Le due vie della filosofia occidentale

Aperto da Jacopus, 06 Dicembre 2023, 08:40:36 AM

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niko

Citazione di: PhyroSphera il 20 Dicembre 2023, 08:15:10 AMIl fatto che per un periodo molti greci non riconoscessero la creazione, non significa che la "physis" è increata. I pagani omettevano di raccontarne la creazione, ma il dogma del mondo increato non era costitutivo del pensiero greco pagano.
Si può evitare di pensare alle origini dell'universo e questa libertà non dimostra che la creazione divina non esiste e molte concezioni teologiche affermano la creazione fuori dal tempo e quindi la perennità del mondo.
L'Essere parmenideo, il Motore Immobile di Aristotele e gli altri analoghi concetti filosofici sull'Assoluto sono individuazioni di Dio pur non essendone identificazioni. Li si può pensare senza giungere al pensiero di una identità, ma appunto restano concetti corrispondenti a Dio. Certo, dimostrata la loro realtà, non è già dimostrato il fatto che essa è Dio. L'assolutismo ateo, come il tuo, è sicuro che non si possa trattare di Dio, ma la sua sicurezza si fonda solo su dei ragionamenti e non è la ragione a poter attuare l'identificazione né a smentirla. Escludere Dio emotivamente è un atto che nessun ateo riesce veramente a compiere e gli atei intolleranti come te palesano questo col risentimento: a livello emotivo voi non riuscite a negare Dio ma provate risentimento per Lui.
Dire "eternità del tempo" significa negare che esso concretamente è molteplice: al di là del concetto unico di tempo, esistono i tempi, ognuno limitato quindi non eterno. Come vedi, voi costruite nella vostra mente una falsa unità, in sostituzione del vero Uno. Essere atei implicherebbe modestia, nel senso che il non voler pensare a Dio comporta delle limitazioni anche nei còmpiti. Voi invece vi arrogate il ruolo dei credenti e portate avanti una pretesa di dominio sul mondo della fede e della religione, cercando di imitarlo per invidia. Se desiderate i còmpiti propri della religione, sceglietevene una invece di negarle tutte profittando della situazione in cui le cose della religione versano. Pensate prima di tutto ai vostri guai, ne avete parecchi, come dimostrano le vostre elucubrazioni, i vostri tentativi malriusciti di vivere eliminando il ricorso a spiegazioni ultime.

Mauro Pastore


Ma rifletti, invece di sparare le tue, di elucubrazioni...

Tutti i miti e i discorsi filosofici della "creazione" (creazione per modo di dire) Greci, da Esiodo, agli atomisti, ai presocratici, a Platone stesso nel Timeo, ad Aristotele, descrivono NON una creazine a partire dal nulla, MA un ordinamento, e dunque una generazione condizionata, a partire dal caos (cosa di piu' materico e femminino degli dei che si uniscono e partoriscono ad esempio in Esiodo...?).

Manca proprio il concetto della creazione ex nihilo, e della potenza infinita del Dio che la renderebbe possibile.

La generazione condizionata, e l'ordinamento dal caos, sono processi ciclici, e potenzlmente ripetibili. Quello a cui fanno cenno questi racconti e' l'autotrasformazione, evolutiva e necessitata, dello stesso eterno quantum di energia e materia, e se vogliamo logos/spirito, esistente attraverso un tempo infinito, colto a partire da un momento iniziale arbitrario, da un punto di vista umano meno ordinato, nel suo sviluppo verso un momemento futuro, apparente agli occhi (condizionati) degli uomini come piu' ordinato.

Lo stesso Parmenide, che tu vorresti far diventare creazionista, te lo scrive chiaramente, che dal nulla non si crea nulla. Se dal nulla non si crea nulla, concetto non solo parmenideo, ma greco classico in generale, quello su cui ricade e puo' ricadere l'umano interesse, e' solo, stante l'essere e stando nell'essere, la serie infinita delle trasformazioni, la nullificazione parziale dell'essere attraverso il divenire (prescindendo un attimo da Parmenide, che negava anche quella). Non c'e' un'origine, perche' non c'e' un nulla.

