Rastislav e l'enigma del numero segreto

Aperto da Eutidemo, 06 Agosto 2023, 13:09:03 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Phil

Proviamo a "entrare dalla finestra" con alcune interrogative dirette:
- Che cosa sancisce la formula di bobmax, se non un'attinenza matematica diretta (vietata) fra la risposta e il numero segreto?
- Se provi a metterti nei panni del principe e rilevi tale formula matematica alla base della risposta (accorgendoti che 1673 contiene il tuo numero segreto 73), non la troveresti una violazione delle tue regole?
- «può chiederti a voce alta qual è il numero che ti ho sussurrato all'orecchio» non è forse l'interrogativa indiretta di «qual è il numero che ti ha sussurrato all'orecchio»? Se non lo è, qual è l'interrogativa indiretta, alla terza persona singolare, della suddetta domanda diretta («qual è...?») se la facciamo "reggere" da «poter chiedere»?

Eutidemo

Ciao Phil. :)
In ordine alle tue ulteriori considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Se mi mettessi nei panni del principe e rilevassi  che 1673 contiene il mio numero segreto 73, non la troverei affatto una violazione delle mie  regole; ed infatti, dal numero 1673 è IMPOSSIBILE dedurre "matematicamente" il numero che lui ha detto e che è in esso contenuto.
***
Ed infatti la circostanza che un numero ne contenga un altro, non implica minimamente che si possa dedurre "matematicamente", con una formula matematica quale esso sia!
***
Tanto è vero che tu non ci provi neanche, benchè io ti abbia sfidato ben "tre volte a farlo"; ma tu te la sei sempre cavata con un "fin de non recevoir", scantonando per la tangente.
***
Per la quarta volta: qual è il numero "contenuto" in 1656754342 che io ho scritto adesso su un foglio di carta?
Scrivimelo!
E scrivimi la "formula matematica" con cui l'hai ricavato!
***
.
2)
La frase "può chiederti a voce alta qual è il numero che ti ho sussurrato all'orecchio" non è affatto l'interrogativa indiretta di «qual è il numero che ti ha sussurrato all'orecchio».
Ed infatti, in "analisi logica", le proposizioni interrogative indirette sono proposizioni subordinate che esprimono un dubbio o una domanda in forma indiretta; se leggi i seguenti esempi, potrai renderti conto che quella da te riportata non è ASSOLUTAMENTE una proposizione interrogativa indiretta.
***
Comunque, anche se lo fosse, la cosa sarebbe perfettamente consentita!
***
.
***
Un saluto! :)
***

Phil

Citazione di: Eutidemo il 10 Agosto 2023, 19:45:11 PM
Se mi mettessi nei panni del principe e rilevassi  che 1673 contiene il mio numero segreto 73, non la troverei affatto una violazione delle mie  regole; ed infatti, dal numero 1673 è IMPOSSIBILE dedurre "matematicamente" il numero che lui ha detto e che è in esso contenuto.
La formula di bobmax dimostra oggettivamente che tale "deduzione matematica" è invece possibile, come tu stesso hai riconosciuto nel post 14: «La "formula matematica" di Bobmax dimostra che un'"attinenza matematica" c'è»(cit.). Altrimenti, (ri)chiedo: cosa dimostra tale formula?

Citazione di: Eutidemo il 10 Agosto 2023, 19:45:11 PMbenchè io ti abbia sfidato ben "tre volte a farlo"; ma tu te la sei sempre cavata con un "fin de non recevoir", scantonando per la tangente.
***
Per la quarta volta: qual è il numero "contenuto" in 1656754342 che io ho scritto adesso su un foglio di carta?
Scrivimelo!
Come già scritto, non è il prigioniero a dover valutare la presenza della formula matematica (e quindi la legittimità della domanda), bensì il principe, che conosce il risultato. La tua proposta non è dunque pertinente, perché non conoscendo il numero segreto, non posso ritrovarne l'eventuale formula, ma il principe, invece, nel contesto dell'enigma, è un "giudice matematico" che il risultato lo conosce, dunque può (v. suddetta formula di bobmax) facilmente cogliere l'attinenza matematica (vietata) fra 73 e 1673. In breve: non sono i prigionieri a decidere se c'è attinenza matematica, ma è il principe a valutarla ed egli conosce il numero segreto (a differenza di me nella tua richiesta).

