Ordini ed Albi

Aperto da Jacopus, 25 Giugno 2023, 22:33:42 PM

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Jacopus

CitazioneE se è sacrosantamente vero che non possa esistere società o consesso umano senza regole...possiamo solo immaginare quale sarebbe il delirio totale di una malaugurata società in cui ciascuno , in ogni ambito, fosse libero di alzarsi al mattino con la propria mattana (anche professionale, per restare in tema) spacciandosi Verbo...ma essendo solo fuori come un balcone!  :-X
La distruzione, svalutazione, violazione delle regole in nome dell'individualismo è la conseguenza dell'ideologia capitalista, che si fonda sulla possibilità di convertire ogni valore in valore finanziario.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 28 Giugno 2023, 07:53:05 AMLa distruzione, svalutazione, violazione delle regole in nome dell'individualismo è la conseguenza dell'ideologia capitalista, che si fonda sulla possibilità di convertire ogni valore in valore finanziario.
Cosa che gli ordini professionali sanno fare benissimo convertendo il loro parassitismo in moneta sonante. In cambio di che ? Di sostegno al regime che li ha partoriti: sindacatini corporativi, ricettacolo del peggio politico e professionale della loro categoria.

Fosse solo una questione di vigilanza basterebbe lo stato, ma nell'Italia delle tante mafie e stati nello stato, prospera pure questo genere di mafiosità. Parassitaria più delle mafie di tradizione che almeno un lavoro, per quanto discutibile, lo danno e lo fanno.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

Il problema sarebbe anche quello dell'obiettivitã dei controlli e loro conseguente applicazione 
Io sono uno che non sa che farsene di controlli e controllori,anche perchè,quando lavoravo,"saccentavano" e basta.
Personalmente io lascerei ogni persona da sola con sè stessa e con gli altri nella stessa condizione.
Da sola significa senza interferenze e interferenti,confrontata con gli altri alla pari e con la responsabilitá di costruire liberamente un "sociale" libero e creativo.
Lo Stato,come scrive Jung,è un "fantasma senza valori,identità,umanitã " che si comporta come tale agendo,di volta in volta,come gli conviene.
Jung ha una visione critica dello stato molto interessante,lo ritiene il deus ex machina dello status terrestre,l'apparente governo che non governa affatto ma gioca a governare giocando con il resto del sociale UN GIOCO CHE DURA DA SECOLI.
Chi ci perde è poi il popolo comune il quale di solito inconsapevole,È PARTE PASSIVA E PSEUDOVITTIMA DEL GIOCO MENTRE ALTRI SONO PIÙ O MENO ATTIVI.
La Terra è un teatro a scena aperta OPEN SOURCE ,un palcoscenico su cui RECITANO TUTTI QUANTI UN COPIONE D'INSIEME E I LORO INDIVIDUALI.
I GIOCHI SONO SEMPRE GLI STESSI,I TORNACONTI ANCHE, OGNI TANTO RIMESCOLANO LE CARTE E CAMBIANO LE PUNTATE E I CONTENUTI PUNTATI
Las Vegas potrebbe essere la capitale etica del pianeta,quella economica e finanziaria:una metafora e un emblema da proporre agli alieni in un ipotetico incontro futuro(forse ci si divertirebbero pure) 





Jacopus

Lo stato, Pensarbene, non conta più niente, al massimo è il "garzone del droghiere inviato per riscuotere i sospesi",
e il droghiere è la rete interconnessa dei consigli di amministrazione delle multinazionali.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Pensarbene

#19
Io ho lavorato indirettamente per lo stato e ho sofferto il gioco delle parti sullamiapelle finchè me li sono levati dalle p....e
Quello che dici è vero ma con una precisazione:gli stati sono residui di una mentalità obsoleta mantenuti solo per il loro ruolo nel gioco e  le parti che recitano.
Se fosse possibile giocare senza di essi lo farebbero subito,se fosse più conveniente anche,se fosse meno conveniente pure.
Quindi qualche convenienza ce l'hanno e secondo me ,più di una:non mi fido di chi sembra apparentemente innocente e meno protagonista di altri in un gioco criminale e genocida.

Claudia K

Citazione di: Jacopus il 28 Giugno 2023, 07:53:05 AMLa distruzione, svalutazione, violazione delle regole in nome dell'individualismo è la conseguenza dell'ideologia capitalista, che si fonda sulla possibilità di convertire ogni valore in valore finanziario.

