Scambi "omogenei" e "disomogenei" di "prigionieri"

Aperto da Eutidemo, 22 Marzo 2024, 08:58:53 AM

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Eutidemo

Al riguardo, secondo me, occorre fare una netta distinzione tra:
- lo scambio di prigionieri tra Russi ed Ucraini;
- lo scambio di prigionieri tra Israeliani e Palestinesi.
E, questo, senza minimamente voler disquisire circa le ragioni degli uni e degli altri; qualsiasi accenno alle quali verrà considerato OFF TOPIC.
***
Al riguardo, infatti, ritengo di poter formulare le seguenti considerazioni:
.
A)
SCAMBIO DI PRIGIONIERI TRA RUSSI ED UCRAINI.
Nel caso dello "scambio di prigionieri" tra Russi ed Ucraini, in genere, si tratta di uno scambio di soldati catturati durante il combattimento dall'una o dall'altra parte; e, in tal caso, a prescindere da chi abbia ragione o torto in tale guerra (la qualcosa, per me, è evidente, ma non costituisce assolutamente oggetto del presente THREAD), lo scambio avviene, "ceteris paribus", secondo le regole delle convenzioni internazionali riguardanti lo scambio di prigionieri in caso di guerra.
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B)
"SCAMBIO DI PRIGIONIERI" TRA ISRAELIANI E PALESTINESI.
Nel caso del cosiddetto "scambio di prigionieri" tra Israeliani e Palestinesi, invece, la cosa, almeno secondo me, è completamente diversa.
Ed infatti:
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1)
Quanto ai '"soggetti dello scambio", in  primo luogo occorre precisare che, in effetti, il cosiddetto "scambio di prigionieri", non avviene affatto tra "Israeliani" e "Palestinesi", bensì tra "Israeliani" e "Militanti di Hamas"; e, mentre i militanti di Hamas sono (quasi tutti) Palestinesi, non tutti i Palestinesi, però, sono militanti di Hamas.
Ed infatti Hamas è solo uno dei due principali partiti politici dei Territori palestinesi; l'altro movimento e "Al-Fatah", che detiene la presidenza dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP).
.
2)
Quanto, poi, all'"oggetto dello scambio", occorre considerare che, a differenza dello dello scambio di prigionieri tra Russi ed Ucraini, non si tratta affatto di uno scambio di "prigionieri di guerra".
Ed infatti:
a)
I Palestinesi in mano agli Israeliani sono "detenuti" in carcere per reati di "violenza" o "tentata violenza" contro le persone, in base ad una condanna emessa a seguito di un processo penale; ed infatti l'"associazione israeliana vittime del terrorismo", e, cioè, i parenti delle vittime di tali  "detenuti" ha presentato alla Corte Suprema un'opposizione alla loro liberazione (oltre ad effettuare manifestazioni contro la loro liberazione).
b)
Gli Israeliani, molti dei quali con doppia nazionalità, nonchè cittadini di altri Paesi (ad es. 23 di nazionalità thailandese), tra cui 19 donne, due bambini e dieci persone con più di 75 anni, sono stati "sequestrati" dai Palestinesi, senza alcun processo; anzi, senza che venisse loro imputata nessuna colpa di carattere penale o di altro genere.
***
Pertanto, a rigor di termine, si tratta di "ostaggi innocenti", illegalmente "sequestrati" non per uno "scambio di prigionieri", bensì semplicemente per poter effettuare un "ricatto" nei confronti dello Stato di Israele; e, cioè, per ottenere la liberazione di persone condannate e detenute in carcere.
***
Ovviamente, così come ci sono state  comprensibili manifestazioni  contro la loro liberazione da parte dei parenti delle vittime dei detenuti,  non sono mancate comprensibili manifestazioni a favore della loro liberazione, da parte dei parenti degli ostaggi!
***
                                            CONCLUSIONE
In conclusione, ribadendo che, almeno in questo THREAD, non intendo minimamente entrare nel merito delle rispettive ragioni e dei rispettivi torti delle parti in causa, nè dei mezzi da loro usati, volevo soltanto evidenziare la radicale e profonda differenza tra lo "scambio di prigionieri" tra Russi ed Ucraini e lo "scambio di prigionieri" tra Israeliani e Palestinesi; ho ritenuto la cosa necessaria, in quanto ho rilevato che in alcuni dibattiti e su alcuni media si è cercato di "omologare" due fenomeni così diversi.
Si prega, quindi, cortesemente, di evitare divagazioni O.T.
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sapa

