Unione Europea > Organizzazione Mondiale Multinazionali

Aperto da Gyta, 30 Gennaio 2024, 10:40:14 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ipazia

#15
Citazione di: Jacopus il 31 Gennaio 2024, 08:32:12 AMLe multinazionali non operano nell'ambito di nessuno stato, altrimenti non sarebbero multinazionali. Sono organi sovrani sovranazionali che non hanno alcun interesse sulla gestione del potere se non nella misura in cui deve permettere la produzione, il commercio e lo scambio finanziario. Lo stato è in fase di regressione dalla caduta dell'URSS in poi e può servire solo come rattoppo (ad esempio per acquistare le multinazionali fallite per collettivizzare le perdite) o come signor Malausenne, per nascondere dove risiede il vero potere che è un potere principalmente finanziario. Questo in generale. Poi ovviamente ad un certo livello, la classe dominante ha un controllo ampio che si rafforza a vicenda, come è sempre accaduto (come nel sistema feudale nel quale la figlia veniva data in sposa all'alleato, il primogenito ereditava, il secondo diventava generale mercenario ed il terzo vescovo). La peculiarità del nostro tempo è che il direttore d'orchestra è la moneta e la sua terribile neutralità etica.

Già mezzo secolo fa la critica marxista aveva individuato il punto di sintesi tra Stato e Multinazionali nello Stato imperialista delle Multinazionali (SIM), confermato in corso d'opera da tutto quello che è accaduto da allora: Iraq, UE, OMS, pandemia, globalizzazione,...

Oggi sono Soros, Bill Gates, Bourla, Schwab, e le mille cavallette lobbiste, che vanno a Roma e Bruxelles per dare ai costosi burattini dei simulacri veterostatali l'agenda decisa dal SIM. E le larve si adeguano.

Non resta che confidare su chi è fuori da questo intreccio politico-economico malefico. Su un carroarmato o un trattore.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Citazione di: anthonyi il 31 Gennaio 2024, 08:04:04 AMSono necessità strategiche dello stato, gyta. Il bisogno di energia é un problema fondamentale, ed é interesse pubblico fare in modo che questa sia disponibile.
La tutela della proprietà privata non é valore fondamentale, ma é funzionale all'interesse economico della collettività, se tale interesse lo soddisfano meglio aziende multinazionali che, quando operano nello stato, rispettano le leggi dello stato e agiscono secondo le logiche imparziali del mercato, allora é meglio che siano loro ad agire. Tanto più che comunque sono multinazionali di paesi alleati nella difesa comune contro tutti i nemici che di questi tempi si presentano alle porte della NATO.
È proprio il caso di dire che se io da anarchico faccio un passo indietro ammettendo l'esistenza di uno Stato e dei suoi gendarmi tu da liberale come ti definisci faresti senz'altro un passo in avanti. Ma ti rendi conto che siamo al limite, sempre che non ci si trovi già dentro, di una denuncia nei confronti di queste multinazionali per istigazione alla violenza? Ti rendi conto di quello che stai dicendo?

niko

Citazione di: Ipazia il 31 Gennaio 2024, 17:08:38 PMGià mezzo secolo fa la critica marxista aveva individuato il punto di sintesi tra Stato e Multinazionali nello Stato imperialista delle Multinazionali (SIM), confermato in corso d'opera da tutto quello che è accaduto da allora: Iraq, UE, OMS, pandemia, globalizzazione,...

Oggi sono Soros, Bill Gates, Bourla, Schwab, e le mille cavallette lobbiste, che vanno a Roma e Bruxelles per dare ai costosi burattini dei simulacri veterostatali l'agenda decisa dal SIM. E le larve si adeguano.

Non resta che confidare su chi è fuori da questo intreccio politico-economico malefico. Su un carroarmato o un trattore.



La retorica populista continua a trovare falsi nemici, e, soprattutto, falsi amici, oggi come ieri, e per quanto mi riguarda, i riferimenti alle BR e ai loro deliranti comunicati te li puoi anche risparmiare.

La critica marxista e' civilta', non terrorismo.

W Soros.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

La critica marxista è superamento dello stato di cose presenti. Con Soros si tocca il fondo della perversione di una sinistra felice della sua evirazione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: daniele22 il 31 Gennaio 2024, 22:15:48 PM
È proprio il caso di dire che se io da anarchico faccio un passo indietro ammettendo l'esistenza di uno Stato e dei suoi gendarmi tu da liberale come ti definisci faresti senz'altro un passo in avanti. Ma ti rendi conto che siamo al limite, sempre che non ci si trovi già dentro, di una denuncia nei confronti di queste multinazionali per istigazione alla violenza? Ti rendi conto di quello che stai dicendo?

