Che cos'è la "falsità"?

Aperto da Eutidemo, 30 Luglio 2023, 06:39:37 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

bobmax

Citazione di: iano il 31 Luglio 2023, 08:02:34 AMConcordo, perchè la deduzione altro non è cambiare forma, ma non sostanza, a ciò che è stato indotto dai fatti. C'è però da precisare che la sostanza non cambia al netto della logica usata, e non essendoci una logica univoca, la scelta della logica usata acquisisce un importanza centrale, pur non essendo sempre ben esplicitata.
Colloquialmente si intende però che la logica sia unica, per cui si dice che certe cose sono logiche ed altre no.
Secondo una logica che uso, ma non saprei appunto specificare, dal fatto che ciò che viene indotto verrà sempre smentito col tempo, deduco che non esistano fatti in sè rappresentativi, se l'acquisizione di sempre nuovi fatti da indurre è la causa che porta a smentire ciò che abbiamo già indotto.

La logica è in realtà sempre una sola.
Anche se si tratta di logica sfumata, fuzzy logic, ciò su cui si fonda è sempre il medesimo principio cardine:
Il principio di identità, A = A

Senza di quello non vi è alcuna logica.
Perché, non è possibile alcun pensiero razionale.

Sì, ciò che è indotto sarà sempre smentito col tempo.
Ma nulla vieta che questo tempo possa approssimarsi all'infinito.

Quindi è l'infinito a mettere in discussione la verità. Nessuna verità resiste di fronte all'infinito.

E l'infinito non è ciò a cui tende l'amore?

Infinito = Nulla
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Citazione di: Ipazia il 31 Luglio 2023, 08:15:48 AML'induzione non è una strategia distorsiva della realtà ma un elemento innato di sopravvivenza. Lo dimostra, al di fuori dei magheggi antropici, la valutazione della forza di gravità che, pur non sapendo nemmeno che cosa sia, i viventi attuano prima di spiccare un salto nel vuoto (relativo pure lui). Conoscenza innata che rientra pure nelle cure parentali dei cuccioli.

In effetti la morte è ancora un dato ipotetico in assoluto, ma l'induzione lascia poco spazio alla ipotesi di eternità della psiche e azzera del tutto quella del soma. Tant'è che dopo l'esperienza dell'Etna, non si ebbe più alcuna tangibile esperienza di Empedocle.

"Morte semper certa" è più che un'opinione. È un dato. Cui non si sottraggono, nel comportamento, neppure i credenti nella vita post mortem, adottando le medesime precauzioni dei non credenti.

Non è la morte in se stessa ad essere messa in discussione, ma che vi sia qualcuno che muore.

Cioè che vi sia davvero qualcuno che vive. E non, semplicemente, solo la vita.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Ciao Pensarbene. :)
Quanto scrivi è "molto" interessante; ma; come avevo già scritto, secondo me, "merita un TOPIC autonomo a parte".
***
Ed infatti la "meccanica quantistica" non descrive la "realtà macroscopica", di cui si occupa il presente topic, bensì la "realtà microscopica" delle "onde-particelle"; il che, almeno a mio parere, è una cosa assolutamente diversa.
***
Ed infatti, come noto, per illustrare il "principio di incertezza" della meccanica quantistica, un'idea in base alla quale è l'osservatore, al momento di effettuare un rilevazione, a determinare le caratteristiche della particella esaminata (carica, spin, posizione), lo scienziato austriaco Erwin Schrödinger, premio nobel per la fisica nel 1933, ideò il noto esperimento teorico, noto col nome di "Paradosso del gatto di Schrödinger".
***
Cioè, supponendo di avere un gatto chiuso in una scatola dove un meccanismo può fare o non fare da grilletto all'emissione di un gas velenoso, per entrambe le situazioni la probabilità è esattamente del 50%; per cui, secondo Schrödinger, visto che è impossibile sapere, prima di aprire la scatola, se il gas sia stato rilasciato o meno, fintanto che la scatola rimane chiusa il gatto si trova in uno "stato indeterminato", e, cioè, è sia vivo che morto.
***
Pertanto, sempre secondo Schrödinger, solo aprendo la scatola questa "sovrapposizione di stati" si risolverà, in un modo o nell'altro; nel senso  che è l'osservazione a determinare il risultato dell'osservazione stessa.
***
Il che, quantomeno a livello di "realtà macroscopica", secondo me, è assolutamente FALSO!
***
Ed infatti:
ORE 9,00: si chiude il gatto vivo nella scatola.
ORE 10,00: essendo in una scatola chiusa, noi "non sappiamo" se a quell'ora il gatto è ancora vivo o è già morto; però il fatto che noi "non lo sappiamo", non potendo osservarlo, non significa affatto che l'animale sia "oggettivamente ancora vivo" o che sia già "oggettivamente morto".
ORE 11,00: apriamo la scatola, e scopriamo che il il gatto è morto.
ORE 12,00: effettuando l'autopsia del suo cadavere, il medico legale accerta senza ombra di dubbio che il gatto è morto alle ore 9,30; per cui alle ore 10,00, lui era "oggettivamente" già cadavere, anche se noi, in quel momento, non potendo osservarlo, non lo sapevamo.
***
Lo stesso discorso varrebbe se nella scatola ci fosse stato messo anche un "videoregistratore", il cui contenuto è visionabile solo "a posteriori".
***
Per cui, qualunque effetto "ontologico" abbia l'"osservazione" sulle "onde/particelle", secondo me, di sicuro non ha alcun effetto "ontologico"  sui "gatti"; cioè, a livello macroscopico!
***
Ma sono andato completamente OFF TOPIC, scusami!
***
Un saluto! :)
***

