Come fu partorito(politicamente) Lenin

Aperto da Pensarbene, 16 Marzo 2023, 14:51:14 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Pensarbene

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Movimenti_rivoluzionari_russi_del_XIX_secolo

 " Alekzandr Ulianov partecipò a un complotto per uccidere lo zarAlessandro III. L'attentato fu sventato e i suoi organizzatori furono arrestati e giustiziati. La morte di Aleksandr impressionò grandemente il fratello Vladimir che, influenzato dagli scritti di Černyševskij, si unì anch'esso a Volontà del Popolo per poi iniziare lo studio del marxismo influenzato dalle idee di Plechanov: poco dopo iniziò l'attività clandestina usando lo pseudonimo di Lenin."

Ecco come nasce un rivoluzionario marxista: NON dalla base economica del sociale ma dalla sua SOVRASTRUTTURA!
Allora, caro Marx, come la mettiamo?
Inoltre, Alessandro III, zar illuminato e riformista, ha trovato come risposta alla sua apertura una serra di rivoluzionari che,nella stragrande maggioranza, non erano né operai né contadini ma intellettuali nobili(Bakunin ad esempio) e"borghesi".
Le rivoluzioni NON NASCONO E SI REALIZZANO TRAMITE IL POPOLO MA PER OPERA DI UNA ÉLITE INTELLETTUALE E ESCLUSIVA.
Ripeto, caro Marx, come mai la SOVRASTRUTTURA è così determinante nei cambiamenti sociali?
Come mai il popolo, alla fin fine, resta un oggetto anche quando viene usato come fosse un soggetto?
Chi fa le rivoluzioni?


anthonyi

Il problema non é chi fa la rivoluzioni, ma chi le dirige. Il "popolo" é un'espressione priva di significato se la massa non é guidata da singoli individui con caratteristiche tali da poterli guidare. Anche nel caso della più popolare rivoluzione che conosciamo, quella di Masaniello, non si é derogato da questa regola essendo quest'ultimo non esattamente un ragazzo del popolo, ma svolgeva la funzione di guappo, cioè di quel soggetto che nel quartiere si occupava di dirimere piccole controversie con l'intimidazione e farsi pagare dai commercianti per la "protezione" da ogni fastidio. 

Pensarbene

Chi le dirige, le prepara, "guida" il popolo e poi, di solito, si instaura al potere.
Le due più famose, francese e russa, sono state preparate da una élite, realizzate usando il popolo e sono finite con l'instaurarsi un governo conseguente .
Perché Trotsky fu emarginato da Lenin stesso e poi ucciso da Stalin?
Eppure era il miglior intellettuale dei bolscevichi,soprannominato "LA PENNA" perché scriveva cose importanti e bene,meglio di Lenin.
L'unica "rivoluzione" che io apprezzo è stata quella dei garofani in Portogallo, dove l'esercito(!),con un golpe pacifico e benedetto,ha rovesciato il dittatore Salazar e restituito (!) al popolo la DEMOCRAZIA!!

Ipazia

#3
Il quesito è di una ingenuità estrema e presuppone che vi siano automatismi tra la struttura economica e la sovrastruttura politica e ideologica.

Robespierre, Gandhi e Mandela erano avvocati, ma le rivoluzioni che hanno condotto e vinto non sarebbero mai avvenute a causa della loro formazione, professione e ideali, ma perché le condizioni sociali materiali erano tali da poter generare l'evento rivoluzionario.

Se non erano loro, sarebbe stato qualcun altro.

Nessun "facinoroso" potrebbe, come indottrina la retorica dominante, portare alla rivolta una popolazione libera e non sfruttata.

