Un ignorante in filosofia in un forum di filosofia.

Aperto da iano, 19 Maggio 2024, 23:09:26 PM

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iano

Un ignorante in filosofia dentro un forum di filosofia è un esperimento mai tentato prima.
L'ignorante sono io, ma perchè non si pensi che voglia vantare referenze inesistenti, su richiesta vi sarà prodotta la prova del tre in filosofia di ammissione alla maturità scientifica, per tacere del resto.

Diciamo subito che l'esperimento è stato possibile grazie alla partecipazione del sottoscritto appunto a un forum di filosofia, perchè diversamente, usando i mezzi tradizionali, ciò non sarebbe stato possibile.
O quantomeno io non avrei avuto idea di come fare diversamente.
 Per quelli che invece hanno accesso ai mezzi di cui sopra, sarebbe interessante sapere quale differenza abbia comportato per loro in positivo o in negativo l'uso del forum, perchè immagino che nel bene e nel male l'uso del nuovo mezzo abbia condizionato il loro fare filosofia.
A me non rimane che ringraziare il forum per non avermi ancora cacciato via.
Sto meditando di di fare un resoconto di questa esperienza, che vorrei integrare con le vostre impressioni sul come il forum abbia condizionato il vostro modo di filosofare, ma intanto l'esperimento va avanti, finché non mi cacciano via. :))
Per inquadrare meglio il soggetto dell'esperimento, dopo il 36 alla maturità ottenuto con una astuzia ( nessuna raccomandazione) troppo lunga da raccontare, ho frequentato con pari insuccesso una facoltà di fisica, dove comunque ho acquisito una forma mentis che al minimo mi permette di sgamare chi si improvvisa scienziato, dei quali alcuni anche qui sul forum.
Cosa che in effetti faccio qui, appunto sul forum, svolgendo un compito ingrato, che però mi sento in dovere di portare avanti.

Adesso che ci penso forse ho sbagliato sezione. :(
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Il_Dubbio

Chi fa filosofia ha almeno una laurea.

Questo però non è un forum per chi abbia una laurea in filosofia, supponendo che la filosofia sia di tutti.

Io non ho la risposta a questo quesito. Bisognerebbe farlo al capo supremo del forum.

iano

Citazione di: Il_Dubbio il 19 Maggio 2024, 23:43:21 PMChi fa filosofia ha almeno una laurea.

Questo però non è un forum per chi abbia una laurea in filosofia, supponendo che la filosofia sia di tutti.

Io non ho la risposta a questo quesito. Bisognerebbe farlo al capo supremo del forum.
Quindi la filosofia è una cosa che si fa e/o si possiede?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

«11.[finora] i filosofi hanno solo interpretato diversamente il mondo in vari modi; ma si tratta di trasformarlo.» (1844)

Le tesi su Feuerbach andrebbero lette tutte per capire il senso della filosofia della prassi. Marx si laureò in filosofia a Jena nel 1841 con una dissertazione "sulla differenza della filosofia della natura tra Democrito ed Epicuro" da cui si comprende fin da subito quanto lontano sia il pensiero di Marx da una materialismo meccanicistico e dai filosofemi metafisici.

Iano è essenzialmente un filosofo della prassi, un interprete del reale usando lo strumento filosofico, e non un sistematico che vuole piegare il reale ai suoi filosofemi, come si pone anche ai nostri tempi la "filosofia della cattedra".

Gli auguro che qui, tra le opposte visioni, trovi la filosofia che meglio riveste il suo pensiero, visto che non ha sperimentato il percorso cattedratico. Magari è pure un vantaggio. Gli studi scientifici, che ci accomunano, aiutano a scovare la fuffa e sono quindi un ausilio prezioso, come insegna LW, nel metodo che dovrebbe assumere la filosofia di fronte alle proposizioni "prive di senso" della filosofia medesima.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: iano il 19 Maggio 2024, 23:09:26 PMUn ignorante in filosofia dentro un forum di filosofia è un esperimento mai tentato prima.
L'ignorante sono io, ma perchè non si pensi che voglia vantare referenze inesistenti, su richiesta vi sarà prodotta la prova del tre in filosofia di ammissione alla maturità scientifica, per tacere del resto.

