Fare guerra alla guerra

Aperto da Aspirante Filosofo58, 28 Marzo 2024, 08:21:10 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Aspirante Filosofo58

Buongiorno a tutti. Spesso ricevo inviti a manifestazioni il cui slogan suona più o meno così: "Facciamo guerra alla guerra". A parte che non sono mai stato amante delle manifestazioni pubbliche, forse anche perché, a causa delle mie limitazioni fisiche, mi sarebbe più difficile districarmi dalla folla in caso di problemi di qualsivoglia natura... però mi sembra un'assurdità fare guerra alla guerra, come quelli che affermano di votare contro questo o quel partito, ecc... ecc... Invece di fare guerra alla guerra, non sarebbe meglio essere in pace con sé stessi e di conseguenza trasmettere la pace a tutti i propri simili? Solamente chi è in pace con sé stesso può esserlo col mondo intero. Ancora più assurdo mi pare votare contro qualcuno: non sarebbe meglio votare a favore dell'avversario di quel qualcuno? Eppure i politici "scienziati" che ci ritroviamo oggi, ogni tanto si lasciano scappare affermazioni di voto contro! Non sono pochi gli esempi in tal senso. Voi cosa ne pensate? 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

anthonyi

Buongiorno a te, Aspirante, quello che noti é una verità profonda che scopre le falsità di questi tempi d'oggi. Chi protesta contro la guerra non é per nulla pacifico, non a caso vengono definiti pacifinti, che realizzano quella che é stata definita guerra ibrida, un insieme di propaganda e falsificazioni informative indirizzate ad indebolire le strutture istituzionali del libero occidente.
Nella migliore delle ipotesi dietro tali atteggiamenti c'é odio ideologico nei confronti dell'occidente e dei valori di libertà che rappresenta, nella peggiore c'é connivenza con chi la guerra l'ha provocata invadendo l'Ucraina.

Ipazia

Si vis pacem, para bellum, dicevano coloro che con la guerra hanno costruito un impero. Poi, come in tutte le cose umane, il boomerang è sempre dietro l'angolo. La pace in astratto è una buffonata in un contesto universale di guerra imperialistica e di classe. Più proficuo avere buoni signori della guerra, che conoscono pure il valore della pace. E della diplomazia.

Restando al contesto europeo, trovo sorprendente che i "pacifisti" siano così embedded nelle organizzazioni di partito e coalizioni di governo e militari guerrafondaie: dissonanza cognitiva ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pio

La soluzione alle diatribe la trovarono nell'antichità: il duello tra i fratelli Orazi e i gemelli Curiazi. Putin è Zelensky dovrebbero scegliere tre campioni a testa: tre combattenti russi e tre ucraini. Il duello andrebbe svolto con pistole a un solo colpo. Piazzati di fronte a 20 passi, al segnale dell'arbitro malese di johor, fare fuoco. Oltre al l'indubbio valore eroico e nobile di un simile duello, si risparmierebbe sofferenza ingiusta alle popolazioni e sarebbe di grande difficoltà mediatica non riconoscere l'esito. Invece i capi se ne stanno nei bunker attorniati dalle guardie e mandano a morire gli altri, imbonendoli  con sacre retoriche sull'amore patrio, sulla giustizia giusta, sul sol dell'avvenire che arride a chi si trasformerà in humus per essa.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

anthonyi

#4
Citazione di: Pio il 28 Marzo 2024, 10:43:13 AMimbonendoli  con sacre retoriche sull'amore patrio, sulla giustizia giusta,
Patria e giustizia sono valori retorici per chi non ci crede. Per chi ci crede sono il fondamento dell'esistenza, valori per difendere i quali val la pena morire, perché senza di essi non ha molto senso vivere.
Chi combatte per questi valori non obbedisce a un capo, lo fa perché lo sente giusto.
Quelli che obbediscono ai capi, di solito, questi valori li schiacciano e li infamano, loro si che sono schiavi di una retorica menzognera, che racconta loro che bisogna andare a far la guerra per combattere nazisti che non esistono.

Pensarbene

qualcuno ha spazzato il mondo e al mondo resta solo quello che ha ancora di buono.

Aspirante Filosofo58

Ho letto da qualche parte.... "Se vuoi la pace mondiale, comincia a volere la pace nel tuo continente; se vuoi la pace nel tuo continente, comincia a volere la pace nella tua nazione; se vuoi la pace nella tua nazione, comincia a volere la pace nella tua regione; se vuoi la pace nella tua regione, comincia a volere la pace nel tuo comune; se vuoi la pace nel tuo comune, comincia a volere la pace nel tuo rione; se vuoi la pace nel tuo rione, comincia a volere la pace nella tua via; se vuoi la pace nella tua via, comincia a volere la pace nella tua casa; se vuoi la pace nella tua casa, comincia a volere la pace nel tuo cuore, perché un cuore in pace co sé stesso è in pace col mondo intero". La pace, a differenza di quanto affermano i nostri politici, non si costruisce con le deterrenze o le diplomazie. La pace è uno stato interiore: o l'abbiamo o non l'abbiamo. In questo secondo caso, occorre cercarlo e non costruirlo! E' come per le piante e ortaggi: o abbiamo i semi per farle crescere, o non li abbiamo, e in questo secondo caso, si cercano in natura o si acquistano (non si costruiscono)! 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

