Menu principale

La morte della Scienza

Aperto da Ipazia, 30 Marzo 2023, 10:40:50 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ipazia

La data di nascita potremmo simbolicamente datarla il 13 marzo 1610 quando il Sidereus Nuncius ne annunciò la nascita in occasione della scoperta di nuovi pianeti con nuovi strumenti liturgici. Nacque già carica di tutto il suo armamentario strumentale e simbolico, come Minerva dalla testa di Giove, e di un suo Verbo che il Nunzio Sidereo chiamerà mathesis universalis.

In un paio di secoli debellò la millenaria religione dei padri, Juditha Triumphans



tra 'ottocento e 'novecento, ma ora le bella carnagione di Artemisia qualche ruga di troppo la mostra, annunciante il declino.

Spetta alla vegliarda Filosofia annunciarne la fine imminente nell'averno delle religioni scomparse e lo fa per voce di un avatar che fu, per mano cristiana, la prima illustre martire della scienza, quando non era ancora divenuta religione. Corsi e ricorsi, direbbe il Vico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

Mi sembri il tribunale dell'inquisizione,non ti sembra di esagerare?

Ipazia

Oggi è la Scienza il Santo Uffizio. Come ogni setta religiosa totalitaria che si rispetti. Ed ha pure il braccio secolare, feroce anzichenó.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

Tu stai facendo lo stesso,che differenza c'è?
Sembra una caccia alle streghe.
Io non sono un scientista però neppure un Terminator,secondo me ti è sfuggita un po'
di esagerazione,non trovi?

iano

Ciò che nasce muore, a meno che artificiosa non sia la nascita, per cui a morire è l'artificio.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

#5
Citazione di: Pensarbene il 30 Marzo 2023, 17:33:47 PMTu stai facendo lo stesso,che differenza c'è?
Sembra una caccia alle streghe.
Io non sono un scientista però neppure un Terminator,secondo me ti è sfuggita un po'
di esagerazione,non trovi?
Approfondirò nel prosieguo le argomentazioni della mia abiura da questa religione e ideologia dominante, sempre più inumana e feroce. Per ora raccolgo opinioni, punti di vista, controdeduzioni e analisi.

Solo un incipit: un tempo esisteva la scienza ed era pure perseguitata; da Ipazia a Galileo tanti fedeli della scienza lo furono. Era una religione onesta, innocente, catacombale. Venne adottata dalla borghesia illuminista che la trasformò ben presto in $cienza, mentre la religione si consolidava in Scienza, elaborando una sua ideologia/teologia denominata scientismo. Sempre più organizzata clericalmente in comunità scientifica, sempre più dogmatica da far concorrenza all'islamismo più radicale, che non fa prigionieri e decapita infedeli ed apostati. Mentre la $cienza conquistava il dominio del pianeta.


pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Beh Ipazia...

La scienza non e', e non e' mai stata una religione, e mai lo sara', e se e' per questo NEANCHE il capitalismo, finanziario o no che sia (con la c minuscola).

Tanto per rimanere nell'ambito dei tuoi discorsi, diciamo cosi' ricorrenti.

Tu confondi le analogie formali e superficiali tra le cose, con la realta' profonda delle cose stesse (qui con cose intendo soprattutto: pratiche umane), rendendo impossibile qualsiasi discorso antropologico, prima ancora che scientifico, o economico, filosofico.

La "carica", o meglio, la valenza, metafisica di scienza ed economia e' stata gia' ampiamente osservata e commentata quantomeno da Nietzsche, ma direi che, purtroppo o perfortuna, NON ogni metafisica e' (ANCHE) una religione.

Scienza ed economia sono le "religioni" della morte di Dio.

Il loro rapporto con le religioni del Dio bene o male ancora "vivente" non puo' che essere, appunto, analogico.

La religione dell'occidente vera, il cristianesimo, propone(va) al gregge la salvezza al costo dell'odio di se stessi (odio del corpo, della carne, direbbero loro, i cristiani, in nome dell'amore di altro; ma, c'e' altro, oltre al corpo? Se la risposta e' no, l'amore per l'anima -individuale-, che i cristiani coltivano, e' amore per il nulla, vivere per la morte).

La scienza rispetto al vecchio, e cristiano, mondo e' "Gaia" perche' prova bene o male a svincolarsi da questo "costo necessario", dell'odio per il corpo, pur continuando a vedere il mondo in termini soteriologici.

L'oggetto dell'odio ingiusto da pagare come obolo per salvarsi nella scienza e' il passato. L'immanipolabile. Il limite della tecnica. 

