La morte del corpo fisico

Aperto da Aspirante Filosofo58, 22 Aprile 2024, 11:53:21 AM

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Aspirante Filosofo58

Citazione di: Duc in altum! il 28 Aprile 2024, 10:01:57 AMChe posso risponderti, se non accetti quello che è chiaramente scritto nel documento?

Posso solo aggiungere che la sofferenza, la malattia, la morte e la concupiscenza sono solo per un tempo minimo, immensamente minimo, nulla nei confronti della magnificenza dell'eternità.



Che cosa dovrei accettare? Io voglio capire e visto che tu proponi, immagino che tu sia in grado di rispondere, di fugare ogni mio dubbio. 

Sofferenza, malattia, ecc... secondo la teoria della reincarnazione, sono effetti il cui seme (causa) è stato posto nelle vite precedenti. Gettiamo i dadi per vedere chi ha ragione?  :D :D :D
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Koba II

Vale la pena riflettere sull'argomentazione presente in tanta teologia cristiana (e presente in questo topic) secondo cui tutti hanno una fede, quindi non ci si deve fermare all'apparente contrapposizione tra chi ne ha una, di fede, e chi no.
L'argomentazione in realtà include implicitamente due temi diversi:
1) si tratta innanzitutto per il cristiano di convincersi che la propria fede non è poi così assurda, dal momento che tutti credono in qualcosa; e se poi rivolgiamo la nostra attenzione al fine di essa anziché sul contenuto, che per il cristiano è l'edificazione del Regno già ora su questa terra, non si può che concludere sull'opportunità (per gli effetti concreti di un armonioso intreccio di finito e infinito nelle realizzazioni della comunità), addirittura sulla ragionevolezza, di un abbandono in essa;
2) il secondo tema è invece la lotta all'idolatria: se smetto di credere nel Dio invisibile finisco per sviluppare devozione in un idolo terreno (ricchezza, sesso, etc.), con conseguenti e inevitabili effetti distruttivi su di me (che ricerco me stesso nell'idolo, che vedo nell'idolo la mia verità), e sulla comunità.
L'alienazione che dipendeva dalla lontananza infinita del Dio invisibile, e che l'idolo invece con la sua vicinanza apparentemente cancella, viene sostituita ora da una forma di degradazione simile all'ottundimento del tossicodipendente. Appunta la dipendenza assoluta, come se fosse una questione di vita o di morte, della presenza o del godimento dell'idolo.

Tuttavia, già il punto 1) non regge. Non è vero che tutti hanno una fede in qualcosa. Le persone credono essenzialmente in ciò che il proprio ambiente passa come reale, concreto. Ciò che ha valore, in modo evidente. Il senso comune.
Ecco perché ci deve essere una conversione (religiosa o filosofica): un'inversione rispetto a tutto ciò che veniva sentito come vero prima, e che evidentemente, a un certo punto, deve apparire dolorosamente insufficiente.
Non si può propriamente dire che ad una fede ingenua e inconsapevole se ne sostituisce una più complessa e profonda. Semplicemente si inizia a pensare, a riflettere. Si abbandona l'apparente ovvietà del senso comune.
Quindi, concludendo, direi che la tendenza a smussare l'assurdità (rispetto alle certezze del senso comune) del proprio itinerario è una debolezza, è segno del fatto che, al di là della retorica interna alla comunità religiosa che prova a rassicurare se stessa, in verità la lacerazione tra Regno e mondo comune è sempre bruciante, è sempre problematica e irrisolvibile.

Ipazia

Il senso comune, e anche epistemico,  dice che l'anima (psiche) è un epifenomeno del snc. Assodato ciò si può favoleggiare fideisticamente in ogni direzione. L'epifenomeno lo consente. Come consente la critica alle spiritualità di cartapesta e la stima per quelle autentiche, le rare che permettono di migliorare la vita umana, nella sua incontrovertibile immanenza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pio

