Il principe Rastislav, stavolta, non vuole farsi fregare dal prigioniero!

Aperto da Eutidemo, 28 Luglio 2023, 13:15:45 PM

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Eutidemo

Il principe Rastislav è rimasto un po' indispettito del fatto che il precedente prigioniero si sia salvato ingannando il "secondino mentitore" col "giochetto delle tre monete"; pertanto, con il successivo prigioniero vuole evitare tale rischio.
Per cui dice al prigioniero:
 - La porta blindata della tua cella, chiusa a dieci mandate, è presidiata esternamente da un "secondino mentitore seriale", il quale, cioè, dice sempre e soltanto menzogne; ed infatti, il pover'uomo, è rimasto vittima di un "sortilegio" che lo ha costretto per tutta la vita ad essere sempre e soltanto "bugiardo", ed a "mentire" in ogni circostanza (oggi potrebbe essere sostituito da un "chatbot" programmato per mentire sempre, se preferite tale ipotesi).
Tu gli puoi fare una sola ed unica domanda: se riuscirai a fare in modo che lui, alla tua domanda, risponda una cosa vera e verificabile come tale, sarai libero!
Però:
1)
Hai solo un'ora di tempo per fargli la domanda.
2)
Potrete parlare soltanto attraverso la porta blindata, senza potervi vedere reciprocamente, perchè ho fatto sigillare a fuoco lo spioncino e ho fatto chiudere ermeticamente i battenti della finestra; per cui, per un'ora, resterai al buio più completo.
3)
La chiave della tua cella, chiusa a dieci mandate, la terrò io; per cui il secondino non potrà entrare nella tua cella in alcun modo, e, ovviamente, tu non potrai uscirne.
4)
Devi fargli una domanda a cui si possa rispondere soltanto con un "SI'", con un "NO" o con un "NON LO SO".
5)
L'eventuale "veridicità" della sua risposta deve essere "oggettivamente e materialmente verificabile da me e dai miei ispettori", dopo che tu gli avrai fatto la domanda e lui ti avrà dato la sua risposta; se gli farai una domanda la veridicità della cui risposta non sia oggettivamente e materialmente verificabile "a posteriori" da me e dai miei ispettori, verrai ucciso.
6)
Non sono ammesse congetture o illazioni da parte di nessuno; ma vale solo ciò che può essere provato e inequivocabilmente dimostrato!
7)
Non puoi fargli "domande ipotetiche" (tipo "cosa mi risponderesti se...").
8 )
Non puoi fargli "domande doppie" e/o alternative (tipo "è così o è cosà").
9)
Qualunque domanda tu gli faccia, il secondino è "obbligato" a rispondere con un "SI'", con un "NO" o con un "NON LO SO"; cioè non può restare zitto, rifiutare di rispondere, o rispondere in qualsiasi altro modo.
Fermo restando che tu, da parte tua, sei obbligato a fargli una domanda alla quale si possa rispondere solo con un "SI'", con un "NO" o con un "NON LO SO"; e nessun altro tipo di domanda.-
***
.
***
Come fa il prigioniero a salvarsi la vita?
***

bobmax

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

iano

Se il secondino conosce la risposta risponderà non lo sò, mentendo, oppure sempre mentendo risponderà si oppure no.
Se non la conosce, non può rispondere ''non lo sò'' perchè direbbe la verità.
Per avere una speranza residua di salvarsi il prigioniero deve fare quindi una domanda di cui il secondino non conosca la risposta, per la quale potrà rispondere solo si oppure no.
Un modo per essere certi che il secondino non conosca la risposta è che non vi sia una risposta, e non conoscendo la risposta il secondino non potrà mentire, perchè solo chi conosce la risposta vera può dire quella falsa.
Non potendo mentire, essendo solo capace di mentire, non potrà rispondere.
Il principe resterà in attesa di una risposta  che  non arriverà mai, restando imprigionato in questa attesa, e il prigioniero è salvo. per cui il prigioniero non potrà essere giustiziato.
Bisogna trovare una domanda di cui il secondino non conosca la risposta.
Quella di Bobmax credo sia una di quelle.
Il secondino non conosce la risposta, ma non può rispondere non lo sò, perchè direbbe la verità.
Non può rispondere si o no, perchè è impossibilitato , non conoscendo la risposta, a mentire, ed essendo un mentitore non potrà rispondere alla fine nulla.
Non può neanche tirare a indovinare, perchè deve essere certo di poter mentire.
Non potendo essere certo di poter mentire non potrà rispondere.
Perchè non è mentitore probabile, ma un mentitore certo.
Il prigioniero ha tempo un ora per fare la domanda, ma per la risposta del secondino non c'è un limite stabilito di tempo.
Il principe e il prigioniero aspetteranno una risposta che non arriverà mai, ma non potendo sapere se e quando arriverà il principe sarà ''prigioniero'' di una risposta che non arriverà mai.
Il prigioniero è salvo , in quanto in attesa di un giudizio che non arriverà mai.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

