L'astensione dal lavoro durante le festività religiose

Aperto da Eutidemo, 11 Aprile 2024, 09:10:55 AM

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Eutidemo

Al riguardo, almeno secondo me, occorre premettere alcuni rilievi di carattere giuridico.
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1)
FESTIVITA' CATTOLICHE
Per quanto concerne le feste religiose cattoliche (Natale, Pasqua ecc.) il DPR 28 dicembre 1985 n. 792 prevede il riconoscimento come "giorni festivi civili" delle "festività religiose cattoliche" determinate d'intesa tra la Repubblica italiana e la Santa Sede ai sensi dell'art. 6 dell'accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984 e ratificato con legge 25 marzo 1985, n.121.
Per cui il problema dell'astensione dal lavoro, in tali casi, non si pone proprio, in quanto durante i "giorni festivi civili" non è obbligatorio lavorare; e, questo, anche nel caso in cui non si sia cattolici.
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2)
FESTIVITA' EBRAICHE
La L. 8 marzo 1989, n. 101 stabilisce apposite norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione delle Comunità ebraiche italiane.
Al riguardo, in primo luogo, occorre sottolineare che, a differenza "festività religiose cattoliche", le "festività religiose ebraiche" non vengono in nessun caso riconosciute come "giorni festivi civili"; per cui, in tal caso, occorre disciplinare in qualche modo le regole per l'astensione dal lavoro.
In tal senso:
a)
L' art 4 della L. 8 marzo 1989, n. 101 stabilisce che: "La Repubblica italiana riconosce agli ebrei il diritto di osservare il riposo sabbatico che va da mezz'ora prima del tramonto del sole del venerdì ad un'ora dopo il tramonto del sabato. Gli ebrei dipendenti dallo Stato, da enti pubblici o da privati o che esercitano attività autonoma o commerciale, i militari e coloro che siano assegnati al servizio civile, sostitutivo, hanno diritto di fruire, su loro richiesta, del riposo sabbatico come riposo settimanale (da recuperare). OMISSIS
b)
L'art 5 della L. 8 marzo 1989, n. 101 stabilisce che: "Alle seguenti festività religiose ebraiche si applicano le disposizioni relative al riposo sabbatico di cui all'articolo 4:
a) Capodanno (Rosh Hashanà), primo e secondo giorno;
b) Vigilia e digiuno di espiazione (Kippur);
c) Festa delle Capanne (Succoth), primo, secondo, settimo e ottavo giorno;
d) Festa della Legge (Simhat Torà);
e) Pasqua (Pesach), vigilia, primo e secondo giorno, settimo e ottavo giorno;
f) Pentecoste (Shavuoth), primo e secondo giorno;
g) Digiuno del 9 di Av.
OMISSIS.
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3)
FESTIVITA' DI ALTRE RELIGIONI
A parte altri accordi che, sul momento, non mi sovvengono, in mancanza di particolari convenzioni tra lo Stato ed altre confessioni religiose, l'art.9 comma 2 della "Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo" stabilisce, in generale che : "La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla pubblica sicurezza, alla protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, o alla protezione dei diritti e della libertà altrui."
Al riguardo resta da vedere:
a)
Se l'astenersi dal lavoro in determinate giornate costituisca o meno una libera "manifestazione della propria religione o del proprio credo"; ed io direi decisamente di , come accade per i cristiani e, soprattutto, per gli ebrei.
b)
Se il costringere tali soggetti a lavorare nelle giornate che, per la loro religione, richiedono il "riposo", costituisca o meno una "restrizione" della loro fede religiosa; ed io direi decisamente di , come accade per i cristiani e, soprattutto, per gli ebrei.
c)
Se, comunque, tali "restrizioni" possano, però, essere stabilite dalla legge,  in quanto costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla pubblica sicurezza, alla protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, o alla protezione dei diritti e della libertà altrui; ed io direi decisamente di , perchè nessun credente, per rispettare le regole della propria religione, può astenersi da una attività che attiene alla pubblica sicurezza, alla protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, o alla protezione dei diritti e della libertà altrui.
***
Ed infatti Gesù disse che "Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l'afferra e la tira fuori? Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene".
***
                                             CONCLUSIONI
Per concludere, mi limito soltanto a tre  brevi  considerazioni:
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A)
In Italia, con riferimento al 2020, si stima che ci siano circa 2.200.000  musulmani, 332.000 buddisti, 210.000 induisti, 41.000 ebrei, 20.000 sikh, 4.000 bahá'í e 97.000 seguaci di altre religioni.
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B)
L'art.3 della nostra Costituzione stabilisce che non debbono esistere, in Italia, discriminazioni di trattamento in base alle opinioni religiose; per cui, così come è avvenuto per la religione cattolica e per quella ebraica (e mi sembra anche qualche altra, che ora non rammento) dovrebbero essere stipulate apposite convenzioni con "tutte" le altre religioni presenti sul territorio.
***
O, quantomeno:
- con quelle che hanno una consistenza numerica di una certa rilevanza (altrimenti chiunque potrebbe inventarsi una religione a proprio uso e consumo);
- con quelle che hanno una loro affidabile organizzazione istituzionale, la quale risulti rappresentativa almeno della maggioranza dei membri di una determinata religione.
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C)
In linea con quanto previsto dall'art.9 comma 2 della "Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo", tutte gli accordi in questione, fatta salva la pubblica sicurezza, la protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, e la protezione dei diritti e della libertà altrui, dovrebbero consentire condizioni paritarie, anche per quanto riguarda l'"astensione dal lavoro" nelle cosiddette "feste comandate" da ciascuna religione.
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sapa

