Riflessioni sul concetto di femminicidio e sul rapporto tra i generi.

Aperto da Socrate78, 23 Novembre 2023, 18:15:40 PM

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InVerno

Citazione di: niko il 26 Novembre 2023, 22:12:54 PMSe sei in cerca di epifenomeni, la prevalenza statistica dei maschi nei posti di comando e di potere, anche in occidente, e' l'epifenomeno piu' evidente.

Si potrebbe sostenere che il patriarcato si sia dissolto in una sorta di "fratriarcato" perche' la figura del padre ormai non e' piu' autorevole, conta solo il possesso massificato della donna come oggetto.

Ma l'umanita' quando ha scoperto il contributo maschile individuale alla procreazione, secondo me ha preso una tranvata, psicologica ed esistenziale, da cui non si e' piu' ripresa, e da cui forse non si riprendera' mai.
C'è evidenza che queste persone nei posti di potere utilizzino il loro potere per favorire gli altri appartenenti dello stesso genere? Implicitamente, o esplicitamente? In che misura ed in quali ambiti? Hai escluso altre cause per il disequilibrio di genere nei tornei scacchicisti e tra gli operatori dei cavi dell'alta tensione? Magari gli scacchi non piacciono, e l'alta tensione fa paura, oppure sono gli uomini a barricarsi dentro questi templi del potere? Se io incontro una donna in un posto di potere, devo presumere che essa a sua volta farà interessi  di genere dai quali devo preventivamente tutelarmi, magari associandomi con altri uomini? Solo gli uomini riescono ad essere carnefici e vittime allo stesso tempo nel patriarcato? O forse siamo entrambi carnefici e vittime potenziali(a proposito di antropologie negative) e non ci resta che il cilicio delle fantasie sadomaso?  Quando esattamente l'umanità ha scoperto il " contributo maschile individuale alla procreazione?" Iano racconta di averlo scoperto a cinque anni rovistando delle mutandine, quante generazioni ci hanno messo quei cretini degli antichi? Perchè alle donne per migliaia di anni non è mai venuto in mente che stessero venendo circuite sistematicamente dagli uomini? Siamo nella seconda metà del '900 e le donne finalmente si accorsero che per quindicimila anni vennero prese per il culo. Questo si che è un complimento alla loro intelligenza!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

CitazioneUna cosa che però noto quando ci sono questi dibattiti relativi al femminicidio e alla violenza di genere è anche un notevole vuoto e contraddizioni dal punto di vista delle argomentazioni: gli esperti (sia donne che uomini) dicono che ogni persona va rispettata in quanto persona. Ora, se si analizza bene, si nota che questa è una TAUTOLOGIA, un'affermazione in cui il predicato non fa altro che ripetere quanto è contenuto nel soggetto. Se non si stabilisce quale sia il criterio oggettivo per cui ogni persona merita rispetto, allora anche il concetto di rispetto va in fumo, perché si dovrebbe concludere che anche un individuo come Hitler meriterebbe di essere rispettato (almeno per me non lo è affatto, perché merita di essere condannato). Ritengo che questo aspetto sia da ricondurre al NICHILISMO, non si riescono a stabilire valori oggettivi che possano essere condivisi da tutti ed allora la stessa cultura del rispetto finisce per essere una cultura dell'ipocrisia, in cui ogni persona magari pensa anche il peggio dell'altro ma non lo esterna per non sembrare irrispettoso, salvo poi dirne peste e corna alle spalle.