E' cosa evidentissima, Eutidemo, ma hai fatto bene a chiarire. Faccio solo un appunto, quando  parli degli "ostaggi sequestrati dai Palestinesi" probabilmente intendevi "sequestrati da Hamas". Dubito molto che tutti i palestinesi abbiano salutato quel folle gesto con esultanza. Era talmente evidente che si trattava di un atto di delinquenza comune, un rapimento a scopo di estorsione, che nulla e nessuno dovrebbe tentare di  giustificare. Ciao

Eutidemo

Ciao Sapa. :)
Accetto senza alcuna obiezione la tua critica al mio testo, riconoscendola senz'altro fondata; ed infatti  non avrei dovuto parlare di "ostaggi sequestrati dai Palestinesi", bensì  di "ostaggi sequestrati da Hamas".
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Non posso, pertanto, che chiedere venia per il mio errore! :-[
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Tuttavia, non certo a mia "giustificazione", ma solo a mia "scusante", posso solo dire  che, però, più avanti nel mio testo, avevo chiaramente precisato e puntualizzato testualmente quanto segue:
" Quanto ai '"soggetti dello scambio", in  primo luogo occorre precisare che, in effetti, il cosiddetto "scambio di prigionieri", non avviene affatto tra "Israeliani" e "Palestinesi", bensì tra "Israeliani" e "Militanti di Hamas!"
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Un cordiale saluto! :)
***

niko

#3
Citazione di: Eutidemo il 22 Marzo 2024, 08:58:53 AM
Ed infatti:
a)
I Palestinesi in mano agli Israeliani sono "detenuti" in carcere per reati di "violenza" o "tentata violenza" contro le persone, in base ad una condanna emessa a seguito di un processo penale; ed infatti l'"associazione israeliana vittime del terrorismo", e, cioè, i parenti delle vittime di tali  "detenuti" ha presentato alla Corte Suprema un'opposizione alla loro liberazione (oltre ad effettuare manifestazioni contro la loro liberazione).
b)
Gli Israeliani, molti dei quali con doppia nazionalità, nonchè cittadini di altri Paesi (ad es. 23 di nazionalità thailandese), tra cui 19 donne, due bambini e dieci persone con più di 75 anni, sono stati "sequestrati" dai Palestinesi, senza alcun processo; anzi, senza che venisse loro imputata nessuna colpa di carattere penale o di altro genere.
***
Pertanto, a rigor di termine, si tratta di "ostaggi innocenti", illegalmente "sequestrati" non per uno "scambio di prigionieri", bensì semplicemente per poter effettuare un "ricatto" nei confronti dello Stato di Israele; e, cioè, per ottenere la liberazione di persone condannate e detenute in carcere.
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La maggior parte dei palestinesi languono nelle galere sioniste senza che sia formalizzata contro di loro alcuna accusa: lo stato (invasore e illeggittimo) di Israele applica sistematicamente la detenzione amministrativa, anche a tempo indefinito, nei riguradi degli individui che razzialmente e religiosamente considera subumani, cioe' degli autoctoni palestinesi.

Mi posso immagginare quante accuse sensate hanno formulato gli eroici soldatini sionisti nei confronti delle centinaia di individui, uomini e donne, che rastrellano e deportano piu' o meno a casaccio in questi mesi di guerra: cittadini autoctoni rei di non aver lasciato casa loro, per andare a vagabondare per sempre, di campo profughi in campo profughi, quando l'invasore ha ordinato di farlo. Magari con un tappetino con su scritto:
"Benvenuti!".

Reato di resistenza alla diaspora. Ordinata oggi, al prossimo piu' debole, dagli ex (bi) "diasporati".

Anche da un punto di vista formale e giuridico: ricatto contro ricatto. Quasi sempre di detenuti arbitrari non accusati di nulla da ambo le parti. Ricatto iniziato dal settantennale invasore.

E suscitante, come prevedibile prima o poi, la reazione uguale e contraria del popolo invaso. I detenuti amministrativi palestinesi che Israele sistematicamente sequestra e tortura da decenni, anche "tecnicamente", anche loro sono "ostaggi".


