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Metafisica della guerra

Aperto da Jacopus, 13 Settembre 2023, 09:06:44 AM

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Jacopus

Inizialmente volevo rispondere nella discussione sull'Ucraina ma mi sono reso conto che il discorso era più generale ovvero relativo al piano paranoico che ogni guerra sviluppa, scindendo con il rasoio affilato della baionetta ciò che è amico e ciò che è nemico.

A proposito di questa guerra posso ripetere quanto già scritto. Che Putin sia un tiranno è evidente, ma l'aver scatenato una guerra dipende anche dalle continue provocazioni dell'altro campo.
È accaduta la stessa cosa che accadde con Pearl Harbour. Una parte finisce per essere creduta vittima, mentre in realtà  erano due imperialismi che si fronteggiavano, uno dei quali più tollerante e (leggermente) meno razzista ma molto più manipolatore. Noi europei dovremmo capire qual'è il nostro interesse in termini di realpolitik e temo che non coincida con il proseguimento di questa guerra.
In secondo luogo scindere fra imperi del bene e imperi del male, può essere consolante, perché riversa sull'altro il "male" che risiede inevitabilmente anche dentro di noi. È l'atteggiamento del "puritano"(purezza del sangue, purezza della razza, purezza del genere sessuale, purezza della cultura, purezza della lingua, purezza dell'attore - cfr Favino -) il meccanismo che innesca la paranoia violenta della guerra. O meglio, questo atteggiamento diventa un moltiplicatore delle necessità di guerra, che possono essere fondate anche su altri motivi molto più prosaici, ma che traggono dal pensiero paranoico la giusta linfa, la motivazione, la giustificazione per infliggere il male. Il paradosso del puritano è usare quel male che voleva apparentemente "estirpare", infliggendo il "male".
Detto questo a scanso di equivoci, amo molti aspetti della cultura americana ma anche di quella russa, ma ancor di più amo la cultura dell'Occidente, così come si è sviluppata nell'Europa ad ovest dell'Elba e soprattutto nella cultura greca classica.
Bisognerebbe rileggere l'Iliade per aver chiara la differenza del rapporto amico/nemico nell'epoca classica ed oggi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

#1
"La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi."

Carl von Clausewitz

Metafisica (onesta) di mezzo millennio di aggressiva cultura colonialista occidentale. Meno male che al pacifista e umanitario Jacopus questa civiltà sta bene. Dico: ma un minimo di coerenza e spirito critico !  :(

Invece l'economia è un modo più civile di proseguimento della guerra con altri mezzi:

https://www.facebook.com/100064202844746/posts/pfbid02rV3NCjGJXuQaLvP5BBcQXyDS5qUoqTbzHfmjurW3hdmF4czGRPQt34RF1nBXB9f2l/
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

