Le possibile vittime "terrestri" della strage "aerea" di Ustica.

Aperto da Eutidemo, 04 Maggio 2023, 17:13:56 PM

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Eutidemo

Il 17/12/2022, con il DDL S. 196, a seguito della "desecretazione" dei documenti "segreti" riguardanti la strage di Ustica, è stata prevista l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause della mancata individuazione dei responsabili del disastro aereo avvenuto al largo dell'isola di Ustica il 27 giugno 1980; la quale "si spera" che inizi i suoi lavori quanto prima, almeno entro l'estate.
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In particolare, sulla base dei documenti desecretati, la Commissione dovrà accertare:
a) se siano state poste in essere attività di depistaggio volte ad occultare le cause del disastro e da chi tali attività siano state poste in essere, siano essi organi dello Stato, organizzazioni o singoli individui;
b) se le eventuali attività di depistaggio fossero volte ad assecondare prioritariamente interessi stranieri.
La Commissione dovrà concludere i propri lavori entro diciotto mesi dalla sua costituzione, presentando al Parlamento una relazione sull'attività svolta e sui risultati dell'inchiesta.
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Al riguardo, tuttavia, in questo THREAD io non intendo occuparmi di tutti gli aspetti dell'intricata vicenda, bensì, precipuamente, delle possibili "vittime terrestri" del disastro aereo di Ustica; le quali, ormai purtroppo solo indirettamente, con le lori morti (più o meno) sospette puntano inequivocabilmente il dito verso i responsabili delle "vittime areee" del disastro in questione.
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Citerò solo qualche caso, però si tenga conto che:
- solo per il primo ho avuto modo di effettuare quale ricerca (relativamente) più approfondita;
- per gli altri mi sono limitato soltanto a qualche generico accenno, non essendo a conoscenza di ulteriori dettagli;
- per tutti quanti, comunque, allo stato degli atti, non sussiste alcuna prova ufficiale della loro connessione con la strage di Ustica.
La quale, però, almeno per alcuni dei seguenti casi, spero che emergerà dai lavori della Commissione.
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1)
Mario Alberto Dettori
Mario Alberto Dettori era il maresciallo dell'aeronautica in servizio al radar di Poggio Ballone la notte della strage di Ustica; il quale, quindi, deve aver senz'altro visto quello che era veramente accaduto  alle ore 20:59 (UTC+2) del 27 giugno 1980 nel tratto compreso tra le isole italiane di Ponza e Ustica, perchè il suo radar copriva proprio quella zona.
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Ed infatti giudice Priore, nella parte della sentenza-ordinanza dedicata al centro radar di Poggio Ballone scrive. "Un sito di eccezionale rilievo, del quale se si fossero conservati documenti e registrazioni, oltre che le memorie degli operatori, ben altro livello avrebbe potuto raggiungere la ricostruzione del disastro di Ustica e dei fatti connessi. Un sito, in cui più degli altri emerge che le carenze, le scomparse, le distruzioni non si sono casualmente verificate, ma sono state frutto di interventi ben meditati ed organizzati"
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Comunque, pochi giorni dopo la strage di Ustica un giornale inglese, l'"Evening Standard" pubblicò una notizia molto precisa e dettagliatamente circostanziata, secondo la quale a colpire il Dc9 Itavia era stato un missile lanciato dalla portaerei francese Foch e/o dalla portaerei francese Clemenceau (o meglio, dai loro aerei), le quali stavano facendo esercitazioni proprio nella zona sorvegliata dal radar di Poggio Ballone, dove era in servizio il maresciallo Dettori; quest'ultimo, però, non confermò nè smentì tale notizia.
A tale accusa i Francesi risposero che le loro navi, il 27 giugno, erano in porto a Tolone, ma senza fornire alcuna documentazione al riguardo; nè mi risulta che l'Italia fece nulla per accertarlo, chiedendo tale documentazione.
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In ogni caso, nel 2007, Francesco Cossiga, che al tempo della Strage di Ustica era  Presidente del Consiglio, dichiarò al "Corriere della Sera" che la responsabilità dell'esplosione andava attribuita ad un missile francese.
E Cossiga specificò pure che non si trattava di un missile come i Siwinder, bensì un missile "a risonanza e non a impatto", destinato ad abbattere il velivolo libico su quale "si credeva viaggiasse Gheddafi".
Il caccia francese che lo avrebbe lanciato, secondo le informazioni fornite a Cossiga e al sottosegretario Giuliano Amato, sarebbe appartenuto alla Marina Francese; e, dunque sarebbe decollato dalle portaerei francesi Clemenceau o Foch, che secondo i rapporti della nostra "intelligence", incrociavano nel Mediterraneo nella zona di Ustica.