Istigazione alla violenza in che senso? Loro fanno il loro lavoro, se poi qualcuno reagisce in maniera violenta allora si assume lui le sue responsabilità. 

niko

Citazione di: Ipazia il 31 Gennaio 2024, 22:50:43 PMLa critica marxista è superamento dello stato di cose presenti. Con Soros si tocca il fondo della perversione di una sinistra felice della sua evirazione.


Ecco, invece vuoi mettere con la superba mascolinita' di riformisti armati, neoromantici, bifolchi d'assalto, infiltrati, provocatori, poeti tardobucolici, integralisti e fanatici vari, che hanno i piu' svariati colori, pensieri e canti come un fantastico arcobaleno nei cieli del sud, ma hanno tutti in comune il fatto (altamente unitivo) che possono avere un'erezione solo quando hanno in mano una pistola, in perfetto stile Trump, e la sua cricca di decrepiti petrolieri e palazzinari.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

E comunque W Soros era ironico.

Speravo solo che tu potessi trovare un qualche riferimento alla "critica marxista" meno abberrante di quello che hai trovato, o fare dei distinguo.

Quei "critici marxisti" hanno affossato un intero movimento e una intera stagione di lotte.

Un conto e' la violenza rivoluzionaria, un conto e' arrivare a punire con la morte i tuoi compagni se parlano sotto tortura, lo schifo, la strategia strumentale alle logiche di stato, la contiguita' ambigua con la criminalita' organizzata o peggio, la perdita di ogni contatto con la realta'.

Lo Stato non e', delle multinazionali, e' anche della piccola borghesia arrivista e vagante, e dei suoi isterismi risorgimentali fuori tempo massimo.

Soprattutto in Italia.

E i tempi che corrono lo dimostrano. Fin troppo.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

La correttezza di un'analisi politica è condizione necessaria, ma non sufficiente per il successo di un progetto rivoluzionario. A Lenin, Mao, Fidel andò bene. A molti altri è andata male. La strategia militare è altra cosa dall'analisi delle condizioni materiali di una società. La levatura delle avanguardie si misura soprattutto qui. Ma anche laddove vi sia la "virtù", fondamentale è una non prevedibile "fortuna".

La piccola borghesia arrivista è perfettamente integrata nel SIM evolutosi in Davos e comprende anche un'ala sinistra di ecogretini, arcobalenati, negrieri e inoculatori convinti di fare il bene dell'umanità. O anche no, ma finché lo sponsor paga, tutto va bene madama la marchesa. Roba da rimpiangere perfino le BR.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: niko il 01 Febbraio 2024, 01:06:17 AMQuei "critici marxisti" hanno affossato un intero movimento e una intera stagione di lotte.

Un conto e' la violenza rivoluzionaria, un conto e' arrivare a punire con la morte i tuoi compagni se parlano sotto tortura, lo schifo, la strategia strumentale alle logiche di stato, la contiguita' ambigua con la criminalita' organizzata o peggio, la perdita di ogni contatto con la realta'.

È vero. Siamo un paese in cui sono più affidabili i trattori dei carriarmati, anche per fare le rivoluzioni. Ma la teoria resta valida ed è l'argomento in discussione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Gyta

Oh mio dio..!!! (In inglese suona meglio però..) Oh, my God!!

Dunque, riassunto (di alcuni interventi precedenti):
Chissenefotte degli agricoltori che perdono la loro (leggi: NOSTRA) terra e il loro sostentamento.
Chissenefrega se pagheremo tre volte tanto prodotti sul mercato senza controllo alcuno (di tali prodotti).
Chissenefrega se gli inquinanti (trattori a diesel) vengono usati fuori dall'Europa.
Chissenefrega se neppure i nazinazionalisti deputati a bruxelles riescono ad essere coerenti nella loro politica nazinazionalista.

CitazioneSe una multinazionale organizza attività produttiva in Italia, l'attività produttiva é in Italia (Anthonyi)
(in tal caso) L'attività produttiva è (ammesso e non concesso!) fisicamente in Italia ma non Italiana.

