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Autorità e Verità

Aperto da bobmax, 03 Gennaio 2024, 11:38:03 AM

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Phil

Lungi da me incensare la logica oltre i suoi meriti e il suo ambito, che non è affatto universale. Tuttavia un suo ambito comunque c'è e, come ricordato da InVerno, è l'ambito che entra in gioco ogni volta che ci mettiamo a ragionare, da soli o con gli altri, di politica, di sport o di altro.
Letteratura e poesia vengono studiate in (quasi?) tutte le scuole dell'obbligo; è quindi  "obbligatorio" conoscere almeno un po' Dante e Manzoni, ma non la logica e l'argomentazione (retorica, etc.). Un manualetto di logica a misura di bambino magari è noioso, ma poi te lo ritrovi, proprio come la matematica quando sei al supermercato a comprare le caramelle senza mamma e papà.
Ben venga alimentare la curiosità, ma perché non stimolare anche la curiosità su come funzionano i ragionamenti, oltre a quella sui miti letterari, a quella per le forme artistiche, etc.?

daniele22

Citazione di: Alberto Knox il 09 Gennaio 2024, 11:17:22 AMho già detto che il mito è la prima forma di filosofia ,Ulisse essendo un personaggio della mitologia Greca rientra a buon titolo.  Omero , attraverso i viaggi di Ulisse, esprime il desiderio umano della scoperta e della ricerca dell'ignoto, unitamente all'affermazione dell'ingegno e della ragione umana contro le forze ineluttabili del fato e degli dei.
Come dicevo, prima forma di filosofia attraverso il mito.
A volte sei molto acuto, ma a volte mi sembra che tu ti perda in un bicchiere d'acqua. Non so se questo sia attribuibile all'esistenza della filosofia, che di danni ne ha fatti abbastanza, sempre meno che la religione. Un anno in quinta liceo. Detto questo i poemi omerici possono quasi considerarsi testi sacri. Precedono la speculazione filosofica. Quindi, ancor prima che nell'Odissea, già nell'Iliade Diomede non esitò un attimo a scegliere Ulisse come compagno di ventura nel campo dei troiani, e proprio perché oltre ad essere valoroso era pure il prediletto di Pallade Atena. E vuoi che Omero o chi per esso non conoscesse la logica? Sono passate più o meno un paio di milionate d'anni da quando contattammo il fuoco. E poco prima di giungere all'homo sapiens (o meglio, deficiens) ragionavamo già abbastanza bene, mancandoci solo la consapevolezza/conoscenza dell'azione "parlare" e quella infine dell'azione "scrivere". La scrittura amplificò quindi la potenzialità del ragionamento in virtù del fatto che riusciva a fissare il pensiero, ma oggi qualcuno comincia a rendersi conto che cademmo in inganno ... inganno perché c'è un fine a rivelarlo, altrimenti figurerebbe come semplice scelta; e tale fine si manifesta dapprima in coloro che sostengono di volere la pace, e poi negli altri, quelli che ammettono la guerra e dicono di volere una pace giusta. Insomma tutti vogliono la pace, e tutti costoro assieme si fanno invece la guerra. Homo Sapiens o Deficiens?

Ipazia

Citazione di: Phil il 09 Gennaio 2024, 12:26:14 PMRibalterei la domanda: puoi forse presentare il ragionamento deduttivo e il ragionamento induttivo senza parlare di David Hume? La risposta è: chiaramente sì. Non a caso, ci sono persone che ragionano bene senza conoscere Hume (chiaramente, conoscere bene entrambi male non fa, ma dovendo assegnare delle priorità per motivi di tempi didattici, propenderei per il "saper ragionare senza Hume"). Basta studiare un buon manuale di logica (provare per credere) e cercare di mettere in pratica ciò che si studia. Verrà così subito ridimensionata la retorica sul valore della storia della filosofia per l'imparare a ragionare. Dovendo poi assegnare una precedenza pedagogica, suggerirei indubbiamente di partire dal suddetto manuale (quello sì, fin dalle elementari) e lasciare la storia della filosofia per gli appassionati che hanno superato la scuola dell'obbligo (e, a dirla tutta, terrei ben lontani i poeti, "cuginastri dei metafisici", dai luoghi in cui si decidono i programmi scolastici... non sarà la poesia a riparare davvero il tetto).