#2
Quindi Ipazia per te l'Occidente si riduce a Von Clausevitz? Certo che l'Occidente si è macchiato di molti crimini orrendi, ma è l'unico sistema culturale che ci permette, ad esempio, di disquisire liberamente di Occidente su un forum ed anche con la pancia piena. Condizione ben poco diffusa su questo pianeta. Ma in realtà il tema della discussione era altro
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Va bene che siamo in ambito metafisico, ma parlando di guerra un po di fisica c'è sempre, fisicamente è sempre uno che inizia la guerra, costringendo l'altro a reagire. A Pearl Harbor è indiscusso che iniziarono i Giapponesi, oltretutto con l'infamia di non aver dato il preavviso con la dichiarazione di guerra.
Le provocazioni, poi, quelle si sono metafisiche, e spesso frutto di percezioni paranoiche, comunque sempre strumentalizzabili, come tutto cio che è metafisico.
Qualcuno osserverà: La guerra è il male! Beh, io non sono d'accordo, la guerra è il confronto tra esseri umani più usato nella storia, ed è sempre stato relazionato con significati religiosi e simbolici, rappresentando effettivamente una lotta tra bene e male, naturalmente visti da ciascuno nelle rispettive parti.
Certamente il desiderio della guerra, soprattutto se per ragioni ingiuste, è male. 
Non sto sostenendo che esistono guerre giuste, ma che la differenza tra le motivazioni alla base della guerra puo modificare profondamente il livello malefico della guerra, non si puo mettere sullo stesso piano una guerra nazionalista, fatta da un popolo per assoggettarne un altro e renderlo schiavo, con una guerra che si pone il fine di abolire la schiavitu.
La seconda guerra mondiale è stata per noi italiani molto pesante, ma ha sconfitto il fascismo e ci ha dato una costituzione repubblicana. E' solo nel travaglio di quella guerra che si è sviluppato in italia quello spirito democratico che evidentemente prima non era cosi forte, vista la facilità con cui il fascismo ha preso il potere.
Cosi come non credo che la guerra sia il male, non credo che il pacifismo sia il bene. La visione pacifista, il no a priori all'uso delle armi, è molto pericolosa, e se diffusa, puo mettere un paese in condizioni di estremo rischio di essere invaso. Il paese che ha avuto meno guerre negli ultimi secoli è la svizzera, non certo perche si dichiarava neutrale, ma perchè storicamente aveva un esercito talmente forte che nessuno si azzardava ad attaccarlo a casa sua. E' la condizione migliore per scongiurare la guerra, essere forti militarmente, ma non desiderosi di far la guerra ad alcuno.

Ipazia

#4
Citazione di: Jacopus il 13 Settembre 2023, 15:27:02 PMQuindi Ipazia per te l'Occidente si riduce a Von Clausevitz? Certo che l'Occidente si è macchiato di molti crimini orrendi, ma è l'unico sistema culturale che ci permette, ad esempio, di disquisire liberamente di Occidente su un forum ed anche con la pancia piena. Condizione ben poco diffusa su questo pianeta. Ma in realtà il tema della discussione era altro

Von Clausewitz scopre l'altarino pietista di tradizione cristianeggiante, riconoscendo quello che la civiltà europea, che ha la pancia piena grazie al colonialismo, ha fatto in giro per il mondo, in maniera sempre più feroce e pervasiva, fin dal 1492. Non è che prima si scherzasse ma, esclusi i turchi, i cristiani si scannavano tra loro seguendo la metafisica della guerra santa.

Dopo l'illuminismo almeno questa fesseria è andata fuori moda e il generale prussiano ne prende atto, offrendo pure un assist all'alleanza canaglia attuale in epoca di scintillar di sciabole occidentali, dopo la finta guerra santa contro gli islamisti sotto copertura.

Dalla Siria in poi anche la metafisica della guerra umanitaria non attacca più, e si tornerebbe ad una sana guerra di stampo eracliteo se la solita alleanza canaglia non continuasse a perseguire la metafisica della guerra col sangue degli altri.

In conclusione, pare che alla millenaria metafisica occidentale della falsità non vi sia proprio fine. Siamo sicuri che quelle di Medvedev siano farneticazioni, o ce le stiamo meritando tutte in questa vomitevole decadenza dell'impero d'occidente ?

