Qual'è l'origine della complessità?

Aperto da Alberto Knox, 06 Settembre 2023, 20:50:37 PM

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bobmax

La complessità deriva dallo stesso pensiero razionale, che per comprendere deve necessariamente dividere, distinguere la realtà in parti interagenti.

Lo sviluppo della comprensione comporta inevitabilmente un aumento della complessità.
Ma la comprensione, e quindi la complessità, non sono fini a se stesse. Sono invece funzionali al vero unico sviluppo in atto: l'evoluzione spirituale.

È in atto infatti da un lato un progressivo raffinamento della energia, e dall'altro una altrettanto progressiva presa di coscienza spirituale.
Pietro Ubaldi, con la sua "Grande sintesi" illumina magistralmente questo processo.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Citazione di: Alberto Knox il 08 Settembre 2023, 00:53:41 AMe che cosa succederebbe se se la giocassero perfettamente alla pari?
L'universo sarebbe eterno.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: bobmax il 08 Settembre 2023, 09:21:33 AMLa complessità deriva dallo stesso pensiero razionale, che per comprendere deve necessariamente dividere, distinguere la realtà in parti interagenti.

Credo che questa banale risposta sia quella giusta.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Se esiste l'essere, e quindi gli oggetti, potranno sempre considerarsi insiemi di oggetti che non essendo equivalenti fra loro potranno distinguersi individuandone le caratteristiche, che diremo complessità, ordine ed altro.
L'origine della complessità è quindi banalmente nell'essere.
Questa filosofia basata sull'essere però secondo me si sofferma  volutamente su un essere inteso come concreto e sorvola su quelli che sono in effetti i diversi gradi dell'essere.
Un insieme di oggetti ha lo stesso diritto ad essere considerato un oggetto in effetti, ma diverso sarà il grado col quale acchiapperemo la sua esistenza in relazione al suo grado di ordine e alla sua complessità.
Certamente un insieme composto da un solo oggetto ha il massimo grado di ordine e il minimo grado di complessità, il che ci permetterà di acchiapparlo nella sua interezza senza difficoltà alcuna, e anzi la cosa ci sembrerà così naturale da non aver la sensazione di star acchiappando nulla, e che sia l'oggetto a proporsi di per sè nella sua immanenza.
Cosa c'è di più banale di una palla da biliardo, ma guardandoci dentro vedremo un sistema ben complesso fatto di tanti oggetti.
Ogni oggetto è un insieme di oggetti che si presenta a noi con un diverso grado di evidenza asseconda della sua apparente complessità.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

niko

Il secondo principio della termodinamica e' una realta' oggettiva, la tendenza ottimistica dell'universo verso la complessita' e dunque il "bello" o lo "spirituale" un punto di vista soggettivo degli ottimisti.

Prima ancora che la vita, abbiamo la gravita' come tendenza a "contraddire" localmente l'entropia e a formare strutture ordinate.

Peccato che, ogni volta che la vita o la gravita' costituiscono localmente strutture a bassa entropia, sistemi solari, alveari e citta', globalmente, l'entropia aumenta, e il secondo principio non e' violato.

Il passato e' sommamente improbabile perche' e' sempre un sistema ordinato, una configuarazione unica, il futuro e' sommamente probabile perche' non lo e', non e' monolitico e preferenziale come il passato.

Il tempo scorre perche' il passato e' uno, e i futuri possibili sono milioni, cosi' come un uovo rotto non si ricompone rimbalzando per terra e tornando sul tavolo perche' ci sono milioni di miliardi modi tutti "irrilevantemente diversi" in cui un uovo che cade puo' rompersi e rimanere rotto, e solo una manciata di modi, sparsi tra tutti gli altri "negativi", che danno come risultato la rottura, un cui quello stesso uovo puo' tornare ad essere sano, insomma e' troppo improbabile, anche se non matematicamente impossibile, che rimbalzi e si ricomponga.

Gli eventi che "mandano avanti" il tempo, in sistemi complessi, sono infinitamente piu' probabili di quelli che lo negano o che lo invertono.