I "poeti" danno fastidio perché mostrano, e argomentano, i limiti del pensiero logico applicato aporeticamente all'esistenziale umano, quando la logica pretende di farla - riduzionisticamente -fuori dal vaso.

Concordo col manuale di logica, ma prima va fatto un corso sugli usi s/corretti della logica. Un corso epistemo-logico. Altra brutta gatta da pelare per i logici duri e puri.

E poi, per l'amatore evoluto, largo anche ai "poeti", con analisi logica ed ermeneutica del loro filosofare.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Ma l'autorità da quale "verità" è fondata?
Quand'è che si attribuisce un'autorevolezza a qualcuno?

Come dice Koba, quando quel qualcuno è in ricerca.
Ricerca in che senso?

Beh, ricerca del Vero.

Però la ricerca da sola non basta, perché vi sia autorevolezza.
Perché pure un bambino o un pazzo possono essere in ricerca, ma non per questo sono allora autorevoli.

L'autorevolezza richiede qualcosa in più...
Richiede di poter vedere qualche frutto di questa ricerca. E non è tanto il frutto in sé a fornire quella "verità" che fonda l'autorevolezza. Piuttosto è ciò che sta dietro, è l'origine di quel frutto a suscitare autorevolezza.
Insomma è lo spirito che si percepisce in quella fonte, a donare autorevolezza.

Perché anche l'esattezza, la correttezza, la congruenza, di per se stesse non fanno un'autorevolezza.
Un computer è esatto, logico, congruente, ma non per questo è autorevole.
Così come il burocrate che segue scrupolosamente ma meccanicamente regole predefinite.

No, l'autentica autorità ha sempre un afflato, seppur indefinito (e magari spesso illusorio), che ne trascende la materialità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

InVerno

Citazione di: Pio il 09 Gennaio 2024, 13:58:06 PMLa logica è importante, ma attenzione a farla diventare un assoluto. I logici tendono spesso al l'aridità del sentimento e sfociano nel cinismo. Non a caso declassano poesia e irrazionalità. Penso che non si dovrebbe insegnare ai bambini ciò che è importante o preferibili per noi adulti sul come ragionare, ma lasciare libera il più possibile la loro intelligenza di svilupparsi autonomamente. Così forse potremo avere varietà di pensiero.
Io mi riferisco alla semplice capacità di esporre idee, difenderne e criticarne altrui, uso di "intelletto di orientamento" di fronte al magma informativo e culturale globalizzato, il che non garantisce o condanna a diventare Oddifreddi. Ragionare in maniera logica è come presentarsi puliti ad una festa, non si capisce se lo fai per  te stesso o per gli altri, l'importante è che lo fai. Gli interventi a mio avviso richiesti poi sarebbero davvero minimali, con una decina di assiomi sparirebbe il 90% della spazzatura informativa sul pianeta, con grande libertà di pensiero per tutti dovuti agli ampi spazi intellettuali liberati, anche l'irrazionalità ne gioverebbe.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Phil

Citazione di: Ipazia il 09 Gennaio 2024, 15:14:36 PMI "poeti" danno fastidio perché mostrano, e argomentano, i limiti del pensiero logico applicato aporeticamente all'esistenziale umano
Solitamente i poeti non argomentano, ma alludono ed ammiccano. Quando Gödel ha tracciato (e dimostrato) i limiti logici di un sistema (la sua nota "indecidibilità"), non ha usato metafore e suadenti appelli all'emozione; ha usato fredde formule e simboli logici.
Proprio come quelli con cui si è trastullato a "dimostrare" l'esistenza di un dio; i logici hanno capito il trastullo, mentre alcuni poeti si sono esaltati ed altri si sono sentiti "derubati".