La "fede" si manifesta nelle scelte, e non è possibile eludere la scelta. Ha ragione KobaII quando sottolinea che la maggior parte della gente ha fede nel senso comune. Però il senso comune può essere ben diverso dal buon senso. Nel buon senso c'è saggezza, nel senso comune spesso no. Nel senso comune, per fare un es. Il denaro ha un immenso valore e quasi tutti hanno una fede salda in esso. La persona di buon senso invece, pur usandolo, non lo fa diventare l'idolo della sua vita. Non ripone la sua vita nell'inseguire il guadagno e nel tentare di fuggire la perdita. Il senso comune però ha un richiamo molto suadente per noi, che siamo animali sociali e che valutiamo noi stessi quasi sempre in rapporto non con la voce flebile del buon senso, ma in quella prepotente del senso comune. Il buon senso non trae considerazioni definitive, ma dubita conoscendo la propria umana inconsistenza, la propria fragilità di fronte al mondo. Nel suo dubbio nulla esclude, sempre però vagliandolo  con saggezza.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Pensarbene

Citazione di: Duc in altum! il 28 Aprile 2024, 09:38:54 AMVivere bene ugualmente ...interessante!

E in base a quale parametro oggettivo - quel qualcuno - "crede" di vivere e non solo esistere, "crede" che sia bene e non male e "crede" ugualmente a chi?
Non esistono parametri oggettivi che definiscono quello che discutete, men che meno religiosi.
Non ne esistono neppure di scientifici se non i parametri statistici di "normalità" riferiti ,naturalmente, al corpo e alla mente per la psichiatria che crede alle malattie mentali.


Ipazia

Il parametro oggettivo è la cura e gratificazione della vita umana, individuale e sociale. Fondamento di ogni etica sensata.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Duc in altum!

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 28 Aprile 2024, 10:03:07 AMTuttavia, ridurre la fede a qualcosa di oggettivo, imposto a prescindere dalle legittime aspirazioni di ogni essere umano, mi pare quanto di più brutto si possa anche solamente pensare!
Benissmo, sono d'accordo, restiamo nel personale, nel soggettivo, ma non hai dimostrato - e lo certificano i tuoi innumerevoli chi - che si può esistere senza fede.
Ognuno ha la sua aspirazione - come tu ben dici -, ma essa non è certezza, dacché la fede è inevitabile!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: Pensarbene il 28 Aprile 2024, 11:18:09 AMNon esistono parametri oggettivi che definiscono quello che discutete, men che meno religiosi.
Benissimo, chiedo venia e ritiro l'oggettivo, ma resta il parametro personale - soggettivo - a cui alludeva la mia riflessione...
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 28 Aprile 2024, 10:11:42 AMSofferenza, malattia, ecc... secondo la teoria della reincarnazione, sono effetti il cui seme (causa) è stato posto nelle vite precedenti. Gettiamo i dadi per vedere chi ha ragione? 
Certamente potrebbe essere Vera anche la teoria della reincarnazione, io mica dico che non può essere così; ma questa è la tua fede, la quale dirige e regola la tua esistenza.
Eccoti la dimostrazione dell'inevitabilità della Fede!

La fede da pace, non ragione...
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: Koba II il 28 Aprile 2024, 10:32:14 AMNon è vero che tutti hanno una fede in qualcosa. Le persone credono essenzialmente in ciò che il proprio ambiente passa come reale, concreto. Ciò che ha valore, in modo evidente. Il senso comune.
Pura retorica obsoleta, visto che quello che tu definisci il senso comune o ciò che il proprio ambiente passa come reale, può essere accettato come senso dell'esistenza umana solo per fede, dal momento che non abbiamo certezze al 100%.

Ribadisco, a me non importa la fede altrui su quale senso dell'esistenza adegui la propria vita, ma cerco di far riflettere sulla realtà che la fede - ingenua o complessa - è sempre fede ...c'è poco da fare!

Citazione di: Koba II il 28 Aprile 2024, 10:32:14 AMEcco perché ci deve essere una conversione (religiosa o filosofica): un'inversione rispetto a tutto ciò che veniva sentito come vero prima, e che evidentemente, a un certo punto, deve apparire dolorosamente insufficiente.
E chi l'ha detto o dove sta scritto che ci deve essere - per foza - una conversione per sperimentare l'inevitabilità della fede?!

