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pensieri da un amico

Aperto da Pensarbene, 28 Settembre 2023, 11:56:06 AM

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Pensarbene

Penso che ci sia un divario crescente tra la massa di conoscenze, macchine e tecnologie che abbiamo a disposizione e lo status umano attuale dal punto di vista emotivo affettivo e intellettuale.
Da un lato, abbiamo accesso a una quantità di informazioni e conoscenze senza precedenti. Possiamo imparare qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo. Abbiamo a disposizione strumenti e tecnologie che ci consentono di fare cose che non sarebbero state possibili solo pochi decenni fa.
Dall'altro lato, sembra che stiamo perdendo la capacità di connetterci emotivamente gli uni con gli altri. Siamo sempre più dipendenti dalla tecnologia e dalle mediazioni, e questo ci sta rendendo meno capaci di comprendere e rispondere alle emozioni degli altri.
Inoltre, sembra che stiamo perdendo la capacità di pensare in modo critico e indipendente. Siamo bombardati da informazioni da tutte le parti, e questo ci sta rendendo più vulnerabili alla manipolazione e alla propaganda.
Questa dicotomia è preoccupante. Se non saremo in grado di colmare questo divario, rischiamo di creare un mondo in cui le persone sono in grado di fare cose straordinarie, ma sono anche incapaci di comprendere e rispondere alle emozioni degli altri o di pensare in modo critico e indipendente.
Ecco alcuni esempi di come questa dicotomia si manifesta nella vita quotidiana:
  • Le persone sono più connesse che mai, ma si sentono più sole che mai.
  • Le persone hanno accesso a una quantità di informazioni senza precedenti, ma sono meno informate che mai.
  • Le persone sono più potenti che mai, ma sono meno responsabili che mai.
Non è chiaro come risolvere questo divario. Tuttavia, è importante essere consapevoli di questo problema e cercare modi per affrontarlo.
Ecco alcune idee su come affrontare questo divario:
  • Promuovere l'interazione umana faccia a faccia.
  • Educare le persone al pensiero critico e all'indipendenza di pensiero.
  • Sviluppare tecnologie che promuovano la connessione emotiva e l'intelligenza sociale.
Queste sono solo alcune idee, ma sono un inizio. È importante iniziare a discutere di questo problema e a trovare modi per affrontarlo.

Claudia K

Ciao Pensarbene.  

Apprezzo molto la finalità Sociale del tuo topic, e risulta anche a me che tanti studi (o sedicenti tali) supportino la stessa tua tesi.

Personalmente, però, non la condivido totalmente, mentre abbraccio e sottoscrivo   questo tuo passaggio : 
Citazione di: Pensarbene il 28 Settembre 2023, 11:56:06 AMEducare le persone al pensiero critico e all'indipendenza di pensiero.

Questo, che trovo sacrosanto, purtroppo non interessa a nessuno (ad eccezione di Genitori o Mentori di eccezionale spessore umano). 

E ciò che, invece, non condivido è che tecnologia e informazione dividano gli umani, isolandoli. Questa è un po' lunghina da motivare, e adesso non posso farlo. Se interessa ci torno volentieri appena posso.  :)

iano

#2
@Pensarbene
La tua è una esemplare descrizione di una trasformazione in atto, da ciò che crediamo di essere a ciò che non ci rassegniamo di dover diventare, ma in effetti ciò cui non ci rassegniamo è di dover cambiare.
Siamo il risultato di tante trasformazioni sempre drammatizzate allo stesso modo di questa. Riusciremo a mettere per una volta da parte il dramma?

Io mi rifiuto di dover recitare la parte che fin qui la tradizione ha assegnato ai vecchi, quale io sarei.
Mi rifiuto in quanto vecchio di recitare il solito copione che dà addosso ai giovani.
Mi rifiuto perchè sarebbe un vincere facile, e perchè invece è un perdere facile.
Ma se il tuo è un appello a non essere indifferenti, una chiamata alla responsabilità, allora io rispondo presente.
Devi capire però che non ci sono valori stampati sulla pietra, perchè è da un pò che abbiamo smesso di scalpellare comandamenti.
Noi siamo la tecnologia, che ieri era scalpellamento di pietra e oggi è altro.
Io in quanto vecchio avrei il compito tradizionale di frenarla, ma mi rifiuto di adempiere a questo compito.
Vorrei lasciare un esempio ai giovani, ma non un esempio da seguire, ma da proseguire.
I giovani non sanno dove vanno a parare, ma essendo giovani questo non è un problema per loro, andare alla scoperta del nuovo mondo ignoto è nel loro carattere.
Noi possiamo solo ricordargli da dove vengono, ma con l'esempio, non lasciandogli in eredità paure che poi si porterebbero dietro per tutta la vita.
Dovremmo dirgli con quel poeta brasiliano insuperabile...ti dicono che c'è il bau bau nella notte scura che ti fà la puntura, ma tu passa per la vita senza paura.
Smettiamola di paventargli il bau bau una volta per tutte.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#3
Citazione di: Claudia K il 28 Settembre 2023, 14:23:45 PME ciò che, invece, non condivido è che tecnologia e informazione dividano gli umani, isolandoli. Questa è un po' lunghina da motivare, e adesso non posso farlo. Se interessa ci torno volentieri appena posso.  :)

