Giovanni "Vide e credette!"; ma "vide che cosa", tale da farlo "credere"?

Aperto da Eutidemo, 11 Aprile 2023, 13:07:31 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Da sempre mi ero chiesto il significato di alcuni versetti criptici del "Vangelo secondo Giovanni", riguardanti la sua visita al sepolcro di Cristo ormai vuoto; ma il mio errore era sempre stato di cercare di comprenderli secondo la "traduzione italiana" (che, secondo me, è completamente errata), invece che secondo la "versione originale greca".
Leggendo la quale, finalmente, dopo averci meditato il giorno di Pasqua e Pasquetta, "penso" di aver compreso che "cosa vide" Giovanni, tale da indurlo a "credere".
.
LA VISITA AL SEPOLCRO VUOTO
Il passo riguardante la "visita al sepolcro vuoto", tradotto in Italiano secondo la versione "cattolica" (che, peraltro, è pressochè identica a quella delle altre confessioni cristiane, nella loro lingua)  è il seguente:
--------------------------------------------------
"Il primo giorno della settimana (che ancora non si chiamava "domenica"), Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava (Giovanni), e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno portato!» (quindi era convinta che il corpo fosse stato trafugato). 
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo (Giovanni) e si recarono al sepolcro. 
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo (Giovanni)  corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 
Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là,  e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 
Allora entrò anche l'altro discepolo (Giovanni), che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 
(Gli altri), infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti."
P.S. Il termine "teli" è usato in modo generico e impreciso
--------------------------------------------------
***
Quindi, nel Vangelo secondo Giovanni, quest'ultimo:
- poichè l'entrata del sepolcro era bassa, prima di entrare si chinò per dare un'occhiata da fuori, ma non notò niente di particolarmente "straordinario";
- quando,  però, entrò nel sepolcro anche lui,  "εἶδεν καὶ ἐπίστευσεν!" (Gv 20, 8 ); cioè "vide e credette!", perchè, evidentemente, trovandosi dentro aveva visto qualcosa che da fuori non poteva vedere.
Cosa "vide", e perchè quello che "vide" lo indusse a "credere" nella Resurrezione?
***
Ed infatti Pietro, che c'era stato prima di lui e poi insieme a lui, vide le stesse cose che aveva visto Giovanni,  però non capì affatto cosa fosse successo; magari pensò che il corpo fosse stato trafugato dai ladri o chissà cos'altro, ma non pensò affatto che Gesù fosse resuscitato.
***
Ed infatti, sempre Giovanni, scrive che Pietro "non aveva ancora compreso la Scrittura, e, cioè,  che egli doveva risuscitare dai morti" (20,9).
***
Al riguardo, nella Bibbia CEI, appare la seguente nota: "Il discepolo (Giovanni) vede nella tomba vuota e nelle bende piegate con cura il segno che lo conduce a riconoscere, nella fede, la risurrezione di Gesù".
***
Ma giovanni, che, secondo me, era il più intelligente e colto degli Evangelisti, non poteva certo essere così "credulone" e "superficiale".
***
Ed infatti:
1)
La "tomba vuota" significava semplicemente che il corpo di Gesù non era più lì; ma non significava affatto che Egli fosse risorto!
Ed infatti, così come la pietra di chiusura del sepolcro era stata messa lì da uomini, da uomini poteva anche essere tolta per penetrarvi dentro ed asportare il cadavere.
2)
Quanto alla "bende piegate con cura", semmai potevano  essere il "segno" che chi le aveva piegate era un tipo molto ordinato, ma non certo un "segno della Risurrezione".
Non c'è alcun nesso logico!
***
Probabilmente l'autore della nota intendeva supporre che un ladro avrebbe lasciato tutto in disordine e non avrebbe perso tempo a rimettere  tutto in ordine; mentre, una volta resuscitato, Gesù non aveva alcuna fretta di andarsene, ed allora, prima di uscirne, si preoccupò che il suo sepolcro vuoto fosse trovato in perfetto ordine.