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E' anche vero, comunque, che, "forse", nella stessa zona, "contestualmente" ai lanci di missili dalla portaerei francese Foch e/o dalla portaerei francese Clemenceau (o meglio, dai loro aerei),  era probabilmente in corso:
- un'esercitazione NATO non coordinata con quella francese;
- ovvero addirittura una battaglia aerea per abbattere l'aereo di Gheddafi.
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Ma dopo questa lunga necessaria premessa, torniamo al caso del povero Dettori, il quale, nel 1986, non si sa per quale motivo, venne inviato proprio in Francia per un corso della durata di sei mesi presso il centro radar militare di Montagel, tra Nizza e Montecarlo; cosa, questa, alquanto singolare, perchè, che io sappia (e sono abbastanza informato al riguardo), l'Italia i corsi per radaristi se li fa da sola nel nostro territorio, e non li appalta certo alla Francia.
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Il povero maresciallo, che era sempre stato di nervi saldi, durante la permanenza in Francia si prese "un esaurimento nervoso"; per cui lo rispedirono subito in Italia.
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Al riguardo, a proposito del corso in Francia, in una intervista a Repubblica, la moglie del Dettori parla dei timori che il marito nutriva e che ebbe a manifestare quando ritornò dalla Francia prima dei sei mesi previsti per la durata del corso.
In tale sede Carla Dettori dichiarò testualmente: "Alberto doveva rimanere sei mesi in Francia  ma alla fine di quell'estate tornò a Grosseto. Mi chiamò di notte era sconvolto: mi chiese se gli volevo bene. Dissi certo Albe', ma cosa ti hanno fatto? Mi disse che vedeva sui muri la scritta "Il silenzio è d'oro e uccide". Io gli dicevo di stare tranquillo e di tornare da noi. Andai a prenderlo alla stazione: Albe' ma che c'hai? Lui mi fece cenno di tacere, poi a casa si mise a cercare microspie, smontò il telefono, un armadietto, mi fece togliere degli orecchini. Era anche sicuro di essere pedinato. Mi prese un braccio e disse: Lo vuoi capire che se io parlo toccano la nostra famiglia?".
Più chiaro di così, si muore!
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Ed infatti , non molto dopo, il povero Maresciallo Dettori morì (impiccato)!
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Il cognato di Dettori riferì ai magistrati che il giorno del funerale, non visto, aveva ascoltato alcuni sottufficiali dell'Aeronautica che parlavano tra di loro e di avere sentito uno di loro che rivolto agli altri diceva : "Fatevi i cazzi vostri perché sennò andiamo tutti per aria (impiccati) "
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Ed invero, che il povero Maresciallo Dettori si sia impiccato da solo, suicidandosi, risulta alquanto dubbio; anche per la singolare superficialità dell'inchiesta eseguita al riguardo.
Ed infatti:
a)
Dettori, il giorno del suo presunto suicidio, si era recato a prendere l'acqua a Poggio la Mozza, a pochi chilometri da Grosseto.
b)
Sotto le sue scarpe non si trovò traccia del tipo di terreno sul quale avrebbe dovuto camminare per arrivare fino all'albero al quale fu trovato impiccato; come se qualcuno lo avesse portato a braccia sin lì.
c)
Dettori fu trovato impiccato ad un ramo a ben tre metri di altezza, ma non sono state trovate scale o altri mezzi che avrebbe potuto utilizzare per arrivare da solo fin lassù; salvo che non si sia arrampicato sul tronco dell'albero come un gatto, con la corda in bocca.
d)
La corda con cui è stato impiccato non è stata repertata ed esaminata.
e)
Non fu effettuata alcuna analisi per stabilire se sotto le sue unghie ci fosse DNAappartenente a qualcun altro.
f)
Non furono svolte prove tossicologiche per capire se avesse assunto sostanze di qualunque tipo.
ecc.ecc.
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D'altronde, qualche anno prima, era morto per "presunto infarto" un altro radarista di Poggio Bellone, amico di Dettori, il cui nome era Maurizio Gari.
E Barbara Dettori, la figlia del maresciallo, racconta testualmente: "Quando il babbo tornò dal suo funerale era distrutto. Mia madre cercò di consolarlo, ma papà le rispose dicendole che era toccato prima a Maurizio; ma che, prima o poi, sarebbe venuto anche il suo turno!".
Più chiaro di così, si muore!
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2)
Maurizio Gari
Maurizio Gari, capo controllore della sala operativa della difesa aerea presso il 21° Cram (Centro Radar Aeronautica Militare) di Poggio Ballone, amico di Dettori, era l'ufficiale era in servizio la sera di Ustica; la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità, per accertare le cause del disastro aereo, ma morì di infarto a 32 anni, senza soffrire di cardiopatie di alcun genere.
Personalmente conosco vari modi per procurare un infarto alla vittima designata, con rischi minimi di essere scoperti; ma, ovviamente, mi guardo bene dal divulgarli pubblicamente.
