Assenza di un io eterno e reincarnazione

Aperto da ricercatore, 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AM

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ricercatore

Nel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti. (da Wikipedia)

La dottrina buddista tuttavia afferma allo stesso tempo l'assenza di un io eterno e immutabile (quella che noi chiamiamo anima).

Allora, nel caso del bodhisattva, "chi è" che rinuncia al nirvana e continua a reincarnarsi per aiutare gli altri?

bobmax

Pur apprezzando il Buddismo, soprattutto per l'invito alla compassione, ho alcune perplessità sulle "verità" su cui fonda la propria metafisica.

In effetti ogni costruzione metafisica ha sempre un che di arbitrario. Forzature che finiscono immancabilmente per cadere in contraddizione.

Nel Buddismo una di queste è la reincarnazione, con cui dare una spiegazione al perché dell'esistenza, in cui vi è pure la sofferenza.

Ma le "verità" metafisiche, quando pretendono di essere logiche, concrete, non possono che rivelarsi insufficienti. Perché non vi è nulla che possa reggersi da sé medesimo.

La metempsicosi non è in realtà dissimile da un aldilà cristiano. Entrambi pretendono di dare una risposta alla esistenza introducendo un'ulteriore complicazione.
Il problema dell'esistenza lo si sposta più in là, ma senza in realtà risolverlo...

Difatti l'unica possibile metafisica è metafisica del Nulla.
E infatti, più la cerchiamo e più non possiamo che constatare che questa è l'anima: un puro nulla.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pio

L'assenza di un io eterno non è necessariamente in contraddizione con la teoria della reincarnazione o del ritorno del bodhisattva per compassione. Esempio : un liquido contenuto in un recipiente soggetto a deteriorarsi può passare in altro recipiente quando il proprio diventa consunto, e poi in un altro e così via. Questo non significa affatto che il liquido è eterno. Semplicemente la sua durata e il suo mutare sono diversi da quelli dei recipienti. Per questo non è necessario stabilire una qualche eternità o immutabilità dell'io per teorizzare la reincarnazione. Anzi, è necessario che l'io non sia eterno e immutabile, altrimenti come potrebbe migliorarsi? Una cosa immutabile non peggiora il proprio essere , ma nemmeno lo migliora. È da chiedersi però cosa si intende per "io" . Dubito che sia lo stesso significato che ne dà la psicologia o la filosofia occidentale.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Phil

Citazione di: ricercatore il 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AMAllora, nel caso del bodhisattva, "chi è" che rinuncia al nirvana e continua a reincarnarsi per aiutare gli altri?
Nel buddismo, il concetto di «corpo» e quello di «identità» sono disseminati in una miriade di interpretazioni, "scuole", miti e allegorie. A farla breve: per molti il Bodhisattva non si reincarna in un corpo umano (corrotto da desiderio, attaccamento, etc.), perché non è più un essere mondano, pur essendo comunque manifesto e "sensibile" nel suo cercare di far "illuminare" gli altri. Un po' come quando Zeus prendeva sembianze umane per restando una divinità; con tutte le differenze del caso, ovviamente. Se vuoi addentrarti nel labirinto mitologico, puoi partire da parole come «Nirmāṇakāya», «dharmadhātujakāya» e «Bodhisattvabhūmi».

green demetr

Citazione di: ricercatore il 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AMNel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti. (da Wikipedia)

La dottrina buddista tuttavia afferma allo stesso tempo l'assenza di un io eterno e immutabile (quella che noi chiamiamo anima).

Allora, nel caso del bodhisattva, "chi è" che rinuncia al nirvana e continua a reincarnarsi per aiutare gli altri?
Mi par di ricordare che avevamo fatto una bella discussione con i buddisti qualche anno fa.
Ricordo anche che avevo avuto una grande intuizione, purtroppo non l'ho conservata.

Provo a ricostruire a spanne e partendo da zero.
Allora nel buddismo il concetto di non esistenza, non coincide con quello nostro ontologico di assenza, ma con quello di vuoto.