Ma sempre meglio che odiare se stessi in toto.

Per questo il rapporto tra scienza e religione e' analogico; non sostanziale.

La dimensione della noesi e' inattingibile per la scienza, perche' la dimensione della noesi, individuale e collettiva e' il passato, e l'armamentario metodologico, concettuale e materiale della scienza e' tutto rivolto al futuro, il passato non lo contempla: almeno non come oggetto di volonta'.

In questa contraddizione, che poi e' analoga a quella marxiana tra forze e rapporti di produzione, la scienza trova la sua eternita', il suo Sisifo e il suo Atlante. Atlante che ha il "cielo" posato sulla valenza noetica, e non muscolare delle "spalle": e' il mito stesso del progresso, che ci porta ad associare le spalle, la schiena, al passato, passato che l'Atlante della scienza non puo' guardare, perche' lo sostiene con la promessa del futuro.

Ma come prima ho chiesto quale IDENTITA' per l'uomo se non il suo corpo, 

-e questa e', in estrema sintesi la critica nichilistica che si puo' fare al cristianesimo-

ora potrei chiedere, quale LUOGO per la VISIONE, per la teoresi, se non il passato

 -e questa, e' in altrettanta sintesi, la critica nichilistica alla scienza-.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Pensarbene

Propongo di non confondere lo scientismo con la scienza:

scientismo1
/scien·tì·ṣmo/


sostantivo maschile
  • 1.
    Movimento intellettuale sorto nell'ambito del positivismo francese (seconda metà del sec. XIX), tendente ad attribuire alle scienze fisiche e sperimentali, e ai loro metodi, la capacità di soddisfare tutti i problemi e i bisogni dell'uomo.

  • 2.
    Inflazione di metodologia scientifica.

scienza
/scièn·za/


sostantivo femminile
  • 1.
    Il risultato delle operazioni del pensiero, spec. in quanto oggetto di codificazione sul piano teorico ( sc. pura ) e di applicazione sul piano pratico ( sc. applicata ): il progresso della sc.; com., dottrina, sapere.
    "un uomo di sc."

  • 2.
    Designazione convenzionale di una o più discipline affini nell'ambito di programmi o piani di studio o di ricerca.

Inoltre di considerare l'idea di Niko:fede e scienza sono in analogia ma non in digitale.
Lo spartiacque è il metodo.
Infine di evitare la dinamica del capro espiatorio: la negatività è, dappertutto, una componente di ogni cosa o quasi su questa Terra.



iano

#9
Citazione di: niko il 30 Marzo 2023, 22:53:24 PMLa scienza non e', e non e' mai stata una religione, e mai lo sara',




Dietro i tuoi post intuisco una ricchezza di pensiero che però non riesco mai a focalizzare per la loro complessità, quindi mi limito a postare quanto sopra, notando che la scienza è ''nata'' in un periodo in cui le religioni avevano smesso da un pò di ''nascere''.

Potrei dire parimenti che la religione non sarà mai una scienza e mai lo sarà, ma in queste affermazioni speculari c'è qualcosa che non mi quadra.
Un non credente come me non ha difficoltà a percepire la fede in una religione come un evento che spezza nella considerazione del fedele la continuità nel susseguirsi delle religioni. C'è una rivelazione e c'è un profeta, e il tempo si spezza in un prima e dopo la rivelazione.
Parimenti nell'agire umano qualcuno individua eventi che, se non sono, valgono una rivelazione, e da uno di questi nasce la scienza, Galileo il profeta, a creare una discontinuità, come un punto di non ritorno nell'agire dell'uomo, come se la storia precedente non possa valere a giustificare quel profetico salto.
Secondo me quindi religioni e scienze si fondano parimenti su una presunta discontinuità che però non c'è, scambiandosi un notevole salto nella curva della loro storia come una discontinuità.
La scienza può certo morire se è nata, ma se la intendiamo solo come fase di una possibile storia dell'agire umano, se così arbitrariamente descrittiva è la sua nascita, allora la scienza morirà solo quando si deciderà di raccontare in altro modo quella storia.
Insomma mi pare che sia nella natura umana credere a un certo punto alle storie che l'umanità si racconta da sola, laddove il racconto prende col tempo il posto di ciò che viene raccontato.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

#10
Citazione di: Pensarbene il 31 Marzo 2023, 01:52:02 AMPropongo di non confondere lo scientismo con la scienza:...

Non li confondo. Come non confondo i grandi profeti con l'incarnazione storica delle loro visioni del mondo. Le quali ultime segnano però il destino delle profezie e il loro senso metafisico.

