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Al di là dell'aldilà

Aperto da Jean, 05 Maggio 2016, 20:15:28 PM

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Ipazia

Il prossimo centro è sempre il solito: noi stessi. Dalla nascita alla morte. 

Con un cervello pensante in grado di resistere alle sirene della civilizzazione sempre più inumana, ma non esente da contraddizioni, nelle cui pieghe sono possibili isole di libertà. Di pensiero e azione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Sono sempre freddo, Jean, specialmente riguardo al tema IA.. Non posso sapere a cosa abbia accesso il signor Hinton, ma per quanto riguarda ChatGPT e quanto abbiamo visto pubblicamente, per quello che ho provato, mi sembra una versione glorificata dell'autocompletamento di google. Non nego che possa avere degli utilizzi, portare grossi pericoli e possa scalzare dei posti di lavoro, ma specialmente per i lavori "intellettuali" questo mi suggerirebbe una riflessione più che altro sul lavoro stesso. Ho visto che in america i professori universitari già hanno dei software per rilevare se il testo è stato fatto da una IA, probabilmente neanche funzionano o possono essere fregati come quelli antiplagio, ciò che è importante è che se il testo che ho commissionato può essere fatto da una IA come ChatGPT, probabilmente il problema è nella commissione che ho dato. Stessa cosa vale per i giornali che licenziano redazioni per far lavorare ChatGPT, se i vostri articoli possono essere sostituiti da quel coso, forse il problema è che pubblicavate spazzatura già prima. Penso che la sfida più difficile non sia quello di replicare l'intelligenza umana,  ma la stupidità umana, perciò rimango in costante attesa di una SA, una artificial stupidity, che richiesta di quanto faccia 2+2 insista che faccia 5 e sia pronta a sacrificare la "sua vita" per difendere quell'irrazionale risultato. Questo è ciò che rende speciale l'intelligenza umana, e penso che sia intrisencamente collegato al fatto che l'hardware su cui "gira" è biologico, non inorganico. Non basta scegliere una decina di termini a "bassa probabilità" e spruzzarle qua e là come fosse il sale sull'insalata, per ottenere lo stesso risultato, non a livello sistemico, sistema che è ciò che produce la "cazzata", il più importante e prezioso prodotto dell'individuo umano. Le regole del mercato impongono che, se l'intelligenza diventerà così inflazionata e comune, la stupidità andrà di moda e diventerà un bene raro e prezioso, e questo è effettivamente preoccupante, sopratutto per la velocità con cui tutto ciò accade e che le persone comuni avranno difficoltà a "tenere il passo", ancorati alla vecchia idea della rarità dell'intelligenza continueranno a proporre idee "sensate" mentre il nonsenso sarà la vera rarità. Tutto questo se, e sempre se, il "progresso" (termine che andrebbe si razionato e analizzato) "progredirà" in linea retta, come i santoni della Silicon Valley sono da sempre propensi a credere. Io lo dubito fortemente, specialmente in relazione all'IA, e i motivi sono princilmente economici: si ciba delle due risorse che nel futuro saranno le più scarse sul pianeta. Una è già nota, l'energia e ne usa a tonnellate, per fare quello che un poveraccio faceva al costo di un panino e una mela.. l'altra è meno nota, sopratutto nella mentalità silinconvalleiana: la privacy. I nostri figli rideranno di quanto erano scemi i padri a pubblicare qualsiasi cazzata su internet e a mettere a disposizione della rete qualsiasi informazione personale, come potevano essere così coglioni? Potevano, potevano. Essere "sconnessi" sarà la ricchezza di domani, e trovare i dati da elaborare non sarà altrettanto facile quanto ora. Certo è, che questa cosa dell'IA è la dimostrazione definitiva di un aspetto filosofico estremamente importante e che è mi è caro da sempre: l'intelligenza come fenomeno collettivo e non individuale. Chissà se almeno questo esperimento ci suggerirà di cambiare le nostre strutture sociali tenendone conto. Robert Gerasi, professore di studi religiosi, ha definito questo trend di "apocaliticcismo AI" come un analogo laico dell'apocalitticismo religioso, penso che ci siano interessanti rivoli di studio a riguardo del parametro religioso, tuttavia tendo di non conveire sul termine, l'apocalitticismo prevede un evento devastante che da origine ad un mondo nuovo e rigenerato, qui come in altri culti moderni non c'è traccia di questa speranza, è in realtà catastrofismo perchè al di là della catastrofe non si vede paradiso.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jean