Citazione di: Ipazia il 09 Gennaio 2024, 15:14:36 PMUn corso epistemo-logico. Altra brutta gatta da pelare per i logici duri e puri.
Al contrario: l'epistemologia i logici la chiamano «casa» (solito novecento docet), e pare che questa abbia uno dei migliori tetti in circolazione (nonostante gli inevitabili catini per raccogliere l'immancabile acqua piovana).

daniele22

Citazione di: Phil il 09 Gennaio 2024, 16:43:56 PMQuando Gödel ha tracciato (e dimostrato) i limiti logici di un sistema (la sua nota "indecidibilità"), non ha usato metafore e suadenti appelli all'emozione; ha usato fredde formule e simboli logici.
Proprio come quelli con cui si è trastullato a "dimostrare" l'esistenza di un dio; i logici hanno capito il trastullo, mentre alcuni poeti si sono esaltati ed altri si sono sentiti "derubati".
Ciao Phil, perdona la mia ignoranza. Cosa significa "si è trastullato a dimostrare l'esistenza di Dio" e "i logici hanno capito il trastullo?

bobmax

Pure i poeti sono autorevoli. Anche se le "verità" che esprimono sono spesso inafferrabili.

Perché nonostante la mancanza di concretezza, alludono a una Verità ancor più grande.

Ma questa percezione di inconsistenza, è inevitabile a causa dello slancio per superare il determinato. Che li porta dove il pensiero logico trova il suo limite.

D'altronde, i grandi poeti erano senz'altro grandissimi logici. Talmente grandi, da non subire, della logica, le limitazioni.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Phil

Citazione di: daniele22 il 09 Gennaio 2024, 17:18:28 PMCiao Phil, perdona la mia ignoranza. Cosa significa "si è trastullato a dimostrare l'esistenza di Dio" e "i logici hanno capito il trastullo?

Con il trastullo di Gödel a "dimostrare" (fra virgolette) l'esistenza di un dio (non di Dio), mi riferivo a questo: https://it.wikipedia.org/wiki/Prova_ontologica_di_G%C3%B6del. Con «i logici hanno capito il trastullo» mi riferivo al fatto che proprio considerando i teoremi di incompletezza di Gödel, tale dimostrazione si rivela non valida e, molto più "in basso", qui trovi quattro chiacchiere in merito: https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-prova-ontologica-dell'esistenza-di-(quale)-dio/

daniele22

Citazione di: Phil il 09 Gennaio 2024, 17:43:33 PMCon il trastullo di Gödel a "dimostrare" (fra virgolette) l'esistenza di un dio (non di Dio), mi riferivo a questo: https://it.wikipedia.org/wiki/Prova_ontologica_di_G%C3%B6del. Con «i logici hanno capito il trastullo» mi riferivo al fatto che proprio considerando i teoremi di incompletezza di Gödel, tale dimostrazione si rivela non valida e, molto più "in basso", qui trovi quattro chiacchiere in merito: https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/la-prova-ontologica-dell'esistenza-di-(quale)-dio/
Grazie 

Pio

#115
L 'autorità' perde sempre più autorevolezza perché ormai viviamo nella società della sfiducia. Il bombardamento continuo di informazioni ci fa nascere il SOSPETTO che le cose potrebbero anche stare DIVERSAMENTE. Più informazioni incameriamo e più cresce in noi, individui ormai isolati, una sfiducia di fondo. Più affrontiamo e ci confrontiamo con miriadi di informazioni diversificate e spesso tra loro contraddittorie, più forte diventa la diffidenza. È quasi un istinto naturale di autoconservazione della propria salute mentale. Dubito perché non sono in grado di percepire dove realmente sta la VERITÀ. Ci rendiamo conto, magari inconsciamente, di straforo, di essere usati, manipolati, monetizzati e quindi dubitiamo che le informazioni leghino l'autorita' con la verità. Quando la sfiducia nella verità, nella sua POSSIBILITÀ,  aumenta oltre un certo limite diventa quasi impossibile non dubitare. Le produzioni di informazioni formano un mucchio, un  cumulo dove è sempre più difficile cogliere un senso. La verità  è invece una narrazione fondamentalmente SEMPLICE  Non forma un mucchio. Non è frequente come le informazioni. Elevata a narrazione fornisce senso e significato. Fornisce un orientamento. Le informazioni da sole non sono in grado di fornire alcun orientamento. Nella società della sfiducia le persone sono infatti disorientate. Non posso far altro che costruirmi da solo la mia verità, soggettiva e fragile o aderire a verità particolari costruite da gruppi che selezionano le informazioni, a volte per fini poco nobili. Queste "verità particolari", spesso definite come complottismo dalle "verità particolari ufficiali", sono tentativi di creare una narrazione che abbia un senso tra la montagna di spazzatura informatica.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Alberto Knox