Si cade facilmente nella favolistica "metafisica" quando si parla di pace. La ricetta efficace consiste invece nella rimozione delle contraddizioni sociali, interne ed esterne ai gruppi costituiti. Per fare ciò non vi è altra via che l'equità sociale e la buona politica diplomatica. Finché continueremo a votare e mantenere elites oligarchiche guerrafondaie non c'è buona volontà individuale che tenga.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Ipazia il 29 Marzo 2024, 08:47:59 AMSi cade facilmente nella favolistica "metafisica" quando si parla di pace. La ricetta efficace consiste invece nella rimozione delle contraddizioni sociali, interne ed esterne ai gruppi costituiti. Per fare ciò non vi è altra via che l'equità sociale e la buona politica diplomatica. Finché continueremo a votare e mantenere elites oligarchiche guerrafondaie non c'è buona volontà individuale che tenga.
Cosa intendi per buona politica diplomatica? Se per qualche decennio ci siamo beati del fatto che in Europa non vi fossero più guerre e poi, di punto in bianco abbiamo avuto, negli anni '90 del secolo scorso la guerra nella ex Jugoslavia, ed ora un'altra nell'ex URSS, forse le diplomazie non hanno lavorato così bene. Non hanno potuto, saputo o voluto farlo?

Altro punto: se io non sono in pace con me stesso, come posso pretendere che sia in pace il mondo intero? Quante guerre interiori combatte ognuno di noi, di cui gli altri sono all'oscuro? 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Koba II

Il punto è che ormai non c'è modo di influenzare le politiche degli stati, nemmeno nelle nostre democrazie occidentali. Le quali si differenziano dagli stati non democratici essenzialmente per il mantenimento dei diritti civili, non per l'efficacia della delega del potere dal cittadino al suo rappresentante politico.
Per cui anche se i cittadini europei continuano fortunatamente a godere di ampie libertà, non sono più nelle condizioni di contare qualcosa nel governo delle comunità.
Se il meccanismo delle elezioni venisse abolito e instaurato al suo posto un'alternanza automatica ogni cinque anni di due schieramenti politici composti da partiti come quelli esistenti, lasciando la scelta dei deputati alle segreterie, e quella dei segretari agli iscritti dei singoli partiti, ebbene, non cambierebbe nulla. Non ce ne accorgeremmo neanche...

Per questo motivo la tendenza più naturale è quella proposta da AspiranteFilosofo, quella di un'introiezione, esattamente come nell'antichità con l'emergere dei grandi imperi e la fine della polis. La riflessione si fa spirituale, la vita interiore e i suoi labirinti sostituiscono le preoccupazioni sulle forme di governo e sulle guerre.
Con il pericolo però che questa pace interiore nasconda semplice egoismo o pigrizia.
Questo è il dubbio che deve essere sciolto. Come? Forse una risposta potrebbe venire dall'analisi degli effetti. Se la mia pace interiore non produce alcun effetto, alcun cambiamento nelle relazioni (mie e di quelli che mi stanno attorno), se tutta la differenza sta in una certa serenità interiore mentre il mondo esterno continua a sembrarmi l'inferno da cui proteggermi, allora forse si tratta di semplice chiusura egoistica, di meschinità.

"In quella notte di luce cominciò il terzo periodo della mia vita, il più bello di tutti, il più ricolmo di grazie celesti... Sentii, in una parola, la carità entrarmi in cuore, il bisogno di dimenticarmi per fare del bene, e da allora fui felice!". [Teresa di Lisieux, "Storia di un'anima"]

anthonyi

Secondo me, Aspirante, tu confondi due concetti di pace abbastanza differenti. 
La pace interiore é sicuramente auspicabile per tutti. La pace militare é invece quello che viene definito in economia come un second best. Chi fa la guerra é certamente un individuo che non ha pace interiore, però, nonostante questo, può essere indotto a non fare la guerra per effetto della deterrenza, rimane con i suoi rancori dentro, ma senza trasformerli in tragedie per gli altri. 

niko

La pace, e' possibile solo con, e tramite, la giustizia, quindo solo dopo una rivoluzione sociale di tipo anarchico o comunista.

Guerra alla guerra non ha in se' nessuna contraddizione, significa guerra alle elites guerrafondaie e capitaliste che questa guerra impongono.

Perche' ci sia la pace, chi vuole la guerra se ne deve andare a quel paese.

La guerra nel capitalismo e' inevitabile, perche' e' la soluzione, temporanea e compatibile, alle sue crisi economiche: il capitalismo produce infelicita', e gli infelici devono essere portati in guerra, perche' sfoghino la loro frustrazione in modo compatibile.

Dietro uno straccio di bandiera nazionale, qualunque essa sia, gli uomini muiono, perche', dopo un certo numero di morti, dopo un certo grado di devastazione, tutto il sistema, tutto l'ingranaggio, finalmente disostruito e snello, possa ricominciare con una nuova "pace", e una nuova guerra. Da un punto di vista realistico, tutto cio' e' discarica, "arruolamento" in senso lato di chi piu' non ha un ruolo, smaltimento delle eccedenze.