Ma, secondo me, è una supposizione priva di senso (quasi ridicola); e, comunque, non tale da indurre Giovanni a "credere"!
***
La cosa più ovvia a cui pensare, quindi era il trafugamento del cadavere.
Ed infatti Giovanni scrive: "Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno portato!" (Gv 20, 1 ss.).
***
Quindi Giovanni e Pietro si recarono al sepolcro prevenuti che si trattasse soltanto di un "trafugamento di cadavere".
***
Ed allora, come mai Giovanni, giunto sul posto, ma solo dopo essere entrato nel sepolcro: "Vide e credette" (Gv 20, 3-8)?
.
LE MODALITA DI INUMAZIONE DI GESU'
Per capirlo, occorre prima ricostruire le modalità di inumazione di Gesù, le quali iniziarono con l'acquisto del "lenzuolo" (σινδών) da parte dell'Arimateo, stando al racconto di Marco (15, 46).
In realtà, però, la traduzione della Cei ("egli, allora, comprato un lenzuolo...") non mi sembra affatto corretta.
Ed infatti, la parola "σινδών" (sindone), che è greca ma di origine semitica:
- sebbene in senso secondario possa significare anche "lenzuolo" (come anche "vela" "vessillo", ecc.);
-  in senso primario e generico significa "tela di lino" (cioè un "rotolo di tessuto").
***
Ed infatti, all'epoca, in Giudea, non si usavano affatto "lenzuoli funerari", nè "sudari" (in senso medievale), in quanto i morti venivano sepolti dagli ebrei con i loro "vestiti"; cioè, esattamente come avviene oggi.
***
Però Gesù, non aveva più "vestiti indosso", perchè se li erano spartiti i soldati sotto la sua Croce ("et diviserunt vestimenta mea"); quindi  quello che Giuseppe d'Arimatea comprò fu un "rotolo di tela di alcuni metri", di cui si servì per ritagliare i pezzi necessari per ricoprire ed avvolgere, in vario modo, il corpo di Gesù.
Il quale era rimasto soltanto con il "sublĭgar" (cioè con le mutande che gli avevano dato i soldati romani); se non addirittura completamente nudo.
***
Dal "rotolo di tela" furono quindi  ricavati, con un paio di forbici, che esistevano anche allora, sebbene con meccanismo "a pinza":
- un "lenzuolo" vero e proprio;
- delle "bende" (o "fasce", la traduzione è controversa, ma il significato è simile).
***
Ed infatti le due cose avevano finalità diverse:
.
a) Il "lenzuolo"
In primo luogo il corpo di Gesù fu avvolto nel "lenzuolo" (dopo avergli messo intorno al collo una "mentoniera di tela inamidata", come meglio spiegherò più avanti), il quale lenzuolo serviva:
- per non lasciarlo nudo o seminudo, essendo privo di indumenti;
- per non toccare il cadavere con le mani nude, il che era considerato sacrilego;
- per non disperdere il sangue delle ferite, il che pure era considerato sacrilego.
.
b) Le "bende"
In secondo luogo il corpo di Gesù, già "avvolto" dal lenzuolo,  fu "legato" con le "bende" (ὀθόνια,) ricavate dalla stessa tela; versando nel all'interno e all'esterno di esse, dei profumi aromatici.
***
Ma non è finita qui
***
Ed infatti, secondo l'uso dell'epoca, per come risulta storiograficamente praticato in quel luogo ed a quei tempi, le due dette operazione di "avvolgimento" e di "legamento", furono precedute e seguite dall'applicazione di un "sudario a mentoniera"; il quale  è un "collare" che si applica intorno al collo del defunto, appoggiandolo sulle clavicole.
Pur essendo di tela, è "rigido", in quanto è stato appositamente "inamidato"; come una sorta di collare di gesso.
Questo è un dettaglio importante, da tenere ben presente.
***
Fino a qualche decennio fa, si usava ancora, per evitare che il defunto restasse "a bocca aperta" per il rilassamento della mandibola; o, almeno, così mi spiegarono quando  vidi mettere una "mentoniera" intorno al collo dei miei nonni appena defunti.
***
Fatto tutto ciò all'esterno del sepolcro, secondo il rito, il corpo fu poi trasportato all'interno, sul "banco funebre" scavato nella roccia.
***
Infine, come si legge nel Vangelo secondo Matteo, "fu rotolata una grande pietra sulla porta del sepolcro" (Mt 27, 60).
***
Ed ora, dopo aver visto come avveniva l'inumazione, a cui Giovanni aveva probabilmente assistito, cerchiamo di capire come mai costui, una volta entrato nel sepolcro "vide e credette".
.
LA "DEDUZIONE" DI GIOVANNI
