Unione Europea > Organizzazione Mondiale Multinazionali

Aperto da Gyta, 30 Gennaio 2024, 10:40:14 AM

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Gyta


Unione Europea meglio conosciuta come passo verso l'organizzazione mondiale per gli interessi delle multinazionali. 
(Idem G7, World Economic Forum & compagnia brutta!)
Sta accadendo l'ennesimo caos..


Vive la France!
Cosa ne pensate?
 Frexit/Itexit..
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

Gyta

A (s)proposito.. Ascoltate un po' queste belle parole:


 ed ora.. sapete da quale pulpito arrivano le mitiche parole della Christine Anderson "ribellatevi alle élite globali"? 
Dalla medesima membro del partito xenofobo di estrema destra.. "Alternative für Deutschland ".. wooww..

"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

InVerno

Cosa intendi? Che indebolendo la posizione degli agricoltori questi poi venderanno alle multinazionali?

Una rassegna veloce : https://www.huffingtonpost.it/blog/2024/01/29/news/lagricoltura_europea_non_e_piu_una_attivita_economicamente_sostenibile-14919316/

Si, la storia della Anderson è a (s)prososito nel topic, o almeno io non capisco il nesso. Basta con i picchiatelli del covid, non han stufato abbastanza? E basta prendere seriamente le boiate, il sarcasmo, neanche troppo, è rimasta l'unica medicina.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Gyta

Intendo che, da quel poco che ho capito, già il prodotto agricolo viene gestito da multinazionali ed è uno dei punti contestati dagli agricoltori l'importazione di prodotti dal resto del mondo (che sottostanno a differenti normative) a discapito di quello nazionale.. ovviamente se le piccole imprese agricole europee sono ridotte alla fame, il gioco forza è giunto al termine.. La Anderson c'entra eccome, è l'esempio chiaro di come si possano dire tante belle cose e possedere al contempo una visione distorta e pericolosa del reale.. se non avesse mansioni di deputato al parlamento europeo potrebbe solo rientrare fra i tanti dal cervello fuso.. ma non è così.. Il discorso sul Covid non c'entrava niente, c'era da badare alle parole usate dalla signora in questione e comprendere come si può essere serenamente fottuti se ascoltiamo solo quelle senza indagare meglio su chi abbiamo davanti e dove vuole andare..
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

Gyta

Non è mia intenzione portare l'attenzione altrove vorrei solo integrare il discorso
con ulteriori problematiche sorte da normative altrettanto folli,
una legge secondo cui, cito " una ditta privata, in sede di valutazione
d'impatto ambientale, può applicare l'esproprio con la pubblica utilità"
(per la costruzione di impianti fotovoltaici).
 
Insomma esproprio delle risaie per installarci il fotovoltaico,
il "bello" che non è nemmeno lo stato ma privati e multinazionali che possono
procedere impugnando questa normativa..

(nel video si accenna anche all'entrata in vigore del "deflusso minimo ecologico"
con ovvi problemi dei mesi di siccità che solitamente non intaccava i corsi d'acqua popolati dai pesci)

Questo non è più 'semplice' libero mercato ma una guerra vera e propria
che di fatto mira a minare la produzione (e la sopravvivenza) delle piccole imprese
dando pieni poteri alle multinazionali..


(dal minuto 02:08 la sintesi):   



"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

anthonyi

Sono necessità strategiche dello stato, gyta. Il bisogno di energia é un problema fondamentale, ed é interesse pubblico fare in modo che questa sia disponibile. 
La tutela della proprietà privata non é valore fondamentale, ma é funzionale all'interesse economico della collettività, se tale interesse lo soddisfano meglio aziende multinazionali che, quando operano nello stato, rispettano le leggi dello stato e agiscono secondo le logiche imparziali del mercato, allora é meglio che siano loro ad agire. Tanto più che comunque sono multinazionali di paesi alleati nella difesa comune contro tutti i nemici che di questi tempi si presentano alle porte della NATO. 

