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L'orrore e la verità

Aperto da bobmax, 08 Novembre 2023, 20:15:00 PM

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bobmax

Affrontare l'orrore è una sfida ineludibile.

Quando mi coglie l'orrore, il pensiero si arresta e si spalanca l'abisso. Ogni rimedio svapora e mi ritrovo assolutamente solo.

È lo sguardo della Medusa che mi interroga.
Una domanda di senso dove nessun senso è possibile.

Ma proprio qui decido chi sono.
È una decisione per l'eternità.

Tra essere o non essere.
E l'essere inizia a comparire se dalla mia profondità nasce un NO!

Quella che ho davanti è la verità, orrenda ma quella è.
Ciononostante, dico: NO!

Se invece mi metto a disquisire, con un ma, un però, che sì, insomma, quell'orrore ha comunque delle ragioni... ecco che ricado nel non essere.

Il No è necessario per iniziare a essere. Ma è soltanto il primo passo. Perché se lì mi fermo, sono soltanto un'anima bella. Una buona intenzione vuota.

Così devo poi mettermi a scavare, seguendo questo mio assoluto No. Perché devo separare il grano dalla gramigna, per scartare quest'ultima e salvare il grano.

Una operazione tragica, perché non posso assecondare ciò che vorrei, ma solo ciò che è.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele22

Citazione di: bobmax il 08 Novembre 2023, 20:15:00 PMAffrontare l'orrore è una sfida ineludibile.

Quando mi coglie l'orrore, il pensiero si arresta e si spalanca l'abisso. Ogni rimedio svapora e mi ritrovo assolutamente solo.

È lo sguardo della Medusa che mi interroga.
Una domanda di senso dove nessun senso è possibile.

Ma proprio qui decido chi sono.
È una decisione per l'eternità.

Tra essere o non essere.
E l'essere inizia a comparire se dalla mia profondità nasce un NO!

Quella che ho davanti è la verità, orrenda ma quella è.
Ciononostante, dico: NO!

Se invece mi metto a disquisire, con un ma, un però, che sì, insomma, quell'orrore ha comunque delle ragioni... ecco che ricado nel non essere.

Il No è necessario per iniziare a essere. Ma è soltanto il primo passo. Perché se lì mi fermo, sono soltanto un'anima bella. Una buona intenzione vuota.

Così devo poi mettermi a scavare, seguendo questo mio assoluto No. Perché devo separare il grano dalla gramigna, per scartare quest'ultima e salvare il grano.

Una operazione tragica, perché non posso assecondare ciò che vorrei, ma solo ciò che è.
A leggerti mi viene a mente l'inno al suicidio che sta nella firma di koba II. D'altra parte però Fiorella Mannoia ritornella con una semplice constatazione: "come si cambia per non morire, come si cambia per amore, come si cambia per non soffrire, come si cambia per ricominciare". Un saluto 

bobmax

Citazione di: daniele22 il 09 Novembre 2023, 10:47:11 AM
A leggerti mi viene a mente l'inno al suicidio che sta nella firma di koba II. D'altra parte però Fiorella Mannoia ritornella con una semplice constatazione: "come si cambia per non morire, come si cambia per amore, come si cambia per non soffrire, come si cambia per ricominciare". Un saluto


La firma di Koba mi lascia qualche perplessità: fino a che punto esprime un autonomo pensiero maturato o non invece un semplice copia e incolla?
Per ora il dubbio resta.

Se con suicidio si intende la morte dell'anima, allora il discorso dovrebbe essere conseguente.
Se invece oscilla...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele22

Citazione di: bobmax il 09 Novembre 2023, 11:56:37 AMLa firma di Koba mi lascia qualche perplessità: fino a che punto esprime un autonomo pensiero maturato o non invece un semplice copia e incolla?
Per ora il dubbio resta.

Se con suicidio si intende la morte dell'anima, allora il discorso dovrebbe essere conseguente.
Se invece oscilla...
Nei confronti della vita parto dal presupposto che debba esserci un buon motivo per andare incontro alla morte in un modo (suicidio) o in un altro (sacrificio).
Se parti dal presupposto che vi sia un'anima si pone la domanda sul da dove arrivi tale anima. Se viene concessa dall'alto vi sono delle conseguenze. Se nasce come nostra idea sul mondo vi sono altre conseguenze. Un saluto

bobmax

Citazione di: daniele22 il 09 Novembre 2023, 13:50:55 PM
Nei confronti della vita parto dal presupposto che debba esserci un buon motivo per andare incontro alla morte in un modo (suicidio) o in un altro (sacrificio).
Se parti dal presupposto che vi sia un'anima si pone la domanda sul da dove arrivi tale anima. Se viene concessa dall'alto vi sono delle conseguenze. Se nasce come nostra idea sul mondo vi sono altre conseguenze. Un saluto


Se affronto l'orrore, tenendo saldo il mio NO, allora non posso che cercare la Verità.