Secondo la traduzione della Conferenza Episcopale Italiana, prima di entrare: "Chinatosi, (Giovanni) vide le bende <<per terra>>, ma non entrò".
Ma <<per terra>> se lo è inventato il traduttore, perchè nel Vangelo originale, in greco, non esiste affatto quel <<per terra>>; evidentemente, il traduttore, lo ha supposto per il fatto che Giovanni si era "chinato", ma si tratta di una supposizione del tutto "ultronea".
Il testo greco, infatti, è il seguente:
"καὶ παρακύψας βλέπει κείμενα τὰ ὀθόνια, οὐ μέντοι εἰσῆλθεν"
***
Ed infatti, poichè l'entrata dei sepolcri dell'epoca era alquanto bassa, per dare un'occhiata da fuori al corpo disteso sul banco interno, occorreva necessariamente chinarsi; ma, in tal caso, si sarebbe vista solo una parte del corpo e delle bende che lo ricoprivano.
Quindi, Giovanni, stando al di fuori, vedeva la parte dov'erano stati i piedi di Gesù, con le relative bende; ma non aveva alcun motivo di guardare per terra (comunque nel Vangelo non c'è scritto).
***
Ora, il testo greco,  dice che le "othònia", cioè le bende erano "keĩmena" (κείμενα τὰ ὀθόνια), il quale è il participio del verbo "keĩmai", che significa "essere disteso, steso,  orizzontale", e non certo "per terra".
Per cui, da fuori, Giovanni vide che le bende ai piedi di Cristo, ancora sul banco e non certo per terra, erano ormai "distese"; cioè "afflosciate", come se dentro non ci fossero più i piedi di Cristo.
Il che era indubbiamente strano, ma non certo sufficiente a farlo "credere".
Quindi entrò nel sepolcro per esaminare meglio la situazione.
***
Ma una volta entrato, vide:
a)
Che tutte le bende che "legavano" Cristo, non erano state "slegate"; ed infatti, la versione greca dice "tuttavia non slegate"  ("οὐ μέντοι εἰσῆλθεν").
b) 
Che tutte le bende che "legavano" Cristo, erano "distese" ed "afflosciate" (κείμενα τὰ ὀθόνια); così come, ovviamente, il "lenzuolo" che stava sotto.
Erano, cioè, come un "guscio vuoto", meno che in un punto; cioè all'altezza del collo, dove si trovava il rigido "sudario mentoniera" che manteneva sollevato il lenzuolo e le fasce!
***
La versione greca recita: "ἀλλὰ χωρὶς ἐντετυλιγμένον εἰς ἕνα τόπον", che  la versione CEI, traduce dicendo che "il sudario -che era stato sul suo capo- non posato là con i teli, ma era avvolto in un luogo a parte".
Il che non avrebbe alcun senso!
Il passo greco, invece, assume un senso, se lo si intende così: tutte le bende che "legavano" Cristo, erano "distese" ed "afflosciate" (κείμενα τὰ ὀθόνια), mentre il "sudario mentoniera", che gli era stato messo al collo per sorreggergli il capo, non era disteso ed afflosciato come le bende, ma era ancora avvolto nella posizione originaria (cioè "eretto").
Cioè non "avvolto in un luogo a parte rispetto alle bende", come tradotto dalla CEI, bensì  "avvolto in una posizione diversa da quella delle  bende" (cioè sollevato, in quanto rigido)
***
Cioè, una volta entrato, Giovanni si accorse che le bende, ancora legate sul banco (e non in terra) erano distese "in piano", cioè, sì trovavano in posizione orizzontale, mentre il "sudario mentoniera" sotto di loro, in quanto inamidato, era rimasto in una "posizione rialzata".
Il che era la riprova che il corpo di Cristo non era di sicuro stato trafugato (nudo), ma era "evaso" miracolosamente dal suo "bozzolo", costituito da "mentoniera", "lenzuolo" e "bende", senza minimamente romperle o scioglierle.
Per cui Giovanni, di fronte ad un fatto così straordinario, "credette"!
***
Ci si potrebbe allora chiedere perchè mai, visto che Cristo passava attraverso i corpi solidi, la pietra di ingresso sia stata spostata; ma in nessuna parte dei Vangeli c'è scritto che la pietra di ingresso sia stata spostata per far uscire dal sepolcro Cristo, bensì che era stata spostata, successivamente, per far entrare senza sforzo nel sepolcro le donne e gli Apostoli.
***
Ovviamente, la mia è solo una interpretazione di carattere "filologico" per spiegare il versetto "Vide e credette!"; non altro!
E, comunque, non è affatto detto che sia la spiegazione esatta; quella bisognerebbe chiederla a Giovanni!
***