Lenin è morto troppo presto. Egli aveva riserve tanto su Trotsky che su Stalin. La vittoria di Stalin è una faccenda totalmente successiva alla morte,  e penso pure assai lontana dagli auspici, di Lenin.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

"Robespierre, Gandhi e Mandela erano avvocati, ma le rivoluzioni che hanno condotto e vinto non sarebbero mai avvenute a causa della loro formazione, professione e ideali, ma perché le condizioni sociali materiali erano tali da poter generare l'evento rivoluzionario"

Quali erano le condizioni sociali materiali dell'India?
L'India era in condizioni psicologiche,esistenziali,culturali e politiche inaccettabili e non perché erano poveri o per altri motivi economici o materiali.
Per questo Gandhi ha vinto.
Gesù Cristo parlava ai poveri e insegnava ad amare e perdonare,una cultura religiosa e sociale per cambiare dentro e fuori senza alcun legame con la produzione e le condizioni materiali.
I rivoluzionari francesi erano intellettuali che avevano colto il momento,liberando la Bastiglia e organizzando un terrore generalizzato contro nobili e dissidenti.
Inoltre,dopo aver cacciato i gesuiti dall'educazione e chiuso le loro scuole,LI HANNO RICHIAMATI TUTTI QUANTI NELLE SCUOLE DIVENTATE LAICHE VISTA L'IGNORANZA GENERALIZZATA DEI "LORO" INSEGNANTI E IL FALLIMENTO SCOLASTICO CONSEGUENTE.
La strana idea che le rivoluzioni avvengano quando le condizioni materiali e produttive le permettono e le facilitino,non tiene conto che quelle stesse condizioni strutturali per dirla con Marx sono state GESTITE politicamente,culturalmente, militarmente, religiosamente,INFLUENZATE E BENE dalle cosiddette sovrastrutture.
È curioso il fatto che chi parla dialettica dia importanza sempre e solo a una variabile ritenendo le altre secondarie.
Poi,arrivano i leader sovrasrutturali e,in quattro e quattr'otto, politicamente,ideologicanente e militarmente,buttano per aria la "struttura" e ne instaurano un'altra!
Povero Marx,comincia a farmi pena,per fortuna è arrivata la sistemica...e un sacco di altre cose nuove.


Ipazia

#5
Che le ideologie (sovrastrutture) riflettano le condizioni socioeconomiche (strutture) di una formazione storica non significa che siano irrilevanti o necessariamente false.

Quanto più una società è armonicamente costituita tanto più l'idea che i componenti hanno della società in cui vivono saranno veritiere e feconderanno il progresso sociale.

Questo non avviene nelle società classiste in cui l'ideologia dominante, concretizzata in leggi, istruzione, narrazioni, propaganda, rifletterà quanto conviene alla classe dominante e risulterà falsa rispetto alle componenti sociali asservite.

Nulla osta che chi nasce in una classe sociale sposi, per motivi di interesse o ideali, i valori e modelli di vita di una classe diversa da quella in cui è nato. Non siamo (ancora) automi.

Ma sono le contraddizioni socioeconomiche reali a scatenare le rivoluzioni, indipendentemente dall'estrazione di classe di chi le guida. Il quale deve solo attestare un comportamento coerente con il progetto rivoluzionario in atto. Cosa indubbiamente più problematica per chi proviene dalla classe dominante, contro cui si è in lotta.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

