Perché le persone istruite sono considerate antipatiche rispetto agli ignoranti?

Aperto da Socrate78, 27 Marzo 2023, 15:25:15 PM

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Socrate78

A me sembra che molte persone obiettivamente istruite e preparate siano considerate (a torto) SACCENTI dalla maggioranza e quindi risultino antipatiche: mi sembra che di fronte all'istruzione e preparazione di una persona scatti in molti un meccanismo psicologico riconducibile ad una profonda invidia, gli altri percepiscono la superiorità di quel soggetto nell'ambito della conoscenza ed allora provano antipatia, perché si sentono inferiori, ed allora si sentono frasi ironiche come: "E' arrivato il professorone!", "Quello sa sempre tutto lui", ecc. In conclusione mi sembra che gli ignoranti e i mediocri (sino a certi limiti) siano socialmente più accettati di chi spicca per cultura e competenza. La cultura, per il solo fatto di mostrarsi, smaschera l'ignoranza e questo a molti non piace affatto!  Gli studi sociali sul mobbing sul posto del lavoro hanno evidenziato come l'esclusione sociale e il mobbing tendano a colpire i dipendenti più preparati ed istruiti rispetto ai mediocri, e i motivi secondo me risiedono proprio nell'invidia sociale per cui la massa considera antipatica la persona competente. Certo, ci sono anche persone istruite che diventano anche arroganti, ma a volte l'arroganza del colto mi sembra essere una reazione al fatto che gli ignoranti vogliono sempre avere l'ultima parola su questioni in cui dovrebbero solo tacere e imparare dagli altri, quindi chi ha competenza reagisce proprio alla presunzione dell'ignorante che vuole spacciarsi per istruito. Avete notato anche voi tali dinamiche sociali?

Aspirante Filosofo58

Io sono un semplice diplomato, con la voglia di imparare, di fare esperienza, e spesso, quando lavoravo, ho avuto a che fare con laureati che potevano essere benissimo miei figli. Loro erano laureati e io no, anche se non di rado mi davano l'impressione di sentirsi arrivati. Quindi, a mio avviso conta poco o niente la differenza di ciò che sta scritto sul pezzo di carta: diploma o laurea. Sono tali e tante le variabili...
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Claudia K

Citazione di: Socrate78 il 27 Marzo 2023, 15:25:15 PMconsiderate (a torto) SACCENTI
Noto il fenomeno e non faccio mistero di vivere un senso di antipatia in alcuni casi. Credo però che il nodo sia proprio il quel SACCENTI che tu escludi a priori, o almeno così lo vivo personalmente.

Ci sono persone di ampia e profonda cultura (anche molto eclettica) che generano soltanto quella "invidia ottima" che è sincera ammirazione e che si traduce in luminoso esempio. Sono quelle persone che vivono il piacere di condividere il loro pensiero e sapere, e che hanno  il dono di saperlo rendere lineare e massimamente fruibile al maggior numero di persone possibile. E' il caso dei tanti intellettuali che sono anche divulgatori di indubbio spessore, e che sanno accompagnarti col sorriso in mondi non semplici e ti fanno germogliare la voglia matta di saperne di più. (In altro thread portavo ad esempio Daverio, ma vale per tanti altri, da Barbero ad Angela senior a Mieli, o tra i compianti : Zavoli, Montanelli, ecc.).

Poi ci sono altre persone, di sicura erudizione superiore alla media in alcune materie (e la cultura, per me, non è questo) che sembrano vivere la loro identità personale soltanto attraverso quella erudizione ossessivamente coltivata, sicchè è plausibilissimo che da un lato abbiano esigenza di sfoggiarla per esistere, tanto quanto dall'altro lato è plausibilissimo che tendano a farne l'unica ragione di esistenza che nella condivisione sfalderebbe quell'identità tanto faticosamente conquista ed eternamente abbarbicata a quell'ambito di conoscenza, sicchè tendono ad ostentarla dal trespolo, magari con l'autocompiacimento della cripticità CERCATA, che contraddistingue chi agogni platee e non chi vuol condividere idee e conoscenza.
E questi per me sono i saccenti. Più che antipatici, in effetti.