Citazione di: Eutidemo il 10 Agosto 2023, 19:45:11 PM
La frase "può chiederti a voce alta qual è il numero che ti ho sussurrato all'orecchio" non è affatto l'interrogativa indiretta di «qual è il numero che ti ha sussurrato all'orecchio».
Allora, sempre sulla scia dei "Tre-cani", (ri)chiedo: qual è l'interrogativa indiretta, alla terza persona singolare, della suddetta domanda diretta («qual è il numero che ti ha sussurrato?») se la facciamo "reggere" da «poter chiedere»?

iano

#33
Bobmax scrive
La formula in effetti c'è.
Dato N il numero delle cifre che compongono il numero segreto, abbiamo:
16 * 10^N + numero segreto
Eutidemo risponde
Non ho capito la formula, ma ti credo sulla parola!
-------------------------------------------------------------------------
La formula diretta c'è, ma non è un equazione e non ci aiuta a scoprire il numero segreto che appare nella formula come incognita.
Se fosse un equazione avremmo la soluzione univocamente, ricavando il valore dell'incognita.
Non essendo un equazione qualunque numero messo al posto del numero segreto và bene.
La formula non ci dà una soluzione univoca, quindi non ci dà la soluzione che cerchiamo.
Purtuttavia non si può negare che costituisce un collegamento aritmetico diretto con la soluzione.
La soluzione si trova con un collegamento indiretto, cioè non aritmetico.
E' quella di Eutidemo, che per troppo zelo ha escluso collegamenti matematici anche indiretti.
Anche qui manca però l'univocità, in quanto non è scontato dare la giusta, nel senso di salvifica, interpretazione, perchè non c'è una sola possibile interpretazione.
Inoltre l'esempio di collegamento matematico indiretto:
(ad es. 222 per far capire un 6 o cose del genere).
non è corretto secondo me, per il motivo che non esistono collegamenti indiretti matematici.
Non esistno a meno che non li definiamo ex- novo, e l'esempio di Eutidemo potremmo prenderlo per quella definizione.
Quindi 2+2+2=6 è una equivalenza, e in quanto tale è un collegamento matematico, ma collegamento matematico indiretto in base alla nostra definizione.
Quindi correggiamo il quesito, laddove escludiamo un collegamento matematico diretto che dia una soluzione in modo univoco, perchè di collegamenti matematici diretti che non danno la soluzione in modo univoco ce ne sono a bizzeffe, come dimostrato da Eutidemo.
Escludiamo anche gli indiretti, cioè quelli che sono pur matematici, ma magari incompleti, per cui richiedo di essere integrati con altri simboli matematici, che però non alterano la natura di collegamento matematico, che in questo caso abbiamo definito come indiretto, e lo abbiamo definito contestualmente perchè prima non esisteva, se non nella testa del nostro simpaticissimo, impagabile, Eutidemo. :))
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#34
Riassumendo, avendo Eutidemo parlato di collegamenti matematici diretti e indiretti, avremmo dovuto dirgli ''noi  conosciamo collegamenti matematici, ma non quelli che dici diretti e indiretti, cioè non abbiamo nozione di questa distinzione fra collegamenti matematici''.
Prevenendo la nostra domanda, Eutidemo ci dà un esempio di collegamento matematico indiretto, che però non vale una definizione, e trattandosi per noi di un concetto inedito abbiamo bisogno di una precisa definizione.
La definizione che io ho provato a indurre è quella che ho riportato nel post precedente.
in effetti con questa definizione mi pare che le cose quadrino.

