore generale di questo tipo di discussioni.

Non nego affatto che il meccanismo delle mutazioni genetiche all'interno della stessa specie dia luogo a fenomeni di adattamento come quello che menzioni, e neppure che tale meccanismo possa dar luogo a mutamenti che portano a specie molto simili ma non identiche (come possono essere cavalli e zebre) o a razze differenti entro la stessa specie. E certamente il meccanismo in questione influisce sull'evoluzione. Ma da questo a considerarlo il motore dell'evoluzione ce ne passa.

Come ho inutilmente ripetuto più e più volte, quello che metto fortemente in dubbio è:
  • Il carattere casuale delle mutazioni, che sarebbero degli errori di duplicazione. Ipotesi arbitraria e non provata. Anche qui, non sto dicendo che non sono possibili errori di duplicazione che in quanto tali possiamo considerare casuali. Le malformazioni genetiche sono un buon motivo per pensarlo. Ma gli errori, come anche aspetti lasciati al caso sono caratteristiche di tutte le azioni finalistiche che conosciamo. Resta il fatto che sono elementi non certo essenziali, "epifenomeni", per usare un termine caro ai riduzionisti. A me sembra assai più ragionevole pensare che le mutazioni siano finalizzate ma soggette a errori e che magari alcune mutazioni siano lasciate, anche volutamente, al caso (tutte cose riscontrabili nelle opere umane finalizzate), ma che i processi evolutivi nel loro insieme siano l'esecuzione di un programma ben preciso. Del resto il DNA ha tutta l'aria di essere un supporto fisico di un programma (che può essere pensato come appartenente a un programma più vasto) del tutto simile a quelli che fanno funzionare un computer.
  • Che senza un intervento intelligente sia possibile formare sistemi altamente organizzati e così perfettamente coordinati e funzionanti come quelli degli esseri viventi o come i congegni costruiti dall'uomo. Questa mi sembra un'idea completamente campata in aria. Non dico che sia impossibile in assoluto (me lo impedisce la mia natura di agnostico radicale), ma non è certo un'ipotesi probabile, non essendo sostenuta né dall'esperienza né da processi razionali coerenti.

bobmax

Il caso deve essere escluso nel gioco del divenire dell'esistenza.
Il caso non può e non deve esserci.
Ammettere che il caso sia effettivamente presente e agente nella esistenza ci scaraventerebbe nell'assurdo.
Il caso è infatti espressione del Caos!

Tuttavia non possiamo neppure escluderlo del tutto, il caso...
Sia perché il caso è la negazione della necessità, e ogni negazione trova la sua ragion d'essere in ciò che nega.
E sia perché, seppur lo escludiamo obbligatoriamente dal presente, lo ritroviamo all'origine di tutte le cose: non siamo forse qui per caso?

Che poi, se decidiamo di affrontare di petto la questione della esistenza, e cioè affrontando il limite insuperabile che sempre si presenta nella nostra ricerca, motivata soltanto dall'Etica, allora potremmo cambiare radicalmente prospettiva.

E se fosse invece la necessità una illusione?
Se non vi fosse in realtà alcuna legge di causa-effetto?
Se il Cosmo non fosse che un dono, istante per istante, del Caos?
Un dono provvisorio, che può essere negato in ogni momento.

Essere = Dio = Caos
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Donalduck

Citazione di: iano il 06 Luglio 2024, 14:22:34 PMMi pare infatti che avessimo trovato un accordo sul fatto che fosse sufficiente una simulazione del caso.
Mi pare di aver ben precisato che a mio parere in questo contesto, caso o simulazione del caso non fa nessuna differenza. E del resto non hai mai spiegato in che senso, anche in altri contesti, questo carattere di simulazione sia così importante e perché. Neppure hai spiegato in cosa consisterebbe questa "simulazione" (tra l'altro il termine rimanderebbe proprio a un agente simulatore).
Ci dovrebbe essere differenza tra le capacità di creare organizzazione da parte di elementi casuali in senso stretto (ammesso che esistano e qualunque cosa possano essere) e pseudocasuali? Direi proprio di no.