Ciao Eutidemo, trovo molto sensata la tua disamina sulla questione. E per entrare in medias res, visto che non si fa che parlare della scuola di Pioltello, è giusto, secondo me,  considerare assenti giustificati gli studenti (ma anche i professori) di religione musulmana per il rispetto del Ramadan, ma non trovo giusto che le scuole, che sono un servizio essenziale, chiudano. Questo con buona pace di tutti, Lega compresa...A presto

niko

#2
Secondo me come al solito si sta facendo un gran polverone per nulla, si tratta di una singola scuola, che ha scelto di chiudere per il fine ramadan perche' ha il 43% degli alunni musulmani, quindi si tratta di una scelta fatta per ottimizzare il tempo, le risorse e l'impegno di tutti, insegnanti e alunni, non di una scelta fatta in omaggio all'islam: la scuola ha semplicemente deciso di non fare  lezione in un giorno in cui sarebbe stato assente giustificato il 43% degli studenti, quindi in un giorno in cui quella lezione non sarebbe stata comunque in nessun caso seguita, e sarebbe stata sostanzialmente inutile.

Nessuno vuole imporre e festivita' comandate per religioni non maggioritarie in tutta Italia, e la cosa, che e' un provvedimento gestionale e organizzativo locale, rispondente a ragioni specifiche locali, non avrebbe avuto senso in una scuola con molti meno iscritti musulmani, quindi come al solito si strumentalizza il nulla fritto per fare polemica.

Le persone molto di destra o tradizionaliste, potrebbero pensare che queste situazioni vadano evitate alla radice imponendo una percentuale bassa di stranieri tra gli iscritti di ogni singola classe o scuola, per creare una sorta di omogeneita' italiana forzata, come dice il ministro fascista semianalfabeta Valditara, ma questo e' assurdo e anticostituzionale, perche' lederebbe il diritto delle famiglie, italiane o straniere che siano, ad iscrivere il proprio figlio alla scuola pubblica che vogliono: molti immigrati, penso che iscrivono i figli tutti alla stessa scuola perche' e' quella piu' vicina o facile da raggiungere, o magari, alcuni lo fanno "apposta" e il fenomeno si autoalimenta, perche' se si ha un figlio di una certa nazionalita', e' umano volerlo iscrivere a una scuola in cui si sa gia' che ci sono molti bambini di quella stessa nazionalita' perche' il proprio figlio si senta meno solo e meno spaesato, e anche fare questo e' un diritto, dato che l'istruzione inferiore stessa e' un diritto, e nessuno ci puo' fare niente...