Ipazia

Benvenuti nell'ultraliberismo di cui la decrepita Europa è la stampella giuridica globale. Buona cosa che chi lavora per sfamare gli europei se ne sia accorto e cerchi di opporsi. Si vedrà alle elezioni europee se qualcosa cambierà,  col beneficio della memoria storica di tanti sovranisti partiti tori e tornati manzi dai seggi parlamentari. Mentre l'ecogretinismo, pompato a dovere dalle multinazionali, dilaga.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Le multinazionali non operano nell'ambito di nessuno stato, altrimenti non sarebbero multinazionali. Sono organi sovrani sovranazionali che non hanno alcun interesse sulla gestione del potere se non nella misura in cui deve permettere la produzione, il commercio e lo scambio finanziario. Lo stato è in fase di regressione dalla caduta dell'URSS in poi e può servire solo come rattoppo (ad esempio per acquistare le multinazionali fallite per collettivizzare le perdite) o come signor Malausenne, per nascondere dove risiede il vero potere che è un potere principalmente finanziario. Questo in generale. Poi ovviamente ad un certo livello, la classe dominante ha un controllo ampio che si rafforza a vicenda, come è sempre accaduto (come nel sistema feudale nel quale la figlia veniva data in sposa all'alleato, il primogenito ereditava, il secondo diventava generale mercenario ed il terzo vescovo). La peculiarità del nostro tempo è che il direttore d'orchestra è la moneta e la sua terribile neutralità etica.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

#8
Chi lavora per sfamare gli europei gode dalla nascita dell'europa di incentivi, di sconti sui carburanti, di controllo dei prezzi e dell'offerta di mercato per garantire una remunerabilita che paghiamo noi tutti cittadini europei.
Altro che ultraliberismo!
Io sono d'accordo su questi interventi che hanno un senso strategico anch'essi, ma se il settore agricolo può avere vantaggi per motivazioni strategiche, allora può anche accettare qualche svantaggio per le stesse motivazioni.
Interessante, poi, la tesi di qualcuno per cui le "multinazionali non opererebbero in nessuno stato". Per quanto ne so le multinazionali sono enti produttivi, e la produzione é fatto materiale che si realizza all'interno di stati, soggetto alle leggi di quegli stati dove la produzione si realizza.

InVerno

Citazione di: Gyta il 31 Gennaio 2024, 00:02:45 AMIntendo che, da quel poco che ho capito, già il prodotto agricolo viene gestito da multinazionali ed è uno dei punti contestati dagli agricoltori l'importazione di prodotti dal resto del mondo (che sottostanno a differenti normative) a discapito di quello nazionale.. ovviamente se le piccole imprese agricole europee sono ridotte alla fame, il gioco forza è giunto al termine.. 
Anche secondo me bisorrebbe proteggere gli agricoltori europei da quelli extraeuropei con dei "dazi", basati sulla co2, e poi vediamo se è ancora economico comprareil grano in Brasile disboscando l'amazzonia. Purtroppo questo aumenterà i prezzi al consumatore, e hai sempre il problema se i neonazisti prenderanno i voti degli agricoltori o dei consumatori. Se continuiamo a raccontarci balle termodinamiche sulla transizione energetica, a qualcuno il cetriolo globale rimarrà indigesto. Gli agricoltori europei fanno bene a far sentire la loro voce e partecipare alle tensioni sociali, quello che non fanno bene a fare è portarsi a dietro l'estrema destra degli "exit", visto che metà di quei trattori li ha pagati l'UE (e capannoni, terreni etc), motivo in più per protestare  visto che sono praticamente degli impiegati della socialdemocrazia europea (liberismo ah-ah), motivo in meno per voler tagliare la mano che ti ha pagato il trattore con cui protesti.

Citazione di: anthonyi il 31 Gennaio 2024, 08:04:04 AMTanto più che comunque sono multinazionali di paesi alleati nella difesa comune contro tutti i nemici che di questi tempi si presentano alle porte della NATO.
Ma se le sanzioni sono fallite proprio perchè le multinazionali continuano ad esportare allegramente ai paesi di confine con la Russia, il kirghizistan ha decuplicato i propri scambi con le multinazionali tedesche, che di nemico ne hanno solo uno: le perdite.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Inverno, io sono perfettamente d'accordo sul fatto che le multinazionali che non rispettano le sanzioni debbano essere punite, anche per rispetto a tutte quelle aziende che invece le rispettano. Questa questione, comunque, non riguarda l'argomento in topic, che riguarda il potenziamento della nostra indipendenza energetica rispetto all'estero. Se si rafforza la produzione interna, anche per l'opera di multinazionali, la nostra indipendenza energetica è tutelata perchè comunque la produzione è interna, e sotto il nostro controllo legislativo. Se poi la multinazionale è originaria di un paese amico allora c'è garanzia che non sarà soggetto a condizionamenti da parte di quel paese che indeboliscano il nostro paese.