La sottigliezza stava proprio nel cogliere che il vuoto per poter esistere ha bisogno di un "pieno".
La realtà di questo pieno è una semplice emanazione, è il vuoto che si pensa, è un illusione dunque questo nostro mondo, un sogno.

Il punto di vista viene cioè spostato non sull'io anima, ma sul non-io del vuoto.
Ma il non-io del vuoto può essere "visualizzato" solo come la sua manifestazione piena.

Ecco che dobbiamo completamente cambiare i parametri di pensiero.
Perchè noi siamo abituati a pensare con i principi di causa-effetto, al cui interno emerge con Ciambue-Giotto, il punto di vista (punto di fuga).

Nel buddismo, pensiamo alle storielle zen, la causa effetto viene messa sottosopra, completamente straniata.

E dunque con esso anche qualsiasi punto di vista o punto di fuga (il terzo occhio scientifico).

La compassione del buddismo è l'esatto opposto delle grandi tradizioni occidentali.
Laddove per noi salva l'amore, da loro non salva proprio niente, perchè tutto è niente.
E' il vuoto stesso che rimbalza se stesso, ossia che si specchia nell'io dell'illuminato, del liberato, e ritorna a vivere nello specchio come illusione.

Per noi occidentali è impossibile pensare a queste cose, persino il mio tentativo di rende metaforico con l'immagine del vuoto allo specchio, non ha alcun senso, perchè il vuoto non ha uno sguardo.

La domanda è interessante, ma credo che un maestro buddista semplicemente tacerebbe facendoti tornare la tua domanda contro come un boomerang che ti torna indietro (possibilmente spaccandoti la testa per questi geni del male dell'oriente).

Ossia è l'occidente che continua a farsi le domande sbagliate.


Se chiedi a me:
NO GRAZIE, preferisco pensare che non pensare.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

bluemax

Citazione di: ricercatore il 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AMNel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti. (da Wikipedia)

La dottrina buddista tuttavia afferma allo stesso tempo l'assenza di un io eterno e immutabile (quella che noi chiamiamo anima).

Allora, nel caso del bodhisattva, "chi è" che rinuncia al nirvana e continua a reincarnarsi per aiutare gli altri?
ci sono alcune parole che andrebbero chiarite prima.
Persona: E' un'entità composta dagli aggregati (forma, coscienza mentale e coscienze sensoriali).
Reincarnazione: Non esiste la reincarnazione nel buddismo (e non potrebbe esistere). Si parla invece di Rinascita che è molto diverso. 

Non puo' esistere alcun IO perchè quell' IO è una illusione del proprio cervello (diverso dalla mente di cui è strumento). Quell' IO è talmente fondamentale per il cervello che pur di non "morire" si inventa regni dopo la morte o qualche scappatoia per sfuggire ad essa.

Chi è che rinuncia al nirvana ? Il continum mentale del bodhisattva.

daniele22

Ullahllaaah!! Da dove salti fuori che non ti avevo mai visto prima? Allora siamo in due!? Dimmi che è vero che quasi non ci credo

taurus


taurus

Citazione di: bluemax il 06 Marzo 2024, 14:04:04 PME' un'entità composta dagli aggregati

vero....   gli "skanda" -  

:-* :-*   

green demetr

Citazione di: taurus il 06 Marzo 2024, 19:12:50 PMvero....  gli "skanda" - 

:-* :-* 
No! sei buddista!  ???  :D Non me l'aspettavo.
Comunque non gli avete mica risposto. :D
Vai avanti tu che mi vien da ridere

taurus

#10
Citazione di: green demetr  -  No! sei buddista!      Non me l'aspettavo./quote]
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Diciamo... che lo trovo piu' "concreto" e meno "fantasioso" del monoteismo !

Infatti leggendo e ri-leggendo Qoelet.. proprio i commenti del "principe dell' ekklesia G. Ravasi (dal suo:
_ Qoelet _ il libro piu' "scandaloso dell' AT / editor paoline - Egli riportava che si sospetta che detto autore (alcuni sostengono addirittura Salomone) .. potrebbe avuto una qualche conoscenza della dottrina di Saddarta Gautama (il budda) !!