In questa ricerca, devo continuamente rifiutare ogni forzatura, cioè ogni pretesa di stabilire io cosa sia "vero" e cosa no. Devo perciò fare un passo indietro e ascoltare.

Allora posso forse incominciare a intravedere come siano in realtà tutti innocenti.
E sono innocenti perché come individui, di per se stessi cioè con una anima individuale, non esistono.

L'anima è nulla.

La morte dell'anima è infatti il riconoscimento di essere nulla.

Possiamo allora ben dire che non muore mai nessuno, per la semplice ragione che nessuno vive.

Ma per rendersene conto occorre affrontare l'orrore, con fede nella Verità.

Anima = Dio = Essere = Nulla
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

#5
E' molto piu' difficile dire di SI'.

SI', perche' l'orrore non e' separabile dalla gioia e vale la gioia.

SI', perche' il male non e' separabile dal bene e vale il bene.

E' cosi' nel concetto stesso di bene, che e' un concetto ambiguo perche' contiene sia l'emersione del bene dal suo opposto (il bene non e' il male) che la superiorita' stessa del bene (se il bene e' bene, va perseguito e riconosciuto tale nonostante il male, quindi la sua opposizione con il male non e' ne "paritaria" ne "esaustiva", della totalita' del loro reciproco rapporto; e' in un cero senso "gerarchica").

Il mondo si autogiustifica. Il mondo e' la mia vita e io sono ancora vivo. Se sono ancora vivo, e' perche' voglio vivere, o almeno, il mio corpo, il grande rimosso di tutta o quasi la filosofia, qui e ora vuole vivere. A livello istintuale finche' vivo, dico SI'. Quella parte della mia vita che NON e' sotto il mio controllo (il respiro, il battito, il vegetante) ha gia' detto, di SI'. L'unico modo che ho di accordare la ragione all'istinto e' dire (ulteriormente) di SI' anche col cuore e col cervello; non e' possibile il movimento opposto, dire di NO mentre il corpo vive e dice di SI', o meglio e' assolutamente possibile e frequente, ma e', e resta, disarmonico.

Davanti all'orrore bisogna dire di SI'.

E' questo l'abisso e' questo il problema.

Perche' tutto ha una causa e tutto e' interconnesso.

Il futuro e' solo oscurita' e nebbia, dove magari si annidano le utopie e i paradisi, ma, quantomeno del bene presente e passato possiamo dire con assoluta certezza che esso non esisterebbe, senza quel male che ora contemiamo e che ci fa orrore. Se abbiamo capito che tutto e' interconnesso. Che il problema non e' forgiare un mondo qualsiasi, ma QUESTO, mondo. Che appena gli sposti un capello, non e' piu' se stesso, ma un altro. Che ha bisogno di ogni contributo infinitesimale e infinitesimalmente confluente di ogni sua parte per essere quello che e', per la sua ipseita'. Perfino del nostro. E dunque del nostro SI' nonostante tutti gli orrori presenti e futuri. Che tanto, questo tipo di SI' confluente nel tutto, che noi glielo diamo o no, in un modo o nell'altro il mondo se lo prende. Darglielo in modo "volontario", o meglio esistenzialmente sostenibile e' un nostro, problema.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Il corpo vivente è ja-sager a priori di ogni metafisica e solo su questo si può fondare una metafisica veridica. 

