Vi piacciono i libri?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 26 Maggio 2023, 17:29:40 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Aspirante Filosofo58

Buona sera, a me i libri piacciono, ma non è sempre stato così.
Ricordo che quando arrivai all'esame orale di maturità, ero magro, anzi uno stecchino! Avevo impiegato tutto me stesso perché mi serviva un diploma di scuola media superiore, per "poter ambire ad un posto di lavoro decente": così mi dicevano. Quindi, come credo capiti a chiunque arrivi alla fine di un percorso scolastico, ebbi la classica crisi di rigetto: non volevo più saperne di leggere, soprattutto non volevo più leggere libri.  Quindi mi dedicai ad altri hobby, fino a quando, un po' per curiosità, un po' anche perché avevo a che fare con amici e conoscenti cui piaceva leggere, decisi di riprendere in mano i libri, evitando per qualche anno i romanzi, ma preferendo al loro posto libri su temi specifici: psicologia e  sociologia innanzitutto. Mi iscrissi ad una biblioteca comunale e iniziai a prendere in prestito i libri. Li divoravo, un po' perché non volevo  dover tornare in biblioteca col libro non ancora terminato; non volevo tornare in biblioteca per chiedere il rinnovo del prestito: non mi pareva carino, ma preferivo darci dentro, come feci col "Ramo d'oro" di Frazer: due libri per un totale di (se non ricordo male) 800 pagine! 

Insomma avevo scoperto un mondo! Se è vero che l'appetito vien mangiando, la voglia di leggere vien... leggendo.

Di recente mi è capitato di leggere qualcosa del tipo: chi non legge vive  esclusivamente una vita: la propria,  chi legge libri, vive oltre alla propria,  una vita per ogni libro letto.

La memoria non è mai stata il mio forte, per cui, spesso mi trovo in difficoltà nel ricordare quel passo preciso del tal libro; di chi sia la paternità di un concetto o di un altro, ecc... però spesso, quando scrivo o parlo, mi vengono alla mente concetti, frasi e quant'altro che credevo di aver dimenticato, ma che, evidentemente erano rimasti nascosti in qualche parte della mente e sono usciti allo scoperto, al momento giusto.

Ultimamente mi è capitato di leggere una storiella zen, che in un certo qual modo mi consola, perché mi fa capire che forse non è importante "trattenere" ciò che si legge. L'importante è saper usare ciò che leggiamo, al momento opportuno. Ecco il link dove si trova la storiella: https://www.sicp.it/informazione/news/2020/10/una-storiella-zen/  ;)
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Aspirante Filosofo58

Ogni libro che leggo è: una persona che incontro (l'autore); una storia che conosco (la trama del libro); una parte di verità che apprendo e che mi aiuta a completarmi.  Secondo voi, invece? 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Claudia K

Ho seguito il link e letto il riassunto della storiella zen. 
Più che la storiella zen mi è piaciuto il commento della Sig.ra che lo ha postato in quel sito, quando dice " Ho trovato questa storia sul web. Non sono riuscita a trovare l'autore e nemmeno da dove sia tratta. Argomenta di libri, ma mi ha fatto pensare a quanto incide anche nel nostro lavoro ogni paziente con cui ci troviamo a relazionarci, quanto ogni nuova storia, ogni nuovo percorso di vita e di malattia che incrociamo lasci un segno sul nostro percorso professionale e umano."

Penso che qualunque spunto possa essere ricchezza e riflessione, e che il più dipenda dal nostro "modo d'essere di default". 
Personalmente sono stata dall'infanzia una divoratrice di libri, ma...posso garantire che (prendila a ridere ma è vera) aver visto un pezzettino millimetrico di mortadella che si muoveva apparentemente da solo sul pavimento di una terrazza, e poi avvicinarmi e rendermi conto che quel frammentino si muovesse per effetto della collaborazione di due formichine che erano molto più piccole per frammentino di mortadella... giuro che mi fece riflettere molto più di tanti libri...

