L'universo non è nato per caso

Aperto da Pensarbene, 20 Settembre 2023, 07:12:29 AM

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Pensarbene

Io non credo che il caso possa creare informazione. L'informazione è qualcosa di più di un semplice disordine. L'informazione è ordine, struttura, significato.
Il caso può creare disordine, ma non può creare ordine. Il caso può creare caos, ma non può creare complessità. Il caso può creare casualità, ma non può creare significato.
L'informazione richiede una forza intelligente per essere creata. L'informazione richiede una forza che possa vedere il potenziale nell'ordine, nella struttura e nel significato.
Certo, è possibile che l'universo sia stato creato da caso. Ma se questo è il caso, allora è un caso straordinario. L'universo è così ben organizzato e ordinato che è difficile credere che sia stato creato per caso.
In definitiva, la questione se il caso possa creare informazione è una questione filosofica. Non esiste una risposta scientifica definitiva. Tuttavia, l'ipotesi che il caso possa creare informazione è un'ipotesi difficile da credere.
Io credo che l'informazione sia una proprietà fondamentale dell'universo. L'informazione è presente in ogni cosa, dalla materia alla coscienza. L'informazione è ciò che rende l'universo ciò che è.
Se il caso può creare informazione, allora l'informazione non è una proprietà fondamentale dell'universo. L'informazione sarebbe semplicemente un prodotto del caso.
Io non credo che questo sia il caso. Credo che l'informazione sia una proprietà fondamentale dell'universo. Credo che l'informazione sia necessaria per la vita, la coscienza e il significato.
Ecco perché credo che il caso non possa creare informazione.
Corollario
Che succederebbe se l'Informazione presente nella materia energia dell'universo sparisse?
Se tutta l'informazione presente nell'universo sparisse l'universo diventerebbe un luogo molto diverso.
La struttura dell'universo cambierebbe. Le stelle, le galassie e gli altri oggetti celesti potrebbero scomparire, o potrebbero essere sostituiti da oggetti più semplici.
La vita potrebbe diventare impossibile. La vita richiede informazione, quindi senza informazione la vita non potrebbe esistere.
La coscienza potrebbe scomparire. La coscienza è una forma di informazione, quindi senza informazione la coscienza non potrebbe esistere.
Quindi, come sarebbe un universo senza informazione?
Un nulla di fatto!



Ipazia

Il caso è un concetto antropologico preferibile a qualsiasi ipotesi illusionale. Meglio un'ignoranza sincera che un falso sapere. Fatta salva la libertà di ipotizzare, ma con obbligo di dimostrazione. Altrimenti è solo romanzo.

In-formazione contiene il vero nella sua semantica.

Anche Vattimo, come Einstein, ha desiderato un disegno intelligente  nella fase senile. Difficile salvarsi dal conato creazionista, ma, nel caso, si può sempre bruciare incenso al dio Caso.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#2
Citazione di: Ipazia il 20 Settembre 2023, 10:38:25 AMIl caso è un concetto antropologico preferibile a qualsiasi ipotesi illusionale. Meglio un'ignoranza sincera che un falso sapere. Fatta salva la libertà di ipotizzare, ma con obbligo di dimostrazione. Altrimenti è solo romanzo.


Come lo hai detto bene!
I problemi secondo me nascono quando i nostri concetti,  magari a causa della loro efficacia applicativa, sembrano acquisire una esistenza autonoma, oggettivandosi, aggiungendosi al campionario dei possibili idoli.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

La consapevolezza della realtà del caso è originaria.
È sufficiente tuffarsi nell'istante presente ed ecco, non più rassicurati dal passato e dal futuro,  l'ineludibile evidenza: sono qui, ora, per caso!

Una evidenza però insostenibile, perché rivelatrice della intrinseca aletorietá della esistenza.

Perciò è necessario tenere a bada il caso, possibilmente negandone la effettiva realtà.

Ma anche se lo scacciamo dal presente, si ripropone come origine del Tutto: non siamo forse qui per caso?

Non vi è informazione che tenga.
Perché l'informazione è forma plasmata su un supporto. Sia che la si riceva, sia che la si trasmetta, vi è sempre qualcos'altro che assume una forma per esservi informazione.

