Che cosa avremmo dovuto aspettarci col senno di poi?

Aperto da iano, 13 Febbraio 2024, 12:39:47 PM

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bobmax

Citazione di: Koba II il 17 Febbraio 2024, 13:35:44 PMMa è appunto, come dicevo, un discorso prettamente personale, qui veramente ogni forma è legittima, si tratta solo del proprio modo di intendere l'illusione della filosofia (perché di questo si tratta, di illusione).

Ma l'illusione è tale solo in quanto non conforme alla realtà.
E la realtà è la stessa Verità.

Di modo che l'illusione è falsità.

Ma è illusione, è falsità, aspirare alla Verità?
Perché la filosofia è proprio questa aspirazione, questo slancio verso il Vero.

Non vi è alcuna pretesa di affermare il Vero, nella autentica filosofia.
Di modo che non vi è neppure alcuna illusione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Koba II

È illusorio il convincimento quasi inconscio, nel momento in cui si costruisce o si segue un discorso filosofico, di essere un po' più nel vero.
Mentre invece si sta semplicemente esprimendo una preferenza che ha origine in altri luoghi rispetto al logos.
Si confonde il bisogno psicologico, per esempio, per conoscenza pura, reale, necessaria.
Così non è.

bobmax

Citazione di: Koba II il 17 Febbraio 2024, 14:42:37 PMÈ illusorio il convincimento quasi inconscio, nel momento in cui si costruisce o si segue un discorso filosofico, di essere un po' più nel vero.
Mentre invece si sta semplicemente esprimendo una preferenza che ha origine in altri luoghi rispetto al logos.
Si confonde il bisogno psicologico, per esempio, per conoscenza pura, reale, necessaria.
Così non è.

Sì, ma il convincimento è necessario.
Perché per provare a salire, occorre fare affidamento alla solidità del prossimo scalino.

Lo stesso pensiero consiste nel convincimento nella "verità" di ciò che, appunto, si pensa.
Questa è la meraviglia della mente! Un dialogo tra sé e sé dove si tengono necessariamente fermi dei significati, per poter pensare.
Che in caso contrario... vi sarebbe solo non senso.

Senza però mai esagerare... Cioè senza cadere nella "illusione" di possedere allora la Verità!

La questione perciò non è il convincimento in sé, ma la sua assolutizzazione, che comporta inevitabilmente l'arresto del pensare!

Difatti, l'autentica filosofia è metafisica.
Ma la metafisica non può che essere uno sguardo sul Nulla.

In nome di che?

In nome del Bene, di Dio .
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Citazione di: Koba II il 17 Febbraio 2024, 11:14:23 AMIn generale la filosofia contemporanea sembra influenzata da due tendenze:
1) spiegare la tradizione mostrando che ciò che è elevato potrebbe venire da ciò che sta in basso, che ciò che è nobile viene da ciò che è meschino (il che significa che più che una spiegazione si tratta di una distruzione);

Una bella sfilza di giudizi aprioristici di valore che meriterebbero un adeguato corrispettivo di argomentazione. In nome ...

Citazione2) sviluppare la critica alla nozione di verità.

... della verita, sua nozione e critica della nozione.

CitazioneQueste due tendenze, declinate in vari modi, mi sembra, impediscano che si possa continuamente tornare indietro agli stessi pensieri, come se fossimo destinati a ripetere cicli più o meno simili.

Forse l'impedimento nasce da una individuazione così deformata della questione filosofica. Che prosegue ulteriormente fino all'aporia solipsistica:

CitazionePer quanto riguarda la metafisica: l'ossessione odierna per l'immanentismo, la volontà (impossibile) di toccare con mano a tutti i costi la realtà, può far apparire filosoficamente importante criticare l'invenzione concettuale meta-fisica, che sta al di sopra delle cose del mondo e che usiamo per comprenderle. Non credo sia così. La filosofia, per quanto mi riguarda, serve essenzialmente a fare chiarezza, al singolo individuo, solo alla vita del singolo individuo anche se il suo discorso ha una forma universale (ingenuamente universale). Per me non è una cura (cura del linguaggio, dei concetti fondamentali di una civiltà, etc.), non è riforma dei rapporti di dominio.