niko

Ma fatemi capire una cosa, voi davvero considerate la morte un dato "incerto" perche' "induttivo"?

O siamo al revival dei sofisti ateniesi?

Dopo quanti milioni di miliardi di cigni bianchi (e asini che non volano) visti in giro e' accettabile smettere di cercare il cigno nero (e l'asino che vola)?

E dico la morte in senso semplice come fatto che fisicamente a un certo punto si muore su cui empiricamente tutti possono concordare, poi ognuno resta libero di credere nel paradiso, nella reincarnazione, nell'eterno ritorno in senso nietzscheano o atomistico, o che misticamente non c'e' mai stato un io che vivesse o quant'altro.

E' interessante anche stabilire quale sarebbe il "cigno nero" che se esistesse sementirebbe il dato fisico dell'universalita' della morte, io penso solo una specie cosi' evoluta tecnologicamente o cosi' fortunata da produrre, a un certo punto, almeno un individuo di essa che viva in eterno, certo nessuna delle specie terrestri attuali.

Se l'universo va incontro a un destino ultimo, probabilmente termodinamico, certo questo ipotetico individuo dovrebbe essere in grado di migrare in universi migliori.

O possiamo chiudere qui il revival dei sofisti.

L'immortalita' dei filosofi consiste, (o almeno: e' consistita) spesso nell'immagginare il cosmo, o l'essere, come un quanto di eternita' finita in se' conchiusa, e ogni vivente come un compositivo di tale eternita'.

In modo che ogni essente esista solo nella sua stessa relazione con l'altro e con tutti gli altri, e l'unita', fondamentalmente logica, emergente dalla ricomposizione di tutte queste relazioni, tra essenti, sia atemporale e quindi eterna.

Si e' eterni perche' la contingenza emergente di un certo specifico eterno su mille altri (possibili e non reali) esiste proprio grazie a noi, quindi non in assoluto, si puo' affermare che l'eternita' esista grazie a noi, ma come eternita' che, tra mille forme possibili, assume proprio questa. Assumendo che, anche presso l'eternita', il possibile sia piu' vasto del reale.

Proprio il contrario di contrapporre infinito a mortalita': qui, in questo discorso, si e' eterni perche' si pensa che l'infinito, come infinito attuale, non esista, o al limite che esista solo in Dio, e finanche la totalita' del tempo, intesa specificamente come tempo dei mortali, dunque come tempo della durata, e' immaginata come unita'.

Ma, anche in questo possibile discorso, siamo sempre nell'ambito della facolta' di immagginare orizzonti di senso ulteriori alla realta' della morte fisica, non nel tentativo di smentirla come dato di fatto.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

