Menu principale

Scienza e Filosofia

Aperto da bobmax, 11 Dicembre 2023, 14:53:54 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

bobmax

Sebbene vi possano essere scienziati filosofi, così come filosofi che masticano discipline scientifiche, vi è una fondamentale differenza tra scienza e filosofia.
Perché la scienza si occupa di come funziona il mondo, mentre la filosofia è interessata alle ragioni della esistenza del mondo.

Cioè la scienza studia ciò che esiste,  la filosofia indaga cosa lo fa esistere.

La scienza è fisica.
La filosofia è metafisica.

La filosofia necessita della scienza, delle sue scoperte, dei suoi modelli, per trarne la concretezza e l'ispirazione delle sue speculazioni metafisiche.

Mentre la scienza, sebbene a volte non ne sia consapevole, trae dalla filosofia la metafisica che permette di dare un senso a se stessa.
Senza metafisica, implicita o meno non importa, la scienza non potrebbe produrre nulla di sensato.

Chi ritiene di essere scienziato, ma non è consapevole della metafisica a cui fa inevitabilmente costante riferimento, in effetti non è scienziato.

Ma pure chi vuol fare filosofia, argomentando sulle eventuali implicazioni di recenti o passate scoperte scientifiche, di cui non sa però sostanzialmente nulla... non fa affatto un buon servizio alla filosofia.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Ma cosa significa "masticare un po' di scienza"?
Direi che vuol dire avere cognizioni sufficienti per arrischiarsi a ragionare su temi scientifici.

Per verificare di possedere questa minima necessaria competenza, occorre confrontarsi con chi ne dovrebbe sapere di più.
Leggere testi che non siano solo di pura divulgazione.
Provare a risolvere esercizi di base.
E non demordere, soprattutto non mentire a se stessi!, illudendosi di aver "capito" quando invece non tutto torna...

Oltre a questa competenza, per non restare comunque un semplice "dilettante" della scienza, il filosofo deve necessariamente fare pure il "filosofo".

Cioè indagare la metafisica che fonda la conoscenza scientifica.
Mentre lo scienziato può evitare di approfondire la metafisica su cui si regge ogni suo sapere, pur essendone doverosamente consapevole, il filosofo deve indagarla. Questa è infatti la sua ragion d'essere.

Allora, concetti come probabilità, determinismo, indeterminismo, casualità, devono diventare oggetto di studio per il filosofo. Che non può trattarli superficialmente come ovvietà.
Non può cioè dare per chiaro e scontato ciò che invece non lo è affatto.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

La formazione scientifica è utile anche per cucinare la pasta e non bruciare la bistecca. Dovrebbe essere impartita in ogni formazione scolastica, eliminando la idealistica distinzione tra formazione scientifica e umanistica.

La storia del sapere è il collante di tutto e la filosofia dovrebbe servire a comprendere la fallacia dei ragionamenti, sia in ambito delle scienze naturali che in quello delle scienze umane.

A raffinare il tutto, una formazione ermeneutica che fornisca strumenti per storicizzare le fallacie e le intuizioni utili alla loro confutazione e falsificazione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

I concetti non sono reali e realtà oggettive, sono soltanto idee e basta.
Quando poi ci si mette il suffisso "-ismi"....si materializzano fantasmi che stanno perseguitando la mente umana da tempi immemorabili.
L'hanno capito anche i fisici  quantistici quanto perlomeno cambiano musica  e, parlando di quark , introducono significanti come"colore","sapore" ecc....
Un buon filosofo della scienza potrebbe essere un perfetto ignorante e dire cose molto intelligenti.
Ad esempio, in fondo, Carl Popper, uno dei più noti , che cosa ha detto di nuovo?
"Non accontentatevi di un si,verificare se il si sta in piedi"
Una cosa talmente ovvia che non dovrebbe essere neppure detta.
E invece, giù  dòmini  di libri e fiumi di parole, dibattiti e diatribe!
Anche la scienza,in fondo, è la matematizzazione dell'ovvio, perfino in fisica quantistica dove, nonostante quello che dicono coloro che non ne capiscono niente, l'ovvio appare proprio laddove sembra ci sia chissà che cosa :))

Per esempio il buon Heisenberg vi dice che non è possibile misurare la velocità e la posizione di una particella nello stesso tempo.Una cosa talmente ovvia da stupire:se io voglio beccare un elettrone in una posizione data è ovvio che non posso conoscerne la velocità!
Dovrei prevedere una infinità di punti nello spazio connessa a una infinita griglia di rotte percorse a una infinità di velocità Quando becco il punto esatto sono a posto, so la posizione e la velocità!
Mi fermo qui per ora.

bobmax

Farsi una cultura di base su un argomento scientifico richiede di norma non poco impegno.
Una fatica che si è spesso tentati di evitare.
Convincendosi che insomma si sa abbastanza.

Inoltre, solitamente, chi si crede competente in un campo scientifico, pur non sapendone in realtà nulla, è convinto di esserlo pure in altri ambiti.
Perché rotti gli indugi non vi sono più remore a spaziare ovunque.

Abbiamo così i tuttologi.
Un bel problema, perché la tuttologia è incompatibile con la filosofia.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

iano

Citazione di: Pensarbene il 13 Dicembre 2023, 14:35:38 PMI concetti non sono reali e realtà oggettive, sono soltanto idee e basta.
Quando poi ci si mette il suffisso "-ismi"....si materializzano fantasmi che stanno perseguitando la mente umana da tempi immemorabili.
L'hanno capito anche i fisici  quantistici quanto perlomeno cambiano musica  e, parlando di quark , introducono significanti come"colore","sapore" ecc....
Un buon filosofo della scienza potrebbe essere un perfetto ignorante e dire cose molto intelligenti.
Ad esempio, in fondo, Carl Popper, uno dei più noti , che cosa ha detto di nuovo?
"Non accontentatevi di un si,verificare se il si sta in piedi"
Una cosa talmente ovvia che non dovrebbe essere neppure detta.
E invece, giù  dòmini  di libri e fiumi di parole, dibattiti e diatribe!
Anche la scienza,in fondo, è la matematizzazione dell'ovvio, perfino in fisica quantistica dove, nonostante quello che dicono coloro che non ne capiscono niente, l'ovvio appare proprio laddove sembra ci sia chissà che cosa :))

Per esempio il buon Heisenberg vi dice che non è possibile misurare la velocità e la posizione di una particella nello stesso tempo.Una cosa talmente ovvia da stupire:se io voglio beccare un elettrone in una posizione data è ovvio che non posso conoscerne la velocità!
Dovrei prevedere una infinità di punti nello spazio connessa a una infinita griglia di rotte percorse a una infinità di velocità Quando becco il punto esatto sono a posto, so la posizione e la velocità!
Mi fermo qui per ora.
Chiunque è in grado di dire cosa è ovvio e cosa no.
Il filosofo dovrebbe provare a dire cosa è l'ovvietà, tenendo conto che ciò che ieri era ovvio oggi non lo è e ciò che oggi è ovvio domani non lo sarà.
 Oggi Heisenberg ad esempio non sembra dire una cosa ovvia ( e comunque non dice che non è possibile fare misure in contemporanea di posizione e quantità di moto) , ma domani potrebbe apparirci tale.
Il perchè questo avviene e come avviene dovrebbe essere materia di indagine per il filosofo.  
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Discussioni simili (5)