L'unico dominio rivendicato dalla filosofia è a-letheia. Il cui discorso tende per sua natura ad avere una forma comunicabile e universale. La filosofia à la carte è distruzione della filosofia. Anche in forma molto meschina.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Citazione di: Koba II il 17 Febbraio 2024, 14:42:37 PMÈ illusorio il convincimento quasi inconscio, nel momento in cui si costruisce o si segue un discorso filosofico, di essere un po' più nel vero.
Mentre invece si sta semplicemente esprimendo una preferenza che ha origine in altri luoghi rispetto al logos.
Si confonde il bisogno psicologico, per esempio, per conoscenza pura, reale, necessaria.
Così non è.
Questo tuo pensiero, come altri, è molto profondo, ma non sufficiente a cogliere un aspetto della realtà che sarebbe fondamentale. Non hai capito cioè quello che intendo. Se dico "radicalmente sbagliato" lo dico proprio nel senso letterale del termine. L'essere umano dà per cosa ovvia, scontata, mai se ne sarebbe occupato, che il processo che mette in moto l'apprendimento delle cose che accadono corrisponda ad un'indagine dei sensi. Non è così. Il processo conoscitivo parte invece dal provare piacere e dolore in cui i sensi servono solo a cercare di inquadrare ciò che procura tali sensazioni. La differenza tra queste due posizioni di pensiero è abissale. Tutta la filosofia patisce questo errore, eccezion fatta per qualche filosofo di cui però io non ho notizia e che comunque non avrebbe avuto successo. Il risultato di questo errore è, a conti fatti, la grande confusione che stiamo vivendo. Le motivazioni che portano a insistere in tale atteggiamento le ho già dette in precedenza: malattia mentale, mala fede e stupidità 

Jacopus

CitazioneLa filosofia, per quanto mi riguarda, serve essenzialmente a fare chiarezza, al singolo individuo, solo alla vita del singolo individuo anche se il suo discorso ha una forma universale (ingenuamente universale). Per me non è una cura (cura del linguaggio, dei concetti fondamentali di una civiltà, etc.), non è riforma dei rapporti di dominio.
Rispettabile prospettiva ma appunto, trascendentale. La filosofia greca da Socrate in poi, ha insegnato la necessità di far incontrare la soggettività con l'etica collettiva, con ciò che è concepibile come giusto. Pur non risolvendosi solo in questo, questa è la mia personale interpretazione della filosofia: un metasapere in grado di riflettere su di sè e sugli altri saperi (che deve conoscere) al servizio non di sè stesso ma della giustizia umana.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

green demetr

Citazione di: iano il 16 Febbraio 2024, 21:02:49 PMGrazie a tutti per le vostre risposte, che mi sarei dovuto aspettare, col senno di poi  :D , che avrebbero privilegiato il lato politico della questione.
In effetti il mio interesse era più di tipo filosofico in generale.
Forse il concetto non è facile da spiegare, ma ha a che fare in qualche modo con la mancata banalizzazione della filosofia, nel senso di una mancata presa di coscienza dei suoi meccanismi che si ripetono ciclicamente, piuttosto che assistere ogni volta a una drammatizzazione, come fosse sempre la prima volta che succedono le cose.
Bisognerebbe  vedere ormai, dopo millenni che la filosofia è in ballo, il mestiere del filosofo più come quello di un operaio alla catena di montaggio, laddove apparentemente egli costruisce sempre modelli nuovi, ma ripetendo sempre le stesse operazioni, per cui le novità del modello non sono sostanziali, ma servono a ravvivare l'interesse dell'acquirente. Quindi in sostanza forse non c'è mai da aspettarsi grandi sorprese se non nei dettagli inessenziali.
Quali sono in sostanza vi chiedo , secondo voi, quei meccanismi che al di là delle apparenze si ripetono sempre uguali nei lavori dei filosofi, o se credete invece che l'attuale fase della filosofia viva un momento speciale, tanto che nessuno avrebbe potuto prevederlo, al netto della centralità che inconsciamente  tendiamo ad attribuire ai tempi che viviamo, potendo ciò falsare il nostro giudizio.