Freedom

Uno studio veramente dotto e molto ben argomentato Eutidemo.

Se tuttavia vogliamo prendere in considerazione quello che dice la religione cristiana allora "vide e credette" vuol dire che Giovanni vide con gli occhi del cuore. Tutto qua, semplice e sintetico.

In accordo con l'insegnamento del Signore: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. "
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

Citazione di: Freedom il 11 Aprile 2023, 18:12:25 PMUno studio veramente dotto e molto ben argomentato Eutidemo.

Se tuttavia vogliamo prendere in considerazione quello che dice la religione cristiana allora "vide e credette" vuol dire che Giovanni vide con gli occhi del cuore. Tutto qua, semplice e sintetico.


Il che renderebbe però superfluo tutto il racconto di Giovanni come prova, se prova possa considerarsi, come comunque non necessaria
Viceversa, se superfluo non è, si afferma indirettamente  l'importanza della prova oculare, che il Signore, secondo l'interpretazione di Jacopus, avrebbe voluto quindi lasciare. In conseguenza di ciò ogni potenziale fedele sarebbe autorizzato ad aspettarsi a sua volta un segno, un indizio da cui poter dedurre la verità.
Comunque ammesso che quello di Giovanni fosse un ''vedo con gli occhi, ne deduco con la ragione che..., e  quindi credo'' oggi non avrebbe più lo stesso valore veritativo conoscendo meglio i meccanismi della visione che ne decretano un valore  relativo.
Per restituire quindi l'originario valore veritativo assegnato alla visione, mi pare adombri Jacopus, si è voluto tradurre occhi con cuore.
Non può neanche bastare per credere dunque porre fede al racconto di Giovanni, perchè ciò non vale vedere col cuore, ma semmai propiziare l'accorata visione.
Al posto di un indizio su cui ragionare, abbiamo un racconto la cui verità non è neanche essenziale, ma la cui funzione è predisporre il cuore alla visione della verità.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Freedom. :)
Secondo me, "vide e credette" vuol dire che Giovanni :
- prima "vide", con gli occhi collegati al cervello, qualcosa di "fisicamente impossibile";
- quindi "credette", anche con il cuore, che in quel sepolcro si era verificato qualcosa di "metafisico".
Ed infatti se Giovanni si fosse limitato a guardare solo con "gli occhi del cuore", avrebbe capito cosa era successo anche "prima" di entrare nel sepolcro, e verificare il tutto anche con "gli occhi della ragione".
***
Un saluto! :)
***