La soluzione dell'enigma mi richiama alla mente i teoremi di Goedel, e quelli equivalenti di Turing.
Non sono abbastanza addentro alla cosa (anzi per nulla) per portare avanti questo discorso.
Ma in termini moderni, e con beneficio di inventario, il teorema di Turing potrebbe enunciarsi più o meno così : '' Non possiamo esser certi se e quando una ChatBox  darà una risposta a una nostra domanda.''
Il tempo della risposta è variabile, ma non definibile, e la risposta potrebbe non esserci, per cui potremmo stare ad aspettarla ad infinito.
Parliamo di una ChatBox ideale, per cui la mancata risposta non è dovuta a un suo limite tecnico, ma è un un limite della logica che la macchina usa, e non di una logica in particolare, ma di ogni possibile logica.
La logica del secondino è che non può mentire, e in base a questa logica potrebbe non darci mai una risposta.
Basta fargli la domanda giusta in base alla quale poter dimostrare che non ci darà mai una risposta.
In generale però non sappiamo quale sia il motivo per cui una risposta non arriva , se non arriva e non possiamo escludere quindi che non arrivi.
per non restare quindi prigionieri di una risposta che non si sà se arriverà dovremo spegnere la macchina dopo un tempo prestabilito, rinunciando a una risposta che avrebbe potuto esserci.

Il principe per non farsi fregare dal prigioniero si frega da solo, perchè resta esso stesso imprigionato in una attesa infinita, non avendo stabilito un limite di attesa,

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 28 Luglio 2023, 16:02:50 PM"Quando si aprirà la porta avrò gli occhi chiusi?"
BRAVISSIMO Bobmax! :)
La tua soluzione è diversa dalla mia, ma si basa sullo stesso identico principio; però, a mio parere, la tua è senz'altro migliore e più lineare della mia (che pubblicherò dopo aver risposto a Iano)!
Un saluto :)
P.S.
Secondo me il prigioniero potrebbe anche chiedere: "E' vero che ho gli occhi chiusi?".
Ad un tale domanda, se il secondino potesse rispondere sinceramente, risponderebbe: "NON LO SO!"; ma poichè, a causa del sortilegio, non può che mentire, non può assolutamente rispondere in tal modo, perchè direbbe la verità.
A questo punto, allora, il secondino può rispondere sia con un "SI'" che con un  "NO", in quanto risultano entrambe risposte "mendaci"; ed  infatti, rispondendo "SI'" o "NO", lui mente, perchè, in realtà, lui "NON SA" se davvero il prigioniero ha gli occhi chiusi.
Per cui:
a)
Se risponde "SI'" , quando aprono la porta il prigioniero si fa trovare con gli occhi chiusi.
 b)
Se risponde "NO'" , quando aprono la porta il prigioniero si fa trovare con gli occhi aperti.
 Ma, in sostanza, va benissimo anche la domanda che hai ipotizzato tu! ;)

Eutidemo

Citazione di: iano il 28 Luglio 2023, 22:29:08 PMLa soluzione dell'enigma mi richiama alla mente i teoremi di Goedel, e quelli equivalenti di Turing.
Non sono abbastanza addentro alla cosa (anzi per nulla) per portare avanti questo discorso.
Ma in termini moderni, e con beneficio di inventario, il teorema di Turing potrebbe enunciarsi più o meno così : '' Non possiamo esser certi se e quando una ChatBox  darà una risposta a una nostra domanda.''
Il tempo della risposta è variabile, ma non definibile, e la risposta potrebbe non esserci, per cui potremmo stare ad aspettarla ad infinito.
Parliamo di una ChatBox ideale, per cui la mancata risposta non è dovuta a un suo limite tecnico, ma è un un limite della logica che la macchina usa, e non di una logica in particolare, ma di ogni possibile logica.
La logica del secondino è che non può mentire, e in base a questa logica potrebbe non darci mai una risposta.
Basta fargli la domanda giusta in base alla quale poter dimostrare che non ci darà mai una risposta.
In generale però non sappiamo quale sia il motivo per cui una risposta non arriva , se non arriva e non possiamo escludere quindi che non arrivi.
per non restare quindi prigionieri di una risposta che non si sà se arriverà dovremo spegnere la macchina dopo un tempo prestabilito, rinunciando a una risposta che avrebbe potuto esserci.