Mi soffermo su questo intervento perché credo che sia essenziale per il discorso del topic. L'art. 1 della Costituzione tedesca recita in modo sintetico "la dignità umana è intangibile". E poi "è compito degli organi statali tutelare quella dignità" (o qualcosa del genere). Pertanto non è tanto una questione di rispetto, termine che richiama un mondo castale quanto un richiamo alla radicale dignità di ogni uomo, compreso Adolf Hitler. Ritorno su un tema a me caro, l'Ubuntu, il cui significato potete trovare in rete. Hitler è dentro ognuno di noi, così come Buddha. Per chiarire, Hitler non era l'anticristo. Ha avuto successo perché milioni di tedeschi la pensavano come lui e perché l'assetto geopolitico favoriva la nascita di mostri ai confini dei paesi liberali come cani da guardia contro l'altro mostro politico nato in quegli anni. Quindi Hitler è diventato Hitler anche grazie a complicità, queste sì, molto ipocrite.
Solo se riscopriamo la nostra interconnessione si potrà sperare in un mondo migliore, alla presenza di una tutela della dignità di ognuno di noi, compreso Turetta, e tutti gli Hannibal Lecter di questo mondo (discorso tra l'altro molto evangelico). Il mondo patriarcale invece tende a scindere l'interconnessione, così come ogni potere paranoizzante.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: Pensarbene il 27 Novembre 2023, 07:44:52 AMMarx scrive:"chi parla di "uomo" si riferisce a un concetto astratto slegato dal contesto storico e culturale.
In realtà, tale concetto non ha senso perché ogni uomo è figlio del suo tempo e della sua storia."
Parlare di "uomo" e di "donna" in termini generali può essere valido dal punto di vista biologico ma diventa già problemico se connesso alla psicologia.
Se poi aggiungiamo cultura e società otteniamo una problematica e mai una risposta.
Uomini e donne hanno molto in comune e parecchia diversità, quindi devono unirsi con quanto hanno di comune e compatibile e poi supportarci e sopportarsi peril resto.
Le coppie migliori riescono a farlo anche per tutta la vita, le altre no o molto di meno.

L'antimetafisico Marx ha toccato uno dei punti dolenti della dogmatica sillogistica che permea la metafisica, così affezionata alle generalizzazioni e all'Assoluto. A partire dal quale non si cava un'etica dal buco.

Eppure il pensiero metafisicico era partito bene ponendo dei paletti oggettivi con Parmenide in quello che possiamo ritenere il primo postulato ontologico: L'essere è, il non essere non è. Ottima linea di demarcazione tra realtà e immaginazione.

Tralasciando le complicazioni sofistiche sull'essere, divenuto Essere cammin facendo, il secondo postulato dell'ontologia è la definizione di essere come ta panta, i molti delle cose che sono, gli (ess)enti.

Tra cui uomini e donne con le loro similitudini e differenze individuali, e sociali: storicamente determinate.

Animali senzienti bisognosi di contenuti etici per giocare al meglio le loro relazioni. Contenuti a loro volta bisognosi di pezze giustificative, fondamenti. Anche qui non vi è necessità di riscoprire l'acqua calda, perchè la natura fornisce tutto il materiale reale su cui fondare l'etica di individui senzienti, sociali, a tempo determinato; fattore determinante per fondare l'etica su argomentazioni razionali e scale di valori, riscontrabili nelle tavole della legge fin dall'antichità scritta e nel comportamento certamente anche prima.

Nel groviglio di falsi sentieri, soprattutto teologici, emerge comunque il dato costante della vita (umana) come valore fondamentale e fondativo. Qui si gioca la partita, anche di genere, al netto di ogni sofisma. Non solo in quantità, ma pure in qualità, secondo la lezione impartita dalla dialettica storica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Citazione di: InVerno il 27 Novembre 2023, 08:17:17 AMC'è evidenza che queste persone nei posti di potere utilizzino il loro potere per favorire gli altri appartenenti dello stesso genere? Implicitamente, o esplicitamente? In che misura ed in quali ambiti? Hai escluso altre cause per il disequilibrio di genere nei tornei scacchicisti e tra gli operatori dei cavi dell'alta tensione? Magari gli scacchi non piacciono, e l'alta tensione fa paura, oppure sono gli uomini a barricarsi dentro questi templi del potere? Se io incontro una donna in un posto di potere, devo presumere che essa a sua volta farà interessi  di genere dai quali devo preventivamente tutelarmi, magari associandomi con altri uomini? Solo gli uomini riescono ad essere carnefici e vittime allo stesso tempo nel patriarcato? O forse siamo entrambi carnefici e vittime potenziali(a proposito di antropologie negative) e non ci resta che il cilicio delle fantasie sadomaso?  Quando esattamente l'umanità ha scoperto il " contributo maschile individuale alla procreazione?" Iano racconta di averlo scoperto a cinque anni rovistando delle mutandine, quante generazioni ci hanno messo quei cretini degli antichi? Perchè alle donne per migliaia di anni non è mai venuto in mente che stessero venendo circuite sistematicamente dagli uomini? Siamo nella seconda metà del '900 e le donne finalmente si accorsero che per quindicimila anni vennero prese per il culo. Questo si che è un complimento alla loro intelligenza!


