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Le ultime parole di Giulio Cesare

Aperto da Eutidemo, 03 Giugno 2023, 05:47:18 AM

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Eutidemo

Ciao Aspirante Filosofo58. :)
Secondo me, se Cesare avesse davvero desiderato morire, si sarebbe comportato in modo completamente diverso da come, di fatto, si è comportato:
Ed infatti:
1)
Avrebbe chiamato il suo chirurgo personale, e si sarebbe fatto tagliare le vene; come facevano normalmente tutti gli antichi romani che, per un qualsiasi motivo, decidevano di morire.
Non avrebbe certo scelto di farsi straziare da 23 pugnalate, una sola della quali mortale; non era mica masochista!
2)
Comunque, se avesse davvero desiderato morire, una volta aggredito, non si sarebbe minimamente difeso; mentre, invece, come racconta Svetonio, si difese disperatamente a colpi di stilo, ferendo anche alcuni  aggressori (ad esempio Casca).
3)
Inoltre, sempre come racconta Svetonio,  cercò anche di buttarsi in avanti per fuggire, ma fu fermato da un'altra ferita; e solo quando si accorse che lo aggredivano da tutte le parti circa venti persone armate, si rese conto che ormai non aveva più scampo.
Per cui, solo allora, smise di difendersi, si avvolse la toga sul capo, e si rassegnò a morire.
***
Un saluto! :)
***

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Eutidemo il 11 Giugno 2023, 05:51:22 AM
Ciao Aspirante Filosofo58. :)
Secondo me, se Cesare avesse davvero desiderato morire, si sarebbe comportato in modo completamente diverso da come, di fatto, si è comportato:
Ed infatti:
1)
Avrebbe chiamato il suo chirurgo personale, e si sarebbe fatto tagliare le vene; come facevano normalmente tutti gli antichi romani che, per un qualsiasi motivo, decidevano di morire.
Non avrebbe certo scelto di farsi straziare da 23 pugnalate, una sola della quali mortale; non era mica masochista!
2)
Comunque, se avesse davvero desiderato morire, una volta aggredito, non si sarebbe minimamente difeso; mentre, invece, come racconta Svetonio, si difese disperatamente a colpi di stilo, ferendo anche alcuni  aggressori (ad esempio Casca).
3)
Inoltre, sempre come racconta Svetonio,  cercò anche di buttarsi in avanti per fuggire, ma fu fermato da un'altra ferita; e solo quando si accorse che lo aggredivano da tutte le parti circa venti persone armate, si rese conto che ormai non aveva più scampo.
Per cui, solo allora, smise di difendersi, si avvolse la toga sul capo, e si rassegnò a morire.
***
Un saluto! :)
***

Ciao, vorrei fare un'ipotesi che, ovviamente, dovrebbe essere trattata esclusivamente come tale, e non, viceversa, come verità assoluta. Mi immedesimo per qualche istante in Giulio Cesare e penso a voce alta. A cosa penso?

  • Soffro da anni di una grave forma di un male, da cui vorrei liberarmi ma che, invece, pare essere incurabile. Non ne posso più e vorrei farla finita;
  • Non posso togliermi la vita da solo, perché sarebbe un disonore e, dopo una vita passata a conquistare terre, a sottomettere popolazioni, ad essere considerato il capo supremo, se mi uccidessi sarebbe un onta talmente grande che la mia potenza risulterebbe ridimensionata per sempre;
  • Potrei chiedere ad un medico di uccidermi in qualche modo (taglio delle vene, qualche intruglio mortale, ecc...) ma, quale medico sarebbe disposto a disonorare il "Giuramento di Ippocrate"? Eppoi, se il medico spifferasse tutto, per motivi a me sconosciuti? 
  • Quindi dovrei escogitare un piano tale da sembrare il più vero possibile, tale che nessuno possa in alcun modo dubitare, ossia dovrei trovare qualcuno di fidato a tal punto da accettare di uccidermi, senza per questo svelare il tutto ad alcuna persona, facendo sembrare l'uccisione come opera di congiurati. Già ma chi potrei scegliere?
  • Ho trovato: chiederò al mio nipote prediletto, Bruto, di fingere di organizzare la congiura, che sembri veramente tale; quindi gli chiederò di non dire nulla ai suoi compagni, cosicché non vi sia ombra di dubbio sulla congiura stessa e loro agiscano pensando di dovermi uccidere per ordine di Bruto: i posteri dovranno sapere che di congiura si è trattato.