Ciao Bobmax.
E' vero che sia esistita la persona fisica Napoleone può essere considerato molto, moltissimo "probabile", ma mai assolutamente certo; però è assolutamente "certo" che, se Napoleone è davvero esistito, nascendo nel 1769, adesso è sicuramente morto.
***
Ora non voglio mettermi a disquisire di "giudizi analitici", di "giudizi sintetici" e di "giudizi sintetici a priori"; però, se la mia colf mi avvisa che il gatto ha fatto un suo bisogno sul pavimento del salotto, "le chiacchiere stanno a zero"!
Ed infatti:
- o la mia colf mente;
- oppure la cacca del gatto, se lei non l'ha pulita,  è ancora lì sul pavimento.
***
Se io la vedo con i miei occhi e l'annuso con il mio naso, non ho alcuna ragione di dubitare della sua esistenza "fisica"; nè sento la necessità di assaggiarla, per togliermi ogni dubbio residuo!
***
Ovviamente sto parlando a livello "fisico", in quanto, a livello "metafisico" sono convinto che tutto l'universo abbia una sua particolare natura "illusoria"; cioè non che "non esista", ma che sia soltanto la molteplice "manifestazione" dell'UNO.
***
Ma il discorso di questo topic era esclusivamente a livello "fenomenologico", e non "noumenico".
***
Un saluto! :)
***

bobmax

Lo sai, Eutidemo, che esiste la orrenda possibilità fenomenologica, seppur infinitesima, ma non nulla, che tu non muoia mai?

Questo rimanendo nell'ambito fenomenologico.

Grazie a Dio, si muore.

Ma è un dono davvero certo?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
Io non morirò mai, perchè, in realtà, non sono mai nato; almeno come "mare".
Come "onda", invece, è assolutamente certo che morirò.
Questo per due ragioni:
- a causa degli errori che si accumulano nella riproduzione delle mie cellule (come quelli che si accumulano nelle fotocopie di fotocopie  di fotocopie... protratte troppo a lungo, fino a diventare illeggibili);
- a causa, comunque, della "legge dell'entropia".
Un saluto :)

bobmax

No, Eutidemo, potresti in un qualsiasi istante svegliarti e accorgerti che questa, che per te certissimamente era la realtà, in effetti era solo una illusione.
Perché in verità sei solo, assolutamente solo per l'eternità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

#23
In realta', la probabilita' che un uomo sia, o nasca, o diventi immortale per ragioni di configurazioni materiali improbabili e' bassissima.

Il mondo fisico proprio NON avrebbe senso se noi NON aporossimassimo a zero le probabilita' bassissime (0 virgola un milione di zeri uno per cento, eccetera) di eventi macroscopici assurdi che deriverebbero da configurazioni microscopiche possibili ma rarissime.

Quindi non mi aspetto la nascita e l'avvento di un uomo immortale, cosi' come non mi aspetto che il lago di Grada si ghiacci a ferragosto, o di sbancare il superenalotto con una giocata da un euro per cinque volte di fila.

Anche se tutte queste sono configurazioni fisiche della materia POSSIBILI, non sono configurazioni fisiche PROBABILI. Lo 0 virgola un milione di zeri uno, percento, che esprime la loro probabita', si approssima serenamente a zero.

Anche perche', la probabita' di questi eventi, va sempre confrontata con la durata stimata della terra, o dell'universo.

Perche' nasca un uomo immortale, o io vinca il superenalotto cinque volte di fila, o il lago di Garda ghiacci a ferragosto, la materia deve mediamente riconfigurararsi attraverso se stessa, in un dato spazio limitato, per, fai conto, un miliardo di miliardi di anni: c'e' una configurazione "giusta", che soddisfa il requisito del lago ghiaccato a ferragosto o di me che vinco cinque giorni di fila il superenalotto giocandoci un euro al giorno, ogni miliardo di miliardi di configurazioni "sbagliate", che questo requisito non lo soddisfano. Mentre la terra, come condizione di esistenza per l'uomo, durera' si e no dieci milioni di anni, e l'universo, anche facendo conto che io riesca a migrare oltre la terra, dal big bang al destino ultimo, un milione di miliardi.

Quindi, stiamo parlando della probabilita' che una cosa che mediamente cade ogni miliardo di miliardi di unita' in una serie, cada, anticipatamente rispetto alla sua media, entro le prime dieci milioni, o il primo milione di miliardi, di unita'.

E' come mischiare a mano un mazzo di carte e controllarlo di tanto in tanto, sperando di ottenere 13 carte in scala reale in tutti e quattro I semi, ma avendo, cronometro alla mano, solo un minuto di tempo per provare, invece dei cento milioni di anni medi che servirebbero, alternando generazioni di uomini a mischiare e controllare, per l' "impresa".

Certe cose NON accadono, anche solo perche' l'eta' dell'universo, o della terra, non e' un tempo congruo per la cadenza media del loro accadere.

Richiederebbero un universo, o una terra, infinitamente piu' vecchia e/o piu' durevole, di come l'universo o la terra sono in realta'.