Hola, InVerno, a qualcuno piace freddo, l'umorismo... eh, il tuo scritto ben si collocherebbe (anche) nella galleria del "Sens of Humor", dove la genesi sul la "cazzata", il più importante e prezioso prodotto dell'individuo umano meriterebbe un approfondimento così da potersi confrontare con l'inarrivabile (al momento) "supercazzola"... tuttavia, come colà per il Tognazzi, per il successo d'ogni impresa senza le phisique du role (l'attore principale) non si fa molta strada...

Il signor Hinton, nel suo campo, di strada par ne abbia percorsa parecchia e la sua decisione, qual che siano i reali motivi, di abbandonare un incarico di prestigio per porsi dall'altra parte, quella dei critici e preoccupati (non direi sia del tutto un catastrofista) forse non è il suo più importante e prezioso prodotto...

Citavo il tuo bell'intervento (uno dei primi)  evidenziando come in soli sei anni siamo arrivati a questo punto:

 «L'idea che questa roba potesse effettivamente diventare più intelligente delle persone... alcune persone ci credevano – ha spiegato Hinton –. Ma la maggior parte delle persone pensava che fosse una prospettiva lontana. Anch'io ho pensato che fosse lontana. Pensavo che mancassero dai 30 ai 50 anni o anche di più. Ovviamente non lo penso più».

In internet se ne parla da anni e per farsi un'idea di cosa sia stia discutendo vi consiglio di leggere questo saggio in due parti del (lontano?) 2015, rammentando (come è scritto e riporto) che:

ogni singola cosa che dirò è reale: vera scienza e vere previsioni del futuro da una vasta schiera dei più rispettati pensatori e scienziati. Continua a ricordarlo.

https://waitbutwhy.com/2015/01/artificial-intelligence-revolution-1.html


È interessante (volendo attraverso i commenti anche recenti al saggio) stimare la progressione del fenomeno AI (ANI -  AGI  - ASI).

Hinton è solo uno degli ormai molti studiosi/addetti ai lavori/imprenditori ecc. (ma certo tra i più sensibili e preoccupati) che probabilmente han fatto i due conti di cui tratta l'articolo, arrivando a domandarsi quanto tu avevi ben intuito:

"Se non potessimo annientarle e fossero indipendenti,  il "creatore" sarebbe ininfluente come lo scimpanzé è ininfluente per l'uomo."
 
La domanda finale (trattandosi di "creatori") è: 

Sarà un bel Dio? (vedi seconda parte del saggio di cui allego la citazione sugli scimpanzé per ringraziarti della risposta).

