Repressione sessuale e politica

Aperto da daniele22, 27 Aprile 2023, 22:19:21 PM

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daniele22

Citazione di: Claudia K il 28 Aprile 2023, 19:25:25 PMPerdonami ma non colgo il nesso tra la violenza sulle donne (non solo domestica) e la repressione sessuale che ostacolerebbe il poliamore.
Sarò io che non colgo, ma il <poliamore> è così banalmente praticato da non far proprio pensare ad alcuna repressione sessuale, mentre la violenza sulle donne (e soprattutto quella domestica) non sempre ha a che fare con risvolti sessuali (pensa a quanti hanno ucciso le mogli per soli interessi materiali), e in quei casi in cui si giunge a robe tipo segregazioni o persecuzioni per gelosia ossessiva... più che una <repressione sessuale> dilagante... riesco a vedere solo gli effetti individuali di retaggi taleban in  menti fortemente disturbate.
Ma infatti ho detto che la repressione sessuale che ho esteso poi a repressione affettiva non risulterebbe esistente. Probabilmente si tratta di quel fenomeno che vissuto personalmente lo si applica in modi anche legittimi a tutta la realtà, però resterebbero validi fino a quando non fanno i conti con quello che dicono gli altri. L'immaginazione successiva l'ho buttata un po' lì provocatoriamente, un po' come fa quello un po' deluso dalle sue aspettative

Ipazia

#16
La repressione sessuale è un dato sociale, istituzionalizzato, normato, come negli inferni islamici. Non mi risulta che nei paesi dove la parità di genere è messa in Costituzione si possa parlare sensatamente di repressione sessuale.

La violenza maschilista è altra cosa, retaggio di modelli sociali vigenti anche nel nostro passato storico recente, ma che non hanno più alcun avvallo legale e normativo ed anzi sono sanzionati.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

Le persone creative non hanno di questi problemi,a dire il vero non sono particolarmente interessate al sesso, perlomeno nel modo e nelle mode mondane attuali.


daniele22

Ho negato le mie pretese di esistenza di repressione e/o inibizione sessuale a livelli generali, però non posso negare la mia esperienza di percezione di tale entità e infatti avevo esteso tale repressione anche alla sfera affettiva; ho esagerato, tuttavia è comunque noto quanto sesso e sentimento vadano a braccetto. Sarebbe comunque poco sostenibile parlare di repressione sessuale quando almeno da un punto di vista meramente fisiologico un individuo che non disponga di un partner può tranquillamente dedicarsi all'autoerotismo, oppure al sesso a pagamento.
Citazione di: Claudia K il 28 Aprile 2023, 17:28:46 PM:-\  Non imputo il vuoto al poliamore, e propendo per l'ipotesi che l'idea (ampiamente praticata) del poliamore sia l'effetto del vuoto, piuttosto che la causa.
Certo però che...se un grande amore è una rivoluzione di energia-creatività-progettualità che non ha pari...anche cinque "poliamori" non producono nulla di tutto questo e (a me) fanno l'effetto di un  raccogliticcio tanto mesto.
Provando a dirlo in termini aritmetici : due persone innamorate non sono una somma, non sono A+B; sono A.BN .
Mentre quattro persone in <poliamore> sono A+B+C+D-N, dove N è dato dalla percentuale di insoddisfazione e anche di competitività più o meno negato da ciascuno di loro a se stesso, ma che c'è. E col <poliamore> può solo cronicizzare, rimestando nel raccogliticcio.