A riprova di quanto la saccenza da erudizione sia antipatica e respingente per se stessa porto un esempio molto pop : Mauro Corona, che  a me stimola solo il sistema nervoso.
Spero di risultare credibile nell'affermare che a Corona non ho da invidiare proprio nulla di nulla, a cominciare dall'istruzione.
Trovo pure che sia una brava persona e animata da buoni sentimenti verso l'umanità.
Trovo però che sia di un qualunquismo raggelante, che già è pesantina come cosa. Ma ciò che me lo rende insopportabile è la sua continua necessità di autolegittimare ogni proprio buon pensierino (anche ovvio e mediocre)  con citazioni letterarie.
Non è invidia: è noia, maledetta noia.

Solo che nel caso Corona deriva certamente da suoi complessi e dall'esigenza già accennata di legittimare il pensierino col richiamo a chi è più autorevole di lui. Che è anche (volendo) una forma di rispetto del contesto e prova di umiltà dinanzi ad esso.
Nel caso del saccente professional, invece, avverti nitidamente il percorso opposto, e cioè la ricerca del trespolo per suggestionare la platea a mezzo sfoggio di erudizione criptata il più possibile, per preservare una qualche (spesso solo autoassunta) superiorità. 

Ulteriore riprova : molti eclettici e coltissimi trovano insopportabile l'erudito (anche eruditissimo), che è du' palle perchè puoi intavolare con questo qualunque tema, ma con questo non ne esci : ti ritroverai comunque a vederlo deviato sulla materia oggetto di sua erudizione "matta e e disperatissima" e a sorbirtelo nello sciorinamento del suo specialismo applicato dal trespolo alla qualunque...

iano

Ho notato, ma vale la pena ricordare che una una volta non era così, ma la contrario.
Quali i motivi di questo cambiamento radicale?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Claudia K

Citazione di: iano il 27 Marzo 2023, 20:13:26 PMuna volta non era così, ma la contrario.
Quali i motivi di questo cambiamento radicale?
Oso : premesso che non saprei più vivere senza internet e che sono una quasi malata di tutto ciò che è Servizio on-line e digitalizzato (e che comunque detesto i social) ...sarò monotona ma un gran ruolo per me ce l'ha il web e non solo "social". 
Una volta (che potrebbe essere anche solo vent'anni fa)...sebbene fossero già avvenute da un pezzo  demolizioni di una certa importanza (tipo quella archeologica del "6 politico")...magari bastava il fatto che ogni confronto fosse de visu a sedare molte forme di impudicizia. E alla fine valeva in qualunque ambito : da quello amicale a quello professionale...lo sparatrappe da ignoranza/pochezza veniva inquadrato molto tempestivamente nell'ambito del contesto in cui si produceva; finiva per esserne di fatto relegato ai margini; e se non altro ne derivava che la "sparatrappata" è decisamente disabilitata a varcare determinate soglie. 
Internet sovverte tutto in un colpo solo : da un lato alimenta in chiunque l'illusione di poter prendere lauree e master in web, e dall'altro gli dà la possibilità di esprimersi per slogans e in completa virtualità anonima !  Come dire : crollo di qualunque barriera all'indecenza, e con trionfo numerico degli ignoranti che "uno vale uno"... 

iano

Sicuramente hai ragione Claudia, ma penso che diverse cause si siano succedute.
Una causa pre internet può essere stata la scuola dell'obbligo, e poi il 6 politico come dici.
Da questa scuola sono usciti tanti asini con titolo, ma titolati di fatto a riconoscere al minimo asini simili a loro che occupavano per raccomandazione posti di prestigio, perchè i simili si riconoscono fra loro al primo sguardo.
Di questi asini raccomandati ce ne erano già prima, ma pochi erano quelli che avevano titolo per riconoscerli, per cui gli bastava di fatto esibire il titolo .
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Claudia K