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

Ciao Niko. :)
La "detenzione amministrativa", detta anche di "sicurezza", esiste, sia pure in diverse forme, in "tutti" i Paesi del mondo; tuttavia,  almeno "in generale" ed"in via di principio", io sono personalmente "contrario a tale misura".
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Per  quanto concerne Israele in particolare, la "detenzione amministrativa" fu originariamente disciplinata dalla "Legge sull'autorità in stato d'emergenza" emanata nel 1945 dagli Inglesi, durante il mandato britannico della Palestina, ed applicata soprattutto nei confronti  degli ebrei (per atti di terrorismo reali o solo presunti).
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Una volta nato lo Stato Ebraico, il 14 maggio del 1948, tale legge continuò ad essere applicata "tel quel", principalmente nei confronti dei palestinesi (per atti di terrorismo reali o solo presunti).
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Nel 1951 la "Knesset", (cioè il Parlamento di Israele in seduta plenaria invitò il "Comitato per la Costituzione, Legge e Giustizia" a redigere una proposta di legge per abrogare la "detenzione amministrativa" sulla base della violazione dei principi democratici.
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Ma questo non avvenne fino al 1979, quando tale normativa venne (molto) leggermente "ammorbidita"; pur restando, però, sostanzialmente la stessa.
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Attualmente, infatti, in Israele, la "detenzione amministrativa" può essere applicata anche:
- nei casi in cui gli indizi disponibili consistono in informazioni ottenute per mezzo dei servizi segreti (più lo Shin Bet, che il Mossad);
- nei casi in cui un processo pubblico potrebbe rilevare informazioni ritenute di sicurezza dalle forze israeliane.
Criteri che, personalmente, non condivido nel modo più assoluto, anche se consentiti dall'art. 78 della Convenzione di Ginevra (vedi note 1 e 2).
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Occorre tuttavia considerare che:
1)
Il provvedimento di "detenzione amministrativa" può essere appellato presso la "Corte Distrettuale di Giustizia" e, se rigettato da questa, presso "Suprema Corte di Israele"; i quali sono organi giurisdizionali, che, non di rado, hanno revocato tale provvedimento.
2)
Anche se è indubbiamente vero che la maggior parte dei "detenuti amministrativi" sono prevalentemente palestinesi, è invece assolutamente falso che "Israele applica sistematicamente la detenzione amministrativa, anche a tempo indefinito, nei riguardi degli individui che razzialmente e religiosamente considera subumani, cioe' degli autoctoni palestinesi."
Ed infatti, se è vero che tale misura viene prevalentemente applicata verso i presunti "terroristi pro-palestinesi" ed loro complici, essa  viene applicata anche nei confronti degli "ebrei"; ad esempio, a seguito dell'uccisione di Yitzhak Rabin, a parte gli estremisti di destra "ebrei" condannati al carcere, nei confronti di molti di loro fu applicata la "detenzione amministrativa".
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Quanto sopra, non cambia comunque la "disomogeneità dello scambio", in quanto:
- alcuni "prigionieri palestinesi" sono detenuti solo in quanto sospetti di atti terroristici (il che  secondo me è arbitrario), mentre altri prigionieri palestinesi li hanno effettivamente commessi (il che secondo me è perfettamente legittimo);
- i "prigionieri ebrei", invece, sono stati brutalmente "sequestrati" in base al semplice criterio del "'ndo cojo cojo", fondato su mere considerazioni di tipo "razzista", senza che nessuno dei "sequestrati" (a cominciare dai bambini), fosse minimamente sospettato di atti terroristici nei confronti dei palestinesi.
Parliamo forse di "responsabilità collettiva", secondo l'ideologia nazista?
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Ed infatti il recente "pogrom", mi ricorda molto la "razzia di ebrei", vecchi donne e bambini, compiuta a Roma dalle SS il 16 ottobre 1943.
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Un cordiale saluto!
***
NOTA 1)
L'art. 78 della Quarta Convenzione di Ginevra stabilisce che: "Se la Potenza occupante ritiene necessario, per imperiosi motivi di sicurezza, di prendere misure di sicurezza nei confronti di determinate persone, essa potrà imporre loro una residenza forzata o procedere al loro internamento."
NOTA 2)
Al riguardo, però, Luisa Morgantini, Vicepresidente del Parlamento Europeo con l'incarico delle politiche europee per l'Africa e per i diritti umani,  ha eccepito  "La detenzione amministrativa è consentita dal diritto internazionale, ma soltanto con severe restrizioni alla sua applicazione, al fine di prevenire il pericolo per la sicurezza nazionale rappresentato da un particolare individuo. Israele non ha tuttavia mai specificato i criteri in base ai quali viene definito il concetto di "sicurezza nazionale". Pertanto il suo ricorso alla detenzione amministrativa viola le restrizioni previste dal diritto internazionale".