Una distinzione fondamentale è la differenza tra la superintelligenza della velocità e la superintelligenza della qualità . Spesso, il primo pensiero di qualcuno quando immagina un computer super intelligente è uno che è intelligente quanto un essere umano ma può pensare molto, molto più velocemente. Potrebbero immaginare una macchina che pensa come un essere umano, solo un milione di volte più veloce, il che significa che potrebbe capire in cinque minuti quel che impiegherebbe un decennio un essere umano.
Sembra impressionante e l'ASI penserebbe molto più velocemente di quanto potrebbe fare qualsiasi essere umano, ma il vero separatore sarebbe il suo vantaggio nella qualità dell'intelligenza, che è qualcosa di completamente diverso. Ciò che rende gli esseri umani molto più capaci intellettualmente degli scimpanzé non è una differenza nella velocità di pensiero: è che i cervelli umani contengono una serie di moduli cognitivi sofisticati che consentono cose come rappresentazioni linguistiche complesse o pianificazione a lungo termine o ragionamento astratto, che i cervelli degli scimpanzé non hanno. 
Accelerare il cervello di uno scimpanzé di migliaia di volte non lo porterebbe al nostro livello: anche con un decennio di tempo, non sarebbe in grado di capire come utilizzare una serie di strumenti personalizzati per assemblare un modello intricato, qualcosa di umano (e) potrebbe svenire in poche ore. Ci sono mondi di funzioni cognitive umane di cui uno scimpanzé semplicemente non sarà mai capace, non importa quanto tempo passi a provarci.
Ma non è solo che uno scimpanzé non può fare quello che facciamo noi, è anche che il suo cervello non è in grado di capire che quei mondi esistono, (non è) in grado di capire che il grattacielo è stato costruito dall'uomo . Nel suo mondo, tutto ciò che è enorme fa parte della natura, punto e basta, e non solo è al di là di lui per costruire un grattacielo, è al di là di lui per rendersi conto che chiunque può costruire un grattacielo. Questo è il risultato di una piccola differenza nella qualità dell'intelligence.

 
Cordialement
Jean

iano

#423
Citazione di: Jean il 05 Maggio 2023, 18:46:27 PMAccelerare il cervello di uno scimpanzé di migliaia di volte non lo porterebbe al nostro livello: anche con un decennio di tempo, non sarebbe in grado di capire come utilizzare una serie di strumenti personalizzati per assemblare un modello intricato, qualcosa di umano (e) potrebbe svenire in poche ore. Ci sono mondi di funzioni cognitive umane di cui uno scimpanzé semplicemente non sarà mai capace, non importa quanto tempo passi a provarci.
Ma non è solo che uno scimpanzé non può fare quello che facciamo noi, è anche che il suo cervello non è in grado di capire che quei mondi esistono, (non è) in grado di capire che il grattacielo è stato costruito dall'uomo . Nel suo mondo, tutto ciò che è enorme fa parte della natura, punto e basta, e non solo è al di là di lui per costruire un grattacielo, è al di là di lui per rendersi conto che chiunque può costruire un grattacielo. Questo è il risultato di una piccola differenza nella qualità dell'intelligence.

 
Cordialement
Jean
Una differenza qualitativa, e non quantitativa,( seppur non riducibile a sola velocità), e seppur ipotizzabile, sarebbe una vera sfortuna ai fini della nostra comprensione delle cose.
Ma è accettabile che si facciano ipotesi che non aiutino a capire?
In che modo dovremmo giustificarle?
Aiuta forse a capire che le capacità cognitive vengano considerate un fine e non un mezzo?
Aiuta capire che la plasticità del cervello abbia una direzione che vada necessariamente dalla scimmia all'uomo e non viceversa?

Mi permetto di ripetere una mia considerazione fatta qualche post fà: '' l'intelligenza artificiale, non meno dell'intelligenza umana, sarebbero inefficaci se abbisognassero di controllo. ".
Non è ragionevole quindi temere l'intelligenza artificiale se non temiamo la nostra.
Possiamo però comprensibilmente temere che la nostra vita venga perciò sconvolta, perchè  di fatto già lo è, come lo sarebbe la vita di uno scimpanzé che avesse acquisito le tecnologie per costruire grattacieli.
E' comprensibile che quello scimpanzé tema quelle tecnologie... e infatti le temiamo.
E infatti iniziamo a dire che non ci sono più le giungle di una volta.

