Pensieri oziosi di un ozioso: 1 x 1 = 4

Aperto da Eutidemo, 12 Settembre 2023, 12:28:46 PM

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Eutidemo

Il titolo di questo "post" è, ovviamente, un po' "provocatorio", perchè, in "matematica", 1 x 1 è "uguale" a 1; però, in "geometria", le cose sono un po' diverse.
***
Si dirà che non è lecito confondere la "matematica" con la  "geometria"; ma allora perchè in "matematica" si dice che "1 x 1" è "1 al quadrato" e  che "1 x 1 x 1" è "1 al cubo")?
Mi pare che la "commistione" già ci sia nello stesso linguaggio dei matematici!
***
D'altronde, l'"1", a differenza del dio Proteo, può assumere "nature diverse", pur mantenendo la "stessa forma".
***
Ed infatti, l'"uno":
- oltre ad avere una natura "matematica", laddove viene chiamato "numero";
- ha un'altrettanto riconosciuta  natura "grammaticale", laddove viene invece chiamato "articolo".
***
Però "uno scoiattolo" grammaticale rimane pur sempre "1" di numero.
***
Gli altri "numeri", invece, pur essendo usati allo stesso modo per identificare la quantità delle entità fisiche in considerazione, non diventano mai grammaticalmente degli "articoli".
***
Bizzarrie delle convenzioni e della semantica umana!
***
Ma, per tornare alla "matematica" ed alla "geometria", possiamo tranquillamente dire che "un lato", nel caso di un poligono come il "quadrato",  non è altro che "un segmento" che congiunge due vertici consecutivi mantenendo sempre la stessa lunghezza; però sempre  "un segmento" rimane, e non per questo cambia certo natura.
***
Cioè:
- così come una "donna" che si sposa, in rapporto al marito viene denominata "moglie", e, anche se assume il cognome del marito rimane, sempre la stessa donna di prima;
- allo stesso modo un "segmento" che "si sposa" ad angolo retto ad altri tre "segmenti" della stessa lunghezza, in rapporto al "quadrato" così formatosi, viene denominato "lato", ma rimane sempre lo stesso "segmento" che era prima.
***
Tutto questo ozioso e noioso sproloquio, mi è servito per giungere a spiegare il titolo paradossale di questo "post"; e, cioè,  che se in "matematica", 1 x 1 è sempre "uguale" a 1, però, in "geometria", le cose sono un po' diverse, in quanto, almeno "in un certo senso", 1 x 1 è "uguale" a 4.
***
Ed infatti moltiplicando "un segmento" per sè stesso (1 x 1), non otteniamo un altro singolo "segmento", bensì 4 segmenti che si incontrano a 90 gradi:
***
Al che si potrebbe obbiettare che, a rigore, io non moltiplico affatto "un segmento per sè stesso", bensì "un lato per un altro lato" (sebbene identici per lunghezza);  e, comunque, noi otteniamo lo stesso il numero "1": cioè "UN quadrato" (o meglio, la sua area)!
Il che è verissimo, ma, secondo me, è un modo diverso per dire la stessa cosa; ed infatti, se io dico di moltiplicare "un metro per se stesso", ovvero dico di moltiplicare "un metro per un altro metro", il risultato non cambia (è sempre il risultato di 1 x 1)!
E "UN quadrato" ha comunque un perimetro costituito da "4 diversi segmenti", chiamati, per convenzione, "lati"; quindi "il quadrato" è diverso  () dal "segmento" da cui è partita l'esposizione a potenza (1 x 1 1), anche sotto il profilo della mera definizione geometrica.
***
                                                CONCLUSIONE
Con il presente post, non ho inteso dimostrare assolutamente "niente"; trattandosi solo dei "pensieri oziosi di un ozioso" (ed anche un po' rimbambito, a dire il vero).
Ho solo voluto mettere in evidenza come, da un "mix" di "matematica", di "geometria" e di "grammatica", possano scaturire singolari oziose riflessioni di carattere "semantico".
Tutto qui! ;)
***