Grande lezione di F.N. 
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pio

Il corpo è inafferrabile quanto la mente. Solo che cambia più lentamente e quindi ci dà una illusione di maggiore SOLIDITÀ. Non sono d'accordo quando Bobmax dice che l' IO individuale non esiste. Esiste ma è della stessa natura di corpo e mente: cambia anche lui, ma ancora più lentamente e sottilmente del corpo e della mente. Questo ci dà una ancor maggiore sensazione di DURATA. L' anima, per chi ci crede, non si identifica, se non nelle credenze semplici e ingenue della gente comune, con nessuno dei tre composti, essendo una TRASFIGURAZIONE (vedi monte Tabor).
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

bobmax

Citazione di: Pio il 09 Novembre 2023, 15:09:22 PMIl corpo è inafferrabile quanto la mente. Solo che cambia più lentamente e quindi ci dà una illusione di maggiore SOLIDITÀ. Non sono d'accordo quando Bobmax dice che l' IO individuale non esiste. Esiste ma è della stessa natura di corpo e mente: cambia anche lui, ma ancora più lentamente e sottilmente del corpo e della mente. Questo ci dà una ancor maggiore sensazione di DURATA. L' anima, per chi ci crede, non si identifica, se non nelle credenze semplici e ingenue della gente comune, con nessuno dei tre composti, essendo una TRASFIGURAZIONE (vedi monte Tabor).

Se qualcosa cambia, vuol dire che l'essenza di quel qualcosa permane.
È il permanere, di ciò che identifica quel qualcosa, ha permettere il suo cambiamento.

Se davvero tutto mutasse, non vi sarebbe mutamento. Mutamento di che?
Ma pure il permanere riceve la sua ragion d'essere da ciò che non permane.
Il non mutamento è un assurdo tanto quanto il totale mutamento.

In questo gioco, l'io è un puro nulla. Non muta e non permane.
Vuole.
Ma la volontà dell'io, affrontando l'orrore, si rivela man mano illusione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele22

Citazione di: bobmax il 09 Novembre 2023, 14:14:30 PMSe affronto l'orrore, tenendo saldo il mio NO, allora non posso che cercare la Verità.

In questa ricerca, devo continuamente rifiutare ogni forzatura, cioè ogni pretesa di stabilire io cosa sia "vero" e cosa no. Devo perciò fare un passo indietro e ascoltare.

Allora posso forse incominciare a intravedere come siano in realtà tutti innocenti.
E sono innocenti perché come individui, di per se stessi cioè con una anima individuale, non esistono.

L'anima è nulla.

La morte dell'anima è infatti il riconoscimento di essere nulla.

Possiamo allora ben dire che non muore mai nessuno, per la semplice ragione che nessuno vive.

Ma per rendersene conto occorre affrontare l'orrore, con fede nella Verità.

Anima = Dio = Essere = Nulla
Tendo a rifiutare un dialogo che non vuol essere tale. Come fai a dire che l'anima è nulla e poi parlare della morte dell'anima? Come fa a morire qualcosa che è nulla? Lo so. Tu vuoi salvare la libera scelta con la fede nella Verità con la v maiuscola, ma per me questi sono solo arzigogoli mentali per nulla efficaci, oppure efficaci per chi creda veramente in Dio, nella Verità.  Noi siamo, io mi tiro fuori se permetti, semplicemente degli idioti perché non abbiamo ancora capito bene cosa sia l'umana intelligenza e per questo saremmo innocenti delle nostre gratuite barbaridad. Un saluto

bobmax

Citazione di: daniele22 il 09 Novembre 2023, 18:33:27 PM
Tendo a rifiutare un dialogo che non vuol essere tale. Come fai a dire che l'anima è nulla e poi parlare della morte dell'anima? Come fa a morire qualcosa che è nulla? Lo so. Tu vuoi salvare la libera scelta con la fede nella Verità con la v maiuscola, ma per me questi sono solo arzigogoli mentali per nulla efficaci, oppure efficaci per chi creda veramente in Dio, nella Verità.  Noi siamo, io mi tiro fuori se permetti, semplicemente degli idioti perché non abbiamo ancora capito bene cosa sia l'umana intelligenza e per questo saremmo innocenti delle nostre gratuite barbaridad. Un saluto

Eppure, che altro sarebbe mai un dialogo, se non un discorso sulla Verità?
Quale comunicazione sarebbe possibile senza fondarsi sul Vero?

La morte dell'anima è il riconoscimento della propria nullità individuale.
E allo stesso tempo, attraverso la compassione per il male nel mondo, è l'inizio della metamorfosi.

Non vi è alcuna libera scelta individuale da salvare. Semmai, è  l'Uno che inizia il ritorno a se stesso.

Ritorno, metamorfosi, non sono indolori.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Solo la Verità può dare una risposta al perché dell'orrore.
Ma questa Verità può essere peggiore di qualsiasi altro orrore.
È il rischio radicale.
Rischio però inevitabile, dove si gioca tutto: essere o non essere.