Seconde me la tecnologia ci ha sempre divisi, ma poi ci siamo sempre ricomposti per motivi naturali di successione generazionale, di modo che le nuove generazioni hanno inglobato le nuove tecnologie come parte naturale di sè. Più esattamente quindi non è la tecnologia a dividerci, ma è sempre l'ultima novità tecnologica a dividerci, essendo le vecchie per magia divenute nostre virtù naturali, intoccabili, come intoccabili sono ad esempio la scrittura e i libri, che altro non sono che vecchie tecnologie, ricomposte come nostre parti.
Dovremmo essere più sinceri con noi stessi, e ammetter che quando malediciamo la tecnologia, malediciamo sempre l'ultima e non le precedenti.
Le precedenti sono quelle che ci uniscono, e in questo senso hai ragione Claudia.

La novità è che la ricomposizione non avviene più per morte naturale dei conservatori, perchè  è stato dato vivere alla nostra generazione più di una rivoluzione tecnologica ancora in vita, per cui atteggiarsi a conservatori è un lusso che non possiamo più permetterci.
Non ci è più dato di morire in pace seppelliti con le nostre tecnologie non percepite come tali perchè acquisite per diritto di nascita, divenute parte inscindibile di noi.

Stiamo vivendo più vite in una.
Tutto cambia più velocemente in una vita che si dilaziona sempre più.
Ci tocca restar giovani fino alla fine.
Una specie di assaggio di eternità, che propio un buon sapore non ha.
E' un pò come la cicoria, è amara, ma alla fine ce la siamo fatta piacere.
O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra.
Io sono per mangiare la minestra. :))

Il cibo è un veleno, ma il veleno che non ti uccide ti ingrassa.
Così è per la tecnologia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pio

Forse la differenza principale è che prima abbiamo usato la tecnologia mentre ora la tecnologia usa noi, riducendoci a dati da vendere, usare, manipolare, ecc.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Claudia K

Citazione di: iano il 29 Settembre 2023, 00:40:03 AMquindi non è la tecnologia a dividerci, ma è sempre l'ultima novità tecnologica a dividerci, essendo le vecchie per magia divenute nostre virtù naturali, intoccabili, come intoccabili sono ad esempio la scrittura e i libri, che altro non sono che vecchie tecnologie, ricomposte come nostre parti.
Dovremmo essere più sinceri con noi stessi, e ammetter che quando malediciamo la tecnologia, malediciamo sempre l'ultima e non le precedenti.
Le precedenti sono quelle che ci uniscono
Citazione di: iano il 29 Settembre 2023, 00:05:24 AMI giovani non sanno dove vanno a parare, ma essendo giovani questo non è un problema per loro, andare alla scoperta del nuovo mondo ignoto è nel loro carattere.
Noi possiamo solo ricordargli da dove vengono, ma con l'esempio, non lasciandogli in eredità paure che poi si porterebbero dietro per tutta la vita.
Dovremmo dirgli con quel poeta brasiliano insuperabile...ti dicono che c'è il bau bau nella notte scura che ti fà la puntura, ma tu passa per la vita senza paura.
Smettiamola di paventargli il bau bau una volta per tutte.
Due concetti che personalmente metterei in cornice. 
__________________