Ipazia

Tutto sommato, in punta di diritto, avevano ragione i nazifascisti ad andare per le spicce con partigiani e antifascisti. Poi, a mettere in piedi processi farsa, cosa ci vuole, quando sei una "potenza occupante" ?

(parolina politicamente scorrettissima che finalmente ha visto la luce in Palestina.)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Ciao Ipazia. :)
Non hai tutti i torti, in quanto anch'io, in via di principio ed in generale, sono contrario alla  "detenzione amministrativa" (e non solo in Israele)!
Però la differenza sta in questo:
.
a)
I "Nazifascisti":
- i "partigiani" e gli "antifascisti" li fucilavano sul posto, mica li sottoponevano a "detenzione amministrativa";
- gli "ebrei", invece, li sottoponevano a "detenzione amministrativa" provvisoria, per poi "gasarli" e "bruciarne i cadaveri" dopo averli derubati dei denti d'oro.
.
b)
Gli "Israeliani", invece:
- i sospetti di terrorismo li sottopongono soltanto a "detenzione amministrativa";
- contro la quale, comunque, è ammesso "ricorso presso gli organi giurisdizionali".
***
.
***
Perciò bisogna stare molto attenti a "non fare di tutte le erbe un fascio(nazismo)".
***
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***
Cordiali saluti! :)
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Ipazia

La definizione di regime di "terrorismo", assieme alla new entry "complottismo", ha lo stesso livello di verginità delle "lavoratrici del sesso" (altra fetenzia politicamente corretta).

Quando poi a definirlo, giudicarlo e valutare il ricorso, è una "potenza occupante", non occorre una laurea in giurisprudenza per capire come va a finire.

Mettere sullo stesso piano un bambino che tira sassi all'occupante e un sicario sponsorizzato Nato da stragi in treni, stazioni, piazze, banche e teatri, questo sì è fare di tutta l'erba politica un fascio.

Contraccambio i saluti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

#8
Ciao Ipazia. :)
Anche in questo caso non hai tutti i torti; ed infatti non si può certo equiparare un terrorista che spara alla gente per strada o nei teatri, ad un ragazzo che tira i sassi alla polizia.
Come ad esempio nel caso del ragazzo di Portoria!
***
Però, quanto hai scritto, si riferisce evidentemente ad un "post" diverso da quello che ho scritto io; forse a quello scritto da qualcun altro!
***
Ed infatti io mi ero limitato a distinguere la DIFFERENZA tra la "detenzione amministrativa" nazifascista e quella israeliana, evidenziando che essa consisteva principalmente in questo:
a)
I "Nazifascisti":
- i "partigiani" e gli "antifascisti" li fucilavano sul posto, mica li sottoponevano a "detenzione amministrativa";
- gli ebrei, invece, anche se non avevano tirato neanche un sassolino alle SS, li sottoponevano a "detenzione amministrativa" provvisoria, per poi "gasarli" e "bruciarne i cadaveri" dopo averli derubati dei denti d'oro.
b)
Gli "Israeliani", invece:
- i sospetti di terrorismo, li sottopongono soltanto a "detenzione amministrativa", senza minimamente pensare di sopprimerli;
- contro la quale detenzione, comunque è ammesso "ricorso presso gli organi giurisdizionali".
***
E' quindi evidente che la tua replica, non avendo alcuna attinenza con quanto avevo scritto io (cioè non "azzeccandoci" assolutamente niente), si riferiva, probabilmente, al post di qualcun altro; ma poco male, capita talvolta anche a me!
***
Cordiali saluti! :)
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Ipazia

È evidente che lo stile è diverso, e pure l"esito, ma uguale è la possibilità del "terrorista" di fruire di una giustizia giusta. 

Che è quanto dovrebbe stare a cuore di un giurista che non si accontenta di sceneggiate legali.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri