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Ma Israele...

Aperto da bobmax, 14 Ottobre 2023, 11:51:26 AM

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bobmax

Di fronte all'orrore non si può aggiungere "ma", si deve dire solo NO.

Se aggiungi "ma" allora il tuo è in realtà un SÌ.
Prendine atto!

Se aggiungi "ma" stai avallando l'orrore. Stai favorendo nuovi orrori.
Il nazifascismo ha prosperato proprio per merito di chi diceva "ma".
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Evidentemente neppure gli orrori si equivalgono, secondo il politicamente corretto occidentale, che l'orrore Israele conosce e applica assai bene, col sostegno della lobby finanziaria ebraica, che tiene  stretti senza tregua i cosiddetti occidentali.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Ecco il "ma"

Che aggiunge orrore all'orrore.

Di fronte all'orrore si può solo dire NO.
E soffrire.

Se invece del male non sei ancora sazio... allora almeno evita di nasconderti dietro a un "ma". 
Prenditi le tue responsabilità e di' quello che veramente pensi: SÌ.
Sì, queste atrocità per te vanno bene, questo male ti aggrada.
Dillo, almeno a te stesso.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Capire il male e le radici del male non significa condividerlo, ma sforzare il muscolo cerebrale, senza se e senza ma, per comprenderlo.

L'orrore palestinese è il derivato diretto dell'orrore israeliano. Se non si elimina il secondo è da sepolcri imbiancati condannare il primo.

Di tempo se n'è avuto per farlo (75 anni) e pure la forza non mancava, ma si è preferito lasciare i palestinesi al loro infausto carnefice. 

Scandalizzandosi da filistei quando Sansone ha preferito la morte alle catene. Insieme a quella dei filistei.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Se lo ammetti, almeno a te stesso, che SÌ, quell'orrore ti aggrada, allora potrai forse, un domani, riconoscere il tuo stesso non essere.

Se invece persisti nel tuo "ma", non sarà che un'altra occasione perduta.

Comunque in entrambi i casi, sia che rimani sul "ma" sia che ti esponi con un SÌ, la cosa migliore è lasciarti al tuo destino.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

anthonyi

Per me non c'è problema a dire no all'orrore di Hamas.
Pero questo non basta a evidenziare una posizione, dopo l'orrore bisogna valutare la risposta di israele: bombardamenti, invasione di terra, blocco di acqua, cibo, energia elettrica.
Sono tutte opzioni di risposta che israele probabilmente porrà in essere perchè l'orrore non deve restare impunito, e sono opzioni punitive che, parliamoci chiaro, puniscono tutta la popolazione, non solo quelli di hamas.
Una cosa del genere la accettiamo o la condanniamo? All'ONU hanno gia detto che il blocco agli aiuti umanitari è contro i diritti umani. 
Nel contempo esce un sondaggio che dice che il 56 % degli abitanti di gaza si fida di Hamas, con tutto quello che è successo, quindi la popolazione sostiene l'orrore di hamas, e se lo sostiene non è quindi logico che debba pagare anche lei per la gravità degli atti di Hamas? almeno, dopo aver fatto un po di fame, ci rifletteranno meglio prima di continuare a sostenere Hamas.

Ipazia

Finché l'(e)(o)rrore Israele non restituirà il maltolto, passato in giudicato con numerose risoluzioni ONU, non accetto lezioni morali da chi quei crimini 75ennali difende, ed anzi mi sento io il diritto di chiederne conto.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 14 Ottobre 2023, 19:44:56 PMFinché l'(e)(o)rrore Israele non restituirà il maltolto, passato in giudicato con numerose risoluzioni ONU, non accetto lezioni morali da chi quei crimini 75ennali difende, ed anzi mi sento io il diritto di chiederne conto.
Ma é la stessa ONU della condanna dei russi nei confronti dell'invasione all'ucraina? Mi pare che in quel caso non gli davi tutta questa autorevolezza. 