Morale dell'enigma:
non dobbiamo  dare per scontato che ciò che sta nella nostra testa stia perciò anche nella testa degli altri, a meno che non si tratti di ragionamenti soliti, consolidati nella letteratura, per i quali quindi basta un accenno perchè anche gli atri possano richiamarli alla loro mente, avendovi confidenza.
Nei collegamenti matematici indiretti ci siamo imbattuti adesso per la prima volta, ed Eutidemo può adesso meglio precisare cosa aveva in testa quando ne ha scritto.
Adesso i collegamenti matematici indiretti, detti anche collegamenti eutidemiali, se la mia induzione della loro definizione è corretta, hanno fatto il loro ingresso nella letteratura, e da adesso in poi li potremo usare tutti con cognizione di causa. :)
Il nome di Eutidemo è adesso nella storia, :) e se non nella storia comunque nei nostri cuori.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano.
Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che  la "formula" diretta c'è (e che quella di Bobmax è corretta); ma non è un "equazione", per cui non ci aiuta minimamente a scoprire il numero segreto che appare nella "formula" come "incognita".
Ed è solo questo che, ovviamente, interessa a Rastislav!
***
Sono anche d'accordo con te che 2+2+2=6 è una equivalenza; e in quanto tale è un collegamento matematico indiretto.
***
Infine sono anche d'accordo con te sul fatto che, essendo io un somaro in matematica, in tale ambito faccio fatica a spiegare quello che intendo in modo adeguato.
***
Un saluto!
***

Eutidemo

Ciao Phil. :)
Finalmente Iano mi ha  capito!
Cioè che la "formula" di Bobmax è corretta, come io ho sempre ammesso "sulla fiducia"; però non è un "equazione"; per cui non può aiutare minimamente la seconda spia a scoprire il numero segreto che appare nella "formula" come "incognita".
Ed è solo questo che, ovviamente, interessa a Rastislav; del resto non gliene frega assolutamente niente; perchè non aiuta "in nessun modo matematico" la seconda spia a capire quale sia il numero segreto!
***
Tuttavia, come già ho riconosciuto più volte, ammetto che, essendo io un somaro in matematica, in tale ambito faccio fatica a spiegare quello che intendo in modo adeguato; meno male che Iano mi ha  capito!
***
Quanto ad una "frase ipotetica della possibilità del secondo tipo", posta in "modo indiretto", cioè "senza punto interrogativo", potrebbe suonare così: "Mi piacerebbe tanto sapere, se il tuo amico ti chiedesse qual'è il numero che ti ho rivelato, che cosa tu gli risponderesti per farglielo capire con un'allusione che non violi le mie regole!"
***
.
***
Un saluto! :)
***

bobmax

In realtà è una equazione:

numero detto = 16*10^N + numero segreto

Difatti:
N = int(log10 numero segreto)

Perciò:
nd = 16*10^(int(log10 ns)) + ns

Da cui:
ns = nd - 0,16*10^(int(log10 nd))
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Phil

Citazione di: Eutidemo il 11 Agosto 2023, 05:57:22 AM
Ed è solo questo che, ovviamente, interessa a Rastislav; del resto non gliene frega assolutamente niente; perchè non aiuta "in nessun modo matematico" la seconda spia a capire quale sia il numero segreto!
A Ratislav, in quanto giudice della competizione, dovrebbe interessare anche, come egli stesso ha espressamente dichiarato, che il numero della risposta «non deve avere alcun collegamento aritmetico nè la benchè minima attinenza matematica, neanche indiretta, con quello che ti ho rivelato»(cit.). E dunque (ri)chiedo: che cosa sancisce la formula di bobmax, se non un'attinenza matematica diretta (vietata) fra la risposta e il numero segreto? Come suggerito, la (tua) risposta la trovi al tuo post numero 14 della discussione (o hai cambiato idea? Se sì, perché?).

Citazione di: Eutidemo il 11 Agosto 2023, 05:57:22 AM
Quanto ad una "frase ipotetica della possibilità del secondo tipo", posta in "modo indiretto", cioè "senza punto interrogativo", potrebbe suonare così: "Mi piacerebbe tanto sapere, se il tuo amico ti chiedesse qual'è il numero che ti ho rivelato, che cosa tu gli risponderesti per farglielo capire con un'allusione che non violi le mie regole!"
***
.
Non ti avevo affatto chiesto una frase ipotetica; inoltre, questa non mi sembra retta dalla terza persona singolare di «poter chiedere», come invece ti avevo chiesto (rileggi pure il mio post precedente).
Ti do un indizio: «egli può chiedere...»; continuala tu e confrontala con quella in questione (e non dire che non ti ho aiutato).

