Tutte le strade portano a Dio?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 04 Maggio 2023, 17:02:44 PM

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Ipazia

Tutte le strade portano all'umano.

Oltre, super o troppo umano. 

Il troppo umano è bisogno di protezione e salvezza: qui e per l'eternità. Il troppo umano ha generato gli dei.

Il superumano è il regno della tecnica, da Prometeo alla tecnoscienza.

L'oltreumano è il superamento delle paure senza surrogati superumani, da Epicuro alla saggezza.

Strade piane e accidentate, sentieri interrotti e vie verso l'ignoto.

Ma sempre con l'inequivocabile contrassegno della bestia umana. Non necessariamente bionda.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: Duc in altum! il 14 Febbraio 2024, 19:42:02 PML'oltreuomo è e resta una figura metaforica, che forse sorgerà ...forse, chissà, chissà...

Quindi sempre bisogna avere fede, fede sempre senza prova assoluta.

Né più né meno di un cristiano.


Dove hai letto che la prova non deve essere assoluta? La definizione biblica di fede è "credere senza vedere" dove si suppone che ciò che è da vedere siano delle manifestazioni, delle prove, delle evidenze. Il nuovo testamento è una testimonianza, una prova, che permette di "vedere" i tempi e luoghi della vita di Cristo. Non esistono cristiani che non hanno "visto" il nuovo testamento, anzi lo leggono ossessivamente e lo conservano, sono così certi di aver "visto" che fanno dipinti e descrizioni di quello che è accaduto e che hanno "visto" attraverso la tradizione scritta di cui si fidano, senza di essa non ci sarebbe il cristianesimo ed i cristiani. I libri erano i video del primo secolo. Se tutto è fede nulla è fede, e i giochi di semantica sono giochi stupidi con premi stupidi. In tal senso i cristiani sono tra i più infedeli tra tutti, immagina se un biologo dovesse rinforzare le proprie credenze leggendo Darwin tutte le domeniche e ripetendo a memoria gli stessi passi ossessivamente per decenni, penso che la maggior parte lo prenderebbero per matto.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Duc in altum!

Citazione di: InVerno il 15 Febbraio 2024, 22:12:11 PMDove hai letto che la prova non deve essere assoluta?
Se la fede avesse certezza assoluta non sarebbe più fede ma certezza.

Certo, come tu ben dici, la fede si nutre anche di prove certe, manifestazioni che quel che si crede si concretizza, ma resta sempre, anche per il più "santo dei santi", finché respira, almeno quell'1% di mistero.

Dunque, qualsivoglia sia il soggetto/oggetto in cui riponiamo la nostra personale fede ragionevole, è sempre la fede nel mistero a reggere il gioco, ad alimentare la ragione (...è sempre il Mistero a illuminare la conoscenza e non il contrario come si pensa).

E' questo era già ben chiaro agli antichi ebrei, che definivano coloro che si dichiaravano senza-dio empi e non a-tei, poiché già era per loro ben certo, provato al 100%, che nessuno esiste senza dover/poter applicare la fede in qualcosa/qualcuno; ma siccome questi non adoravano il loro YHWH, automaticamente veneravano un idolo, perciò empi/idolatri e non a-tei.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Pensarbene

Citazione di: Ipazia il 15 Febbraio 2024, 20:51:10 PMTutte le strade portano all'umano.

Oltre, super o troppo umano.

Il troppo umano è bisogno di protezione e salvezza: qui e per l'eternità. Il troppo umano ha generato gli dei.

Il superumano è il regno della tecnica, da Prometeo alla tecnoscienza.

L'oltreumano è il superamento delle paure senza surrogati superumani, da Epicuro alla saggezza.

Strade piane e accidentate, sentieri interrotti e vie verso l'ignoto.

Ma sempre con l'inequivocabile contrassegno della bestia umana. Non necessariamente bionda.
l'umanamente umano ti fa schifo?