Lo scientismo trascina la scienza nell'abisso di un nichilismo antropologico fatale più di tutte le ideologie precedenti, perché al posto della promessa palingenesi uomo-dio, realizza il feticcio uomo-macchina. Standardizzato e omologato ad "una dimensione". Un orrendo falso storico che attende un radicale risveglio contro la nullificazione irreversibile dell'umano nel trans-umanesimo. Cosa ben diversa dal passare "oltre" di altre palingenesi.

Sulle profondità metafisiche di niko e la replica di iano mi concedo un attimo di approfondimento. Solo una prima, forse imprecisa, domanda: come si concilia la fine della storia, quintessenza del progetto scientista, con la vocazione "futurista" della scienza ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

No, è la materia/energia ad essere tale da confondere le idee e dare il via a magie,religioni, metafisiche e quant'altro.
La scienza del macrocosmo e del microcosmo ,a differenza di quelle del nostro normale quotidiano "cosmo di mezzo", ha a che fare con qualcosa che appare sempre più "irreale" e  sfuggente, inconsistente e vacuo.
Questa è la verità,per fortuna noi viviamo in una "realtà " di mezzo che appare solida,reale,consistente e "vera".
Forse è una illusione anch'essa,ma perlomeno è misurabile,verificabile,percepibile,per noi esistente e vera.
L',uomo ha bisogno di essa,la scienza è utile e "vera" in questo senso, il resto si perde in un mare di formule,equazioni,ipotesi e modelli, teorie che risultano poi utili solo quando producono tecnologia utile davvero.

niko

#12
Citazione di: Ipazia il 31 Marzo 2023, 06:53:03 AMNon li confondo. Come non confondo i grandi profeti con l'incarnazione storica delle loro visioni del mondo. Le quali ultime segnano però il destino delle profezie e il loro senso metafisico.

Lo scientismo trascina la scienza nell'abisso di un nichilismo antropologico fatale più di tutte le ideologie precedenti, perché al posto della promessa palingenesi uomo-dio, realizza il feticcio uomo-macchina. Standardizzato e omologato ad "una dimensione". Un orrendo falso storico che attende un radicale risveglio contro la nullificazione irreversibile dell'umano nel trans-umanesimo. Cosa ben diversa dal passare "oltre" di altre palingenesi.

Sulle profondità metafisiche di niko e la replica di iano mi concedo un attimo di approfondimento. Solo una prima, forse imprecisa, domanda: come si concilia la fine della storia, quintessenza del progetto scientista, con la vocazione "futurista" della scienza ?


Direi che non si conciliano.

Lo scientismo non vuole la fine della storia, vuole che la storia sia resa infinita nella misura (esatta) in cui anche la (tecno) scienza, e' infinita.

Non piu' storia degli uomini, dei luoghi e dei popoli, ma storia dei prototipi e delle teorie tecnoscientifiche che si sostituiscono, infinitamente, tra di loro.

Il transumanesimo offre soluzioni pratiche a problemi (che furono) metafisici, e mostra come queste soluzioni aprano a nuovi problemi.

Afferma che e' giusto potenziare tecnologicamente e biologicamente l'uomo quando questo serve alla sua felicita'.

Non e' il male assoluto e nemmeno un complotto dei potenti.

I vecchi problemi umani, che furono metafisici, come quello della morte, del fato, di Dio, nella visione transumanista, non si mostrano piu' come irresolubili, ma come altrettanto infiniti, nella loro possibile soluzione, come lo e' la scienza.

Se la natura e' slancio verso l'infinito, l'uomo fordista e capitalista e' l'uomo piu' naturale mai apparso.

In generale, la metafisica si supera solo facendo propria la volonta' di vivere che dietro la metafisica, risiede.

Le utili-balle, che impestano il mondo, si sconfiggono solo scoprendo, smascherando, A COSA mai esse siano utili e soddisfacendo quel desiderio, quell'utile, con altro, intendo, con altro dall'utile-balla.

Oppure A CHI, siano utili e sostituendo quel soggetto desiderante con un altro (il discorso specificamente di classe, e di lotta di classe).

Ma non c'e' balla, che l'uomo si sia raccontato nella sua lunga storia, che non sia servita a niente e a nessuno.

Ogni bugia e' stata in qualche modo voluta, ogni bugia ha fatto la storia dell'umana volonta'.

Il frammento di vero, dietro la bugia -metafisica- e' la volonta' che la volle o la vuole, insomma, veritativa e' sempre la condizione umana.

