Il migliore dei mondi possibili

Aperto da Alberto Knox, 18 Gennaio 2024, 19:24:43 PM

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Ipazia

Citazione di: Alberto Knox il 21 Gennaio 2024, 18:31:27 PMcome si dice "per la natura è un problema già risolto" è vero. Ipazia ha fatto bene a criticare la filosofia di Kant . Non possiamo permetterci di pensare ad un filosofo e alle sue argomentazioni come pietre irremovibili della storia . Fra l altro la cosa in sè è stata abbondantemente criticata con argomentazioni quanto mai logiche e razionali perchè le conoscienze , il pensiero , il nostro rapporto col mondo cambia, non è statico, si evolve , è lo Spirito del mondo di Hegel.

Eppure Kant ha aperto la strada verso un secondo canale della realtà che ha definito: trascendentale. Intuizione che permette di procedere con relativa indipendenza dal percorso fondativo naturale, senza dover ricorrere agli dei, verso un evoluzionismo del particolare ethos antropologico.

Questa seconda via evolutiva è il campo specifico del sapere filosofico.

La caciara avviene quando si mischiano rozzamente questi due percorsi della realtà e le rispettive ontologie.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

@Alberto Knox
La scienza, quella medica, ma pure la fisica, bisticciano per voci diverse.
Noi esistiamo eccome, e sciogliere un bambino nell'acido oppure curare con un farmaco fanno parte delle nostre espressioni, nel male e nel bene appunto. Perché accade? L' unico aforisma di cui mi riterrei autore suona così: La legge umana oppone un controverso all'universo originando il diverso. Ora, se tu estendi "La legge" e la tratti come altre sentenze che quotidianamente si producono nei confronti di altri, ecco, proprio questo genererebbe la disarmonia di cui parli

Alberto Knox

#62
Citazione di: Ipazia il 21 Gennaio 2024, 18:44:26 PMLa caciara avviene quando si mischiano rozzamente questi due percorsi della realtà e le rispettive ontologie.
Per questo ho detto più di una volta che uno dei compiti principali della filosofia odierna è quella di fare chiarezza.
Penso che dovremmo impegnarci anzitutto su questo. Purtroppo quello che si nota è che si mettono in campo giochi linguistici con lo scopo di ottenere ragione (anche senza averla)  e non con lo scopo di capire. L' arte della dialettica permette di eludere la ragione  e di ottenere consenso anche se in realtà si ha torto. Uno di questi metodi è utilizzare un linguggio ambiguo ( a volte sibillino) oppure criptico, allo scopo di non far intendere chiaramente quello che si voleva dire, in modo da lasciare spazio all ambiguità. Un altro metodo è quello di trovare un punto debole nei discorsi altrui e utilizzarlo per smontare l'intero discorso così che da un discorso potenzialmente fertile lo si sterelizzi completamente.
Ma così non si va da nessuna parte e invece di progredire si arretra e tutto va in caciara.  Ovviamente rimane giusto battersi quando si pensa di aver ragione ma bisogna farlo senza ricorrere ad espedienti subdoli e disonesti , occorre mostrare coerenza anche quando si ha torto e non essere prevenuti nei confronti del prossimo . Ora qualcuno dirà "ah ma allora lo hai scritto a te stesso tutto questo discorso" e quindi rispondo subito "sì, lo scritto a me stesso".. ma vale per tutti.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: daniele22 il 21 Gennaio 2024, 19:41:02 PMLa scienza, quella medica, ma pure la fisica, bisticciano per voci diverse.
sì certo, ci sono senz'altro opinioni contrastanti , specie nella medicina fra i dottori. Però nella fisica non sono tanto d'accordo . Prima della scoperta del bosone di Higgs c'erano almeno tre diverse scuole di pensiero sul conferimento della massa. la teoria delle stringhe , il vuoto quantomeccanico e il bosone di Higgs. Trovavi libri a riguardo nei negozi di libri . Ora che è stato confermata la scoperta del bosone di Higgs non si sente più parlare della teoria delle stringhee viene dai più considerata  una costruzione matematica infondata , una speculazione. Ancora meno si sente parlare del vuoto quantomeccanico di Massimo Corbucci, ma queste due teorie erano in voga fino a pochi anni fa. Quindi certo che ci sono dispute ma poi si arriva alla  conclusione , è questo il punto , conclusione che da conformità alla scienza. Nella filosofia e nella religione no, non c'è uniformità. Non si fa altro che mettere in campo opinioni e discutere su opinioni . Nella fisica e anche nella medicina non si va solo su opinioni, si oltrepassano le opinioni. Ed è questo che noi dobbiamo fare.
Citazione di: daniele22 il 21 Gennaio 2024, 19:41:02 PMLa legge umana oppone un controverso all'universo originando il diverso
complimenti per l aforisma, condivido.
Citazione di: daniele22 il 21 Gennaio 2024, 19:41:02 PMOra, se tu estendi "La legge" e la tratti come altre sentenze che quotidianamente si producono nei confronti di altri, ecco, proprio questo genererebbe la disarmonia di cui parli
sì la disarmonia è un fattore antropologico e sta nel rapporto con se stessi e con il prossimo, le sentenze sul prossimo innescano un meccanismo retroattivo per cui che alla fine è un gettare letame sul prossimo in un circolo vizioso di un tutti contro tutti. Necessitiamo quindi di trovare la maniera di ritrovare armonia e infondere armonia nei nostri cerchi sociali, in famiglia , a lavoro a scuola, dal panettiere sotto casa. infondere armonia al sistema. tutto è sistema.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