Comunque non fu fatta alcuna seria indagine al riguardo!
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3)
Franco Parisi
Il maresciallo Franco Parisi , era di turno la mattina del 18 luglio 1980 al centro radar di Poggio Ballone, data del ritrovamento del MiG libico sulla Sila; fu trovato impiccato pochi giorni dopo aver ricevuto la convocazione in Tribunale per prestare la sua testimonianza.
Al riguardo, il giudice Priore scrive: "Come ben si vede, sussistono forti analogie con il caso Dettori.""
Ed infatti:
- entrambi erano marescialli controllori di sala operativa al centro radar.
- entrambi erano in servizio dinnanzi ai PPI, con funzioni delicatissime, rispettivamente la sera e la notte del 27 giugno e il mattino del 18 luglio.
- entrambi morirono impiccati.
Al riguardo il giudice Priore scrive: "Venuti a conoscenza di fatti diversi dalle ricostruzioni ufficiali, rivelano la loro conoscenza in ambiti strettissimi, ma non al punto tale da non essere percepita da ambienti che li stringono od osteggiano anche in maniera pesante. E quindi, anche se non si raggiunge la prove di atti omicidiari, resta il fatto che gli atti di costoro, se veramente si trattò di suicidî, furono comunque determinati da stati psichici di profonde prostrazioni connesse con gli eventi."
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4)
Mario Naldini e Ivo Nutarelli
Mario Naldini e Ivo Nutarelli erano i due ufficiali dell'AM, componenti della pattuglia delle Frecce Tricolori, la cui morte  avvenne il 28 agosto 88 nel catastrofico incidente  di Ramstein.
Nel 1980, come è emerso in più punti dell'inchiesta, i due ufficiali piloti, del gruppo intercettori, in servizio presso l'aeroporto di Grosseto, la sera del 27 giugno 80 erano in volo sui loro F104, fino a 10 minuti circa prima della scomparsa del DC9 Itavia, di cui avrebbero potuto facilmente "squoccare" i codici di emergenza (da "squawk code"). Di certo i due erano a conoscenza, come s'è dimostrato, di molteplici circostanze attinenti al DC9 e a quei velivoli che volavano in prossimità di esso.
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5)
Sandro Marcucci
Il tenente colonnello Sandro Marcucci decedette il 2 febbraio 1992 a seguito di incidente aereo in un servizio di antincendio; nel 1980 era in servizio quale ufficiale pilota presso la 46° Aerobrigata di Pisa, ma le indagini hanno accertato che egli era a conoscenza, quantomeno "de relato", delle vicende del DC9 .
Sulla sua morte ha indagato e a lungo, la magistratura competente per territorio, che però non ha mai riuscita a cavare "un ragno dal buco"
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6)
Antonio Pagliara
Il maresciallo  Antonio Pagliara è deceduto il 2 febbraio '92 a seguito di un incidente stradale accaduto in provincia di Lecce mentre viaggiava a bordo della sua autovettura.
Nel 1980 era in servizio con funzioni di controllore di Difesa Aerea al 32° CRAM di Otranto; il servizio presso questo sito potrebbe aver determinato in lui una qualche cognizione di circostanze relative al MiG 23 e al disastro di Ustica.
Però, anche in questo caso, le indagini hanno concluso per la casualità dell'incidente e quindi escluso qualsiasi collegamento con le cadute sia del DC9 Itavia che del MiG libico.
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7)
Roberto Boemio
Il generale Roberto Boemio è stato ucciso il 12.01.93 a Bruxelles ove si trovava per lavoro come consulente dell'Alenia.
Nell'80 era Capo di Stato Maggiore presso la 3 a  Regione Aerea di Bari; e, quindi, era già stato interrogato per entrambi gli incidenti aerei del 27 giugno e del 18 luglio 80.
Come scrive il Giudice Priore: "Un'altra sua testimonianza inerente gli incidenti aerei in disamina, a seguito delle risultanze istruttorie emerse dopo le sue prime dichiarazioni, sarebbe risultata di grande utilità."
Ma, a tutt'oggi, alla distanza di ben vent'anni,  la magistratura belga non ha ancora risolto il caso.
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8 ) 
Ugo Zammarelli
Il maresciallo Ugo Zammarelli morì per un  incidente stradale il 12 agosto 1988.
Era stato in servizio presso il SIOS di Cagliari, tuttavia non si sa se fosse a conoscenza d'informazioni riguardanti la strage di Ustica, o la caduta del MiG libico; però, vista la sua funzione ed il suo incarico, è molto probabile che lo fosse.
***
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***
Io non traggo alcuna conclusione dalla "strage a terra" (ed anche "in aria") di molti militari dell'aeronautica, più o meno coinvolti con i fatti di Ustica; ma mi auguro che la Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause della mancata individuazione dei responsabili del disastro aereo avvenuto al largo dell'isola di Ustica il 27 giugno 1980, faccia finalmente luce anche su tali decessi, e non solo su quelli dei passeggeri del volo ITAVIA.
***
P.S.
Sperare non costa niente!