Citazione di: iano il 27 Marzo 2023, 22:40:43 PMasini raccomandati ce ne erano già prima, ma pochi erano quelli che avevano titolo per riconoscerli, per cui gli bastava di fatto esibire il titolo .
Sì sì : più risali indietro e più il titolo bastava a generare reverenza.
E non era solo questione di raccomandazione: pensa a quanti sono stati seviziati a svolgere professioni senza essere minimamente portati e sol perchè quella lucrosa e rispettata professione era "di stirpe" ! Magari facendo danno a se stessi e al prossimo, quando pochissimi erano in grado di capirlo...
E ora la situazione è capovolta: chiunque ha la prosopopea di sedersi a qualunque tavolo, sentendosi alla pari anche col Padreterno, quando non addirittura più arguto... 

davintro

Nella maggior parte dei casi credo che l'antipatia sia più un'apparenza secondaria che nasconde un'altra verità, cioè una nascosta invidia nei confronti delle persone con un livello culturale più alto del nostro, che alimenta un senso di inferiorità e di insicurezza, a cui si reagisce con frustrazione, capovolgendo il piano di valori, squalificando il valore di qualcosa che avvertiamo fuoriescire dai nostri limiti, come può essere la cultura, per sentirci più in pace con noi stessi, sminuendo i nostri punti deboli.

Personalmente noto anche un fenomeno simile ma distinto (in quanto cultura non è necessariamente sempre sinonimo di intelligenza e profondità), l'antipatia nei confronti delle persone aventi un carattere più portato alla prudenza e alla riflessione, di contro a una certa simpatia che invece sembrano trasmettere le persone più impulsive. C'è tutta una retorica, specie cinematografica, che mi irrita molto, che presenta come eroe positive, le persone che risolvono una situazione, come nei film d'azione, buttandosi senza prima aver ragionato e pianificato, mentre i personaggi che cercano di richiamare alla cautela, a ragionare, vengono in generale presentati come antipatiche palle al piede che fanno solo perdere tempo perché il messaggio è, sono le emozioni, il coraggio e l'istinto che rendono una persona di valore, la razionalità, l'analisi, la prudenza sono cose brutte e fredde. Oppure si potrebbero citare l'esaltazione continua degli animali e dei bambini, che appaiono simpatici più degli esseri umani adulti, proprio perché visti come esseri istintivi e "immediati", con scarso controllo razionale. L'errore di fondo è quello di confondere l'idea di spontaneità con quella di istinto, etichettando le persone con un carattere riflessivo e analitico come "artificiose", poco spontanee, se non false e inautentiche. In realtà spontaneo e impulsivo, a ben vedere, non sono affatto sinonimi: spontaneità per me vuol dire coerenza con la propria natura autentica, col proprio carattere, chi ha un carattere riflessivo sarà dunque spontaneamente portato alla riflessione, come chi ha un carattere impulsivo lo sarà ad agire in modo rapido e senza calcoli. Si può dunque essere assolutamente riflessivi in modo spontaneo e forzatamente impulsivi, così come un carattere impulsivo si sentirà forzato a essere costretto a ragionare per lungo tempo, così un carattere riflessivo si sentirà in certe situazioni d'emergenza forzato a dover agire in modo rapido e ad affidarsi alle prime intuizioni per come appaiono. Ed io che sono uno che odia far le cose di fretta, ne so qualcosa dell'ansia che vivo in situazioni dove bisogna essere pronti e reattivi in poco tempo, specie nelle cose pratiche della vita, conosco la sensazione di disagio che si prova.

Pensarbene

Avendo frequentato l'ambiente terapeutico e formativo della psicologia clinica,posso dire di aver conosciuto e lavorato con persone note e competenti. Però mi sono accorto di una cosa:,una volta raggiunto il traguardo della formazione,molte di esse sembravano dimenticarsi degli altri,staccarsi e brillare di una strana luce alla Lucifero.
Forse è questo che rende molte persone di successo intellettuale "antipatiche": lo diventano se assumono l'atteggiamento che ho detto!
In pratica,modestia, umiltà, solidarietà,simpatia ed empatia che loro godevano durante la strada, passano in secondo piano rispetto all'orgoglio,all'autocompiacimento,al potere intellettuale.
Questa cosa non mi è mai piaciuta,proprio per niente.

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