@ Pensarbene 
quando parliamo di <tecnologia e informazione> parliamo  in primis di internet (almeno a livello di fruibilità di massa). 
E internet è SOLO uno strumento di diffusione delle informazioni (come fu l'invenzione della stampa) con l'aggiunta di potenzialità di interazione e condivisione (che la stampa non aveva). 
Ci potrebbe mai venire in mente di stigmatizzare la stampa, pur nella consapevolezza che essa sia sempre stata funzionale anche alla diffusione di parole inutili o dannose ? Ovvio che no, perchè partiamo dal presupposto che ciascuno debba essere libero di esprimersi e che sarà il pubblico a scegliere cosa leggere secondo i PROPRI gusti-passioni-cultura-intelligenza. 
E questo è esattamente quanto si realizza, in modo esponenziale e potenzialmente arricchito dall'interattività, attraverso internet. 
Il web...non solo (di per sè) non divide, ma addirittura promuove l'incontro EMOTIVO (e persino fisico) ...anche nelle ipotesi più nefaste e/o surreali! Basti pensare all'interazione complottista che ha causato derive ridicole (da Capitol Hill in giù!) . 
Internet, esattamente come la stampa, è un magnifico mezzo di informazione, al quale si aggiunge la possibilità di effettiva connessione EMOTIVA. 
E ciascuno SCEGLIE  il tipo/contenuto delle informazioni e connessioni che desidera coltivare. E qui ha un ruolo determinante il CHI SIAMO DAVVERO (ciascuno di noi) . Ma dobbiamo ricordare che siamo NOI a selezionare i contenuti che scegliamo, in funzione dei NOSTRI limiti (sia intellettual-culturali  che emotivi) , e che nessuno - se non il nostro modo d'essere - condiziona DAVVERO le nostre scelte di informazione e condivisione! 
E,  come in libreria trovi chi acquista l'autobiografia (surreale) di una soubrettina ancor giovane e magari nota solo grazie all'imperversare su una rete commerciale, e trovi il cliente che sta ordinando un testo di nicchia, in rete trovi chi condivide informazioni che possono segnare il cammino dell'umanità (penso all'ambito scientifico in generale) e trovi chi sceglie di farsi seguace del terrapiattismo...
Il mezzo, in entrambi i casi (stampa e web) ha le stesse immense potenzialità. 
Non crea "il cretino", ma può ben nutrirlo quando c'è. 
E l'immortale "prevalenza del cretino" è dato di realtà. E' in natura. Non la creano gli strumenti informativi o tecnologici. 

Ipazia

La tecnologia ha sempre condizionato i destini umani fin dalla comparsa di armi di ferro contro armi di bronzo. La prima rivoluzione industriale fu sconvolgente per chi la visse, e non potè più competere con la produzione meccanizzata. I.A. ha spostato più in alto la sfida, ma non ha modificato l'essenza sociale del fenomeno che si risolve dialetticamente, come ogni conflitto del passato.

Anche in questo caso, tocca all'Intelligenza Naturale occupare lo spazio vincente della sintesi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Claudia K

Citazione di: Pio il 29 Settembre 2023, 08:19:59 AMForse la differenza principale è che prima abbiamo usato la tecnologia mentre ora la tecnologia usa noi, riducendoci a dati da vendere, usare, manipolare, ecc.
E questo è il mantra che bombarda il contemporaneo. 
Proviene da studiosi del Sociale veri (ma anche no), e fa un comodo pazzesco a chiunque voglia ergersi a "salvatore dell'Umanità"... magari solo pro domo sua...

Storia eterna, però,  insegna che additare un <nemico> alle masse e candidarsi a <giustiziere> di quel "nemico" sia la mossa più ovvia di ogni despota. 

E' come dire che anche questo martellamento <anti sistema> ha tutte le stesse caratteristiche del <condizionamento> contro cui urla alle masse, mentre il colmo del risibile è che lo faccia (o tenti di farlo) attraverso gli stessi strumenti che esecra!  :))


Mai venuto il dubbio (chiedo) che essersi convinti di quanto affermi si presti egregiamente ad essere considerato un condizionamento scientemente voluto, ed agito in danno della parte <fragile> delle masse?  :-[

Pio

#8
Non direi condizionamento, quanto analisi critica della realtà attuale. Fatta da eminenti studiosi e filosofi attuali, come Byung Chul Han, di cui sto leggendo in questi giorni "INFOCRAZIA Le nostre vite manipolate dalla rete". Cito: " Il cubo di vetro della Apple suggerisce libertà e comunicazione senza limiti, ma in verità incarna lo SPIETATO DOMINIO DELL'INFORMAZIONE. Il regime dell'informazione rende gli esseri umani integralmente trasparenti. Il dominio stesso non è mai trasparente: non esiste un dominio trasparente. La trasparenza è la facciata di un processo che si sottrae alla visibilità. La trasparenza stessa non è trasparente: ha un retro. LA SALA OPERATIVA DELLA TRASPARENZA È OSCURA. Ci consegniamo così al crescente potere della BLACKBOX algoritmica.... Chiamiamo regime dell'informazione quella forma di dominio nella quale l'informazione e la sua diffusione determinano in maniera decisiva, attraverso algoritmi e AI, i processi sociali, economici e politici. Ad essere sfruttati non sono corpi e energie ma INFORMAZIONI e DATI".  Passaggio dalla democrazia, ormai morente, all' INFOCRAZIA.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

iano

#9
Citazione di: Pio il 30 Settembre 2023, 21:29:11 PMNon direi condizionamento, quanto analisi critica della realtà attuale.
Critica della realtà attuale, dove, come suggerisce Claudia, non c'è nulla di nuovo.
Il motivo per cui non riusciamo a vederlo è che, dando inconsciamente  centralità ai nostri tempi, perchè sono quelli che ci interessano,  facciamo cronaca , invece che critica storica, e la cronaca lasciata a se stessa facilmente diventa scandalo, lo scandalo produce like e i like soldi dai pubblicitari, e così crescono tanti piccoli dittatori che si conquistano ognuno la propria fettina di mondo.