iano

#1
Caro mago di oz...ti restituisco pan per focaccia iniziando con una noiosa precisazione.
Quella che tu chiami matematica è aritmetica, cioè una sua parte, per quanto storicamente importante,  che inoltre non è da contrapporre alla geometria, in quanto sua parte anche quella.
Detto ciò, condivido con te molte ingenuità che rendono però la matematica saporita.
Che la matematica sia di fondamentale importanza è un fatto, e quindi ogni curiosità che ravvivi il nostro interesse per una materia che è in sè molto arida, è la benvenuta.
Anch'io dunque, nella mia ingenuità, mi chiedo come abbia potuto l'operazione di moltiplicazione acquisire tanta importanza in aritmetica , fino ad essere considerata una delle sue quattro operazioni fondamentali, essendo in sostanza il simbolo della moltiplicazione una abbreviazione che sta ad indicare una particolare somma, laddove gli addendi si equivalgono tutti.
Così se devo sommare 127 volte l'uno, invece di scrivere
1+1+1+....fino a 127 volte l'uno, scriverò in modo abbreviato
127x1.

Fatto ciò ci troviamo però con oggetti strani del tipo
1x1
Che significato dobbiamo dargli?
Esso in effetti non indica alcuna somma, perchè ci dice di considerare una volta l'uno, e scrivere 1x1 al posto di 1 non sembra una abbreviazione, ma una complicazione.
Quindi il tuo quesito del perchè
1x1x1x....x1 faccia 1 possiamo meglio trasformarlo nel, perchè dovremmo scrivere 1 come 1x1x1x.....1?
Avendo trasposto in tal modo la domanda iniziale adesso hai una chance in più per trovare una risposta che ti risulti più umanamente accettabile. :)
Poi magari altre questioni simili con una apparenza ancora più complicata non riusciremo a trasporle in modo simile, ma adesso sappiamo che sarà sempre possibile banalizzare formule dall'apparenza intrigante e misteriosa, anche se  per via della nostra pochezza non riusciremo a farlo.

Morale paradossale della favola.
Attenti a introdurre semplificazioni che rendano più agevoli le nostre operazioni, perchè ciò mette alla nostra portata la capacità di complicarle ulteriormente, introducendo abbreviazioni di abbreviazioni che rischiano di assumere un significato indipendente da quello iniziale, per cui diventa impossibile ripercorrere il processo all'inverso al fine di comprenderne l'origine, ma è per via di questo paradosso , laddove la semplificazione complica, che si evolve la matematica e il linguaggio in generale introducendo per tale via nuovi significati.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Hai ragione!
Ed infatti:
- la MATEMATICA consiste nello studio delle misure e delle proprietà delle quantità, usando numeri e simboli.
- L'ARITMETICA, invece, è una branca della matematica che si occupa delle proprietà dei numeri.
***
Per il resto:
.
1)
A parte l'"1", tutti gli altri numeri sono soltanto degli "pseudonimi" abbreviativi delle addizioni del numero 1.
Ed infatti:
- "2" è il "nick name" di "1+1"
- "3" è il "nick name" di "1+1+1"
- "4" è il "nick name" di "1+1+1+1"
e così via per tutti gli altri numeri!
.
2)
Inoltre hai perfettamente ragione anche nel dire che le "moltiplicazioni" non sono altro che un "abbreviativo" delle "addizioni"; ed infatti si fa prima a scrivere 3 x 3 = 9, piuttosto che 3 + 3 +3 = 9.
Ma 1 x 1 non fa 2, come invece fa 1 + 1 = 2; per cui che senso ha?
Ha senso solo in geometria, per costruire un "metro quadrato"!
.
3)
Per cui condivido anche la tua morale della favola: "Attenti a introdurre semplificazioni che rendano più agevoli le nostre operazioni, perchè ciò mette alla nostra portata la capacità di complicarle ulteriormente, introducendo abbreviazioni di abbreviazioni che rischiano di assumere un significato indipendente da quello iniziale, per cui diventa impossibile ripercorrere il processo all'inverso al fine di comprenderne l'origine, ma è per via di questo paradosso , laddove la semplificazione complica, che si evolve la matematica e il linguaggio in generale introducendo per tale via nuovi significati."
***
Un cordiale saluto! :)
***