Qui parlano e parleranno tutti di grandi valori, di quale signore della guerra sia piu' giusto e piu' bello (Ipazia????) di quale retorica di guerra per mandare i ventenni a scannarsi sia piu' giusta e piu' veritiera (antony???), di chi, a seconda della schieramento, obbedisca spontaneamente a un comando folle e sbagliato che comanda la guerra e chi no (come fate a saperlo??? E anche se fosse, cosa cambia??? Se un uomo muore "convinto", del motivo per cui muore, muore forse di meno???) io faccio solo notare, che dopo due guerre mondiali, nel panorama sociale e umano complessivo e' cambiato un cavolo, e ci stiamo avviando alla terza.

La soluzione, per farla finita con una guerra, tanto piu' mondiale, e' sempre che il fante giri il fucile contro il suo stesso ufficiale che gli ordina l'attacco. In una linea del fronte, come nell'altra. Il nemico e' quello dietro, non e' quello davanti. Il nemico e' quello che realmente (e non fantasmaticamente) ti conosce e ti vuole male. Il disertore, l'imboscato, quello col certificato medico fasullo, e' quello che realisticamente (e non fantasmaticamente) alla fine della fiera ne esce vivo.

Prendo atto della svolta bellicistica dell'unione europea, e per me, da oggi l'uscita dell'Italia dall'Europa e' un'obbiettivo rivoluzionario. Prima ero scettico o indifferente al tema. Se l'europa vuole preparare la guerra alla russia, lo facesse senza di noi. Noi siamo italiani, abbiamo gia' dato, e di propenso all'uso delle armi sul tema ci e' rimasto solo Pulcinella. Il carrozzone del: "se vuoi la pace prepara la guerra" ha definitivamente fallito, e merita di rimanere senza piu' nemmeno uno stato membro. Io personalmente, se posso e se riesco, voglio vivere, e non voglio morire.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Quanto a retorica vai forte anche tu, niko. Per te dove c'é il comunismo c'é la pace (strano, mi risulta che i regimi comunisti di cui ho sentito parlare di guerre ne abbiano iniziate tante), mentre invece nel mondo degli uomini liberi si é infelici e per questo si fa la guerra(parla per te, niko, io sono felice, se tu non lo sei credo di averti già detto dove te ne dovresti andare).
Se nel mondo libero c'é chi, come me, reputa come strumento accettabile, naturalmente come extrema ratio, la guerra, lo fa perché vuole rimanere libero e felice così com'é, e magari vuole lo stesso anche per un grande e valoroso popolo come quello ucraino.
C'é una profonda differenza tra il tuo (quello espresso dalle tue parole) e il mio modo di concepire il vivere.
Per te é possibile vivere senza valori di riferimento, disinteressandosi di tutto, per me, é per fortuna per tanti, non é così. 
Per noi ci sono cose per le quali val la pena anche morire, e quella morte é effettivamente un morir di meno, perché si continua a vivere nei valori ai quali si é creduto. Diceva Falcone, chi ha paura e abbassa la testa muore sempre, anche se rimane vivo, chi ha coraggio, invece, muore una volta sola. 

Pio

Donald Tusck dà per scontato che ci sarà a breve la terza guerra mondiale. Sta già addestrando i bambini a scappare nei rifugi. Secondo gli analisti scoppierà tra il 2025 eil 26. Spiaze per i giovani europei che andranno a morire, dice, ma bisogna rendersi conto che siamo entrati in una epoca prebellica. Io non capisco quale senso avrebbe per la Russia attaccare l 'intera 'Europa, viste le difficoltà che ha per uscire persino dal pantano ucraino dove si è cacciata. Non dispone nemmeno di una flotta in grado di controllare il Mar Nero e sarebbe totalmente esposta su quel lato.Non sarà piuttosto che sono alcuni paesi dell'est ex sovietico, che vorrebbero creare il casus belli per trascinare l'intera NATO in guerra e così sperando di togliersi l'ingombrante vicino dalle costole?
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

InVerno

Alcuni di noi, quando si era presentata la guerra in Europa, avevano avvocato per una risposta ferma, rigida e unilaterale di negazione della guerra come strumento per ottenere un qualsiasi beneficio territoriale, questo necessitava la massima capacità di concertazione politica e militare nel rendere inefficiente lo sforzo russo. L'opposizione a questa "prospettiva intransigente" che veniva considerata guerrafondaia e cinica, anempatica e "realista", è riuscita non a bloccare gli sforzi ma a rallentarli a sufficienza perchè la guerra diventati uno status quo in Europa. Più rimane così, più si infiltrerà in ogni aspetto del mondano e ci porterà tutti dentro ad una situazione dove le dottrine militari sostituiranno lo stato di diritto, la guerra è un mostro sociale che si espande, ma ha un nucleo, delle radici, e fintanto che si fa la pace con le radici, la guerra con le foglie sarà inevitabile.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Discussioni simili (5)