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 11 Agosto 2023, 09:15:28 AMIn realtà è una equazione:

numero detto = 16*10^N + numero segreto

Difatti:
N = int(log10 numero segreto)

Perciò:
nd = 16*10^(int(log10 ns)) + ns

Da cui:
ns = nd - 0,16*10^(int(log10 nd))
Sì, ma non credo che esista una "attinenza" un "collegamento" e/o una "formula matematica" e/o una "equazione matematica" per indovinare sempre qual è un "numero segreto", qualora esso sia "contenuto" in un altro qualsiasi numero.
Ed è solo questo che, ovviamente, interessa Rastislav! :)

Eutidemo

Ciao Phil :)
In ordine alle tue ulteriori e alquanto ripetitive considerazioni, osservo quanto segue:
***
.
1)
Per la quinta volta: se è vero che esiste sempre una "attinenza" un "collegamento" e/o una "formula matematica" e/o una "equazione matematica" per indovinare qual è un "numero segreto", qualora esso sia "contenuto" in un altro qualsiasi numero (come tu hai scritto), io sono ancora in attesa che tu scopra il "numero segreto" contenuto in 1656754342, che io ho scritto la volta scorsa su un foglio di carta (e che ho qui davanti).
***
Indovinalo, se puoi!
E scrivimi anche la "formula matematica" e/o l'"equazione" con cui l'hai ricavato; se non ci riesci, mi dai implicitamente e "matematicamente" ragione.
***
Ed infatti al principe Rastislav interessava soltanto che la prima spia non fornisse una "attinenza" un "collegamento" e/o una "formula matematica" e/o una "equazione matematica" tale, che consentisse alla seconda spia di indovinare "matematicamente" quale fosse il "numero segreto";  non certa una "attinenza" un "collegamento" e/o una "formula matematica" e/o una "equazione matematica" inutili per scoprire  quale fosse il "numero segreto".
C'era forse bisogno di spiegare una cosa così ovvia?
***
Cioè, a differenza di quanto hai capito tu, Rastislav non aveva affatto vietato:
- che la prima spia fornisse una "attinenza" un "collegamento" e/o una "formula matematica" e/o una "equazione matematica" che non consentissero comunque in alcun modo all'altra spia di indovinare quale fosse il "numero segreto", perchè tale divieto sarebbe stato del tutto "superfluo", "idiota" e "inutile" (vedi NOTA *);
- di fornire all'altra spia un "suggerimento lessicale camuffato da numero" (sedici), perchè non gli era affatto venuto in mente di imporre tale limite alla risposta (alla domanda non aveva posto limiti e condizioni)!
***
Quanto, quindi, a quello che sancisce l'equazione di bobmax, anche se indica  un'attinenza matematica diretta fra la risposta e il numero segreto, non è affatto "vietata", essendo assolutamente INUTILE per indovinare quale sia tale numero segreto; e questa è la sola cosa che importa.
Altrimenti usala per indovinare il numero che io ho scritto la volta scorsa su un foglio di carta (e che ho qui davanti).
***
.
2)
Quanto a quello che ha detto Rastislav alla seconda spia, te lo avevo messo in forma ipotetica "ad abundantiam"; per aiutarti a capire il nocciolo della questione.
Ma quello che ha effettivamente detto Rastislav alla seconda spia è: "Il tuo collega, anche lui legato mani e piedi e bendato, può chiederti a voce alta qual'è il numero che ti ho sussurrato all'orecchio"; cioè, in buona sostanza, ""egli può chiederti qual'è il numero che ti ho sussurrato all'orecchio in forma libera, così come gli pare e piace, diretta, indiretta o ipotetica; sei solo tu, che, invece hai ben precisi limiti riguardo a come gli risponderai!".
I limiti alla "domanda" li hai posti tu, non certo Rastislav!
E poi non dire che non ti ho aiutato!
***
.
***
Un saluto! :)
***
.
(NOTA *)
Un collegamento e/o un'attinenza  tra due numeri primi esiste sempre, perché due numeri  primi avranno sempre e comunque almeno "1" come divisore comune; ma questo "non serve ad una mazza per scoprire  un numero segreto."