Ipazia

C'è una differenza abissale tra la difesa e l'oppressione di una minoranza etnica. In Israele si aggiunge l'occupazione militare contro, e non a favore, della popolazione residente fin dal 1948. Ancora più intollerabile.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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niko

#9
Ci mancava, la mistica del sionismo...

chi semina vento raccoglie tempesta, questo lo sanno tutti; solo che le sofferenze degli esseri umani di serie B, i palestinesi, per i tromboni filoamericani e filosionisti non valgono le sofferenze degli esseri umani di serie A, gli israeliani.

E allora, dai con la lagna dell'olocausto, il male assoluto, il male banale e via di lagna in lagna.

Non esistono mali assoluti, solo chiacchieroni relativi.

L'identita' occidentale e' talmente decadente che i saggi non si identificano piu' in essa. Io non mi sento particolarmente leso nella mia
"identita' " se crollano le torri gemelle o viene attaccata Tel Aviv.

Mi dispiace per ogni innocente ucciso, di ogni paese o fazione, ma certi simboli non sono i MIEI simboli, se vengono lesi o distrutti, non faccio gregge, di pecore, nella loro "difesa", o "rimpianto".

Dovrei, in quanto "cittadino occidentale"?

Ma anche no, tali facili identita' non mi appartengono.

Semmai, Eurasia tutta la vita.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

green demetr

"There is no difference between Jordanians, Palestinians and Lebanese; we are all members of a single nation," Zahir Muhsein, Chief of Military Operations of Arafat and the PLO, stated clearly during an interview published in the Dutch newspaper "Trouw" on March 31, 1977. "Solely for political reasons are we careful to stress our identity as Palestinians, since a separate State of Palestine would be an extra weapon in Arab hands to fight Zionism with. Yes, we do call for a Palestinian State for tactical reasons."

Il problema alla base è purtroppo sempre il solito, la giudeofobia.
Quindi si sta con Israele di principio.
Poi si possono criticare i modi con cui lo stato di Israele sta cercando di affermarsi.
Purtroppo anche solo ad un primo approccio storico-politico, le cose si sono talmente sedimentate, e di questo parte delle colpe sono dell'ONU e delle sue ondivaghe promesse e risoluzioni unilaterali, che il muro d'odio ha portato ad abbandonare politiche del fu OLP che almeno ci provava ad essere moderato.
Ora i civili di Gaza e della Cisgiordania sono in gravi ambasce.
Rimane la grave disinformazione della sinistra italiana. Non ho trovato nessuno che mi parlasse con cognizione di causa della parte israeliana.
Mi è stato consigliato Muravchik, Joshua - Making David into Goliath per capire di come la percezione politica sullo stato di Israele si sia trasformata da favorevole a sfavorevole in occidente. Dando adito a formazioni estremiste di ereditare gli sforzi del passato per un incontro democratico fra arabi ed ebrei, per trasformarlo in un pezzo del puzle geo-politico, ovviamente sulla pelle dei civili.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

#11
Basta essere umani per capire la differenza tra oppressore e oppresso, occupante e occupato, aguzzino e vittima. Serve mica un master in scienze politiche.

Fin dall'uccisione di Rabin Israele ha scelto la strada della guerra infinita, sostenuta dalla potente lobby del sionismo occidentale. Purtroppo ha trovato una vittima non assimilabile, che preferisce morire che sottomettersi. Cosa incomprensibile per un occidente sempre più sottomesso agli autoproclamati padroni del mondo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Se di fronte all'orrore non dici chiaramente NO, ti sei già auto escluso dalla civiltà.
Perché la civiltà è tale proprio in quanto rifiuto dell'orrore.

Se non dici NO, con te ogni autentica comunicazione è impossibile. Perché hai scelto di non essere.
 Non ha alcun senso cercare di comunicare con chi non è.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

InVerno

C'è una differenza, magari sottile, tra un "ma" descrittivo ed un "ma" giustificativo, si può dibattere se un determinato intervento sia di uno o dell'altro tipo.. "Ma" è un ottima particella per unire più frasi insieme, per fare discorsi articolati ed intelligibili, con chiaroscuri e sottolineature, fruibili all'interno di un contesto che li determina e li rende meno aleatori possibili, "ma" aggiunge contenuto al vaso vuoto della parola, semina il dubbio e la creatività, secondo me dovresti usarlo di più, è' una bellissima parola.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

#14
Citazione di: bobmax il 15 Ottobre 2023, 06:43:10 AMSe di fronte all'orrore non dici chiaramente NO, ti sei già auto escluso dalla civiltà.
Perché la civiltà è tale proprio in quanto rifiuto dell'orrore.