Quando la metafisica non ci serve piu' per vivere, perche' da eterni bambini della storia che eravamo, noialtri bene o male siamo diventati adulti, la metafisica non scopare, ma noi diventiamo padroni, della funzione mitopoietica, e positiva, della metafisica.

Non la subiamo piu', la metafisica, ma la agiamo.

Pensare che la metafisica scompaia, con la maturazione e la gusta disillusione dell'uomo moderno, e' il "problema", dello scientismo, che crea nuove metafisiche, ma senza sapere di farlo, pensando di non crearne nessuna, e quindi ne crea di quasi altrettanto tossiche, delle vecchie.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#13
Citazione di: niko il 30 Marzo 2023, 22:53:24 PMBeh Ipazia...

La scienza non e', e non e' mai stata una religione, e mai lo sara', e se e' per questo NEANCHE il capitalismo, finanziario o no che sia (con la c minuscola).

Tanto per rimanere nell'ambito dei tuoi discorsi, diciamo cosi' ricorrenti.

Tu confondi le analogie formali e superficiali tra le cose, con la realta' profonda delle cose stesse (qui con cose intendo soprattutto: pratiche umane), rendendo impossibile qualsiasi discorso antropologico, prima ancora che scientifico, o economico, filosofico.

Dopo un ripassino dei tuoi presupposti filosofici posso dire che è piuttosto la grammatica husserliana, la fenomenologia, ad essere superficiale rispetto alla questione da me posta, tanto in economia che in scienza, perchè sotto la crosta fenomenologica la sostanza ontologica del fenomeno religioso è il feticcio.

Il feticcio muove l'economico nella forma reificata della merce e del denaro ("feticismo della merce" di marxiana lezione), e muove la scienza nel feticcio della Verità, incarnata dalla comunità scientifica, ecc. (vedi sopra).

In ciò sta il carattere religioso dell'Economics e della Scienza in cui, "noeticamente", si crede. L'atto di fede è manifestazione fenomenologica squisitamente religiosa. O no ?

CitazioneLa "carica", o meglio, la valenza, metafisica di scienza ed economia e' stata gia' ampiamente osservata e commentata quantomeno da Nietzsche, ma direi che, purtroppo o perfortuna, NON ogni metafisica e' (ANCHE) una religione.

Scienza ed economia sono le "religioni" della morte di Dio.

Il loro rapporto con le religioni del Dio bene o male ancora "vivente" non puo' che essere, appunto, analogico.

La religione dell'occidente vera, il cristianesimo, propone(va) al gregge la salvezza al costo dell'odio di se stessi (odio del corpo, della carne, direbbero loro, i cristiani, in nome dell'amore di altro; ma, c'e' altro, oltre al corpo? Se la risposta e' no, l'amore per l'anima -individuale-, che i cristiani coltivano, e' amore per il nulla, vivere per la morte).

Nietzsche ha incardinato la noesis alla volontà di potenza e in tutte le manifestazioni antropologiche ne ha seguito il percorso in tale chiave, altrettanto legittima in chiave psicologica, ma meno esaustiva del "corpo mistico del feticcio" in chiave antropologica.

CitazioneLa scienza rispetto al vecchio, e cristiano, mondo e' "Gaia" perche' prova bene o male a svincolarsi da questo "costo necessario", dell'odio per il corpo, pur continuando a vedere il mondo in termini soteriologici.

La gaia scienza nicciana non è la scienza, tantomeno la Scienza e la $cienza. La gaia scienza è scienza umana oltreumanante, ricambio noetico tra uomo e natura, citando un po' di gente. Con debiti e costi ragionevoli, non viziati da volontà di potenza deteriorate.

CitazioneL'oggetto dell'odio ingiusto da pagare come obolo per salvarsi nella scienza e' il passato. L'immanipolabile. Il limite della tecnica.

Ma sempre meglio che odiare se stessi in toto.

Per questo il rapporto tra scienza e religione e' analogico; non sostanziale.

Se non si risolve la questione sostanziale del feticcio, l'odio del corpo rimane un sintomo, più che la patologia.

CitazioneLa dimensione della noesi e' inattingibile per la scienza, perche' la dimensione della noesi, individuale e collettiva e' il passato, e l'armamentario metodologico, concettuale e materiale della scienza e' tutto rivolto al futuro, il passato non lo contempla: almeno non come oggetto di volonta'.

Perchè l'intenzionalità non dovrebbe essere rivolta al futuro in entrambi i casi...