C'è tanta gente che decide, come suo Credo: chi nasce tondo non può morire quadrato ...e così muoiono, amen!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: Ipazia il 28 Aprile 2024, 10:45:16 AMIl senso comune, e anche epistemico,  dice che l'anima (psiche) è un epifenomeno del snc. Assodato ciò si può favoleggiare fideisticamente in ogni direzione. L'epifenomeno lo consente. Come consente la critica alle spiritualità di cartapesta e la stima per quelle autentiche, le rare che permettono di migliorare la vita umana, nella sua incontrovertibile immanenza.
Come sempre precisa e intensa.
Sono pienamente d'accordo, soprattutto sulla critica.
Meno sul migliorare la vita umana, dato che è lì ove ognuno - personalmente - favorisce la propria fede..

Infatti, morire per il prossimo o perdonare il nemico e pregare per chi ci calunnia, non migliora la vita, anzi; ma in virtù della fede, eppur c'è qualcuno che lo fa.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: Pio il 28 Aprile 2024, 11:03:39 AMHa ragione KobaII quando sottolinea che la maggior parte della gente ha fede nel senso comune.
Né più né meno della fede di Papa Francesco in Gesù e la Madonna ...è questo il punto fondamentale che dà fastidio o che genera sconcerto!

Citazione di: Pio il 28 Aprile 2024, 11:03:39 AMLa "fede" si manifesta nelle scelte, e non è possibile eludere la scelta.
Amen!
Grazie esimio @Pio, per spiegare semplicemente il succo del mio articolato pensiero.

"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Duc in altum! il 29 Aprile 2024, 18:26:55 PMBenissmo, sono d'accordo, restiamo nel personale, nel soggettivo, ma non hai dimostrato - e lo certificano i tuoi innumerevoli chi - che si può esistere senza fede.
Ognuno ha la sua aspirazione - come tu ben dici -, ma essa non è certezza, dacché la fede è inevitabile!
La fede  non è matematica: chi l'ha è chi no. In che senso dovrei certificare che sia possibile vivere senza fede? Inizia tu a certificarne l'impossibilità, se ci riesci.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Pensarbene

Ci sono persone che iniziano a vivere veramente togliendosi la...fede e altri mettendosela.
La vita è vita e basta,non segue e non si fa seguire, non la fermi e non la puoi fermare: o la vivi pienamente o non vivi,al massimo sopravvivi.
La vita è l' essenza dell'uomo, il resto è coreografia,scenografia,
simulazione,recitazione...
Se vivi la vita qui ed ora non hai bisogno di altro che viverla e basta.
Chi ti disturba o peggio  in questo è mortoooo






baylham

Citazione di: Duc in altum! il 26 Aprile 2024, 20:16:52 PMPuoi non essere d'accordo, benissimo, anche questo ci sta!
Spero che scherzi, non può essere che non hai mai sentito che per il cristianesimo esiste il peccato delle origini (volgarmente il peccato originale).
Tutti lo contraiamo (anche se non l'abbiamo commesso), per discendenza dal mito di "Adamo ed Eva".

Esso (sto peccato) comporta tutto ciò che può esserci di "male" nell'essere umano, in ogni essere umano, fisico o psichico, nel corpo o nella mente.
L'antidoto è Gesù, infatti, per la loro fede sono stati guariti da Lui: ciechi, sordi, storpi e sterili (ecc. ecc.), che non avevano commesso nessun crimine o peccato per essere nati in quella condizione umana, eppure, hanno creduto alla "favoletta".

Dalla favoletta della Genesi si ricava logicamente che l'eventuale peccatore, responsabile del male, è Dio, un apprendista stregone pasticcione. In realtà il male, come il bene, è un presupposto logico del divenire, del processo dinamico di un qualunque sistema: logicamente se vuoi il bene devi accettare il male. Dalla favoletta Dio appare ignorare questo principio, come ovviamente tutti i seguaci religiosi, che vogliono la liberazione dal male.

La morte è la liberazione dal bene e dal male individuale, fine eterna del gioco della vita. Il sonno senza sogni è una buona anticipazione della morte, il sonno eterno, di cui ovviamente non conosceremo nulla essendo appunto morti.

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