Il principe per non farsi fregare dal prigioniero si frega da solo, perchè resta esso stesso imprigionato in una attesa infinita, non avendo stabilito un limite di attesa,


Il principe ha dato il termine di un'ora, e, in base al punto 9), qualunque domanda gli faccia il prigioniero, il secondino è "obbligato" a rispondere subito con un "SI'", con un "NO" o con un "NON LO SO"; cioè non può restare zitto, rifiutare di rispondere, o rispondere in qualsiasi altro modo. Nè, ovviamente, può attendere troppo per rispondere, perchè il ritardo equivale giuridicamente al rifiuto, quando attiene ad un atto di giustizia, relativo all'esecuzione di un ordine superiore. Per cui se il secondino mentitore tarda troppo a rispondere, verrà giustiziato e sostituito con un altro  secondino mentitore!

Eutidemo

SOLUZIONE
Il prigioniero domanda al secondino: "E' vero che ho una moneta nascosta nella mia scarpa destra?".
***
Ad un tale domanda, se il secondino potesse rispondere sinceramente, risponderebbe: "NON LO SO!"; ma poichè, a causa del sortilegio, non può che mentire, non può assolutamente rispondere in tal modo, perchè direbbe la verità.
***
Però il principe lo ha obbligato a rispondere comunque!
Ed infatti, al punto 9), è previsto che "...il secondino è "obbligato" a rispondere con un "SI'", con un "NO" o con un "NON LO SO", cioè non può restare zitto, rifiutare di rispondere, o rispondere in qualsiasi altra modo."
***
Nè, ovviamente, può attendere troppo per rispondere, perchè il ritardo equivale giuridicamente al rifiuto, quando attiene ad un atto di giustizia, relativo all'esecuzione di un ordine superiore. Per cui se il secondino mentitore tarda a rispondere, verrà giustiziato e sostituito con un altro  secondino mentitore!
***
A questo punto, allora, il secondino può rispondere sia con un "SI'" che con un  "NO", in quanto risultano entrambe risposte "mendaci"; ed  infatti, rispondendo "SI'" o "NO", lui mente, perchè, in realtà, lui "NON SA" se davvero il prigioniero ha una moneta nascosta nella sua scarpa destra.
***
Quindi:
- se risponde "SI'"  (cioè che il prigioniero ha una moneta nascosta nella sua scarpa destra), dice una "bugia", poichè afferma una cosa che, invece, sa benissimo di non sapere;
- se, invece, risponde "NO" (cioè che il prigioniero non ha una moneta nascosta nella sua scarpa destra), dice lo stesso una "bugia", poichè afferma una cosa che, invece, sa benissimo di non sapere.
***
E se si afferma di sapere una una cosa che si ignora, allora si sta indubbiamente "mentendo"!
***
A questo punto, prima che Vastilslav  e i  suoi ispettori facciano in tempo a controllare "oggettivamente e materialmente" la "veridicità" della risposta del secondino, aprendo la porta a dieci mandate, il prigioniero a seconda della risposta ricevuta:
- se la moneta è già nella scarpa "giusta", la lascia lì e aspetta  tranquillamente che Vastilslav  e i  suoi ispettori  entrino e controllino;
- se, invece, la moneta  è nella scarpa "sbagliata" lui la sposta in quella "giusta",  prima che Vastilslav  e i  suoi ispettori  facciano in tempo ad entrare e controllare.
***
E' ovvio che Vastilslav  e i  suoi ispettori  possono anche sospettare che il prigioniero abbia compiuto tale seconda operazione; ma non ne hanno le prove, per cui devono stare a quello che trovano.
Ed infatti, in base al punto 6): "non sono ammesse congetture o illazioni da parte di nessuno, ma vale solo ciò che può essere provato e inequivocabilmente dimostrato"; il che vale anche per Vastilslav  e per i  suoi ispettori. 
***
P.S.
Però, onestamente, la soluzione di BOBMAX mi sembra senz'altro migliore della mia, nonostante che sia stato io a concepire l'indovinello!