La scoperta del sesso nel senso della genitalita' e' sensoriale e intuitiva, la scoperta del contributo individuale alla paternita' e' concettuale e razionale.

Non sono la stessa cosa, non richiedono lo stesso sforzo di attivazione agli stessi aspetti della memoria e delle facolta' cognitive e formative umane, e quindi con ogni probabilita' non sono neanche eventi storicamente contemporanei, ma per chi immagina che il mondo sia sempre stato identico a quello presente, e confonde paternita' con sesso e mettere le mani nelle mutandine delle ragazze, cio' e' difficile da capire.

Gli scacchi non sono la stessa cosa dell'esclusione delle donne dalla filosofia, dal potere, dalla religione, dall'universita'.

La filosofia nasce per superare, ed ambiguamente per esaltare, una solitudine che e' la solitudine del potere.

La mancanza di sguardo in una disposizione degli sguardi potenzialmente omicida, e femminicida (una metaforica, scacchiera?).

Il tema fondamentale della filosofia e':

"Il lavoro e la procreativita' della parola".

Da svolgersi rigorosamente a tempo perso e rigorosamente presso una democrazia elitaria di maschi adulti non sessuofobici, autonomi, autoctoni e proprietari di schiavi in cui chi (realmente) lavori e chi (realmente) procrei non sia invitato al dibattito e non conti nulla. O meglio, faccia parte dello sfondo e ritorni ogni tanto "solo" come personaggio.
Serva "solo" a liberare il tempo degli altri parlanti per parlare. Della parola. A cui e' attribuito misticamente il potere degli assenti. E scusate se e' poco.




Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Phil

Citazione di: Socrate78 il 26 Novembre 2023, 20:51:13 PMSe non si stabilisce quale sia il criterio oggettivo per cui ogni persona merita rispetto, allora anche il concetto di rispetto va in fumo, perché si dovrebbe concludere che anche un individuo come Hitler meriterebbe di essere rispettato (almeno per me non lo è affatto, perché merita di essere condannato). Ritengo che questo aspetto sia da ricondurre al NICHILISMO, non si riescono a stabilire valori oggettivi che possano essere condivisi da tutti
Non è il nichilismo a comandare «ama il prossimo tuo» (e credo che l'amore "contenga" anche il rispetto, oltre che eccederlo), così come non è il nichilismo a sostenere che tutti abbiamo la stessa dignità, etc. e in fondo non è il nichilismo, bensì la realtà, ad impedire di stabilire oggettivamente valori condivisi da tutti (se così non fosse, tali valori verrebbero scoperti, come il principio di Archimede o il teorema di Pitagora, e non inventati, scritti convenzionalmente e, se si può dire, "imposti"; l'oggettività non si impone, si constata). Possiamo poi sostenere che "un prossimo non vale l'altro", che i diritti universali abbiano comunque delle eccezioni, etc. ma buttare tutto ciò che non ci piace nel cestino del nichilismo, in modo indifferenziato, mi sembra un po' superficiale; secondo me, anche in filosofia conviene fare la "raccolta differenziata".
Per inciso: non sono un amante del calcio, ma se leggo che il calcio si gioca sui pattini e con le racchette, mi viene da ricordare cosa il calcio non è.

niko

Citazione di: Ipazia il 26 Novembre 2023, 23:16:26 PM@niko

Sai quanti innamoramenti ho dovuto rimangiarmi senza diventare Medea. Si chiama maturità e segue il principio che ciò che non uccide, fortifica. E uccide, o rende assassini, solo i più deboli.