 
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Informazioni e dati possono essere utilizzati, ma non sfruttati. Ad essere sfruttate sono le persone il cui destino dipende da quelle informazioni e dati.

Infocrazia è sempre in subordine all'oligarchia planetaria che la comanda, non è un soggetto dominante autocratico.

Certamente può finire fuori controllo e l'eterogenesi dei fini è abbondantemente in agguato. Sono "effetti avversi", comunque presidiati da un esercito di combattenti, perché di guerra si tratta contro la maggioranza dei umani, bene addestrati al loro compito di produttori e guardiani del pensiero:

FACT-FUCKERS.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pio

Tutta la storia delle libertà umane è una storia di proteste.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Claudia K

Citazione di: Pio il 30 Settembre 2023, 23:24:15 PMTutta la storia delle libertà umane è una storia di proteste.
Appunto!
Nulla di nuovo sotto il sole

E le proteste attecchiscono sempre benino (fino a benissimo, se l'aspirante "salvatore" riesce a non affogare nel ridicolo) su masse insoddisfatte o frustrate, nonchè purtroppo prive di CAPACITA' CRITICA E DI GIUDIZIO. 

Volentieri ripetendomi : nulla di nuovo sotto il sole

Pio

#13
Cioè , per te, non serve protestare per le  libertà, ma fidarsi della profondità di giudizio degli  "illuminati", che senz'altro sono intelligenti e che sanno ciò che è bene per noi e per la nostra libertà? Persino un filosofo di grande profondità è un frustrato e insoddisfatto perché riflette sulla società? La critica ti fa automaticamente un frustrato ? Parrebbe così. È un sistema che tende a squalificare il pensiero non omologato e omoligante.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Claudia K

Citazione di: Pio il 01 Ottobre 2023, 01:04:36 AMCioè , per te, non serve protestare per le  libertà, ma fidarsi della profondità di giudizio degli  "illuminati", che senz'altro sono intelligenti e che sanno ciò che è bene per noi e per la nostra libertà?
No, proprio no. 

Per me non ha senso illudersi di essere "paladini" della libertà (o persino vantarsi di qualche indimostrata e autoritenuta "illuminazione indotta") ...proprio mentre si è massimamente condizionati e strumentalizzati da caporioni in cerca di <nemico> (immaginario) per fare proseliti. 
Complottismo, in tutte le salse, docet. 

La Tecnologia e l'Informazione sono anche quelle che oggi permettono (in Italia) di operare al cervello (salvandogli la vita) chi può parlare con i Medici mentre viene operato (ed è solo UN esempiuccio fra milioni di esempi possibili). 
Io guardo questi aspetti e...non mi sposta di nulla che Google indicizzi a scopo commerciale alcuni termini delle mie ricerche o miei  contenuti.
L'ho già detto che per me non c'è nulla di nuovo sotto il sole?  :))
Il marketing ha sempre avuto ed affinato i suoi strumenti, e ai miei esordi professionali non c'era un pc o uno smartphone per ognuno di noi (c'era il PC in DOS e senza internet, mentre lo smartphone era ancora nella mente di Dio), eppure c'erano fior di aziende che vendevano a caro prezzo informazioni su <bacini di potenziale clientela> catalogate ed elaborate secondo i criteri più funzionali al marketing dell'azienda cliente. Di che parliamo, dunque? 

E' ovvio che una connessione così semplice come l'attuale  faciliti il reperimeno dati e relativo utilizzo a scopo commerciale
Per il resto, almeno fino ad oggi, l'unico tentativo (molto malriuscito) di PALESE condizionamento del prossimo sprovveduto-fragile-destrutturato...io l'ho visto agire (con inutile sed etiam risibile pervicacia) dal comparto complottista e a livello planetario! Oltre che dai "politici" con evidentissime aspirazioni dispotiche.   Da Canicattì a NY ! 

Io guardo questi FATTI, peraltro ormai storicizzati. 
Libero chi vuole di credere all'uomo nero o agli gnomi o alla fate turchine o ai pifferai magici...ma non è il mio caso, come non è quello dei più. Deo gratias. 


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