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Così come ho concluso il mio "topic", la mia era solo una interpretazione di carattere "filologico" per spiegare in modo plausibile il testo "Vide e credette!"; non altro!
Quindi non pretendevo affatto di entrare:
- nè nel merito del "mistero della Resurrezione";
- nè nel merito del "mistero della Fede";
che esulano completamente dall'oggetto del mio "thread".
***
Semanticamente, sotto il profilo meramente "esegetico", quello che scrive Giovanni, è senz'altro un ''vedo con gli occhi qualcosa di impossibile fisicamente, per cui ne deduco con la ragione che si è verificato qualcosa di metafisico".
Altrimenti Giovanni non avrebbe usato i "due" verbi (in sequenza), ma avrebbe "creduto" e basta, già da fuori del sepolcro; senza bisogno di entrarci dentro, e di verificare "con i suoi occhi" le condizioni "assurde" in cui esso si trovava internamente!
***
Quanto al fatto che ''vedo con gli occhi, ne deduco con la ragione che..., e  quindi credo'' oggi non avrebbe più lo stesso valore veritativo conoscendo meglio i meccanismi della visione che ne decretano un valore  relativo", quello che scrivi sarebbe corretto se quella di Giovanni fosse stata soltanto una "visione"; mentre, invece, almeno stando a quello che si evince dal Vangelo, la condizione in cui si trovavano le bende, il sudario-mentoniera ed il lenzuolo, era di natura "concreta", "oggettiva" e "reale", che non si è affatto modificata quando Giovanni ha smesso di guardarli (come sarebbe accaduto nel caso di una allucinazione).
Giovanni, praticamente, descrive "in dettaglio" (anche se un po' cripiticamente), una specie, per così dire, di "scena del reato"*, che avrebbe fatto "dare di matto" alla moderna polizia scientifica; perchè i corpi fisici non possono passare attraverso altri corpi fisici senza alterarne la struttura.
Ovviamente, sempre che Giovanni non ci racconti delle frottole!
***
Un saluto! :)
***
* Nota
L'art. 411 del codice penale, sancisce che chiunque sottrae un cadavere dal suo sepolcro, è punito con la reclusione da due a sette anni.

anthonyi

La tua tesi é interessante, eutidemo, c'é però una cosa che mi lascia perplesso. La mentoniera a cui fai riferimento avrebbe avuto tutti i titoli per diventare una reliquia importantissima della cristianità, e invece se ne sono perse le tracce, fisiche e letterarie. 
La rappresentazione tradizionale invece, che parla di teli e bende, è quindi di due strutture in tessuto, é coerente con quanto sopravvissuto ad oggi, cioè la sacra sindone e il sudario di Oviedo, che rispettivamente sarebbero il tessuto nel quale é stato avvolto Gesù morto, e quello con il quale é stato trasportato fino alla tomba. Per me infatti la rappresentazione più credibile é sempre stata quella che il telo ripiegato di cui si parla altro non é che il sudario che, dopo essere stato usato per trasportare Gesù, é stato lasciato nella tomba. 

bobmax

La resurrezione è stata la chiave del successo della religione cristiana.
Una carta che andava giocata però con accortezza. Cioè senza spingere troppo su una sua testimonianza troppo realistica, che avrebbe potuto essere rifiutata per la evidente assurdità.
Questa penso sia la ragione della ambiguità nelle traduzioni: evitare di esagerare.

La resurrezione è stata creduta, e su questo credo si è sviluppata la cristianità.

Così facendo però è stato messo in sordina, quasi zittito, il messaggio del filosofo Gesù.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Duc in altum!

"...molti di noi pensano che per credere c'è bisogno di un segno straordinario inconfutabile. Molti lo cercano per tutta una vita. Mentre è tutto sempre davanti ai nostri occhi, nelle cose che apparentemente sono lì per caso, ma per caso non lo sono di certo. In quelle cose che ti ricordano un dolore (il sudario) ma che invece sono il segnale di una gioia senza data di scadenza.
Credere non significa comprendere tutto, ma credere che in tutto, anche in ciò che non si comprende, esiste un senso. La fede, così, non è una sorta di illuminazione conoscitiva, ma una fiducia vittoriosa nell'esistenza di un senso dietro tutte le cose, specie in quelle incomprensibili alla nostra mente, al nostro cuore e al nostro dolore.
Gesù non ci spiega la croce, risorge. Predilige un fatto ad un semplice ragionamento. Noi crediamo ai fatti, che un giorno forse sapremo pure raccontare. Non crediamo in ragionamenti che in nessun modo diventano esperienza, perché troppo stretti per poter contenere la vita. Giovanni è il discepolo amato perché ha dato il primato all'amore non ai calcoli..." - (Don Luigi Maria Epicoco)
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