anthonyi

In un mondo nel quale é difficile capire chi e perché ha ucciso j. F. Kennedy e Lady Diana, figuriamoci quanto é possibile capire oggi, dopo tanti anni, della morte di questi militari. 
La lista poi dei "morti a terra" andrebbe oltretutto allungata con le vittime del disastro di ramstein. 

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Purtroppo hai perfettamente ragione! :(
Oltre tutto temo molto che, anche se la Commissione dovesse sul serio individuare gli effettivi responsabili, costoro:
- o sono ormai troppo vecchi per finire in galera; >:(
- oppure sono morti di vecchiaia, tranquillamente, nel loro letto. >:(
***
E, comunque, come giustamente scrivi, la lista dei "morti a terra" andrebbe eventualmente allungata con le vittime del disastro di Ramstein. :'(
***
Ad ogni modo, almeno secondo me, una cosa è certa:  buona parte di quei militari sono stati uccisi per impedire loro di rivelare:
-  gli effettivi responsabili della strage;
-  gli effettivi responsabili dei vari depistaggi.
Su questo non ho dubbi di sorta! 8)
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Un saluto! :)
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anthonyi

E' importante chiarire, però, che in tutti questi casi si tratta di vittime di una "ragion di stato", più o meno deviata. Cioè di situazioni che si originano certamente al livello dei servizi segreti di qualche paese che si muovono nell'ordine di ragioni politico strategiche. Per tale ragione parlare di "effettivi responsabili" ha anche poco senso, coloro che hanno agito lo hanno fatto come parte di un sistema del quale sono meccanismi selezionati per agire in maniera sempre fidata. Mi capito di parlare della strage con una persona, militare, che operava in attività militari che ritengo fossero aderenti a quelle dei servizi e notai il suo atteggiamento sia di comprensione della ratio che c'era dietro quell' evento, cioè di un fatale errore compiuto nell'eseguire una missione militare molto speciale, sia di determinazione a sostenere moralmente qualsiasi atto di depistaggio dietro la ragion di stato militare. 