Ipazia

Citazione di: Pensarbene il 16 Febbraio 2024, 06:08:55 AMl'umanamente umano ti fa schifo?

Mi fa ridere perché non dice nulla. È una affermazione autoreferenziale che ipostatizza l'umano in se stesso.

L'umanamente umano è una scimmia antropomorfa timorosa e gregaria, che ha dovuto evolversi per diventare quello che è, attraverso le molteplici strade di cui ho detto, differenziandosi al suo interno, entro l'unica matrice che l'evoluzione le ha concesso, che in sè non spiega nulla.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

dovresti ridere della tua incapacità a trovare pacein un mondo che non te l'ha mai negata  Sei fuori dall'umanità e non hai punti di riferimento nè migliori nè peggiori.Siccome però,tu, volente o nolente sei umana e basta,non puoi neppure trovare sicurezza nella tua natura.In altre parole vivi nelle e delle tue parole.
Buona risata ;D



Pio

Nelle religioni bisogna distinguere sempre la forma dalla sostanza. La forma è la ritualità e i più o meno magnifici templi, con i loro custodi. La sostanza è la sincera e autentica tensione verso la compassione e la giustizia, in modo speciale verso i più deboli e bisognosi. Portano a Dio, tutte le strade che perseguono quindi compassione e giustizia. Non portano a Dio tutte le strade che disprezzano o riducono a forma questo bisogno. Se aiuto un morente e credo che Dio abbia la testa di elefante sono un perfetto adoratore del Dio vero. Se aiuto un affamato e credo che Dio sia senza testa sono un perfetto adoratore del Dio vero. Se do da bere ad un assetato e non credo in Dio sono un perfetto adoratore del Dio vero . Quando la forma prevale sulla sostanza abbiamo fondamentalismo, clericalismo, divisioni, odio tra credenti e non credenti, e tutto il gran male che vediamo e abbiamo visto. Quando invece la forma è semplicemente un aiuto, un abito al servizio della sostanza, abbiamo un gran bene e fiori che spuntano nel deserto. :)
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Phil

Citazione di: Duc in altum! il 16 Febbraio 2024, 01:12:47 AMprovato al 100%, che nessuno esiste senza dover/poter applicare la fede in qualcosa/qualcuno; ma siccome questi non adoravano il loro YHWH, automaticamente veneravano un idolo, perciò empi/idolatri e non a-tei.
Direi che quell'«automaticamente» è ormai venuto meno, da secoli. Non tutte le fedi sono infatti religiose; chi ha fede in una divinità o in un dio, è credente in senso religioso; chi non ha fede nell'esistenza di una divinità o un dio, è a-teo; tutto qui.
Poi possiamo anche giocare con le metafore ("dio denaro", etc.) o sostenere che chi non crede in nessun dio ha per "dio" il "non-dio", ha per "comandamenti" i "non-comandamenti", etc. ma sono sofismi che volgarizzano i concetti stessi di divinità, dio, etc. e che non reggono nemmeno alla prova del vocabolario (v. voci «divinità», «dio», etc.), senza bisogno di scomodare ragionamenti troppo articolati.
D'altronde, per chi ha una nazionalità, può sembrare inevitabile pensare che tutti abbiano, anzi, debbano avere una nazionalità. Così quando costui incontra un'a-polide (la solita «a» che nega), gli attribuisce d'istinto la nazionalità di apolide, non comprendendo bene cosa significhi essere apolide (non essendolo egli stesso). E magari ingannato dal fatto che su qualche documento, alla voce «nazionalità», c'è scritto «apolide», costui penserà che Apolidia sia una nazione e l'interlocutore ne sia un abitante, vedendo così confermata ancora una volta la propria tesi sull'inevitabilità di avere una nazionalità (non sono affatto esperto di diritto o leggi internazionali, ma spero si capisca almeno il senso del parallelismo).

