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Logica e Verità

Aperto da bobmax, 12 Gennaio 2024, 17:15:45 PM

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green demetr

Citazione di: Alberto Knox il 18 Gennaio 2024, 21:11:41 PMè la coscienza che ci rende oggetto di noi stessi , sono io che mi oggettivo e mi pondero e mi valuto e mi correggo , mi autocritico, mi oriento.. infatti soggetto a che cosa? alla coscienza. La coscienza è anche uno dei cardini dell etica. E quando il soggetto compie un azione in conformità con l etica morale individuale è libero . Libero perchè il propio io si piega ad una legge morale formulata da se stesso e da cui si adegua. Non sarebbe particolarmente libero se le sue azioni fossero guidate unicamente dai propi desideri. l'uomo è prigioniero quando è schiavo delle sue dipendenze , o dei propi vizi, si può diventare schiavi di una cosa o di un altra , ad esempio del propio egoismo da cui scaturiscono azioni egoistiche.  Ci vogliono indipendenza e libertà per riuscire a staccarsi dai propi desideri e dai propi vizi.
La coscienza certo! é proprio la coscienza che ci fa capire di essere soggetti ai vizi e ai desideri. (in una definizione migliore dei termini, la coscienza NON è il soggetto, e dunque richiede indagini ulteriori, che invece il termine generico di uomo-umanità sostanzialmente dimenticano).
Per il resto concordo.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Alberto Knox

anche il termine "soggetto" è un termine generico, più ancora del termine "uomo" direi.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#77
Citazione di: niko il 16 Gennaio 2024, 15:41:12 PMLa logica e' una convenzione umana.

La realta' non e' logica, e' l'umano funzionamento, ad essere tale in grande misura.
Essendo la logica  parte dell'uomo, ed ancora,  essendo l'uomo parte della realtà, allora per la proprietà transitiva, la logica è parte della realtà, sempre che la proprietà transitiva valga, perchè in effetti la sua validità sembra ovvia.
Tutte le regole logiche, almeno nella logica elementare, sembrano ovvie.
Però la prima regola della mia filosofia personale è che non c'è nulla di ovvio.
Queste proprietà che a noi sembrano ovvie, forse dicono qualcosa della realtà fuori di noi, ma dicono certamente molto di noi, che di quella realtà siamo comunque parte.
O ancora meglio, dicono molto del nostro mondo, il quale si interfaccia fra noi e la realtà.
Quindi sarebbe un grosso errore secondo me ( e non mi sto rivolgendo a te in particolare) svalutare la logica perchè disillusi dalle aspettative che riponevamo su essa, come portatrice di verità.
A questo punto Niko, non so se sei d'accordo come me, mi pare che ci dividiamo in due partiti.
Il partito di quelli che sono felici di essere usciti da questa impropria, quanto comprensibile e scusabile illusione senza cadere in depressione, e che perciò possono adesso liberalmente riflettere sul vero valore della logica, e il partito di quelli che vorrebbero a tutti i costi salvare l'illusione per uscire dal loro stato di depressione, ma che non potendolo fare, specie quelli che di logica ne capiscono davvero perchè lungo l'hanno praticata (non io), provano a spostarla un pò più in là ricreandosi una nuova illusione.
Il nostro mondo è costruito su una logica comprensiva della proprietà transitiva, che solo perciò ci sembra ovvia.
Se cade questa logica, o se la cambiamo, cade il mondo e si grida al nichilismo, ma in modo improprio, perchè non cambia la realtà, ma solo il nostro modo di rapportarci con essa.
Cioè cambia solo il mondo in cui di fatto viviamo, e ciò è inevitabile che succeda, essendo che noi cambiamo nel corso della nostra interazione  con la realtà.
Non esiste una verità all'ombra della quale vivere, ma una realtà in cui vivere, un mondo dopo l'altro.
La verità esiste solo se il nostro mondo coincide con la realtà, e così fino a un certo punto ci è parso che fosse, e ciò giustifica che di verità si sia parlato, e che la proprietà transitiva fosse una di queste, ad esempio, in particolare.
Ma esistono anche mondi in cui essa non vale e in cui domani potremmo trovarci nella necessità di dover vivere.
Non facciamone un dramma.
Godiamoci questo mondo e quelli a venire.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