Non esistono strutture e sovrastrutture,esiste una sistemica complessa incontrollabile che si equilibria relativamente da sé.
Ora,nel sistema viaggiano energie di vario tipo,ridondanze,ecc...
Queste dinamiche si accumulano e si scaricano negli anelli critici del sistema stesso,quelli che rispondono meglio ai processi di auto equilibrio.
L'ignoranza teorica dei leaders attuali sarebbe incomprensibile SE essi non avessero imparato a GIOCARE con le dinamiche stesse senza controllare il sistema ma traendone vantaggi e altro.
Non esistono rivoluzioni locali dovute alla... località,non esistono guerre conseguenti a spazi e tempi specifici,il sistema non è a compartimenti stagni.
Tutte queste cose Marx non poteva saperle visto che la sistemica è iniziata con Ludwig Von Bertallanffy,biologo,nella prima metà del Novecento.
Io ho parlato qui di sovrastrutture sulla linea di Marx e per semplificare il discorso,ma il discorso vero e completo è sistemico.
La storia non è storia di lotte di classe o di Spiriti hegeliano e quant'altro,la storia è quella di un sistema complesso planetario che si sviluppa ed evolve autogestendosi  ed autoequilibrandosi relativamente attraverso il gioco delle sue variabili.
Un esempio: basta una crisi politica medio grave per mettere in difficoltà le borse e la finanza mondiale.
Le borse si comportano come malati mentali,
sembrano mosse dalla paura o dalla maniacalità;,d'altronde basta guardare un video relativo al lavoro in borsa e conoscere appena i retroscena per capire quanto siano importanti le variabili psicologiche insieme alle altre.
Un calciatore famoso,l'anno scorso,durante un', intervista planetaria,rifiuta la coca cola che un inserviente gli porta con un gesto eloquente.
In un attimo,le azioni della coca cola hanno subito un calo senza senso e se ne è parlato per giorno e giorni.
Questo è il gioco sistemico e il gioco delle variabili significative nel sistema.
Se quel giocatore avesse accettato con soddisfazione la bottiglia e ne avesse bevuto con gusto il contenuto,le azioni della coca cola sarebbero aumentate di valore di colpo.
Elon Musk,conoscendo bene queste cose,sa giocare come variabile significativa senza pretendere di controllare il sistema ma facilitandolo a suo modo.Cosi non va mai a fondo,anzi...
Se il fratello di Lenin non avesse tentato l'attentato contro Alessandro III restando vivo e vegeto,non ci sarebbe stato un Lenin e questo è scritto nell'articolo.
A monte di questo,possiamo dire che se Alessandro III ,non avesse liberalizzato il suo sistema politico facilitando indirettamente le variabili critiche,non ci sarebbe stata alcuna rivoluzione d'ottobre e nessun Lenin.
Lo zar è stato un sistemista antelitteram e lo zarismo ne ha pagato le conseguenze:lui ha aperto un'area chiusa del sistema e questo ha cominciato a evolvere e trasformarsi più liberamente.







Ipazia

La "sistemica" così declinata è un Truman Show tutto interno al luna park capitalistico, dove non esistono classi sociali, sfruttatori e sfruttati, ma numeri umani di consistenza borsistica ("cosa sia l'uomo non so, conosco solo il suo prezzo")

Essa non può considerare nulla al di fuori del luna park e men che meno la ruspa che lo spazza via. Marx, Lenin, Mao, Castro,... invece erano interessati alla ruspa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

Truman Show?
Semmai...Matrix ma senza gli orpelli del film,dato che la Terra è una matrice di matrici e la gente assomiglia sempre di più a un copiaincolla.

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 16 Marzo 2023, 18:32:30 PMMa sono le contraddizioni socioeconomiche reali a scatenare le rivoluzioni, indipendentemente dall'estrazione di classe di chi le guida. Il quale deve solo attestare un comportamento coerente con il progetto rivoluzionario in atto.  
Quelle che tu chiami "contraddizioni" sono differenze sociali continuamente presenti ed accettate nella societa fino al giorno della rivoluzione. Quel giorno tanti interpretano quelle differenze come contraddizioni, e questo genera la rivoluzione, che é figlia di questa interpretazione, è quindi di un elemento indubbiamente sovrastrutturale. 
Il fatto che poi la stessa rivoluzione sia gestita da individui che per estrazione sociale hanno competenza nella gestione del potere é una necessità sociale, cioè é un elemento strutturale della società, come lo stesso potere della borghesia nel prerivoluzione.
La rivoluzione é sovrastruttura, mentre il potere nelle mani di chi lo sa gestire é struttura, ha proprio ragione Pensarbene, il mondo di Marx funziona proprio all'incontrario. 