Si dice, semplificando molto, che l'uomo è una scimmia che, uscita dalla giungla, non avendo più bisogno di efficienti sensi, la parte del cervello a loro destinata, che era la gran parte, si sia riconvertita in attività cognitive.
La storia si ripete. Come riconvertiremo la parte di cervello la cui attività è stata delegata all'intelligenza artificiale?
Forse dovremmo già ragionarci sopra, invece di indugiare in irrazionali paure, per quanto umanamente, o scimmiescamente, il che è lo stesso, comprensibili.
Non è un parallelo necessario quello fra uomo e scimmia, ma siccome aiuta a capire, possiamo solo augurarci che sia opportuno, se capire ci è caro, più che affermare che non ''sarà  mai possibile che...", e chissà poi perchè non potrebbe esserlo...
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Jean

Guantanamera, guajira Guantanamera
Guantanamera, guajira Guantanamera

Oggi in autostrada ho sorpassato un camion adibito al trasporto di animali vivi, una grande gabbia stipata di altre gabbie alte una ventina di centimetri che non permettono alle centinaia di galline la posizione eretta e neppure di bere, data la mancanza di recipienti e l'esiguo spazio a disposizione. 
Nessuna "comodità" per il loro ultimo viaggio.

Una di esse, accovacciata, era rivolta verso la mia destra durante il sorpasso, sì che nei pochi secondi della manovra potei osservarla.
Un animale non sa... però sente... alcuni più dei suoi simili e di altre specie ben più evolute.

Alla mia constatazione sull'ineluttabilità del destino, essa offriva (?) la compostezza e bellezza d'un ordine superiore... rimanendo del tutto tranquilla a guardare per la prima volta il mondo esterno, di verdi colline che le sfilavano  di fronte mentre il vento scuoteva dolcemente il bianco piumaggio del capo.

Io sono un uomo sincero
 di dove cresce la palma
 io sono un uomo sincero
 di dove cresce la palma
 e voglio, prima di morire
 dall'anima far uscire i miei versi.


Ci sono altri veicoli, anch'essi di fatto delle gabbie, adibiti a trasportare le truppe...  per molti di quei giovani che hanno appena avuto il tempo (se l'hanno avuto) d'assaporare la loro vita si tratta, ancora, di un ultimo viaggio. Nell'odierna guerra a est si parla di centinaia di migliaia...

Guantanamera, guajira Guantanamera
 Guantanamera, guajira Guantanamera


Sempre oggi, sempre su quell'autostrada, dopo un mezz'ora sorpasso un altro di quei trasporti animali. Questo trasportava maiali, sempre il minimo spazio a disposizione e nessun "confort". Si può dire nessuna pietà? Si può dire il profitto sopra ogni cosa?

Non ho visto il muso di nessuno di quegli animali ma sono certo che nei loro minimi movimenti concessi, nel loro sentire, cercassero una qualche forma di riparo.

Il mio verso è di un verde chiaro
 ed è di un carminio acceso
 il mio verso è di un verde chiaro
 ed è di un carminio acceso
 il mio verso è un cervo ferito
 che nel bosco cerca riparo.


I veicoli adibiti a trasportare le truppe impiegati dalle due (o più) parti in conflitto, che portino galline o maiali non fa differenza riguardo la destinazione... il macello. Qualcuno si nutrirà di quelle carni, cannoni o uomini, direttamente e indirettamente.

Guantanamera, guajira Guantanamera
 Guantanamera, guajira Guantanamera


A chi "spieghi" l'ineluttabilità  del destino, della storia, della politica e di ogni potere che ha condotto, conduce e continuerà a condurre (forse) a questo modo di intendere il transito di tutte le specie viventi nel "paradiso" terrestre, replico con lo sguardo dell'odierna gallina, tra gli animali più umili e sfruttati al mondo.

Ai poveri della terra
 voglio unire il mio destino
 ai poveri della terra
 voglio unire il mio destino
 il ruscello del monte
 mi piace più del mare".


Riguardo la canzone "fu sicuramente Joseíto Fernández che la portò al successo dai microfoni della popolare radio CMQ de l'Avana, sebbene il testo fosse diverso dall'attuale. Durante le trasmissioni la cantava riferendosi anche ad altre contadine, una volta guajira vueltabajera, un'altra guajira holguinara, ma quando si innamorò della gelosissima guajira guantanamera, questa lo sorprese a parlare con un'altra e fuggì via, e da quel momento Joseíto la cantò solo per lei."

