L’irriducibilità dell’uomo

Aperto da Jacopus, 16 Giugno 2023, 08:36:05 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ipazia

Nessuno ha affermato che con la specie umana sia finita la storia evolutiva. Questa idiozia la lasciamo ai discepoli del Capitale. E neppure che la nostra specie sia padrona del creato, che lasciamo volentieri alle antiche mitologie.

Si tratta piuttosto di farsi carico del nostro qui-ed-ora evolutivo senza cercare scappatoie in passati remoti o futuri distopici ad immagine e somiglianza della peggiore attualità; da combattere con decisione, attingendo al nostro patrimonio etico, senza feticci ideologici "insuperabili", ma con senso aggiornato di misura, tenendo conto degli insegnamenti della nostra storia.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

Io sono dell'idea che il qui ed ora umano sia ancora più incomprensibile e chiaro del passato.

bobmax

Quando si fa una affermazione, questa può essere o una tesi oppure una ipotesi.

L'ipotesi è una affermazione arbitraria, non dimostrata.

Mentre la tesi deriva da una dimostrazione che si fonda su delle ipotesi.

Se si confondono tesi e ipotesi, cioè si considera tesi ciò che è invece ipotesi, il risultato non potrà che essere un chiacchiericcio inconcludente.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Se il trascendentale umano fosse riducibile ad una formula chimica non vi sarebbe più alcun discorso, alcuna scelta, ma solo dimostrazioni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

#19
E' proprio perche' siamo meramente e contingentemente unici (soli) e non universalmente unici (I- soli), che facciamo parte della natura.

Se si va' un po' indietro nel tempo esistono esseri autocoscienti diversi da homo sapiens, se si va un po' piu' avanti, ne esisteranno.

Ignorare questo e' ignorare la storia, e' ignorare il tempo che avanza.

Gli altri autocoscienti diversi da noi, nella misura in cui non li abbiamo generati direttamente noi con la nostra onnipresente cultura e la nostra quasi onnipotente tecnica, -eppure essi esistono- per esclusione, la natura li genera, e li ha generati.

E, per deduzione, la natura ha quindi generato anche noi.

Forse il problema e' che alcuni sopravvalutano il cosiddetto libero arbitrio.

E a partire da esso, credono di dedurre la condizione extra-naturale dell'uomo.

Ma la liberta', come ho cercato di spiegare altrove, dipende della rottura di una sorta di doppio parallelismo di tipo causa/effetto-passato/futuro, presente in noi e nella nostra mente "razionale"; ovvero la condizione necessaria e sufficiente della liberta' NON e' il libero arbitrio, e' (invece) che il passato non sia (piu') causa del futuro. E', insomma, una struttura temporale "abitabile" a dimensioni temporali tra loro uguali e indipendenti, e, dunque, un eterno ritorno.

La liberta' e' liberazione.

La liberta' e' nella natura, non nella fuga da essa.

Siamo liberi perche' siamo meccanicisticamente determinati in un contesto in cui tutto, e' meccanicisticamente determinato, siamo liberi perche' NON siamo i SOLI ad essere -freddamente- determinati.

Liberi nell'incipit, liberi di iniziare.

La contingenza che (probabilmente) siamo qui ed ora i soli a poter agire "eticamente e globalmente" rispetto alle piante e alle bestie non e' importante.

La verita' del filosofo comprende lo spazio e il tempo, e nello spazio e nel tempo noi NON, siamo i soli a poter agire eticamente e globalmente.

C'e' sempre qualcuno, qualcun altro, pronto a rompere le uova nel paniere alla nostra presunta globalita'.

Tanto vale amarlo, questo qualcun altro. Non tutti i problemi umani hanno una su
soluzione umana.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Alberto Knox

Citazione di: niko il 17 Giugno 2023, 11:22:39 AMLa contingenza che (probabilmente) siamo qui ed ora i soli a poter agire "eticamente e globalmente" rispetto alle piante e alle bestie non e' importante.

La verita' del filosofo comprende lo spazio e il tempo, e nello spazio e nel tempo noi NON, siamo i soli a poter agire eticamente e globalmente.
cosa vuol dire "eticamente e globalmente" siamo un popolo globale?