Ipotizzando che sia così (non lo condivido, ma non faccio alcuna fatica ad ipotizzarlo per il piacere di ragionare) ...qui stiamo passando dalla tentata demolizione degli Ordini e Albi...a quella degli Stati.
Bene.
Chiedo:
Vi è noto qualunque consesso umano che possa vivere senza REGOLE ?
Parto dal micro: questo è un Forum. Come in tutti i Forum (anche se ormai sono in via di estinzione) CI SONO DELLE REGOLE (sacrosante) di  governance, cristallizzate nel Regolamento, oltre che applicate con l'ineliminabile ruolo della moderazione!

E la mia domanda è : perchè quel che vale (persino) per un forum, dovrebbe non essere valido per contesti - si consenta - IMMENSAMENTE più incisivi sulla VITA delle persone?
LIMITANDOSI agli Ordini e Albi VERI (ma anche a Registri, Elenchi, Ruoli PUBBLICI) chiedo : quali sarebbero, secondo i sostenitori dell'ipotesoi di loro rottamazione, i criteri che potrebbero garantire AL CITTADINO di rivolgersi (esempiuccio) ad un Medico Vero, piuttosto che a un qualunque fantasista istrionico-affabulatore che...si spaccia per Medico (magari anche Specialista)...MA CHE fino a una settimana prima...faceva magari il venditore ambulante di ombrelli, senza mai aver conseguito alcuna Laurea, nè specializzazione, nè Abilitazione in ambito MEDICO?  :-X


Pensarbene

ho trovato questo che è già qualcosa:

"Per garantire la qualità della prestazione ogni professionista ha l'obbligo di curare il continuo aggiornamento della propria competenza professionale. I corsi di formazione possono essere organizzati da ordini e collegi, da associazioni di iscritti agli albi e da altri soggetti autorizzati dai consigli nazionali degli ordini o collegi. Un caso a parte è quello dell'educazione continua in medicina (ECM) che ha una normativa e caratteri specifici."

Mancano test di personalità precedenti e seguenti la laurea con le relative verifiche 



Ipazia

Il diploma di laurea, la specializzazione e i curricula professionali bastano e avanzano. Così come bastano i corpi di vigilanza statali dedicati e la magistratura per reprimere gli illeciti e risarcire i danneggiati.

Oltre a loro, pagati coi soldi dei contribuenti, non vedo perché dovremmo pagare un pizzo ulteriore alle camarille parassitarie di ordini e albi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Per Claudia. Il mio era un discorso generale che esula da quello relativo agli albi professionali, che però possono essere condizionati dal clima generale.
Il capitalismo non ha a che fare con la distruzione delle regole ma con una certa strutturazione delle regole. Non ho mai detto che si possa vivere in società senza regole poichè, come ben sai, "ubi societas, ibi ius". Ma la strutturazione delle regole che il capitalismo promuove è disfunzionale al punto di essere disfunzionale anche per lo stesso capitalismo. Infatti il capitalismo si fonda su valori che sono parassitari, poichè organizzati secondo criteri di competizione, di vittoria, di aumento illimitato di risorse e consumi, sul senso del "no limits", del successo personale misurato sulla ricchezza detenuta, indipendentemente dai modi che l'hanno permessa. Il problema è diventato ancora più preoccupante nel momento in cui il capitalismo non ha più avuto competitori a livello di sistema, diventando una sorta di "monopolista delle visioni del mondo". In sostanza si è creato il paradosso letale del capitalismo che fa della competizione una propria bandiera ma che non ha competitori a livello di costruzione ed elaborazione del senso della società. E' illuminante in questo senso la serie "Breaking Bad", che dice meglio di ogni trattato marxista, cosa significa essere un abitante più o meno entusiasta dell'ambiente capitalistico.
Questo però non significa essere contro le regole, ma contro un certo tipo di concezione "materiale" delle regole, visto che la concezione "formale" delle regole continua ad essere quella dello stato di diritto, che però diventa sempre più un simulacro, un anfora vuota che serve al massimo per ingannare la massa, facendole credere che viviamo nel "migliore dei mondi possibili".
Ammetto che abbiamo ancora la libertà di parola, il che non è un fattore irrilevante, anzi è uno dei più importanti diritti dell'uomo, ed è anche uno dei motivi attraverso i quali il capitalismo è finora riuscito a sopravvivere a continue crisi e cambiamenti della società. Ma oggi la sfida consiste proprio in questa situazione di monopolio simbolico del capitalismo, che non si era mai verificato nei precedenti 500 anni di vita del capitalismo moderno.
A proposito delle regole, invece direi "evviva le regole" e non potrebbe essere altrimenti visto che i miei studi originari sono stati giurisprudenziali, anche se poi approdati ad altri lidi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