Come ti ho già detto i modelli che operano affinchè vi sia una coercizione del pensiero intorno al niente, sono descritti in maniera definitiva dalla critica all'acido solforico di Adorno.
La filosofia finisce con Adorno.
Ma di cosa si occupava Adorno? Della filosofia di Hegel.
Anche a questa domanda ti avevo già risposto.
Sei tu che mi devi dire quale siano questi modelli che ripetono una "descrizione della realtà" senza addentrarsi nella politica, che li determina.
Parli inoltre di una maggior coscienza a ogni giro ciclico dell'eterno ritonro, ossia alla coazione a ripetere delle nevrosi del nostro tempo, il che è contradditorio.
Dopo il 2020 non solo la scienza, ma anche la logica è andata in ferie.
Oh signur! :D
Vai avanti tu che mi vien da ridere

iano

#37
Citazione di: green demetr il 17 Febbraio 2024, 22:14:57 PMSei tu che mi devi dire quale siano questi modelli che ripetono una "descrizione della realtà" senza addentrarsi nella politica, che li determina.
Parli inoltre di una maggior coscienza a ogni giro ciclico dell'eterno ritonro, ossia alla coazione a ripetere delle nevrosi del nostro tempo, il che è contradditorio.
Dopo il 2020 non solo la scienza, ma anche la logica è andata in ferie.
Oh signur! :D
Non è la descrizione della realtà che si ripete, ma i meccanismi che portano alle successive descrizioni, dove fisica e metafisica sono gli ingranaggi immancabili.
Ad ogni ciclo, cioè ad ogni nuova descrizione, cresce la coscienza dei meccanismi sottesi, sempre uguali.
C'è chi vede in ciò una progressione verso la verità.
Io, in alternativa , mi aspetto   una  banalizzazione di quei meccanismi a seguito di una loro progressiva esplicitazione.
Banalizzazione che rende quei meccanismi strumenti per costruire filosofie come si costruiscono automobili in una catena di montaggio (detto in modo provocatorio).
L'invito quindi è smettere di schierarsi per l'una o l'altra filosofia, tanto più se questo schieramento è suggerito da una posizione politica, e cercare la loro origine comune. Cercare di trasformare il senno di poi nel senno di ora togliendosi il paraocchi delle proprie aspettative.