E anche ogni volta che vengono costruite registrazioni, cioe' strutture durevoli che conservano alcuni aspetti del passato, l'entropia aumenta, cioe' ogni isola di ordine, tanto piu' ogni isola coscienziale e memorica, ha un costo in termini di caos.

L'universo e' reversibile solo se si ammette che esistano altri universi nello spazio e/o nel tempo, o al limite anche se si ammette che esso sia infinito e contenente possibilita' finite, e dunque che nessuna configuarazione singolarmente presa possa di per se' "fare" universo.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Alberto Knox

Citazione di: iano il 08 Settembre 2023, 20:38:19 PMSe esiste l'essere, e quindi gli oggetti, potranno sempre considerarsi insiemi di oggetti che non essendo equivalenti fra loro potranno distinguersi individuandone le caratteristiche, che diremo complessità, ordine ed altro.
L'origine della complessità è quindi banalmente nell'essere.
Trovo che queste e altre obiezioni e considerazioni di Iano non siano prive di forza, certo siamo noi che facciamo modelli, teorie per spiegare il mondo fisico e che diciamo che un sistema è complesso o dinamico o organizzato o ordinato. Tuttavia è lo stesso mondo fisico a generare quegli osservatori ai quali si deve la concretizzazione della sua esistenza. La meccanica quantica dice che la realtà fisica del mondo passa all atto solo attraverso l osservazione. Se questo assunto è vero allora bisogna dire che la fisica da origine alla partecipazione dell osservatore che ha sua volta da origine alla determinazione dei fatti (ovvero ciò che accade, il fatto , il sussistere di stati di cose) la quale determinazione dei fatti da origine all'informazione su di essi, tale informazione di fenomeni fisici da origine alla fisica! sì un anello, un circuito chiuso.
è leggitimo cercare di spiegare le cose è mi sembra banale confutare l'insorgere del mondo fisico di sistemi complessi semplicemente negandoli o appiopparli a seghe mentali umane. Si deve ammettere però che probabilmente il nostro concetto di spiegazione razionale deriva dall osservazione del mondo e dalla nostra eredità evolutiva ; ora, è propio certo che questa origine ci garantisca una guida adeguata quando ci imbattiamo in problemi ultimi? Questo non significa che l'universo sia assurdo o senza senso ma solo che la comprensione della sua esistenza e delle sue propietà va al di là delle normali categorie del pensiero razionale umano. Il Teorema di Godel ci ammonisce che il metodo assiomatico , consistente nel fare deduzioni logiche a partire da assunzioni date , non può dare in generale un sistema in cui siano dimostrabili sia la completezza sia la non contradditorietà. Ci sarà sempre una verità che sta più in là e non può essere raggiunta partendo da una collezione finita di assiomi. La ricerca di uno schema logico chiuso che fornisca una spiegazione completà in sè coerente di ogni cosa è condannata a fallire. Chi nega ciò è il vero ottimista, non io.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 08 Settembre 2023, 18:07:42 PML'universo sarebbe eterno.
sì bhè , per noi è come se lo fosse, mi interessava sapere se questo tipo di universo permetterebbe la nascita delle stelle.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: niko il 08 Settembre 2023, 20:41:53 PMGli eventi che "mandano avanti" il tempo, in sistemi complessi, sono infinitamente piu' probabili di quelli che lo negano o che lo invertono.
Dietro agli eventi si sono le leggi che li  governano. Credo che nessun fisico si sentirebbe di affermare che l'attuale formulazioni delle leggi fisiche è completa e definitiva . è quindi legittimo supporre che si possano scoprire estensioni o modifiche di queste leggi che comprendano a un livello fondamentale la capacità posseduta della materia e dell energia a organizzarsi. La scelta del titolo del topic sta a indicare , infine , la ricerca di principi organizzatori. Certo che se li si negano a prescindere salutandoli come seghe mentali o tentativi spirituali da figli dei fiori non ci sarà nulla su cui parlare. un altra cosa, molte delle dispute a riguardo sorgono infine  a causa di due linee di pensiero o di approcci  distinti . Da una parte l'universo meccanicistico e implicitamente deterministico di Newton (e che si adatta bene alla filosofia dell atomismo) nel quale si può esprimere questo determinismo dicendo che qualunque evento si verifica necessariamente e dato lo stato iniziale di un sistema si può calcolare lo stato finale (con le equazioni differenziali). Il comportamento di un corpo macroscopico può essere ridotto al moto degli atomi che si adeguano alle leggi della meccanica di Newton ecco perchè viene definito "riduzionismo" ovvero il procedimento di spezzare un sistema fisico nei suoi componenti elementari e cercare una spiegazione del suo comportamento a livello più basso . Il riduzionismo ha avvolto la fisica così profondamente  che lo scopo ultimo di questa scienza rimane l'identificazione dei campi (e quindi delle particelle) fondamentali e del loro comportamento dinamico nelle interazioni. Nell approccio riduzionista i sistemi complessi sono considerati come complicate raccolte di sistemi semplici . Vale a dire che sono in linea di principio analizzabili in termini dei loro costituenti più semplici  e il comportamento dell insieme si ritiene sia riducibile al comportamento delle parti che lo compongono. Il nuovo approccio tratta i sistemi complessi (o irregolari) come sistemi primari di per se stessi . Essi non possono essere semplicemente "sminuzzati" in una quantità di pezzetti più piccoli e mantenere la loro qualità distintive. questo approccio viene definito o sintetico o "olistico" . Questo nuovo approccio equivale a rovesciare trecento anni di solida filosofia. Ritengo banale affermare che uno sia giusto e l'altro sbagliato. Così come ci sono sistemi semplici come le particelle elementari da usarsi come mattoncini  da costruzione nell approccio riduzionistico , si devono anche cercare sistemi complessi o irregolari  da usarsi nell approccio olistico .
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