Pensarbene

Esatto.
Cito, in particolare:

"Quelle che tu chiami "contraddizioni" sono differenze sociali continuamente presenti ed accettate nella societa fino al giorno della rivoluzione. Quel giorno tanti interpretano quelle differenze come contraddizioni, e questo genera la rivoluzione, che é figlia di questa interpretazione, è quindi di un elemento indubbiamente sovrastrutturale. "

I rapporti di produzione NON sono strutturali,esprimono il punto di vista di chi detiene il potere e sono pura ideologia mescolata all'economia concreta.
Ad esempio,la cogestione: la fabbrica è sempre la stessa,produce concretamente,ecc...
Ma il potere viene distribuito,cambiano i rapporti di produzione ma non la produzione stessa.La cogestione è un concetto teorico e quindi sovrastrutturale,ideologico potremmo dire.
Idem per l'autogestione.
Quando Marx parla di ",caduta tendenziale del saggio di profitto" lo fa in un modo inappuntabile dal punto di vista economico del tempo ma sottovalutando l'apporto delle idee e dei cambiamenti strutturali,dei correttivi prospettici,sottovaluta la SOVRASTRUTTURA e la mente degli economisti.
Lenin cerca di rimediare al fallimento della profezia marciana scrivendo "L' Imperialismo,fase finale del capitalismo",giustificando ideologicamente e con un'analisi teorica molto meno valida di quella marxiana, il discorso marxiano!
Insomma,il socialismo scientifico sembra proprio sovrastrutturale e perfino compagno di viaggio di strutture capitalistiche classiche e spurie.
Il discorso leninista poi,sia esso politico,economico,sociale,ecc...mi è sempre sembrato un' ALLOCUZIONE,quasi un COMIZIO.
"L'estremismo,malattia infantile del comunismo"Che fare?","Un passo avanti e uno indietro"....altrettanti pamphlet ad uso pratico dei militanti.
Per non parlare poi dei libri di Stalin...
Il libretto rosso di Mao fu,forse,in questo senso,un capolavoro.






Ipazia

Fin dai tempi di Spartaco le contraddizioni di classe hanno fatto, e disfatto, una storia di sfruttati e sfruttatori, oppressori e oppressi. La guerra dell'Iraq fu un manuale di come esplicitamente si trattava di spolpare un paese con bande mercenarie, dividendosi gli utili in base alla partecipazione.

L'"Imperialismo" di Lenin ha un sottotitolo: fase suprema del capitalismo. Il predone non è più il semplice padrone privato, ma un intero stato o coalizione di stati.

Oggi la predazione capitalistica si è emancipata anche dalla politica imperialistica statale, spostando il baricentro delle decisioni negli aggregati finanziari, che gestiscono privatamente bilanci così imponenti da destabilizzare stati e finanziare guerre e rivoluzioni colorate.

La "struttura", pur nella sua mistificazione  - e mitizzazione - finanziaria, rimane saldamente in mano all'economia, che manipola la politica wifi, comprando partiti fin dalla loro nascita.

Nelle elezioni USA gli stessi "filantropi" finanziano entrambi i contendenti, mostrando che autonomia abbia la "sovrastruttura" nel capitalismo attuale.

Oggi, spazio per ciance, negazionismi e "sistemiche" paranaturali ce ne sono meno che ai tempi di Menenio Agrippa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri


Ipazia

Non c'è niente di più strutturale dei fixing borsistici sui destini di individui, popoli e stati.

Invenzione geniale nella sua volatile inflessibilità di dominio. Come ogni nume che si rispetti, anche il Capitale ha inventato il suo Olimpo dove i comuni mortali non hanno accesso e solo i grandi sacerdoti possono dare una sbirciatina.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

La finanza borsistica e non, è una bolla in parte fasulla, staccata dall'economia reale,capace di auto equilibrarsi e squilibrarsi in un modo simile alle psicosi maniaco-depressive.
Psicologia polarizzata e polarizzante,