Eutidemo

#3
Ciao Iano :)
Visto che tu mi hai chiamato il "Mago di Oz" perchè sono riuscito a fare "1 x 1 = 4" con i "segmenti",  per dartene ulteriore conferma, ho fatto "1 x 1 = 4" anche con le "monete"; il che è molto più redditizio. :D
Come si vede nel seguente videoclip:
***
Un cordiale saluto! :)
***
P.S.
E' un gioco di prestigio per "bambini"; per cui, visto quanto è semplice ed elementare, credo che non valga neanche la pena di stare a spiegarti qual'è il trucco. Ma, se serve e ti interessa, te lo spiego lo stesso, così potrai farlo ai tuoi nipotini! ;)

iano

#4
Citazione di: Eutidemo il 13 Settembre 2023, 06:26:01 AM
Ciao Iano. :)
Hai ragione!
Ed infatti:
- la MATEMATICA consiste nello studio delle misure e delle proprietà delle quantità, usando numeri e simboli.
- L'ARITMETICA, invece, è una branca della matematica che si occupa delle proprietà dei numeri.
***

Oggi dire che la matematica si occupa di quantità è come dire che il linguaggio si occupa di raccontare la favola di Biancaneve.
La favola di Biancaneve è un esempio di cosa si può fare con il linguaggio, la favola di Biancaneve è cioè una applicazione del linguaggio.
Se però il linguaggio fosse inizialmente nato propriamente al fine di  raccontare la favola di Biancaneve sarebbe comprensibile il confondere il linguaggio con la favola di Biancaneve, e per questo ci viene naturale pensare al numero come quantità.
La quantità, le misure, sono però solo applicazioni dei numeri, così come le tavole di legno sono una applicazione della sega.
La sega potrebbe anche essere nata per ricavare tavole di legno, ma poi il suo significato si è svincolato dalle tavole di legno.
Uno strumento và sempre oltre lo scopo per cui è nato.

La notizia cattiva è che il numero è cosa del tutto astratta, che non corrisponde a nulla .
La notizia buona è che non corrispondendo a nulla,  si può far corrispondere a qualunque cosa.

Se due mele+ due mele fà quattro mele, non è necessario pensare alle mele mentre le sommi, e potrebbe essere propriamente utile non pensarci.
Questo è il motivo per cui possiamo delegare le somme ai computer,  i quali non sanno cosa siano le mele né le quantità.
Allo stesso modo noi potremmo fare matematica senza neanche possedere il concetto di quantità.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: Eutidemo il 13 Settembre 2023, 06:54:50 AM
Ciao Iano :)
Visto che tu mi hai chiamato il "Mago di Oz" perchè sono riuscito a fare "1 x 1 = 4" con i "segmenti",  per dartene ulteriore conferma, ho fatto "1 x 1 = 4" anche con le "monete"; il che è molto più redditizio. :D
Come si vede nel seguente videoclip:
***
Un cordiale saluto! :)
***
P.S.
E' un gioco di prestigio per "bambini"; per cui, visto quanto è semplice ed elementare, credo che non valga neanche la pena di stare a spiegarti qual'è il trucco. Ma, se serve e ti interessa, te lo spiego lo stesso, così potrai farlo ai tuoi nipotini! ;)

Un trucco semplice , che illustra un concetto molto profondo.
Lasciamo che ognuno possa rifletterci su per conto suo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Hai ragione: è un trucco semplice , che, però, illustra un concetto molto profondo.
E, cioè, che l'occhio (e il cervello), vedono solo quello che vogliono vedere; e, a volte, le persone mostrano agli altri  solo quello che loro desiderano vedere.
Come in campo finanziario, laddove, a volte, ti vogliono far credere che 0 x 0 = 50. :D
https://uploadnow.io/f/63TDVyB
Per non parlare della politica!
***
Un cordiale saluto! :)
***



bobmax

Occorre, secondo me, prestare attenzione al fatto che la matematica non è la realtà fisica.
Non vi è niente di reale nella matematica. Se non come concetti mentali, i quali non sussistono da sé medesimi.
Vi è sempre dietro a questi concetti un riferimento a qualcosa di reale dato per implicito. Magari neppure abbozzato, che rimane indistinto, ma qualcosa vi deve sempre necessariamente essere.