La complessità ha un suo tallone d'Achille che si potrebbe definire "complicazione". Esiziale, quando il complesso tende all'ipertrofico, piuttosto che al virtuosismo evolutivo. 

Ciò vale tanto nell'evoluzione biologica, laddove i grandi predatori sono sempre più a rischio di estinzione delle sorprendentemente adattive forme di vita mini e micro biologiche, e perfino delle loro vittime. 

E vale pure nell'evoluzione spirituale, laddove chi pretende cibo integrale soccombe solitamente di fronte a chi sa cibarsi di tutto quello che passa il convento antropologico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

i problemi relativi a una spiegazione di sistemi complessi in fisica impallidiscono quando si passa dalla materia inanimata ad un organismo vivente. Gli organismi viventi  rappresentano l'esempio supremo di materia attiva . Essi costituiscono la forma più sviluppata che conosciamo di materia ed energia organizzate. Essi esemplificano tutte le caratteristiche che si possono trovare in sistemi dinamici; crescita, adattamento , complessità crescente, dispiegamento di forme, varietà, impredicibilità. La complessità biologica non è semplice complicazione. La complessità è organizzata e armonizzata in maniera tale che l'organismo funziona come un complesso integrato. Non di meno il grado di complessità degli organismi viventi è di gran lunga superiore a quello di qualunque altro sistema fisico conosciuto. La complessità è gerarchica e va dalla elaborata struttura e attività delle macromolecole quali le proteine e gli acidi nucleici fino alla squisita orchestra complessità del comportamento animale . A qualunque livello, e fra i livelli stessi, si estende una stupefacente rete di meccanismi di retroazione.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 09 Settembre 2023, 06:51:56 AMladdove i grandi predatori sono sempre più a rischio di estinzione delle sorprendentemente adattive forme di vita mini e micro biologiche,
e aggiungerei che gli elefanti possono essere più interesanti dei batteri, ma in senso strettamente biologico è propio così evidente che essi hanno maggior successo? Nella teoria Neodarwiniana il successo viene misurato solamente dal numero della prole, e sembra quindi che i batteri abbiano un successo molto maggiore degli elefanti. E nel competere con gli organismi superiori, compreso l'uomo, molto spesso risultano vincenti, cosa della quale la professione medica è ben conscia. Non è affatto chiaro come questa tendenza verso livelli superiori di organizzazione possa discendere dalla teoria di Darwin. In verità i biologici sono talvolta in grado di dimostrare il vantaggio riproduttivo di un organo complesso particolare, ma non vi è alcuna ovvia tendenza sistematica evidente.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