InVerno

Non ero ancora arrivato a rispondere al terzo post di Gyta, contestavo semplicemente un atteggiamento che secondo me è parte fondamentale del problema, voler cioè affibbiare motivazioni "secondarie" agli imprenditori, dagli imprenditori che "salvano il pianeta" a quelli che "lo vogliono distruggere", tra imprenditori che riconoscono nemici geopolitici e altre che ne sono complici. Io penso che un sondaggio anonimo agli "imprenditori", multinazionali o locali, rivelerebbe che ad essi interessa semplicemente una cosa: il profitto. E questa forza monoteistica va irregimentata regolando il mercato, che non è libero, mai lo è stato mai lo sarà a meno che non diventi un mercato nero. Come vedi, contesto anche l'idea che gli agricoltori europei vivano in un contesto "ultraliberistico", al contrario penso siano protetti da un modello socialdemocratico redistributivo. Mi sembra che queste confusioni continuino a tenerci molto lontano da soluzioni reali.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

A proposito di imprenditori che "salvano il mondo" con tecnologie maravigliose

https://www.repubblica.it/tecnologia/2024/01/30/news/hyperloop_italia_veneto_fima_contratto_treno_ultra_veloce-422014034/

" il coronamento del sogno di milioni di pendolari italiani " purtroppo è fallito a dicembre portandosi dietro 500milioni di dollari

https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-12-21/hyperloop-one-to-shut-down-after-raising-millions-to-reinvent-transit?leadSource=reddit_wall

E questo "Bibop" ex dj di MTV giustamente vende treni a 1200km a noi per salvare il mondo.

Il progetto si avvale infatti della partecipazione finanziaria di CAV, della Regione Veneto e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel quadro dello schema di Partenariato per l'Innovazione per favorire la ricerca e l'accelerazione del progresso tecnologico in virtù di una co-progettazione pubblico-privato.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Gyta

CitazioneSe si rafforza la produzione interna, anche per l'opera di multinazionali, la nostra indipendenza energetica è tutelata perchè comunque la produzione è interna, e sotto il nostro controllo legislativo. (Anthonyi)
Scusa ma non mi è chiaro.. Come fa una multinazionale a "rafforzare la produzione interna (al nostro paese)" se le piccole medie imprese vengono obbligate per disperazione a vendere le loro aziende?
Intendi forse che chi era agricoltore proprietario sia felice di mettersi alle dipendenze di una multinazionale?
O più semplicemente non calcoli questo problema?
CitazioneChi lavora per sfamare gli europei gode dalla nascita dell'europa di incentivi, di sconti sui carburanti, di controllo dei prezzi e dell'offerta di mercato per garantire una remunerabilita che paghiamo noi tutti cittadini europei.
Altro che ultraliberismo!
Io sono d'accordo su questi interventi che hanno un senso strategico anch'essi, ma se il settore agricolo può avere vantaggi per motivazioni strategiche, allora può anche accettare qualche svantaggio per le stesse motivazioni. (Anthonyi)
Ma qui non si tratta di accettare "qualche svantaggio".. sono !SIAMO! alla fame! Persino la maggior parte dei trattori non sono di loro proprietà.. O pensi che anche i francesi che hanno dato fuoco al letame di fronte alla prefettura siano sciroccati?
CitazioneMentre l'ecogretinismo, pompato a dovere dalle multinazionali, dilaga. (Ipazia)
Ecco concentriamoci su questo! 




"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

anthonyi

Citazione di: Gyta il 31 Gennaio 2024, 13:29:24 PMScusa ma non mi è chiaro.. Come fa una multinazionale a "rafforzare la produzione interna (al nostro paese)" se le piccole medie imprese vengono obbligate per disperazione a vendere le loro aziende?
Intendi forse che chi era agricoltore proprietario sia felice di mettersi alle dipendenze di una multinazionale?
O più semplicemente non calcoli questo problema? Ma qui non si tratta di accettare "qualche svantaggio".. sono !SIAMO! alla fame! Persino la maggior parte dei trattori non sono di loro proprietà.. O pensi che anche i francesi che hanno dato fuoco al letame di fronte alla prefettura siano sciroccati? Ecco concentriamoci su questo! 




Mi dispiace che non ti sia chiaro, di solito mi spiego bene. Se una multinazionale organizza attività produttiva in Italia, l'attività produttiva é in Italia, rende più forte l'economia italiana, paga tasse in Italia, produce innanzitutto beni necessari all'Italia, che in caso di necessità possono essere requisiti per l'interesse nazionale, come fu fatto da molti paesi per le mascherine al tempo del covid. Se invece l'attività produttiva é all'estero perdi sia i ritorni economici, sia il vantaggio strategico di usare quella capacità produttiva strategicamente. 
Riguardo agli agricoltori, sono una categoria che difende i suoi interessi, e lo fa a danno degli interessi di tutti gli altri cittadini europei, come fanno i tassisti e i camionisti con atti eclatanti che spesso bloccano il traffico. Io non mi sento solidale nei loro confronti. 



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