sapa

Conc
Citazione di: Ipazia il 28 Giugno 2023, 14:55:53 PMIl diploma di laurea, la specializzazione e i curricula professionali bastano e avanzano. Così come bastano i corpi di vigilanza statali dedicati e la magistratura per reprimere gli illeciti e risarcire i danneggiati.

Oltre a loro, pagati coi soldi dei contribuenti, non vedo perché dovremmo pagare un pizzo ulteriore alle camarille parassitarie di ordini e albi.
Concordo,. Albi e ordini dovrebbero solo garantire, come dicevo sopra, la " specchiata onorabilità" del professionista, punto. Un radiato dall' ordine si porta dietro, professionalmente, una specie di marchio d' infamia. Per il resto, ordini e albi sono ridondanti.

Ipazia

La "specchiata onorabilità" tocca alla magistratura toglierla, non a camarille a libro paga eterodirette. La covidemia dovrebbe avere insegnato a cosa servono questi ordini. Manco uno che abbia "voluto vedere le carte" prima di prendere posizione secondo scienza e coscienza: burattini wifi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Claudia K

Citazione di: Jacopus il 28 Giugno 2023, 15:01:50 PMPer Claudia. Il mio era un discorso generale che esula da quello relativo agli albi professionali, che però possono essere condizionati dal clima generale.
Il capitalismo non ha a che fare con la distruzione delle regole ma con una certa strutturazione delle regole.
Non ho mai detto che si possa vivere in società senza regole poichè, come ben sai, "ubi societas, ibi ius". Ma la strutturazione delle regole che il capitalismo promuove è disfunzionale al punto di essere disfunzionale anche per lo stesso capitalismo.
Infatti il capitalismo si fonda su valori che sono parassitari, poichè organizzati secondo criteri di competizione, di vittoria, di aumento illimitato di risorse e consumi, sul senso del "no limits", del successo personale misurato sulla ricchezza detenuta, indipendentemente dai modi che l'hanno permessa. Il problema è diventato ancora più preoccupante nel momento in cui il capitalismo non ha più avuto competitori a livello di sistema, diventando una sorta di "monopolista delle visioni del mondo". In sostanza si è creato il paradosso letale del capitalismo che fa della competizione una propria bandiera ma che non ha competitori a livello di costruzione ed elaborazione del senso della società. E' illuminante in questo senso la serie "Breaking Bad", che dice meglio di ogni trattato marxista, cosa significa essere un abitante più o meno entusiasta dell'ambiente capitalistico.
Questo però non significa essere contro le regole, ma contro un certo tipo di concezione "materiale" delle regole, visto che la concezione "formale" delle regole continua ad essere quella dello stato di diritto, che però diventa sempre più un simulacro, un anfora vuota che serve al massimo per ingannare la massa, facendole credere che viviamo nel "migliore dei mondi possibili".
Ammetto che abbiamo ancora la libertà di parola, il che non è un fattore irrilevante, anzi è uno dei più importanti diritti dell'uomo, ed è anche uno dei motivi attraverso i quali il capitalismo è finora riuscito a sopravvivere a continue crisi e cambiamenti della società. Ma oggi la sfida consiste proprio in questa situazione di monopolio simbolico del capitalismo, che non si era mai verificato nei precedenti 500 anni di vita del capitalismo moderno.
A proposito delle regole, invece direi "evviva le regole" e non potrebbe essere altrimenti visto che i miei studi originari sono stati giurisprudenziali, anche se poi approdati ad altri lidi.
Condivido tutto della tua analisi, fuorchè un passaggio su cui mi piacerebbe riflettere. 
Tu ascrivi la deriva delle Regole (vera e ben descritta) al capitalismo. 
Io, anche guardando sistemi-regimi anti-capitalistici, e oltre a vedere in essi derive ben peggiori di quelli <capitalisticamente orientati> , ho invece la diversa opinione che tutte le derive vessatorie siano emanazione del <fattore umano deteriore> , che è atavicamente capacissimo di elaborare modelli ideali più o meno logico-persuasivi, salvo restare sottesamente asservito agli INDIVIDUALI  istinti di competizione-sopraffazione (dell'umano su tutto, e dell'umano sull'umano). Salvo rarissime Eccezioni di "miracolati dell'Etica e della Coerenza" 