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Continui ad essere Ot, Ipazia. Qui volevo riflettere sulla potenza del pensiero "purificatore" come volano essenziale della guerra, come esso, dietro le motivazioni di purificazione, adotti la violenza per superare la violenza. Il discorso sull'occidente l'ho solo posto come giustificazione un po' vanitosa del trovarmi in una tradizione di pensiero che ponendo come fondamento "il dubbio socratico", non può accettare fino in fondo il pensiero paranoico e scisso della purificazione e della polarizzazione. Pensiero che invece è potentissimo perché riversa sull'altro la propria inevitabile malvagità. Bisognerebbe tornare allo starec Zosima, ma illuminato dal bisogno di sapere di Edipo. Da questo centauro Edipo/Zosima è possibile leggere sia una scheggia essenziale dell'Occidente e, contemporaneamente, la critica al pensiero paranoico/puritano che è, ovviamente anch'esso parte della tradizione occidentale. Ma questo non fa altro che replicare nel mondo delle idee, la inestricabilitá di bene e male, mentre la guerra illude, con la contrapposizione amico/nemico, di aver trovato la soluzione che è contemporaneamente purificazione e sentirsi definitivamente dalla parte della ragione. Il dubbio invece blocca questa hybris di potenza e di violenza. Si tratta di scandagliare un possibile sentiero dell'occidente, nella consapevolezza che l'Occidente è un insieme molto vasto di strade possibili.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Ma come ?! Ti scodello ben tre metafisiche della guerra di conio squisitamente occidentale e mi dici che sono o.t. ???

Contano solo le metafisiche politicamente corrette bollinate pensiero unico del tipo: impero del bene occidentale contro impero del male tuttoilresto ?
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Jacopus

#7
Esatto Ipazia, sei OT perché non riconosci l'ambivalenza e quindi sei pienamente centrata nel mondo paranoideo/puritano, specularmente simile ad altri che pur parteggiando per l'altro campo, condividono con te il pensiero scisso amico/nemico. In ogni caso sei in buona compagnia. Accettare di essere (anche) malvagi non è semplice (e non iniziare con la solita solfa critica della morale cattolica del "siamo tutti colpevoli e quindi nessuno lo è", perché qui siamo al gradino successivo del siamo tutti colpevoli e tutti dobbiamo sentirci responsabili dell'altro, che non è più (solo) inferno.)
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Naturalmente è vero che in ogni uomo ci sono istinti violenti, questo però non vuol dire che la guerra sia la vasca di espansione di detti istinti. Anzi, far bene la guerra, cioè in maniera efficace, implica comportamenti freddi, razionalizzati. Essere accecati dall'odio è un punto di debolezza, jacopus, per cui io metterei in discussione la rilevanza di quello che chiami mondo paranoide/puritano. Esso esiste, ma solo in particolari condizioni politico-sociali, cioè se esercitato in condizioni di pieno controllo delle informazioni, come nelle dittature, e nei confronti di popoli con una particolare predisposizione nazionalistica.

Jacopus

https://qph.cf2.quoracdn.net/main-qimg-799d70e7b478f2cff93e93e1f623b6e0-lq


Questa immagine è famosa. E' quella di una fidanzata che guarda il teschio di un giapponese inviatole dal suo fidanzato che combatte nel pacifico. Non è lo sguardo di chi come Amleto si interroga sulla morte, ma lo sguardo di chi, soddisfatta, guarda la fine del suo nemico, completamente deumanizzato. La scissione paranoidea non avviene solo in guerra, ma anche in tempo di pace e purtroppo non preserva le democrazie, come abbiamo visto con i deliri sui vaccini, anch'essi facenti parte di una metafisica della guerra, seppur combattuta con altri mezzi.
Naturalmente, come abbiamo avuto modo di vedere studiando la storia, i regimi dittatoriali amplificano in modo esponenziale questo tipo di pensiero paranoideo, così come i regimi teocratici, poichè entrambi, come accennavo prima, cancellano il primato del dubbio socratico e abbracciano la loro verità, che però non tollera altre verità concorrenziali. La democrazia fa spesso dei pasticci, è più conflittuale al suo interno, ma riesce meglio a gestire questi possibili singulti paranoidei.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

#10
Se l'occidente esiste e in che cosa consiste richiederebbe un topic a parte, non commento a riguardo.. Riguardo alla guerra, Clausewitz è figlio del suo tempo, io direi che è la sospensione della politica per la guerra, intesa che la politica necessita la legge e la guerra necessita l'abolizione del diritto. Ma non è importante..

Tre metafisiche anche io...