niko

Citazione di: Alberto Knox il 09 Settembre 2023, 02:31:38 AMDietro agli eventi si sono le leggi che li  governano. Credo che nessun fisico si sentirebbe di affermare che l'attuale formulazioni delle leggi fisiche è completa e definitiva . è quindi legittimo supporre che si possano scoprire estensioni o modifiche di queste leggi che comprendano a un livello fondamentale la capacità posseduta della materia e dell energia a organizzarsi. La scelta del titolo del topic sta a indicare , infine , la ricerca di principi organizzatori. Certo che se li si negano a prescindere salutandoli come seghe mentali o tentativi spirituali da figli dei fiori non ci sarà nulla su cui parlare. un altra cosa, molte delle dispute a riguardo sorgono infine  a causa di due linee di pensiero o di approcci  distinti . Da una parte l'universo meccanicistico e implicitamente deterministico di Newton (e che si adatta bene alla filosofia dell atomismo) nel quale si può esprimere questo determinismo dicendo che qualunque evento si verifica necessariamente e dato lo stato iniziale di un sistema si può calcolare lo stato finale (con le equazioni differenziali). Il comportamento di un corpo macroscopico può essere ridotto al moto degli atomi che si adeguano alle leggi della meccanica di Newton ecco perchè viene definito "riduzionismo" ovvero il procedimento di spezzare un sistema fisico nei suoi componenti elementari e cercare una spiegazione del suo comportamento a livello più basso . Il riduzionismo ha avvolto la fisica così profondamente  che lo scopo ultimo di questa scienza rimane l'identificazione dei campi (e quindi delle particelle) fondamentali e del loro comportamento dinamico nelle interazioni. Nell approccio riduzionista i sistemi complessi sono considerati come complicate raccolte di sistemi semplici . Vale a dire che sono in linea di principio analizzabili in termini dei loro costituenti più semplici  e il comportamento dell insieme si ritiene sia riducibile al comportamento delle parti che lo compongono. Il nuovo approccio tratta i sistemi complessi (o irregolari) come sistemi primari di per se stessi . Essi non possono essere semplicemente "sminuzzati" in una quantità di pezzetti più piccoli e mantenere la loro qualità distintive. questo approccio viene definito o sintetico o "olistico" . Questo nuovo approccio equivale a rovesciare trecento anni di solida filosofia. Ritengo banale affermare che uno sia giusto e l'altro sbagliato. Così come ci sono sistemi semplici come le particelle elementari da usarsi come mattoncini  da costruzione nell approccio riduzionistico , si devono anche cercare sistemi complessi o irregolari  da usarsi nell approccio olistico .


Scusa ma il dibattito scientifico che conosco io, va per la gran parte nella direzione opposta a quella che dici tu.

Ovvero:

* si parte dalla premessa che la matrria non abbia alcuna tendenza intrinseca a complicarsi o organizzarsi

* si constata che contro ogni previsione, essa si e' complicata e organizzata, grazia a quella che puo' essere definita una "taratura fine" dell'universo, ovvero per un insieme assolutamente sorprendente e non necessitato di circostanze, le variabili nelle leggi fondamentali sono tali da permettere la complessita' e la vita.

* Si constata che comunque, proprio empiricamente e in modo facilmente dimostrabile, la taratura e'

"fine ma non troppo",

cioe' oltre a leggi fondamentali favorevoli, c'e' bisogno ANCHE di tempi immensi e spazi immensi, affinche' la vita e certe complessita' sorgano, quindi la vita, per esempio, e' dovuta alla combinazione "duale" di:

[Leggi fondamentali con variabili potenzialmente favorevoli ad essa]

+

[tempi immensi e spazi immensi in cui tali variabili hanno potuto operare],
Insomma se vogliamo una certa dicotomia tra materia e spirito comincia a manifestarsi nella CAUSA della vita prima ancora che nella vita stessa.

* si traggono le effettivamente "non debite", ma soggettive e variabili, CONCLUSIONI a tutto questo, laddove la scienza sconfina nella filosofia dal momento che si "fingono ipotesi", per spiegare in modo coerente tutta questa serie di dati di fatto, che sono di loro e singolarmente osservabili, o facilmente deducibili.