Più mi fortificavo, più mi gratificava la solitudine matura di cui parla Crepet. Tenendo sempre salda la stima di me stessa, che non elemosina pietà ma cerca amore e si sofferma solo laddove lo trova.

Mi è andata bene, ma sarebbe andata bene comunque perché negli anni di solitudine ho imparato ad amare me stessa.


Beata te, a me molto di cio' che non mi ha ucciso, mi ha, oggettivamente, indebolito.

E cosi', sono passato direttamente dall'adolescenza alla vecchiaia... senza mai passare per la maturita'.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Citazione di: niko il 27 Novembre 2023, 10:57:49 AMGli scacchi non sono la stessa cosa dell'esclusione delle donne dalla filosofia, dal potere, dalla religione, dall'universita'.

La filosofia nasce per superare, ed ambiguamente per esaltare, una solitudine che e' la solitudine del potere.
Perchè sono diversi? L'importanza data alla filosofia o altre arti e mestieri non è forse determinata dalla società dalla quale sono espressi, una società patriarcale? Sarebbe lecito aspettarsi che un arte a cui è stata data massima importanza durante il temibile patriarcato, come la filosofia, rifletta il ribilanciamento dei valori sociali e perda importanza, magari lasciando due cretini su un forum? Chi tralaltro, sta sbarrando le porte della filosofia alle donne, oggi? Chi sta sbarrando le porte a ingegneria e matematica? L'ultima volta vedevo striscioni rosa da tutte le finestre pensavo fosse la prima di Barbie. Non sono domande retoriche, puoi risponderci senza paura di finire "in trappola", sono legittimamente curioso, anche del motivo per cui scegli di rispondere proprio a quelle più retoriche. Tu hai definito il patriarcato come violenza, la tua filosofia politica ti propone un atto necessariamente violento (rivoluzione) per portare la giustizia nel mondo, non è forse la rivoluzione l'atto più patriarcale possibile, la determinazione della società attraverso un atto efficace perchè violento? Quanti anni vorrai aspettare per vedere una rivoluzione composta di sole donne, perchè fino ad oggi sono state composte da uomini, e non è una concidenza secondo i termini sociali imposti dalla tua definizione. La filosofia nasce dal thauma, dalla meraviglia mista a terrore dell'ignoto, nel patriarcato il thauma è la spezia più rara e preziosa, tutto è razionalmente spiegato da unico rapporto di sovranità raramente contestata.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Vedo che ideologicamente, ancor più che materialmente, gli epigoni del patriarcato continuano a suonare le trombe della marcia trionfale sui cervelli femminili, la cui esclusione da tutto, eccetto il pezzo di carne e la serva in cucina, dimostra che meritavano di essere escluse.

Se questi sono gli argomenti, non dico bruciare tutto, ma un bel po' di supponenza maschile, ancora sì.

El  camino es largo.


pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: niko il 27 Novembre 2023, 12:33:42 PMBeata te, a me molto di cio' che non mi ha ucciso, mi ha, oggettivamente, indebolito.

E cosi', sono passato direttamente dall'adolescenza alla vecchiaia... senza mai passare per la maturita'.