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Guarda che Machiavelli l'ho letto pure io! 
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Tuttavia ti garantisco che nel "protocollo operativo" dei nostri agenti di "intelligence" (anche ai tempi del SISDE e del SISMI), sta scritto chiaramente che l'"omicidio" non è consentito se non per salvaguardare la propria vita o quella altrui; per non parlare del codice penale.
Per cui, se un agente della nostra "intelligence" uccide qualcuno "a sangue freddo", anche se lo fa in base ad ordini superiori ed in ragione di una presunta "Ragion di Stato", risulta "personalmente" responsabile di omicidio ai sensi dell'art.575 del Codice Penale!
Non c'è "Ragion di Stato" che tenga!
***
Per cui, a mio parere, parlare di
-  effettivi responsabili della strage;
-  effettivi responsabili dei vari depistaggi;
ha assolutamente senso!
Non ha alcuna rilevanza che abbiano agito come parte di un "sistema di intelligence deviato", del quale erano meccanismi selezionati per agire in maniera sempre fidata; anche le SS lo erano!
***
Senza considerare che le vittime (se tali effettivamente sono state, come in alcuni casi pare evidente), erano militari della nostra Aeronautica; i quali avevano il dovere di testimoniare quello che sapevano sia davanti  all'Autorità Giudiziaria Militare,  sia davanti  all'Autorità Giudiziaria Civile.
E, a quanto sembra, sono stati uccisi per impedire loro di testimoniare.
***
Peraltro, se nella strage erano coinvolti aerei di una potenza straniera, anche se alleata, essa deve invece civilmente rispondere dei danni involontariamente causati, risarcendo i parenti delle vittime della strage; per cui, depistare le indagini per "quieto vivere" e per evitare incidenti diplomatici, non risponde a nessuna autentica "Ragion di Stato", ma solo ad una merdosa e vigliacca politica da "straccioni" che non contano un "cassero" a livello internazionale .
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Io, almeno, la penso così!
***
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Un saluto. :)

 ***
 

anthonyi

Eutidemo, io non mi riferivo certo ai nostri agenti, d'altronde l'operazione militare molto speciale l'hanno tentata certamente aerei stranieri, forse francesi, forse inglesi, forse americani, all'Italia é toccato il compito scomodo di essere complice (perché qualcuno doveva avvertirli del passaggio di Gheddafi e l'Italia lo sapeva) e responsabile del territorio di azione. 
Tu poi ragioni sempre in punta di diritto e, da quel punto di vista hai ragione. 
La ragion di stato però esiste, e quando viene chiamata in causa agisce. Le persone che hanno agito in questa situazione non sono criminali ordinari, sono persone addestrate, che lavorano per gli apparati dello stato e che agiscono nella convinzione che questi atti siano necessari al bene della loro nazione, forse noi italiani li capiamo poco perché abbiamo uno scarso senso della nostra nazione. 