Phil

Citazione di: Eutidemo il 11 Agosto 2023, 11:42:31 AMse è vero che esiste sempre una "attinenza"
Non ho mai scritto che «esiste sempre» (forse lo ha scritto iano) e infatti l'attinenza spiegata dalla formula di bobmax vale solo nel caso specifico di cui parliamo.

Citazione di: Eutidemo il 11 Agosto 2023, 11:42:31 AM
Ed infatti al principe Rastislav interessava soltanto che la prima spia non fornisse una "attinenza" un "collegamento" e/o una "formula matematica" e/o una "equazione matematica"
Questo non è esatto: se rileggi il (tuo) primo post, noterai che il principe dice (come ho già ricordato più volte) che il numero che si può dire, cito testualmente: «non deve avere alcun collegamento aritmetico nè la benchè mimima attinenza matematica, neanche indiretta, con quello che ti ho rivelato» (cit.).
Egli non vieta di dire formule o attinenze, ma di poter dire numeri che abbiano attinenza (e qui si ritorna alla formula di bobmax).

Citazione di: Eutidemo il 11 Agosto 2023, 11:42:31 AMusala per indovinare il numero che io ho scritto la volta scorsa su un foglio di carta (e che ho qui davanti).
Di nuovo: non ha senso che io non possa indovinare quel numero, perché chi giudica la presenza della attinenza/formula vietata, è il principe, che conosce il numero. Nella tua proposta io non vesto i panni del principe, giudice, che conosce il numero.

Citazione di: Eutidemo il 11 Agosto 2023, 11:42:31 AMI limiti alla "domanda" li hai posti tu, non certo Rastislav!
Non ho posto limiti alla domanda, ti ho solo chiesto che differenza c'è fra la forma indiretta di quella domanda alla terza persona retta da... etc. e ciò che il principe ha detto; se non c'è alcuna differenza (e di fatto, non rispondendo, temo tu non ne abbia trovate) allora la domanda del principe è la forma indiretta della suddetta domanda, a cui il prigioniero dovrebbe quindi attenersi, per non subire punizioni.

bobmax

Trattandosi di recuperare un numero da un altro numero, la matematica è inevitabile.
Non si scappa.

Vi è solo la possibilità che il principe non se ne accorga.

La chiave, o formula, per ricavare il numero segreto è necessariamente matematica. Perché deve funzionare sul numero detto dalla spia per poterne ricavare il numero segreto.
Agisce solo e esclusivamente su di un numero per ricavarne un altro. Perciò è senz'altro matematica.
La questione riguarda dunque come non farsi cogliere in fallo dal principe.

La soluzione di Eutidemo è una delle possibili, per fare fesso il principe.

Ma pure quella di Iano o la mia potrebbero andar bene.
Non è infatti necessario che la chiave sia esplicita nella domanda.
Le spie potrebbero già avuto modo di operare insieme una crittografia. Alla quale riferirsi.
Per esempio: "Prova a dire un numero e vediamo se indovino come l'altra volta..."
Quando insieme operarono una specifica crittografia.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Phil

Citazione di: bobmax il 11 Agosto 2023, 15:31:50 PMAgisce solo e esclusivamente su di un numero per ricavarne un altro. Perciò è senz'altro matematica.
La questione riguarda dunque come non farsi cogliere in fallo dal principe.
Concordo, per questo dicevo che per come è posta la faccenda si rischia l'impossibilità della soluzione e per lo stesso motivo ho insistito sul ruolo del principe: essendo lui il giudice della questione e avendo egli vietato attinenze persino «indirette», collegare il numero segreto 73 con 1673 è chiaramente un modo per rivelarlo matematicamente, giocando su un "calcolo non detto" che tuttavia non offusca l'evidenza della sua presenza rivelatrice (il numero segreto è goffamente posto alla fine e il principe, che conosce il numero, non deve essere un matematico per capire che il 16, per i due prigionieri, potrebbe essere un "numero amico": quello del loro reggimento, del loro compleanno, il loro portafortuna in guerra, i nemici che hanno ucciso e di cui tengono il conto, o simili).
Se invece, ad esempio, la prima risposta fosse 151 e il numero da indovinare fosse 9, anche un principe matematico difficilmente intuirebbe che fra i due prigionieri c'è un'intesa non esplicitata che lega i due numeri, quantomeno perché il numero 151 non presenta alla vista alcun 9, non è multiplo di 9, etc.
Se lo scopo è "far fesso il principe", anteporre 1 e 6 al numero segreto non credo possa far fesso nessuno (poi andrebbe notato come in questo tipo di indovinelli ci siano solitamente espedienti narrativi, come il principe, per vietare in assoluto alcune possibilità, ma concordo non vada dato per scontato e che qui non è affatto così).