iano

Citazione di: Eutidemo il 29 Luglio 2023, 05:15:11 AM
Però il principe lo ha obbligato a rispondere comunque!
Ed infatti, al punto 9), è previsto che "...il secondino è "obbligato" a rispondere con un "SI'", con un "NO" o con un "NON LO SO", cioè non può restare zitto, rifiutare di rispondere, o rispondere in qualsiasi altra modo."
***
Nè, ovviamente, può attendere troppo per rispondere, perchè il ritardo equivale giuridicamente al rifiuto, quando attiene ad un atto di giustizia, relativo all'esecuzione di un ordine superiore. Per cui se il secondino mentitore tarda a rispondere, verrà giustiziato e sostituito con un altro  secondino mentitore!

Si però, se hai sentito il bisogno di specificare il tempo della domanda, il non aver specificato il tempo della risposta non può considerarsi casuale.
Io l'ho interpretata come una lacuna voluta.
Inoltre la giustizia del principe di Ratislav non è la nostra, quindi non puoi chiamare a testimoniare il nostro sistema giudiziario.
''Il secondino è obbligato a rispondere A oppure B oppure C, può interpretarsi che non può dare altri tipi di risposte.
Se invece lo si interpreta come, '' è obbligato a dare una risposta'', bisogna specificare quanto tempo ha per rispondere.
Diversamente non potremo dimostrare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la momentanea mancata risposta derivi da una volontà di non rispondere.
La volontà inoltre non interviene, perchè tu stesso hai detto che  al posto del secondino possiamo mettere una macchina (una ChatBox) la quale funziona in base ad una logica, e perciò mi sono sentito autorizzato a considerare l'enigma di tipo puramente logico.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: Eutidemo il 29 Luglio 2023, 05:15:11 AM
A questo punto, allora, il secondino può rispondere sia con un "SI'" che con un  "NO", in quanto risultano entrambe risposte "mendaci"; ed  infatti, rispondendo "SI'" o "NO", lui mente, perchè, in realtà, lui "NON SA" se davvero il prigioniero ha una moneta nascosta nella sua scarpa destra.
***
Quindi:
- se risponde "SI'"  (cioè che il prigioniero ha una moneta nascosta nella sua scarpa destra), dice una "bugia", poichè afferma una cosa che, invece, sa benissimo di non sapere;
- se, invece, risponde "NO" (cioè che il prigioniero non ha una moneta nascosta nella sua scarpa destra), dice lo stesso una "bugia", poichè afferma una cosa che, invece, sa benissimo di non sapere.
***
E se si afferma di sapere una una cosa che si ignora, allora si sta indubbiamente "mentendo"!
***
La tua domanda e quella di Bobmax non sono affatto equivalenti.
Io ho calibrato la mia risposta su quella di Bobmax.
Nel caso della tua domanda la questione infatti diventa più sottile.
Inoltre non puoi trasformare la tua domanda :"E' vero che ho una moneta nascosta nella mia scarpa destra?".
in : ''Sai se è vero che ho una moneta nella mia scarpa destra?''
senza prima dimostrare che le due domande si equivalgano logicamente.
Secondo me non si equivalgono.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Citazione di: iano il 29 Luglio 2023, 10:39:43 AMLa tua domanda e quella di Bobmax non sono affatto equivalenti.
Io ho calibrato la mia risposta su quella di Bobmax.
Nel caso della tua domanda la questione infatti diventa più sottile.