Allora, l'informazione non può essere originaria. Non vi è nessuna informazione dietro l'universo.

Piuttosto, vi è il caos, vi è l'amore.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jacopus

Quoto il commento di Ipazia. Ed aggiungo che in realtà vi è una teoria che spiega la creazione dell'universo in termini "casuali" ed è la teoria "inflazionistica", che tra l'altro è una delle più accreditate, anche se non è stata ancora dimostrata sperimentalmente (e quindi non è una teoria scientifica vera e propria, ma solo una ipotesi "affascinante" di lavoro).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Alberto Knox

Citazione di: Jacopus il 20 Settembre 2023, 14:47:03 PMQuoto il commento di Ipazia. Ed aggiungo che in realtà vi è una teoria che spiega la creazione dell'universo in termini "casuali" ed è la teoria "inflazionistica"
ma nella teoria l'nflazione  ce l ha una causa, non è un fenomeno casuale. L'inflazione nella teoria standard inziò 10 alla meno 35 secondi dopo il big-bang  causato dall energia del vuoto come previsto dalla meccanica quantistica . Anzi alcuni studiosi, fra cui Stephen Hawking hanno elaborato un modello in cui hanno eliminato la singolarità iniziale del big bang introducendo la fluttuazzione dell energia quantistica del vuoto. Fluttuazione che si identificherebbe con lo stesso big-bang.

Se queste ipotesi sono corrette allora l'universo non necessita di nessun creatore o legge particolare essendo la teoria quantistica impredicibile , indeterminata ed essenzialmente casuale. Il risultato effettivo di un particolare processo quantistico non è conosciuto e non può essere conosciuto , neppure in linea di principio .
Vorrei fare una considerazione di carattere generale, ossia affermare che l'essenza del problema dell  origine è che il big-bang appare come un evento senza una causa fisica. Introducendo la meccanica quantistica come proposto da Hawking il problema viene ridimensionato.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: Pensarbene il 20 Settembre 2023, 07:12:29 AMIo credo che l'informazione sia una proprietà fondamentale dell'universo. L'informazione è presente in ogni cosa, dalla materia alla coscienza. L'informazione è ciò che rende l'universo ciò che è.
questo pensiero lo condivido ma vorrei precisare che quando si parla di "informazione" in termini fisici non si allude a un intelligenza che crea dalla sua mente  informazioni . Questo malinteso accade perchè noi siamo abituati a pensare che per trasmettere un informazione occore che ci sia una mente che media l'informazione e la comunica a un altro che ne capisca il linguaggio . Ma in fisica non accade niente di tutto questo eppure si parla di informazione , ma è in che modo si parla di informazione ? Devi chiederti; che cos'è l'informazione a livello fisico?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#7
Se uno per metà del suo tempo si comporta da pazzo diremmo che è pazzo, ma potremmo dire parimenti che è sano se come sano si comporta per l'altra metà del suo tempo.
A meno che non si dica pazzo per convenzione  chi non è completamente sano.
la teoria quantistica è tanto casuale quanto deterministica, ma con la stessa logica diciamo che è fondata sulla casualità, che è cioè una ''teoria fuori di testa'' volendola denigrare.
Nessuna teoria fisica è più predittiva di quella quantistica.
Diversamente non sarebbe una teoria fisica.
Ma come fanno a convivere nella stessa teoria due termini logicamente incompatibili?
Essendo che la casualità posta a fondamento di una teoria fisica è una assoluta novità, inevitabilmente si pone l'accento su di essa.
Ma è da considerare ancora più dirompente la convivenza fra caso e determinismo.
Perchè questa convivenza problematica possa risolversi bisogna curare che non si scambi più la descrizione della realtà con la realtà come finora abbiamo fatto senza problemi.
La vera grande novità dunque non è l'introduzione della casualità in una teoria fisica, ma il fatto che confondendo la teoria  con la realtà, come abbiamo sempre fatto, questa volta i problemi sono saltati fuori, perchè la casualità diversamente da come ci saremmo aspettati non mina il carattere predittivo della teoria.
Ma perchè non ci saremmo dovuti aspettare una cosa simile?
Per il motivo che abbiamo creduto che essendo la logica uno strumento tanto perfetto per descrivere la realtà, ciò non poteva essere un caso, e che non poteva altro che voler dire che quella logica si prestava così bene a descrivere la realtà perchè quella logica innervava quella realtà.
L'errore è più che comprensibile, ma adesso è arrivato il momento di ammettere che.......