Diciamo subito che l'esperimento è stato possibile grazie alla partecipazione del sottoscritto appunto a un forum di filosofia, perchè diversamente, usando i mezzi tradizionali, ciò non sarebbe stato possibile.
O quantomeno io non avrei avuto idea di come fare diversamente.
 Per quelli che invece hanno accesso ai mezzi di cui sopra, sarebbe interessante sapere quale differenza abbia comportato per loro in positivo o in negativo l'uso del forum, perchè immagino che nel bene e nel male l'uso del nuovo mezzo abbia condizionato il loro fare filosofia.
A me non rimane che ringraziare il forum per non avermi ancora cacciato via.
Sto meditando di di fare un resoconto di questa esperienza, che vorrei integrare con le vostre impressioni sul come il forum abbia condizionato il vostro modo di filosofare, ma intanto l'esperimento va avanti, finché non mi cacciano via. :))
Per inquadrare meglio il soggetto dell'esperimento, dopo il 36 alla maturità ottenuto con una astuzia ( nessuna raccomandazione) troppo lunga da raccontare, ho frequentato con pari insuccesso una facoltà di fisica, dove comunque ho acquisito una forma mentis che al minimo mi permette di sgamare chi si improvvisa scienziato, dei quali alcuni anche qui sul forum.
Cosa che in effetti faccio qui, appunto sul forum, svolgendo un compito ingrato, che però mi sento in dovere di portare avanti.

Adesso che ci penso forse ho sbagliato sezione. :(
Come si fa ad essere ignoranti in filosofia? Al massimo si può essere ignoranti in storia della filosofia. Lo studio della filosofia non è lo studio di metodi oggettivi, naturalmente ci sono anche quelli, ma sono sempre condizionati allo studio di coloro che li hanno prodotti, e ai periodi storici nei quali quei metodi si sono prodotti.
Come ricordo di aver sentito dire a uno "storico della filosofia", la filosofia è "capacità di meravigliarsi", attenzionare un punto dell'immenso mondo nel quale siamo immersi e accorgersi di qualcosa che suscita un'emozione per una sua particolarità.
Un'immagine che può rappresentare la filosofia è quella di Isaac Newton che vede cadere la mela dall'albero. Tutti vedono cadere mele dall'albero, una cosa banale, scontata, ma se vista con gli occhi giusti, con attenzione e partecipazione, anche questa cosa banale rivela una legge universale.
E gli occhi sono proprio quelli del filosofo, che innescano l'intuizione originaria, dopo verranno le analisi matematiche, gli esperimenti, ma all'inizio c'è solo quell' intuizione, principio di ogni scienza e conoscenza umana.
Per cui iano non ti crucciare se sei ignorante in storia della filosofia, questo non inficia in alcun modo le tue potenzialità filosofiche anzi. Infatti chi crede di sapere non cerca, ed è solo chi è cosciente di non sapere che cerca, e forse trova qualcosa.

iano

#5
Citazione di: Ipazia il 20 Maggio 2024, 07:14:53 AM«11.[finora] i filosofi hanno solo interpretato diversamente il mondo in vari modi; ma si tratta di trasformarlo.» (1844)

Sempre puntuali le tue citazioni.
Secondo me il mondo stesso sta per una interpretazione della realtà, che quindi a differenza della realtà continuamente si trasforma.
Non si tratta propriamente allora di trasformarlo, ma di acquisire la coscienza di farlo, che equivale alla coscienza di quanto sia importante la filosofia.
Se oggi il mondo sembra annichilirsi è proprio perchè questa presa di coscienza lo ha trasformato in modo radicale.
Senza quella coscienza il mondo si trasforma come cambiano di posizione le lancette dell'orologio, senza che nessuno si accorga che il mondo passa, di modo che il tempo che viviamo divenga il suo centro nascosto.
La coscienza nel bene e nel male è un fattore di accelerazione del cambiamento, e in un mondo che accelera è facile provare la sensazione di perdita di controllo.

Quando con la mia vecchia cinquecento andavo a cento all'ora,( per trovar la bimba mia), mi sembrava di rompere il muro del suono, ma stavo solo rompendo la cinquecento. :))
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

il mondo umano è un sistema complesso che si regge e cambia da solo NONOSTANTE ...l'umanità.
L' unica cosa che bisogna fare è quella di facilitargli il compito e liberarlo dalla velleità di certe sue variabili.
L' uomo ha lasciato la natura quando non era più una variabile significativa per il mondo naturale e si è dovuto costruire un mondo alternativo che non ha ancora capito come funzionano i sistemi complessi naturali.
Una ignoranza abissale che si cerca di colmare e compensare con massimi e medi sistemi finendo poi nella microquantica. 