Il Dio che crea dal di fuori del tempo, non puo' creare al di fuori dell'archetipo umano e umanizzato del tempo, perche' nel creare qualcosa dal nulla crea la differenza radicale tra essere e nulla, consegna il nulla alla dimensione del prima, del passato perduto, ed eventualmente dell' eskaton/ultimo, e il qualcosa (creato) alla dimensione del presente, e del "dopo" piu' prossimo, non (ancora) escatologico, che e' dopo rispetto al prima. Se il tempo e' creato, il tempo ha un fine esterno a se stesso, e quindi la sua eternita' fa problema, deve essere esorcizzata o addolcita, altrimenti il fine esterno al tempo del tempo, se il tempo fosse eterno, non si raggiungerebbe mai.

E comunque noi non vogliamo sostituire le religioni in generale, vogliamo sostituire te.

Vogliamo sorprenderti e clonarti, spersonalizzarti toglierti ogni assoluto...

Noi siamo ovunque, sotto il letto, sotto il cuscino, dietro lo schermo, negli angoli morti, nei rantoli del vento, nella folla anonima... viglia, armati, tieni tutte le luci accese, non cedere al sonno...

Ma anche questa, e' solo questione di tempo...



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

PhyroSphera

Citazione di: niko il 20 Dicembre 2023, 10:58:14 AMMa rifletti, invece di sparare le tue, di elucubrazioni...

Tutti i miti e i discorsi filosofici della "creazione" (creazione per modo di dire) Greci, da Esiodo, agli atomisti, ai presocratici, a Platone stesso nel Timeo, ad Aristotele, descrivono NON una creazine a partire dal nulla, MA un ordinamento, e dunque una generazione condizionata, a partire dal caos (cosa di piu' materico e femminino degli dei che si uniscono e partoriscono ad esempio in Esiodo...?).

Manca proprio il concetto della creazione ex nihilo, e della potenza infinita del Dio che la renderebbe possibile.

La generazione condizionata, e l'ordinamento dal caos, sono processi ciclici, e potenzlmente ripetibili. Quello a cui fanno cenno questi racconti e' l'autotrasformazione, evolutiva e necessitata, dello stesso eterno quantum di energia e materia, e se vogliamo logos/spirito, esistente attraverso un tempo infinito, colto a partire da un momento iniziale arbitrario, da un punto di vista umano meno ordinato, nel suo sviluppo verso un momemento futuro, apparente agli occhi (condizionati) degli uomini come piu' ordinato.

Lo stesso Parmenide, che tu vorresti far diventare creazionista, te lo scrive chiaramente, che dal nulla non si crea nulla. Se dal nulla non si crea nulla, concetto non solo parmenideo, ma greco classico in generale, quello su cui ricade e puo' ricadere l'umano interesse, e' solo, stante l'essere e stando nell'essere, la serie infinita delle trasformazioni, la nullificazione parziale dell'essere attraverso il divenire (prescindendo un attimo da Parmenide, che negava anche quella). Non c'e' un'origine, perche' non c'e' un nulla.

Il Dio che crea dal di fuori del tempo, non puo' creare al di fuori dell'archetipo umano e umanizzato del tempo, perche' nel creare qualcosa dal nulla crea la differenza radicale tra essere e nulla, consegna il nulla alla dimensione del prima, del passato perduto, ed eventualmente dell' eskaton/ultimo, e il qualcosa (creato) alla dimensione del presente, e del "dopo" piu' prossimo, non (ancora) escatologico, che e' dopo rispetto al prima. Se il tempo e' creato, il tempo ha un fine esterno a se stesso, e quindi la sua eternita' fa problema, deve essere esorcizzata o addolcita, altrimenti il fine esterno al tempo del tempo, se il tempo fosse eterno, non si raggiungerebbe mai.

E comunque noi non vogliamo sostituire le religioni in generale, vogliamo sostituire te.

Vogliamo sorprenderti e clonarti, spersonalizzarti toglierti ogni assoluto...

Noi siamo ovunque, sotto il letto, sotto il cuscino, dietro lo schermo, negli angoli morti, nei rantoli del vento, nella folla anonima... viglia, armati, tieni tutte le luci accese, non cedere al sonno...

Ma anche questa, e' solo questione di tempo...