.....CI SIAMO SBAGLIATI !!!

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

La logica deduttiva tiene conto del caso attraverso l'induzione e il calcolo probabilistico è l'esito logico della deduzione.

Come dice il paraninfo in "Così fan tutte":

Se (la scienza) non può ciò che vuole (causalità),
vorrà alfin ciò che può (probabilità).
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

baylham

Se l'universo è una parte della realtà, data l'ipotesi della sua nascita, la necessità, l'informazione che lo presiedono quando e come è nata?

daniele22

Ne parlavo proprio qualche giorno fa con un amico e lui sosteneva che la questione è stata sviscerata a suo tempo e in modi più che esaustivi dalla patafisica. Personalmente non saprei come trattare il problema e inoltre mi sfuggono i fondamenti di tale disciplina. Può essere che qui nel forum qualcuno sappia senz'altro qualcosa al riguardo. Un saluto

Alberto Knox

Citazione di: baylham il 21 Settembre 2023, 09:00:56 AMSe l'universo è una parte della realtà, data l'ipotesi della sua nascita, la necessità, l'informazione che lo presiedono quando e come è nata?
Un dato essenziale per rispondere a questa domanda è senz'altro il discorso relativo alla simmetria e alla rottura di simmetria.PEr fare un esempio di rottura di simmetria credo saprai che la materia , che è una forma di energia , può essere creata in laboratorio, ma è sempre accompagnata da una quantià equivalente di antimateria. Il fatto che la materia e l'antimateria siano sempre prodotte simmetricamente in laboratorio fa nascere l'interessante questione del perchè l'universo consiste per quasi il 100% di materia . Che cosa è accaduto all antimateria? Evidentemente qualche processo nei primi istanti del big-bang ruppe la simmetria materia/antimateria permettendo la produzione di un eccesso di materia.
La storia dell universo può perciò essere vista come una successione di rotture di simmetrie al diminuire della temperatura. (nei primissimi istanti del big-bang la temperatura era così elevata che protoni e neutroni erano privi di un identità propia e il materiale cosmologico era ridotto a un brodo di quark).
A partire dall amalgama primordiale , un pò per volta fanno la loro comparsa strutture e differenzazioni sempre maggiori. Dopo un minuto dall evento inziale si formarono nuclei di elio dalla fusione dei neutroni e una parte di protoni ma l'universo dovvette raffreddarsi per  un milioni di anni affinchè i nuclei e gli elettroni si legarono per formare gli atomi . Notare come la temperatura gioca un ruolo essenziale nelle transizioni di fase , un solido scaldato ad alte temperature si scioglie liquefandosi , a temperature maggiori diventa gas, a temperature ancora più elevate diventa plasma . Con l'abbassarsi della temperatura l'acqua diventa ghiaccio ecc
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Loris Bagnara

E' pia illusione, wishful thinking, credere che la meccanica quantistica - grazie alla legittimazione scientifica del caso, come comunemente si afferma - possa per ciò stesso legittimare l'idea di un universo autogenerato dal Nulla...
Innanzitutto, le fluttuazioni quantistiche - comunemente invocate al proposito - non riguardano il Nulla, bensì il vuoto quantistico, che non è proprio per nulla il Nulla... ma è ben qualcosa, qualcosa denso di energia e di potenzialità... Sarebbe Nulla questo?
Qual'è l'origine del vuoto quantistico?
Come vedete, il problema dell'origine è ben lungi dall'essere risolto.