Tutto il tuo discorso si colloca in quella nicchia di possibili conclusioni, tratte da alcuni scienziati nel loro sconfinare nella filosofia che sono il:

*principio antropico forte

O, anche, il

*disegno intelligente

Ovvero vale, o meglio, puo' valere, a spiegare tutta la serie di circostanze che ho esposto precedentemente

* il fatto ipotetico che ci sia un "grande architetto dell'universo", (posizione della causa nell'intelligibile a priori, alla maniera archetipica, platonica, e quindi teoria pseudoscientifica del disegno intelligente)

* o il fatto ipotetico che lo scopo dell'universo sia specificamente e specificatamente quello di "creare" materia intelligente", (quindi posizione della causa nell'intelligibile a posteriori, prototipicamente, secondo un certo fideismo cristianeggiante che rovescia valorialmente il "sentimento del tempo" classico platonico lasciandone per altro inalterata la natura di antidoto metafisico ai mali del mondo, e quindi teoria del principio antropico forte).

Pero', sia il disegno intelligente che il principio antropico forte sono conclusioni marginali, a cui gran parte degli scienziati certo non giunge.

E' possibile, ad esempio, un principio antropico debole, in cui il fatto innegabile che noi umani abbiamo "vinto" la "lotteria cosmica" sia su un piano di pura combinatoria spazio temporale presso l'immenso, sia su un piano di idoneita' di base delle leggi fisiche e dunque contro ogni previsione esistiamo, viene assunto come ipotesi di lavoro al netto di ogni fronzolo metafisico che possa o debba "giustificarlo" e solo per la sua utilita' al fine di dedurre o anticipare potenzialmente qualche altra verita' scientifica che da esso potrebbe derivare (il principio antropico debole cerca di dedurre o prevedere qualcosa secondo una struttura del tipo: se x allora y, laddove x e' il bruto fatto che noi umani abbiamo vinto la lotteria, senza nessuna spiegazione metafisica di esso e y qualunque utile verita', scoperta o anticipazione che da esso potrebve derivare, e quindi esso a differenza di quello forte non e' un'ipotesi metafisica, ma un metodo di lavoro universalmente valido, pur con tutti i suoi limiti).

E' possibile anche teorizzare un multiverso, o un universo talmente grande che a distanze immense di spazio e di tempo l'eccezzionalita' della vita non abbia piu' nulla di eccezionale, insomma che anche le "tarature", possibili degli universi multipli,  siano variabili, e varino in modo talmente vasto e ripetuto da comprendere prima o poi spontaneamente anche quelle idonee alla vita e quindi antropicamente (e antropico-debolmente) osservabili.

O anche, e' possibile ipotizzare una sorta di eternalisno tale per cui la vita una volta posta non possa piu' essere negata, come ad esempio nella teoria dell'immortalita' quantistica.

Oppure e' possibile non fingere ipotesi, e tenersi il baraccone in cui la vita e' rarissima anche strutturalmente, a livello di leggi fondamentali che la giustificano e potrebbero benissimo anche non giustificarla, e non solo materialmente, a livello di combinatoria di eventi, e pensare di essere stati sommamente fortunati in un caso unico.

O sfortunati, per i pessimisti che vivono e non avrebvero voluto vivrre.

Ma la scienza abborre, fortune e scaramanzie, (dio non gioca a dadi, e, se ci giocasse, sarebbe meglio fare i calzolai piuttosto che i fisici) quindi questo mi sembra un caso in cui le metafisiche e le ipotesi fantasiose sono piu' che giustificate, e in cui alcune metafisiche ed ipotesi sono migliori, piu' interessanti e coerenti con tutto il resto del discorso di altre.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Alberto Knox

Citazione di: niko il 09 Settembre 2023, 13:05:32 PMTutto il tuo discorso si colloca in quella nicchia di possibili conclusioni, tratte da alcuni scienziati
Non ho tratto alcuna conclusione in tutto il mio discorso, sei tu che ne stai sparando a raffica. Sto ragionando e sviluppando il topic in maniera tale che se anche non si avranno conclusioni accettabili e il percorso sia qua e là accidentato , ci si augura che il "viaggio" stesso risulti stimolante.