(Sentimenti e pulsioni descritti da millenni di Letteratura e poi studiati dalla Psicologia...Daniè...non li invento io. E' la teoria e pratica del <poliamore> che vorrebbe negarli, come se in nome del solo conforto sessuale si potesse obliare la complessità dell'umano; e come se i processi evolutivi (ammesso e non concesso che possa questo processo definirsi evolutivo) si potessero compiere in pochi decenni...solo perchè ce li vogliamo raccontare.)
Claudia, il vuoto sarebbe un concetto che andrebbe meglio definito perché dice poco, mentre la bontà delle tue formulazioni algebriche valla a raccontare a qualcun altro per favore. In merito invece ai riferimenti alla letteratura d'amore mi sembra solo che la visione attuale sia un po' più disincantata rispetto a una volta, meno sublime e più terra terra pure se vecchi retaggi compaiono ancora oggidì a riscrivere cose che ormai sono fuori del tempo.
Ipazia, a volte mi chiedo se mi stai strumentalizzando. A suo tempo avevo avuto invero la stessa sensazione con viator, ma probabilmente mi sbaglio. Probabilmente hai capito male avendo tu inteso che la repressione, ora non più sessuale, ma sentimentale, sia quella (appunto sessuale) che si imputi ad uno stato come può esserlo uno stato islamico. La repressione di cui parlo sarebbe invece autorepressione, probabilmente indotta, ma non cosa imposta da altri. E la prova più evidente che vi sia qualcosa a non quadrare nei rapporti tra uomo e donna sta proprio nella necessità europea di dedicare una norma dedicata alla parità di genere. Mi ricorda molto l'immagine di Luigi di Maggio che dal balcone di un noto palazzo gridava di avere sconfitto la povertà tramite il reddito di cittadinanza, ma quest'ultima immagine sembrerebbe addirittura quasi meno pretenziosa rispetto all'art.23 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. E infatti, come dici tu nel post nr. 4: "Non credo sia la politica il motore del costume, ma semmai il contrario. E quando i mutamenti si istituzionalizzano di solito si peggiora la situazione creando aree di emarginazione e proscrizione, laddove vi era libertà di scelta". A questo punto emergerebbe, sempre a mio modesto parere, il fatto che il costume corrisponderebbe alla tradizione maschilista e la politica, imbracciando la giusta pretesa di parità, la istituzionalizza creando appunto emarginazione e proscrizione. Naturalmente, a mio vedere, tale emarginazione e proscrizione ci sarebbe già da prima che arrivasse l'istituzionalizzazione e colui che l'ha sempre subita è proprio il sentimento d'amore che sarebbe istituzionalmente costretto all'interno della famiglia, dove, per costume, darebbe scandalo una visione d'amore che abbracci altre persone, forse mettendo in pericolo l'idea di amore come simbolo di possessione di qualcuno ... e anche di qualcosa, già che ci siamo e che non guasta mai. A livello personale mi sembra di trovarmi più o meno nella tua stessa posizione, forse ho qualche piccola esigenza in più; assai difficilmente metterei in crisi il senso di appartenenza reciproco che intercorre con la mia compagna, e da me pretendo di non mettere in crisi la sua fiducia. E questa fiducia fortunatamente comprende che io possa frequentare tranquillamente pure un'altra donna, e ne frequento più d'una in realtà dato che i maschi, se non c'è qualcosa da fare di specifico, sono abbastanza noiosi e prevedibili. Non azzardo rapporti sessuali, ma non mi interessa, o forse sono un po' all'antica in questo senso

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 29 Aprile 2023, 19:17:38 PMClaudia, il vuoto sarebbe un concetto che andrebbe meglio definito perché dice poco, mentre la bontà delle tue formulazioni algebriche valla a raccontare a qualcun altro per favore. In merito invece ai riferimenti alla letteratura d'amore mi sembra solo che la visione attuale sia un po' più disincantata rispetto a una volta, meno sublime e più terra terra pure se vecchi retaggi compaiono ancora oggidì a riscrivere cose che ormai sono fuori del tempo.
Il vuoto di cui parlo è il vuoto di passioni (anche sentimentali, ma non soltanto), di progetti, di aspettative, di ideali, di fiducia in se stessi e nel prossimo,  di fiducia nella vita, che  sembra dilagante tra le ultime generazioni e che in quanto tale motiva pacchi di studi socio-psico. 
Non è una postura esistenziale nuova: è la stessa che 30 anni fa si sarebbe detta "la postura dello sfigato" (a prescindere che lo sia o che ci si senta). La novità è solo che da qualche tempo dilaga. 

Le mie formulazioni algebriche erano il tentativo semischerzoso di rendere un concetto senza impelagarsi nell'esondazione da tsunami di parole-parole-parole, ciascuna delle quali è un mondo intero, con ovvie conseguenze sulla effettività della comunicazione perseguita (o pseudo-perseguita). 
A parte che da un Daniele che mi chiede le specifiche sul concetto di "vuoto"...sarebbe lecito attendersi che a propria volta (per cortesia, mica per altro) spiegasse perchè le formulazioni algebriche dovrei - secondo lui - "andare a raccontarle a qualcun altro!"...
Daniele...se sei stato appassionatamente  innamorato e appassionatamente ricambiato...non c'è manco niente da spiegare: lo sai da te  che una coppia così è ben altro e ben oltre che la somma di quelle due persone che la compongono e delle loro potenzialità "a freddo"! 

Quanto alla letteratura d'amore : ovviamente non parliamo di Liala. Parliamo di quei Classici che, come ci insegnavano alle medie inferiori, sono Classici perchè descrivono mirabilmente l'umano sentire. Il quale (umano sentire) stai pur certo che neanche per il più assertivo evoluzionista è ipotizzabile possa mutare nel volgere di decenni. Chiarisco: nell'arco di pochi decenni possono cambiare i costumi (e anche la famigerata politica che li asseconda, pro domo sua, come canna al vento).  Ma non cambiano gli istinti, le pulsioni, i sentimenti profondi e atavici. 
Senza contare che da "disincantare" rispetto al passato c'è forse anche molto poco, almeno se ci si riferisce  all'elite intellettuale che quei Classici ha prodotto in ogni tempo (intendo dire che nessuno di loro visse e pensò e scrisse astretto in quel mondo di "analfabetismo e crepare per sopravvivere", sostenuto dai dieci comandamenti e dallo spauracchio dell'inferno. E' un nostro equivoco quello di universalizzare la vita di popolino di un secolo fa e illuderci di aver inventato l'acqua calda, ma non è mica vero che prima di noi tutto il mondo fosse quello).

Ipazia

@daniele22

Hai completamente frainteso il nerettato.