CitazioneRiguardo agli agricoltori, sono una categoria che difende i suoi interessi, e lo fa a danno degli interessi di tutti gli altri cittadini europei (Anthonyi)
Gli agricoltori sono una categoria che (cerca di) difende 1)i propri interessi che sono gli interessi 2)dei commercianti che venderanno le loro merci, 3)dei camionisti che le trasportano, 4)del consumatore che le acquista, 5)dell'economia italiana e 6)dello Stato Italiano che ne è la sintesi.

CitazioneGià mezzo secolo fa la critica marxista aveva individuato il punto di sintesi tra Stato e Multinazionali nello Stato imperialista delle Multinazionali (SIM), confermato in corso d'opera da tutto quello che è accaduto da allora: Iraq, UE, OMS, pandemia, globalizzazione,...

Oggi sono Soros, Bill Gates, Bourla, Schwab, e le mille cavallette lobbiste, che vanno a Roma e Bruxelles per dare ai costosi burattini dei simulacri veterostatali l'agenda decisa dal SIM. E le larve si adeguano.

Non resta che confidare su chi è fuori da questo intreccio politico-economico malefico. Su un carroarmato o un trattore. (Ipazia)

CitazioneLa retorica populista continua a trovare falsi nemici, e, soprattutto, falsi amici, oggi come ieri, e per quanto mi riguarda, i riferimenti alle BR e ai loro deliranti comunicati te li puoi anche risparmiare.

La critica marxista e' civilta', non terrorismo. (Niko)
Non è necessario riferire il concetto alle BR, il problema dello Stato Imperialista delle Multinazionali era già stato sollevato da Lenin nel l'Imperialismo:

CitazioneIl capitalismo diventa imperialismo solo a un determinato grado del proprio sviluppo, e cioè quando l'ampiezza dei capitali, concentrata in poche aziende, è tale da determinare la cancellazione della libera concorrenza e la formazione di monopoli attraverso trust, cartelli, sindacati industriali, associazioni, società per azioni. Cosa fanno queste formazioni? Si mettono d'accordo su prezzi, condizioni di vendita, spartizione dei mercati, quantità di merci da produrre, profitti da ripartire alle singole imprese. I trust si distinguono dalla concorrenza per superiorità tecnica, grandezza, immissione di capitali. Acquistano tutti i brevetti e li tolgono dal libero mercato. Ne risulta una "socializzazione" della produzione, ma nel senso che queste formazioni si associano per togliere di mezzo la libera concorrenza che era propria della fase precedente del capitalismo. L'appropriazione dei profitti rimane naturalmente privata, i mezzi di produzione rimangono nelle mani di pochi grandi imprenditori.

Dal testo di Lenin:
"[...] l'evoluzione del capitalismo è giunta a tal punto che, sebbene la produzione di merci continui come Prima a "dominare" e ad essere considerata come base di tutta l'economia, essa in realtà è già minata e i maggiori Profitti spettano ai "geni" delle manovre finanziarie. Base di tali operazioni e trucchi è la socializzazione della produzione, ma l'immenso progresso compiuto dall'umanità, affaticatasi per giungere a tale socializzazione, torna a vantaggio... degli speculatori."

Non ci facciamo alcuna illusione, intorno a questo tipo di socializzazione, eppure, il germe di una società che, nei fatti, possa superare le limitazioni della proprietà privata sta proprio lì, e oggi ne vediamo le potenzialità come mai prima d'ora: l'espansione imperialista della produzione, questa sua capacità di attingere alla manodopera più diversa per concentrare i capitali in imprese sempre più grandi, rende paradossalmente la classe lavoratrice sempre più vicina a rendersi autonoma rispetto alla proprietà e allo stato nazionale. In altre parole, più la classe lavoratrice è sfruttata in maniera "estensiva", in processi complessi, multinazionali, socializzati, per l'appunto, più la sua capacità di presa sui mezzi della produzione può farsi stretta.

I monopoli, in particolare, fanno razzia di territori e materie prime, si accaparrano tecnologie, trasporti, comunicazioni, stipulano clausole di esclusività e abbassano i prezzi per debellare la concorrenza. Lenin si sofferma anche sul fenomeno della concentrazione, cioè l'unione in un'unica impresa di diversi rami industriali, facenti capo a diverse fasi della lavorazione o del trasporto. [..]