L'insegnamento viene da un uomo che sul piano sentimentale ha patito molto, e mi pare la elaborazione più saggia. Forse le donne riescono ad applicarlo più efficacemente degli uomini perché più di loro hanno dovuto fare, da tempi immemorabili, di necessità virtù.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Citazione di: InVerno il 27 Novembre 2023, 15:31:19 PMPerchè sono diversi? L'importanza data alla filosofia o altre arti e mestieri non è forse determinata dalla società dalla quale sono espressi, una società patriarcale? Sarebbe lecito aspettarsi che un arte a cui è stata data massima importanza durante il temibile patriarcato, come la filosofia, rifletta il ribilanciamento dei valori sociali e perda importanza, magari lasciando due cretini su un forum? Chi tralaltro, sta sbarrando le porte della filosofia alle donne, oggi? Chi sta sbarrando le porte a ingegneria e matematica? L'ultima volta vedevo striscioni rosa da tutte le finestre pensavo fosse la prima di Barbie. Non sono domande retoriche, puoi risponderci senza paura di finire "in trappola", sono legittimamente curioso, anche del motivo per cui scegli di rispondere proprio a quelle più retoriche. Tu hai definito il patriarcato come violenza, la tua filosofia politica ti propone un atto necessariamente violento (rivoluzione) per portare la giustizia nel mondo, non è forse la rivoluzione l'atto più patriarcale possibile, la determinazione della società attraverso un atto efficace perchè violento? Quanti anni vorrai aspettare per vedere una rivoluzione composta di sole donne, perchè fino ad oggi sono state composte da uomini, e non è una concidenza secondo i termini sociali imposti dalla tua definizione. La filosofia nasce dal thauma, dalla meraviglia mista a terrore dell'ignoto, nel patriarcato il thauma è la spezia più rara e preziosa, tutto è razionalmente spiegato da unico rapporto di sovranità raramente contestata.


Piu' o meno come ti ha risposto Ipazia.

El camino es largo. E menomale, cosi' Babbo Natale, che e' ROSSO, ci passa.

Tu vedi sempre e solo la violenza "della rivoluzione" e mai la violenza dello stato di cose presente.

E' come parlare a un disco rotto.

E chi vuole bruciare tutto ha la mia solidarieta' a prescindere.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Phil

Ritrovandomi indegnamente a prendere la parola dopo il "disco rosso" con citazioni spagnoleggianti, argomentazioni sinistrate e soluzioni tipicamente filosofico-alchemiche come il fuoco purificatore su larga scala, mi limito a segnalare questo recente studio sulla violenza sulle donne
https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/briefs/Femicide_brief_2023.pdf
che ha qualche dato che può far riflettere todos, in molte direzioni (almeno per ingannare un po' l'attesa per le molotov).

Jacopus

Grazie Phil. Un po' di dati non guastano mai e sono più reali di qualunque opinione. Fatto sta che, prudentemente, e pragmaticamente, gli autori non si sono sbilanciati troppo sulle cause, limitandosi a sottolineare l'alta percentuale di femminicidi compiuti da parenti e l'incremento tendenziale di questo reato in ogni parte del mondo. Si sollecita anche l'intervento e il finanziamento di progetti ad hoc. Ma non si risponde alla domanda: perché?
Una risposta molto universale risiede nella tendenza nella storia dell'uomo a cercare livelli di giustizia ed equità più elevati. Un processo che, ovviamente, non è lineare e che conosce preoccupanti passi indietro ma che, almeno nella nostra parte di mondo è ormai un trend stabile. Ma per vederlo occorre misurarsi con i secoli. Esempi spiccioli. Nel 600 i pazzi venivano incatenati insieme ai vagabondi e ai criminali. Nel medioevo venivano messi nelle "ships of fools", senza marinai, destinate a naufragare o giungere in altri lidi. Agli empi e ai bestemmiatori c'era tutta una pletora di pene, dalla gogna, all'amputazione della lingua. I libertini, tipo Berlusconi, venivano rinchiusi alla Bastiglia. Questo trend migliorativo è evidente nel momento in cui riteniamo queste pene mostruose. Eppure vi è stata una fase storica, nella quale si è tentato di tornare a quel mondo attraverso i totalitarismi e c'è n'è una attualmente in corso tramite "Sharia". Quando certe dinamiche storiche accelerano, vi sono sempre dei processi che provano a far rientrare gli eventi nel vecchio sentiero. Il "nuovo che avanza" deve sempre fare i conti con il "vecchio che resiste". E il vecchio di questi tempi, è molto attraente, di fronte ad un mondo che sembra bruciare. Penso che il femminicidio come concetto, si inserisca in questa dinamica di ricerca di una maggiore equità sociale e nella corrispettiva reazione violenta ma penso anche che non dobbiamo dare per scontato nessun happy ending. Possiamo tornare nei ranghi della tradizione e magari in questo modo assistere ad una diminuzione dei femminicidi, ma sarebbe un buon risultato? Il mondo si sviluppa per affinità. Più equità e più giustizia porteranno a meno femminicidi. Vi è una mimesi della violenza e una mimesi patriarcale e una mimesi della giustizia.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