Prova ne è che tutta la matematica si fonda... sul contare.
E si contano sempre e solo dei qualcosa.

Ora, il qualcosa non è mai davvero posseduto, fatto nostro una volta per tutte, ma ha sempre un che di indefinito, di inafferrabile.
È il pensiero razionale, e perciò la matematica che ne è la regina, a volerlo credere definito una volta per tutte. Necessita di questa forzatura per poter operare.

Tuttavia si tratta sempre di una astrazione.

Ed è su questa astrazione che opera la matematica.
Contando...

E ciò che conta è, in fin dei conti, oggetto metafisico.

Lo possiamo vedere quando la matematica valuta le relazioni tra oggetti di diversa natura. Lo fa tramite dei giudizi sintetici a priori.

E non è più solo una conta.

La relazione tra segmento e quadrato, per esempio, avviene tramite la moltiplicazione.
Che non è però semplicemente una serie di somme.
In quanto introduce un giudizio sintetico a priori. Perché il quadrato non è implicito nel segmento.


Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
In effetti, anche se è vero che, nella maggior parte dei casi, la "moltiplicazione" non è altro che una "serie di addizioni",  tuttavia non sempre è così; ed infatti, come giustamente scrivi tu, dal "segmento" si giunge al "quadrato", per mezzo di una "moltiplicazione" (potenza), e non per mezzo di una  serie di "serie di addizioni" .
***
Il che, almeno in alcuni casi rende un po' "paradossale" il simbolo di "=" tra numeri, almeno all'apparenza "uguali", ma che, invece, non sono affatto  "uguali" (cifre a parte).
***
Ed infatti.
.
1)
Talvolta può accadere che:
a)
2 + 2 = 4
b)
2 x 2 = 4
c)
però 4a ≠ 4b
Ma 4 diverso da 4 non va contro il principio di identità?
NON SEMPRE!
***
Ed infatti può trattarsi di due "4" di diversa "natura geometrica":
- i primi 4 "metri lineari";
- i secondi 4, invece, "metri quadrati".
Per cui, nell'esempio di cui sopra, potremmo in un certo senso scrivere che 4 ≠ 4:
- se il primo 4 deriva dalla somma di 2 segmenti di 2 metri lineari ciascuno;
- se il secondo 4, invece, deriva  2 segmenti di 2 metri lineari moltiplicati per 2.
***
.
2)
Nel caso di 1, nello stesso caso, avremo invece due risultati già diversi di per sè in partenza:
Ed infatti:
a)
1 + 1 = 2
b)
1 x 1 =1
c)
2 ≠ 1
Il che è ovvio anche al semplice livello aritmetico, sebbene possa trattarsi non solo di una diseguaglianza di "quantità", bensì anche di una differenza di "natura geometrica"; ed infatti "2 metri lineari" non hanno niente a che vedere con "1 metro quadrato" (che di metri lineari ne ha ben 4 di perimetro).
***
.
***
Molto interessante il tuo riferimento alla "Critica della Ragion Pura" di Kant, laddove scrivi che il quadrato non è implicito nel segmento, per cui è un "giudizio sintetico a priori"; ciò  in quanto allarga la conoscenza in quanto è "sintetico", ma è anche universale e necessario in quanto "a priori".
***
Un cordiale saluto! :)
***

iano

#9
2x2=4
significa sempre sommare due volte il due, senza eccezioni
cioè
2+2 che è uguale a 1+1+1+1 ( forma lineare)
che si può scrivere anche come
1+1+
1+1   ( forma quadrata)
Se al posto dell'uno mettiamo un pallino la cosa appare più chiara.