Alla vita che fugge i fortunati avranno il tempo di cantare l'ultima canzone o almeno di gettare uno sguardo al mondo che stanno per lasciare. 


 
Cordialement
Jean
 
https://youtu.be/MRTC3cfWfGk

InVerno

Le galline sono animali estremamente sottovaluti, considerata la loro massa celebrale sono in realtà animali molto intelligenti, ma di loro non frega niente a nessuno. Tutti i bambini mi chiedono di vedere i conigli, per esempio, ma i conigli non hanno nessun interesse nel vedere loro, anzi secondo me detestano i bambini e il loro "entusiasmo manipolatorio", al contrario le galline una volta tranquille provano ad interagire con gli esseri umani, a modo loro. Ho mitigato questo "effetto disney" presentandole diversamente, dico ai bambini che nel mio recinto vivono gli ultimi esemplari viventi dei dinosauri, spesso rimangono delusi trovando delle familiari galline, altre volte si interessano di più comprendendo che portano nei loro cervelli un eredità molto antica. Le galline giovani pensano in maniera amletica quando incontrano un uomo: avere cibo da uomo, o essere cibo per uomo? E' curioso che appena interagisci in maniera non legata a queste due funzioni, per esempio facendogli un grattino sotto il becco, ti fissano, a volte anche per una decina di minuti, rimangono disorientate e incuriosite del fatto che esiste un alternativa al binario amletico, una volta che hanno capito, tornano per farsi fare i grattini sotto il becco. Riguardo invece alle gabbie e alla libertà, la mia esperienza con gli animali è che il valore della libertà per gli animali è grandemente sopravvalutato e romanticizzato, apprezzano la libertà solamente se si traduce in maggior sicurezza (es. poter scappare) ma se la sicurezza è conveita dalla costrizione e dalla gabbia  sacrificano immediatamente la loro libertà in favore della gabbia (es. tornare ovile tutte le sere). Non diversamente i soldati, sacrificano la loro libertà se sono convinti che questo sacrificio possa tradursi in una maggior sicurezza, perchè la libertà senza sicurezza, è solo libertà di morire. Fintanto che anche gli uomini non troveranno un alternativa al dubbio amletico, socialmente e non solo individualmente, le cose non potranno andare molto diversamente.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Sì, la gallina è un animale molto intelligente.
Osservandola si possono apprendere tante cose, come d'altronde da ogni altro essere.
È sufficiente guardare, veramente.

Se poi, oltre ad osservare, lasciamo che la compassione si faccia strada nel nostro cuore, ci ritroviamo coinvolti.
Cade l'indifferenza, che ci permette di considerare l'altro come una semplice "cosa". Della quale importa semmai l'eventuale utilità.
E anche la sorte di quel umile animale diventa una questione aperta.

In questo mondo vi è tanto che non va come dovrebbe. E sono chiamato in causa, in prima persona.

È come se, mia fosse la responsabilità...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

ma non lo è, la responsabilità è solo di chi ce l'ha. Così come le colpe, i peccati,i meriti e i demeriti .


bobmax

Citazione di: Pensarbene il 16 Luglio 2023, 16:17:31 PMma non lo è, la responsabilità è solo di chi ce l'ha. Così come le colpe, i peccati,i meriti e i demeriti .

E invece mi sa di sì.
Che sia così, si intravede proseguendo nella ricerca di me stesso.

"Conosci te stesso" e conoscerai te stesso e Dio.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jean

Bobmax e Pensarbene parlano di responsabilità... certo chi guida il camion del trasporto è responsabile della consegna, come nel macello lo è tutto il personale variamente coinvolto che lo fa funzionare, allo stesso modo che il boia non è che l'ultimo anello (quello esecutivo) della catena. 
Prima del trasporto vi è chi lo carica e  chi alleva gli animali... e prima ancora chi ha disposto un tale commercio, naturalmente per profitto. Ma senza un consumatore - la domanda – non vi sarebbe un'offerta.