Il loro zero virgola un milione di zeri e uno, per cento, di probabilita' di accadere, si approssima a zero e li si esclude per praticita', proprio perche' noi viviamo in un mondo fisico e storico, non in uno matematico o astratto.





Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
Sono perfettamente d'accordo con te: quando morirò come "onda", mi risveglierò come "mare!
Ma non sarò, come dici tu, "solo", assolutamente "solo", per l'eternità; saremo invece, per l'eternità, "uno" ed  assolutamente "uno".
Il che è molto diverso!
***
Un saluto! :)
***


bobmax

Mi sa, Eutidemo, che hai colto ciò che ti ho detto. Ma, del tutto legittimamente, non vuoi neppure vederlo!
 Preferisci lasciarti cullare come un onda del mare, del mare...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

#26
eutidemo,la mecc quantistica,come tutte le teorie scientifiche  e non scientifiche,è una teoria,quindi non si occupa di oggetti e di realtà,na della loro rappresentazione razionale e non razionale.
Così la mecc quantistica non è ,èssa stessa,un oggetto ma un soggetto analogico e digitale
Su questo bisogna essere chiari e ogni discussione lo è,indipendentemente dal tema .
Perciò la verità e la falsità sono nominalizzazioni di esperienze e le esperienze non sono mai quantificabili esattamente ma solo nel senso spiegato sopra.
Se  io combino idrogeno e ossigeno in determinate condizioni e modi, ottengo l'acqua:ciò sembra vero e,in parte lo è.
Ma lo è in relazione a me,al mio esperimento ,alle condizioni ambientali al luogo dove mi trovo,ai mezzi usati e al modo con cui li ho usati.
Inoltre,tutto ciò definisce anche, in termini teorici e pratici,una verità e non La Verità.
Infatti,io posso dire di aver combinato atomi di idrogeno con un atomo di ossigeno,ma...cosa sono gli atomi e che è successo nel mondo subatomico quando ho fatto l'esperimento?
Quello che ho fatto diventa un qualcosa di diverso e di probabilistico,un fenomeno quantistico che presenta ,a sua volta,una verità relativa e non assoluta.
Questa è una verità relativa che riguarda una realtà relativa,quella che noi possiamo esperire con la nostra esperienza umana che è,sempre,relativa.
La logica  che usiamo e che ne consegue è una logica anch'essa  relativa e questa logica è ,in parte,paradossale.
Può essere causale,casuale,probabilistica,non contraddittoria, contraddittoria  e tutto ciò riferita a un solo esperimento.
Figurati alla cosiddetta realtà!
Tu poni un quesito che riguarda due nomi,ma il quesito porta a queste considerazioni:parti con una "verità" relativa  e arrivi  a una probabilità...relativa anch'essa E NON COINCIDI MAI CON QUALCOSA CHE SI PUÒ DEFINIRE OGGETTIVO, OGGETTUALE,VERO E REALE.
Semmai lo sfiori ma non sai neppure se esista o meno e questo è il bello della vita sulla terra!!!
Chi ha paura di ciò può rifiutarsi di capirlo,chi ne è entusiasta lo capisce e lo gode senza nessuna paura,chi l'accetta ,in parte ,è già sulla buona strada.
Questa Terra è un crogiolo,un transito,
un qualcosa di indefinito e indefinibile
che nessun essere umano  può veramente capire e intellegire.
È un luogo apparente in un certo modo
che non si svela veramente mai,a volte sembra perfino uno scherzo di cattivo gusto ,un gioco di prestigio, una illusione,altre volte sembra  una cosa naturale e normale ,altre volte.....
E tutto questo nel contempo in un gioco di sfumature che sono poi,alla fine,gli aspetti più significativi e utili  del regno terreno.







Ipazia

Eutidemo non ha posto la questione della verità e falsità assolute, ma dei derivati all'interno di sistemi circoscritti: giuridico, storico, esistenziale, scientifico, semantico,... laddove soltanto è possibile dare significato ai concetti di verità e falsità con metodi induttivi incontrovertibili e specifiche euristiche.

Come ha ben sottolineato niko.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

il discorso che ho fatto vale in tutti i sistemi compresi quelli biologici.

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 01 Agosto 2023, 14:14:11 PMMi sa, Eutidemo, che hai colto ciò che ti ho detto. Ma, del tutto legittimamente, non vuoi neppure vederlo!
 Preferisci lasciarti cullare come un onda del mare, del mare...
Cos'altro potrebbe fare un'onda? :)

Discussioni simili (5)