Non sò cosa siano i ''cosi'' a priori, ma qui di certo non c'entrano nulla.

Il problema come ho già detto sta nel non riuscire a pensare ai numeri se non in termini di una loro applicazione.
Ciò non è necessario, ma può essere d'aiuto perchè ci consente di usare l'intuito saltando i passaggi matematici necessari., ma c'è sempre il pericolo che l'intuito generi scarti indesiderati, che vanno perciò eliminati, evitando di farne cabala.



Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

PhyroSphera

Citazione di: Eutidemo il 12 Settembre 2023, 12:28:46 PM
Il titolo di questo "post" è, ovviamente, un po' "provocatorio", perchè, in "matematica", 1 x 1 è "uguale" a 1; però, in "geometria", le cose sono un po' diverse.
***
Si dirà che non è lecito confondere la "matematica" con la  "geometria"; ma allora perchè in "matematica" si dice che "1 x 1" è "1 al quadrato" e  che "1 x 1 x 1" è "1 al cubo")?
Mi pare che la "commistione" già ci sia nello stesso linguaggio dei matematici!
***
D'altronde, l'"1", a differenza del dio Proteo, può assumere "nature diverse", pur mantenendo la "stessa forma".
***
Ed infatti, l'"uno":
- oltre ad avere una natura "matematica", laddove viene chiamato "numero";
- ha un'altrettanto riconosciuta  natura "grammaticale", laddove viene invece chiamato "articolo".
***
Però "uno scoiattolo" grammaticale rimane pur sempre "1" di numero.
***
Gli altri "numeri", invece, pur essendo usati allo stesso modo per identificare la quantità delle entità fisiche in considerazione, non diventano mai grammaticalmente degli "articoli".
***
Bizzarrie delle convenzioni e della semantica umana!
***
Ma, per tornare alla "matematica" ed alla "geometria", possiamo tranquillamente dire che "un lato", nel caso di un poligono come il "quadrato",  non è altro che "un segmento" che congiunge due vertici consecutivi mantenendo sempre la stessa lunghezza; però sempre  "un segmento" rimane, e non per questo cambia certo natura.
***
Cioè:
- così come una "donna" che si sposa, in rapporto al marito viene denominata "moglie", e, anche se assume il cognome del marito rimane, sempre la stessa donna di prima;
- allo stesso modo un "segmento" che "si sposa" ad angolo retto ad altri tre "segmenti" della stessa lunghezza, in rapporto al "quadrato" così formatosi, viene denominato "lato", ma rimane sempre lo stesso "segmento" che era prima.
***
Tutto questo ozioso e noioso sproloquio, mi è servito per giungere a spiegare il titolo paradossale di questo "post"; e, cioè,  che se in "matematica", 1 x 1 è sempre "uguale" a 1, però, in "geometria", le cose sono un po' diverse, in quanto, almeno "in un certo senso", 1 x 1 è "uguale" a 4.
***
Ed infatti moltiplicando "un segmento" per sè stesso (1 x 1), non otteniamo un altro singolo "segmento", bensì 4 segmenti che si incontrano a 90 gradi:
***
Al che si potrebbe obbiettare che, a rigore, io non moltiplico affatto "un segmento per sè stesso", bensì "un lato per un altro lato" (sebbene identici per lunghezza);  e, comunque, noi otteniamo lo stesso il numero "1": cioè "UN quadrato" (o meglio, la sua area)!
Il che è verissimo, ma, secondo me, è un modo diverso per dire la stessa cosa; ed infatti, se io dico di moltiplicare "un metro per se stesso", ovvero dico di moltiplicare "un metro per un altro metro", il risultato non cambia (è sempre il risultato di 1 x 1)!
E "UN quadrato" ha comunque un perimetro costituito da "4 diversi segmenti", chiamati, per convenzione, "lati"; quindi "il quadrato" è diverso  () dal "segmento" da cui è partita l'esposizione a potenza (1 x 1 1), anche sotto il profilo della mera definizione geometrica.
***
                                                CONCLUSIONE
Con il presente post, non ho inteso dimostrare assolutamente "niente"; trattandosi solo dei "pensieri oziosi di un ozioso" (ed anche un po' rimbambito, a dire il vero).
Ho solo voluto mettere in evidenza come, da un "mix" di "matematica", di "geometria" e di "grammatica", possano scaturire singolari oziose riflessioni di carattere "semantico".
Tutto qui! ;)
***