Tu intendi la creazione dal nulla in modo insostenibile, al pari di molti credenti che non sanno farsene un'idea appropriata. Ci sono le concezioni teologiche che non pensano Dio separato dall'universo. Per esempio secondo la tradizione ebraica della Cabala Dio usa se stesso per creare il mondo. Secondo il neoplatonismo, anche quello cristiano, esiste l'Uno trascendente da cui tutto è emanato ma ciascuna singola cosa ne partecipa. Queste concezioni sono al riparo delle vostre obiezioni, le quali peraltro contengono sempre lo stesso errore. Non comprendete che la materia una non esiste, quando pensate il mondo non vi rendete conto che è solo un insieme. Quindi l'Essere, il Motore Immobile, e gli altri concetti di Assoluto, sono in uno sfondo che va oltre il mondo. La origine delle cose non può essere nel mondo stesso, non esiste in esso lo spazio sufficiente...
Avete l'idea che dire trascendente significhi dire non immanente, ma esistono anche le concezioni dell'Assoluto immanente-trascendente (in sensi diversi). Interpretate Spinoza come se l'Infinito di cui lui dice fosse nel mondo ma è evidente che il mondo non lo può contenere... E quando Spinoza dice Dio pensate sia uno scherzo.
A furia di sognare la materia una, trattate i bicchieri di vetro come fossero posate di metallo... Ed anche con le persone fate così — non è proprio accettabile la vostra pretesa di voler cambiare gli interlocutori che vi smentiscono: umorismo a parte siete violenti, non avete mai accettato la libertà di pensiero.

Ti avevo fatto un esempio: Sam Tommaso pensava il mondo esistente da sempre ma ciascuna cosa creata, non prodotta, di volta in volta da Dio, da fuori il tempo; e tu a questi esempi reagisci come un disco incantato dove è registrata una canzone demenziale. Rifletti tu.


Mauro Pastore

Pensarbene

Credente equivale a qualcuno che ritiene l'esistente creato da Dio?
Per quel che so, l'esistente , quello terreno in particolare, potrebbe essere un accidente casuale dovuto a una variabile casuale che ha modificato , come insegna la teoria del caos,qualcosa che c'era prima. 
Allora, cominciamo con il considerare il "caos" in questo senso.
Il quid creatore è una variabile  casuale che innesta casualmente un cambiamento  che potrebbe essere perfino totale.
Che cosa c'entra Dio in questo?
Niente, perchè quella variabile casuale non sono i dadi di Dio.
Se cercate Dio  cercatelo in un altro modo, ad esempio in una   creometria eterna che emana dall'Eternità.
Paradossalmente vi trovereste d'accordo con Hawking e colleghi, atei tutti quanti,secondo i quali l'idea del Nulla e l'ateismo conseguente è un trucco dei cosmologi per evitare il problema di Dio.
Scrive Hawking:"....io penso a una geometria eterna dalla quale origina l'universo, qualcosa del genere che permetta di fare a meno di un escamotage comodo per eludere il problema"
Allora, restando su questo, la risposta è "eternità" e "caos", mentre il Creativo è una inaspettata variabile casuale.
Io non dico di essere d'accordo con questo, ma mi pare una delle cose più sensate che io possa dire 



Jacopus

CitazioneCreativo è una inaspettata variabile casuale.
D'accordissimo. Se al casuale sostituiamo "causale", ecco che torniamo nel teologico.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