InVerno

Citazione di: Eutidemo il 11 Aprile 2023, 13:07:31 PM***
Ovviamente, la mia è solo una interpretazione di carattere "filologico" per spiegare il versetto "Vide e credette!"; non altro!
E, comunque, non è affatto detto che sia la spiegazione esatta; quella bisognerebbe chiederla a Giovanni!
***
La premessa filologica fondamentale però è che il vero "Giovanni", chiunque fosse, certamente non parlava greco nè scriveva greco (probabilmente non scriveva proprio) e quindi anche se avessi la possibilità di parlare con Giovanni direttamente per capire la sua risposta dovresti conoscere l'aramaico.. chi scrive Giovanni non è un testimone oculare, essendo il vangelo più tardo è anche improbabile abbia avuto la possibilità di conoscere direttamente testimoni oculari perchè sarebbero già morti, perciò a mio avviso, fargli "le pulci" sulla mentoniera e le bende, è un pò come cercare la quadratura del cerchio! Grazie comunque per l'interessante lettura!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 12 Aprile 2023, 07:38:26 AMLa tua tesi é interessante, eutidemo, c'é però una cosa che mi lascia perplesso. La mentoniera a cui fai riferimento avrebbe avuto tutti i titoli per diventare una reliquia importantissima della cristianità, e invece se ne sono perse le tracce, fisiche e letterarie.
La rappresentazione tradizionale invece, che parla di teli e bende, è quindi di due strutture in tessuto, é coerente con quanto sopravvissuto ad oggi, cioè la sacra sindone e il sudario di Oviedo, che rispettivamente sarebbero il tessuto nel quale é stato avvolto Gesù morto, e quello con il quale é stato trasportato fino alla tomba. Per me infatti la rappresentazione più credibile é sempre stata quella che il telo ripiegato di cui si parla altro non é che il sudario che, dopo essere stato usato per trasportare Gesù, é stato lasciato nella tomba.
Anche il "sudario-mentoniera" non era altro che una "fascia inamidata" di lino, la quale, col tempo, si è "disamidata" confondendosi con le altre tele.
Quanto alle reliquie, è molto dubbio che si tratti degli originali.


Eutidemo

Citazione di: bobmax il 12 Aprile 2023, 08:04:56 AMLa resurrezione è stata la chiave del successo della religione cristiana.
Una carta che andava giocata però con accortezza. Cioè senza spingere troppo su una sua testimonianza troppo realistica, che avrebbe potuto essere rifiutata per la evidente assurdità.
Questa penso sia la ragione della ambiguità nelle traduzioni: evitare di esagerare.

La resurrezione è stata creduta, e su questo credo si è sviluppata la cristianità.

Così facendo però è stato messo in sordina, quasi zittito, il messaggio del filosofo Gesù.
Be', quanto ad esagerazioni, nei Vangeli ce ne sono di molto più macroscopiche di quella da me descritta; e nessuno si è dato la briga di mitigarle con traduzioni ambigue (vedi, ad esempio, le altre resurrezioni descritte nei Vangeli)

Eutidemo

Citazione di: InVerno il 12 Aprile 2023, 11:40:10 AMLa premessa filologica fondamentale però è che il vero "Giovanni", chiunque fosse, certamente non parlava greco nè scriveva greco (probabilmente non scriveva proprio) e quindi anche se avessi la possibilità di parlare con Giovanni direttamente per capire la sua risposta dovresti conoscere l'aramaico.. chi scrive Giovanni non è un testimone oculare, essendo il vangelo più tardo è anche improbabile abbia avuto la possibilità di conoscere direttamente testimoni oculari perchè sarebbero già morti, perciò a mio avviso, fargli "le pulci" sulla mentoniera e le bende, è un pò come cercare la quadratura del cerchio! Grazie comunque per l'interessante lettura!
All'epoca, in Palestina, il greco si parlava "quasi" come l'aramaico; trattandosi un ex regno ellenistico da parecchi secoli.
Resta da vedere quanto il "vero" Giovanni fosse colto!
Alcuni critici, invero, pensano che l'autore di "Vangelo secondo Giovanni" fosse un ellenista, e quindi ben distinto dall'apostolo Giovanni; questo, anche considerata la probabile epoca in cui è stato scritto tale vangelo (intorno al 100 d.c.).
Ma questo non lo sapremo mai con sicurezza!
P.S.
Ciò che trovo sospetto, nel "Vangelo secondo Giovanni", non è tanto il fatto che lui parli di sè in terza persona (lo faceva anche Cesare), ma la mancanza di modestia con cui lo fa, riferendosi a se stesso come "l'apostolo che Gesù amava!"
Non credo che si sarebbe espresso con tanta immodestia, se fosse stato il "vero" Giovanni a scrivere!