Citazione di: Phil il 27 Novembre 2023, 20:32:39 PMRitrovandomi indegnamente a prendere la parola dopo il "disco rosso" con citazioni spagnoleggianti, argomentazioni sinistrate e soluzioni tipicamente filosofico-alchemiche come il fuoco purificatore su larga scala, mi limito a segnalare questo recente studio sulla violenza sulle donne
https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/briefs/Femicide_brief_2023.pdf
che ha qualche dato che può far riflettere todos, in molte direzioni (almeno per ingannare un po' l'attesa per le molotov).


Pare che esista davvero, l'obbligo di dare una risposta SERIA a chi ancora pensa che il radioso occidente (quello che inizia e finisce piu' o meno con i confini della nato per intenderci) si sia ad oggi "perfettamente emancipato" sulle questioni di genere, e che il maschilismo e dintorni, come problema etico e sociale, sia ormai problema esclusivo dei "trogloditi", e nemici arabi e di qualche tribu' di interesse antropologico.

E cosi', dato che siamo gia' perfettamente emancipati, chi va in piazza a chiedere dignita' e diritti e' un estremista cretino. Uno che vuole il surplus di emancipazione rispetto all'emancipazione gia' perfettamente esistente (esistente nel radioso occidente certo, perche' poi per gli stessi posapiano, esportare la democrazia a suon di golpe e di bombe invece va bene) che ci porterebbe nel caos o peggio ancora nel  problema dell'oppressione opposta.

Come la pietra filosofale. Tale obbligo esiste ma non per me.

Io mi rifiuto categoricamente, di dare ulteriori risposte serie a chi non vede e soprattutto non vuol vedere, l'oppressione di genere che ha tutti i giorni sotto gli occhi. Il maschilismo, che ha tutti i giorni sotto gli occhi. Che essa si chiami "patriarcato", o si chiami "Pippo", facciamo cosi': io non mi attacco nostalgicamente alle parole nella misura in cui non vi ci attaccate neanche voi. Patriarcato o Pippo, tanto la vedete pure voi tutti i giorni: la "misteriosa" cosa, e ingiustizia, di cui parlo e' quella roba li'. Punto. Unica e ultima risposta seria possibile.

Tanto piu' che ne ho gia' date.

* Ho scritto che ci sono piu' uomini che donne nelle posizioni di potere: 

Mi si risponde che questo fatto, statisticamente incontestabile, e' frutto di un bias patriarcale presente, ma guarda un po', in me stesso, che mi porta a sopravvalutare eticamente e politicamente le posizioni "ufficialmente" di potere: il politico, il militare, il manager, il finanziere eccetera, rispetto a "tutte le altre", posizioni. La casalinga, l'infermiera, la Mamma (soprattutto quella dell'italiota madonnaro e mammone!) eccetera. E tutte le altre posizione di piu' o meno sfumato "potere", riproduttivo e sfornapargoli, immaginatoriamente declianate al femminile.