InVerno

Ricordo quando mi imbucavo al classico per seguire le lezioni di filosofia, era in tutt'altro edificio e c'era un banco in ultima fila che aveva un posto vuoto, alle 7.50 dei giorni dove c'era filosofia le prime due ore mi sedevo lì con il cappuccio tirato sulla testa, il professore era talmente tarchiato che la prospettiva non lo aiutava, è durata un paio di mesi prima che, durante una lezione  dove il professore parlava di sensi e percezione, mi tolgo il cappuccio ed esclamo "percezioni si vabbè, ma lei è due mesi che non percepisce che c'è uno studente in più nella classe". Momento comico adolescenziale che mi garantì una conquista amorosa per l'intraprendenza dimostrata, e continuai a studiare nel pomeriggio sui libri della mia ragazza. Evitai la sospensione argomentando che di studenti che rischiavano l'anno per seguire delle lezioni fuori corso non ne avevano altri. Lo studio della filosofia è per me sempre rimasto extracurriculare e sono molto contento di ciò, ho sempre cercato di non portare nella colonna degli obblighi le cose per cui provo piacere. Dell'ignoranza ho capito solamente che l'importante è sapere di esserlo, e quindi Iano, la tua parte l'hai già fatta. Sono d'accordo con Anthonyi riguardo al thauma e tutto il resto, lo so che sembra la scusa degli ignoranti per non aver studiato, che ci posso fare.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Pensarbene

i filosofi ignorano quello  che cercano di sapere o di capire ,infatti cercano di saperlo e capirlo filosofeggiando.
Ne esce una panoramica e paesaggistica complessa in parte complementare,in parte implementare,in parte incompatibile.
La laurea in filosofia non si basa su un metodo rigoroso, teorie e modelli condivisi,ma un pensare pensieri su  temi generali più o meno condivisi.
La filosofia è un'arte che usa spesso la logica,le metafore,le parabole e perfino l'ambiguità del linguaggio.
Sembra espressionistica,in un certo senso,maanche surreale e astratta, a volte impressionistica ma mai "realistica" nel senso comune.
Il filosofo,infatti, pittura con le parole  e scolpisce  ologrammi mentali di realtà,i suoi colleghi fanno lo stesso essendo d'accordo o meno. Ciò risulta piacevole e interessante per quelle persone che amano questo  modo di pensare, di esporre e discutere.
 

Ipazia

Citazione di: iano il 20 Maggio 2024, 10:46:18 AMSempre puntuali le tue citazioni.
Secondo me il mondo stesso sta per una interpretazione della realtà, che quindi a differenza della realtà continuamente si trasforma.
Non si tratta propriamente allora di trasformarlo, ma di acquisire la coscienza di farlo, che equivale alla coscienza di quanto sia importante la filosofia.
...

Infatti:

3. «La dottrina materialistica, secondo la quale gli uomini sono prodotti delle circostanze e dell'educazione, dimentica che sono proprio gli uomini che modificano le circostanze e che l'educatore stesso deve essere educato. Essa è perciò costretta a separare la società in due parti, una delle quali sta al di sopra dell'altra. La coincidenza nel variare delle circostanze dell'attività umana, o autotrasformazione, può essere concepita o compresa razionalmente solo come prassi rivoluzionaria.»

Ho linkato le tesi su Feuerbach, purché si comprenda tutto il percorso che porta all'11ma. La filosofia della prassi è filosofia incarnata, di cui avere coscienza di quanto sia importante, perché  è il modo più efficace e sano per educare gli educatori.

Il modello di cui disponeva Marx era quello della rivoluzione francese, che effettivamente ha educato gli educatori, modificando la natura "sensibile" delle relazioni umane, tanto nella sfera sociale che in quella individuale dell'autocoscienza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Il_Dubbio

Citazione di: iano il 20 Maggio 2024, 02:12:31 AMQuindi la filosofia è una cosa che si fa e/o si possiede?

una non esclude l'altra certamente, ma chi fa filosofia è un filosofo. Gli altri possono solo studiarla.

E come per le cose scientifiche, uno può usare al meglio la sua razionalità, ma questo non lo fa uno scienziato.

Come me è lecito avere dei dubbi, e questi possono essere sia scientifici che filosofici. Ogni tanto si tenta di proporre una idea "nuova". Solo che se sei tra scienziati rischi di essere immediatamente sgamato. Mentre mi pare che tra i filosofi è facile sgamare qualcuno che usa concetti scientifici senza averli compresi o in modo non appropriato.
Le linee si intersecano, perchè poi ci sono anche alcuni scienziati che utilizzano la materia scientifica per fare della filosofia. 
Io devo, da lettore, cercare di capire quando uno scienziato sta dicendo una cosa scientifica da quando sta dicendo una cosa filosofica. Come da un filosofo se sta utilizzando un concetto scientifico di sproposito per fare filosofia. 
Per districarmi, oltre che leggere può essere utile un forum come questo.

daniele22

Un filosofo, il quale non necessita sicuramente di una laurea per esserlo, fintanto che non produce un'etica coerente con la sua ricerca filosofica sarebbe per me un ignorante, cioè fesso

iano

#12
Citazione di: daniele22 il 20 Maggio 2024, 19:42:40 PM
Un filosofo, il quale non necessita sicuramente di una laurea per esserlo, fintanto che non produce un'etica coerente con la sua ricerca filosofica sarebbe per me un ignorante, cioè fesso