Non è importante se siamo gli unici o se non siamo gli unici ad agire eticamente e consapevolmente.
Tutti i filosofi hanno da sempre cercato di identificare la natura umana, chi siamo noi? da dove veniamo?
Ebbene , io credo che l'uomo non abbia alcuna natura a cui fare riferimento per la propia esistenza.
Come in altri ambiti qui in questo forum , voi state cercando gli assoluti. Ma non esiste un sistema di riferimento naturale assoluto.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Jacopus

CitazioneLa contingenza che (probabilmente) siamo qui ed ora i soli a poter agire "eticamente e globalmente" rispetto alle piante e alle bestie non e' importante.
A questo punto penso che la differenza fra di noi, Niko, a proposito di questo tema sia qui. Pensare che siamo dentro un flusso dove comunque qualcosa accade è tipicamente "orientale". Ripeto, non ho alcun sogno antropocentrico o teologico, l'uomo si estinguerà, prima o poi e in seguito potranno esserci specie autocoscienti o non auto coscienti, dipenderà dalle condizioni dell'ambiente. L'unica legge evoluzionistica è lo sviluppo della vita e il suo adattamento all'ambiente. Ma finché ci saremo, dovremmo sentire il bisogno di conoscere e praticare la "giusta etica", indipendentemente dal riuscirci o no. In merito al libero arbitrio hai ragione. Questa mia visione dell'uomo non può che presupporre come conditio Sine qua non, la presenza del libero arbitrio o come preferisco dire della libera volontà.

Per Alberto: il volume del encefalo è solo uno dei fattori che influenzano l'intelligenza, che dipende anche dalla sua architettura interna. Se vogliamo usare una metafora abusata, il volume del cervello può essere un hardware più o meno grande, ma al suo interno vi devono essere dei programmi interconnessi fra di loro per permettergli di funzionare al meglio e i programmi interconnessi sono le quantità di sinapsi che collegano fra di loro i neuroni. Il numero delle sinapsi in un cervello sano è smisurato, nell'ordine di miliardi di connessioni. Quindi un cervello piccolo di un piccione, con molte connessioni potrebbe essere più efficiente di un cervello più grande ma più povero di sinapsi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Alberto Knox

Citazione di: Jacopus il 17 Giugno 2023, 11:59:00 AMPer Alberto: il volume del encefalo è solo uno dei fattori che influenzano l'intelligenza, che dipende anche dalla sua architettura interna. Se vogliamo usare una metafora abusata, il volume del cervello può essere un hardware più o meno grande, ma al suo interno vi devono essere dei programmi interconnessi fra di loro per permettergli di funzionare al meglio e i programmi interconnessi sono le quantità di sinapsi che collegano fra di loro i neuroni. Il numero delle sinapsi in un cervello sano è smisurato, nell'ordine di miliardi di connessioni. Quindi un cervello piccolo di un piccione, con molte connessioni potrebbe essere più efficiente di un cervello più grande ma più povero di sinapsi.
Come fai a dire che un cervello con molte sinapsi sia qualcosa di speciale e di unico rispetto al resto della natura? Ma io non ti avevo chiesto di spiegarmi questo, ti avevo chiesto in che senso affermi che il soggetto umano è extra-naturale.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

niko

Citazione di: Alberto Knox il 17 Giugno 2023, 11:48:23 AMcosa vuol dire "eticamente e globalmente" siamo un popolo globale?

Non è importante se siamo gli unici o se non siamo gli unici ad agire eticamente e consapevolmente.
Tutti i filosofi hanno da sempre cercato di identificare la natura umana, chi siamo noi? da dove veniamo?
Ebbene , io credo che l'uomo non abbia alcuna natura a cui fare riferimento per la propia esistenza.
Come in altri ambiti qui in questo forum , voi state cercando gli assoluti. Ma non esiste un sistema di riferimento naturale assoluto.


No, "eticamente e globalmente" e' una espressione usata originariamente da Jacopus: secondo lui l'uomo, con la sua cultura e tecnica, sarebbe l'unico a poter agire "eticamente e globalmente" .

Io riprendevo solo l'espressione per dire che siamo SOLI, ma non siamo I SOLI, l'autocoscienza e' una possibilita' che si e' (gia') manifestata nella storia, e (probabilmente) si rimanifestera', in esseri diversi dall'homo sapiens biologico.

E questo, secondo me, ha molte conseguenze filosofiche, di cui ho detto.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: Jacopus il 17 Giugno 2023, 11:59:00 AMA questo punto penso che la differenza fra di noi, Niko, a proposito di questo tema sia qui. Pensare che siamo dentro un flusso dove comunque qualcosa accade è tipicamente "orientale". 


Non ho capito cosa intendi con:

"pensare che siamo dentro un flusso dove comunque qualcosa accade".

E quindi, ovviamente, non ho neanche capito in che senso questa cosa, che non ho capito, possa essere "orientale" :-)



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

bobmax

Ricercare la verità, tramite il pensiero razionale, richiede un impegno non banale. Perché occorre tenere fermi i concetti, costi quello che costi. Perciò mantenendo distinte le ipotesi dalle tesi.
Una ipotesi resta tale fino a quando non viene dimostrata. Allora diventa tesi. La quale a sua volta si fonda su altre ipotesi...