CitazioneIn questa contraddizione, che poi e' analoga a quella marxiana tra forze e rapporti di produzione, la scienza trova la sua eternita', il suo Sisifo e il suo Atlante. Atlante che ha il "cielo" posato sulla valenza noetica, e non muscolare delle "spalle": e' il mito stesso del progresso, che ci porta ad associare le spalle, la schiena, al passato, passato che l'Atlante della scienza non puo' guardare, perche' lo sostiene con la promessa del futuro.

Ma come prima ho chiesto quale IDENTITA' per l'uomo se non il suo corpo,

Appunto, rivolto al futuro che la natura gli concede, tanto quanto la sua scienza che ne ha di più.

Citazione-e questa e', in estrema sintesi la critica nichilistica che si puo' fare al cristianesimo-

ora potrei chiedere, quale LUOGO per la VISIONE, per la teoresi, se non il passato

 -e questa, e' in altrettanta sintesi, la critica nichilistica alla scienza-.

No, la critica alla scienza non è necessariamente un ritorno al passato (nostalgica piuttosto che nichilistica, direi, alla Fusaro) ma una antinichilistica azione in divenire contro il Minotauro che vuole finire la storia entro il labirinto che gli è stato costruito intorno. Ma, come insegnano i grandi filosofi, c'è sempre un piano B ad opera del costruttore di labirinti: le ali. Che ci salveranno pure dalla Scienza-Minotauro.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Citazione di: Ipazia il 31 Marzo 2023, 10:40:37 AMDopo un ripassino dei tuoi presupposti filosofici posso dire che è piuttosto la grammatica husserliana, la fenomenologia, ad essere superficiale rispetto alla questione da me posta, tanto in economia che in scienza, perchè sotto la crosta fenomenologica la sostanza ontologica del fenomeno religioso è il feticcio.

Il feticcio muove l'economico nella forma reificata della merce e del denaro ("feticismo della merce" di marxiana lezione), e muove la scienza nel feticcio della Verità, incarnata dalla comunità scientifica, ecc. (vedi sopra).

In ciò sta il carattere religioso dell'Economics e della Scienza in cui, "noeticamente", si crede. L'atto di fede è manifestazione fenomenologica squisitamente religiosa. O no ?

Nietzsche ha incardinato la noesis alla volontà di potenza e in tutte le manifestazioni antropologiche ne ha seguito il percorso in tale chiave, altrettanto legittima in chiave psicologica, ma meno esaustiva del "corpo mistico del feticcio" in chiave antropologica.

La gaia scienza nicciana non è la scienza, tantomeno la Scienza e la $cienza. La gaia scienza è scienza umana oltreumanante, ricambio noetico tra uomo e natura, citando un po' di gente. Con debiti e costi ragionevoli, non viziati da volontà di potenza deteriorate.

Se non si risolve la questione sostanziale del feticcio, l'odio del corpo rimane un sintomo, più che la patologia.

Perchè l'intenzionalità non dovrebbe essere rivolta al futuro in entrambi i casi...

Appunto, rivolto al futuro che la natura gli concede, tanto quanto la sua scienza che ne ha di più.

No, la critica alla scienza non è necessariamente un ritorno al passato (nostalgica piuttosto che nichilistica, direi, alla Fusaro) ma una antinichilistica azione in divenire contro il Minotauro che vuole finire la storia entro il labirinto che gli è stato costruito intorno. Ma, come insegnano i grandi filosofi, c'è sempre un piano B ad opera del costruttore di labirinti: le ali. Che ci salveranno pure dalla Scienza-Minotauro.

Sono stanco di questo umanesimo pseudo marxista in cui, dell'uomo, si vorrebbe (ri)cambiare tutto per non (ri)cambiare niente.

Noeticamente e non solo.

A questo punto, tu mi fai preferire il transumanesimo, elitario e pacchiano, di Elon Musk e dei potenti.

La questione del feticcio non basta, ad accomunare scienza, ad economia e religione, e questo mi pare di averlo gia' detto.

Il feticcio e' natura pseudo-innocente che sorge immemore dall'oblio stesso dell'artificiale.

Oblio che e' naturale, in una mente e in una coscienza che non puo' e non vuole, avere memoria di tutto.

Esso, il feticcio, e' l'oggetto-artificio che esistendo, secondo il suo proprio ritmo, dal tempo della nascita dell'uomo che lo guarda e' come se esistesse, per egli, da sempre, e' il potere dei morti sui vivi: esso e' l'ambiente stesso dell'animale umano, che attraversa la parola, la coscienza un'educazione condizionate...

Se pensi che basti, liberarsi dal capitalismo per liberarsi da tutti i feticci...


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Discussioni simili (5)