Donalduck

#102
Citazione di: Jacopus il 05 Luglio 2024, 21:48:17 PME comunque ripeto, quale sarebbe il disegno intelligente nel far fiorire decine se non centinaia di specie di ominini, alcune delle quali anche con il cervello più grande del nostro e poi farle estinguere tutte, tranne la nostra? Qual'è il disegno intelligente nel farci accoppiare con Neanderthal e con Denisova e non con Floriensis e Javanensis. Quarantamila anni fa queste erano le specie di ominini che vivevano insieme, con capacita Tecnologiche simili. E prima di loro altre specie che si sono succedute. Che disegno intelligente c'è stato nell'impatto dell'asteroide che ha cancellato ogni dinosauro terrestre dalla vita sulla terra. Perché si sono salvati solo i dinosauri aviani, che sono poi diventati gli uccelli.
A me sembra completamente insensato pretendere, nel caso si accetti l'idea del piano intelligente, di poter capire, per giunta così, senza neppure rifletterci troppo sopra, quali possano essere i fini e le modalità di esecuzione di un tale piano.
Sarebbe, ma in scala molto più grande, come pensare che un supposto essere intelligente alieno, intelligente ma con una forma di vita e con pensieri, sensazioni e sentimenti molto diversi dai nostri, capisse solo dandogli un'occhiata, o anche con un esame approfondito, che disegno intelligente c'è in un quadro di Picasso o in un film di Totò, o magari anche solo nel DVD che ne fa da supporto fisico. E' evidente che questi non sono argomenti di qualche valore logico.
Inoltre, come ho già avuto occasione di osservare, intelligente non significa non soggetto a errori o a stupidità. A parte gli esempi precedenti, cosa ci si può trovare di intelligente nel modo in cui è organizzata la burocrazia in Italia e anche negli altri paesi? O, ancora "meglio", nelle credenze religiose e nelle superstizioni? Eppure nascono tutte dall'intelligenza e non potrebbero sussistere senza di essa.
E ancora, come ho già osservato, in un progetto intelligente possono esserci benissimo parti lasciate al caso volutamente o per mancanza di mezzi sufficienti per programmare tutto nei minimi dettagli.

Donalduck

Citazione di: Donalduck il 06 Luglio 2024, 18:10:11 PMMi pare di aver ben precisato che a mio parere in questo contesto, caso o simulazione del caso non fa nessuna differenza. E del resto non hai mai spiegato in che senso, anche in altri contesti, questo carattere di simulazione sia così importante e perché. Neppure hai spiegato in cosa consisterebbe questa "simulazione" (tra l'altro il termine rimanderebbe proprio a un agente simulatore).
Ci dovrebbe essere differenza tra le capacità di creare organizzazione da parte di elementi casuali in senso stretto (ammesso che esistano e qualunque cosa possano essere) e pseudocasuali? Direi proprio di no.
Aggiungo: 
Il punto è se il processo di cui si parla è possibile senza che ci sia un progetto dietro, per cui casuale o pseudocasuale non fa differenza. Una sinfonia di Beethoven, fino a prova contraria, non può essere generata da algoritmi psudocasuali. Casomai qualcosa di simile potrebbe essere generata da un'evoluzione dei programmi di intelligenza artificiale che stanno prendendo piede ultimamente. Ma questi ultimi funzionano soltanto perché sono "addestrati" a partire da opere UMANE (quindi è in queste che risiede l'intelligenza) e da interventi umani che convalidano o invalidano i risultati ottenuti e perfezionano anche gli algoritmi.

Donalduck

Citazione di: iano il 06 Luglio 2024, 14:02:55 PMMa descrivere questa comunità, o anche solo una sua parte, come il regno dell'ideologia e del dogmatismo mi pare che equivalga a negare la storia.
Non ho detto questo. Ho detto che all'interno della comunità scientifica sono presenti e attecchiscono ideologia, dogmatismo conformismo, anche senza considerare la corruzione. E non è una novità. Moltissime scoperte e teorie oggi date per acquisite hanno trovato strenua resistenza all'interno della comunità per motivi ideologici, politici, interessi personali e ogni sorta di elementi estranei al metodo e allo spirito scientifico.
E per me c' differenza tra la scienza intesa come insieme di discipline e chi ci lavora sopra, come c'è differenza tra le leggi e come vengono applicate. Ma questo è comunque secondario.
Il punto è che c'è un costante, anzi direi crescente tentativo di far passare l'establishment scientifico, all'uopo personalizzato (la Scienza) come il regno dell'obiettività, della precisione, della massima certezza possibile, e quindi di dare alle istituzioni scientifiche un potere che non devono assolutamente avere. Considero di primaria importanza sfatare questi pericolosi miti.

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