niko

Citazione di: iano il 18 Gennaio 2024, 23:37:36 PMEssendo la logica  parte dell'uomo, ed ancora,  essendo l'uomo parte della realtà, allora per la proprietà transitiva, la logica è parte della realtà, sempre che la proprietà transitiva valga, perchè in effetti la sua validità sembra ovvia.
Tutte le regole logiche, almeno nella logica elementare, sembrano ovvie.
Però la prima regola della mia logica personale è che non c'è nulla di ovvio.
Queste proprietà che a noi sembrano ovvie, non sò quanto dicano della realtà, ma dicono certamente molto di noi, che di quella realtà siamo parte.
O ancora meglio, dicono molto del nostro mondo, il quale si interfaccia fra noi e la realtà.
Quindi sarebbe un grosso errore secondo me ( e non mi sto rivolgendo a te in particolare) svalutare la logica perchè disillusi dalle aspettative che riponevamo su essa, come portatrice di verità.
A questo punto Niko, non so se sei d'accordo come me, mi pare che ci dividiamo in due partiti.
Il partito di quelli che sono felici di essere usciti da questa impropria illusione, e che perciò possono liberalmente riflettere sul vero valore della logica, e il partito di quelli che vogliono tutti i costi salvare l'illusione, spostandola un pò più in là.




Io ho detto solo che non c'e' la verita': ci sono solo le convenzioni che sanno di essere tali, e le convenzioni che non sanno di essere tali.

Auspico un ritorno il piu' radicale possibile alle convenzioni che sappiano di essere tali, cioe' alla capacita' del desiderio di istituire.

Sicuramente, sono del primo partito.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

iano

Citazione di: niko il 18 Gennaio 2024, 23:51:12 PMIo ho detto solo che non c'e' la verita': ci sono solo le convenzioni che sanno di essere tali, e le convenzioni che non sanno di essere tali.

Auspico un ritorno il piu' radicale possibile alle convenzioni che sappiano di essere tali, cioe' alla capacita' del desiderio di istituire.

Sicuramente, sono del primo partito.


Si, la realtà non svanisce per una regola logica in più o in meno.
Però comprendo la preoccupazione di chi grida al nichilismo, perchè in effetti potrebbe non esserci un nuovo mondo al posto di questo.
La fede nella verità agisce ancora in modo positivo quando cerca di unificare i diversi mondi della fisica in cui di fatto oggi viviamo.
E' auspicabile che ciò avvenga, perchè ciò vale una semplificazione, ma non mi pare vi sia alcuna necessità in ciò.
Certo se ciò avvenisse, allora vedremmo nascere un nuovo mondo con una logica ancora tutta da scrivere.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#80
Se C sta dentro a B, che sta dentro ad A, allora C sta dentro ad A.
Questa logica vale per le particelle della meccanica quantistica?
Particelle che non si sà dove stanno finché non le misuri?
E' evidente che abbiamo a che fare qui con una logica diversa da quella a noi abituale.
Qui le cose esistono anche se non occupano un posto preciso, o, il che è lo stesso, ne occupano diversi insieme, senza avere una precisa forma che ne tracci i confini. Tutti gli attributi classici dell'essere svaniscono. Se la particella esiste ancora, obbedisce però a una logica  inusuale.
Le particelle non stanno una dentro l'altra, e la proprietà transitiva non vale.
Ciò che sembrava ovvio, non lo è.
Sembrava logico che le cose stessero in un certo modo, ma forse era la logica che le faceva stare così.
Certo, se continuiamo a derivare l'esistenza secondo vecchie logiche, allora nulla più esiste, e ogni cosa si annichilisce.
Tutto ciò che esisteva nel nostro mondo non sembra più certo.
Nulla sembra più esistere. In effetti però esiste ancora, ma si è trasferito tutto in un nuovo mondo, fatto di nuove evidenze derivate da una logica nuova.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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