L'enigma del killer

Aperto da Eutidemo, 12 Maggio 2024, 17:37:47 PM

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Eutidemo

Mario Rossi è un killer, la cui missione è quella di eliminare un killer avversario di nome Carlo Bianchi, che sta prendendo il sole ai bordi della sua lussuosa piscina di 15 x 10 metri, profonda 3 metri, e dotata di trampolino alto 4 metri.
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Mario Rossi si avvicina cautamente, perchè a poca distanza da lui, Carlo Bianchi tiene sottomano una Maschinengewehr 42, in grado di sparare 1.200 colpi in un minuto, alla velocità più che doppiamente "supersonica"  di circa 800 metri al secondo.
Mario Rossi, invece, ha a sua disposizione soltanto una PPK 9 mm corto, con un caricatore da soli 7 colpi, che viaggiano alla velocità "subsonica" di circa 250 metri al secondo.
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Pertanto, tirando un sasso dall'altro lato della piscina, Mario Rossi cerca di far allontanare Carlo Bianchi  dalla sua potentissima mitragliatrice; e, in effetti, ci riesce.
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Per cui sbuca fuori dal cespuglio, e spara un colpo nella sua direzione; però lo manca, e, quindi, Carlo Bianchi si tuffa velocemente ed in profondità nella sua piscina.
Ed infatti è un ottimo "apneista", e può trattenere il respiro sott'acqua fino a sette od otto minuti.
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Ma Mario Rossi  non ha tutto questo tempo a sua disposizione!
Nè, comunque, è sicuro di riuscire a colpire al primo colpo la testa della sua vittima quando emergerà per un attimo a prendere aria, per poi velocemente immergersi di nuovo; non gli resta, quindi, che cercare di colpirlo mentre è sott'acqua.
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Per fare questo ha a disposizione sia la sua pistola PPK 9 mm corto, sia la Maschinengewehr 42 di Carlo Bianchi; quale delle due utilizza, ed in quale modo?

Eutidemo

                                                        SOLUZIONE
Innanzitutto, occorre tenere presente che la resistenza dell'acqua alla penetrazione di un qualunque proiettile (attrito), è ben 800 volte superiore alla resistenza dell'aria.
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Ciò premesso, la soluzione che sembrava più ovvia, sarebbe stata quella di innaffiare di raffiche la piscina con la mitragliatrice, sperando che qualche proiettile colpisse, all cieca la sua vittima; ma Mario Rossi sapeva che sarebbe stato estremamente improbabile, perchè  quanto è  più elevata la velocità del proiettile alla "volata" (cioè nella parte finale della canna attraverso la quale esce il proiettile), tanto maggiore sarà la resistenza che subirà dalle forze di attrito nell'acqua.
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Sembra un paradosso, ma è proprio così!
Ed infatti, secondo l'"equazione della resistenza fluidodinamica" (nota 1), più veloce è il proiettile inizialmente, più resistenza subirà dalle forze di attrito dell'acqua.
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La qual cosa è stata sperimentalmente verificata "sul campo", in quanto i proiettili dell'MG-42 sparati dai Tedeschi in Normandia contro gli Americani, penetravano nell'acqua solo fino ad una profondità massima di 75 cm.
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Inoltre la mitragliatrice, essendo sul bordo della piscina, poteva effettuare solo un tiro molto angolato; il che avrebbe ulteriormente ridotto la penetrazione dei proiettili nell'acqua, in quanto "l'angolo di incidenza" con il quale il proiettile penetra in acqua può ulteriormente ridurre l'efficacia del proiettile.
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Per cui Mario Rossi decise di arrampicarsi velocemente sul trampolino, e di sparare da lì sopra alla sua vittima, che nuotava sott'acqua.
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Ed infatti:
a)
Mentre dal bordo della piscina non è possibile o è molto difficile individuare chi nuota sott'acqua, da un trampolino alto 4 metri è molto più facile individuare chi nuota sott'acqua in una piscina di 15 x 10 metri, profonda 3 metri.
b)
Sparando da un trampolino, "l'angolo di incidenza" con il quale il proiettile penetra in acqua risulta molto più favorevole di quanto non possa risultare sparando dai bordi della piscina.
c)
Infine, un proiettile che viaggia alla velocità subsonica di circa 250 metri al secondo, se sparato ad una certa distanza, penetra molto più profondamente ed efficacemente nell'acqua dei proiettili di una MG 42 (sebbene venga anch'esso molto rallentato).
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Ovviamente, per riuscire a colpire Carlo Bianchi, Mario Rossi:
- doveva comunque essere un abilissimo tiratore;
- doveva avere anche molta fortuna, perchè se Carlo Bianchi nuotava sotto i due metri-tre metri, non è detto che il proiettile avrebbe potuto raggiungerlo in modo "efficace".
La cosa migliore era aspettare che emergesse per respirare, e sparargli "al corpo" quando era a poca distanza dalla superficie; ovvero quando si stava appena rituffando verso il basso, dopo aver preso aria.
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Ovviamente, nella realtà, non è detto che le cose sarebbero andate proprio così; ed infatti sarebbero potuti intervenire anche altri fattori che io, per attenermi al solo aspetto paradigmatico della questione, ho trascurato del tutto!
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NOTA 1

iano

Citazione di: Eutidemo il 13 Maggio 2024, 06:28:50 AM
Ovviamente, nella realtà, non è detto che le cose sarebbero andate proprio così; ed infatti sarebbero potuti intervenire anche altri fattori che io, per attenermi al solo aspetto paradigmatico della questione, ho trascurato del tutto!
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NOTA 1

Si, non basta avere una buona mira e l'arma giusta, ma bisogna sapere anche dove mirare.
Se si mira infatti ''direttamente'' al bersaglio sottacqua non lo si prenderà mai, perchè non è dove lo vediamo, a causa della rifrazione. :)
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Hai perfettamente ragione!
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Per non stare a complicare tanto le cose non avevo accennato al problema della "rifrazione dell'acqua"; ed infatti, come correttamente scrivi tu: "... se si mira direttamente al bersaglio sott'acqua non lo si prenderà mai, perchè non è dove lo vediamo, a causa della rifrazione."
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Tuttavia un "cecchino" veramente esperto, così come deve tenere conto della velocità con la quale si sposta il bersaglio, del vento, dell'umidità, della pressione dell'aria ecc., se spara ad un bersaglio sott'acqua deve tenere conto anche dell' "indice della rifrazione dell'acqua".
Il quale indice, però, è tanto minore quanto più il tiratore si trova in posizione ortogonale rispetto al bersaglio e quanto più quest'ultimo è in prossimità della superficie.
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Non avevo peraltro accennato neanche al fatto che esistono armi da fuoco fatte apposta per sparare sott'acqua; così come il fucile d'assalto subacqueo sviluppato dai sovietici negli anni '70, denominato APS (Автомат Подводный Специальный?, Avtomat Podvodnyy Spetsial'nyy), il quale spara dardi d'acciaio  calibro 5,66 mm e che opera "per sottrazione di gas", ed il cui "castello" ha delle apposite aperture per permettere l'ingresso dell'acqua, e, così, favorire il funzionamento dell'arma sott'acqua.
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Un cordiale saluto! :)
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