(da https://marxpedia.org/introduzione-all-imperialismo-di-lenin/)

e comunque è altrettanto non necessario essere un cultore del pensiero di Marx per notare l'assoluta coincidenza tra imperialismo e multinazionali, in entrambi i casi la politica è volta al monopolio non alla collaborazione, non al consorzio;

seppure vi siano ancora individui che continuano a sostenere l'assurdità secondo cui il libero scambio e la leale concorrenza siano, in questa realtà politica mondiale, tuttora possibili. (l'argomento non si esaurisce certo in due righe se vogliamo essere seri, è auspicabile però perlomeno la volontà di distinguere ciò che senza tanti giri di parole emerge netto, non è necessario essere degli economisti per constatare se una normativa è un imbroglio e non è finalizzata al bene comune, bella parola che però ancora esiste)

p.s. : provate a scrivere nella pagina di google traduci in inglese: "Oh, mio dio"  :))  Mamma santa!!!! (FATELO VI PREGO!!!)
comunque penso che "Oh" sia internazionale..
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

daniele22

Ricordo che quarant'anni fa la madre di un mio amico lo rimproveró dicendogli che nella sua vita aveva conosciuto due banditi: il primo era lo Stato e il secondo era lui. Mi ricordo la sequenza perché quando fummo soli gli dissi: beh, almeno ti ha messo al secondo posto.
Se uno stato come l'Italia, giacché degli altri me ne fotto, permette certe politiche per motivi strategici poco chiari si sta correndo il rischio di trovarci con i carri armati nostri e Nato nelle piazze ... Aaaaaah!! Curiosità del "non l'ho mai fatto" o estasi dell'avevo ragione? ... chissà cosa farei, e penso di saperlo

Gyta

#26


..Incrocio le dita..

..Quando la rivoluzione è arte.. ( "stopp wir haben die schnauze volo" Basta, siamo stufi)

"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

Gyta

Correggo: "stopp wir haben die schnauze voll"
(qualcuno che mi aiuti? L'inquadratura sfugge..anche se il senso si capisce lo stesso)
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

sapa

Lasciando per un attimo da parte gli imperialismi e le multinazionali e per tornare all'agricoltura e alle proteste degli agricoltori europei che in questi giorni balzano agli onori della cronaca, vorrei sottolineare alcuni punti: 1) la protesta è, essenzialmente, rivolta contro le istituzioni europee, che, da anni, tentano di riequilibrare, abbassandolo, il montante di finanziamenti e sovvenzioni alle aziende agricole. A dispetto di ciò, quindi in contraddizione, la nuova PAC prevede una cosiddetta transizione green del mondo agricolo,  con la quale si  vorrebbe che  le imprese di produzione del settore primario si trasformassero in "guardiani del territorio". La botte piena e la moglie ubriaca è una chimera, se si vogliono abbassare le sovvenzioni all'agricoltura, bisogna promuovere l'intensivazione delle coltivazioni, non certo le estensivazioni, a meno di non remunerare molto di più le produzioni, a scapito però dei consumatori finali. In pratica, si vorrebbe che l'agricoltore continuasse a presidiare le campagne, evitandone lo spopolamento,  ma, detto in parole povere, in modo più ecocompatibile. Per far ciò, si vorrebbe arrivare ad un consumo di agrofarmaci e concimi ridotto del 50%, rispetto all'attualità. E qui, volendo, si potrebbe discutere tanto, ma non lo farò in questa sede, per brevità 2) sul punto 1 si innesta un'altra questione, cioè quella delle aperture dei nostri mercati a produzioni simili alle nostre, ma di provenienza extra europea. Gli agricoltori, su questo, hanno ragione da vendere, perchè spesso queste importazioni disturbano il nostro mercato interno, indirizzandolo al ribasso anche perchè riguarda prodotti ottenuti spesso senza il rispetto delle norme etiche che, tranne qualche caso sporadico, da noi sono imposte. Il problema dell'uso, nei prodotti extra UE importati,  di sostanze chimiche vietate in Europa in realtà sarebbe un falso problema per il consumatore europeo, se venissero monitorati adeguatamente i vari lotti alle dogane. Sarebbe, tutt'al più, un problema per i produttori extra UE. D'altra parte, se si vogliono far crescere le economie dei paesi in via di sviluppo, che sono essenzialmente agricole, non possiamo certamente chiudere i nostri mercati alle loro produzioni. Se, insomma, vogliamo aiutare i migranti a casa loro, affinchè non si imbarchino in massa verso le nostre coste, dobbiamo comprare anche i loro prodotti agricoli, che non sono necessariamente di scadente qualità, ma che costano sicuramente meno. 3) una delle lamentele che gli agricoltori europei alzano più spesso in questi giorni, si riferisce al cosiddetto set-aside, cioè all'abbandono della coltivazione in certi terreni. In realtà, la pratica di finanziare la non coltivazione risale agli anni 80-90 e aveva lo scopo, allora, di arginare le sovrapproduzioni interne e quindi di salvaguardare i mercati, perciò gli agricoltori stessi. Andò a finire che questi finanziamenti furono sfruttati sui terreni marginali, cioè quelli scarsamente produttivi e quindi l'obiettivo risultò inefficace e la norma fu soppressa. Per il momento mi fermo qui, ma ci sarebbe tanto da parlare. Sto con gli agricoltori ma, in questo caso, giudico velleitaria e sbagliata la querelle antieuropea, anche perchè so per esperienza che la protesta che oggi sembra unitaria e comune a tutti gli agricoltori europei, in realtà nasconde spinte ( a volte anche giuste, per carità) nazionaliste a salvaguardia dei propri orticelli nazionali. Se non si è contenti della PAC, si chieda di cambiarla, in primis esprimendo un voto alle prossime elezioni, poi organizzandosi. Sotto il profilo agricolo l'Europa ha un suo perchè, da molti anni. Non engo che  a volte si sia sbagliato, ma non credo si possa pensare di tornare indietro. Certo, sentir parlare di proteste dei "contadini" infastidisce, perchè gli agricoltori di oggi sono a tutti gli effetti degli imprenditori e se si mettono a fare i conti, come fa ogni buon imprenditore, capiscono di dover chiudere.