Evidentemente posizioni di potere e di piacere occulto di cui le vittime, secondo chissa' quale bias, questo vero, ETICO, si devono eternamente appagare per continuare a tempo indefinito ad essere vittime. Della serie, che gli oppressi si mostrino candidi, buoni e psicologicamente evoluti nello snobbare le posizioni di potere "ufficiali" affinche' gli oppressori possano fare i comodacci loro a tempo indefinito. Il bias dello zio Tom. A cui a gia' risposto Lenin con il palazzo d'inverno.

* ho scritto che la maggior tendenza degli uomini ad usare armi da guerra da guerra e da caccia denota una maggior tendenza a certe forme esplicite di violenza, che puo' dare un vantaggio relativo nel plasmare il mondo. Nella misura in cui "violenza" non e' solo negazione bellicista od omicidiaria, ma anche sopraffazione e oggettificazione, dell'altro. Le armi non servono solo a uccidere ma anche a costringere, minacciando di uccidere. Chi detiene le armi, ha oggettivo vantaggio anche nel costruire e istituire, e non solo nel distruggere.

Mi si risponde che no, ormai l'occidente ha realizzato una forma di vita hegeliana ideale in cui per plasmare il mondo non conta piu' la violenza e la sete di sangue, ma le belle idee che possono venire a tutti e per cui siamo tutti pari. I soldi, che possono venire a tutti (ma guarda caso "vengono" sempre agli stessi) e per cui siamo tutti pari. La tecnologia, che puo' soccorrere tutti e per cui siamo tutti pari. La scienza, che puo' balenare in tutte le menti e per cui siamo tutti pari. Questa meraviglia che noi oggi siamo, ovviamente, potrebbe benissimo andare avanti per cinque picosecondi senza sgherri, senza violenza esplicita e senza armi. Campi in cui qualcuno ha concordato che gli uomini, siano almeno statisticamente avvantaggiati. Gli sgherri e le armi qui (che poi "qui" di solito significa nella zona nato+ taiwan e giappone) sono marginali e decorativi. Il problema e' solo degli arabi. Qui i Turetta vengono messi in prigione, e quindi va tutto bene.

* Ho scritto che due millenni in cui il discorso dominante, o quantomeno superficialmente egemone, e' stato fatto dalla filosofia e dalla religione, con le donne escluse, non si recuperano in cento anni di incusione delle donne nella filosofia, e ops, zero spaccato anni nella religione, che e' sempre un'avanguardia, di patriarcato. Il vostro Dio dice di non avere sesso, ma guardacaso si e' incarnato in un maschio.

Avete certo buon gioco a rispondermi che tanto la religione e la filosofia non contano piu' niente e comandano il soldo e la tecnoscienza. In cui comunque predominano statisticamente gli uomini. Ma la risposta principale e' stata che e' bello vivere nell'eterno presente e noi l'universita' alle donne nell'ultimo minuto della storia l'abbiamo aperta. Non solo filosofia, ma addirittura matematica. Il presente e' piu' importante del passato, anche quando si tratta di anni contro millenni, e noi c'abbiamo un presente fichissimo ed egualitario. Come volevasi dimostrare: il problema e' degli arabi.






Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Niko. Mi sembra che Phil continui ad essere frainteso o sono io che non capisco. Ha offerto dei dati, che sono la cosa più oggettiva che ci si può aspettare, per non fare metafisica. Che il problema sia "molto più degli arabi", piuttosto che nostro, mi sembra scontato. Anche se questo non ci assolve. Giustamente scrivi che migliaia di anni di assoggettamento non si cancellano con un mezzo secolo di condizioni decenti. Ricordo en passant, che fino al 1956, la legge italiana, nell'ordinamento civile prevedeva lo ius corrigendi del marito nei confronti della moglie, considerata da "correggere", quindi mai adulta. Fino a quegli stessi anni alle donne non era concesso di diventare giudici o di divorziare e fino al 1980 c'era il delitto d'onore. Con tre anni di carcere ci si poteva togliere la voglia di ammazzare la propria fedifraga moglie. In pratica, con l'introduzione della legge Gozzini, l'omicida della moglie non avrebbe fatto neppure un giorno di carcere ma tre anni di volontariato. Eppure anche cinquanta anni di diritti conquistati non sono neanche loro un venticello debole. Hanno lasciato una impronta nella nostra società e dobbiamo difendere quella impronta, combattendo noi maschi, dotati di testosterone e spermatozoi, questa lotta. Perché è una lotta fra noi e il nostro doppelganger.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