Torno ai libri: non sono più una divoratrice di libri, e non sarebbe del tutto vero se dicessi che ho dovuto obliare le letture di piacere per dedicarmi prioritariamente a quelle professionali. 
La mia personale verità è che il "culto del libro" come molto motivatamente potevano averlo i miei genitori o avi in genere...ebbene  è andato molto perdendosi da quando "tutti scrivono e pubblicano (magari autopubblicandosi) e pochissimi leggono". 
Sono ormai decenni che (anche da molte editrici professionali) vengono pubblicate e vendute una marea di cretinate che "fanno cassa" e che non hanno alcun senso (e manco quello della vergogna). 
Per cui : no, non ho il mito del "libro". 
Il libro è mezzo, come tanti altri, e tutto dipende da cosa veicola. 
Esattamente come per le vicende umane, di cui parla la dolce Signora del tuo link. 
E anche nelle vicende umane...ce ne sono da riflettere fertilmente per sette generazioni, e ce ne sono di solo tossiche ed inutili. (Idem per i libri, appunto). 




Aspirante Filosofo58

Citazione di: Claudia K il 29 Maggio 2023, 14:22:52 PMHo seguito il link e letto il riassunto della storiella zen.
Più che la storiella zen mi è piaciuto il commento della Sig.ra che lo ha postato in quel sito, quando dice " Ho trovato questa storia sul web. Non sono riuscita a trovare l'autore e nemmeno da dove sia tratta. Argomenta di libri, ma mi ha fatto pensare a quanto incide anche nel nostro lavoro ogni paziente con cui ci troviamo a relazionarci, quanto ogni nuova storia, ogni nuovo percorso di vita e di malattia che incrociamo lasci un segno sul nostro percorso professionale e umano."

Penso che qualunque spunto possa essere ricchezza e riflessione, e che il più dipenda dal nostro "modo d'essere di default".
Personalmente sono stata dall'infanzia una divoratrice di libri, ma...posso garantire che (prendila a ridere ma è vera) aver visto un pezzettino millimetrico di mortadella che si muoveva apparentemente da solo sul pavimento di una terrazza, e poi avvicinarmi e rendermi conto che quel frammentino si muovesse per effetto della collaborazione di due formichine che erano molto più piccole per frammentino di mortadella... giuro che mi fece riflettere molto più di tanti libri...

Torno ai libri: non sono più una divoratrice di libri, e non sarebbe del tutto vero se dicessi che ho dovuto obliare le letture di piacere per dedicarmi prioritariamente a quelle professionali.
La mia personale verità è che il "culto del libro" come molto motivatamente potevano averlo i miei genitori o avi in genere...ebbene  è andato molto perdendosi da quando "tutti scrivono e pubblicano (magari autopubblicandosi) e pochissimi leggono".
Sono ormai decenni che (anche da molte editrici professionali) vengono pubblicate e vendute una marea di cretinate che "fanno cassa" e che non hanno alcun senso (e manco quello della vergogna).
Per cui : no, non ho il mito del "libro".
Il libro è mezzo, come tanti altri, e tutto dipende da cosa veicola.
Esattamente come per le vicende umane, di cui parla la dolce Signora del tuo link.
E anche nelle vicende umane...ce ne sono da riflettere fertilmente per sette generazioni, e ce ne sono di solo tossiche ed inutili. (Idem per i libri, appunto).




Come faccio con la musica, così faccio con la lettura: sono curioso su entrambi i fronti e cerco di soddisfare la mia curiosità, per quanto possibile. Poi: mi capita anche di ascoltare alla tv un concerto di musica classica che non mi piace, oppure di leggere un libro che non mi piace, ma questo è un altro discorso. Non ho pregiudizi di alcun tipo e, a volte, anche un autore alle prime armi (o comunque sconosciuto) mi piace di più di tanti suoi colleghi famosi. Idem con la musica. 

Come con la musica ho avuto in passato "la fortuna" di scambiare i miei dischi con quelli dei miei amici, ho avuto e ho la fortuna di prendere i libri in biblioteca; per cui, se non mi piacciono non ci rimetto dei soldi; ho solamente perso del tempo, o forse nemmeno quello, considerato che alla fine imparo qualcosa! 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Discussioni simili (1)