Quindi; benchè la tendenza dei sistemi autogravitanti ad accrescersi sempre più con il passare del tempo non contraddica, dopo tutto, il secondo principio della termodinamica, non viene comuque spiegato da esso. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una freccia del tempo mancante . La crescita unidirezionale di aggregazioni nell universo è così cruciale per la struttura e l'evoluzione dell universo stesso che sembra avere il rango di un principio fondamentale.
Se accettiamo l'ipotesi che la materia e l'energia possiedano una tendenza naturale a subire transizioni spontanee verso nuovi stati di organizzazione e complessità più elevati, e che anche l'esistenza di questi stati non venga completamente spiegata o predetta da leggi ed entità di livello inferiore , e nemmeno che accada per caso , che questi insorgano senza alcuna ragione particolare , per spiegarli è allora necessario trovare principi fisici alle leggi di livello inferiore. Mi sono sforzato di dimostrare che il costante dispiegamento di compessità organizzata che si verifica nell universo è una propietà fondamentale della natura. Mentre si dedica sempre maggiore attenzione allo studio dell autoadattamento e della complessità in natura , diviene chiaro che devono esistere nuovi principi generali , dei principi organizzatori al di sopra e al di sotto delle leggi fisiche note, ancora da scoprire.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

niko

#28
Citazione di: Alberto Knox il 09 Settembre 2023, 15:07:30 PMNon ho tratto alcuna conclusione in tutto il mio discorso, sei tu che ne stai sparando a raffica. Sto ragionando e sviluppando il topic in maniera tale che se anche non si avranno conclusioni accettabili e il percorso sia qua e là accidentato , ci si augura che il "viaggio" stesso risulti stimolante.

Quindi; benchè la tendenza dei sistemi autogravitanti ad accrescersi sempre più con il passare del tempo non contraddica, dopo tutto, il secondo principio della termodinamica, non viene comuque spiegato da esso. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una freccia del tempo mancante . La crescita unidirezionale di aggregazioni nell universo è così cruciale per la struttura e l'evoluzione dell universo stesso che sembra avere il rango di un principio fondamentale.
Se accettiamo l'ipotesi che la materia e l'energia possiedano una tendenza naturale a subire transizioni spontanee verso nuovi stati di organizzazione e complessità più elevati, e che anche l'esistenza di questi stati non venga completamente spiegata o predetta da leggi ed entità di livello inferiore , e nemmeno che accada per caso , che questi insorgano senza alcuna ragione particolare , per spiegarli è allora necessario trovare principi fisici alle leggi di livello inferiore. Mi sono sforzato di dimostrare che il costante dispiegamento di compessità organizzata che si verifica nell universo è una propietà fondamentale della natura. Mentre si dedica sempre maggiore attenzione allo studio dell autoadattamento e della complessità in natura , diviene chiaro che devono esistere nuovi principi generali , dei principi organizzatori al di sopra e al di sotto delle leggi fisiche note, ancora da scoprire.


Ma e' proprio il contrario, la scienza insegna che possono esistere universi vuoti (e tutti diversi fra di loro sebbene tutti vuoti) universi effimeri, universi senza vita, universi bui, universi perfettamente simmetrici tra materia e antimateria...

Insomma universi a bassa complessita' rispetto al nostro, e ad evoluzione minore o nulla rispetto al nostro.

E "legge" e' cio' che descrive il generale nel suo essere ripetibile, non il caso singolo.

Ogni fluttuazione del vuoto e' un potenziale universo piu' o meno semplificato o abortito: l'universo nasce, da una fluttuazione del vuoto.

Le leggi che dici tu non esisteranno mai, e intendo non esisteranno mai come ulteriorita' rispetto a certi principi generali che sono gia' noti, perche' le proprieta' emergenti riguardano gli AGGREGATI e gli aggregati possono essere studiati STATISTICAMENTE, al fine di sopperire alla nostra ignoranza e ai nostri limiti cognitivi e percettivi quando ci rapportiano ad essi, e le leggi della statistica esistono gia'.

Un protone o un granello di sabbia potra' essere osservato per parecchie centinaia di anni, e dubito che combinera' mai niente, da solo.