Citazione di: Jacopus il 27 Novembre 2023, 22:53:42 PMNiko. Mi sembra che Phil continui ad essere frainteso o sono io che non capisco. Ha offerto dei dati, che sono la cosa più oggettiva che ci si può aspettare, per non fare metafisica. Che il problema sia "molto più degli arabi", piuttosto che nostro, mi sembra scontato. Anche se questo non ci assolve. Giustamente scrivi che migliaia di anni di assoggettamento non si cancellano con un mezzo secolo di condizioni decenti. Ricordo en passant, che fino al 1956, la legge italiana, nell'ordinamento civile prevedeva lo ius corrigendi del marito nei confronti della moglie, considerata da "correggere", quindi mai adulta. Fino a quegli stessi anni alle donne non era concesso di diventare giudici o di divorziare e fino al 1980 c'era il delitto d'onore. Con tre anni di carcere ci si poteva togliere la voglia di ammazzare la propria fedifraga moglie. In pratica, con l'introduzione della legge Gozzini, l'omicida della moglie non avrebbe fatto neppure un giorno di carcere ma tre anni di volontariato. Eppure anche cinquanta anni di diritti conquistati non sono neanche loro un venticello debole. Hanno lasciato una impronta nella nostra società e dobbiamo difendere quella impronta, combattendo noi maschi, dotati di testosterone e spermatozoi, questa lotta. Perché è una lotta fra noi e il nostro doppelganger.

Non li ho letti i dati, sono un file lunghissimo e in inglese.

E nemmeno li leggero'.

Io sono stufo di essere provocato da chi parla di molotov e del fatto che la rivoluzione secondo lui e' un gesto patriarcale.

E che e' un bias patriarcale dire che un politico, che di solito e' uomo, ha piu' potere di un'infermiera, che di solito e' donna.

E che le donne non hanno potere nelle sedi economiche, politiche e militari e non giocano a schacchi perche' a loro va bene cosi': vogliono essere e rimanere "il potere dietro al trono" e fotterci tutti, a noialtri maschietti paranoici, con gli aspetti sottili e microfisici del potere, come la seduzione e l'educazione. Come magari fanno da secoli.

O, versione carina e almeno non paranoica dello stesso stereotipo, le donne vogliono essere gli angeli eticizzati e le custodesse del segreto del:

"ci sono cose nella vita piu' importanti e piu' gratificanti del potere"

e quindi sacrificarsi, subendolo per mano altrui.

Insomma c'e' chi non tanto velatamente sostiene che il patriarcato sia una forma di organizzazione spontanea rispondente a desideri complessivi reali di uomini e donne, un derivato di una questione di gusti. Che le donne starebbero nel patriarcato e lo sosterrebbero anche senza costrizione.

E invece cosi' non e'. E c'e' poco da scherzare.

Non uso argomenti da sinistrato, scrivo quello che tutti sanno e non tutti ammettono.

Le donne sceglierebbero il patriarcato anche senza costrizione come anche gli operai salariati, sceglierebbero il capitalismo anche senza costrizione. Per me queste sono stupidaggini, e discorsi giustificatori dell'esistente.
Sono falsi. E pure se fossero parzialmente veri, io odio il patriarcato, e odio il capitalismo anche se altri, diversi da me, lo sceglierebbero pure senza costrizione.
Io no. E pure i miei gusti sono gusti.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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