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

Ciao Sapa. :)
Sono perfettamente d'accordo con te!
Ed infatti sarebbe davvero assurdo chiudere "tutte" le scuole  per il rispetto del Ramadan; ivi comprese quelle quelle laddove non esistono professori o studenti di religione islamica, oppure essi costituiscono una piccola minoranza.
In quest'ultimo caso, infatti, come accade per i professori e gli studenti di religione ebraica, è sufficiente considerarli "assenti giustificati".
Se, invece, in una scuola c'è un consistente minoranza (o addirittura una maggioranza) di professori o studenti islamici, a discrezione del Preside e sentito il parere del C.D.I., non ritengo che sarebbe irragionevole sospendere, per i giorni necessari, le lezioni scolastiche. 
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Un cordiale saluto! :)
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Eutidemo

Ciao Niko.
Sono perfettamente d'accordo con te!
Ed infatti, come ho già scritto anche a Sapa: "...se in una scuola c'è un consistente minoranza (o addirittura una maggioranza) di professori o studenti islamici, a discrezione del Preside e sentito il parere del C.D.I., non ritengo che sarebbe irragionevole sospendere, per il tempo necessario, le lezioni scolastiche.".
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Quindi, se una scuola ha il 43% degli alunni di religione islamica, mi sembra perfettamente logico chiuderla per il tempo del Ramadan.
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Ed infatti, come molto ragionevolmente scrivi tu: "...si tratta di una scelta fatta per ottimizzare il tempo, le risorse e l'impegno di tutti, insegnanti e alunni, non di una scelta fatta in omaggio all'islam; cioè, la scuola ha semplicemente deciso di non fare  lezione in un giorno in cui sarebbe stato assente giustificato il 43% degli studenti, quindi in un giorno in cui quella lezione non sarebbe stata comunque in nessun caso seguita, e sarebbe stata sostanzialmente inutile."
Il tuo ragionamento, almeno secondo me, non fa una piega! ;)
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Quanto ad "imporre una percentuale bassa di stranieri tra gli iscritti di ogni singola classe o scuola, per creare una sorta di omogeneita' italiana forzata", essendo io contrario ad ogni forma di "imposizione", tale idea non mi risulta molto congeniale :-\ .
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Però ritengo anche che la "scuola pubblica" debba cercare di "amalgamare" a doppio senso (non di "omologare" a senso unico) il più possibile le "minoranze" e le "maggioranze", di qualunque  genere esse siano ("psicofisico", "etnico", "religioso" ecc.ecc.); altrimenti si rischia una forma strisciante di "apartheid".
Ed infatti, non mi piacerebbero affatto delle scuole pubbliche "ghettizzate".
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Quindi, in effetti, la questione mi lascia molto perplesso, anche perchè, onestamente, non mi ero mai posto il problema; quindi, prima di esprimere una mia opinione, mi riservo di riflettere meglio sul tema. :-\
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Un cordiale saluto!
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Pensarbene

io penso che un credente non abbia bisogno di feste particolari, un ateo non dovrebbe beneficiarne affatto e il ritmo settimanale di lavoro è strasuperato.
L'UE sta studiando un progetto di ritmo di lavoro costituito da 4 giorni lavorativi e 3 di tempo libero.
Io sono dell'idea di un ritmo 4/5 per mesi standard di 30 giorni e un conseguente riesame del calendario.
Trovo che la gente lavori meglio con dei ritmi continuativi alternati a un giorno di riposo.
Per tanto riguarda le feste religiose e non religiose tradizionali , le considero un rituale  ossessivo, ipocrita e mercantile.
La mia proposta di 4 giorni lavorativi e uno di riposo, perbetrerfb e comunque alle religioni di sistemare le loro feste  sull'arco di un anno senza mischiarle alle vacanze e cose del genere.
Sono credente,non sono ateo, quindi considero la fede indipendente dal sistema sociale.
Dice Cristo:" dare a Cesare quello che è di Cesare, a Dio quello che è Dio"
Allora,per me Cesare è il sistema socioprofessionale , quindi  funziona  indipendentemente  dalle religioni.Nel contempo dá a ogni religione la possibilitã di usare i giorni liberi per le loro feste.
Sono cose talmente logiche e attuali che non bisognerebbe neanche dirle.
Io sono stufo di Natale,Pasqua,Capodanno, festa della donna,festa del papã,carnevale,ferragosto....e basta!
Detto questo, in attesa di sentir parlare della festa dei nonni, dei figli,della natura, dell'acqua, del sole,dei pensionati....
Ripeto, per me il ritmo migliore sono 4/5 giorni lavorativi per 6 volte nell'arco di un mese standard di 30 giorni.
In un ritmo del genere, inserire vacanze brevi distribuite regolarmente oppure vacanze accorpate a seconda del tipo di lavoro.
 Inoltre, 6 ore lavorative al giorno,formazione professionale a ventaglio di competenze, in modo tale che un giovane possa inserirsi senza fissarsi e che i datori di lavoro non siano dei fissati su un lavoro unico.
Dio o il Nulla hanno fatto il Big Bang in un istante, non in 6 giorni e l'universo che ne è seguito funziona bene secondo ritmi e logica.
Vogliamo fare della Terra una cosa seria oppure TIRARE AVANTI ACCONTENTANDO TUTTO E TUTTI, REITERANDO UN  RITUALE DI FESTE,SETTIMANE LAVORATIVE, FERIE, OSSESSIONI E FISSAZIONI VECCHIO E STRAVECCHIO?
Fate Vobis naturalmente,come sempre ma se io fossi Cesare comincerei ad averne davvero piene le scatole e penso che Dio possa essere d'accordo.
La terra passi dall'asilo infantile all'età adulta,qui ed ora,evitando l 'ospizio e svegliandosi dal letargo millenario.