La vita si presenta con un susseguirsi di situazioni. E alcune di esse, vicine o lontane, suscitano in me orrore.
Non di rado appaiono in antitesi, e l'una prevalendo sull'altra ne sminuirebbe l'orrore. È come se vi fossero orrori in definitiva accettabili... mentre altri no.

Ma è davvero così?

Vi è differenza tra un male e l'altro, quando entrambi, se sono onesto con me stesso, non sono che orrendi?

Devo tenere fermo il mio NO!

La strage insensata del 7 ottobre è orrenda. Punto.
Ed è orrendo allo stesso modo lo strazio dei bambini sotto le bombe. Punto.

Non posso però fermarmi qui a fare l'anima bella, che in fin dei conti sa tanto di ipocrisia.
Devo approfondire, resistere al ribrezzo per cercare di valutare le cause. Non quelle che mi piacerebbe vi fossero, proprio quelle che ci sono!

E allora seguire il filo del male, evitando di mistificarlo.

Gli israeliani questo loro governo lo hanno voluto, ed è stata la ignorante supponenza di questi governanti a contribuire all'acerbarsi dei rapporti, alimentando l'odio.

Ma osservare che i palestinesi non sono Hamas, vuol forse dire, come alcuni dicono, che ne sono ostaggi?
Hamas cattivi ma palestinesi buoni?

Su quanti specchi vogliamo arrampicarci pur di non affrontare l'orrore?
E l'orrore qui è che evidentemente i palestinesi odiano gli ebrei più di quanto amino i propri figli!
L'odio è ragione di vita, più della stessa vita dei figli.

Ma l'odio consuma energia.
E chi fornisce questa energia?
Come fanno a campare i palestinesi?
Dietro le quinte vi è una forza corruttiva, che mantiene un popolo purché continui a odiare? Affinché odii più di quanto ami i propri figli?

L'orrore si approfondisce e sembra spalancarsi l'inferno.










Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele22

Citazione di: bobmax il 09 Novembre 2023, 23:23:02 PMEppure, che altro sarebbe mai un dialogo, se non un discorso sulla Verità?
Quale comunicazione sarebbe possibile senza fondarsi sul Vero?

La morte dell'anima è il riconoscimento della propria nullità individuale.
E allo stesso tempo, attraverso la compassione per il male nel mondo, è l'inizio della metamorfosi.

Non vi è alcuna libera scelta individuale da salvare. Semmai, è  l'Uno che inizia il ritorno a se stesso.

Ritorno, metamorfosi, non sono indolori.
Per rispondere alla tua prima domanda, tu stai facendo un monologo più che un dialogo, e sai perché? Perché queste che seguono sono parole tue:
"La verità non deriva certo dal linguaggio.
Il linguaggio e la verità hanno infatti la medesima origine: la determinazione.
Ma il linguaggio necessita pure della verità, in quanto accordo tra ciò che è determinato.
Il linguaggio cerca perciò di esprimere il determinato e la sua verità.
Non vi potrebbe essere nessun linguaggio senza che prima non vi fosse una verità."
Allora, come già disse Myskin, dico anch'io che il Nulla è un "niente" di cui si ha coscienza. E tale coscienza corrisponde a ciò che sta scritto nel vocabolario per cercare di inquadrarlo, di determinarlo. Pertanto, se vuoi sostenere un dialogo non hai legittimità alcuna a uguagliare termini della lingua che non sono uguali, poiché così facendo generi solo confusione linguistica e al tempo stesso incomprensione nel tuo interlocutore. Quando giungi poi a sentenza sulla morte dell'anima pretendendo pure che l'anima sia nulla qui arriviamo pure all'illogicità del discorso. Ti invito quindi a riflettere sulla bella sura 96 tradotta dal Corano ... si sa mai che a qualcuno non gli salti di lanciare una fatwa:
Ti confesso che se fossi un islamico forse sarei un sunnita, nel senso che quando stramaledico gli inglesi posso farlo fino a un certo punto, perché l'aspetto grottesco della vicenda umana sta nel fatto che forse tutte le strade portano a roma. Infatti il padre di un mio amico soleva dire che "la verità sta sotto al culo del papa". Ma dato che ami il monologo divengo monologante pure io e ti sfido dicendo che pure la verità è uguale al nulla, intendendo il nulla come vanità di tutti i discorsi monologhi sulla verità, sull'essere, su dio etc, giacché la verità è quello che si fa, ma purtroppo è pure quello che si dice, dato che esiste l'azione del dire. Pertanto non necessiterebbe alcuna fede nella verità bastando invece e solamente il ricordo di ciò che si fa, se vuoi, la fede in quello che si è fatto.
Comunque sono d'accordo con la tua pretensione alla scelta della fede nella Verità, però, per quello che riguarda il conflitto israelo-palestinese il 7 ottobre proviene da quello che si potrebbe chiamare un esperimento forse inconscio da fisica quantistica che ebbe inizio nel 48. Il sistema era già isolato, bastava solo il via con carta dell'ONU ... "e guardare di nascosto l'effetto che fa" ... "Vengo anch'io! -  no tu no!"