...."noi, che abbiamo fatto esperienza delle oraganizzazioni totalitarie di massa, sappiamo che il loro primo interesse è quello di eliminare qualunque possibilità...di solitudine. Così noi possiamo facilmente testimoniare come non solo le forme secolari di coscienza ma anche quelle religiose vengono eliminate quando non è più garantito lo stare un pò da soli con se stessi. In certe condizioni di organizzazione in politica la coscienza non funziona più , un essere umano non può mantenere intatta la propia coscienza se non può mettere in atto il dialogo con se stesso, cioè, se perde la possibilità della solitudine necessaria per ogni forma di pensiero."

Noi non abbiamo a che fare con organizzazioni totalitarie di massa però abbiamo a che fare con potenti organizzazioni di cattura della nostra attenzione e mi riferisco ai cosidetti social media , le fiction  e tutte queste cose che catturano il nostro tempo e la nostra attenzione e non ci fanno essere soli, ma non quella solitudine che è isolamento che sarebbe negativo  ma di quella solitudine positiva che si chiama "raccoglimento" quando pensi e soppesi le cose le persone te stesso,quello che dici quello che non dici , quello che hai fatto quello non hai fatto e ti conosci.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: daniele22 il 21 Gennaio 2024, 19:41:02 PMNoi esistiamo eccome, e sciogliere un bambino nell'acido oppure curare con un farmaco fanno parte delle nostre espressioni,
espressioni dalle quali sorgono le domande esistenziali. Tu dici "noi esistiamo eccome" sì, noi esistiamo ma sappiamo chi siamo? avevo scritto nel topic "il senso di existere" alcune cose che vado a riprendere ; " La parola esistere viene dal latino "exsistere" e significa "uscire fuori" , uscire fuori da che cosa?..
  Nella grave crisi in cui siamo immersi, necessitiamo continuamente di avversari per definire le nostre identità. Sappiamo alla perfezione cosa vogliamo avere ( ricchezza, piacere, potere, figli...) ma non sappiamo più chi vogliamo essere. Non lo sappiamo anche perchè la società non ce lo chiede, La televisione ci istruisce nell essere consumisti , c'è troppa pubblicità e troppi reality show, fiction,  che ci vogliono di-vertire , il messaggio è ; se vuoi star bene  devi uscire da te stesso. Non pensare, divertiti, esci da te stesso (di-vertire, di-vergere da) . E a forza di uscire da se stessi l'homo sapiens è diventato homo consumis , ed è più facile dirigere un paese di homo consumis che governare su homo sapiens. è come un cerchio che gira formato da  lavoro, famiglia , chiesa, posizione professionale , consumo e divertimento. E noi giriamo in questo ingranaggio sociale  pensando che questo è quanto.   lavorare, cose concrete, se ho bisogno so come muovermi, e poi i 15 giorni di ferie all anno , farsi una famiglia. E così non serve più che io mi chieda  il senso della vita, altri hanno già stabilito come deve essere la vita e come deve essere vissuta.
Così "da dove vengo?"  diventa "quanto guadagno?", "dove vado?" diventa "cosa mi compro?". E ci sono tante persone che vivono così l'intera vita senza mai essere usciti da quel cerchio . Vivono ma non existono , l'exsistere che dicevo prima "uscire fuori".
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