Geopolitica..
Un fattore determinante del perchè si scatenino le guerre, è la differenza di potenziale tra due nazioni. Il potenziale può essere demografico, produttivo e chi ne ha più ne metta. Il PIL stesso se non sbaglio fu pensato per misurare la capacità militare di una nazione e perciò predire la possibilità di vittoria in guerra. Pesce grande mangia pesce piccolo, la tentazione aumenta all'aumentare della differenza di potenziale. Questo mi fa concludere che per diminuire le guerre nel mondo è necessario che le nazioni siano il più possibile omogenee, e che quindi in questo momento USA e Cina sono i più probabili guerrafondai sul pianeta, e che tutti, sopratutto i pesci più piccoli, staremmo meglio se si indebolissero drasticamente. Le allenza difensive normalmente diminuiscono le probabilità di guerra perchè sommano la potenza di più nazioni facendo desistere i potenziali aggressori.

Politica..
La politica può essere razionale, ma le emozioni giocano una parte fondamentale, non solo nelle elezioni per chi è così fortunato da averle, ma anche nell'alterazione emotiva della differenza di potenziale.. una costante degli aggressori, specialmente fascisti, è dipingere l'aggredito come decadente, debole, declinante etc.. La democrazia, o meglio l'eterogeneità delle opinioni nell'infosfera, prevengono derive aggressive, perchè l'opposizione di un paese tiene in scacco il governo facendolo desistere dal costruirsi castelli mentali, tipo vincere in tre giorni e cose del genere. Altresì, avere un opposizione nel paese significa anche avere una valvola di sfogo per chi governa che può dare la colpa di varie cose indesiderabili internamente, anzichè scaricare il barile su altre nazioni, se poi l'opposizione è anche legalmente riconosciuta come in una democrazia, il governo evita di massacrarli di botte e ci parla.

Psicologica..
Che mi sembra l'aspetto più caro a Jacopus, sono d'accordo tralaltro con quanto dice, e penso che si possa schematizzare in due maniere, inteso che il risultato è sempre lo stesso, quello di bloccare l'azione dei neuroni specchio e l'empatia, permettendo la violenza. C'è il sistema classico e semplice, quello ovvero di deumanizzare l'avversario, attraverso razzismo, sciovinismo e tutti gli altri ben noti strumenti.. E c'è anche il sistema più sofisticato, che è quello di deumanizzare il perpetratore della violenza. Ad esempio la strumentalizzazione della filosofia zen in giappone, dove i monaci buddisti si prestavano a sfornare diverse teorie per cui non era realmente la baionetta del soldato a trafiggere il nemico, ma il nemico a cadere sulla baionetta. C'è anche chi riesce a fare la combo di entrambe, o forse lo fanno tutti ma qualcuno lo fa meglio degli altri come i nazisti.

E dopo aver praticamente snocciolato la formula per la pace nel mondo (eguaglianza+democrazia+empatia=pace) a proposito di baionette, mi diverto a scrivere una burla, parafrasando una citazione di Napoleone che disse "con una baionetta si può fare tutto a parte sedervisi sopra".. e io dirò "la guerra è la convizione che ci si possa sedere su una baionetta senza prenderla nel culo".
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Pio