iano

Citazione di: Eutidemo il 29 Luglio 2023, 10:49:04 AMIl principio su cui si basa la soluzione di  Bobmax si basa sullo stesso principio sul quale si basa la mia; ma, almeno secondo me, la sua soluzione è migliore della mia in quanto è più semplice e più lineare. :)
prima di vedere se le riposte si equivalgono dovremmo verificare che si equivalgano le domande, e secondo me non si equivalgono.
Usando la tua formulazione iniziale della domanda :''E' vero che ho una moneta nascosta nella mia scarpa destra?".
Il secondino non può rispondere mentendo, perchè per rispondere mentendo deve essere certo di poter mentire, e per poter mentire dovrebbe sapere dove è nascosta la moneta, ma invece non lo sà.
Il secondino allora sarà giustiziato, secondo una condizione che non era presente nella tua prima formulazione, e che hai aggiunto in corsa (non è regolare ciò), ma senza quella condizione aggiuntiva, il principe per poter decidere deve aspettare una risposta che non verrà mai, perchè non vale aggiungere sempre in corsa, che secondo i nostri principi giudiziari..ect...etc...
Purtroppo questa volta, siccome hai messo su un enigma mutuandolo da un mio precedente post, come tu stesso hai dichiarato, non puoi cantartela e suonartela da solo, perchè, forse senza volere, hai messo su un enigma puramente logico, e nel campo logico non sono previsti canti e balli. :))
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Citazione di: iano il 29 Luglio 2023, 10:39:43 AMLa tua domanda e quella di Bobmax non sono affatto equivalenti.
Io ho calibrato la mia risposta su quella di Bobmax.
Nel caso della tua domanda la questione infatti diventa più sottile.
Inoltre non puoi trasformare la tua domanda :"E' vero che ho una moneta nascosta nella mia scarpa destra?".
in : ''Sai se è vero che ho una moneta nella mia scarpa destra?''
senza prima dimostrare che le due domande si equivalgano logicamente.
Secondo me non si equivalgono.



Eutidemo

Ciao Iano :)
In ordine alle tue considerazioni, in verità -questa volta- un tantino "sofistiche", osservo quanto segue:
.
1)
Specificare il "tempo della domanda", non implica necessariamente di dover specificare anche il "tempo della risposta"; ed infatti, in base all'"id quod plerumque accidit", è ovvio che la risposta si intende che debba essere più o meno contestuale alla domanda.
Ed infatti, in nessun altro enigma che conosco, non specificare entro quanto tempo l'interrogato deve rispondere ad una domanda, consente a quest'ultimo di non rispondere mai, oppure dopo venti anni.
***
.
2)
E' invece verissimo che la giustizia del principe  Rastislav non è la nostra; ed infatti il principe  Rastislav avrebbe impiccato e sostituito subito il secondino recalcitrante a rispondere, mentre il nostro sistema giudiziario non lo consentirebbe.
E se il secondino recalcitrante a rispondere avesse eccepito che il principe non gli aveva fissato un tempo per la risposta, per cui lui si riservava di rispondere quando pareva a lui, probabilmente il principe  Rastislav lo avrebbe fatto bollire a fuoco lento; dicendogli "Dimmi quando ti sei riscaldato a sufficienza per rispondere"!
***
.
3)
Poi tu scrivi: "'Il secondino è obbligato a rispondere A oppure B oppure C, può interpretarsi che non può dare altri tipi di risposte. Se invece lo si interpreta come, '' è obbligato a dare una risposta'', bisogna specificare quanto tempo ha per rispondere. Diversamente non potremo dimostrare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la momentanea mancata risposta derivi da una volontà di non rispondere."
***
Sinceramente faccio fatica a comprendere un ragionamento così logicamente involuto e contorto!
***
Ed infatti, stabilire che "'Il secondino è obbligato a rispondere soltanto A oppure B oppure C", significa senz'altro:
- che è obbligato comunque a dare una risposta quando riceve la domanda (e non un anno dopo);
- che non può dare alla domanda risposte diverse da A oppure B oppure C.
***
Peraltro, a differenza di quanto tu "sofisticheggi", il principe:
- non deve affatto controllare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la momentanea mancata risposta derivi da una volontà di non rispondere del secondino (chi ha mai detto una cosa del genere?);
- bensì deve soltanto controllare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la risposta data dal secondino corrisponda a verità.
Tutto qui! ;)
***
.
4)
Poi tu scrivi: "La volontà inoltre non interviene, perchè tu stesso hai detto che  al posto del secondino possiamo mettere una macchina (una ChatBox) la quale funziona in base ad una logica, e perciò mi sono sentito autorizzato a considerare l'enigma di tipo puramente logico."
Ed infatti si tratta di un enigma di tipo puramente logico, in quanto il principe non deve affatto controllare in modo ''oggettivo e verificabile'' che la momentanea mancata risposta derivi da una volontà di non rispondere del secondino.
Chi ha mai detto una cosa del genere?
***
.
5)
Il principio su cui si basa la soluzione di  Bobmax si basa sullo stesso identico principio sul quale si basa la mia; ma, come ho già scritto, almeno secondo me, la sua soluzione è senz'altro preferibile alla mia in quanto è molto più semplice e più lineare.
***
.
6)
Poi tu scrivi "Il secondino non può rispondere mentendo, perchè per rispondere mentendo deve essere certo di poter mentire, e per poter mentire dovrebbe sapere dove è nascosta la moneta, ma invece non lo sa."
***
Il che costituisce un macroscopico "errore logico"!
***
Ed infatti "mentire" significa fare consapevolmente una "dichiarazione mendace",  diversa da una "dichiarazione sincera"; la quale, in questo caso, sarebbe: "Non lo so dove diamine sia la moneta".
Quindi non è affatto vero, come scrivi tu, che,  per "poter mentire", il secondino dovrebbe sapere dove è nascosta la moneta; ed infatti, per "poter mentire", è sufficiente che "il secondino dia una risposta diversa dalla verità."
E la "VERITA'" è che lui "non sa dove sia nascosta la moneta"!
Quindi se risponde sia "SI'" che "NO", dà in ogni caso una "RISPOSTA MENDACE", perchè la verità è che lui, in realtà, non sa affatto dove è nascosta la moneta!
Per poter mentire, infatti, non è affatto necessario che sappia dov'è la moneta!
***
Per spiegarmi meglio, ti farò un esempio molto semplice.
Poniamo che Caio, figlio di Sempronio, abbia appena fatto l'esame di maturità; però i "quadri" non sono ancora usciti, quindi Caio ignora se sia stato promosso o meno.
Sempronio chiede al figlio: "Sei stato promosso?".
Se dicesse la verità, Caio  dovrebbe rispondere: "Non lo so, perchè i quadri non sono ancora usciti!".
Se, invece, risponde "Sì, sono stato promosso" oppure "No, sono stato bocciato", "mente" in entrambi i casi, perchè non sta dicendo la verità; ed infatti i "quadri" non sono ancora usciti!
***
.
7)
Quanto al fatto che non si possa trasformare la domanda:
"E' vero che ho una moneta nascosta nella mia scarpa destra?".
con la domanda:
''Sai se è vero che ho una moneta nella mia scarpa destra?''
ritengo che Protagora ti farebbe un baffo! ;D
***
Ed infatti è ovvio che  le due domande da te ipotizzate "si equivalgono in pieno", in quanto la conoscenza o l'ignoranza di dove si trova la moneta:
- è "implicita logicamente" nella prima domanda;
-  è "esplicita dialetticamente"  nella seconda.
***
O trovi forse qualche differenza nel chiedere "Che ora è?", oppure "Sai che ora è"?
E' chiaro che le due domande si equivalgono!
***
Salvo che non incontri Stanlio e Ollio!
***
Un cordiale saluto! :)
***
P.S.
I tuoi spunti sono comunque sempre molto interessanti (seriamente)!