E chi domanda, perché domanda? Sorge da lui il desiderio o le condizioni in cui è nato e vive lo hanno in qualche misura condizionato e forse portato a provarlo?

Personalmente non ritengo risolvibile la questione del libero arbitrio, a causa della sempre incompleta conoscenza della catena causale con le sue diramazioni che si estende temporalmente e spazialmente non permettendo una soluzione, al pari di un'equazione impossibile (detto qui senza alcun umorismo).

Chiedersi donde provenga la freccia e chi l'abbia scoccata non aiuterà quando si conficcherà nella carne...  la nuova situazione (di pericolo) che esige una risposta immediata, può "sospendere" il consueto flusso della coscienza, lasciandoci soli e nudi di fronte all'evento.

Se c'è una responsabilità è in quel momento... ma essendo "sganciati" dalla totalità della nostra coscienza non si tratta della responsabilità come l'intendiamo di solito ma qualcosa di diverso, demandata a chi la vive. Se non ho mal compreso l'approccio di bobmax direi che vi sono delle similarità con il suo abisso.

È acclarato che i morti a est ammontino a centinaia di migliaia... l'effetto rana bollita ha condotto e sta conducendo sempre più persone, comunità, nazioni, a ritenere possibili atti che sin poco tempo fa non venivano considerati se non ipoteticamente perché oltre quelli, l'abisso del nostro secolo, quello nucleare, si manifesterebbe in tutta la sua infinita e nera profondità.


 
Cordialement

Jean

bobmax

Sì Jean, con l'abisso.
Che è tale proprio in quanto non è possibile guardare.

Epperò c'è la compassione...

Che arriva quando vuole.
Basta un niente, un pensiero, uno sguardo, che subito mi afferra, imponendosi come assoluto!
Quasi fosse messaggera di Verità...

D'altronde è amore. Che preme dentro di me dolorosamente.

Vuole che io finalmente sia.
Ma ancora non sono.

Il figlio deve tornare al Padre.
Ma occorre che ami di più.
Senza aggrapparsi a nient'altro che non sia Dio-Nulla!

È la metamorfosi.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jean

Un'amica ha condiviso questo evento:

4 settembre 2019 – ore 21.26

Stavo facendo qualche scatto verso il mare incuriosita dalle luci, da una in particolare, quella sul lago a sinistra color arancio.
Era una bella serata, di quelle settembrine, quando il cielo con la luna diventa un po' magico.
Ho scattato due volte nella stessa direzione e riguardando poi le foto fatte a pochi secondi di distanza una dall'altra, è apparsa la piuma.
Solo nella seconda.

 
Trovare delle piume bianche
Trovare una piuma bianca è un forte segnale di presenza angelica. Le piume bianche ti ricordano che sei amato e protetto. Trovare le piume in luoghi insoliti dimostra la presenza del tuo angelo, un modo per ricordarti che non sei solo a lottare contro le difficoltà.

 
E 'l dottor mio: "Se tu riguardi a' segni
che questi porta e che l'angel profila,
ben vedrai che coi buon convien ch'e' regni.
 
E il mio maestro: "Se tu guardi bene i segni
che lui porta e che l'angelo segna,
vedrai bene che lui è destinato a stare con i beati.

Purgatorio, canto 21


Cordialement
Jean


Pensarbene

Che cosa significa "al di là"?
"al di là" di chi è di che cosa?
Sembra la descrizione di un luogo dove si attiva passando oltre il luogo dove viviamo.
Siccome viviamo in un luogo dove pessimismo,negatività e necrofilia la fanno da padroni, il passaggio verso quell'altro ipotetico luogo sarebbe la morte 
E questa è una bugia perché la morte non porta da nessuna parte, anzi...
Allora, nell' uomo  ci deve essere un quid che permette di passare senza morire.
Ma com'è possibile quel quid, che cosa potrebbe essere?
 