Le guerre dell epoca napoleonica e poi romantico rivoluzionaria, di cui von Clausewitz era grande generale e teorico, sono un'altra cosa rispetto alle guerre moderne. Già nella Prima Guerra Mondiale cominciarono ad essere coinvolte le popolazioni civili con i primi bombardamenti, ma fu soprattutto nella Seconda che la barbarie umana si scatenò contro i non belligeranti. Von Clausewitz parlava di guerre fatte da reggimenti in file serrate che si fronteggiavano in campo aperto. Quasi sempre le popolazioni venivano risparmiate. Nell' epoca moderna si ammazzano intenzionalmente i civili, bambini, donne, prigionieri,tutti, per fiaccare il consenso verso i governi, creare angoscia e panico. Non c'è più nulla di romantico ed eroico. Possiamo, per esempio, definire veramente eroe un soldato che si fa scudo di civili innocenti così da mantenere una posizione strategica? Eppure oggi vengono definiti eroi, e medagliati. Adesso si usa ogni trucco possibile per uccidere, senza alcun onore, senza dignità alcuna: mine nascoste, dove saltano per aria bimbi che giocano, bombe a grappolo, ordigni aerei senza piloti, ecc. La metafisica attuale della guerra è la metafisica dell'assenza di morale e la sospensione , legalmente giustificata dal potere, di ogni decenza umana. È  il trionfo della BESTIA metafisica.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Ipazia

#12
Ritengo estremamente riduttivo il bias di jacopus e pure moralistico nel vedere la guerra in una prospettiva esclusivamente etica. In natura il conflitto regna sovrano e l'animale umano non fa eccezione: non va esaltato ideologicamente, ma neppure demonizzato.

Il conflitto va gestito razionalmente, senza gli eccessi ideologici con cui l'occidente, fin dalla cicuta di Socrate, ha impestato il mondo. Sovraccaricando la dose col dogmatismo cristiano prima e con quello borghese liberal-liberista poi, fino alle metafisiche guerrafondaie che ho postato sopra. Dal dogmatismo religioso allo scientismo parareligioso c'è poco da godere per chi ha dubbi in occidente.

Odiare i propri nemici è stupido, perchè toglie lucidità all'azione bellica. E di ciò il magistero è più orientale che occidentale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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Jacopus

Cara Ipazia. Nel suo piccolo, già in questa discussione si sta attivando la polarizzazione amico/nemico, che in qualche modo non è neppure da considerare in modo totalmente negativo. Un po' di sospettosità può allungare la vita.  Il polemos e l'aggressività fanno anch'essi parte della vita, ma non puoi imputare me di moralismo, visto che il marxismo è un mastodontico omaggio al moralismo e al progresso di relazioni umane più eque. Il riferimento di Pio alle guerre napoleoniche è congruo, poiché in quel caso si trattava di scontri fra eserciti, anche se già la modernità si intrufolava attraverso la rivoluzione francese, ideologizzando lo scontro. Ma quello che è radicalmente cambiato è considerare il nemico come "altro", come "infimo", come " degno di essere ucciso", poiché il male viene attribuito a lui e il bene a me. In epoca classica era solo un gioco di potere e i nemici si rispettavano e si onoravano. Il gioco della scissione avviene quando ci si rende conto che non sono gli altri il male ma la violenza in sè, e allora bisogna giustificare la violenza, l'oppressione con altri strumenti. Il discorso paranoico è sostanzialmente una giustificazione, una legittimazione alla violenza tipica della modernità, probabilmente connessa con la tecnica e lo sviluppo abnorme delle società umane. E questo discorso nasce sempre dal "io sono buono/ tu sei cattivo". Imparare a ragionare in termini di mediazione invece è l'obiettivo auspicabile, ma la vedo dura, poiché in situazioni di crisi, il pensiero paranoico diventa potentissimo e devia ogni discorso, configurandosi come un vortice che si autoalimenta.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Ridurre conflitti reali a fobie paranoiche è un ottimo servizio che si rende alle classi dominanti, ai padroni del mondo, a coloro che praticano il "dialogo" dalle loro altezze siderali dove tutto è gia stato deciso e se tu che stai negli abissi profondi non sei d'accordo eccoti servito da paranoico, complottista e rompiballe.

Caro Jacopus le tue ricette funzionano in una comunità di uguali dove il dialogo è reale, ma non funzionano nemmeno in una riunione di condominio dove chi ha più millesimi guarda dall'alto al basso chi ne ha meno. 

Figurarsi in fabbrica o tra stati con interessi contrapposti !
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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