Ecco dunque il perchè questo particolare interesse ! 

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green demetr

Citazione di: taurus il 06 Marzo 2024, 23:27:03 PM[quote author=green demetr  -  No! sei buddista!      Non me l'aspettavo.
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Diciamo... che lo trovo piu' "concreto" e meno "fantasioso" del monoteismo !

Infatti leggendo e ri-leggendo Qoelet.. proprio i commenti del "principe dell' ekklesia G. Ravasi (dal suo:
_ Qoelet _ il libro piu' "scandaloso dell' AT / editor paoline - Egli riportava che si sospetta che detto autore (alcuni sostengono addirittura Salomone) .. potrebbe avuto una qualche conoscenza della dottrina di Saddarta Gautama (il budda) !!

Ecco dunque il perchè questo particolare interesse ! 

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E cosa ci sarebbe di concreto nel buddismo?
Vai avanti tu che mi vien da ridere

iano

#12
Citazione di: ricercatore il 12 Gennaio 2024, 10:11:34 AMNel buddhismo un bodhisattva è una persona che pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti. (da Wikipedia)


Equivarrebbe infatti a un ''si stava meglio quando si stava peggio'' e ''se potessi ternare tornare indietro lo farei, al tempo in cui condividevo con altri la mia passione''.

E' un passo che andando oltre l'illuminazione personale,  di fatto nega che  sia il necessario punto di arrivo finale, ma che possa essere in alternativa un cambio di prospettiva giunto in modo non occasionale, avendo speso tutte le proprie supposte vite nel cercarlo.
Un cambio di prospettiva da cui è possibile ripartire facendone partecipi gli altri.
O quantomeno questo è l'insegnamento che io traggo dalle discipline orientali.
Non che tutto si riduca a una fuga del dolore, ma che se il dolore è connaturato al mondo, questo però non è il solo mondo possibile.
Si può cancellare annullando così il dolore.
Avendo poi fatto così del vecchio mondo tabula rasa,  nel far ciò aver compreso, percorrendo la sua storia al contrario, come nasce un mondo .
Ci si pone così nella condizione di farlo nascere, oppure no, un nuovo mondo, provando  a riscrivere il ruolo del dolore.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

taurus

Citazione di: green demetr il 08 Marzo 2024, 00:02:19 AME cosa ci sarebbe di concreto nel buddismo?


Ha acentuato, come nessun altro, quanto l' esistenza sia impregnata di dolore _ e soprattutto spiega la Causa e non solo.

Ovviamente la causa dell' eterna sofferenza (non solo fisica) non va ricercata nel mito (es.. il fuoco rubato agli dei) o peggio ancora da una favoletta che prospetta il monoteismo !

Ma da un ragionamento e da un' attenta riflessione del ns. essere.

Come dire bando alle favole alquanto puerili di autori che si spacciavano come ispirati dal cielo..eccc..eccc....  

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green demetr

Citazione di: taurus il 08 Marzo 2024, 18:00:31 PMHa acentuato, come nessun altro, quanto l' esistenza sia impregnata di dolore _ e soprattutto spiega la Causa e non solo.

Ovviamente la causa dell' eterna sofferenza (non solo fisica) non va ricercata nel mito (es.. il fuoco rubato agli dei) o peggio ancora da una favoletta che prospetta il monoteismo !

Ma da un ragionamento e da un' attenta riflessione del ns. essere.

Come dire bando alle favole alquanto puerili di autori che si spacciavano come ispirati dal cielo..eccc..eccc.... 

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La Bibbia è un enorme riflessione sul dolore che il buddismo e affini manco sanno cosa vuol dire.
Infatti quelli cercano di evitare il dolore, per questo rimarranno dei pezzenti a vita.
Non sanno cosa è la vita.
Non a caso il principe gautama era un povero pazzo chiuso nel suo palazzo.
Che ne poteva sapere del dolore e della gioia della vita? Niente.
O:-)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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