Citazione di: Pio il 09 Gennaio 2024, 21:20:49 PMQueste "verità particolari", spesso definite come complottismo dalle "verità particolari ufficiali", sono tentativi di creare una narrazione che abbia un senso tra la montagna di spazzatura informatica.
un ricercatore di verità che si rispetti deve dubitare per quanto possibile su tutte le cose.
C'è tanta pornografia letteraria nel senso che si da in pasto alla gente ciò di cui la gente va pazza. Allora cosa fare? individuare fonti di informazioni sicure e affidabili. E questo significa cestinare la tv con tutta la testata telegiornalistica dietro e tutti quei programmi demenziali per dirla alla Battiato.
Giornalisti che ti raccontano una tragedia con la durata di una scoreggia di 2 minuti non meritano neanche di essere ascoltati. Se ci sono programmi seri che fanno approfondimenti interessanti allora ancora ancora, posso anche vederli.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

L'autorità,  seguendo un suo percorso logico di dominio, si fonda su sedimenti millenari di menzogna e la sua autorevolezza è piuttosto un'eccezione alla regola, prodotto di una felice eterogenesi di cause edificanti tetti provvisori, che velocemente dilegua ripristinando la norma.

Perfino l'episteme, la scienza, non si salva da questo meccanismo infernale, lasciando la verità languire nel sottosuolo senza finestre delle eresie e persecuzioni.

È questo il motivo per cui ci vedono di più i "poeti" che filosofano con l'anima, il martello e il piccone, che i logici, tracciatori di confini dei migliori mondi possibili nelle Prussie eterne. Coi loro tetti e finestre immaginari, mentre la realtà, Gaza, sta altrove.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Qualora esistesse una categoria di iperlogici, quello di cui i logici "onesti" si rendono conto è che la logica è ancorata da una gravità. Al contrario quelli disonesti se ne fregano. Un esempio tra molti: "io non sono un abitudinario". Uno potrebbe dire che non è vero perché la mia abitudine sarebbe quella di non avere abitudini. Giusto, ma la legittimità di tale formula dipende da una gravità. La gravità viene fornita dal contesto in cui si sviluppa la formula "la tua abitudine è non avere abitudini": se tu sei un poliziotto che deve braccare un ricercato la formula ha un suo senso logico razionale inquadrato appunto dal fine. Ma in un dialogo in cui si parla semplicemente delle proprie abitudini diventa chiaramente una formula illegittima inquadrata da chissà quale fine.
Dato che lo Stato desidera il benessere tramite le sue formule costitutive, tali principii appunto costituiscono la gravità in cui bisognerebbe discutere in modi logici e razionali le leggi positive.
In tema di leggi vi sono tutte quelle dedicate al falso. ¿Il falso, è indubbiamente una piaga sociale nonostante le leggi dello Stato? Se sì, qual è la logica corretta che risolva il problema?

Pensarbene

Un poliziotto, un ufficiale,un capufficio,un gerente di qualsiasi cosa,un leader politico,religioso ecc..... non sono autorità Dovrebbero(!) essere competenti al SERVIZIO di chi non lo è nel campo in cui loro lo sono!!!
Perché questo la Terra NON SERVE PRATICAMENTE A NIENTE :)) ma solo a QUALCUNO.... >:(

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