#94
Citazione di: PhyroSphera il 20 Dicembre 2023, 21:41:48 PMTu intendi la creazione dal nulla in modo insostenibile, al pari di molti credenti che non sanno farsene un'idea appropriata. Ci sono le concezioni teologiche che non pensano Dio separato dall'universo. Per esempio secondo la tradizione ebraica della Cabala Dio usa se stesso per creare il mondo. Secondo il neoplatonismo, anche quello cristiano, esiste l'Uno trascendente da cui tutto è emanato ma ciascuna singola cosa ne partecipa. Queste concezioni sono al riparo delle vostre obiezioni, le quali peraltro contengono sempre lo stesso errore. Non comprendete che la materia una non esiste, quando pensate il mondo non vi rendete conto che è solo un insieme. Quindi l'Essere, il Motore Immobile, e gli altri concetti di Assoluto, sono in uno sfondo che va oltre il mondo. La origine delle cose non può essere nel mondo stesso, non esiste in esso lo spazio sufficiente...
Avete l'idea che dire trascendente significhi dire non immanente, ma esistono anche le concezioni dell'Assoluto immanente-trascendente (in sensi diversi). Interpretate Spinoza come se l'Infinito di cui lui dice fosse nel mondo ma è evidente che il mondo non lo può contenere... E quando Spinoza dice Dio pensate sia uno scherzo.
A furia di sognare la materia una, trattate i bicchieri di vetro come fossero posate di metallo... Ed anche con le persone fate così — non è proprio accettabile la vostra pretesa di voler cambiare gli interlocutori che vi smentiscono: umorismo a parte siete violenti, non avete mai accettato la libertà di pensiero.

Ti avevo fatto un esempio: Sam Tommaso pensava il mondo esistente da sempre ma ciascuna cosa creata, non prodotta, di volta in volta da Dio, da fuori il tempo; e tu a questi esempi reagisci come un disco incantato dove è registrata una canzone demenziale. Rifletti tu.


Mauro Pastore


La Kabbala' e San Tommaso sostengono entrambi che il mondo abbia inizio nel tempo, solo che bisognerebbe conoscerli, prima di citarli a caso...

San Tommaso considera l'ipotesi che il mondo sia di durata eterna ed esteso eternamente nel passato, la pondera, la soppesa, e poi la scarta, propendendo infine per l'esistenza di un punto zero del tempo e per la finitudine del passato: non a caso e' l'intellettuale piu' importante del mondo cristiano insieme a sant'Agostino.

Un passato eterno, che sia di gioia o di dolore, farebbe problema per il tema fondamentale cristiano della redenzione, che implica un futuro migliore del passato.

Il cristianesimo ha tutto l'interesse, a sostenere la finitudine del passato. Quanto meno la finitudine del passato umano in un mondo dal tempo indefinito, ai fini di un discorso morale (anche se San Tommaso non si limita a quella, e sostiene la finitudine anche di tutto il passato cosmico, mi sembra incredibile, appunto, che lo citi cosi' a sproposito).

La Kabbala' e' l'archetipo, di ogni inizio nel tempo, perche' sostiene che il nostro non sia il primo, dei mondi creati.

Il simbolismo della seconda lettera dell'alfabeto ebraico, che e' la prima lettera, della bibbia.

E il simbolismo del ritmo, del respiro di Dio, in cui noi siamo nell'espirazione, quindi nel dopo, di un tempo gia' creato, susseguente a una inspirazione, che almeno direttamente non ci riguarda, poiche' in essa (ancora) noi non eravamo, e che possiamo assumere al limite solo come escatologia, e come fine del nostro agire/essere (nuova inspirazione, dopo l'espirazione).

Sei tu, che volendo conciliare eternalismo della physis e cristianesimo, assumi posizioni eretiche.

Mi sembra imbarazzante, spiegarti che il Dio cristiano non e' un emanatore ma un creatore. Che dall'uno plotiniano la realta' procede secondo necessita', mentre Dio crea, secondo volonta'.

Che il Dio cristiano non puo' essere (solo) il Dio del mondo come ad esempio in Aristotele, perche' se cosi' gli fosse andato, al Dio cristiano,  egli avrebbe potuto creare nessun mondo, o due, o centomila o i cerchi quadrati, o un masso cosi' pesante che nemmeno lui, poi sarebbe riuscito a sollevare.

E un essere personale che puo' anche decidere di non creare il mondo, o crearne due, non e' "legato" al mondo, non e' il dio del mondo: e' Dio e basta

Non si e' mai visto un Uno plotiniano andare in sciopero e non emanare il mondo, fare lo straordinario ed emanarne due, o emanare i cerchi quadrati o robe simili. L'Uno emana secondo necessita'.

Non si e' mai visto un motore immobile far girare i cerchi quadrati, o le pecorelle, o il nulla assoluto: no, il motore immobile e' un vero, dio del mondo, fa girare sempre e solo solo le calotte stellari.