daniele22

Citazione di: Alberto Knox il 22 Gennaio 2024, 11:42:00 AMespressioni dalle quali sorgono le domande esistenziali. Tu dici "noi esistiamo eccome" sì, noi esistiamo ma sappiamo chi siamo? avevo scritto nel topic "il senso di existere" alcune cose che vado a riprendere ; " La parola esistere viene dal latino "exsistere" e significa "uscire fuori" , uscire fuori da che cosa?..
  Nella grave crisi in cui siamo immersi, necessitiamo continuamente di avversari per definire le nostre identità. Sappiamo alla perfezione cosa vogliamo avere ( ricchezza, piacere, potere, figli...) ma non sappiamo più chi vogliamo essere. Non lo sappiamo anche perchè la società non ce lo chiede, La televisione ci istruisce nell essere consumisti , c'è troppa pubblicità e troppi reality show, fiction,  che ci vogliono di-vertire , il messaggio è ; se vuoi star bene  devi uscire da te stesso. Non pensare, divertiti, esci da te stesso (di-vertire, di-vergere da) . E a forza di uscire da se stessi l'homo sapiens è diventato homo consumis , ed è più facile dirigere un paese di homo consumis che governare su homo sapiens. è come un cerchio che gira formato da  lavoro, famiglia , chiesa, posizione professionale , consumo e divertimento. E noi giriamo in questo ingranaggio sociale  pensando che questo è quanto.  lavorare, cose concrete, se ho bisogno so come muovermi, e poi i 15 giorni di ferie all anno , farsi una famiglia. E così non serve più che io mi chieda  il senso della vita, altri hanno già stabilito come deve essere la vita e come deve essere vissuta.
Così "da dove vengo?"  diventa "quanto guadagno?", "dove vado?" diventa "cosa mi compro?". E ci sono tante persone che vivono così l'intera vita senza mai essere usciti da quel cerchio . Vivono ma non existono , l'exsistere che dicevo prima "uscire fuori".
"... Ain't no crime to believe
I took my money, I bet my life
What you see is what you get
But it sure ain't what we need..."
Talking Heads - Walk it down

Il testo di questa canzone esprime un po' quel che pensoi.
Per quello che riguarda la domanda iniziale io so benissimo come siamo fatti noi esseri umani, ma non so dirti esattamente come sono fatto io; penso di conoscere abbastanza bene la mia storia, ma anche lì, vai a sapere quello che si ricorda.
Per quello che riguarda l'esistenza ognuno dovrebbe adeguarsi per quello che è, senza infamia e senza lode. A me personalmente piace stare sull'orlo del baratro

green demetr

Citazione di: Ipazia il 21 Gennaio 2024, 18:44:26 PMEppure Kant ha aperto la strada verso un secondo canale della realtà che ha definito: trascendentale. Intuizione che permette di procedere con relativa indipendenza dal percorso fondativo naturale, senza dover ricorrere agli dei, verso un evoluzionismo del particolare ethos antropologico.

Questa seconda via evolutiva è il campo specifico del sapere filosofico.

La caciara avviene quando si mischiano rozzamente questi due percorsi della realtà e le rispettive ontologie.
La domanda alla Ipazia storicista è piuttosto come fa un ethos a essere ontologico?
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 21 Gennaio 2024, 19:58:46 PMPer questo ho detto più di una volta che uno dei compiti principali della filosofia odierna è quella di fare chiarezza.
Penso che dovremmo impegnarci anzitutto su questo. Purtroppo quello che si nota è che si mettono in campo giochi linguistici con lo scopo di ottenere ragione (anche senza averla)  e non con lo scopo di capire. L' arte della dialettica permette di eludere la ragione  e di ottenere consenso anche se in realtà si ha torto. Uno di questi metodi è utilizzare un linguggio ambiguo ( a volte sibillino) oppure criptico, allo scopo di non far intendere chiaramente quello che si voleva dire, in modo da lasciare spazio all ambiguità. Un altro metodo è quello di trovare un punto debole nei discorsi altrui e utilizzarlo per smontare l'intero discorso così che da un discorso potenzialmente fertile lo si sterelizzi completamente.
Ma così non si va da nessuna parte e invece di progredire si arretra e tutto va in caciara.  Ovviamente rimane giusto battersi quando si pensa di aver ragione ma bisogna farlo senza ricorrere ad espedienti subdoli e disonesti , occorre mostrare coerenza anche quando si ha torto e non essere prevenuti nei confronti del prossimo . Ora qualcuno dirà "ah ma allora lo hai scritto a te stesso tutto questo discorso" e quindi rispondo subito "sì, lo scritto a me stesso".. ma vale per tutti.
Il problema della sofistica, come detto brevemente, ma efficacemente, è l'ignoranza di chi vuole essere rappresentato.
E' proprio questa ignoranza che permette alla politica di essere quella che è sempre stata da macchiavelli (l'infame primigenio) in poi: corruzione e falsità, ossia dialettica da baraccone.
Il filosofo è il bambino che urla "Il re è nudo".
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 21 Gennaio 2024, 23:35:25 PM...."noi, che abbiamo fatto esperienza delle oraganizzazioni totalitarie di massa, sappiamo che il loro primo interesse è quello di eliminare qualunque possibilità...di solitudine. Così noi possiamo facilmente testimoniare come non solo le forme secolari di coscienza ma anche quelle religiose vengono eliminate quando non è più garantito lo stare un pò da soli con se stessi. In certe condizioni di organizzazione in politica la coscienza non funziona più , un essere umano non può mantenere intatta la propia coscienza se non può mettere in atto il dialogo con se stesso, cioè, se perde la possibilità della solitudine necessaria per ogni forma di pensiero."