Ma c'è dell'altro, di cui in genere non si parla, come se fosse un fatto scontato: le leggi che regolano l'universo.
Perché l'universo è un Monopoly che si gioca con le regole del Monopoly, e non un Risiko che si gioca con le regole del Risiko?
Il principio di ragion sufficiente richiederebbe la dimostrazione che il Monopoly, con le sue regole, è l'unico gioco possibile... E' questo che le "Teorie del Tutto" cercano di provare: che le leggi di questo universo basterebbero a giustificare se stesse. Ma invano, perché non è così: i possibili universi sono infiniti, e questo universo è solo uno dei possibili.

E qui veniamo all'informazione. Infatti, che cosa sono le leggi che regolano l'universo, se non informazione? Ed è possibile parlare di informazione, senza parlare di intelligenza cosciente?
La foto di un paesaggio proiettata su uno schermo, è davvero una foto, se non c'è nessuno che la osserva e la comprende coscientemente? No, è solo un fenomeno.
I fenomeni dell'universo, di per se, non veicolano informazione: semplicemente, si manifestano.
Due lampadine, con la combinazione dei loro stati accesa/spenta, possono codificare quattro informazioni: ma questo, solo se precedentemente un'intelligenza cosciente ha codificato quelle quattro combinazioni possibili assegnando a ciascuna un preciso significato.
Non si dà informazione senza intelligenza cosciente.
No si dà universo senza una preesistente intelligenza cosciente.

Jacopus

Il problema Loris consiste nel paradigma scientifico, che dibatte di cose di cui può parlare. È ovvio che, ad esempio, la teoria inflazionistica sposta solo il problema dell'origine dell'universo, poiché non spiega come e perché si siano formate le quattro energie fondamentali (gravitazione, elettromagnetica, nucleare forte e debole). Ma per il modello scientifico affermare che "non si da universo senza una preesistente coscienza intelligente", non ha alcun senso. Potrebbe avere senso se gli astrofisici avessero delle prove che questa intelligenza superiore sia all'opera, ma finora queste prove mancano. Non ti nascondo che anch'io sono impressionato in particolare del mondo della vita, essendoci una organizzazione comune a tutte le forme di vita sulla terra, dal virus a noi. D'altro canto, questo sviluppo della vita non è che sia così perfetto, come se vi fosse dietro un sapiente ingegnere. In campo biologico, che è quello che conosco meglio, se ammettiamo la presenza di un creatore superiore dobbiamo immaginare che abbia dato inizialmente la regola generale (rna? o rna+dna?) e poi si sia disinteressato della successiva mutazione degli esseri viventi, che hanno proceduto per autopoiesi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Loris Bagnara

Citazione di: Jacopus il 23 Settembre 2023, 09:58:19 AMIl problema Loris consiste nel paradigma scientifico, che dibatte di cose di cui può parlare. [...] Ma per il modello scientifico affermare che "non si da universo senza una preesistente coscienza intelligente", non ha alcun senso.
Vero, Jacopus, ma è un limite che la scienza stessa si è data: è un problema del metodo scientifico, non è un problema mio, ricercatore del Vero; né tantomeno è un problema del Vero, che non può essere limitato al raggio d'azione degli strumenti disponibili all'uomo.
Il dominio di ciò che è scientificamente comprovabile è un sottoinsieme del dominio del Vero.
Ci sono cose vere che purtuttavia non sono comprovabili, e lo posso mostrare con un semplicissimo esempio.
Ti posso provare scientificamente che io, Loris, sono realmente un'intelligenza cosciente, e non un simulacro d'intelligenza prodotto da un software AI? No, non c'è alcun modo: io sono l'unico essere al mondo ad avere la certezza della mia realtà come intelligenza cosciente.
La scienza si arresta sempre proprio di fronte alle domande più significative, e crede di togliersi d'imbarazzo qualificandole come "domande prive di senso": ma prive di senso per te (non tu, Jacopus ;D ), ottuso scienziato, che non cerchi il senso delle cose! Son quelle le uniche domande davvero sensate: tutto il resto è noia (cit.).
Quando vedi che la scienza si deve fermare di fronte a una domanda di senso, perché non riesce a dare una risposta, bene, non resta che salutare la scienza e rivolgersi ad altro, perché è proprio il senso dovremmo cercare.

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