Eutidemo

Ciao Anthony.
Forse non mi sono spiegato bene!
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Distinguiamo:
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1)
Io non me la prendo tanto con i piloti che hanno abbattuto l'aereo ITAVIA, in quanto:
a)
Nella migliore delle ipotesi, si è trattato di un fatale errore commesso durante una esercitazione militare;
b)
Nella peggiore delle ipotesi, invece, si è trattatto di un fatale errore commesso durante il tentativo di abbattere l'aereo di Gheddafi, nel qual caso:
- erano dei piloti militari che hanno obbedito agli ordini, nella convinzione che, almeno secondo loro, tale atto fosse finalizzato al bene della loro nazione;
- nè escludo che tale atto fosse anche finalizzato, almeno secondo loro, al bene dell'umanità e della civiltà, perchè Gheddafi era un tiranno pericoloso, spietato e sanguinario.
***
Tuttavia, nel cercare di compiere tale atto, uno di quei piloti, ha sicuramente commesso un gravissimo "errore", colpendo per sbaglio un aereo civile; per cui doveva assumersene la responsabilità "colposa", e lo Stato di appartenenza DOVEVA risarcire le vittime dell'incidente.
***
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2)
Me la prendo soprattutto, invece, con quegli "infami politici" coadiuvati da "servizi deviati" (italiani e/o esteri), i quali, solo per evitare lo "scandalo" e il dovuto "risarcimento" ai parenti delle vittime:
a)
Hanno intimidito e minacciato i probabili testimoni dell'evento:
- spingendoli al suicidio;
- ovvero "suicidandoli" direttamente.
b)
Hanno depistato in tutti i modi le indagini, per nascondere una verità per loro personalmente scomoda.
***
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3)
Al riguardo, secondo me, può risultare utile il paragone con l'incidente aereo che distrusse la funivia del Cermis, il 3 febbraio 1998; quando un aereo militare statunitense Grumman EA-6B Prowler della United States Marine Corps, volando a una quota inferiore a quanto concesso e in violazione dei regolamenti, tranciò il cavo della funivia del Cermis, facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti.
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L'incidente avvenne durante manovre effettuate dai piloti statunitensi per "divertirsi" e "riprendere filmati del panorama"; e Joseph Schweitzer, uno dei due piloti statunitensi coinvolti nell'incidente, nel 2012 confessò pure di aver distrutto, al suo ritorno alla base, il nastro video che avrebbe consentito di svelare subito la verità sull'incidente.
***
In tal caso, però, non fu possibile nascondere le varie responsabilità, per cui:
a)
Il capitano Richard J. Ashby, pilota dell'aereo, e il suo navigatore furono sottoposti a processo penale negli Stati Uniti, ma (vergognosamente) assolti dalle accuse di omicidio preterintenzionale e omicidio colposo rispettivamente, omicidio involontario e per negligenza secondo l'ordinamento statunitense; però furono riconosciuti entrambi colpevoli di ostruzione alla giustizia per aver distrutto il nastro video registrato sull'aereo e pertanto congedati d'autorità dal corpo dei Marines, e il pilota fu inoltre condannato a sei mesi di detenzione, ma fu rilasciato dopo quattro mesi e mezzo per buona condotta.
***
Per cui, non dico che piena giustizia penale venne fatta, assolutamente NO; ma almeno un 3% di giustizia penale sì!
***
b)
Nel febbraio 1999 il Senato degli Stati Uniti stanziò circa 40 milioni di dollari per i risarcimenti ai familiari delle vittime e per la ricostruzione dell'impianto di risalita; ma nel maggio dello stesso anno il ministro della difesa William Cohen non confermò lo stanziamento, respinto da una commissione del Congresso.
Quindi in prima istanza i risarcimenti furono a carico della provincia autonoma di Trento e del governo italiano.
Nel dicembre del 1999, però, il Parlamento della Repubblica approvò la legge 497/99, che prevedeva un indennizzo per i familiari dei deceduti pari a 4 miliardi di lire per ogni vittima; in conseguenza di tali provvedimenti italiani e in ottemperanza ai trattati NATO, il governo degli Stati Uniti ha dovuto risarcire alla Repubblica italiana il 75% delle somme complessivamente erogate.
***
Per cui, non dico che piena giustizia civile venne fatta, assolutamente NO; ma almeno un 75% di giustizia civile sì!
***
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***
Nel caso di Ustica, invece, GIUSTIZIA (penale e civile) pari allo 0%
Almeno finora!
***
.
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Personalmente non penso affatto di avere uno scarso senso della nostra nazione; ma ritengo che una nazione sia degna di rispetto, solo quando le sue azioni sono conformi a quelle di uno Stato di Diritto.
Molti italiani, invece, hanno una scarsissima consapevolezza di che cosa sia uno uno Stato di Diritto.
***

Jacopus

Tutta la mia stima Eutidemo, e caso mai dovessi iniziare la carriera politica, fammelo sapere. Ti voto a scatola chiusa.  ;D
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Eutidemo

Citazione di: Jacopus il 06 Maggio 2023, 14:26:16 PMTutta la mia stima Eutidemo, e caso mai dovessi iniziare la carriera politica, fammelo sapere. Ti voto a scatola chiusa.  ;D
Ti ringrazio per (l'immeritato) attestato di stima, ma è escluso che -soprattutto alla mia età- io possa  iniziare una qualsiasi carriera politica; nel qual caso, comunque, ti sconsiglierei di votarmi "a scatola chiusa", perchè non puoi sapere cosa effettivamente io combinerei una volta eletto! :)

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