Addirittura, c'e' talmente poca necessita' propria della physis in San Tommaso, che egli sostiene che il mondo non sia autosussistente: il mondo ha bisogno di Dio per essere creato, e poi in ogni istante della sua durata per essere conservato. Siamo lontanissimi anche dalla metafora del dio orologiaio, che da' solo l'incipit a un mondo capace poi in eterno di funzionare da se'. Retto da leggi necessarie applicate a materia fondamentalmente indistruttibile. Come e' quello greco classico. E come quello reale. In cui la materia e' fatta di atomi. E gli atomi sono fatti di neutroni e protoni. E se li scambi, se li togli e se li aumenti, questi protoni, i bicchieri di vetro diventano di ferro, anche se a te non piace. I teisti allo stato attuale no: ancora non diventano atei per sola ricombinazione atomica ma tranquillo; ci stiamo lavorando.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: PhyroSphera il 20 Dicembre 2023, 08:15:10 AMIl fatto che per un periodo molti greci non riconoscessero la creazione, non significa che la "physis" è increata. I pagani omettevano di raccontarne la creazione, ma il dogma del mondo increato non era costitutivo del pensiero greco pagano.




Comunque, gia' in Eraclito troviamo l'affermazione che il mondo sia increato, da sempre e per sempre, e governato dalla necessita', e non dalla volonta' degli uomini o degli dei.

Parmenide, attualista proprio come Eraclito, con l'esclusione del non-essere ci consegna ancora di piu' all'immanenza. La trascendenza e' il nulla, e' la via del non essere, e la dimensione tragica consiste proprio nel non poterla percorrere. Solo la catarsi tragica rimane, nell'impossibilita' di trascendere. Nell'essere legati sempre al sopraggiungere dello stesso attimo, eternamente essente, o diveniente. 
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

PhyroSphera

Citazione di: niko il 21 Dicembre 2023, 01:53:10 AMLa Kabbala' e San Tommaso sostengono entrambi che il mondo abbia inizio nel tempo, solo che bisognerebbe conoscerli, prima di citarli a caso...

San Tommaso considera l'ipotesi che il mondo sia di durata eterna ed esteso eternamente nel passato, la pondera, la soppesa, e poi la scarta, propendendo infine per l'esistenza di un punto zero del tempo e per la finitudine del passato: non a caso e' l'intellettuale piu' importante del mondo cristiano insieme a sant'Agostino.

Un passato eterno, che sia di gioia o di dolore, farebbe problema per il tema fondamentale cristiano della redenzione, che implica un futuro migliore del passato.

Il cristianesimo ha tutto l'interesse, a sostenere la finitudine del passato. Quanto meno la finitudine del passato umano in un mondo dal tempo indefinito, ai fini di un discorso morale (anche se San Tommaso non si limita a quella, e sostiene la finitudine anche di tutto il passato cosmico, mi sembra incredibile, appunto, che lo citi cosi' a sproposito).

La Kabbala' e' l'archetipo, di ogni inizio nel tempo, perche' sostiene che il nostro non sia il primo, dei mondi creati.

Il simbolismo della seconda lettera dell'alfabeto ebraico, che e' la prima lettera, della bibbia.

E il simbolismo del ritmo, del respiro di Dio, in cui noi siamo nell'espirazione, quindi nel dopo, di un tempo gia' creato, susseguente a una inspirazione, che almeno direttamente non ci riguarda, poiche' in essa (ancora) noi non eravamo, e che possiamo assumere al limite solo come escatologia, e come fine del nostro agire/essere (nuova inspirazione, dopo l'espirazione).

Sei tu, che volendo conciliare eternalismo della physis e cristianesimo, assumi posizioni eretiche.

Mi sembra imbarazzante, spiegarti che il Dio cristiano non e' un emanatore ma un creatore. Che dall'uno plotiniano la realta' procede secondo necessita', mentre Dio crea, secondo volonta'.

Che il Dio cristiano non puo' essere (solo) il Dio del mondo come ad esempio in Aristotele, perche' se cosi' gli fosse andato, al Dio cristiano,  egli avrebbe potuto creare nessun mondo, o due, o centomila o i cerchi quadrati, o un masso cosi' pesante che nemmeno lui, poi sarebbe riuscito a sollevare.