bobmax

Citazione di: daniele22 il 10 Novembre 2023, 14:58:07 PMPer rispondere alla tua prima domanda, tu stai facendo un monologo più che un dialogo, e sai perché? Perché queste che seguono sono parole tue:
"La verità non deriva certo dal linguaggio.
Il linguaggio e la verità hanno infatti la medesima origine: la determinazione.
Ma il linguaggio necessita pure della verità, in quanto accordo tra ciò che è determinato.
Il linguaggio cerca perciò di esprimere il determinato e la sua verità.
Non vi potrebbe essere nessun linguaggio senza che prima non vi fosse una verità."
Allora, come già disse Myskin, dico anch'io che il Nulla è un "niente" di cui si ha coscienza. E tale coscienza corrisponde a ciò che sta scritto nel vocabolario per cercare di inquadrarlo, di determinarlo. Pertanto, se vuoi sostenere un dialogo non hai legittimità alcuna a uguagliare termini della lingua che non sono uguali, poiché così facendo generi solo confusione linguistica e al tempo stesso incomprensione nel tuo interlocutore. Quando giungi poi a sentenza sulla morte dell'anima pretendendo pure che l'anima sia nulla qui arriviamo pure all'illogicità del discorso. Ti invito quindi a riflettere sulla bella sura 96 tradotta dal Corano ... si sa mai che a qualcuno non gli salti di lanciare una fatwa:
Ti confesso che se fossi un islamico forse sarei un sunnita, nel senso che quando stramaledico gli inglesi posso farlo fino a un certo punto, perché l'aspetto grottesco della vicenda umana sta nel fatto che forse tutte le strade portano a roma. Infatti il padre di un mio amico soleva dire che "la verità sta sotto al culo del papa". Ma dato che ami il monologo divengo monologante pure io e ti sfido dicendo che pure la verità è uguale al nulla, intendendo il nulla come vanità di tutti i discorsi monologhi sulla verità, sull'essere, su dio etc, giacché la verità è quello che si fa, ma purtroppo è pure quello che si dice, dato che esiste l'azione del dire. Pertanto non necessiterebbe alcuna fede nella verità bastando invece e solamente il ricordo di ciò che si fa, se vuoi, la fede in quello che si è fatto.
Comunque sono d'accordo con la tua pretensione alla scelta della fede nella Verità, però, per quello che riguarda il conflitto israelo-palestinese il 7 ottobre proviene da quello che si potrebbe chiamare un esperimento forse inconscio da fisica quantistica che ebbe inizio nel 48. Il sistema era già isolato, bastava solo il via con carta dell'ONU ... "e guardare di nascosto l'effetto che fa" ... "Vengo anch'io! -  no tu no!"


Riporti ciò che ho scritto sul linguaggio, ma comunque vuoi il vocabolario...

È la Verità l'argomento!
Neppure qualche dubbio sulla efficacia del dizionario?

Non vedendo, per la ennesima volta, alcuna apertura chiudo qui.
Definitivamente.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele22

Citazione di: bobmax il 10 Novembre 2023, 15:30:44 PMRiporti ciò che ho scritto sul linguaggio, ma comunque vuoi il vocabolario...

È la Verità l'argomento!
Neppure qualche dubbio sulla efficacia del dizionario?

Non vedendo, per la ennesima volta, alcuna apertura chiudo qui.
Definitivamente.
Mi rendi gran favore perché dialogare col nulla, oltre che ad esser cosa sciocca, fa sprecare inutili energie ... ed è proprio per questo che sarebbe cosa sciocca. Rispetto comunque il tuo essere una persona e tolgo volentieri il disturbo 

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