È emblematico del tuo ragionamento il fatto che tu vorresti sostenere che in fin dei conti un quadrato è fatto di quattro segmenti e solo teoricamente di quattro lati. In realtà è vero il contrario: dire di segmenti non è una descrizione ma una astrazione. Nella realtà il quadrato ha un perimetro (non quattro segmenti accostati) e un'area interna e il perimetro ha quattro lati che non sono segmenti perché il perimetro è continuo... Quattro segmenti messi a forma di quadrato propriamente non sono un vero quadrato. Se tu consideri ogni lato un segmento, la tua vale come considerazione non come descrizione del quadrato. 

Mauro Pastore 

Eutidemo

Ciao PhyroSphera. :)
Io non "presumo" affatto, bensì mi limito semplicemente a "constatare" che, in fin dei conti, un "quadrato" è costituito da quattro "segmenti"; i quali vengono da noi denominati "lati" solo per il fatto che sono disposti in un certo modo.
Ma sempre "segmenti" sono!
***
Con quattro "stuzzicadenti" o quattro "fiammiferi", a seconda del modo con cui li disponi, puoi ottenere sia un "quadrato" che una "croce"; nel primo caso li chiami "lati" del quadrato, nel secondo caso li chiami "bracci" della croce, ma sempre "stuzzicadenti" o "fiammiferi" restano.
***
E la stessa cosa vale per i "segmenti"!
***
Quanto al fatto che parlare di "segmenti" non sia una "descrizione" ma una "astrazione", in effetti anche le "astrazioni" sono suscettibili di" descrizioni"; nessuno ha mai messo in dubbio una cosa del genere!
***
Per cui non c'è dubbio che i "segmenti", in effetti, costituiscono davvero (come correttamente scrivi tu) dei "concetti astratti".
Ma non meno:
- del "perimetro";
- dell'"area.
I quali sono senz'altro anch'essi dei "concetti astratti".
***
Ed invero, il "perimetro" è composto da "quattro lati", i quali non sono altro che dei "segmenti" le cui estremità si toccano a 90 gradi; niente di più, e niente di meno!
***
La circostanza che il "perimetro" sia "continuo", non cambia assolutamente il fatto che esso sia la somma di quattro distinti "segmenti", chiamati "lati"; la diversità di nome dell'insieme, non cambia la denominazione degli elementi che costituiscono l'insieme (uno scheletro è fatto di ossa).
***
Quattro "segmenti" messi a forma di "quadrato" costituiscono senz'altro un vero "quadrato"; ed infatti, se io mettessi al posto di ogni "lato" una "semiretta" invece di un "segmento", non otterrei nulla che possa essere descritto come un "quadrato".
***
Cordiali saluti! :)
***

iano

#12
Citazione di: Eutidemo il 20 Settembre 2023, 13:02:04 PM
Ciao PhyroSphera. :)
Io non "presumo" affatto, bensì mi limito semplicemente a "constatare" che, in fin dei conti, un "quadrato" è costituito da quattro "segmenti"; i quali vengono da noi denominati "lati" solo per il fatto che sono disposti in un certo modo.
Ma sempre "segmenti" sono!
***

Al posto di ''quadrato'' scriverei ''perimetro del quadrato'', come in effetti poi più in là precisi:
''Ed invero, il "perimetro" è composto da "quattro lati", i quali non sono altro che dei "segmenti" le cui estremità si toccano a 90 gradi; niente di più, e niente di meno!''
Ma ancora poi scrivi:
''
Quattro "segmenti" messi a forma di "quadrato" costituiscono senz'altro un vero "quadrato"; ed infatti, se io mettessi al posto di ogni "lato" una "semiretta" invece di un "segmento", non otterrei nulla che possa essere descritto come un "quadrato".''