Secondo me fesso è quel filosofo che crede che tutto ciò che produca passi per la sua coscienza.
Saggio forse è quel filosofo che si compiaccia della sua coerenza, constatandola, senza averne fatto la sua stella polare.
Dico forse perchè nell'ultima frase si condensa di fatto la mia esperienza sul forum, e un minimo di umiltà non guasta mai.
Una delle mie prime discussioni aperte sul forum si intitolava appunto ''coerenza'', laddove esponevo il timore che una ricerca di coerenza sentita come un dovere, potesse condizionare il libero pensare.
Quindi avvertivo che tale eventuale mancanza non dovesse essere letta  come mancanza di rispetto nei  confronti dei forumisti.
La coerenza è sempre desiderabile dunque, ma di un pensiero che si esprime liberamente la coerenza può constatarsi solo a posteriori, provando per ciò doppia soddisfazione, consapevole di non aver forzato in tal modo il proprio pensiero solo per compiacere gli altri.
Come si può pretendere di esprimere liberamente il proprio pensiero condizionandolo fin da subito alla coerenza o a qualcos'altro che abbia per noi una valenza  a priori?
Poi, una volta tirato fuori il mio pensiero, constatandone la coerenza a posteriori, non ho potuto che provar soddisfazione per ciò che mi ero augurato fin dall'inizio di poter constatare.
Il passo successivo è stato comprendere che per quanto il mio pensiero così ricavato fosse di me rappresentativo non avrei però dovuto legare ad esso la mia dignità, nel senso che una critica ad esso non la potesse ledere, conscio di non sapere a priori quale pensiero sarebbe potuto venire fuori.
Sapevo in precedenza che dentro di me c'era un valore che andava da uno a sei e che avrei potuto conoscerlo solo lanciando un dado non truccato, e conscio quindi che qualunque valore sarebbe potuto venire fuori, non ho da difenderlo  come difendessi la mia integrità fisica.
Semplicemente sento il dovere di portarlo avanti, trovando in ciò giusificazione alla mia individualità, perchè ognuno di noi, col suo autentico pensiero, ha il valore di una possibile soluzione ai problemi che l'umanità deve affrontare, perchè così prosperano le specie viventi, nella diversità.
Diversamente per ogni specie sarebbe sufficiente un unico rappresentate, perfetto nella sua immutabile coerenza.

Di sicuro se questa coerenza nel tempo non avessi constatato non sarei ancora qui sul forum a torturare gli altri forumisti con le mie stramberie.
Inoltre ''coerentemente'' con il percorso di crescita e di autoconsapevolezza avviato su questo forum, non ho mai detto a nessuno,  ma tu avevi detto che..., ma io ti avevo detto che.... e aspetto ancora una risposta, come se ogni nostro post dovesse essere coerente a tutti quelli precedenti, come se non si trattasse di un processo di crescita culturale, ma ci si limitasse a ribadire coerentemente una cultura immutabile.

Confesso che se mi farete leggere un mio vecchio post, senza dirmi che è mio difficilmente lo riconoscerò come tale, e potrei concordare o meno con esso, segno che un cambiamento radicale in me vi è stato, o in subordine, come in effetti meglio credo, tutto ciò che era dentro me è venuto fuori, al punto che non mi riconoscerei più per quel che ero, o meglio per quello che alla mia coscienza apparivo allora essere.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#13
La saggezza non è un accumulo di sapere che tenda a un fine che alcuni chiamano verità.
Si tratta più che altro della capacità di adeguare il nostro pensiero a ciò che nel tempo diveniamo, e che non decidiamo del tutto di divenire, in un percorso di serendipidità.
Noi pensiamo che ''sia ciò che è'', ma è il pensare che è una modalità di essere fra tante.
il pensiero è solo ciò che caratterizza l'umanità, per cui amandolo ci amiamo.
Ma noi non siamo il centro del mondo, per cui il pensiero non sta al centro del mondo.
E' solo un prodotto dell'evoluzione da custodire al modo in cui un tempo si custodiva il fuoco, ma senza esagerare in sacralità.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Citazione di: iano il 24 Maggio 2024, 08:59:53 AMSecondo me fesso è quel filosofo che crede che tutto ciò che produca passi per la sua coscienza.

Fermo restando quel che dissi, fesso significa disgiunto. Il filosofo deve confrontarsi con la giustizia e non con l'esattezza scientifica; dovrebbe pertanto produrre un'etica coerente col suo senso di giustizia. Essendo io agnostico, per me la coscienza coincide con la consapevolezza. ¿Per dove dovrebbe passare dunque tutta la sua produzione filosofica?

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