Ecco la mia ipotesi. Io non soffro di epilessia, però la mia patologia, di carattere neurologico, mi provoca parecchi problemi, con conseguente sconforto e voglia di farla finita, in alcuni momenti. Perciò, se la mia ipotesi fosse vera, potrei capire l'imperatore.


La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Eutidemo

#17
Ciao Aspirante Filosofo58. :)
Circa le tue interessanti e ben argomentate considerazioni, osservo tuttavia quanto segue:
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1)
Il giuramento d'Ippocrate stabiliva quanto segue: "Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio" ("Οὐ δώσω δὲ οὐδὲ φάρμακον οὐδενὶ αἰτηθεὶς θανάσιμον, οὐδὲ ὑφηγήσομαι ξυμβουλίην τοιήνδε.").
Ed infatti, all'epoca, un uomo libero, degno e valoroso considerava ignobile e disonorevole procurarsi la morte per mezzo di un veleno o di un farmaco velenoso; tanto è vero che tutti gli antichi Romani sceglievano sempre di morire per mezzo di una lama o di una punta d'acciaio, fosse essa quella della loro spada, di un pugnale...o anche del bisturi del loro medico personale.
Ed invero il giuramento d'Ippocrate non vietava affatto l'"omicidio del consenziente" tramite il "taglio delle vene", ma solo quello per mezzo di un "farmaco mortale"; il quale soltanto avrebbe recato "danno e offesa" al buon nome del loro paziente.
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2)
Era una pratica assolutamente diffusa, e comunemente accettata dall'etica dell'epoca "morire di lama"; per cui, se  Cesare fosse ricorso al taglio delle vene (o se se si fosse gettato sulla propria spada), questo non sarebbe stato assolutamente un disonore, nè un'onta talmente grande da obnubilare per sempre la sua fama.
Anzi, al contrario, molti grandi Romani acquisirono gloria imperitura, proprio togliendosi la vita da soli con la loro spada come fece Catone l'Uticense, o facendosi tagliare le vene dal proprio medico personale, come fece Seneca.
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3)
In ogni caso, nell'ipotesi in cui il paziente non avesse voluto che si sapesse in giro che si era fatto tagliare le vene (cosa, per l'epoca, assolutamente improbabile e inusuale), il medico non avrebbe comunque potuto "spifferare" un bel niente; ciò in quanto il  giuramento d'Ippocrate stabiliva quanto segue: "Tacerò tutto ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio, al di fuori del rapporto con il mio paziente, ritenendo tali cose dover restare segrete." ("Ἃ δ' ἂν ἐν θεραπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀκούσω, ἢ καὶ ἄνευ θεραπηίης κατὰ βίον ἀνθρώπων, ἃ μὴ χρή ποτε ἐκλαλέεσθαι ἔξω, σιγήσομαι, ἄρρητα ἡγεύμενος εἶναι τὰ τοιαῦτα.").
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4)
Peraltro non fu certo Bruto ad organizzare la congiura (o di sua iniziativa o su suggerimento di Cesare), essendo storicamente documentato che, ad organizzarla, furono Cassio, Casca ed altri patrizi; e faticarono molto a convincere Bruto a parteciparvi, il quale era invece molto restìo.
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5)
Infine, se fosse stato Bruto ad organizzare la congiura su suggerimento di Cesare (ipotesi, questa, storicamente insostenibile), non si capirebbe perchè mai Cesare si sarebbe dovuto stupire di vederlo tra i congiurati, esclamando esterrefatto: "Pure tu, figlio?"
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Un saluto! :)
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P.S.
Il pregiudizio circa il suicidio tramite veleno, in certa misura, è durato fino ad oggi; ed infatti, mentre Eva Braun si suicidò avvelenandosi, Hitler, invece, si sparò in testa con un pistola WALTER PPK 7,65 (l'equivalente moderno della "spada del guerriero")

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