Compito faticoso, che richiede fede nella Verità.
Allora è facile cadere nella tentazione di buttarla in caciara.

Magari appellandosi alla evidenza!
Senza rendersi conto che l'"evidenza" è tipica delle ipotesi.
Oppure tirando in ballo trascendenze e trascendentali, che ci fan sempre bella figura... sebbene non dicano niente.

Cosa non si fa pur di evitare di affrontare il semplice...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Alberto Knox

A me pare che jacopus cerchi di trovare qualcosa di moralmente alto a cui l'uomo può fondare i propi principi morali senza fare ricorso a Dio e alla spiritualità in generale, allora chiama in causa una fantomatica extra-natura la quale razionalmente e logicamente non è  meno assurda dell idea di Dio, anima, spirito. Ma che senso ha sostituire un mistero con un altro mistero?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

Il trascendentale non è deterministico e in quanto tale non è dimostrabile con ipotesi, tesi, leggi naturali e paradigmi vari.

Capisco sia uno scorno per la metafisica non poter ridurre tutto a sillogismi e pertanto detestare il Dasein e le sue acrobazie che trascendono le stato di natura da un lato, e le pretese metafisiche dall'altro.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#28
Citazione di: Jacopus il 17 Giugno 2023, 00:28:16 AME tende anche a responsabilizzare l'uomo, perché se è un soggetto extra-natura allora non deve sottostare a supposte leggi naturali ma è egli stesso l'artefice del proprio destino. Non dobbiamo pertanto aspettarci nè indicazioni divine, nè indicazioni naturali, ma esclusivamente umane.
Mi chiedo se questa discussione da te aperta non possa tradursi nel seguente modo: '' Il libero arbitrio è naturale? ''.
Ma il fatto è che il termine stesso ''natura'' è da considerarsi ormai obsoleto, e il solo usarlo diventa spia di un pregiudizio che ormai avrebbe dovuto essere archiviato da un pò, tanto che ho l'impressione tu l'abbia riesumato per disperazione, come estrema ratio, di chi cerca con forte senso di responsabilità una soluzione che non trova.
Oggi dovremmo dire meglio che tutto è naturale, e che quindi il termine natura perde di valore, perchè non indica più nulla di specifico, divenendo sinonimo di tutto.
Ritenerci responsabili in forma esclusiva, esclude che altri esseri viventi lo siano, escludendo che posseggono libero arbitrio, perchè solo ad esso può legarsi la responsabilità.
Ma ha senso attribuirsi in modo esclusivo una facoltà che non sappiamo neanche ben definire?
Certo, avere a che fare con un essere, non importa se in modo esclusivo, dotato di libero arbitrio associato a un potenziale distruttivo notevole, ci fà solo sperare che sia parimenti responsabile, che abbia coscienza di tutto ciò.
Qualunque sia la soluzione potrebbe essere d'aiuto considerarsi unici responsabili, ma non sarebbe intellettualmente onesto.
I maggiori responsabili al momento certamente.
Dovremmo da un lato agire in modo responsabile, secondo come ci pare sia bene, ma dall'altro lato mantenere l'umiltà di chi non sà davvero cosa sia giusto o sbagliato.
Vigilare che non si innesti nel ''naturale'' clima di preoccupazione un pensiero a senso unico.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

Io sono credente,quindi non trovo per niente assurda l'idea di Dio.
Trovo assurda,semmai,la Teofobia generalizzata che fa parte dell'altrettanto assurda "società senza padri" attuale.
Io vedo orfani dappertutto manovrati da fratelli
che sono più astuti e molto meno umani dei padri.
Alexander Mitscherlich scriveva più di 50 anni fa "Verso una società senza padri",Marcuse "L'uomo a una dimensione",tutte e due prefiguravano il mondo attuale.
Mi viene da ridere nel vedere una marea di laureati o meno privi di padri ma legati alle madri che si portano dietro tutta la vita.
Madri simboliche,culturali e psicologiche dal nome romantico e rassicurante di "Scienza",
"Tecnologia","Informatica","Mediatica" ecc...
Molti di loro ,però ,conservano gelosamente anche un padre dal nome serio e severo come
"Ateismo","Laicismo","Comportamentismo"...
Perchè non escono dalle botti,si rivestono e la smettono di "cercare l'Uomo" accontentandosi di ....esserlo ognuno a suo modo lasciando in pace mode e fobie, manie e frenie culturali pseudoadulte?