Eutidemo

Le interessantissime considerazioni di Iano, anche se non tutte condivisibil, mi inducono ad aprire, al riguardo, un apposito TOPIC nella sezione filosofica.
Ma lo farò domani! 
Grazie a Iano per suoi spunti! :)

iano

Bene, Eutidemo, grazie per i tuoi apprezzamenti, che ricambio sentitamente.
Mi astengo dal ribattere punto per punto, perchè abbiamo approcci diversi, imagino dovuti ai diversi studi fatti, e una differente conseguente forma mentis.
I tuoi non sono enigmi logici, ma io tendo a vederli così per deviazione mentale.
In matematica non esiste la ''colloquialità''.
Se si cambia una frase anche minimamente, può sembrare non cambi nulla, ma le sensazioni  nel suo ambito valgono poco.
Occorre infatti dimostrare sempre l'equivalenza di due frasi formalmente diverse.
Direi che i nostri sono approcci inconciliabili, ma non perciò mancano di arricchirci quando li mettiamo a confronto, dandoci reciproci spunti, come ben dici.

Non volendo minimamente scoraggiarti dal proseguire nell'ideare i tuoi vulcanici enigmi, c'è però un difetto di fondo.
L'enigma e la sua soluzione non vengono da una terza parte, e sono inevitabilmente imperfetti perchè ideati al momento e ci tocca aggiustarli strada facendo.
Così diventiamo più collaudatori di enigmi che solutori. :)

Seguirò con interesse il tuo prossimo argomento filosofico se non contiene termini troppo tecnici, e troppi riferimenti a filosofi.
La mia formazione non è filosofica.
Sono solo uno che ama pensare..
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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