Duc in altum!

Citazione di: Eutidemo il 12 Aprile 2023, 12:06:00 PM(vedi, ad esempio, le altre resurrezioni descritte nei Vangeli)
A titolo informativo: nel Vangelo solo Gesù risorge, le altre esperienze descritte sono "reviviscenza" ...infatti poi muoiono e non sappiamo se e dove risorgeranno.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

iano

Citazione di: Eutidemo il 12 Aprile 2023, 06:51:35 AM
Quanto al fatto che ''vedo con gli occhi, ne deduco con la ragione che..., e  quindi credo'' oggi non avrebbe più lo stesso valore veritativo conoscendo meglio i meccanismi della visione che ne decretano un valore  relativo", quello che scrivi sarebbe corretto se quella di Giovanni fosse stata soltanto una "visione"; mentre, invece, almeno stando a quello che si evince dal Vangelo, la condizione in cui si trovavano le bende, il sudario-mentoniera ed il lenzuolo, era di natura "concreta", "oggettiva" e "reale", che non si è affatto modificata quando Giovanni ha smesso di guardarli (come sarebbe accaduto nel caso di una allucinazione).
Giovanni, praticamente, descrive "in dettaglio" (anche se un po' cripiticamente), una specie, per così dire, di "scena del reato"*, che avrebbe fatto "dare di matto" alla moderna polizia scientifica; perchè i corpi fisici non possono passare attraverso altri corpi fisici senza alterarne la struttura.
Ovviamente, sempre che Giovanni non ci racconti delle frottole!
***

Non ho messo in dubbio quello che Giovanni ha visto, ma insinuavo  che il valore che si dà al vedere come prova fosse superiore ai tempi di Giovanni rispetto ad oggi. Forse ho usato impropriamente il termine ''visione'' come atto del vedere..
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Duc in Altum :)
Sì, è vero; hai perfettamente ragione. 
***
.
Ed infatti, "secondo il Vangelo":
.
a)
Cristo non resuscitò con il suo "corpo materiale", altrimenti non sarebbe potuto "evaporare" attraverso le bende e il sudario, bensì con un "corpo spirituale" (se mi consenti l'"ossimoro"); quello di cui Lui stesso parla nel suo alterco con i Sadducei.
***
Ed infatti, al tempo di Gesù, rispetto alla "risurrezione dei morti, dopo il Giudizio", esistevano due sette diverse:
- i Farisei che credevano nella resurrezione di un "corpo materiale";
- i Sadducei che non ci credevano affatto.
***
Cristo, invece:
- Contro l'opinione dei Farisei, sosteneva la resurrezione di un "corpo spirituale"; 
- Contro l'opinione dei Sadducei difendeva comunque la fede nella risurrezione.
***
Ed infatti, nel Vangelo di Matteo (Mt 22,31) Gesù sostiene che, con la risurrezione avverrà un cambiamento e una trasfigurazione, che porranno fine alle forme terrene di vita dei "corpi".
***
--------------------------------------------------
"In quello stesso giorno vennero da lui alcuni sadducei – i quali dicono che non c'è risurrezione – e lo interrogarono:
«Maestro, Mosè disse: Se uno muore
senza figli, suo fratello ne sposerà la moglie e darà una discendenza al proprio fratello. Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo, appena sposato, morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. 27 Alla fine, dopo tutti, morì la donna.  28 Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette lei sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta in moglie».
E Gesù rispose loro: «Vi ingannate, perché non conoscete le Scritture e neppure la potenza di Dio.  Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo."
---------------------------------------------
.
2)
Diverso è, invece, "secondo il Vangelo", il caso dei morti "rivivificati" da Gesù.
Cioè
- Lazzaro di Betania, morto per una malattia (Giovanni 11, 1-44);
- il figlio di un'anonima vedova della cittadina di Nain (Luca 7, 11-17);
- la figlia di Giairo, un notabile di Cafarnao (Matteo 9, 18-26; Marco 5, 21-43; Luca 8, 40-56).
Essi tornarono alla loro vita normale, e poi morirono di nuovo.
Però sempre di "miracoli" si trattò!
.
***
Un saluto :)
***

Discussioni simili (1)