Il politico non può non essere influenzato dalle diverse descrizioni della realtà, ma le diverse descrizioni della realtà non dovrebbero essere influenzate dalla politica.
Sarebbe come se le misure fossero falsate dalle aspettative dello sperimentatore.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Non prendere posizione non significa non avere posizione.
Significa lasciare che sia la metafisica che agisce in noi a nostra insaputa a determinare la nostra posizione.
La metafisica quindi non và fatta, ma va esplicitata, perchè la metafisica ''siamo noi''.
Ma nel momento in cui la metafisica viene esplicitata, prendendone coscienza, essa si ''degrada'' o viene ''promossa'',  a strumento, con inevitabili allarmismi antinichilistici.
E' l'allarme di chi confonde la descrizione della realtà con la realtà, per cui quando cambia la descrizione si grida alla fine del mondo.
E' l'allarme di chi non sa che quando muore un mondo se ne fa un altro.
E' morto il mondo, viva il mondo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Non è un caso filosofico se i greci usarono una forma negativa per definire la verità e gli orientali parlarono di illuminazione. Illuminare ciò che è nascosto è un processo infinito, l'essenza, se ve n'è una, della filosofia. Il significato del suo esistere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#40
Citazione di: Ipazia il 18 Febbraio 2024, 08:07:45 AMNon è un caso filosofico se i greci usarono una forma negativa per definire la verità e gli orientali parlarono di illuminazione. Illuminare ciò che è nascosto è un processo infinito, l'essenza, se ve n'è una, della filosofia. Il significato del suo esistere.
Brava.
Aletheia, come svelamento, dove invece illuminazione suggerisce più l'apparente immediatezza dello svelamento.
Infatti togliere un velo è un attimo.
Di tempo però ce ne vuole tanto in effetti, perchè il difficile è trovarlo.
E il perchè sia cosi difficile forse non è cosa banale.
Esso infatti è ben mimetizzato perché svolge una funzione vitale, essendo il telo in cui viene proiettata  l'illusione della realtà, senza la quale non potremmo vivere.
Ma quel velo funziona anche come la pelle del serpente.
Se vuoi crescere te ne devi liberare , ma non puoi farlo finché non prendi coscienza che si tratta della tua pelle.
Velo che non è da intendere quindi come cosa negativa in se, ma come elemento essenziale della dinamica vitale.
Mentre, presa coscienza del velo, lo togliamo come in una illuminazione, un altro viene tessuto a nostra insaputa, garantendo la continuità della vita nel cambiamento.
Svelamento infine non dell'assoluto, ma del relativo sepolto in noi, come in una caccia al tesoro nascosto.
La filosofia dovrebbe avere più il carattere gioioso di un gatto che cerca di acchiapparsi la coda, o come quando cerchi i tuoi occhiali guardando in giro attraverso il loro vetri.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

a meno che quello che è nascosto non sia per niente illuminante e luminoso,ma oscuro in tutti i sensi.
"Quanto siete imprudenti a volte voi esseri umani" sta scritto su molte lapidi....


iano

#42
Citazione di: Pensarbene il 18 Febbraio 2024, 09:34:20 AMa meno che quello che è nascosto non sia per niente illuminante e luminoso,ma oscuro in tutti i sensi.
"Quanto siete imprudenti a volte voi esseri umani" sta scritto su molte lapidi....


Non a caso invitavo preventivamente ad un atteggiamento di ricerca gioiosa, paventando il tuo post.  :))
Completando infine il mio precedente post, l'assoluto può spiegarsi col relativo, perché il relativo nascosto, finché rimane tale, vale a tutti gli effetti un assoluto.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

Citazione di: Koba II il 17 Febbraio 2024, 14:42:37 PMÈ illusorio il convincimento quasi inconscio, nel momento in cui si costruisce o si segue un discorso filosofico, di essere un po' più nel vero.

Vorrei aggiungere, che ciò che davvero conta della filosofia è il naufragio.
Cioè è proprio la caduta, lo svanire di ogni illusione, l'autentico scopo della filosofia.

Ma deve essere "vero" fallimento.
Ovvero il riconoscimento, anche doloroso e disperante, del limite insuperabile.

Può sembrare assurdo: la ricerca della Verità trova la sua ragion d'essere nel proprio fallimento...
Ma non vi è alcuna assurdità!

Infatti è proprio nel naufragio del pensiero, quando ogni "verità" si rivela incerta, forse illusoria, che il filosofo giunge al suo compimento.

Allora, forse, può iniziare la metamorfosi.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Citazione di: iano il 18 Febbraio 2024, 10:17:36 AMNon a caso invitavo preventivamente ad un atteggiamento di ricerca gioiosa, paventando il tuo post.  :))
Completando infine il mio precedente post, l'assoluto può spiegarsi col relativo, perché il relativo nascosto, finché rimane tale, vale a tutti gli effetti un assoluto.

È la concezione di fröhliche Wissenschaft di Nietzsche. Il senso della ricerca è la ricerca e si intrecca col senso della vita che è la vita. La cui libido è intrufolarsi, illuminandolo, nell'oscurità dell'ignoto che effettivemente ha un sapore di assoluto, finché rimane tale. Attirando irresistibilmente la curiosità dell'animale senziente, il filosofo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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