Pio

Infatti Duc in Altum dice che tutti hanno fede in qualcosa, non che tutti hanno una fede religiosa.  O:-) c'è chi ha una fede politica, chi nel progresso, chi nella tradizione, chi nel successo mondano, chi nella scienza, chi nel maestro, nelle stelle, nel piacere, ecc. E questo determina le tue scelte. In base alla tua fede/fiducia stabilisci una scala imprescindibile di valori che determinano/spingono alle scelte. Sono piuttosto d'accordo con Duc(su questo). ;D
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

daniele22

Mi fa piacere che sia intervenuto pure Pio. Pubblico comunque lo stesso.
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Cit: Duc in altum:
"provato al 100%, che nessuno esiste senza dover/poter applicare la fede in qualcosa/qualcuno; ma siccome questi non adoravano il loro YHWH, automaticamente veneravano un idolo, perciò empi/idolatri e non a-tei."
Cit: Phil:
Direi che quell'«automaticamente» è ormai venuto meno, da secoli. Non tutte le fedi sono infatti religiose; chi ha fede in una divinità o in un dio, è credente in senso religioso; chi non ha fede nell'esistenza di una divinità o un dio, è a-teo; tutto qui.
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Chissà come ha fatto a venir meno quell'automaticamente mi chiedo. Chi sarà mai stato quel grande mago? Sarei proprio curioso di saperlo. A sparare senza star lì tanto a prender la mira, sotto ogni bandiera di stato c'è di fatto una religione, una fede; infatti c'è pure chi vi presta giuramento. Stendiamo un velo pietoso su altri tipi di credo più o meno occulti ... si intenda ad esempio partiti o ideologie di varia foggia.
A beneficio quindi di quegli stolti degli ebrei, chissà mai che possano ravvedersi "one of these days", se c'è una cosa su cui hanno ragione è proprio questa ... e su questo non ci ☔️ piove proprio

Duc in altum!

Citazione di: Phil il 16 Febbraio 2024, 11:37:58 AMD'altronde, per chi ha una nazionalità, può sembrare inevitabile pensare che tutti abbiano, anzi, debbano avere una nazionalità.
Gentile @Phil replico a questa tua riflessione, visto che le altre sono già state confutate - soddisfacentemente - da @Pio e @daniele22.

Per il Cristo c'è una solo mondo e un solo popolo, una sola nazione e una sola razza.
I confini "patriottici" li hanno creati gli esseri umani, mentre il Regno - da lui annunciato - non ne conosce.
Quindi non esiste nessun apolide (a meno che non ci si voglia illudere come chi pensa di poter esistere senza Fede), ma solo cittadini del pianeta Terra ...potenzialmente (nel libero arbitrio) futuri abitanti di quel Regno.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Ipazia

Citazione di: Pio il 16 Febbraio 2024, 13:52:02 PMInfatti Duc in Altum dice che tutti hanno fede in qualcosa, non che tutti hanno una fede religiosa.  O:-) c'è chi ha una fede politica, chi nel progresso, chi nella tradizione, chi nel successo mondano, chi nella scienza, chi nel maestro, nelle stelle, nel piacere, ecc. E questo determina le tue scelte. In base alla tua fede/fiducia stabilisci una scala imprescindibile di valori che determinano/spingono alle scelte. Sono piuttosto d'accordo con Duc(su questo). ;D

E' una fallacia comunemente detta falsa analogia e, più correttamente, analogia debole, come ha spiegato phil, ma evidentemente l'argomento è troppo sentito e si preferisce fare orecchie da mercante. La fede religiosa è fede in qualcosa di indimostrabile, le "fedi" atee riguardano per lo più fatti immanenti facilmente dimostrabili (premo il pulsante, si accende la luce) e quando si sconfina nell'ideologia riguardano contesti falsificabili dagli eventi storici.