Potremmo dire che 4 rette possono delimitare una zona di piano che al verificarsi di precise condizioni diremo ''quadrato''.
Il quadrato quindi non sono 4 lati messi a ''quadrato'', né tantomeno ovviamente messi in croce :)).
Ma smentendomi direi che potrebbero anche esserlo.
Qualunque cosa potremo dire essere un quadrato in effetti, se ne diamo una precisa definizione.
Se invece ci affidiamo al solo intuito che abbiamo di ''quadrato'' rischiamo di dare lo stesso nome a cose diverse, e ciò inevitabilmente sarà fonte di apparenti paradossi.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Al posto di ''quadrato'' si può anche scrivere ''perimetro del quadrato'', ma le cose non cambiano; ed infatti è dal suo "perimetro", e, cioè, dalla sua "forma" che ti rendi conto di avere di fronte un ''quadrato'' e non un "cerchio".
***
Allo stesso modo, in effetti, quando guardi un'"automobile", in realtà tu stai vedendo soltanto la sua "carrozzeria", e non il suo "telaio"; ma è dalla "carrozzeria" che ti rendi conto di avere davanti una determinata '"automobile".
Però non dici certo "Ho visto la carrozzeria di una Panda", bensì, semplicemente "Ho visto una Panda"; sebbene è dalla forma (perimetro) della sua "carrozzeria" che l'hai riconosciuta.
***
Quattro rette parallele che si incrociano, a me danno più l'idea di una "croce" che non di un "quadrato"; però non c'è dubbio che i quattro "segmenti" uguali che scaturiscono dal loro "incrocio", danno senz'altro luogo ad un "quadrato".
***
Per cui, in questo caso, il "quadrato", costituito dai 4 "segmenti" uguali messi a ''quadrato'' all'incrocio delle parallele (detti "lati"), è proprio un povero "quadrato" messo  in "croce".   :D
***
.
***
Un cordiale saluto! :)
***

PhyroSphera

Citazione di: iano il 21 Settembre 2023, 01:32:16 AMAl posto di ''quadrato'' scriverei ''perimetro del quadrato'', come in effetti poi più in là precisi:
''Ed invero, il "perimetro" è composto da "quattro lati", i quali non sono altro che dei "segmenti" le cui estremità si toccano a 90 gradi; niente di più, e niente di meno!''
Ma ancora poi scrivi:
''
Quattro "segmenti" messi a forma di "quadrato" costituiscono senz'altro un vero "quadrato"; ed infatti, se io mettessi al posto di ogni "lato" una "semiretta" invece di un "segmento", non otterrei nulla che possa essere descritto come un "quadrato".''

Potremmo dire che 4 rette possono delimitare una zona di piano che al verificarsi di precise condizioni diremo ''quadrato''.
Il quadrato quindi non sono 4 lati messi a ''quadrato'', né tantomeno ovviamente messi in croce :)).
Ma smentendomi direi che potrebbero anche esserlo.
Qualunque cosa potremo dire essere un quadrato in effetti, se ne diamo una precisa definizione.
Se invece ci affidiamo al solo intuito che abbiamo di ''quadrato'' rischiamo di dare lo stesso nome a cose diverse, e ciò inevitabilmente sarà fonte di apparenti paradossi.


Non bisogna confondere il metodo di formare un quadrato mediante l'accostamento di quattro segmenti, col quadrato ottenuto, nel quale i segmenti non ci sono più tranne che uno voglia estrapolarli, ma allora ci sarebbe un quadrato più quattro estrapolazioni, cioè delle figure sovrapposte... Né bisogna confondere il metodo di ottenere quattro segmenti da un quadrato con una analisi del quadrato. In geometria dire lato non significa dire segmento.

Mauro Pastore

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