Eutidemo

Ciao Phil e Bobmax. :)
Purtroppo, nonostante i miei sforzi, non riesco a dissipare gli equivoci che ho provocato a causa della mia carente capacità di esprimermi con un adeguato linguaggio matematico.
Ed allora cercherò di metterla in questi altri termini, forse più semplici da esporre e da capire.
.
1)
Il principe Rastislav dice nell'orecchio della spia A) un numero qualsiasi; il quale può essere 78, 56,  34, 44, 98, 6.765, 7.787.650, 98.876.876, 157, 456.555 o un qualsiasi altro numero vi venga in mente.
Questo è assolutamente "irrilevante" ai fini dell'"espediente linguistico" relativo alla soluzione dell'enigma, che può essere utilizzato per indovinare qualsiasi numero.
.
2)
Il principe Rastislav consente alla spia B) di chiedere alla spia A) informazioni circa tale numero, in qualsiasi forma voglia (diretta, indiretta, ipotetica ecc.), senza porre alcun limite, requisito, o condizione al modo con cui la spia B) formulerà la domanda.
.
3)
Il principe Rastislav, però, non consente alla spia A) di rispondere alla spia B) in qualsiasi forma voglia,  con un numero che, attraverso una qualsiasi "modalità matematica" o un qualsiasi ipotizzabile "espediente matematico", possa consentire alla spia B)  di indovinare il numero che lui ha detto nell'orecchio alla spia A) con un "ragionamento di tipo matematico".
.
4)
Tuttavia, al principe Rastislav, che è un grande "matematico", non viene in mente di proibire alla spia B)  di rispondere con un numero che, attraverso un  "espediente linguistico", possa consentire alla spia B)  di indovinare il numero che lui ha detto nell'orecchio alla spia A) con un "ragionamento di tipo linguistico".
.
5)
La spia A), quindi, su suggerimento "allusivo" della spia B), o anche, "allusivamente", di sua iniziativa, risponde "verbalmente" con un numero qualsiasi  che comincia con il numero "16"; senza neanche dover necessariamente pronunciare la parola "sedici" (ad es.1.654).
.
6)
La spia B), che è allenata a carpire le allusioni, capisce al volo che la spia A) gli sta suggerendo "se dici 54 ci salviamo".
.
7)
Il principe Rastislav, invece:
- o non capisce affatto come la spia B) abbia fatto a indovinare;
- oppure, se lo capisce, "je tocca stacce", perchè lui aveva vietato alla spia A) soltanto "espedienti matematici" per suggerire il numero segreto, ma non aveva affatto vietato alla spia A) anche "espedienti linguistici" per suggerire il numero segreto.
.
8 )
Ad esempio, se il numero segreto era 789.897, e la spia A) dice alla spia B) "sedicimilionisettecentottantanovemilaottocentonovantasette ci salviamo", il principe Rastislav può, forse, capire anche lui il trucco consistentente nel sostituire un "numero" con due "parole" (16 > se dici); ma "je tocca stacce" comunque, perchè lui aveva vietato alla spia A) soltanto "espedienti matematici" per suggerire il numero segreto, ma non aveva affatto vietato alla spia A) anche "espedienti linguistici" per suggerire il numero segreto.
***
.
***
                                  CONCLUSIONE
In parole povere, cioè:
- il numero "16" in quanto tale, non è "matematicamente magico", cioè tale da poter far "indovinare" automaticamente, con una "modalità matematica" un qualsiasi numero che lo segua;
- il numero "16", trasformato linguisticamente in "se dici", invece, è "linguisticamente magico", cioè tale da far "indovinare" un qualsiasi numero che lo segua.
***
.
***
Un cordiale saluto ad entrambi! :)
***

Discussioni simili (5)