Esiste una dimensione feticistica anche nelle credenze profane, ma l'ateo per suo sviluppo culturale diffida degli aspetti dogmatici di una ideologia e tende a stare coi piedi per terra. La religione invece porta sempre ad essere sospesi per aria nell'astronave denominata: Grazia.

L'affermarsi di ideologie profane ha portato ad una progressiva feticizzazione delle stesse, funzionale ai detentori del potere che di quelle ideologie si servono. L'ateismo risulta anche in tale caso utile a riconoscere le forme laiche di feticismo, essendo già vaccinato contro il feticcio supremo.

Da ciò deriva il fatto che le ideologie secolari durano il tempo della loro funzionalità storica, servoassistita dal potere finchè decade, mentre le ideologie religiose resistono millenni a qualsiasi falsificazione storica e scientifica: altro elemento cruciale della differenza tra fede religiosa (non falsificabile) e "fedi" profane, facilmente falsificabili.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: Duc in altum! il 16 Febbraio 2024, 01:12:47 AMCerto, come tu ben dici, la fede si nutre anche di prove certe, manifestazioni che quel che si crede si concretizza, ma resta sempre, anche per il più "santo dei santi", finché respira, almeno quell'1% di mistero.
Sono contento che tu mi abbia concesso che la fede ha bisogno di manifestazioni, il che tuttavia rende la fede "biblica" un insieme vuoto. Allora ti do una mia definizione rivista: credere non in assenza di evidenze, ma a dispetto di esse. Posso portare tonnellate di evidenze ad un creazionista del fatto che il mondo non s'è creato in sei giorni, ma lui non muoverà le sue convinzioni di una virgola, questa io chiamerei "fede"..(perchè siamo in ambito teistico, al di fuori di esso esistono sostantivi meno vezzeggiativi per descrivere questo comportamento). Non è un credere in assenza di evidenze e manifestazioni, ma l'impermeabilità ad esse. Di "questa fede" non c'è evidenza sia una forma inevitabile del pensiero e nella storia umana, anzi viene costruita e modellata ad hoc con mille strumenti, come "preveggere" che "arriveranno gli empi e vi diranno questo e quello, ma voi mi raccomando dita nelle orecchie!" e le gare che si fanno a vedere chi ha più cerume sulla punta delle dita.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Pio

#163
La fede religiosa è ovviamente diversa da una fede politica. È indimostrabile empiricamente. Potrebbe non esserlo esperienzialmente, a livello soggettivo, per se stessi.. Ma questo è un altro discorso. L'adeguare il proprio comportamento a una fede non è necessariamente una questione di fede dimostrabile o indimostrabile. L'altra sera ho sentito un'intervista a un personaggio famoso che , a domanda, rispondeva di "aver fede nell'uomo". Non è che sia dimostrabile la fede nell'uomo. Visti i risultati poi :-X. Eppure una persona che ha fede nell'uomo magari ritiene che la vita di un uomo abbia un "valore" e agisce condizionato da questa fede ( non va in giro a divertirsi ad ammazzare, per dire). È impossibile non crearsi una scala di valori o disvalori e agire di conseguenza. È una questione di "fiducia", indipendentemente se sia dimostrabile empiricamente o storicamente. Non vedo dove sia il problema nell'ammettere che tutti noi agiamo condizionati dalle nostre fedi. È parte del nostro percorso. Le possiamo abbracciare , cambiare, ripudiare, riprendere, ecc. Il problema caso mai è nel volerle imporre agli altri (come la fede nel Green pass 😷). Se cambiamo "fede" con "convinzione" va tutto a posto.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Ipazia

La "fede nell'uomo" può essere sostenuta o confutata sulla base di argomenti storici documentati. La "fede in Dio" no. La differenza qualitativa rimane. C'è pure chi ha fede nell'uomo per partito preso, ma generalmente si hanno argomenti per giustificarla. Fosse anche solo che essendo umani non possiamo farne a meno. Di Dio invece possiamo fare a meno.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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