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InVerno

Citazione di: sapa il 11 Aprile 2024, 11:12:40 AME per entrare in medias res, visto che non si fa che parlare della scuola di Pioltello,
Non sai che piacere scoprire che non "se ne fa che parlare" e io non sapere neanche cos'è, oggi tralaltro ho scoperto (parzialmente) il significato di quel "Bibbiano" che sentivo blaterare in giro da anni.. leggendo il topic capisco che è la solita sceneggiata della destra italiana.. dategli la cipria, dategli il naso rosso, di cazzate ne dicon a più non posso..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Ciao Pensarbene. :)
Anche io, pur essendo religioso, non capisco la necessità di fissare certi  giorni per onorare determinate ricorrenze sacre; tuttavia rispetto l'esigenza religiosa di coloro che, invece, ritengono un "precetto religioso" cogente quello di doversi astenersi dal lavoro in determinati giorni.
Per cui, come stabilisce l'art.9 comma 2 della "Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo", non vedo perchè,  fatte salve la pubblica sicurezza, la protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, e la protezione dei diritti e della libertà altrui, non si dovrebbe concedere a costoro di astenersi dal lavoro nelle "feste comandate" (eventualmente recuperando le ore di astensione in altri giorni, così come è previsto dall'art 4 della L. 8 marzo 1989, n. 101).
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Un cordiale saluto! :)
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Pensarbene

Dio ha creato il cosmo lavorando e non si è mai riposato ma semmai ha goduto facendolo e ammirandolo dopo averlo fatto. Inoltre, come credente, io penso lo supporti e lo sopporti con piacere.
Quindi non vedo perchè i credenti(e tutti gli altri) non debbano godere il fatto di supportare e sopportare  ritmi di lavoro moderni e aggiornati.
Vedi,Eutidemo,io ragiono liberamente senza pregiudizi e,soprattutto, non vedo il lavoro in contraddizione con il festeggiare ricorrenze.
D'altronde, Cristo ha lavorato, facendo il suo primo miracolo,durante una festa a Cana.
Oltre a cambiare ritmi e organizzazione attuale del lavoro, è ora di cambiare mentalitá.

Eutidemo

Ciao Pensarbene. :)
Io la penso esattamente come te!
Ed infatti Gesù disse che "Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l'afferra e la tira fuori? Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene".
E disse pure: "Il sabato è stato fatto per l'uomo, e non l'uomo per il sabato!"
***
Però, come pure ho già scritto, anche non condividendone le convinzioni, rispetto l'esigenza religiosa di coloro che, invece, ritengono un "precetto religioso" cogente quello di doversi astenersi dal lavoro in determinati giorni.
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Un cordiale saluto! :)
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Pio

È molto bello e dolce e soave il profumo della festa. Tengo nostalgia di quelle domeniche nelle quali tutto il paese si fermava. Persino i contadini riducevano al minimo il lavoro. In pratica si risolvevano ad accudire la stalla solamente. E i pomeriggi nei bar?  :)) Quanto divertimento; quante storie inverosimili. Adesso è un giorno come un altro. Metà mondo lavora, l'altra metà va al centro commerciale a far la spesa; qualcuno passeggia se è bel tempo. Il lunedì, se togliamo più traffico al mattino e verso sera è quasi uguale. Secondo me abbiamo perduto molto, ma siamo così adusi all'assurdità dell'esistenza che meniamo da non rendercene più conto. Anzi, ci hanno fatti convinti che è pure meglio. :(
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Eutidemo