Si potra' sempre dire che siamo noi, a non aver mai scoperto il suo "segreto" e quindi che non lo osserviamo mai nel modo "giusto", ma io mi accontento di pensare che molto piu' prosaicamente non c'e' nessun segreto, in un singolo protone o in un granello di sabbia, e che la vita e la complessita' derivano dall'aggregazione come proprieta' emergenti.

Quindi non e' nemmeno vero che un morto in assoluto non resusciti, e un uovo rotto non si riformi, e una configuarazione passata non si riproponga mai; semmai non resuscita nello stesso lasso di tempo (e nella stessa disponibilita' di materia e di spazio) che ci mette a morire, e noi lo vedremo sempre morire, e mai resuscitare, perche' siamo fatti per vedere e abitare certi spazi e certi tempi, e non altri.

E amen.

Il resto si puo' solo immagginare.

Il piu' saggiamente possibile. E il piu' coerentemebte possibile con tutto quello che di residuale non si deve (di fatto) e non si dovrebbe (eticamente) mai immagginare, perche' lo si sperimenta.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Alberto Knox

#29
Fin'ora ho parlato rimanendo su un piano di deduzioni logiche senza entrare nella specificità tecnica di alcun fenomeno fisico, ora è necessario entrare un pò più nello specifico in termini tecnici , ho parlato di autoadattamento e ora tenterò di spiegarlo sperando che non sia troppo noioso ; il tipo più semplice di autoadattamento che si incontra in fisica sono le transizioni di fase. Le transizioni di fase a noi familiari sono costituite dalla trasformazione da liquido a solido o a un gas. Quando il vapore d'acqua si condensa in goccioline , o quando l acqua congela trasformandosi in ghiaccio , uno stato inizialmente privo di caratteristiche particolari acquisice improvvisamente e spontaneamente struttura e complessità.
Le transizioni di fase possono assumere anche molte altre forme . PEr es. un materiale ferromagnetico ad alta temperatura non presenta magentizzazione permanente, ma abbassando la temperatura fino a scendere al di sotto di una soglia critica la magnetizzazione si manifesta spontaneamente. Quando il materiale è caldo i magnetini si agitano di qua e di là in maniera caotica e indipendente, così che su scala macroscopica le loro magnetizzazioni si annullano a vicenda. Raffreddando il materiale , le interazioni reciproche fra i micromagneti tendono ad allinearli e tutti i micromagneti cooperano e si allieneano in una schiera ordinata . Le loro magnetizzazioni ora si sommano per dar luogo a un campo magnetico permanente su grande scala.
Un altro es consiste nella conducibilità elettrica . Quando certi materiali vengono raffreddati fino a quasi lo zero assoluto, essi perdono improvvisamente qualunque resistenza elettrica e diventano dei superconduttori. In questa fase a bassa temperatura , i miliardi di elettroni che costituiscono la corrente si comportano come se fossero un tutt uno, muovendosi come un unica onda quantistica estremamente correlata e organizzata. Questo fatto è in contrasto con la situazione che si ha  in un conduttore ordinario. Dove gli elettroni si muovono indipendemente l'uno all altro seguendo traiettorie complicate e irregolari. Una simile organizzazione si verifca anche nei superfluidi , quali l'elio liquido, dove il fluido scorre senza attrito. potrei fare altri es ma diventerebbe pesante. Ad ogni modo una caratteristica importante in tutti questi esempi è data dal fatto che una simmetria inizialmente presente viene spezzata dalla transizione verso una fase più complessa . ad esempio un volume di acqua possiede simmetria rotazionale, quando  abbassando la temperatura si trasforma in ghiaccio la simmetria si perde perchè i cristalli si dispongono in strati con un orientamento preferenziale nello spazio, stesso discorso vale per il ferromagnetismo , la conducibilità elettrica ecc.
Dato che una simmetria generalmente si spezza quando la temperatura si abbassa , la storia dell universo , durante il progressivo raffreddamento dalla fase inziale molto calda , è una successione di rotture di simmetria . La rottura di simmetrie costituisce quindi un alternativa alla complessità come misura della progressiva attività creativa dell universo.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

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