InVerno

Io non ho letto tutti questi "chissenefrega", al massimo vedo un grosso "chissenefrega" nel dimostrare con prove che l'UE abbia determinati obbiettivi che le vengono affibbiati, tra cui far divorare gli agricoltori dalle multinazionali, se non il solito populistico "è tutto un aumma aumma" che porta sempre lontano mi dicono. Produci broccoli al quintale inondando di pesticidi e fertilizzanti (questi si lamentano di dimuirli e fare le rotazioni culturali) che sanno d'acqua e hanno il corrispondente valore nutritivo, e sulla stessa corsia arriva chi fa la stessa cosa alla tonnellata? Buona fortuna.
Succede lo stesso anche senza multinazionali eh, io che vivo abbarbicato sull'appennino sono messo fuori mercato dai padani di là dal monte, quarant'anni fa era tutto coltivato qui, poi sono arrivati i multitrattori padani, quelli che ora si lamentano, io non riesco manco a farci passare una ruota di quei trattori nei miei campi, se fosse per il libero mercato non mitigato dall'UE sarei già fuori dal giro da parecchio, ma l'UE finanzia microprogetti come i miei che altrimenti non avrebbero alcuna validità economica senza, nella speranza che i consumatori nel frattempo si aggancino alla mia offerta e la rendano sostenibile. (Per i puzzoni che credono che mi "sia venduto", io di soldi ne ho visto proprio pochi visto che al tempo avevo doppia partita IVA e non ero eleggibile per una buona parte).
E cosa chiede in cambio l'UE? Che attacchi una targa, 20x20, sulla facciata di casa mia dove c'è scritto "qui senza l'UE nun se faceva na minchia". Questa è la "difesa" dell'UE contro i populismi, la speranza che leggiate la targa su casa mia e vi rendiate conto che l'UE finanzia microprogetti di agricoltura biologica che altrimenti non avrebbero speranza. Di contro a questa targa ci sono populisti col megafono che propalano teorie che prevedono l'uso ossessivo del pronome "loro" per stabilire fatti economici strampalati, "loro" vogliono mandarci in malora, "loro" qui, "loro" là, Sorosina sorosella. Lasciate perdere il fatto per esempio che l'Italia manco riesce a usare i fondi UE, ne manda indietro mezzi ancora impacchettati perchè nei consigli regionali si fa quel che si fa, amichettismo onanistico compulsivo e mangiare spesso sono "i multitrattori". Io poi lascerei perdere Lenin e l'agricoltura, Oh mio Dio, i cannibali a Leningrado, un terzo del kazakistan e ucraina morto di fame, il comitato che mangiava caviale coi film di JohnWayne. Lenin era un fungo (googla questa se vuoi) e i funghi non si coltivano, si raccolgono selvatici, lui ne raccolse troppi, ne mangiò troppi, si trasformò in un fungo, era un fungo, come stabilito dal Massachussets Institute of Technology.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Discussioni simili (1)