E un essere personale che puo' anche decidere di non creare il mondo, o crearne due, non e' "legato" al mondo, non e' il dio del mondo: e' Dio e basta

Non si e' mai visto un Uno plotiniano andare in sciopero e non emanare il mondo, fare lo straordinario ed emanarne due, o emanare i cerchi quadrati o robe simili. L'Uno emana secondo necessita'.

Non si e' mai visto un motore immobile far girare i cerchi quadrati, o le pecorelle, o il nulla assoluto: no, il motore immobile e' un vero, dio del mondo, fa girare sempre e solo solo le calotte stellari.

Addirittura, c'e' talmente poca necessita' propria della physis in San Tommaso, che egli sostiene che il mondo non sia autosussistente: il mondo ha bisogno di Dio per essere creato, e poi in ogni istante della sua durata per essere conservato. Siamo lontanissimi anche dalla metafora del dio orologiaio, che da' solo l'incipit a un mondo capace poi in eterno di funzionare da se'. Retto da leggi necessarie applicate a materia fondamentalmente indistruttibile. Come e' quello greco classico. E come quello reale. In cui la materia e' fatta di atomi. E gli atomi sono fatti di neutroni e protoni. E se li scambi, se li togli e se li aumenti, questi protoni, i bicchieri di vetro diventano di ferro, anche se a te non piace. I teisti allo stato attuale no: ancora non diventano atei per sola ricombinazione atomica ma tranquillo; ci stiamo lavorando.




San Tommaso includeva nella creazione anche il tempo e considerava Dio fuori dal tempo anche come creatore; se dunque il mondo avesse avuto un vero e proprio inizio, Dio precedendolo sarebbe nel tempo. E evidente che Tommaso pensava a tanti inizi, forse non a vari mondi, riferendosi all'inizio delle cose: un mondo in ogni caso che inizia e reinizia continuamente.
Il modello atomico, che tu pensi descriva i mattoni della materia, non è stato ancora rinominato ma lo si dovrebbe dopo i progressi della fisica delle particelle... Molti scienziati si illusero, poi furono smentiti, tu sei rimasto ai loro errori interpretativi. La scienza è un processo continuo, solo la sapienza giunge a definire dei termini; e questo lo sa chi veramente si dedica alla filosofia.
Del resto che hai scritto non penso valga la pena di dire qualcosa, bastano queste indicazioni, perché sull'argomento tu costruisci castelli di sciocchezze, anche quando tenti di porre in causa la teologia.

Mauro Pastore 

niko

#97
Citazione di: PhyroSphera il 21 Dicembre 2023, 19:14:48 PMSan Tommaso includeva nella creazione anche il tempo e considerava Dio fuori dal tempo anche come creatore; se dunque il mondo avesse avuto un vero e proprio inizio, Dio precedendolo sarebbe nel tempo. E evidente che Tommaso pensava a tanti inizi, forse non a vari mondi, riferendosi all'inizio delle cose: un mondo in ogni caso che inizia e reinizia continuamente.
Il modello atomico, che tu pensi descriva i mattoni della materia, non è stato ancora rinominato ma lo si dovrebbe dopo i progressi della fisica delle particelle... Molti scienziati si illusero, poi furono smentiti, tu sei rimasto ai loro errori interpretativi. La scienza è un processo continuo, solo la sapienza giunge a definire dei termini; e questo lo sa chi veramente si dedica alla filosofia.
Del resto che hai scritto non penso valga la pena di dire qualcosa, bastano queste indicazioni, perché sull'argomento tu costruisci castelli di sciocchezze, anche quando tenti di porre in causa la teologia.

Mauro Pastore


A parte che San Tommaso nella summa teologica afferma che il mondo ha inizio, e quindi che non esiste da sempre, e quindi che non e' uno sfondo eterno, e quindi non e' la stessa cosa della physis dei Greci, quello su cui si dovrebbe riflettere e' che il Dio cristiano creatore, essendo anche un Dio redentore, puo' "cambiare" il passato, recuperarlo alla sua stessa volonta', quindi non ha senso, che crei un passato infinito: un passato infinito sarebbe un altro Dio, e non si potrebbe cambiare.