Citazione di: Pio il 12 Aprile 2024, 14:02:48 PMÈ molto bello e dolce e soave il profumo della festa. Tengo nostalgia di quelle domeniche nelle quali tutto il paese si fermava. Persino i contadini riducevano al minimo il lavoro. In pratica si risolvevano ad accudire la stalla solamente. E i pomeriggi nei bar?  :)) Quanto divertimento; quante storie inverosimili. Adesso è un giorno come un altro. Metà mondo lavora, l'altra metà va al centro commerciale a far la spesa; qualcuno passeggia se è bel tempo. Il lunedì, se togliamo più traffico al mattino e verso sera è quasi uguale. Secondo me abbiamo perduto molto, ma siamo così adusi all'assurdità dell'esistenza che meniamo da non rendercene più conto. Anzi, ci hanno fatti convinti che è pure meglio. :(
Non hai tutti i torti neanche tu; anche io, spesso, ho nostalgia di quelle domeniche.
https://www.youtube.com/watch?v=tSrX34mzQ2s

Pensarbene

Gesù Cristo ha detto un sacco di cose ma l'unica cosa che ha fatto è quella di lasciare il mondo in un mare di guai.
Einstein disse a proposito della sua teoria:"Ho fatto un terribile scherzo al mondo"
e "Ho messo il mondo nei guai"
Cristo ha fatto lo stesso ma con conseguenze ben più durature e sensibili.
Quando si vuole coinvolgere Dio e la spiritualità negli affari di questo mondo, si creano più problemi di quanto si risolvano.
Come credente io dico che se l'umanità si decidesse a diventare adulta non avremmo più bisogno di  "divinitá" e ignoterìe del genere.
In particolare,di maestri del nulla,di ogni genere di maestri di ogni genere di nulla.
Adulti sul serio, svezzati da mamme e papà di ogni genere,umani e non umani, visibili e invisibili.
Liberi e basta.






Eutidemo

Citazione di: Pensarbene il 14 Aprile 2024, 13:25:35 PMGesù Cristo ha detto un sacco di cose ma l'unica cosa che ha fatto è quella di lasciare il mondo in un mare di guai.
Einstein disse a proposito della sua teoria:"Ho fatto un terribile scherzo al mondo"
e "Ho messo il mondo nei guai"
Cristo ha fatto lo stesso ma con conseguenze ben più durature e sensibili.
Quando si vuole coinvolgere Dio e la spiritualità negli affari di questo mondo, si creano più problemi di quanto si risolvano.
Come credente io dico che se l'umanità si decidesse a diventare adulta non avremmo più bisogno di  "divinitá" e ignoterìe del genere.
In particolare,di maestri del nulla,di ogni genere di maestri di ogni genere di nulla.
Adulti sul serio, svezzati da mamme e papà di ogni genere,umani e non umani, visibili e invisibili.
Liberi e basta.






Non hai tutti i torti! 
Ci vorrebbe più "etica autonoma", ed un po' meno "etica eteronoma" ;)

Pensarbene

#14
infatti, leggendo Bakunin e altri propositori di anarchia, mi sono reso conto che qualsiasi persona adulta sana di mente può vivere liberamente e senza bisogno di nessun genere di autorità PURCHÈ ABBIA UNA ETICA ADULTA(!) BASATA SULLA PROPRIA ESPERIENZA.
Non so se conosci l'analisi transazionale e la sua idea di Io tripartito.
Allora, esiste una etica "genitoriale" tradizionale importata, una "adulta" attuale autonoma e una "bambina" che Piaget ha abbondantemente spiegato.
Un adulto sano di mente non ha più bisogno dell'etica  "bambina"  nè di quella importata da autorità genitoriali o meno.
Lo stesso vale per la spiritualità,la cultura, la letteratura e ogni genere di attività umana.
Un adulto sano di mente IGNORI tutto e tutti gli agenti e gli orbitanti in tutte questd cose che , in un modo o in un altro, cercano di interferire con la sua libera, sana e imprendibile adultità.
Fate così non solo di giorno ma anche di notte, la vostra vita è vostra e solo vostra.
Dio, la natura.... il diavolo.... ecc....ecc... ve ne saranno grati per il tempo e la  fatica che risparmierete loro!

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