Se non dici NO, con te ogni autentica comunicazione è impossibile. Perché hai scelto di non essere.
 Non ha alcun senso cercare di comunicare con chi non è.


Semmai mi sono auto-escluso dall'identita' (burina, e superficiale) di quelli che fanno di Israele un simbolo, di appartenenza occidentale (e quindi anche di appartenenza "propria", se occidentali essi si sentono).

Perche' un sacco di gente muore sgozzata, ma fa notizia solo quando muoiono sgozzati i "nostri", quelli importanti, quelli nati dalla parte giusta del mondo.

Io semplicemente non ci sto piu' al giochetto.

Gli iraeliani non sono i "miei". Se muoiono sgozzati, mi dispiace come e quanto se muore sgozzato qualsiasi altro essere umano a me sconosciuto.

Io rifiuto ogni identita' che sostenga e riproduca l'ordine globale delle ingiustizie. Di cui per inciso Israele e' uno dei principali artefici.

Tanta lordura non mi appartiene. Non faccio gregge per difenderla. Proprio come quando furono attaccate le torri gemelle, posso dire solo che mi dispiace per le persone, ma non mi dispiace per certi simboli. Non hanno toccato i "miei". Non e' stata attaccata Atene, non e' stata attaccata la democrazia, ne' tanto meno la filosofia. E' stato attaccato uno stato teocratico, imperialista e razzista, che negli ultimi cinquanta anni ha fatto di tutto per "meritarsi" di essere attaccato.

Infatti, se lo noti, nel mio post precedente non ho parlato di "civilta' ", ma di identita'.

A parte che le parole civilta' e Israele nella stessa frase mi avrebbero fatto un po' ridere, io sono adulto e so scegliere le parole.

Identita' e' un termine piu' neutro di civilta', e io volevo, pur all'interno di un discorso focoso e acceso, in quel punto un termine neutro.

Se tu vuoi seriamente parlare con me (cosa di cui dubito fortemente) devi rispettare la mia scelta, e parlare anche tu di identita'.

Il problema di fare gregge, di fare branco e' un problema di identita', non di civilta'.

La guerra non e' mai, civilta', ma il suo contrario.

Soprattutto la guerra dei nuovi tempi postneoliberisti e post egemonia americana, che alcuni qui ci vorrebbero far fare, con l'elmetto in testa, e che io finche' posso non faccio, col berretto a sonagli dei giullari, e dei pazzi, in testa.

Gli arabi, questi alieni mostri incomprensibili, trattano le donne, oggi, proprio come noialtro in Italia, trattavamo le donne cento anni fa, e subiscono una pervasivita' della religione nella loro societa' proprio come noialtri subivamo una pervasivita' della religione nella nostra societa', cento anni fa.

La storia, e' incomprensibile solo a chi non la ama e non la conosce.

Gli arabi non possono "svilupparsi", non possono "raggiungerci", nella nostra bellissima ed edonisticissima civilta', perche' all'interno del paradigma capitalista, lo "sviluppo" non e' per tutti, il modello, non e' egualitario.

C'e' chi deve necessariamente rimanere indietro, in un ordine, globale, appunto, necessario dell'ingiustizia, e deve essere accusato dai soliti soloni e sapientoni, che sono e si sentono "avanti",  come fosse sua colpa, di essere rimasto indietro.

Perche' nel capitalismo la risorsa, e' strumento di dominio, il denaro, e' strumento di dominio. Si ha, per avere potere e senso di superiorita', su chi non ha.

L'arabo, deve essere un nemico, perche' il povero -il proletario- deve essere un nemico.

Se in risposta a me, che di civilta' non ho affatto parlato, tu parli di civilta', tu parli, come al solito, da solo.

Essere, o non essere?

(Dei posapiano nel paese dei posapiano).


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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