L'inizio del tempo e' importante nel cristianesimo, perche' il cristianesimo e' una proposta, totalizzante, di senso, mentre invece se fossimo in un tempo infinito, che il cristianesimo nega, bisognerebbe accettare anche, (se non direttamente solo), nell'equazione della presenza umana, il nietzscheano spirito di gravita', il non senso.
Il tempo e' oggetto, e non soggetto di creazione, quindi deve essere oggetto di una attesa finita, affinche' il creatore, esterno al tempo, si possa rivelare.

Dio non si e', parzialmente trasformato nel mondo, ha creato il mondo dal nulla. Non si puo', parzialmente trasformare in qualcos'altro, altrimenti non sarebbe piu' uno, e non sarebbe piu' Dio. Se il mondo fosse Dio, non conterrebbe la presenza temporanea del male, e il cristo non narrerebbe di un altro e venturo mondo, celeste e millenario.

Tu non ti occupi di filosofia, ti occupi di propaganda anticomunista e antimodernista e tutti i tuoi post lo confermano.

Vorresti recuperare la filosofia al cristianesimo, ma recuperare la filosofia al cristianesimo e' impossibile, (il medioevo e' finito) cosi' come pure, scindere la filosofia dalla prassi, da dopo Marx (ma da anche prima, se la si e' capita, e se si prescinde un attimo dalla cosiddetta filosofia "cristiana"/cristianizzata, che e' un ossimoro antipratico e antipragmatico per sua stessa definizione, e, nei casi migliori, ammissione).

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

PhyroSphera

Citazione di: niko il 22 Dicembre 2023, 10:26:24 AMA parte che San Tommaso nella summa teologica afferma che il mondo ha inizio, e quindi che non esiste da sempre, e quindi che non e' uno sfondo eterno, e quindi non e' la stessa cosa della physis dei Greci, quello su cui si dovrebbe riflettere e' che il Dio cristiano creatore, essendo anche un Dio redentore, puo' "cambiare" il passato, recuperarlo alla sua stessa volonta', quindi non ha senso, che crei un passato infinito: un passato infinito sarebbe un altro Dio, e non si potrebbe cambiare.

L'inizio del tempo e' importante nel cristianesimo, perche' il cristianesimo e' una proposta, totalizzante, di senso, mentre invece se fossimo in un tempo infinito, che il cristianesimo nega, bisognerebbe accettare anche, (se non direttamente solo), nell'equazione della presenza umana, il nietzscheano spirito di gravita', il non senso.
Il tempo e' oggetto, e non soggetto di creazione, quindi deve essere oggetto di una attesa finita, affinche' il creatore, esterno al tempo, si possa rivelare.

Dio non si e', parzialmente trasformato nel mondo, ha creato il mondo dal nulla. Non si puo', parzialmente trasformare in qualcos'altro, altrimenti non sarebbe piu' uno, e non sarebbe piu' Dio. Se il mondo fosse Dio, non conterrebbe la presenza temporanea del male, e il cristo non narrerebbe di un altro e venturo mondo, celeste e millenario.

Tu non ti occupi di filosofia, ti occupi di propaganda anticomunista e antimodernista e tutti i tuoi post lo confermano.

Vorresti recuperare la filosofia al cristianesimo, ma recuperare la filosofia al cristianesimo e' impossibile, (il medioevo e' finito) cosi' come pure, scindere la filosofia dalla prassi, da dopo Marx (ma da anche prima, se la si e' capita, e se si prescinde un attimo dalla cosiddetta filosofia "cristiana"/cristianizzata, che e' un ossimoro antipratico e antipragmatico per sua stessa definizione, e, nei casi migliori, ammissione).


La filosofia presuppone disposizione all'ascolto e tu non ne mostri.

Non si tratta di negare che San Tommaso diceva che il mondo ha inizio, si tratta di capire cosa intendeva con questo. Evidentemente, dato che pensava che Dio crea fuori dal tempo, non pensava a un solo inizio. Se ci sono sempre nuovi inizi, il mondo può esistere da sempre.

Il cristianesimo non è solo una religione storica. La salvezza cristiana è una eventualità sempre possibile. Il diagramma che tu traccia non ha senso.


Mauro Pastore 

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