Esempio: il costume sdogana i legami omosex, lo stato con un certo ritardo li ratifica, ma mettendoci lacci e lacciuoli che complicano la situazione e creano sperequazioni peggio che se non avesse fatto nulla.

Parimenti dicasi per la cavolata politicamente corretta denominata "quote rosa".

I maschilisti sono archeologia sessuale e solo in un paese islamico possono diventare normativi. Il che non esclude che possiamo regredire a quei livelli anche noi. Dopo la covidemia tutto è possibile anche nel sedicente mondolibero.
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daniele22

Citazione di: Ipazia il 29 Aprile 2023, 22:57:53 PM@daniele22

Hai completamente frainteso il nerettato.

Esempio: il costume sdogana i legami omosex, lo stato con un certo ritardo li ratifica, ma mettendoci lacci e lacciuoli che complicano la situazione e creano sperequazioni peggio che se non avesse fatto nulla.

Parimenti dicasi per la cavolata politicamente corretta denominata "quote rosa".

I maschilisti sono archeologia sessuale e solo in un paese islamico possono diventare normativi. Il che non esclude che possiamo regredire a quei livelli anche noi. Dopo la covidemia tutto è possibile anche nel sedicente mondolibero.
No Ipazia, non ho frainteso ... forse sei tu ad avere inteso male quello che intenderei dire, cioè: la mentalità maschilista qui in Italia non è archeologia, bensì una realtà più che attuale, almeno nelle classi dirigenti istituzionali. Forse la direttiva europea ratifica una situazione che qui da noi non è stata proprio sdoganata a livello di costume. La Schlein ad esempio ... meglio lasciar perdere. Malgrado le sue idee, percepisco molto più emancipata la donna della Garbatella. Quel che sembra a me, detto da maschio, è che l'uomo abbia perso la sua identità antropologica di maschio e questa perdita, pur naturale, a mio avviso avrebbe natura patologica

Aspirante Filosofo58


Citazione di: daniele22 il 30 Aprile 2023, 00:28:04 AM@daniele22

A mio avviso, l'errore in cui è piombata la quasi totalità dell'umanità, consiste nel confondere la situazione biologica con lo stato interiore. A volte può capitare che ciò che si sente di essere una persona, non coincida con ciò che è biologicamente; fisicamente: chimicamente. A volte ciò che una persona si sente dentro non coincide a ciò che gli altri vedono di lei. 

Anche il fatto che una mentalità sia archeologia non contrasta col fatto che sia attuale. La coincidenza dei due fatti significa semplicemente che sia ragiona da reperti archeologici in un mondo che, almeno in teoria, dovrebbe definirsi progredito. 

Non mi piace il fatto che si punti sempre il dito contro il prossimo, accusandolo di non aver capito. Bisognerebbe imparare a chiedere, semmai, quando non si capisce qualcosa. Invece ho l'impressione che qui, come nella realtà che mi circonda, spesso  si sale in cattedra, dall'alto della quale si accusano presunti studenti.  Ciò non va bene, secondo me. Insomma, un po' di umiltà ogni tanto non guasterebbe.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

Come dice aspirante, il maschilismo è più questione di fossili viventi che di tendenza evolutiva nel rapporto di potere tra i generi. Semmai mi preoccupa, più di tali sacche di arretratezza maschile nelle relazioni di genere, l'appiattirsi del femminile negli aspetti più deteriori del maschile, tanto in politica che nell'esistenziale. Fino ad un unico tipo umano, mimetizzato sotto le arlecchinate gender, funzionale acefalo alla progettazione dei padroni del mondo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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daniele22

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 30 Aprile 2023, 08:19:25 AMA mio avviso, l'errore in cui è piombata la quasi totalità dell'umanità, consiste nel confondere la situazione biologica con lo stato interiore.
Può essere, e sarebbe quello che penso avendo infatti esposto il pensiero sull'autoerotismo e il sesso a pagamento come valvola di sfogo all'insostenibile presenza di una repressione sessuale. Ma quel che confonde non sarebbe il mancato riconoscimento della propria sessualità, bensì una quantomeno discutibile valorizzazione del sentimento d'amore come forma di possessione.
Ora, vivendo in una zona abbastanza retrò, potrebbe essere che Ipazia abbia ragione nel dire che il maschilismo è roba d'altri tempi. Magari avesse ragione e in questo senso forse una donna oculata vede prima del maschio quel che sta accadendo ... diciamo che potrebbe accedervi per vie tutte femminili. Allora, pure la perdita di mascolinità del maschio diverrebbe più che accettabile. Basta però che non si ribalti la situazione, altrimenti i maschi diverrebbero le nuove vittime. Chiaro sarebbe che se un tale processo poco auspicabile, almeno dal punto di vista del maschio, fosse già iniziato qualsiasi chiacchiera diverrebbe inutile. Comunque, le quote rosa, o le zone di parcheggio automobili rosa mi ricordano molto il famoso "cambiare tutto affinché tutto resti come prima". Pertanto, forse, prendendo per buone le conoscenze di Ipazia, il punto di non ritorno non sarebbe ancora stato superato

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