Jean

Citazione di: Pensarbene il 07 Agosto 2023, 06:20:20 AMChe cosa significa "al di là"?
"al di là" di chi è di che cosa?
Sembra la descrizione di un luogo dove si attiva passando oltre il luogo dove viviamo.
Siccome viviamo in un luogo dove pessimismo,negatività e necrofilia la fanno da padroni, il passaggio verso quell'altro ipotetico luogo sarebbe la morte
E questa è una bugia perché la morte non porta da nessuna parte, anzi...
Allora, nell' uomo  ci deve essere un quid che permette di passare senza morire.
Ma com'è possibile quel quid, che cosa potrebbe essere?

Dalla lettura dei tuoi post penso che tu abbia letto molto e altrettanto indagato in molteplici ambiti.

La "ricerca" di una risposta alle innumerevoli questioni dell'esistenza (in tutti i campi) potremmo dire che sia una disposizione mentale, a volte così totalizzante da assorbire tutto il tempo e l'energia di un individuo.

Non ho obiezioni, salvo ricordar(mi) che c'è un tempo per ogni cosa e il mio (tempo della ricerca) giunse al termine da diverso tempo, e tuttavia ancora "ricerco", ad esempio in questo forum qualche modalità di condivisione/confronto su alcuni argomenti.

Oggi, finalmente, dovuto a nuove circostanze e informazioni, sono in grado di rispondere alla domanda che hai formulato... attraverso un "anello di concaucasualità" (un mio neologismo per definire  quelle che son usualmente dette "coincidenze", termine un po' usurato e svalutato). Necessariamente un anello non ha inizio... né fine.

Nell'anello è alloggiata questa poesia:
 
Io sono stato
fiammifero decapitato.
I ricordi torturavano il cuore.
Le mani convulse
tra loro lottavano.
MA
Io sono una farfalla
a fatica rinata.
Respiro finalmente l'azzurro.
Posso dormire sereno nella mia culla"
 
E per ringraziare il poeta Lorenzo Bastelli

https://www.today.it/citta/lorenzo-bastelli-bologna.html

vincitore del primo premio al concorso internazionale di poesia "La Bellezza rimane" di Santa Margherita Ligure con la sua poesia "Rinascita", non posso che condividere quanto esprimi (rispetto al sentimento) sulla gratitudine (altro steep sull'anello).

La sua poesia risponde, a mio avviso perfettamente, alle questioni che poni, tuttavia non sento di farne una parafrasi che le colleghi, liberamente ognuno valuti almeno le assonanze.

L'ultima, l'interessante questione del quid (est) di una persona... qualcosa d'indefinibile, indeterminato, al di là degli attributi conoscibili, quia (est)... è poeticamente risolta da Lorenzo che da conto dell'ultimo atto che l'ha resa possibile, l'accettazione.

 
Cordialement
Jean

Jean




Io sono stato
fiammifero decapitato
I ricordi
torturavano il cuore
Le mani
convulse tra loro
lottavano
MA
Io sono
una farfalla
a fatica rinata
Respiro
finalmente
l'azzurro
Posso
dormire sereno
nella mia culla.
 
............
 
Qual che sia la lunghezza della vita
non passan i giorni senza la memoria,
chè di ogni cosa nulla va smarrita
e rimane nei confini della storia.
 
Dentro il recinto l'animal subisce
il volere del fato e di natura
e presto giunge il tempo che sparisce
il vital soffio, subentra la paura
 
che al par d'un fiammifero, decapitato
la fiamma bruci sol la sua sostanza.
Più non sarai, riman quel che sei stato
e d'improvviso comprendi l'importanza
 
di lasciar un segno della tua misura
e seppur  ti manca l'aria, respirare
adesso l'azzurro della luce pura
e finalmente dormir nel grande mare.