Noi non abbiamo a che fare con organizzazioni totalitarie di massa però abbiamo a che fare con potenti organizzazioni di cattura della nostra attenzione e mi riferisco ai cosidetti social media , le fiction  e tutte queste cose che catturano il nostro tempo e la nostra attenzione e non ci fanno essere soli, ma non quella solitudine che è isolamento che sarebbe negativo  ma di quella solitudine positiva che si chiama "raccoglimento" quando pensi e soppesi le cose le persone te stesso,quello che dici quello che non dici , quello che hai fatto quello non hai fatto e ti conosci.
Come già aveva scritto Orwell, noi siamo già da tanto tempo in uno stato totalitario.
Ma evidentemente chi legge quel romanzo, pensa sia solo un romanzo, una storiella.
Questo testimonia della volontà di non far discorsi intimi.
Niente se non la tortura o l'uccisione fisica può far desistere dal pensiero.
Ed ecco il perchè di tanti eroi.
E cioè eroi perchè diano l'esempio alla greggia (obbedisci o muori). Nessuno degli eroi si definiva eroe, ma solo uomini di pensiero.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

Citazione di: green demetr il 22 Gennaio 2024, 21:22:56 PMLa domanda alla Ipazia storicista è piuttosto come fa un ethos a essere ontologico?
Infatti è un azzardo, ma di fronte al teismo il trascendentale umano ha una consistenza tale da legittimare oggetti storici come la "materialità dei rapporti umani" con le loro vicissitudini fatte di sangue, sudore e lacrime. Non favole, ma realtà spesse come possono essere certi destini.

Ontologia sociologica, antropologica. Secondo canale dell'evoluzione sapiens.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: Ipazia il 22 Gennaio 2024, 22:51:51 PMInfatti è un azzardo, ma di fronte al teismo il trascendentale umano ha una consistenza tale da legittimare oggetti storici come la "materialità dei rapporti umani" con le loro vicissitudini fatte di sangue, sudore e lacrime. Non favole, ma realtà spesse come possono essere certi destini.

Ontologia sociologica, antropologica. Secondo canale dell'evoluzione sapiens.
Mm comincio a capire, ma io penso che questa ontologia sia fantastica.
Sono invece d'accordo sulla dimensione sociologica, e oggi più che mai su quella antropologica.
Facciamo così smetto di farti guerra sulla questione ontologica (che per me è invece metafisica) e magari ti chiederò aiuto in futuro sulla due questioni, a partire da marx certo.




Vai avanti tu che mi vien da ridere

Alberto Knox

Citazione di: green demetr il 22 Gennaio 2024, 21:30:25 PMCome già aveva scritto Orwell, noi siamo già da tanto tempo in uno stato totalitario.
la fattoria degli animali certo. è bastato vedere come è andata con la rivoluzione Francese per capire il circolo vizioso . Gli stessi che avevano proclamato la rivolta sotto la bandiera di fraternité , liberté e  legalité sono finiti poi per cadere nella stessa trappola pur abolendo la monarchia. Fraternité se la son giocata subito, appena ricostruito il nuovo ordine e poi anche le altre due. E il gioco oppressi & oppressori dal quale gioco sorge la domanda ; e tu da che parte stai?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: daniele22 il 22 Gennaio 2024, 14:01:20 PMPer quello che riguarda l'esistenza ognuno dovrebbe adeguarsi per quello che è, senza infamia e senza lode. A me personalmente piace stare sull'orlo del baratro
sono d'accordo, basta sognare di essere un altra persona da quel che si è . Il problema che mi pongo è sapere ciò che si è.  A che cosa mi adeguo dunque? a una mia idea che mi sono fatto o a quello che gli amici e i colleghi riconoscono in me? Mi rendo conto che la cosa potrebbe portarmi ad una crisi  e quindi è meglio che la pianto qui. Però anch'io voglio trovare una canzone che mi rappresenti un pò, scelgo Cronaca montana  di Giovanni Lindo Ferretti. L ascolto e poi vado a farmi un bicchiere ...salute.








    
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daniele22

Letto il testo ti dirò che secondo me non ci si può cristallizzare in un "io sono così" perché si è in ragione di quello che si fa. Quello che si fa non è quindi determinato da ciò che si è, bensì da una regola di vita che si pensa essere giusta, ma non è così scontato che tu la rispetti in ogni attimo del presente che vivi. Sarebbe infine il confronto tra la tua legge e il tuo contraddirla a darti un'immagine di te, tenendo però conto del fatto che sei sempre un individuo in corso d'opera, pure se hai novant'anni, con tutte le incognite del caso

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