Pensarbene

io non parlerei di capitalismo solo per il fatto che muove capitali e quant'altro,io propongo di denominarlo "finanziar -economicismo"  basato sulla "materializzazione"di modelli,indifferente alle teorie e alle ideologie,agli stati nazionali e ai regini politici.
Un mix di potere e di capitali connesso in parte all'economia produttiva reale e alla tecnologia ma in parte maggiore a quella finanziaria.
Chiamare ancora "capitalismo" una simile 
minestra è un complimento per essa e un insulto per il capitalismo veramente tale.
Questo è un  minestrone in salsa matematica,informatica e virtuale , basato su alcuni ingredienti chiave e un rimanente fluttuante,fuso e confuso.


Ipazia

Il capitale è lo strumento finanziario da cui il capitalismo ha avuto origine (prima il "capitale" era la proprietà fondiaria). Pretendere di separare capitalismo e finanza è come voler separare con un'accetta  due gemelli siamesi illudendosi che qualcosa resti vivo.

L'evoluzione degli strumenti finanziari è tutta interna allo sviluppo del capitalismo che funziona allo stesso modo anche nei regimi "comunisti" (e lo sanno bene) perché l'economia si è globalizzata, rispettando lo spirito del capitale, denaro, finanza. 

Più che di economicismo si tratta di ecumenismo della santa chiesa capitalistica globale, ovvero cattolica secondo l'etimo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

#29
io sono dell'idea che la produzione diretta di beni di consumo sia essa agricola o industriale è una cosa.
Poi,la produzione diretta di macchine per la produzione di cui sopra è un'altra.
Infine la produzione di macchine che producono macchine è una terza cosa.
Questo per la produzione di beni di consumo e di merci relative .
Se queste tre cose fossero finanziate direttamente dal capitale finanziario come successe nella Germania ricostruita,l'economia produttiva funzionerebbe a meraviglia.
Si potrebbe parlare così di sinergia produttiva e di  capitalizzazione produttiva.
Tutto sarebbe "forza lavoro",tutto sarebbe "produttività",la finanza non sarebbe più quello che è ma una variabile integrante e integrata del sistema produttivo diretto e indiretto.
Su questo bisogna essere chiari perchè io dico che l'economista principe della Germania preguerra era un GENIO riconosciuto internazionalmente dagli economisti migliori dell'epoca!
Chi era?
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://it.m.wikipedia.org/wiki/Hjalmar_Schacht&ved=2ahUKEwiDir-62-j_AhXxi_0HHV2LCZ4QFnoECBMQAQ&usg=AOvVaw0GjFOG8Vp7ZpVR6HiRKYOC

un GENIO al cui confronto gli AI attuali delle borse e tutte le metastasi che infestano e imbrogliano  produzione e capitale sono degli stupidi.
Voi prendete la finanza e i finanzieri per le p....e e obbligateli ad investire dalla base ai vertici e non il contrario  togliete loro la frenìa delle doppie e triple A e la borsistica e vedrete il mondo cambiare.
Per farlo bisogna essere armati e usare le armi senza uccidere nessuno,ci vuole autorità e potere USATI FINALMENTE contro...Autorità e Potere.
O si fa questo o non si va da nessuna parte a parte ...indietro.
La storia insegna e io non ho alcun pregiudizio nè condizionamento che mi impedisca di vederne il meglio nei campi in cui il meglio c'è stato.
Tutto il resto è stato quello che era ma il meglio laddove c'è stato è stato il meglio che si poteva fare!
Lo ripeto:i leader politici,economici,finanziari attuali sono burattini e burattinai di una baracca capitaleconomicistica mai vista prima sulla terra .
Le loro lauree sono carta straccia e quello che fanno è una RIDONDANZA COATTA,COATTIVA E TRITA E RITRITA DI UN TEATRO FALLITO E IN VIA DI ESTINZIONE.